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venerdì 19 ottobre 2018

L'Europa e la Bomba africana

Ora il dato e' ufficiale, certificato nel Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2018 di UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione): nei prossimi trenta anni la popolazione mondiale crescerà' di ulteriori 2,5 miliardi, così' da raggiungere nel 2050 l'incredibile numero di 10 miliardi. E pensare che le precedenti stime parlavano di 9 miliardi a fine secolo nel 2100. Una ulteriore impennata nella crescita, nonostante che il numero medio di figli per donna sia tendenzialmente diminuito in mezzo secolo da 5 a 2,5. Ma essendo aumentata la base numerica (da due a sette miliardi e mezzo) il moltiplicatore porta ad un aumento netto mai visto nella popolazione, in così' pochi anni (per la demografia 30 anni sono una inezia). Mai prima d’ora, nella storia dell’umanità, ci sono state tra i paesi differenze di crescita demografica come oggi. Mentre nei paesi sviluppati e in certe aree dell'oriente (come Taiwan) i tassi sono addirittura inferiori ai tassi di sostituzione, in altre aree il numero di figli per donna e' ancora alto e tende ad aumentare ulteriormente. Una di queste è l’Africa subsahariana che contribuirà per più della metà alla crescita della popolazione mondiale prevista da oggi fino al 2050, un dato che deve far riflettere l’Italia e L’Unione Europea alle prese con le spinte delle forze di estrema destra, convinte di poter contrastare un fenomeno che dal punto di vista numerico appare invece incontenibile. Si stima che la sola area subsahariana porterà' nei pressimi 30 anni a 1,3 miliardi di nuova popolazione sul totale dei 2,5 miliardi che si aggiungeranno ai 7,6 attuali (stime UNFPA). E' appena il caso di notare che queste centinaia di milioni di nuovi nati non avranno, anche nelle migliori delle ipotesi su un rapido sviluppo africano -di cui ad oggi non vi e' traccia- le risorse alimentari, di acqua, di lavoro, scolastiche, sanitarie e ambientali necessarie per un sostentamento in loco. Si tratta quindi nella maggioranza dei casi di futuri migranti, le cui vie di migrazione, basta consultare una carta geografica, conducono sulla sponda nordafricana e di li' alla penisola italiana o spagnola, protese nel mediterraneo. Nei Paesi in Via di Sviluppo ci sono centinaia di milioni di donne che sono a rischio di iniziare una gravidanza non desiderata per l’impossibilità di accedere a servizi sanitari, a metodi moderni di contraccezione, o per fenomeni quali matrimoni e gravidanze precoci, anche per le condizioni di sottomissione e di mancanza di scolarità' delle donne.
Secondo Mariarosa Cutillo, direttrice dell’ufficio partnership strategiche dell’Unfpa: «Il potere di scegliere è un diritto fondamentale delle donne che deve essere garantito. Decidere se, quando e con chi fare figli è importante per il reale e effettivo sviluppo sostenibile del pianeta. La responsabilità di realizzare gli obiettivi di sviluppo non è solo dei governi ma anche del settore privato e della fondamentale società civile.Le disuguaglianze di genere attraversano tutto il pianeta, e a ciò' contribuiscono le tradizioni locali, la situazione economica, le gerarchie religiose con la discriminazione femminile e la demonizzazione dei metodi contraccettivi. Ma in anni recenti anche la politica e gli interessi della criminalità' contribuisce al fenomeno, essendo la crescita demografica e le connesse migrazioni, divenute il principale metodo di business di intere aree specie in Africa. Interessi che portano infatti risorse dalle rimesse, favoriscono le organizzazioni che speculano sui commerci legali e illegali, e alimentano soprattutto i trafficanti di persone con i grandi affari che ricavano. alla crescita della popolazione sono interessati anche i trafficanti di armi e droga, così' come i produttori e i commercianti dei paesi sviluppati che vi vedono occasioni di nuovi commerci e mercati. Né sono da trascurare gli aspetti sociali e conflittuali che innescano crescite così esplosive della popolazione. In queste dinamiche la composizione sociale delle popolazioni è costituita da moltissimi giovani ed adolescenti che cercano mezzi di sussistenza e di affermazione. Sono masse giovanili pronte per estremizzarsi e propense alla violenza non essendo limitati da strutture scolastiche o educative adeguate, in presenza di tradizioni ataviche che stanno scomparendo lasciando il posto alla ricerca del denaro e alle organizzazioni più efficienti che trovano in loco: quelle criminali o quelle dell'estremismo religioso. In questi ultimi decenni, masse enormi di africani si sono spostate (prima ancora di tentare l'analoga avventura verso l'Europa che attualmente abbiamo sotto gli occhi tutti) e masse enorme di africani sono uscite dai villaggi sperduti nelle savane e nelle foreste, per approdare nelle megalopoli che sono cresciute a dismisura, oltre che disordinatamente come, ad esempio, Lagos, in Nigeria, che ha più di 20 milioni di abitanti (pari quindi a un terzo dell'intera popolazione italiana) e che, per due terzi, dispone di abitazioni che sono rappresentate da bidonville. Tutto questo rappresenta un pericolo per l'Africa e un pericolo per il mondo. Insieme alla devastazione sociale c'è l'aspetto della devastazione dell'ambiente: la scomparsa delle foreste, delle savane e la loro trasformazione in distese per la coltivaziione di cibo, di mangimi o di colture per i biocarburanti -sotto la spinta di organizzazioni multinazionali. La scomparsa degli animali selvaggi avviene sotto i nostri occhi senza la speranza di poter fare qualcosa per la salvezza di specie in via di estinzione. La crescita della cementificazione e delle infrastrutture va di pari passo alla distruzione di suolo di enorme valore naturalistico e alla avanzata intorno alle megalopoli di gigantesche discariche e all'inquinamento dei suoli e delle acque. Rossastre nubi di smog e gas (tra cui il cancerogeno biossido di azoto) sovrastano le grandi megalopoli africane in ulteriore rapida crescita.
A pochi distanza dalle nostre coste si prepara quindi quella che sarà' la nuova guerra del secolo, che sarà' combattuta con altri mezzi oltre alle armi, e che riguarderà' tutto il riassetto planetario modificando profondamente l'economia, la cultura, la religione, la composizione etnica e le densità' demografiche (con le conseguenze ambientali) soprattutto del continente europeo e di tutta l'africa del nord. Sarà la fine dell'Europa come noi la conosciamo. E' appena il caso di ricordare che l'esplosione demografica che porterà' in meno di un secolo ai 900 milioni della Nigeria, si aggiungera' quella altrettanto impressionante dell'Egitto. Una vera bomba alle porte di casa.
Dall’Africa subsahariana più della metà dei nuovi nati nel mondo fino al 2050 (dati UNFPA).

