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venerdì 13 marzo 2015

Dan Brown: la sovrappopolazione è il problema

Ricordo che non molti anni fa a parlare di sovrappopolazione si veniva considerati dei pazzi, dei tipi stravaganti. Qualcuno riteneva che denunciare il problema dei troppi umani sul pianeta fosse una posizione anti-umanista, che si volessero sterminare le persone, fino a rasentare il disumano. Solo in pochi riuscivano a comprendere che invece la preoccupazione per la sovrappopolazione del pianeta è propria di chi tiene all'uomo, alla sua sopravvivenza, al significato della sua presenza sulla terra, alla lotta contro la massificazione e la perdita di senso di una umanità che per i suoi numeri spaventosi diviene una macchina di replicazione di prodotti e consumi, con il rischio che l'uomo stesso divenga prodotto da consumare.
La consapevolezza del problema, lentamente ma in maniera inarrestabile, si sta diffondendo. Sono sempre di più le persone che si rendono conto che nessun rientro nei limiti, sia nei consumi che nelle emissioni, sarà possibile senza un rientro nei limiti di quella che è la causa di fondo: l'eccessiva popolazione umana,la sua crescita spaventosa nell'ultimo secolo, i tassi di natalità ancora troppo alti. Non sarà possibile salvare le foreste, risparmiare i suoli verdi, mantenere uno sviluppo sostenibile, assicurare a tutti cibo e acqua, impedire il surriscaldamento dell'atmosfera, diminuire i tossici e i prodotti chimici che intossicano terreni e corsi d'acqua, laghi e mari, nulla di questo sarà possibile se non interverremo bloccando l'esplosione demografica della specie Homo.

Un segno della nuova consapevolezza sono i tanti libri che si pubblicano sul tema, sempre più numerosi. E' lontano il tempo delle pubblicazioni isolate di Paul Ehrlich, uno dei primi a denunciare il pericolo per il pianeta. Oggi anche scrittori di romanzi e divulgatori parlano del problema.
Uno di questi è Dan Brown che sul tema ha scritto il suo romanzo : L'Inferno. Riporto una sintesi della recensione che Massimo Gaggi ha fatto del libro in cui il tema della sovrappopolazione viene proposto al grande pubblico dei lettori.



