Non c’è solo
Rossi ed il suo E-Cat, o i greci dell’Hyperion. E neanche i singoli ricercatori
americani e giapponesi (e a quel che risulta, anche cinesi). Ormai anche le
grandi organizzazioni ed imprese come la Boeing e National Instruments, la
Mitshubishi e la Toyota, si stanno
occupando della Cold Fusion o LENR. La scienza ufficiale fa finta di nulla, per
essa il fenomeno semplicemente non esiste. Ma la NASA, persino la NASA, che in
America porta avanti la ricerca sulle nuove tecnologie –ricerca ufficiale
finanziata e sponsorizzata dal governo federale- si sta occupando dello sviluppo teorico delle LENR e della
progettazione di reattori da immettere sul mercato. L’ente americano ha richiesto
alcuni brevetti su dispositivi LENR. Riporto, sull’argomento, il seguente articolo tratto dalla
rivista On line “Cold Fusion Now”. Un articolo ben documentato, anche con
documenti ufficiali della Nasa (di alcuni dei quali riporto il link in calce
all’articolo). Traduzione personale.
Sulla rivista
Spinoff della NASA viene
comunicato che l’ente di ricerca americano ha richiesto varie licenze di
brevetto basate sulla tecnologia LENR.
"Il
Congresso degli Stati Uniti e l'Amministratore della NASA stanno mettendo
grande enfasi sul trasferimento di tecnologia sviluppata dalla NASA e le
competenze per l'industria degli Stati Uniti al fine di aumentare la
competitività industriale degli Stati Uniti, creare posti di lavoro, e
migliorare la bilancia commerciale. Inoltre, viene posto l'accento sul portare
tecnologie e competenze in NASA che può facilitare il raggiungimento degli
obiettivi dei programmi spaziali ".
La Nasa si sta
occupando di tecnologie emergenti per risparmiare e ottimizzare il consumo
energetico ed abbattere le emissioni nocive ed è orientata all’immissione sul
mercato dei prodotti tecnologici per sviluppare l’industria e la qualità della
vita. Tra le nuove tecnologie studiate, rientrano le LENR.
Dal sito della
NASA risulta in particolare che si stanno sperimentando sistemi di idruri
metallici con lo scopo di “valorizzare la plasmonica superficiale di polaritoni (condensati di
Bose-Einstein) per avviare e sostenere le reazioni nucleari a bassa energia nei
sistemi di idruro di metallo, una nuova forma di energia nucleare pulita”. Dal filmato sul sito della Nasa si vede
che gli studi hanno l’intento di portare allo sviluppo di prodotti di
ingegneria avanzata e applicata
da immettere sul mercato.
Nel documento
“Low Energy Nuclear Reaction: il Realismo e l’Outlook” lo scienziato Tennis
Bushnell del "NASA Langley Research Center", afferma che, sebbene non manchino risultati
importanti e la dimostrazione di innegabili eccessi di energia prodotta, “siamo ancora lontani dai limiti
teorici delle reazioni nucleari deboli e ci attende ancora molta ricerca per
sviluppare l’ingegneria necessaria a produrre apparecchi utili, e allo stesso
tempo chiarire i molti problemi di fisica teorica ancora insoluti riguardo ai
fenomeni classificati come LENR”.
Nel contratto
Nasa “Subsonic Ultra Verde Aircraft Research - Fase
II" - N +4 concetto avanzato - NASA Contratto NNL08AA16B” è presente una
relazione in cui si afferma: “Anche se non conosciamo il costo specifico di un
reattore LENR pienamente sviluppato, abbiamo ipotizzato un costo del carburante
di un velivolo con motore termico LENR rispetto ad un aereo convenzionale.
Guardando i grafici, si può ipotizzare un costo previsto per miglio inferiore
del 33% rispetto ad velivolo tradizionale”. (pag. 24). Nel documento sono
presenti grafici che illustrano il vantaggio in termini energetici dei motori termici basati su sistemi LENR (pag. 25
fig. 3.2).
