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venerdì 2 dicembre 2016

Il Killer silenzioso delle megalopoli

Un killer silenzioso si aggira per le megalopoli sovrappopolate e inquinate. Il nome del killer è neutro, una sigla insignificante per i più: BPCO.
Eppure, dietro quella sigla si nasconde la causa che è all'origine, secondo un Report ufficiale dell'Agenzia Europea per l'Ambiente, di 476 mila morti ogni anno nella sola Europa. La sigla significa "Broncopatia cronica ostruttiva" o malattia polmonare cronica ostruttiva secondo la terminologia inglese. E' una malattia cronica degenerativa del sistema respiratorio e cardiovascolare dovuta all'inquinamento dell'aria delle grandi città europee da parte del particolato. E' una malattia tipica di tutte le grandi megalopoli del pianeta, delle aree industriali, delle zone ad alta densità umana. Del problema sono forse più coscienti i cittadini delle città cinesi e giapponesi, piuttosto che i benpensanti europei obnubilati dal pensiero unico politicamente corretto, in nome del quale si nega anche l'evidenza. Infatti basta vedere gli abitanti di Pechino, Shanghai o Tokio girare per le strade con la mascherina per il filtraggio delle polveri sottili, e confrontarli con i nostri cittadini che girano in bicicletta per le strade di Milano o Parigi senza alcuna protezione per valutare la differenza di allarme presente nelle persone. Da noi vivere ammassati è bello, è il portato di un antropocentrismo idiota e autodistruttivo, e si negano i problemi che esso genera o si degradano a meri problemi di scelte energetiche. Il risultato sta nei numeri del Report dell'Agenzia Europea dell'ambiente.
In quelle disumane concentrazioni di persone cemento asfalto e smog, dovute all'abnorme crescita demografica che ha raggiunto livelli esplosivi negli ultimi decenni, la necessità di energia, di alimentazione e di abitazione per tante persone e le attività lavorative connesse generano il particolato, distinto in due sottogruppi a seconda della grandezza delle particelle coinvolte: PM 10 (10 micron) e PM 2,5 (2,5 micron). Si tratta una miscela di minuscole particelle e goccioline liquide composte da diversi elementi tra cui acidi, metalli,residui carboniosi, silicati, ossidi di zolfo, particelle di suolo o polvere. Fonte principale è la combustione di carbone e biomassa da parte di industrie, centrali elettriche e famiglie. Altre fonti di inquinamento da particolato sono i trasporti, le attività di scavo e demolizione, l'usura delle superfici,l’agricoltura e l’incenerimento dei rifiuti. Nelle megalopoli il particolato viene prodotto principalmente dai riscaldamenti domestici, dal traffico veicolare, dai rifiuti e dai loro prodotti di traformazione, dalla movimentazione sui suoli, dalle attività edilizie e di demolizione, dai rifacimenti delle strade, dal consumo di pneumatici e di prodotti dei motori. L'enorme massa di sovrappopolazione generatasi dagli inizi del secolo scorso fino ad oggi ha quindi creato le premesse dell'inquinamento da particolato mediante l'inurbamento massiccio con lo sviluppo delle megalopoli e con l'attività umana concentrata in quegli stessi macroaggregati umani. Ogni attività umana genera particolato e solo la necessità di sussistenza (riscaldamento, produzione di merci, alimentazione ecc.) e di spostamento di merci e persone tra zone diverse delle megalopoli sono all'origine di gran parte del particolato.Non parliamo poi delle attività di areoporti, porti, grandi fabbriche, raffinerie, inceneritori ecc. L'uso intensivo di pesticidi per mantenere le produzioni alimentari ad un livello adeguato a tanta popolazione contribuiscono all'inquinamento ambientale di suoli, aria ed acque. Il fumo di sigaretta non fa che aggravare questa situazione, aggiungendo ulteriore inquinamento a quello diffuso nell'aria.
Le conseguenze sulla salute sono drammatiche. Il particolato respirato, specie quello ultrafine (PM 2,5) penetra fin negli alveoli polmonari generando bronchite cronica, enfisema (distruzione di parenchima polmonare), cuore polmonare (insufficienza cardiaca congestizia). Studi internazionali dimostrano che il particolato ultrafine è in grado di passare nel circolo sanguigno contribuendo a generare ostruzione delle coronarie (infarto cardiaco) e ipertensione arteriosa, malattia propria della modernità a cui contribuisce lo stress tipico della vita megapolitana. Nella sola Inghilterra sono stati stimati, in uno studio pubblicato su Lancet, in almeno 23.000 i morti ogni anno dovuti a malattie vascolari da particolato. I numeri sono ancora sottostimati in quanto gli studi che dimostrano il rapporto stretto tra particolato e malattie cardiovascolari sono recenti e ancora da sviluppare su più ampie casistiche. Il cancro del polmone e del tubo digerente sono ulteriori conseguenze dell'inquinamento da particolato, e non esistono ancora stime ufficiali definitive anche se gli studi proseguono. Ma il big killer rimane la BPCO, una malattia sottostimata che è causa di centinaia di migliaia di vittime nella sola Europa e di milioni di vittime nel mondo. Una malattia di cui si parla poco e quando se ne parla non si dice tutto. Se leggiamo infatti il Report dell'Agenzia Europea per l'ambiente,troviamo che l'Agenzia pur denunciando correttamente il problema dovuto all'inquinamento da particolato affermando che: "risulta che nel 2014 circa l’85% della popolazione urbana nell’Unione europea sono stati esposti a particolato fine (PM 2.5) a livelli ritenuti dannosi per la salute dalla Organizzazione Mondiale della Sanità" , quando si tratta di proporre rimedi confida nelle politiche dei governi locali volte a ridurre le emissioni. Ciò è sicuramente utile, come ad esempio convertire l'energia dal carbone e petrolio a fonti meno inquinanti, o imporre filtri e sistemi di contenimento e fissaggio del particolato a fabbriche e raffinerie, a zone industriali, a superfici megapolitane, ma tutto questo non è certamente sufficiente. L'attività normale di milioni di persone concentrate in spazi tanto ristretti come nelle megalopoli è una forzatura artificiale dei sistemi naturali dove queste condizioni non esistono e sono aliene per l'ambiente terrestre. La tecnologia umana ha creato tali forzature e posto le premesse per le malattie polmonari, cardiovascolari e psichiche da stress che questi ambienti comportano. La soluzione di fondo al problema del particolato nelle megalopoli è il ritorno ad una dimensione umana delle città, ad un rapporto equilibrato tra abitanti e città e tra aree cittadine e campagna, ad un uso non intensivo di industria ed agricoltura, oltre che al ricorso a nuove tecnologie energetiche meno inquinanti. La via che stanno seguendo i burocrati europei è invece quella di tacere sul problema sovrappopolazione, negare ogni rilevanza dell'eccesso di densità demografica, nascondere sotto il tappeto del politicamente corretto la polvere (particolato) che inevitabilmente la coesistenza di tanta popolazione concentrata genera, e insistere invece solo su regolamenti, procedure, divieti, controlli, tassazioni, investimenti in tecnologie costose che cercano di ridurre le conseguenze e che guardano ai sintomi e non alla causa prima della patologia. Il tutto va considerato alla luce dei grandi interessi di imprese e mercati che guardano alle occasioni di guadagno generate dalle tecnologie alternative agli idrocarburi e ai prodotti di contenimento, la cui efficacia però sarà nulla e del tutto marginale in presenza di una crescita continua di popolazione e di consumatori nelle aree già ampiamente inquinate. La burocrazia europea, che rappresenta gli interessi di quelle imprese e dei maggiori sistemi finanziari europei, alimenta se stessa, gravando per lo più sulle tasche dei cittadini che vengono tassati per mantenere l'apparato di controllo e per implementare sistemi tecnologici non competitivi in termini di costi e poco efficaci nel ridurre il problema . Molte delle industrie che lavorano nel campo delle rinnovabili sono inquinanti e creano particolato non meno delle altre. Intanto i cittadini continuano ad ammalarsi e a morire di malattie da sovrappopolazione, senza che nessuno accenni al motivo principale di quelle morti.

