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martedì 31 gennaio 2012

L'UNIONE EUROPEA IGNORA LA FUSIONE FREDDA E FINANZIA QUELLA CALDA





Ricevo dal Professor Vincenzo Valenzi e pubblico la sua lettera con la importante notizia del finanziamento della Commissione Europea al Progetto Iter, ancora tutto teorico e privo di riscontri sperimentali oggettivi. Si tratta di un finanziamento importante (1,3 miliardi di euro) che rischia di finire in un nulla di fatto, proprio mentre in tutto il mondo parte la ricerca avanzata -ormai in fase quasi operativa- sulla Fusione Fredda (LENR). Che l'Unione Europea sia come la vecchia Unione Sovietica, finita in mano ai burocrati di Stato privi di fantasia e lucidità e con la testa volta al passato?

La ricerca salverà l’Italia ?
Mentre l’università di Bologna rescinde il contratto con Andrea Rossi che con il vecchio preside della Facoltà di scienze Sergio Focardi, ha realizzato l’impossibile miracolo della fusione fredda (il tutto per 500.000 euro ancora non pagati da Rossi) “regalando” agli americani il più grande affare scientifico e tecnologico degli ultimi tempi, in altri circoli scientifici si festeggia il nuovo assegno di 1,3 Miliardi staccato dalla UE per l’ITER.
Come fiuto per gli affari da parte dei board scientifici che orientano l’autorità pubblica italiana ed europea non c’è che dire. Freddi ma non fusi, davanti a qualche milione di euro da investire per verificare nel giro di qualche mese una delle grandi fonti energetiche su cui hanno messo le mani americani e cinesi e che vedranno sul mercato già un milione di Ecat nel prossimo autunno, si investono invece senza battere ciglio 1,3 miliardi per lo sviluppo di ITER che lasciamo alla lettura dell’intervista ad Angelo Tuccillo responsabile ITER all’ENEA Fusione nucleare Made in Italy: l'Enea ci spiega il Progetto Iter , che racconta con scarso senso del tempo gli obiettivi del progetto, e di cui diamo qualche stralcio emblematico
Lo scopo è cercare i regimi più utili per aumentare il margine di successo del primo esperimento di reattore a fusione, che è appunto ITER. Ancora una volta, lo sottolineo, si tratta di un esperimento, non di una macchina con finalità di produzione energetica del tipo di un reattore a fissione nucleare sul cui funzionamento si sa abbastanza. L’esperimento mira a individuare la validità concettuale della fusione termonucleare finalizzata alla produzione energetica,

Così davanti all’accelerazione impressa da Rossi e Focardi ai pioneristici lavori di Fleischman e Pons (che per primi hanno realizzato il Sole in provetta come dimostrato da Widom e Srivastava in una delle conferenze bersagliate dagli “eroici telefonisti romani”, Angelo Tuccillo se la cava con un’improbabile ironia affermando:
Non esprimo pareri diretti su esperimenti, come quello da lei citato, che non conosco nei dettagli, ma vorrei ricordare un principio basilare ed irrinunciabile della ricerca scientifica: qualsiasi esperimento per essere riconosciuto ed accettato deve essere RIPRODUCIBILE, non vorrei sembrare polemico nel ricordare l’esperimento di Pons e Fleischman.

Premesso che da F&P ci sono stati molti sviluppi riferiti da Francesco Celani a Ginevra al WSEC http://www.focus.it/scienza/ecco-la-fusione-fredda-1915_C12.aspx , che a COHERENCE da Yogendra Srivastava http://vglobale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=13826%3Afusione-fredda-inizia-la-corsa-allloror&catid=5%3Aultime&Itemid=121&lang=it ha dimostrato, dati alla mano, la natura nucleare delle reazioni e della loro riproducibilità, si impone qualche riflessione per l’’Autorità Politica e governativa in primis italiana.
Una riflessione grave davanti al dramma pubblico di migliaia di camionisti esasperati (che rappresentano l’iceberg della crisi delle imprese italiche) e strozzati dai costi dell’energia.
Si può continuare a fare cosiddetta grande scienza (ITER ecc) con miliardi per
l’esperimento che mira a individuare la validità concettuale della fusione termonucleare finalizzata alla produzione energetica, Come già detto sopraITER non produrrà energia usabile, per questo dovremo aspettare i risultati di DEMO e a seguire il reattore. Con un po’ di ottimismo possiamo prevedere questo obiettivo dopo la prima metà del secolo.
Tutto ciò mentre non si fa niente per tenere in Italia quello che il genio italico ha creato rescindendo un contratto che bisognava finanziare a occhi chiusi al vecchio preside della facoltà di scienze di quella storica università L'Università di Bologna divorzia da E-Cat

Non ci sono parole, ma crediamo che ci sia bisogno di un’assunzione di responsabilità (ben oltre la deresponsabilizzazione diffusa in cui viviamo) da parte delle forze dirigenti del Paese che rischia la beffa di dover importare oltre al gas russo e al petrolio arabo anche gli E cat americani o cinesi, che sulla malfamata in Italia Fusione Fredda si sono gettati senza freni.
Prof.Gianni Degli Antoni
Professore Emerito Università Milano
Centro studi di Biometeorologia Onlus Roma
Prof.Vincenzo Valenzi
Vice Presidente eLIUM www.lium.ch

29 gennaio 2012

2 commenti:

  1. Concordo in pieno. Ma ormai il mondo non è più quello di Fleshman e Pons (allora fu tutto messo a tacere). Oggi la macchina si è messa in moto, grazie alla rete e alle nuove evidenze.

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  2. “RIPRODUCIBILE” e’ una condizione accettabile, per la patentabilita’ di una invenzione perche’ l’inventore ne ricavi un utile di qualche genere, (possibilmente moneta). Ma la critica sostanziale e’ che la Scienza, quella vera, ha l’obbligo di investigare con la massima serieta’ le affermazioni fatte da Gentiluomini Scienziati di fama, (vedi il caso F-P) e non e’ giustificato il trattamento che fu inflitto ad essi e la loro esclusione dal campo di ricerca (come se si trattasse di avere a che fare con degli incapacitati mentitori). Debbo commentare che questo non avvenne in Italia ma non mi sembra che li’ la situazione sia migliore… anche a giudicare dalle disavventure dell’ Ing. Andrea Rossi.

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