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domenica 21 febbraio 2021

La distruzione ecologica dell'ambiente

La pubblicità di torri eoliche su un sito di ecologisti
Riporto il seguente post pubblicato nel sito del "Comitato contro il fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi":
#MURONI sottosegretaria al MIN. della TRANSIZIONE ENERGETICA (e forse anche un cicinin di ambiente) ?? Era il 30 agosto 2019 con la formazione del II Governo Conte e l'ipotesi della Muroni Ministro Ambiente. Oggi ripropongo quel post attualizzato alle ultime notizie, con la variante a sottosegretaria e con l'aggravante della definizione "transizione ecologica" del Ministero, interpretata ormai tristemente SOLO come transizione energetica, schiacciando TUTTO il resto! Anche nel suo discorso alla fiducia al Governo la Muroni non fa mistero : semplificare gli iter autorizzativi, ovvero la dittatura di pale e pannelli contro il territorio ! E allora , la Muroni sottosegretaria a questo Ministero? *********************************************** Ma anche NO. NO e ancora NO ! Quando la politica è MISERABILE e parla insistentemente di Ambiente come in queste ore, unicamente declinandolo alla parola "rinnovabili" e spianando la strada alla più grande speculazione territoriale dopo quella edilizia degli anni 60 . Paradossalmente sono TERRORIZZATO: non è casuale l’ipotesi della MURONI (deputata LeU, già Legambiente) nella pancia del ex Ministero dell’Ambiente ! La lebbra speculativa delle lobby energetiche rinnovabili su vasta scala territoriale non si riesce ad arginare ma la MURONI vuole ulteriormente favorirle in perfetto stile "chissenefrega del territorio". Una sua Proposta di Legge: Agevolare (ancora!!!) la realizzazione di impianti fino a 1 MW assoggettandoli a semplici Procedure edilizie agevolate comunali, invece della Autorizzazione Unica regionale. Ecco... come una semplice Dichiarazione di Inizio Attività per una veranda sul balcone! Questi impianti sono il cancro territoriale. In molte regioni come la Puglia e la Basilicata sono stati già sottratti scandalosamente alle procedure di VIA e, nel caso dell’eolico, deregolamentati appunto a queste pseudo autorizzazioni grazie alla CIALTRONERIA POLITICA. Ciò, malgrado si tratti di grossi impianti : es. 100m di altezza (eolico) o 2 ettari di superficie (fotovoltaico). Risultato: collassi urbanistici e ambientali. L’ETICA POLITICA (che parolaccia!) dovrebbe, invece, imporre di sfruttare le INFINITE superfici già urbanizzate e correre ai ripari, E PRESTO, contro l’aggressione di fotovoltaico ed eolico sui terreni agrari e pastorali. NON SOLO ! Ricordate le vertenze (ancora in corso) contro i mega impianti eolici prospicienti le coste del Gargano? Ricordate il provvidenziale parere negativo del Ministero dei Beni culturali per tutelare la visuale paesaggistica, a differenza della VIA positiva rilasciata dall'allora pseudo Ministero Ambiente? Ecco, secondo la Muroni il parere paesaggistico del Ministero a Beni Culturali non serve, le soprintendenze paesaggistiche vanno cancellate da tali procedimenti, basta che la centrale eolica sia oltre un miglio dalla costa. Cioè… soli 1600 metri dalla costa !!!!! Se dobbiamo agevolare i BARBARI che vogliono seppellirci di pale e pannelli con il grimaldello dell'ambientalismo non abbiamo bisogno della Muroni, meglio un Ministro nemico che falso amico. #NOMURONISOTTOSEGRETARIA
Come ulteriore esempio di danni da rinnovabili riporto il seguente comunicato LIPU:
LIPU Capitanata 19 febbraio alle ore 16:06 · Comunicato stampa Lipu Puglia (aiutateci a diffonderlo per compensare l'omertà dei media!) EOLICO E FOTOVOLTAICO: ANCORA BARBARIE URBANISTICA !! LIPU Puglia: Anche la nuova Giunta rimane a guardare il collasso ? E’ una inondazione senza precedenti di progetti mostruosi, mastodontici. Tra competenze ministeriali e regionali (delegate alle province), il martoriato territorio di Puglia è irresponsabilmente condannato a morte dai suoi stessi amministratori che continuano a non intervenire, umiliando e saturando le aree rurali residue, quindi di grande importanza. Non bastava la mortificazione accumulata in 20 anni di disinteresse e complicità politica, ancora continuano espropri e vertenze legali. I residui contesti rurali della Puglia subiscono un oltraggio di nuovi progetti che si accumulano uno sull’altro senza lasciare scampo ai territori. Procedimenti che si incrociano al Ministero e alle Province e ogni Ente fa valutazioni senza tener conto dell’altro, e nemmeno di progetti già autorizzati in passato. E, ancora, la enorme quantità di impianti fino a 1 MW, ancor più deregolamentati con procedure in capo ai comuni. La Regione, ormai, è in gran parte spogliata di prerogative autorizzative, chiamata ad esprimere pareri di rito ma …. in procedimenti gestiti da altri Enti. SIAMO ALL’ASSURDO ! Il 25 gennaio scorso la Commissione Consiliare Regionale Ambiente ha discusso del fenomeno esprimendo unanime preoccupazione e per “fermare un oltraggio al paesaggio e un grave impatto sul settore agricolo” ipotizzando un aggiornamento del Piano Paesaggistico pugliese. NO ! Non è questa l’azione più adeguata all’urgenza ! “In una articolata nota (*) – spiega Enzo Cripezzi della LIPU pugliese - abbiamo trasmesso alla Commissione Ambiente, ai Consiglieri regionali e soprattutto alla Giunta, il quadro disastroso e le nostre istanze, evidenziando come l’aggiornamento del PPTR sia doveroso MA prevede un iter troppo lungo e intanto giorno dopo giorno si approvano ipoteche insanabili ! Nel frattempo, per arginare e scremare immediatamente questa violenta invasione, occorre approvare IMPROROGABILMENTE misure restrittive di carattere territoriale da integrare nel preposto RR 24/2010 agilmente con una o più DELIBERE di GIUNTA." Non solo. SI DEVE adottare una politica di ricorsi contro disastrose autorizzazioni rilasciate dal settore VIA del Ministero Ambiente che stanno uccidendo la Puglia. Non basta che la Regione faccia annunci roboanti di pareri negativi nell’ambito di procedimenti VIA ministeriali, salvo fare poi spallucce quando questi stessi pareri siano del tutto ignorati. Ma ci sono anche da contestare autorizzazioni che alcune Province hanno rilasciato e continuano impunemente a rilasciare. Quella di Foggia su tutte : solo negli ultimi giorni il via libera all’ennesimo, sconcertante progetto eolico. Ma ormai tutte le Province non sanno come arginare la valanga. Intanto le sentenze TAR si sostituiscono gravemente ai ritardi degli Enti. La decennale mancanza di risposte concrete della Regione è intollerabile – rimarca la LIPU pugliese -, mai come in questo caso la tempestività è anche sostanza nella azione politica. Emanare provvedimenti a tutela di aree dopo che sono state ipotecate dalle autorizzazioni sarebbe ridicolo ! E quindi l’appello della LIPU. L’Assessora Maraschio dia segno di discontinuità e di sensibilità concreta: porti in Giunta con ogni urgenza una serie di misure ad integrazione del Regolamento in materia, protegga le aree scampate iniziando da quelle interessate da procedimenti autorizzativi prossimi a conclusione. Un esempio sono l’ampliamento della vincolistica su aree sguarnite di tutele che stanno per essere compromesse : es. ampliamento di coni visuali esistenti e definizione di nuovi, identificazione di “aree sature”, identificazione di ulteriori “Aree non idonee” per valori faunistici e identità paesaggistiche, fasce di rispetto specifiche da ogni area protetta o vincolata. E poi, l’Assessora Maraschio, impegni la Giunta ad adire con urgenza in sede legale contro le autorizzazioni espresse da Ministero e Province. La Puglia muore…. FATE PRESTO ! 17.02.2021 - LIPU onlus - coord della Puglia (*) nota su lipucapitanata.it