La
relazione del gruppo di lavoro della NASA pubblica inoltre la seguente lista di
organizzazioni e individui che lavorano allo sviluppo di un velivolo NASA
equipaggiato con motore LENR: Bradley (Boeing) * Daggett (Boeing) * Droney
(Boeing) * Hoisington (Boeing) * Kirby (GT) * Murrow (GE ) * Ran (GT) * Nam
(GT) * Tai, (GT) * Hammel (GE) * Perullo (GT) * Guynn (NASA) * Olson (NASA) *
Leavitt (NASA) * Allen (Boeing) * Cotes ( Boeing) * Guo (Boeing) * rifilare
(Boeing) * Rawdon (Boeing) * Wakayama (Boeing) * Dallara (Boeing) * Kowalski
(Boeing) * Wat (Boeing) * Robbana (Boeing) * Barmichev (Boeing) * Fink (
Boeing) * Sankrithi (Boeing) * Bianco (Boeing) * Gowda (GE) * Brown (NASA) *
Wahls (NASA) * Wells (NASA) * Jeffries (FAA) * Felder (NASA) * Schetz (VT) *
Burley ( NASA) * Sequiera (FAA) * Martin (NASA) * Kapania (VT)
IL
BREVETTO NASA PER L’ENERGIA LENR
Sul
sito della Nasa è visibile una presentazione di un brevetto di un dispositivo
per la produzione di “elettroni pesanti” basato sulla teoria Widom Larson. La
ricerca sul dispositivo è stata sponsorizzata dal governo federale. Viene
specificato che l’invenzione è stata realizzata da un dipendente del governo
degli Stati Uniti per scopi governativi senza il pagamento di nessuna royalty.
Si legge nel brevetto: “Questa invenzione riguarda la produzione di elettroni
pesanti. Più specificamente, il dispositivo utilizza un sistema per produrre
elettroni pesanti tramite la propagazione di polaritoni (elettroni che si muovono sincronicamente perché all'interno di un campo magnetico polarizzato) su una plasmonica
superficiale ad una frequenza selezionata. In fisica della materia, il plasmone è
un'eccitazione collettiva associata alle oscillazioni del plasma di elettroni
contenuti in un sistema (da Wikipedia). La struttura è formata da un materiale
non elettricamente conduttivo che funge da matrice e da materiale conduttivo che ha una frequenza di risonanza
ad esso associata in un dato ambiente operativo. La geometria della struttura
di supporto è micronizzata e determina la propagazione plasmonica superficiale
dei polaritoni a una frequenza selezionata che è approssimativamente uguale
alla frequenza di risonanza del sistema materiale. Come risultato gli elettroni
pesanti sono all’interno di un materiale elettricamente conduttivo sotto forma
di polaritoni che si propagano in un plasmone superficiale. La struttura
descritta può esistere in particelle in geometrie bidimensionali,
tridimensionali e anche geometrie frattali. Particelle sferiche (o quasi) vanno
a risuonare ad una frequenza in cui la circonferenza della particella è uguale
ad un multiplo della lunghezza d’onda. Analogamente particelle aghiformi,
lunghe e sottili, possono risuonare in modi analoghi ad una piccola antenna
quando la lunghezza della
particella è un multiplo intero di una metà della lunghezza d’onda. Le
formazioni bidimensionali e tridimensionali sono composte da strutture
periodiche o “array” che, in base alla progettazione, risuonano a frequenze specifiche. Esempi includono matrici triangolari, rettangolari, esagonali o
cilindro-coni, dove la matrice, in presenza di energia immessa, crea e rafforza una risonanza naturale alla
frequenza desiderata sia nelle strutture solide che nelle microcavità
superficiali delle strutture stesse. Il dispositivo partecipa alla produzione
di elettroni pesanti e alla conseguente generazione di energia…La presente
invenzione è adattabile ad una varietà di stati fisici e geometrie ed è
scalabile in dimensioni diverse…L’energia prodotta può essere disponibile per
un’ampia varietà di applicazioni (elettronica, automobili, aerei, navi, generazione elettrica, ecc.).
Video
della Nasa sulle LENR: http://technologygateway.nasa.gov/media/CC/lenr/lenr.html
Documento
del ricercatore Nasa sulle LENR Dennis Bushnell: http://futureinnovation.larc.nasa.gov/view/articles/futurism/bushnell/low-energy-nuclear-reactions.html http://futureinnovation.larc.nasa.gov/view/articles/futurism/bushnell/low-energy-nuclear-reactions.html
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