98 commenti:

  1. E' noto che una delle aree più inquinate d'Italia (alcuni dicono d'Europa) è la Pianura Padana. Informarsi sull'unica ed esclusiva origine della crescita della popolazione nella Pianura Padana da decenni. Indi chiedersi come si può intervenire sulla questione delle polveri sottili (secondo la tesi dell'articolo) in quell'area. Come? E' una linea di ragionamento non politicamente corretta? Eh... quindi? Questo cambia la realtà dei fatti?

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    1. Occhio che alla fine, sorpresa, salta fuori che il peggiore killer della pianura padana, secondo "risorse economia ambiente", e' il fuoco a legna:

      https://aspoitalia.wordpress.com/2015/12/30/inquinamento-il-colpevole-nascosto/

      riporto: "Dal 2003 l’effetto complessivo è quindi una sostituzione più rapida dei combustibili liquidi mediante legna e pellet, a scapito del metano.
      Il problema è che questa sostituzione non è indolore. Ogni unità di energia che viene bruciata in più sotto forma di biomassa, emette molte più polveri sottili di quelle avrebbe emesso la stessa unità di energia in forma di combustibili liquidi (e infinitamente di più rispetto al metano, che ha una combustione molto pulita). Per dare un’idea dei fattori di emissione di PM 2,5 , per il 2011 l’ISPRA fornisce i seguenti dati: biomasse, 400g/GJ; carbone, 219g/GJ; gasolio e GPL tra 2 e 3,6g/GJ; metano 0,2g/GJ. In altre parole, legna e pellet emettono 100 volte di più PM2,5 rispetto a Gasolio e GPL, e 2000 volte rispetto al metano."

