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martedì 26 ottobre 2021

Il partito verde diventa blu

(Centrale fotovoltaica di Montalto di Castro - Viterbo)
Siamo alla vigilia del piu grande attacco al suolo verde italiano dal dopoguerra, persino superiore alla grande cementificazione dell'ultimo cinquantennio. La cosa incredibile è che il principale sponsor di questa distruzione di natura e di paesaggio e' il movimento dei verdi, un partito che da oggi puo cambiare nome e chiamarsi partito blu, il colore dei pannelli fotovoltaici. Miliardi di finanziamento, provenienti in gran parte dall'Europa, stanno per affluire alle casse del governo cinese, il principale produttore mondiali di pannelli, per l'acquisto delle enormi quantità necessarie al nostro paese . Nei prossimi dieci anni dovrebbero essere destinati al solare fotovoltaico, solo in Italia, 500 mila ettari di suolo verde agricolo o di pascolo, per assicurare una produzione dei 114 Gigawatt previsti dal Pniec (Piano nazionale italiano energetico) entro il 2030, necessari ad avviare la transizione dai combustibili fossili alle rinnovabili, transizione che dovrebbe essere completata nel 2050 con ulteriore pannellizzazione del restante territorio verde italiano. Nessun territorio, nessun paesaggio, nessun ambiente naturale verrà risparmiato. Dalla pianura padana, alla verde umbria, dall'abruzzo alla puglia, alle pianure e colline laziali, persino il paesaggio toscano saranno asfaltati dai pannelli. Lo storico paesaggio della maremma e' sotto attacco: è già in fase avanzata il progetto di una centrale che dovrebbe ricoprire 300 ettari di maremma, ed ulteriori distese di pannelli sono previste sia in maremma sia nella Val d'Orcia, patrimonio mondiale dell'umanità. Una enorme distesa blu, un blu metallico, sta sostituendo vaste aree finora verdi e ricoperte da piante e vegetazione o da campi coltivati. Un'altra grande centrale e' in via di progettazione in Sicilia: 560 ettari di terreno agricolo tra Catania, Lentini e Motta Sant'Anastasia, verranno ricoperti di pannelli blu per produrre 256 megawatt, una enorme distesa artificiale che andrà a sostituire il verde, le colture, i pascoli. Altri progetti per migliaia di ettari sono previsti in Sicilia, con forti guadagni per gli speculatori. Secondo il piano, finanziato in parte con i soldi europei, e fortemente appoggiato dai verdi, sono previsti gia nei prossimi anni in Italia 4000 chilometri quadrati, un'area come il Molise, da destinare al fotovoltaico, per combattere - dicono- i cambiamenti climatici.
Il paradosso chiude il suo cerchio: il partito degli ambientalisti si rivela il piu grande distruttore di verde della storia della penisola italiana: con la loro benedizione centinaia di migliaia di ettari verranno trasformati in una infinita distesa blu di pannelli di silice e acciaio, costruiti quasi tutti dal principale produttore mondiale, cioè in Cina, in fabbriche per lo più alimentate dall'energia prodotta nelle sue numerose centrali a carbone. Per ogni ettaro sottratto si toglie preziosa produzione agricola, la quale, ricordo, e' anch'essa trasformazione dell'energia solare in cibo, ossia energia riservata al mondo biologico ma non solo. Un'altra considerazione va fatta: per ogni ettaro sottratto all'agricoltura (e al paesaggio) e' necessario sostituire la produzione agricola distrutta nel nostro paese con l'importazione da paesi del terzo mondo di prodotti agricoli (in particolare carne e soia). Questo avviene attraverso la deforestazione delle foreste pluviali e nelle aree tropicali, aree che fissano carbonio attraverso la fotosintesi clorofilliana, e che vengono abbattute dai governi locali per dare luogo a nuovo terreno da destinare all'agricoltura e all'allevamento e ai prodotti di esportazione. Si tratta quindi di una colossale partita di giro, sulla base di interessi economici, che restituisce i danni all'ambiente e al clima ed in cui il risparmio di emissioni è solo apparente: di fatto si sposta l'emissione o il mancato assorbimento di carbonio in aree lontane, ma preziose per l'equilibrio ambientale planetario.
La speculazione è il meccanismo che spinge i proprietari ad impiantare fotovoltaico. Terreni che richiederebbero investimenti per la loro destinazione all'agricoltura e per assicurare la produzione agricola e zootecnica, sono assai piu facilmente, ed in modo economicamente conveniente, ricoperti da pannelli solari che richiedono meno cure e assicurano rendimenti superiori con poche spese. I proprietari dei terreni usufruiscono della nuova opportunità economica senza preoccuparsi delle ricadute sulla natura dei luoghi e sul paesaggio. Non è un caso che la mafia abbia investito molte risorse nel settore, e ci siano segnali di accaparramento dei terreni ex agricoli per usufruire delle nuove opportunità di investimento nelle rinnovabili.
Non ci sono limiti alla rivoluzione verde-blu. L'altra grande opportunità è quella dell'eolico. Anche qui la distruzione di natura e di paesaggio è senza limiti, e sempre nel nome della lotta al cambiamento climatico e dell'ambientalismo. Centinaia di torri eoliche sono in via di costruzione e molte altre migliaia sono in progettazione per essere impiantate sul suolo verde italiano, ciascuna alta piu di cento metri con le sue gigantesche eliche volteggianti, lungo i crinali appenninici, lungo le valli fluviali, lungo le coste delle nostre regioni del sud e delle isole, lungo l'adriatico, per realizzare un paesaggio che nemmeno Blade Runner aveva avuto la fantasia di immaginare. Solo per le base di queste mostruose torri, sono necessari enormi sbancamenti di terreno ed estese cementificazioni, strade di collegamento, elettrodotti e centraline per la gioia della flora e della fauna dell'ex Bel Paese. Si sono fatte battaglie su battaglie da parte degli ecologisti per impedire trivellazioni su minuscole piattaforme in mare, ma un silenzio assordante verde-blu accompagna i progetti di numerose batterie di torri da impiantare sui mari d'Italia in tutta prossimità delle coste, con quel ronzio insopportabile dei rotori che si diffonde per chilometri intorno, perenne inno alla stupidità e irresponsabilità umana.