L’ultima fatica letteraria di Dan Brown – «Inferno» – potrà legittimamente piacere o meno; ma c’è una cosa che è fuori discussione: la problematica trattata è attualissima e dovrebbe essere affrontata. Non si parla più del Sacro Graal, degli illuminati o degli antichi segreti della massoneria, questa volta il professor Robert Langdon porta i lettori a conoscenza del grandeproblema della sovrappopolazione mondiale.
Nell’anno 1000 la popolazione mondiale era pari a 310 milioni; nel 1800 a 978, nel 1900 a 1,5 miliardi; nel 2000 a 6,07; nel 2010 a 6,97; e secondo la proiezione dell’Onu nel 2050 saremo 9 miliardi. Se il pianeta Terra fosse in grado si sopportare tale quantità allora non sussisterebbe nessun problema. Ma tutte le grandi emergenze ambientali sono strettamente collegate al problema della sovrappopolazione.
L’innalzamento delle temperature è dovuto al grande utilizzo dei combustibili fossili come petrolio, carbone e metano. Come ricorda Il Corriere della Sera, dal 1750 il carbonio presente nell’atmosfera è aumentato di 270 miliardi di tonnellate. Di sicuro non ha aiutato il fatto che dal 2005, anno di entrata in vigore del protocollo di Kyoto, a oggi, le principali 93 banche del mondo hanno investito in progetti su centrali a carbone più di 232 miliardi di euro, nonostante molte abbiano annunciato impegni sull’ambiente.
Secondo la Fao dal 1950 al 2050 l’ammontare di acqua potabile pro capite scenderà del 73 per cento. Già oggi sono quasi 4 miliardi le persone a rischio per insufficienza d’acqua e 5 milioni i morti per malattie legate alla sua scarsità o per mancanza di servizi igienico-sanitari di base. Sempre secondo la Fao l’aumento della popolazione mondiale porterà ad un aumento della domanda di acqua dolce di 64 miliardi di metri cubi all’anno e ad un aumento della domanda di cibo tra il 70% e il 100% per il 2050; una cifra enorme se si pensa che per produrre la quantità di cibo che una persona consuma in un giorno servono tra i 2 mila e i 5 mila litri d’acqua.
Nel 2011 un rapporto del Wwf affermava: «il mondo si prepara a perdere 55,5 milioni di ettari di foreste entro il 2020, anche se si adotteranno misure urgenti per ridurre la deforestazione». La Fao stima che ogni minuto vengono distrutti 10 ettari di foreste nel mondo, l’equivalente di oltre 20 campi di calcio.
Dan Brown
Copertina di «Inferno» ( sixprint.it )
Greenpeace ha recentemente affermato che la concentrazione dell’anidride carbonica in atmosfera ha superato le 400 parti per milione (ppm), un record storico perché non succedeva da almeno 3 milioni di anni. Dai 37 miliardi di tonnellate di co2 emessi del 1990, si è passati ai 45 del 2005, ai 49 del 2010, e la proiezione, nel caso prosegua il trend attuale, porterà a 52-57 miliardi nel 2020.
Uno studio dell’università di Reading pubblicato da Nature Climate Change ha affermato che nel 2050, se la crescita delle emissioni venisse interrotta nel 2016 e la loro quantità ridotta del 5%, ogni anno in quelli successivi tra 39 e 68 milioni di persone non avrebbero il problema della siccità, e tra 100 e 161 milioni avrebbero un rischio molto ridotto di inondazioni.
L’Oms ha affermato che i cambiamenti climatici – i quali sono imputabili all’uomo – ed i fenomeni ad essi collegati hanno fatto registrare 150 mila morti nel mondo nell’anno 2000. A distanza di dieci anni tale cifra risulterebbe essersi addirittura raddoppiata, con 300 mila vittime a causa dell’effetto clima.
Il dato più inquietante è però quello del Forum internazionale promosso da Barilla Center for Food and Nutrition (Bcfn) del novembre 2012: mantenere l’attuale stile di vita richiederà tre pianeti nel 2050 solo per soddisfare il fabbisogno alimentare.
Forse questa volta Dan Brown dovrebbe essere ringraziato per aver portato all’attenzione dell’opinione pubblica questo problema di cui si parla poco e che dovrebbe essere affrontato con estrema rapidità dalle autorità competenti. Altrimenti le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Non vi è dubbio che la Terra riuscirà a ritrovare un nuovo equilibrio, ma non è detto che esso comprenda la presenza dell’uomo.

38 commenti:

  1. << Forse questa volta Dan Brown dovrebbe essere ringraziato per aver portato all’attenzione dell’opinione pubblica questo problema di cui si parla poco >>

    Dan Brown va ringraziato senza alcun dubbio, anche perchè, a mio avviso, la narrativa di consumo (così come il cinema e la TV di intrattenimento) può essere molto più utile e convincente di un semplice, per quanto documentato, saggio scientifico.
    Inoltre, a differenza di altri romanzi sullo stesso tema, l'antagonista è un personaggio complesso e non palesemente negativo.

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  2. E se invece il futuro fosse radioso?

    http://www.ilgiornale.it/news/cultura/autostrade-mare-nello-spirito-pace-1103907.html

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  3. Il "futuro" è già oggi. Dopo tutto non è altro che un presente appena tardivo.

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  4. Dubito fortemente che l'Umanità invertirà la rotta, troppi i condizionamenti genetici e religiosi, tra i quali anche il nostro caro leader in Vaticano, osannato da milioni di lobotomizzati, che definisce recentemente "egoista" chi non fa almeno 3 figli.
    Sicuramente la popolazione diminuirà, ma per la fame, conseguente ai cambiamenti climatici e al crollo della moderna società industriale. E' solo un proplema di "quando" e non "se"

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    1. " il nostro caro leader in Vaticano, osannato da milioni di lobotomizzati, che definisce recentemente "egoista" chi non fa almeno 3 figli."

      A dir la verità ha detto anche di non fare figli come conigli suscitando sconcerto tra i cattolici. A partire da quanti figli si è conigli? Davvero ha detto che bisogna farne "almeno" tre? Mah, Bergoglio è un pasticcione o anche un furbacchione. Dice idiozie senza senso che contraddicono pure la dottrina e la prassi religiosa e che lo rendono simpatico perché apparentemente innovatore, controcorrente. Però essendo lui gesuita non escluderei che persegua qualche fine non ancora chiaro alla massa (dei credenti e non credenti). Secondo me ha capito che non si può continuare "così" e che bisogna rinnovarsi perché tutto resti come prima (stile gattopardo), cioè che la Chiesa abbia ancora qualcosa da dire, abbia ancora un certo potere, non più assoluto come prima quando mandava gente al rogo come l'IS. Accetta dunque un ridimensionamento del potere e apre ai rapporti extra-coniugali o al sesso. Ci è costretto, se no fra dieci anni le chiese possono chiudere o essere trasformate in moschee. Però se l'islam e la sharia si diffondono addio rapporti extra-coniugali e sesso à gogo.
      Secondo me la Chiesa è finita - duemila anni di regno possono bastare. Bergoglio può fare il saltimbanco o il diavolo a quattro, ma la fede vacilla, anzi non c'è più.
      Non escluderei però uno scisma tra i fondamentalisti cristiani e gli innovatori bergogliani. Ma sarebbero comunque conflitti di retroguardia, beghe interne alla Chiesa.