      La ragione per cui la pianura padana e' cosi' inquinata, rispetto ad altre zone con la stessa o piu' popolazione e industria, e' che e' poco ventilata, e' la valle del Po', racchiusa da montagne e gia' di per se' in una zona protetta, quella mediterranea.

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    2. Dimenticavo, da qualche parte hanno gia' pensato di approfittare della situazione e di istituire la "tassa sui camini". Teste di cazzo, gli uni e gli altri.

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    3. e bè, non mi stupisce: ignobile patentino per coltivare, ancora più ignobile (o sta in parità?) legge cookies, ora non sorprende la tassa sui camini. a quando quella su barba e baffi? la Russia stalinista è vicina.

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    4. altro che candore calvinista nella politica italiana rispetto a quella brasiliana, oramai in Italia avete il Brasile alla decima potenza, sob

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    5. A dare il colpo di grazia saranno proprio coloro che vedono tutto che crolla e credono di avere in tasca la soluzione per tutti i mali, regolamentando e tassando tutto. Ideologicamente, sono nella stessa identica posizione degli antichi cristiani nei confronti della romanita', e producono lo stesso epilogo.
      La maggior parte delle assurdita' che ci schiacciano vengono fuori da quella mentalita', sono il suo concretizzarsi in presunte soluzioni, che invece di risolvere alcunche' ci fanno sprofondare sempre di piu' nelle sabbie mobili di ulteriori problemi, questa volta paralizzanti.

      Spoiler: la lobby della riconversione elettrica di tutto, sta preparando immensi investimenti. Coi soldi vostri. Che ne abbiate o no.

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    6. trovi che la romanità fosse una cosa amena? chi se la ricorda la schiavitù oppressiva romana (ah, a proposito, quello che sta accadendo in Italia ora ricorda a qualcuno il sistema corrotto fino alle midolla romano? chi si ricorda dei giochi nelle arene in cui era fatto obbligo uccidersi a vicenda per far divertire patrizi e plebei? il fatto poi di divertirsi per veder morire qualcuno in maniera così gratuita la dice lunga sulla mentalità romana e sulle eventuali tare ereditarie dei discendenti. a meno che, come un mio conoscente diceva, se ne senta proprio la nostalgia e qui allora si può dire che ogni popolo ha il governo che si merita.

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    7. Bisogna contestualizzare, era l'uso universale del tempo.
      La societa' che era economicamente completamente fondata sulla schiavitu' ad esempio era quella della grecia classica, non quella romana, i romani lavoravano, e duramente, erano agricoltori e pastori, quella di cui parli e' la Roma imperiale, in cui inizia la decadenza.

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    8. Winston: "La ragione per cui la pianura padana e' cosi' inquinata, rispetto ad altre zone con la stessa o piu' popolazione e industria, e' che e' poco ventilata, e' la valle del Po', racchiusa da montagne e gia' di per se' in una zona protetta, quella mediterranea."

      Osservazione pertinente, ma manca la conclusione: dato che l'area ha quelle caratteristiche, la quantità di gente che si è provveduto a stiparci a forza è ancor più immensamente deleteria. Consideriamo quante persone ci vivrebbero se non fossero state iniettate le moltitudini forestiere nel corso degli ultimi 60/70 anni? (includendo le discendenze, ovvio). Domanda diretta: la situazione sarebbe migliore o peggiore, in termini di inquinamento e salubrità complessiva dell'ambiente?

      Appurato che la risposta, a meno di voler mentire spudoratamente, è ovvia e univoca, appurato che si sa benissimo qual è il risultato delle iniezioni precedenti, sarebbe poi così fuori luogo definire criminali coloro che continuano a infliggerne di nuove a dosi massicce se non crescenti?

      Eppure.... ssssssht!

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    9. https://youtu.be/EpVmZlyt7Es?t=201

      Le nostre economie del debito sono basate in gran parte sul valore delle garanzie immobiliari, cosi' come lo e' una congrua parte del provento della tassazione diretta e indiretta, per cui e' essenziale che il bene immobile resti scarso, in modo che il suo valore tassabile e ipotecabile resti alto, e quindi serve che la popolazione sia sempre un po' di piu' di quanto dovrebbe essere.
      Guardate al disastro bancario che ci affligge: uin buona parte e' dovuto all'effetto indesiderato delle politiche montiane di punizione tassatoria della proprieta' immobiliare, con sua conseguente pesante svalutazione: peccato che facesse da garanzia ai prestiti bancari.
      I macroeconomisti che ci governano questo lo sanno benissimo e agiscono di conseguenza. Non sono criminali, stanno solo cercando di tenere in piedi il sistema economico in cui viviamo.

