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sabato 20 aprile 2013

LA NASA BREVETTA LA FUSIONE FREDDA





Non c’è solo Rossi ed il suo E-Cat, o i greci dell’Hyperion. E neanche i singoli ricercatori americani e giapponesi (e a quel che risulta, anche cinesi). Ormai anche le grandi organizzazioni ed imprese come la Boeing e National Instruments, la Mitshubishi e la Toyota,  si stanno occupando della Cold Fusion o LENR. La scienza ufficiale fa finta di nulla, per essa il fenomeno semplicemente non esiste. Ma la NASA, persino la NASA, che in America porta avanti la ricerca sulle nuove tecnologie –ricerca ufficiale finanziata e sponsorizzata dal governo federale-  si sta occupando dello sviluppo teorico delle LENR e della progettazione di reattori da immettere sul mercato. L’ente americano ha richiesto alcuni brevetti su dispositivi LENR.  Riporto, sull’argomento, il seguente articolo tratto dalla rivista On line “Cold Fusion Now”. Un articolo ben documentato, anche con documenti ufficiali della Nasa (di alcuni dei quali riporto il link in calce all’articolo). Traduzione personale.


Sulla rivista Spinoff della NASA viene  comunicato che l’ente di ricerca americano ha richiesto varie licenze di brevetto basate sulla tecnologia LENR. 

"Il Congresso degli Stati Uniti e l'Amministratore della NASA stanno mettendo grande enfasi sul trasferimento di tecnologia sviluppata dalla NASA e le competenze per l'industria degli Stati Uniti al fine di aumentare la competitività industriale degli Stati Uniti, creare posti di lavoro, e migliorare la bilancia commerciale. Inoltre, viene posto l'accento sul portare tecnologie e competenze in NASA che può facilitare il raggiungimento degli obiettivi dei programmi spaziali ".

La Nasa si sta occupando di tecnologie emergenti per risparmiare e ottimizzare il consumo energetico ed abbattere le emissioni nocive ed è orientata all’immissione sul mercato dei prodotti tecnologici per sviluppare l’industria e la qualità della vita. Tra le nuove tecnologie studiate, rientrano le LENR.

Dal sito della NASA risulta in particolare che si stanno sperimentando sistemi di idruri metallici con lo scopo di “valorizzare la plasmonica superficiale  di polaritoni (condensati di Bose-Einstein) per avviare e sostenere le reazioni nucleari a bassa energia nei sistemi di idruro di metallo, una nuova forma di energia nucleare pulita”.  Dal filmato sul sito della Nasa si vede che gli studi hanno l’intento di portare allo sviluppo di prodotti di ingegneria avanzata e applicata   da immettere sul mercato.

Nel documento “Low Energy Nuclear Reaction: il Realismo e l’Outlook” lo scienziato Tennis Bushnell del "NASA Langley Research Center", afferma che,  sebbene non manchino risultati importanti e la dimostrazione di innegabili eccessi di energia prodotta,  “siamo ancora lontani dai limiti teorici delle reazioni nucleari deboli e ci attende ancora molta ricerca per sviluppare l’ingegneria necessaria a produrre apparecchi utili, e allo stesso tempo chiarire i molti problemi di fisica teorica ancora insoluti riguardo ai fenomeni classificati come LENR”.
Nel contratto Nasa “Subsonic Ultra Verde Aircraft Research - Fase II" - N +4 concetto avanzato - NASA Contratto NNL08AA16B” è presente una relazione in cui si afferma: “Anche se non conosciamo il costo specifico di un reattore LENR pienamente sviluppato, abbiamo ipotizzato un costo del carburante di un velivolo con motore termico LENR rispetto ad un aereo convenzionale. Guardando i grafici, si può ipotizzare un costo previsto per miglio inferiore del 33% rispetto ad velivolo tradizionale”. (pag. 24). Nel documento sono presenti grafici che illustrano il vantaggio in termini energetici dei motori termici basati su sistemi LENR (pag. 25 fig. 3.2).
La relazione del gruppo di lavoro della NASA pubblica inoltre la seguente lista di organizzazioni e individui che lavorano allo sviluppo di un velivolo NASA equipaggiato con motore LENR: Bradley (Boeing) * Daggett (Boeing) * Droney (Boeing) * Hoisington (Boeing) * Kirby (GT) * Murrow (GE ) * Ran (GT) * Nam (GT) * Tai, (GT) * Hammel (GE) * Perullo (GT) * Guynn (NASA) * Olson (NASA) * Leavitt (NASA) * Allen (Boeing) * Cotes ( Boeing) * Guo (Boeing) * rifilare (Boeing) * Rawdon (Boeing) * Wakayama (Boeing) * Dallara (Boeing) * Kowalski (Boeing) * Wat (Boeing) * Robbana (Boeing) * Barmichev (Boeing) * Fink ( Boeing) * Sankrithi (Boeing) * Bianco (Boeing) * Gowda (GE) * Brown (NASA) * Wahls (NASA) * Wells (NASA) * Jeffries (FAA) * Felder (NASA) * Schetz (VT) * Burley ( NASA) * Sequiera (FAA) * Martin (NASA) * Kapania (VT)