14 commenti:

  1. Paghiamo cifre esorbitanti per forze armate ed armamenti. Che vengano usati per quello che dovrebbe essere il loro scopo: difendere il territorio e la cittadinanza che ci mette il portafogli, ovvero lo sforzo lavorarativo per generare le risorse che servono al sicario per fare il suo mestiere. No, non i "nuovi italiani", la cittadinanza. Gli Italiani. (tra parentesi: quelli che pagano il sicario perché faccia il suo lavoro -- già, perché piaccia o no, un esercito è sostanzialmente quello: un sicario [specie se si tratta di esercito professionale])

    Basta retorica. Siamo concreti e diciamo "pane al pane, vino al vino". Diversamente, dismettiamo il ministero della difesa e tutto quanto il carrozzone. "Difesa". Conoscete il significato del termine o lo avete dimenticato? Per citare un noto film: "E come dovremmo difenderci? A parolacce?".

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    1. E se avessero ragione quelli che sostengono che sia tutto programmato a tavolino, e che lo scopo ultimo di questa invasione sia proprio quello di distruggere gli stati nazionali e la loro identità culturale ?
      Perchè vedete, amici miei, mi rendo conto che usare la forza militare in queste situazioni è imbarazzante nei confronti della comunità internazionale, ma pare che nessuno si ponga neppure il problema di provarci.
      Quando pernso a quello che ci aspetta, sono quasi contento di non essere più un giovanotto.

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    2. Al punto in cui siamo, avendo osservato il "fenomeno" e il suo "contorno" ormai per quasi vent'anni, direi che il condizionale potresti tranquillamente lasciarlo perdere e affermare: "hanno ragione quelli che sostengono che è tutto programmato a tavolino, e che lo scopo ultimo di questa invasione è proprio quello di distruggere gli stati nazionali e la loro identità culturale".