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    10. Sì, Winston, ma la situazione sarebbe migliore o peggiore, in termini di inquinamento e salubrità complessiva dell'ambiente?

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    11. quote: "quella di cui parli e' la Roma imperiale, in cui inizia la decadenza." ma siccome hai fatto la contrapposizione tra cristianità e romanità, per forza che questa contrapposizione non nacque se non nella Roma imperiale (ricordare che Cristo visse durante l'epoca di Tiberio). durante la repubblica non esisteva il cristianesimo, tutt'al più, sempre qualora fossero presenti, c'era qualche ebreo. E di sicuro il giudaismo non rovinava la repubblica romana, anzi i romani avrebbero avuto molto da imparare dai giudei. avendo fatto 3 esami tra storia e diritto romano, posso assicurarti che nemmeno la repubblica era sempre quel gran brillare. pensa al pater familias con diritto di vita e di morte sopra tutti i membri della casa, familiari e servitù. se il pater familias si alzava di buon mattino con la luna per traverso e decideva di sterminare tutta la casa solo perchè stava morendo di noia, poteva benissimo senza che gli venisse rimproverato alcunchè, tanto era suo diritto. e se decideva di rifiutare il proprio figlio appena nato, pur legittimo, poteva ugualmente. vedi che begli esempi da imitare. al contrario, un ebreo non si poteva minimamente sognare di fare nulla del genere. sterminare la famiglia senza motivo (fosse pure un solo familiare) o abbandonare il nuovo nato gli sarebbe costata la pena capitale, secondo la legge mosaica. la legge ebraica proteggeva i soggetti deboli, quella romana li penalizzava.

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    12. quote: "Guardate al disastro bancario che ci affligge: uin buona parte e' dovuto all'effetto indesiderato delle politiche montiane di punizione tassatoria della proprieta' immobiliare, con sua conseguente pesante svalutazione: peccato che facesse da garanzia ai prestiti bancari."
      e di conseguenza allora i mancati mutui odierni, se non a fronte di due garanti, sarebbero dovuti ad una minore tassazione immobiliare?

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    13. "ma la situazione sarebbe migliore o peggiore, in termini di inquinamento e salubrità complessiva dell'ambiente?"

      Sarebbe migliore o peggiore in modo completamente irrrilevante per la qualita' complessiva delle nostre vite, che semmai trova un grosso limite nel vivere di merda sia gli 84 anni in assenza di inquinamento, che gli 82 in sua presenza. Anzi forse e' molto peggiore nel viverne 84 in strenua lotta contro l'inquinamento, che nel viverne 80 in tranquilla e beata indifferenza.
      Come gia' detto fino alla nausea, se un certo tipo di modo di esistere ci fa cagare, non siamo tenuti a doverne dare una giustificazione pseudo-scientifico-razionale, basta e avanza che ci faccia cagare.

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    14. "e di conseguenza allora i mancati mutui odierni, se non a fronte di due garanti, sarebbero dovuti ad una minore tassazione immobiliare"

      Se la banca ti presta i soldi per comprarti la casa, e quella casa, ipotecata in favore della banca che ti ha dato il prestito, invece di aumentare di valore lo vede diminuire col tempo magari fino al punto di diventare invendibile, ecco che servono ulteriori garanzie per coprire il prestito se poi finisce che non paghi. Dato che il valore immobiliare nazionale e' calato di un buon 30 per cento rispetto al pre crisi (in cui era in "bolla", comunque), ecco la spiegazione. Le banche, adesso, sono al disastro proprio per questo tipo di "cfediti inesigibili". La crisi del 2007 e seguenti e' partita per questo esatto meccanismo dagli Usa, con la cosiddetta "crisi dei mutui immobiliari", e si e' diffusa a macchia d'olio in tutto il mondo.

      Per quanto riguarda i romani, anch'io preferisco simon weil ada ayn rand, ma questa e' la nostra sensibilita', non quella dei romani.
      E' non solo un errore, ma anche un sopruso etico giudicare altri tempi e altri popoli con il metro nostro di adesso.
      Anzi, i romani, a differenza dei cristiani, degli ebrei e di noi moderni occidentali, erano molto piu' saggi e morali nel riconoscere che ogni popolo ha i suoi usi e costumi e non c'e' una legge universale che gli va imposta, o che esso si debba autoimporre, con la forza.

      Dal punto di vista di un romano antico, siamo noi gli immorali e il suo punto di vista vale esattamente come il nostro.