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    2. Purtroppo hai perfettamente ragione i condizionamenti che si traducono spesso in forme di intimidazione e violenza soprattutto sulle donne fanno si che in certe aree del mondo vedi africa, America del sud e qualche paese asiatico la popolazione cresca in modo sconsiderato, non è un fenomeno soltanto cattolico ma comune a tante religioni, islam per primo, ma anche induismo e culturale dove manca libertà compro la donna e fa figo estremizzando fare almeno 5 figli. Risultato non è la catastrofe di Dan Brown ma un mondo peggiore per tutti con grandi migrazioni di massa dove tutti vivremo meno liberi, più violenti, affamati con peggiori prospettive di vita, mangiando peggio ed ammalandoci di più e prima che spettacolo il crescete e moltiplicatevi cattolico o il fate almeno 5 figli islamico...

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  5. Se avete visto l'ultima trasmissione di Luca Mercalli su rai 3 c'è finalmente da essere moderatamente ottimisti. Innanzi tutto per la prima volta (almeno per quel che sono i miei ricordi) viene affrontato in maniera chiara e diretta il problema sovrappopolazione in prima serata in Tv. E per di più la Tv di stato, la rai. Poi Luca ci ha mostrato un bellissimo (per noi denatalisti) documentario sulla lotta alla sovrappopolazione e contro l'eccessiva natalità del governo del Bangladesh. In maniera corretta il governo locale ha capito che il sottosviluppo in quel paese era fortemente connesso agli alti tassi di natalità che distoglievano risorse dallo sviluppo per indirizzarle alla sussistenza della popolazione in crescita. Molto interessante quanto è stato mostrato sulla città di Dacca ridotta ad una sterminata bidonville senza servizi e con una popolazione concentrata in aree di altissima densità demografica priva di qualunque risorsa e di lavoro. Con una scelta intelligente il governo ha affidato a donne appositamente preparate l'educazione casa per casa delle famiglie alla procreazione responsabile e ad una maggiore scolarizzazione della donna. Inoltre si è sviluppato il microcredito per le donne consentendo loro di svincolarsi dalla sudditanza verso i padri e i mariti e di dedicarsi al lavoro, togliendole dal ruolo di macchine per fare figli. I risultati sono stati molto positivi: il tasso di natalità del paese è crollato dai 6,3 figli per donna agli attuali 2,4. Tutte notizie positive che ci confortano nella nostra battaglia per salvare la Terra e la natura rimasta e per arrestare la spaventosa esplosione demografica della specie Homo che sta mettendo a rischio il pianeta.

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    1. Ogni tanto qualche buona notizia fa bene. Vogliamo però un passaggio da Rai 3 a Rai 1 dove imperversa sempre il natalista Angela che è pure agnostico. Bisognerebbe fargli fare uno stage a Dacca senza servizi (e piuttosto prolungato, almeno un annetto, così vede com'è bello il sovraffollamento).

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    2. Penso Angela si riferisca agli 1,1 figli per donna italiani (non sono aggiornato ma mi pare che questo fosse il valore di qualche anno fa - e se e' aumentato credo sia solo grazie alla maggiore propensione riproduttiva degli immigrati residenti). Tale situazione porta ad alluvione immigratoria, c'e' poco da fare - la natura aborre il vuoto).

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    3. Pensate all'esercito di badanti che stanno prosciugando la ricchezza faticosamente accumulata dalla generazione che assistono, mentre i figli lottano per mantenere un tenore di vita ormai insostenibile se non al prezzo di consumare il capitale e aumentare il debito... in un certo senso cio' riassume la complessita' della situazione, esse arrivano da posti territorialmente ricchi ma economicamente poveri, praticamente spopolati e in crollo demografico.