      Del resto, già negli anni '60 venne posto in essere un analogo "esperimento" interno, provocando l'invasione di certe regioni del Nord Italia per distruggerne la coesione sociale. Esperimento perfettamente riuscito, con procedimenti sovrapponibili a quelli che stiamo osservando in tempi più recenti, anche se su scala "interna" anziché internazionale (le prove si fanno nell'ambito di piccoli scenari per poi replicare i procedimenti su scala più ampia applicando l'esperienza acquisita). Chi ha memoria per ricordare, torni con la mente alle "argomentazioni" di allora e le sovrapponga a quelle di oggi, poi porti i ricordi ai nomi, ai volti e alla "ragione sociale" dei pianificatori di allora, sovrapponendoli a quelli di oggi. Se cambia indubbiamente la scala, nella sostanza non cambia altro.

      Mi auguro che a chi legge sia possibile comprendere quello che sto veramente scrivendo, perché rimanerne alla superficie con atteggiamenti "campanilistico-difensivi" sarebbe un errore madornale. Non di individui comuni in movimento sto parlando, ma di loschi individui in ambito dirigenziale che agiscono in modo tale da provocare movimenti di MASSE di altri individui/marionette ai quali viene intenzionalmente sottratta la possibilità di controllare le proprie stesse vite.

      "...e noi zitti sotto... e puoi pure muoverti!" (cit.)

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  2. Articolo indubbiamente interessante e importante, che rivela una realtà drammatica e oggettiva ma troppo spesso censurata/sottovalutata per motivi ideologico-politico-religiosi, al quale forse è opportuno aggiungere che, contrariamente a quanto sostenuto dai rumorosi e attualmente trionfanti Movimenti nazional-populisti, la (possibile) via di uscita a questo grosso problema NON può certo essere rappresentata dall'incremento (magari coatto) della natalità nei Paesi occidentali, a cominciare evidentemente da un'Italia mediamente già sovrappopolata e alle prese con seri problemi economico-sociali ed ecologici.
    Insomma, come affermato da Einstein, un problema NON può essere risolto adottando i medesimi comportamenti che ne sono alla radice...

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  3. Caro Agobit,
    vedo che utimamente non ci sono praticamente più commenti. Ti sei chiesto perché? Personalmente penso che se ne siano andati anche i fedelissimi (quei tre o quattro che non perdevano occasione di commentare) perché la cosiddetta questione demografica ovvero l'esplosione demografica non interessa più nessuno - e devi, dobbiamo farcene una ragione. Contano solo cose come la crescita economica, i posti di lavoro, lo spread, una eventuale nuova crisi finanziaria. C'è poi anche questa storia dell'invasione dall'Africa e dall'Asia - che io connetterei all'esplosione demografica in Africa - ma alcuni la relazone non la vedono. Anzi da alcuni è vista come la panacea al crollo demografico in occidente e in Giappone (papa, Bonino, ex comunisti, Soros ecc.). Insomma, non c'è più niente da fare. Io comunque continuo a condividere in gran parte i tuoi timori.

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    1. Io invece connetto (non connetterei...) l'invasione dall'Africa, dall'Asia e da qualsiasi altrove all'esplosione demografica che per questa causa continua nel luogo dove vivo, anche se i nativi hanno "messo la testa a posto". Ah, l'altrove dal quale provengono coloro che mantengono il processo di esplosione demografica al quale faccio riferimento può essere fuori d'Italia o in Italia. Se l'effetto cambia da un punto di vista forse qualitativo, certo non cambia da un punto di vista quantitativo.

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  4. Caro Sergio, ti ringrazio di continuare a seguirmi anche se non sempre siamo d'accordo. Ti do qualche dato del blog. Esiste dal 2009 e ha totalizzato in 9 anni 367.000 visualizzazioni. Gli ultimi anni circa 40.000 visualizzazioni ogni anno. Viene visualizzato non solo in Italia: 70.000 sono le visualizzazioni dagli Usa, 15.000 dalla Russia. Rientrodolce e Assisi NC rilanciano spesso gli articoli. Sebbene i commenti siano diminuiti (ma i commentatori sono rimasti più o meno stabili) l'interesse per il blog rimane buono, anche se il tempo che posso dedicarci non e' molto.Del resto, come sai, il blog -a differenza di altri- non punta ai commenti e alle discussioni. Un piccolo contributo per un tema che e' sempre più' cruciale per il pianeta

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  5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. Figata! Non vedo l'ora di usufruire dei servizi di 'sto casinò online. Già mi sento più ricco, non so voi.

      Corollario: ma che vadano a ranare, va'.