      Chissa' come gi giudicheranno i posteri, a noi che crediamo di essere cosi' perfetti o perlomeno di avere in tasca le chiavi del paradiso se solo ci applicassimo di piu'...

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    15. Dunque, aiutami a capire, stai eludendo la domanda o stai dicendo che il fatto che nella pianura padana "alberghino" tre milioni di persone oppure trenta milioni è ininfluente dal punto di vista della salubrità/inquinamento dell'ambiente?

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    16. Winston, quella sulla immobiliaria era una domanda e non un'affermazione. che la crisi sia partita dagli USA non c'è dubbio, certo, loro hanno venduto all'Europa i loro titoli spazzatura e ora sono bellamente usciti dalla crisi come un filo di spaghetto in quanto l'Europa affonda. già si erano arricchiti alle spalle dell'Europa con la seconda guerra mondiale, ora non mi stupirebbe se l'avessero rifatto con l'economia. mi chiedo se abbiano mai risarcito il danno all'Europa (ma ne dubito),mentre con l'Argentina hanno fatto la voce grossa e da essa invece si che pretendevano che pagasse i debiti.
      in ogni caso non giudico affatto i tempi storici con il metro di adesso (non è che abbia una grande opinione dell'attuale società), semmai con il metro ebraico storico, ho cercato di spiegarlo. la società ebraica antica era mille volte migliore di quella romana. ma come popolo, quello ebreo è sempre stato oggetto di persecuzione da parte degli altri, ci si è comportati come se avessero sempre dato fastidio a qualcuno e guardar caso, il fatto che nelle pietose scuole del'obbligo si studi la storia di qualunque altro popolo tranne quello ebreo la dice lunga. attenzione a questo relativismo culturale che sta imperando ai giorni nostri: è proprio così che l'Italia sta subendo una sostituzione culturale e pure di popolo

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    17. per la cronaca, la storia però insegna che i romani sono stati i primi a imporsi ovunque, il loro obiettivo era sottomettere tutti i popoli. l'alterigia e la superbia dei romani era un dato di fatto

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    18. Eppure il destino dei romani era di "parcere victis, debellare superbos" (teste Virgilio). Scherzi a parte, i Romani erano dei veri imperialisti, ma come più o meno tutti gli altri. I Romani hanno condotto guerre ogni anno della loro millenaria storia. In inverno si riposavano, col bel tempo partivano per qualche azione militare con lo scopo principale di fare bottino e imporre obblighi (l'Egitto doveva rifornire Roma di grano). Non è un caso che i grandi a noi noti - Cesare, Augusto ecc. - fossero ricchi sfondati. I soldi non se li erano fatti con onesti lavori o anche con onesti investimenti, ma con guerre e rapine. Augusto lasciò a tutti i cittadini della capitale un sacchetto di sesterzi. Chissà come furono felici e riconoscenti i plebei romani. Ma come dice Diaz non possiamo giudicare i Romani col metro di oggi. Anche spettacoli orrendi come i giochi gladiatori o con le fiere. Accanto a questi orrori c'erano la filosofia, l'architettura, soprattutto il diritto. E dovunque arrivavano portavano anche la loro civiltà, il progresso. Nella Germania barbara la "dolce vita" dei Romani (terme, bagni privati) seduceva parecchia gente.

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    19. la filosofia era importata dai greci, non era mica farina del sacco di Roma. e allora come oggi, sempre lo stesso problema: popoli virtuosi e popoli viziosi. con il metro di allora si può giudicare tanto quanto oggi possiamo dire che il sistema socio-politico italiano non è degno delle scarpe di quello finlandese. è sotto gli occhi di tutti che in Italia non si vive come in Finlandia. se si imitassero i virtuosi non ci sarebbero i problemi di ordine pubblico e di degradazione sociale che infatti nei paesi scandinavi mancano. ovvio che manca la volontà di farlo, perchè le tare ereditarie esistono e se al posto del sangue nelle vene scorre la corruzione dei padri i risultati poi sono quelli che vediamo. nel caso dei romani, dovremmo ricordare come è nata Roma: un pugno di ladri che ha popolato un territorio dove prima che arrivassero loro a rompere le scatole, c'era la civiltà etrusca che era cento volte meglio di quella romana. i romani hanno distrutto civiltà migliori della loro, tra cui appunto quella greca e quella etrusca.posso apprezzare il diritto e l'architettura, ne tengo conto, posso apprezzare l'arte dell'oratoria che pochi illuminati romani praticavano, ma apprezzare le convenzioni sociali è come dire che la vita in Italia oggi assomiglia a quella finlandese. e francamente la cattiva volontà la trovo tutt'altro che apprezzabile. in buona sostanza, oggi come oggi, se i finlandesi ce la fanno ad avere, non dico il Paradiso, sempre sulla terra siamo, ma un angolo di paradiso, se gli altri non ce la fanno è perchè non ne hanno proprio voglia. lo stesso dicasi per i popoli antichi, nulla di nuovo sotto il sole

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    20. vabbè che tra i barbari, con il freddo che fa (e faceva), certo che apprezzavano le terme, ma anche loro furono un popolo eticamente e caratterialmente migliore e distrutto dalla cupidigia romana

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    21. "Dunque, aiutami a capire, stai eludendo la domanda o stai dicendo che il fatto che nella pianura padana "alberghino" tre milioni di persone oppure trenta milioni è ininfluente dal punto di vista della salubrità/inquinamento dell'ambiente?"