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    4. A commento dell'articolo precedente di questo sito, proprio ieri commentavo così in merito alla puntata che citi:

      "Incredibile, ieri sera a 'Scala Mercalli', il nostro ha osato sussurrare parole che, in caso di vento favorevole e di atmosfera religiosamente silenziosa all'intorno, si sarebbero perfino potute immaginare (ma anche no, o forse sì, dipende, occorrerebbe valutare, quindi vedere se s'alza troppa polvere, che fa starnutire ed è meglio evitare) come una velata allusione alla possibile (non probabile e tantomeno provata, sia inteso) sovrappopolazione. Del pianeta, sia chiaro, mica dell'Italia!!! Non esageriamo. Che c'entra l'Italia?"

      Non vedo motivi di entusiasmo (neppure moderato) nel brodetto slavato bofonchiato con evidente malavoglia dal Mercalli. Anzi...

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    5. Winston, l'esercito di badanti è anche la conseguenza del demenziale intervento sulle pensioni. Prima, i neopensionati potevano occuparsi in prima persona dei genitori anziani (e pure dare concretamente ben più d'una mano nella cura dei nipoti). Ora, non è più possibile. Del resto, "dare una mano" in ambito familiare non crea PIL né gettito fiscale, mentre assumere badanti sì. Il pesce puzza dalla testa.

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    6. Nel leggere il commento positivo di Agobit sull'intervento di Mercalli avevo proprio pensato alla tua critica sferzante su Mercalli che ci riproponi ora. Mah, io non sarei così sarcastico, Mercalli ha pur alluso per quanto con tutte le dovute cautele al problema globale (anche se come scrivi non intendeva forse l'Italia).

      Perché non è più possibile per i neopensionati dare una mano per assistere i genitori anziani e prendersi cura dei nipoti? Sì, certo i nuclei familiari con due o tre generazioni non esistono quasi più, ma ci si potrebbe lo stesso organizzare (alcuni lo fanno, un buon vicinato vale un tesoro). Ho sempre considerato il fenomeno delle badanti deteriore (non rari sono i casi di circonvenzione, di furto e persino assassinio del badato). Ma sembra che senza badanti l'Italia sia perduta. Il fenomeno comincia a espandersi anche in Svizzera (vengono dalla Bulgaria, Romania, per queste persone è una fortuna guadagnare una bella sommetta).

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    7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    8. "Del resto, "dare una mano" in ambito familiare non crea PIL né gettito fiscale, mentre assumere badanti sì."

      Assolutamente vero: la tendenza kafkian-orwelliana e' a formalizzare ogni specie di rapporto economico, mentre si criminalizza ogni tipo di rapporto informale, in modo da poter sottoporre tutto a balzello. Del resto se da un lato tutto si chiede allo Stato, dall'altro poi tutto si deve pagare.
      E' schizofrenico pensare che possa funzionare altrimenti.

      Le badanti pero' c'erano gia' da prima dell'aumento dell'eta' pensionabile, che d'altra parte e' inevitabile con l'invecchiamento della popolazione e il rovesciarsi della piramide demografica.
      Oltre che, rispetto a come dici sopra riguardo alle pensioni, la partecipazione al lavoro di tutta la popolazione anche di quella che tradizionalmente si occupava dell'accudimento (le donne), dato che nella nostra societa' sempre piu' solo il lavoro formalizzato e' considerato un "valore", in quanto sottoponibile a balzello, mentre il resto e' addirittura criminalizzato come "nero", o "sommerso".

      Ma qui c'entra anche il frammentarsi dei rapporti familiari, causato sempre dal fatto che alla famiglia, anche dal punto di vista assistenziale, si sostituisce sempre di piu' la macchina burocratica dello Stato. Lo Stato e' la Nuova Grande Famiglia, e nei paesi del nord europa quello che da noi e' definito Familismo Amorale e' esteso a tutto lo Stato gia' da molti decenni (basti pensare, dal punto di vista storico, ai colonialismi e ai nazismi, oggi temporaneamente silenti...).