L'idea naif che un mondo di otto milardi di homo possa sostituire l'energia da idrocarburi con il semplice ricorso alle cosiddette "rinnovabili" sta mostrando già l'aspetto tragico delle sue conseguenze sul territorio verde. Non c'è solo la distruzione del paesaggio, spesso di alto valore naturalistico e storico. L'impatto sulla fauna da parte delle strutture eoliche ha ormai vastissima letteratura, insieme all'inquinamento acustico. La situazione non è diversa per i pannelli solari: il danno dei pannelli ai terreni agricoli è incommensurabile, sottraendo energia solare, acqua, ossigeno ed elementi al suolo dove naturalmente svolgono il fondamentale ruolo di produrre flora, abitat a numerose specie viventi e cibo per l'uomo stesso. Dietro le nuove parle d'ordine che nascondono un furore ideologico da vecchie illusioni politiche, si viene perpretando così una imponente installazione di strutture cementizie, di sbancamenti di terreni a volte di struggente bellezza, di costruzioni stradali, di edifici di servizio, di imponenti torri che riempiono vallate di rumori fastidiosi soprattutto per volatili e gli altri animali, ma anche per le popolazioni limitrofe. Molti studi dimostrano gli effetti di questi impianti sulla salute umana, tanto che le recenti normative portano la distanza minima dai centri abitati da 200 a 300 metri, ma spesso le norme non sono rispettate. E' nota la riduzione di produzione di latte, uova e prodotti animali negli allevamenti in prossimità degli impianti eolici e fotovoltaici. La copertura cancerosa con migliaia di ettari, di pannelli di acciaio e plastica e cellule fotovoltaiche inaridisce i terreni, spesso fertilissimi, che per secoli hanno dato prodotti pregiati della terra. La sottrazione della luce solare uccide la microflora e la microfauna, senza contare i danni diretti da guasti, incendi, e quelli derivanti dallo smaltimento di prodotti mom degradabili altamente inquinanti. I pannelli sono composti , oltre che da vetro, ceramiche e silicio, anche da elementi pericolosi. Vengono infatti aggiunti nella produzione Boro, oppure Gallio, Cadmio, Fosforo , Arsenico, ecc. Si tratta certamente di elementi chimici anche molto tossici per l’uomo il cui smaltimento va ad inquinare terreni e falde acquifere. L'impianto dei pannelli prevede inoltre l'utilizzo di prodotti diserbanti che eliminino la vegetazione naturale da rinnovare periodicamente, con grave inquinamento dei terreni e danno a numerose specie viventi. Tutto questo a fronte di una resa di energia non adeguata ai danni perpretati, con costi economici altissimi, e danni ambientali difficilmente reversibili. Sulle linee di sviluppo dell'eolico-fotovoltaico si invoca una "transizione energetica" da parte dei verdi mainstream e gran parte delle forze politiche, tanto che sono entrate persino nel programma ufficiale del governo con decine di miliardi di euro di investimenti. Una transizione di questo tipo, al di là dell'aspetto propagandistico e politically correct, comporta l'accelerazione generale della distruzione di suolo verde in Italia, con l'effetto di aumentare i costi e diminuire i rendimenti rispetto alla attuale situazione energetica. Finiti i fondi europei, ci ritroveremmo un paese trasformato, con i paesaggi montani e marini ridotti a file interminabili di rumorose torri eoliche, a valli e pianure ricoperte di pannelli, e con una produzione agricola ridotta: un paese che ha rinunciato al suo patrimonio naturale in favore di cemento, distruzione di suolo e discariche. Il futuro dell'Italia nei programmi dei transizionisti può essere così sintetizzato: torri, pannelli solari, strade, reti di distribuzione elettrica, enormi discariche di smaltimento e megalopoli.