      Io inquino il meno possibile, e probabilmente un centesimo dell'italiano medio, ma contemporaneamente verso l'inquinamento che fanno gli altri sono assolutamente tollerante, per cui si', dal punto di vista dell'inquinamento, che si tratti di tre milioni o tre miliardi non mi frega nulla.
      A casa mia si cerca di fare il meglio possibile per quanto si e' personalmente responsabili, e non si guarda occhiutamente a quello che fanno gli altri, dato che si suppone che facciano lo stesso. Usanze.

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    22. Winston, sei una persona probabilmente ragionevole, ma in questo caso sei leggermente fuori strada. Ora sei tu, tanto quanto quegli ecologisti farlocchi dei quali giustamente additi le incongruenze, a cadere preda di un pensiero fortemente condizionato dall'ideologia. Ferma le bocce, studia il gioco e riconsidera quel che hai appena scritto (ovviamente tra te e te, chè la pubblica abiura è roba che non mi interessa).

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    23. Guarda, ho appena parlato con un amico tipica stratesta di cazzo di professionista (amabilissima e generosa persona in tutte le altre cose che non riguardano le sue tasche e il suo orgoglio professionale) che le certificazioni energetiche che fa lui sono la cosa piu' importante dell'universo, per lo stesso motivo per cui chi mi vende una lampadina deve essere obbligato dalla legge a informarmi di quanto consuma.
      E sono tutti uguali, fatti con uno stampo completamente difettoso, sono proprio riusciti male, da buttare direttamente nel cestino dello sfrido.
      La mia scorta di tolleranza di oggi ha gia' pericolosamente oltrepassato il livello di guardia.

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    24. Sì, vedo e mica ti do torto, su questo punto! Però ti parlo di pere e tu pensi all'arrosto...

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    25. "Però ti parlo di pere e tu pensi all'arrosto."

      Dopo tanto tempo che scriviamo qua dentro sappiamo benissimo qual e' il chiodo fisso ognuno dell'altro, non serve che ci si soffermiamo, forse e' piu' interessante allargare il discorso, apunto dalle pere all'arrosto. Slurp. :)

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  2. "476 mila morti ogni anno nella sola Europa"

    Perche' solo 476.000? Se la BPCO anticipa la morte, vuol dire che TUTTE le morti sono ad essa ascrivibili. Se si "ragiona" come la Agenzia Europea per l'Ambiente, questo si evince: che eliminando la BPCO, nessuno piu' morira', e vivremo per sempre.
    Vivere sotto il dominio della logica di tale Agenzia dev'esser peggio del peggiore degli inferni mai concepiti, ve ne regalo volentieri, per intero, tutta la mia "quota parte".

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    1. Prima di decidere se dare o non dare credito alle affermazioni di una istituzione (qualsiasi istituzione) o di una persona (qualsiasi persona) occorre chiedersi con molta attenzione quali sono le sue reali finalità.

      Ciò non toglie che il degrado lo abbiamo sotto gli occhi. Diciamo che le soluzioni non sono certo quelle che ci propinano queste istituzioni che, guarda caso, evitano sempre di tirare in ballo la vera causa di base delle grane che ci troviamo ad affrontare, e anche quelle secondarie quando non sono in linea con gli interessi delle istituzioni stesse. Anzi, non sono rari i casi in cui quelle istituzioni caldeggiano e implementano un tipo di operatività che peggiora le cose anziché migliorarle.

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    3. ...per non parlare del modo in cui manipolano regolarmente la presentazione dei dati per insinuare nel lettore distratto esattamente l'idea che vogliono insinuare (ovviamente il più delle volte agendo "sotto dettatura", ché i professionisti della scienza sono, appunto, professionisti, e professionista, per definizione, è colui che vende i propri servizi).

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  3. quote: "E' noto che una delle aree più inquinate d'Italia (alcuni dicono d'Europa) è la Pianura Padana."
    e raffreddori, influenze, tosse sono comunissimi (o forse anche in altre regioni?)