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    9. Il problema è a livello mondiale e l'immigrazione è l'altra faccia del sovraffollamento. Se gli italiani avessero fatto 5 figli a testa sconsideratamente ora staremmo a combattere qualche guerra scellerata per un "posto al sole" dove sbattere gli italiani in esubero film già visto, il discorso delle badanti è complesso ed affrontato in modo semplicistico, la cara vecchia famiglia funzionava anche perché gli anziani da badare erano pochi il tasso degli ultra settantenni era bassissimo 100-50 anni fa e tenuti in condizioni spesso ora inaccettabili, non demonizzo le badanti soprattutto l'equazione badante straniera = approfittatrice ladra, questo vale anche per le badanti italiane o le strutture prigione italiane dove spesso vengono tenuti gli anziani e salgono agli onori della cronaca, nessuno fa quei mestieri spesso impegnativi e mal retribuiti ed in nero per vocazione, ma quello che manca è soprattutto una formazione e con l'improvvisazione che siano gli operatori italiani o stranieri non fa differenza si hanno violenze, fisiche e psicologiche, ruberie ed abusi. Il problema è che lo stato non ha mai voluto affrontare la realtà la popolazione invecchia e vanno create strutture umane magari creando anche "villaggi per anziani" sfruttando paesi ormai pressoché abbandonati e formando personale che dovrebbe ovviamente poi essere pagato adeguatamente questo si chiama programmazione cosa sconosciuta allo stato italiano

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  6. << nella nostra societa' sempre piu' solo il lavoro formalizzato e' considerato un "valore", in quanto sottoponibile a balzello, mentre il resto e' addirittura criminalizzato come "nero", o "sommerso". >>

    Di questo si è occupato spesso Maurizio Pallante (il noto economista della decrescita).
    Qui trovate alcune sue considerazioni sull'argomento, che avevo postato qualche tempo fa nel mio blog.: http://ilfenotipoconsapevole.blogspot.it/2013/02/dialogo-di-un-venditore-di-welfare-e-di.html

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    1. Se ascolti questo sotto vedi che la credibilita' di Pallante, grattata un po' via la superficie, sull'argomento sopra citato e' zero: lui vuole solo sostituire una specie di tirannia con un'altra, secondo l'unico argomento (unius libri...) che comprende e gli sta a cuore.
      Non so se perche' messo a fianco di Fini, ma mi pare inconsistente.
      https://www.youtube.com/watch?v=Woz3JtRClgw

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  7. Sergio: "Perché non è più possibile per i neopensionati dare una mano per assistere i genitori anziani e prendersi cura dei nipoti?"

    Perché i neopensionati pre-riforma avevano mediamente una sessantina d'anni, spesso meno. Quelli di oggi sono poco più anziani. Quelli della mia generazione partiranno dai 69 anni, e su a salire (tre mesi in più a biennio). Inoltre, vista l'entità delle cifre alle quali potranno accedere, se ancora più o meno in forze dovranno "arrotondare" con qualche lavoretto. Dunque, col nuovo sistema possiamo dimenticarci a) i nonni che si occupano dei nipoti e b) i figli che si occupano dei genitori. Grandioso! Un sistema culturale spazzato via da un manipolo di delinquenti amorali e privi di qualsivoglia etica (i "riformatori") che non mi è proprio possibile definire "persone".

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    1. "Grandioso! Un sistema culturale spazzato via da un manipolo di delinquenti amorali e privi di qualsivoglia etica"

      Guarda che il sistema credo fosse economicamente insostenibile: esagerando un po' ma non tanto, se si va in pensione a 60, l'eta' media e' di 90 anni e si studia fino a trenta, si ha la meta' di un terzo della popolazione (dato che la partecipazione al lavoro produttivo a sua volta e' di meno del 50 per cento di quelli che sono in eta' da lavoro) che mantiene gli altri cinque sesti. Oppure e' fattibile, ma a patto che la tassazione per la sola previdenza pensionistica sia dell'84 per cento del reddito. E' ovvio che da un posto dove la tassazione e' cosi', la meta' del terzo che produce reddito se ne scappa di corsa, facendo il gesto dell'ombrello agli altri 5/6 che si attaccano. Cosa che peraltro sta gia' succedendo.

      Fino agli anni '50 si andava in pensione a 50 anni dopo 35 di contributi, ma si moriva fra i 50 e 60 anni, non a 84. Negli anni '30 mi pare che l'eta' media negli USA fosse di 40 anni!

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    2. Il concetto di "età media" tiene conto anche di tutti quei nati che in altri tempi sarebbero morti al momento del parto e che invece vengono tenuti in salamoia su una carrozzina per 20-25 anni a patire in proprio e a far patire la gente intorno a loro. Tiene conto anche di quegli anziani o incidentati ridotti a larve ormai difficilmente definibili umane bloccate in un letto con una quantità di strutture e personale inconcepibili a girar loro attorno per poter continuare un balletto da paralitici (ovvero una pratica che non porta da nessuna parte e che è pure fonte di patimenti).