sabato 6 febbraio 2021

Friday For Future without future

Riporto il seguente comunicato di FFF
"Fridays For Future Italia 10 gennaio alle ore 18:10 · ++LA BUFALA DEL SOVRAPPOPOLAMENTO DEL PIANETA++ 👫 Il concetto che il sovrappopolamento sia la principale causa della crisi climatica, è un falso storico. Questa narrativa viene diffusa anche da molti ambientalisti occidentali. In pratica è come affermare che i paesi e i popoli meno ricchi siano i responsabili della crisi climatica. In realtà, questi paesi e questi popoli non solo sono quelli con le minori responsabilità, ma sono nella maggior parte dei casi anche quelli più colpiti. (Sono i cosiddetti "MAPA", acronimo per Most Affected People and Areas, persone e aree più colpite) 🧐 Per questo vogliamo essere chiar*. - Il concetto di sovrappopolamento, che ci siano più persone al mondo di quante il pianeta sia in grado di sostenere, è FALSO ed è profondamente intriso di razzismo ed eugenetica. - Ci sono abbastanza risorse per TUTT*, ma non sono distribuite equamente. - Il problema non è la scarsità, il problema è la scarsità CREATA AD ARTE DALL'ATTUALE SISTEMA ECONOMICO. - Il 50% più povero della popolazione mondiale (3,5 miliardi di persone) è responsabile di solo il 10% delle emissioni globali, di contro il 10% più ricco è responsabile del 50% delle emissioni. 📢 Possiamo risolvere il problema della crisi climatica con un CAMBIO DI SISTEMA. Chiediamo giustizia climatica ora! 👉 Scopri maggiori informazioni sulle infografiche qui sopra e cosa puoi fare TU! (Credits: Fridays For Future International e Youth Strike For Climate MCR) FONTI - Infografiche: https://fffutu.re/mY3W1i APPROFONDIMENTO - Su Giustizia Climatica, Crescita Demografica e Chi sono i MAPA: https://fridaysforfutureitalia.it/giustizia-climatica/ #climatejusticenow #systemchangenotclimatechange #mapa "
Il concetto di sovrappopolamento, dicono i neo-verdini di Fridays for Future, è un FALSO ed è profondamente intriso di razzismo ecc.
Il vero FALSO è la spiegazione che danno del concetto di sovrappopolazione: "che ci siano più persone al mondo di quante il pianeta sia in grado di sostenere". E' un concetto sbagliato basato sulla vecchia visione malthusiana e che non nulla a che fare con il concetto attuale di eccessiva pressione demografica sull'ambiente, elaborato soprattutto a partire dai testi importanti sul tema pubblicati da P. Ehrlich (1968) e poi da Lester Brown (1974). La sovrappopolazione non consiste nell'eccesso di gente rispetto alle risorse disponibili, e non ha nulla a che vedere con la dualità di contenente e contenitore. Concordo infatti con FFF quando affermano che sul pianeta ci possono entrare benissimo altri miliardi di umani e le risorse si potrebbero trovare, magari riconducendo lo stile di vita a quello degli antenati.
La sovrappopolazione è una crescita eccessiva di una specie tale da alterare il sistema complesso della biosfera. Non è solo un concetto quantitativo, ma soprattutto qualitativo in quanto va a modificare in modo strutturale numerosi equilibri in un sistema complesso. Non si tratta, nel caso di homo, di una crescita "riempitiva", cioè del numero di esemplari in un dato spazio e con date risorse, ma di una crescita "trasformativa" di cui risentono sia l'ambiente naturale che tutte le altre specie viventi. La sovrappopolazione è quindi un cambiamento strutturale della biosfera del pianeta terra e del suo ambiente naturale; una volta dato origine alla crescita i meccanismi si autopotenziano e tornare indietro non è facile e forse impossibile. Quella odierna è l'età dell'uomo e della tecnica (Antropocene), che è l'unico modo con cui l'uomo moderno si pone di fronte alle cose naturali. La natura e l'ambiente (sottosuolo, suolo, atmosfera, acque ecc.) vengono artificiosamente impiegati, sfruttati, aggrediti, incasellati, stravolti, distorti, trasformati, estratti, trasportati, insomma resi "fondo utilizzabile" ad esclusivo interesse di una sola specie la quale, così facendo, si comporta come un cancro che distrugge e annienta la natura e le altre specie viventi. L'idea di cancro rende bene l'aspetto di crescita oltre ogni limite che va ad intaccare, penetrare, trasformare il tessuto naturale delle altre strutture biologiche che quella crescita tende a distruggere. Come nel caso della malattia neoplastica le cellule della crescita mostruosa tendono a sdifferenziarsi, cioè a perdere ogni specificità di funzione e di aspetto a seconda del tessuto di origine. Tutte le cellule acquistano un aspetto simile senza più differenze, e conservano una sola caratteristica: la replicazione, l'aggressione all'ambiente circostante e il consumo di ossigeno e nutrienti. Allo stesso modo la spaventosa crescita umana tende a far perdere ogni storia, ogni appartenenza, e l'unica funzione che rimane agli individui è il consumo di merce e la replicazione distruttiva.