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    1. Anche senza inquinamento, e' un'area con un clima invernale pessimo, gelido e con un tasso di umidita' quasi sempre al 100 per cento (nebbie). Persino chi vi scende dalle crode circostanti, magari dove la temperatura tipica e' di 15-20 gradi sotto zero, trova il suo clima insopportabilmente freddo. Proprio come un fondovalle, quale e', e a volte si puo' stare per settimane senza vedere un raggio di sole. Pure d'estate il calore moltiplica il suo effetto sgradevole a causa dell'elevato tasso di umidita', e si puo' avere, e spesso si ha, la nebbia anche con piu' di 30 gradi, la cosiddetta "afa", che da' una sensazione di calore molto peggiore di quella che si ha con 45 gradi e aria secca e ventilata, piu' tipica del sud.

      Del riscaldamento invernale, con un clima cosi', non si puo' fare a meno, a meno di stare per tutta la giornata fuori di casa a lavorare manualmente e cosi' riscaldarsi, solo che d'inverno alle 4 del pomeriggio fa gia' buio (il sottoscritto il riscaldamento, a legna, l'ha ridotto proprio al minimo, ma un minimo ci vuole, almeno da avere un po' d'acqua allo stato liquido in una stanza :)

      Prima dell'ultima guerra, comunque, prima che arrivasse l'economia del petrolio o almeno del carbone di cui prima eravamo del tutto privi se non per il prezioso uso industriale/militare, l'unica stanza riscaldata della casa era la cucina dove, rigorosamente a legna, si cucinava. Stanza piu' piccola e col soffitto piu' basso possibile. Nessuno si sognava di sprecare calore, e combustibile (rigorosamente e unicamente legna, di qualsiasi provenienza), per altro che non fosse la indispensabile cottura del cibo. Nelle camere da letto regolarmente la temperatura scendeva sotto lo zero e si trovava il bacile con l'acqua ghiacciato, al mattino (non c'erano rubinetti o tubi che si potessero rompere, si portava l'acqua in casa col secchio, dal pozzo antistante).

      Io non so quanti, della attuale "pussy generation" ecologica cittadino-condominiale con la s moscia, scambierebbero l'inquinamento odierno (peraltro ridotto ad una frazione di quello di allora, ma loro non lo sanno, dicono che e' quello di adesso che e' al massimo) con quelle "comodita'. Nessuno resisterebbe neanche 5 minuti.

      Preferiscono vivere in un termitaio, ed e' infatti quel tipo di societa' che promuovono, oltretutto, da imbecilli fino in fondo, senza rendersene conto.

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  4. il guaio sono i costi del riscaldamento che in alcuni condomini fanno lievitare le spese condominiali a 500 euro al mese (insomma, i proprietari degli appartamenti di una certa classe energetica vivono come se pagassero l'affitto e in effetti di questi tempi in Italia per molti è conveniente proprio stare in affitto appunto). se hai il riscaldamento a legna sei quasi a cavallo allora, significa che non sei in condominio e dunque ti risparmierai un sacco di paturnie.
    vero è che quando stavo a Bolzano, dove nella pratica le temperature sono ben più basse, riuscivo a sgambettare fuori tra mezzo metro di neve mentre ancora di brutto senza patire il freddo

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    1. "i costi del riscaldamento che in alcuni condomini"

      La classe energetica non c'entra nulla, il problema dei condomini e' uno e uno solo: siccome devi pagare comunque per il riscaldamento degli altri, non ha senso che resti al freddo per risparmiare, per cui tutti scaldano a manetta.
      Lo stesso problema si manifesta nel "condominio italia", e in tutti gli stati-termitaio moderni, pr qualsiasi cosa che sia un "bene comune" (da cui il famoso paradosso, che ridotto in pillola recita appunto che solo un deficiente risparmia le risorse che siano messe in comune - e' come mangiare la pizza piu' economica e bere un bicchiere d'acqua semplice in pizzeria con gli amici quando alla fine si paga dividendo in parti uguali e tutti gli altri si strafogano - io tendo a farlo comunque, ma appunto perche' sono un povero deficiente).

      Per risparmiare non occorrono chissa' che diavolerie tecnologiche per avere la classe energetica buona, basta stare al freddo e aggiungere sciarpe e maglioni quanto basta, come faccio io, non si spende nulla e si guadagna anche in salute, zero raffreddori.

      Se anche avessero la classe energetica migliore, molti starebbero con le finestre aperte per il troppo caldo e "per avere ricambio d'aria". Le case superisolate danno una sensazione claustrofobica, conosco gente che va fuori di testa perche' a causa dell'isolamento, che e' anche acustico, eccessivo, basta un piccolo rumorino appena percettibile, che ne so uno dell'appartamento di la' che tira l'acqua dello sciaquone, perche' vadano fuori di testa, a livelli psichiatrici.