      Da non dimenticare anche quali sono le attività nelle quali viene impiegata la "forza lavoro" (che, non dimentichiamolo, sotto sotto significa "la vita delle persone"), spesso scemenze inconcludenti che si potrebbero spazzare via con un colpo di scopa senza fare danni ad alcuno, semplicemente indirizzando morbidamente e senza penalità i lavoratori verso attività più costruttive. Da non dimenticare anche dove arriva la produttività del lavoro (e dunque l'efficiacia dello sforzo d'ogni lavoratore) in forza della meccanizzazione che è possibile esprimere oggigiorno.

      Non ci sono ragioni umanamente giustificabili per devastare così un assetto culturale e sociale. E' un atto d'arbitrio che può essere concepito solo da dirigenze che pensano che "etica" sia un lemma sul vocabolario e nulla più, e che chi dirigenza non è sia solo una mandria di sottoposti da asservire ai propri (luridi) scopi.

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    3. "Tiene conto anche di quegli anziani o incidentati ridotti a larve ormai difficilmente definibili umane bloccate in un letto con una quantità di strutture e personale inconcepibili a girar loro attorno per poter continuare un balletto da paralitici (ovvero una pratica che non porta da nessuna parte e che è pure fonte di patimenti)."

      Come non darti ragione? Pensa che dalle mie parti (in Svizzera) per tenere in vita a tutti i costi delle larve umane si spendono fino a 10'000 franchi o euro al mese che se la larva umana non ha (e chi ce li ha tanti soldi?) è il comune o lo Stato (ovvero i contribuenti) a pagarli. Ci sono pensioni ridicole (500 - 1000 euro, almeno in Italia) e non si lesinano spese per i semi-cadaveri (come Eluana Englaro, secondo alcuni - tra cui l'orribile Alessandra Mussolini - assassinata dal padre). Da un lato c'è gente che non arriva alla fine del mese (o anche della terza settimana del mese), dall'altra si spendono somme pazzesche per tenere in vita a tutti i costi persone a cui la vita o il resto di vita che hanno è solo un peso (per sé e per gli altri). Non sto patrocinando l'eutanasia, ma semplicemente il diritto di vivere e morire decentemente, non attaccati alle macchine per impedirti di morire, con spreco inaudito di risorse. L'accanimento terapeutico è persino criticato nel nuovo catechismo della Chiesa cattolica. La sanità è ormai un'industria che dà lavoro a un sacco di gente. In Svizzera il 10% delle persone in età lavorativa è occupato nella sanità (in cifre: ca. 500'000 persone su ca. 4,3 mlm di occupati).

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    4. "larve umane" eccetera

      Lo si sa bene... ma voi la fate troppo facile, guardate che una volta che e' stato inventato il mezzo tecnologico per impedire la morte di una "larva umana", non usarlo pone dei dilemmi morali terribili per chi deve materialmente "staccare la spina", ed e' inevitabile che egli si senta un boia (a meno che non sia la "larva umana" stessa a esprimere un parere positivo in proposito e magari a premere il bottone, cosa che capita ma solo come eccezione, di norma chi e' vicino alla morte si aggrappa alla vita come non ha mai fatto quando era sano, e la morte la nega proprio come eventualita').
      In sostanza una volta che i nostri cari tecnologi ci forniscono il necessario per posticipare la morte, e in questo settore di solito "non importa quanto costa", AUTOMATICAMENTE si crea la condizione perche' sorgano terribili dilemmi morali. Ovviamente cio' ai tecnologi non interessa, loro hanno solo inventato l'aggeggio, la responsabilita' dell'uso che se ne fa non e' loro, anche se una qualsiasi persona dotata di un minimo di intelligenza sa benissimo che uso ne verra' fatto e che dilemmi ne sorgeranno.

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    5. (come Eluana Englaro, secondo alcuni - tra cui l'orribile Alessandra Mussolini - assassinata dal padre)

      Sul caso englaro e' stata fatta una speculazione politica rivoltante da ambo le parti. Di quei casi, o simili, se ne verificano quotidianamente in ogni ospedale italiano, e si cerca di risolverli alla meno peggio accontentando tutti, interessati e parenti in primis, proprio grazie al fatto che non c'e' alcuna legge dello Stato che regolamenti anche questo settore, e che si evita il puttanaio giornalistico-informativo (la legge sul "fine vita", ovvero la "legge sulla morte", ci manca solo questa).