Il concetto di sovrappopolazione è inscindibile da quello di produzione. La produzione della merce diviene seriale e finisce per coinvolgere la stessa presenza umana in quanto si assiste ad una trasformazione del significato dell'uomo che diviene massa, cioè un componente della produzione totale e totalizzante della merce, merce esso stesso. Il moltiplicarsi degli umani non è che l'aspetto più devastante di questa perdita di senso della presenza dell'uomo. La trasformazione del mondo in merce e la distruzione del resto delle creature viventi è il suo corollario.
La sovrappopolazione ha un aspetto strutturale che la rende non semplificabile ad un puro significato quantitativo. FFF non comprende che l'eccesso di crescita di Homo non è, puramente, un fatto di numeri: ciò che cambia è la struttura del mondo. Non solo il sostentamento di tanta popolazione richiede un cambiamento della produzione in senso industriale e di mercato globale. Tutti i processi debbono essere automatizzati e costantemente implementati. Le funzioni e i servizi resi omogenei alla produzione e ottimizzati. La stessa presenza umana richiede un nuovo modello di aggregato sociale e strutturale che chiamiamo megalopoli. La popolazione umana in espansione non resta a coltivare la terra e non va a vivere di artigianato nei borghi, come una narrazione naif dei falsi verdi propaganda. La crescita demografica determina l'inurbamento delle nuove masse di consumatori nelle megalopoli, le quali crescono consumando suolo, cementificando, collegandosi con strade, ponti, areoporti e porti. Si creano le periferie industriali, crescite di architetture intensive (grattacieli, palazzi, quartieri ad alta densità abitativa), periferie degradate e bidonville. La produzione di rifiuti, le discariche, le difficoltà di smaltimento e l'inquinamento dei terreni,dell'aria, delle acque di falda, dei fiumi e dei mari è l'aspetto devastante delle nuove realtà megapolitane ormai diffuse in ogni parte del globo. Tutti questi aspetti della antropizzazione terrestre, aspetti irreversibi in presenza di una crescita demografica costante, sono trascurati e occultati dalla menti semplici di FFF. Il loro pensiero è ancora fondato sulla intangibilità di antropos, sulla collocazione dell'uomo e dei suoi diritti al centro dell'universo, per cui ogni discorso che va contro questi diritti di homo a fare ciò che vuole della terra e delle specie viventi, è razzismo, nazismo, eugenetica e via farneticando. Non hanno, tra l'altro, ancora compreso cosa sia lo specismo e l'annientamento meccanizzato delle specie viventi, e quanto la difesa esclusiva dei diritti di Homo porti alla distruzione dell'uomo stesso. La perdita di senso della persona umana rispetto alla sua tresformazione in massa di consumatori non è che il preludio ad una autodistruzione cui tutti noi stiamo assistendo.
Proprio i Friday for future stanno preparando all'umanità un mondo senza futuro. Cosa ci aspetta infatti se si seguono le idee confuse e illusorie dei FFF? Non combattere la crescita demografica e allo stesso tempo auspicare una semplice redistribuzione delle risorse - tra l'altro sempre più scarse, visto il problema energetico che non si risolve solo tappezzando il pianeta di pannelli solari e pale eoliche- che futuro ci prepara? Le magalopoli continuerebbero a crescere , la richiesta di consumi continuerebbe ad aumentare, così come la produzione di rifiuti, le emissioni, la distruzione di suolo verde. La crescita demografica non contrastata continuerebbe a produrre povertà nei paesi arretrati, odi nazionalistici, epidemie, migrazioni di massa. Le nuove masse reclamano i loro diritti, come quello di vivere in una grande città e di fruire del riscaldamento, dei cibi che gradisce, dei prodotti tecnologici. Pensare che i consumi possano diminuire in costanza di crescita demografica è illusorio. Insieme alla popolazione crescono anche i nuovi illusi, come quelli di Friday for future without future.