IL BREVETTO NASA PER L’ENERGIA LENR
Sul sito della Nasa è visibile una presentazione di un brevetto di un dispositivo per la produzione di “elettroni pesanti” basato sulla teoria Widom Larson. La ricerca sul dispositivo è stata sponsorizzata dal governo federale. Viene specificato che l’invenzione è stata realizzata da un dipendente del governo degli Stati Uniti per scopi governativi senza il pagamento di nessuna royalty. Si legge nel brevetto: “Questa invenzione riguarda la produzione di elettroni pesanti. Più specificamente, il dispositivo utilizza un sistema per produrre elettroni pesanti tramite la propagazione di polaritoni (elettroni  che si muovono sincronicamente perché all'interno di un campo magnetico polarizzato)  su una plasmonica superficiale ad una frequenza selezionata. In fisica della materia, il plasmone è un'eccitazione collettiva associata alle oscillazioni del plasma di elettroni contenuti in un sistema (da Wikipedia). La struttura è formata da un materiale non elettricamente conduttivo che funge da matrice  e da materiale conduttivo che ha una frequenza di risonanza ad esso associata in un dato ambiente operativo. La geometria della struttura di supporto è micronizzata e determina la propagazione plasmonica superficiale dei polaritoni a una frequenza selezionata che è approssimativamente uguale alla frequenza di risonanza del sistema materiale. Come risultato gli elettroni pesanti sono all’interno di un materiale elettricamente conduttivo sotto forma di polaritoni che si propagano in un plasmone superficiale. La struttura descritta può esistere in particelle in geometrie bidimensionali, tridimensionali e anche geometrie frattali. Particelle sferiche (o quasi) vanno a risuonare ad una frequenza in cui la circonferenza della particella è uguale ad un multiplo della lunghezza d’onda. Analogamente particelle aghiformi, lunghe e sottili, possono risuonare in modi analoghi ad una piccola antenna quando la lunghezza  della particella è un multiplo intero di una metà della lunghezza d’onda. Le formazioni bidimensionali e tridimensionali sono composte da strutture periodiche o “array” che, in base alla progettazione, risuonano a frequenze specifiche. Esempi includono matrici triangolari, rettangolari, esagonali o cilindro-coni, dove la matrice, in presenza di energia immessa,  crea e rafforza una risonanza naturale alla frequenza desiderata sia nelle strutture solide che nelle microcavità superficiali delle strutture stesse. Il dispositivo partecipa alla produzione di elettroni pesanti e alla conseguente generazione di energia…La presente invenzione è adattabile ad una varietà di stati fisici e geometrie ed è scalabile in dimensioni diverse…L’energia prodotta può essere disponibile per un’ampia varietà di applicazioni (elettronica, automobili, aerei, navi, generazione elettrica, ecc.).
DA UN ARTICOLO DI    April 16, 2013 / Gregory Goble  SU   “COLD FUSION NOW”



Documento del ricercatore Nasa sulle LENR Dennis Bushnell: http://futureinnovation.larc.nasa.gov/view/articles/futurism/bushnell/low-energy-nuclear-reactions.html  http://futureinnovation.larc.nasa.gov/view/articles/futurism/bushnell/low-energy-nuclear-reactions.html

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