      Di divertente, e molto significativo, ricordo il fatto che quando il padre Englaro affermo' improvvidamente che secondo lui il piu' grande uomo politico degli ultimi tempi fu Craxi, i suoi piu' accaniti sostenitori, per i quali ovviamente Craxi era un demonio politico, gli fecero improvvisamente il vuoto attorno, e del caso si comincio' a parlare meno.

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    6. "e del caso si comincio' a parlare meno"

      Dato che il vero motivo per cui erano interessati al caso, la speculazione politica, cosi' gli si ritorceva contro.

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    7. Winston: "in questo settore di solito 'non importa quanto costa'"

      Già, particolarmente se per uno che spende ce n'è un altro che guadagna con un terzo che ci fa la cresta (magari proprio lo stato, nè...). E, ovviamente, se a pagare è sempre "qualcun altro", magari nella forma apparentemente anonima chiamata "collettività" (invariabilmente composta dai soli sottoposti di basso rango).

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    8. Credo che cio' si inquadri nel "paradosso dei beni comuni": se in una collettivita' di n individui uno degli individui rinuncia a x per il bene della collettivita', egli in cambio della perdita di x, guadagna x diviso n, esattamente come tutti gli altri che non hanno rinunciato a nulla, e si tengono sia x che x/n. In altre parole, l'incentivo e' verso l'accaparramento di quanto piu' possibile, tanto i costi vengono divisi fra tutti. Il tentativo di ovviare a questo inconveniente porta alla democrazia in cui la suddivisione delle risorse e' decisa dallo Stato: si rinuncia a tutta la sovranita' su se stessi in cambio di una minuscola frazione di sovranita', quella che si esprime al momento del voto ed e' uguale a 1 diviso il numero dei votanti. Dalla padella nella brace.

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    9. Già. Senza contare che la faccenda del voto è truccata e che la rappresentanza è fasulla (cioè inesistente). Ormai sono certo che la "democrazia", nei fatti, è solo una favola per addormentare i sentimenti di rivalsa. Certo, se la democrazia fosse reale e fosse implementata in piccolissima scala (poche centinaia di persone per gruppo, con ogni gruppo realmente sovrano su se stesso e indipendente dagli altri oltre che potenzialmente autartico) sarebbe un meccanismo perfetto. Ma... negli organismi sociali patologicamente ipertrofici ove si finge di applicarla? Ovviamente è una truffa, e non può essere altro.

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    10. "se la democrazia fosse reale e fosse implementata in piccolissima scala"

      Infatti le societa' di caccia e raccolta, quelle naturali per l'uomo e nelle quali e per le quali si e' sviluppata la sua psicologia, in cui l'uomo va sempre a caccia e la donna sempre a fare la spesa con la visa platinum illimitata, sembra si strutturino in gruppi familiari allargati paritari, cioe' senza gerarchia, di qualche decina di individui, un centinaio al massimo.
      Questa e' la dimensione tipica dell'intorno sociale della persona media anche oggi.
      Non so se sbaglio, ma tutti gli eserciti del mondo hanno compagnie di circa 100-150 uomini al massimo perche' oltre questo numero si ha la folla, le persone non sono piu' in grado di conoscersi e "tracciarsi" personalmente, e subentra l'anonimato e il formalismo impositivo e burocratico.
      I condomìni stessi funzionano quando sono abitati da non piu' di una decina di famiglie, e preferibilmente molto meno, data l'accentuazione della conflittualita' che il condominio, con i suoi spazi ristretti e claustrofobici, comporta.

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    12. Il sistema è stato spazzato via dalla sua insostenibilità essendo basato su una truffa stile schema Ponzi funzionava fino a che si riuscivano a trovare nuovi adepti alla truffa, vedi nuovi lavoratori, ma essendo impossibile far crescere in modo indefinito il numero dei lavoratori e finiti i fondi americani dati per la guerra fredda il sistema è crollato semplice. E' semplicemente folle pensare di poter dare la pensione per 40 anni a gente che ha versato contributi soltanto per averla per 20 anni e la follia del sistema retributivo la stiamo scontando tutti noi da 40 anni in giù che vedremo pensioni misere e forse dopo i 70 anni. La teoria per cui i nipoti si prendevano cura dei nonni è un falso storico valevole per una società dove gli anziani sono pochi e non milioni come in quella odierna e dove ci si sposta poco per lavoro rimanendo in nuclei familiari anche di 10-15 persone cosa che non è più così dagli anni 60 quando c'era in pieno il sistema pensionistico tanto da lei caldeggiato, non voler vedere i numeri e fare programmazione, vedi strutture e personale preparato e formato per la cura degli anziani, rimpiangendo una mitica età dell'oro che non esiste è un problema tutto italiano ben rappresentato da questo commento.