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  6. È ufficiale, non ci credevo: l'Italia non ha più confini da difendere, quel che resta delle Forze Armate sarà impiegato per le missioni di pace internazionali.

    Abbasso i confini, viva la libertà di muoversi. Sono questi gli agghiaccianti concetti espressi dal nuovo capo di stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, che in occasione della presentazione del volume 1948-2018 I Carabinieri negli anni della Costituzione, ha dichiarato: “Dobbiamo collaborare con tutti gli altri Paesi affinché le situazioni d’instabilità siano ridotte il più possibile. Noi non siamo schierati da una parte e dell’altra, ma da quella di chi vuole sicurezza e stabilità. Oggi non è più necessario difendere i confini, quella che va difesa è la libertà di tutti i cittadini, di muoversi e di fare impresa”. Non male, come dichiarazione, a pochi giorni di distanza dal centenario della vittoria italiana nella Grande guerra, occasione in cui quei confini furono tracciati col sacrificio di milioni di italiani.




    I confini non vanno più difesi: è questa l’ideologia che permea i nuovi vertici delle forze armate? Sembrerebbe di sì, se è vero che, a quanto riporta l’Ansa, Vecciarelli ha anche affermato: “Bisogna ricordare a tutti che la libertà, la democrazia, il vivere civile non sono gratis. Serve il lavoro, la fatica e anche il sangue” di chi ogni giorno dedica la vita al proprio paese. Ci troviamo in un momento in cui, ha spiegato il generale, “assistiamo al ritorno sulla scena di nazionalismi e al rafforzarsi di potenze nucleari”, un “mondo alla rovescia” rispetto a quanto immaginato dopo la seconda guerra mondiale con la nascita dell’Onu. Sarà, ma a noi il “mondo alla rovescia” sembra quello in cui i generali parlano come gli attivisti dell’estrema sinistra. Ma sembra difficile attendersi una presa di posizione forte da parte del ministero della Difesa, in questo senso. Elisabetta Trenta, presente anch’essa alla presentazione del libro, dopo aver garantito che dai tagli alla Difesa previsti dalla manovra, circa 500 milioni di euro, “non deriverà assolutamente alcun pericolo per la sicurezza”, ha ricordato che “esiste un piano di assunzioni nelle forze armate perché è necessario rinnovare, il personale invecchia”. Per poi spiegare: “Prima o poi avremo una donna generale e questa è una certezza. Nel futuro le donne saranno sempre più pienamente integrate nelle forze armate. Le donne hanno una maggiore sensibilità, utilissima nelle missioni di pace e riescono ad essere soprattutto un elemento di risoluzione dei conflitti. Abbiamo bravissime soldatesse”.


    Insomma, un vero progetto di svirilizzazione delle forze armate (in cui, a scanso di equivoci, le donne hanno il diritto di fare tutta la carriera che meritano, ma non certo perché sono più sensibili, dato che, per quanto le si chiami ipocritamente “missioni di pace”, sempre la guerra finiranno per dover fare). Insomma, dopo la polemica sul video promozionale che sembra sia stato censurato perché troppo “combat”, altri colpi simbolici vengono assestati all’onore del nostro esercito. Ma come si possa essere “sovranisti” senza tutelare il principale strumento della nostra sovranità, non è affatto chiaro.

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  7. Buone notizie (si fa per dire). L'Agenzia internazionale dell'energia prevede un aumento del fabbisogno energetico del 25% entro il 2040, a condizione che si faccia ricorso alle energie rinnovabili, altrimenti l'aumento potrebbe essere anche del 50%. L'aumento sarà dovuto all'incremento demografico (+ 1,7 mld) e all'aumento dei redditi con conseguenti maggior consumi. Io, che sono notoriamente fissato (oltre che nazifascista secondo Archimede Pitagorico), mi soffermo sull'incremento demografico. Come? Più 1,7 mld entro il 2040? Saremmo allora già 9,2-9,3 mld entro quell'anno. Qui le cifre sono sempre al rialzo, contrariamente a quanto affermava l'Archimede. Vabbè, non ci saremo più, se la vedranno loro. Però lo stesso mi dispiace un po' che vada tutto a puttane.

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    1. Eh, ma è per l'amore che provano i genitori verso i figli, Sergio, come fai a non capire? Sei proprio arido nel profondo.

      P.S. Spero che sia chiaro il tono, se no chiedi che mi spiego meglio.

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  8. Ciao
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    Cordiali saluti.

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