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  9. << Guarda che il sistema credo fosse economicamente insostenibile: >>

    Oh yes.
    E il rallentamento (inevitabile) della crescita ha fatto il resto.

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    1. "E il rallentamento (inevitabile) della crescita ha fatto il resto"

      "Crescita", nell'ambito dell'economia, e' un giudizio di valore, soggettivo, quindi rovesciabile a volonta'.
      Non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che gli economisti, come tutti gli esperti di qualcosa, inquadrano il mondo entro la loro specialita', tralasciando tutto il resto, e facendo credere (anche) agli altri che il loro sia l'unico punto di vista possibile, nella fattispecie con tanta arroganza (estrema) quanta e' la sindacabilita' del loro sapere. Gli economisti in particolare arrivano al punto di negare lo status di economista ai colleghi con idee anche solo leggermente diverse.
      Girando in internet del resto si puo' facilmente verificare il profluvio di veri "maniaci" nel loro puntiglio, qualunque esso sia, accanitamente impegnati a negare status di realta' a qualunque (e chiunque) altro. Forse stiamo attraversando un periodo molto simile a quello delle prime sette cristiane, in cui ogni gruppo di fanatici andava a ruota libera per la sua strada di demenza.

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    2. Del resto siamo o non siamo nel "tardo impero"?

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  10. L'assillo per il prolungamento della vita oltre ogni limite è proprio del "tardo impero" nella fase di decadenza. L'impero romano fu travolto, tra l'altro, da una superstizione medio-orientale che prometteva la vita eterna. Oggi in occidente ci affidiamo alla tecnica e alle tecnologie sperando ci diano una parvenza di immortalità. Non si tratta solo di prolungare lo stato larvale. Riempiamo, con grandi profitti delle case farmaceutiche, di tonnellate di chemioterapici persone purtroppo destinate ad una morte certa, solo per guadagnare qualche mese di sofferenze. Sarebbe interessante uno studio sugli effetti ambientali di questi chemioterapici (tutti con effetti teratogeni) riversati nelle acque reflue dopo essere passati per il corpo umano o volatilizzati o smaltiti quando, spesso, scaduti . Così per le tonnellate di prodotti radioattivi smaltiti dopo essere stati usati a scopo diagnostico o terapeutico e che danno effetti ambientali ben superiori a quelli delle centrali nucleari ma di cui non si parla in vista del superiore fine etico cui sono destinati. Tra questi, lo iodio 131 o l'iridio o il tecnezio che usati in maniera sempre più massiccia, una volta passati nel corpo umano o meno vengono riversati nell'ambiente. Solo l'Italia ha centinaia di centri di radioterapia e chemioterapia oncologica. Moltiplichiamo questo uso massiccio per un mondo di 7 miliardi di persone e valuteremo gli effetti ambientali di queste illusioni di immortalità.

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    1. "L'impero romano fu travolto, tra l'altro, da una superstizione medio-orientale che prometteva la vita eterna."

      Ma forse, alla luce di quanto detto sopra, questa "superstizione" ne fu solo una naturale conseguenza, dell'impero.

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  11. PER GLI AMANTI DEI GRATTACIELI:

    http://www.corriere.it/foto-gallery/esteri/15_marzo_31/grattacieli-futuro-1d2b4378-d789-11e4-82ff-02a5d56630ca.shtml

    Come si vede geniali architetti sono già all'opera per creare un stupendo mondo artificiale con tutti gli ammennicoli della tecnologia presente e futura. Un mondo da sogno o da incubo? Ai posteri l'ardua sentenza.

    Ma nella presentazione di questi progetti leggo una frase che a me piace:

    «Al di là del fatto che questi colossi probabilmente non vedranno mai la luce, ... »

    Ah be', meno male. Meglio un mondo di un miliardo o meno di persone, con tigri elefanti delfini balene pettirossi aquile e immensi spazi deserti.
    Ma forse in un altro braccio della Via Lattea, a circa 30'000 anni-luce dal centro galattico, come il nostro sistema solare, sono già molto più avanti di noi e hanno già realizzato tutto questo. Che universo pazzo! Diceva Dürrenmatt: "Dio deve essere un grande mattacchione." Io direi piuttosto un sadico.

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