      Prima di esigere la soluzione dei problemi, bisognerebbe chiedersi se davvero sono dei problemi, e soprattutto se la soluzione di tali presunti problemi non finisca per generarne altri di peggiori oltretutto dopo aver stupidamente sprecato un sacco di risorse per risolvere quelli che non erano per niente problemi.

      Insomma a un sacco di gente quello che servirebbe e' solo un buon "psychiatric help", come recitava una scritta sul baracchino di uno dei peanuts di schulz.

      E chiedere quali sono i nostri problemi e come risolverli agli esperti di ogni singolo settore, e' come chiedere all'oste se il suo vi no e' buono. Anzi questo e' forse il problema maggiore di oggi, gli ESPERTI, i PROFESSIONISTI: sono loro quelli del patentino, dei cookies, delle classi energetiche, della legna che inquina. Prima ce ne rendiamo conto meglio e'.

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  5. quote: "il problema dei condomini e' uno e uno solo: siccome devi pagare comunque per il riscaldamento degli altri, non ha senso che resti al freddo per risparmiare, per cui tutti scaldano a manetta." questi sono però i condomini più antichi, dove c'è ancora il riscaldamento centralizzato. già soltanto i semiautonomi (e gli autonomi ancora meglio) sono diversi. nel primo caso c'è in comune il 40% e l'altro 60% si paga a consumo (quando vivevo in Italia avevo quello e di fatto se non accendevamo o li tenevamo bassi pagavamo grosso modo la metà degli altri condomini). l'acqua era invece autonoma al 100%, a differenza di quando ero piccola, in cui in condominio era tutto centralizzato e ricordo mia madre che si disperava (lei da ragazza viveva in una casa indipendente) perchè certi condomini avevano sempre in casa una tribù di parenti con tanto di ragazzini e l'acqua si consumava a fiumi. E le coppie di anziani che vivevano da soli ovviamente
    erano quelli che pagavano buona parte dei consumi dell'affollato parentesco altrui. per non parlare poi di quando i ragazzini andavano a distruggere le parti comuni condominiali per giocare a pallone, con enorme detrimento dei soliti anziani del pian terreno.

    quote: " e' come mangiare la pizza piu' economica e bere un bicchiere d'acqua semplice in pizzeria con gli amici quando alla fine si paga dividendo in parti uguali e tutti gli altri si strafogano - io tendo a farlo comunque, ma appunto perche' sono un povero deficiente"
    ma daaaaai...lol! meglio lasciar perdere la pizzeria con gli amici dunque...si risparmia senz'altro, lol!

    esperti: mi sa tanto che il problema non è che nasce quando gli si chiede come risolvere i problemi, loro mica aspettano che glielo si venga a chiedere, suppongo che senza che a nessuno sfiori il pensiero, siano loro stessi a presentare problemi immaginari o anche se non immaginari, sicuramente con la soluzione sbagliata. esperti in che, a questo punto?

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    1. Chi ha un'idea della indefessa e martellante attivita' di lobbying che fanno le varie corporazioni professionali a livello legislativo, si strappa i capelli dalla rabbia. SI puo' quasi dire che tutta la legislazione che sta uccidendo l'idea di occidente democratico, quella in cui lo Stato sarebbe dovuto servire solo a rendere libero l'uomo dalla oppressione di un altro uomo, viene fuori da li'.

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  6. viene fuori dagli ordini professionali? ma allora esiste mica un ordine dei periti informatici (legge cookie)? le cooperative degli agricoltori (patentino per coltivare) esistono, ma davvero si vogliono dare la zappa sui piedi? gli conviene?

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  7. Il motivo principale per cui si vive meglio in finlandia o in norvegia e' che li' la popolazione e' un decimo di quella italiana e molto superiore la porzione di territorio vergine. Questo finche' durerà' visto che i tassi di immigrazione stanno portando degrado e violenza anche li'. Vedi il caso Svezia..

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    1. Con i suoi 449 964 km² di superficie la Svezia è il quinto Paese più esteso d'Europa dopo Russia, Ucraina, Francia e Spagna. Si estende per una lunghezza di oltre 1.500 chilometri in linea d'aria da nord a sud. La densità della popolazione è bassa e tende a concentrarsi nelle città principali.
      La Svezia è un paese non molto popolato; infatti, conta poco più di 9 milioni di abitanti e ha una densità media che sfiora i 22 ab/km Confrontare con l'Italia (ca 300'000 km2, 61 mln di abitanti, densità olre 200 ab/km.

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    2. Se cosi' fosse, il paese dove si vive meglio in assoluto dovrebbe essere la Russia (che peraltro e' abitatata da un popolo che e' strettamente imparentato con gli svedesi, se non erro i russi derivano da migrazioni orientali degli scandinavi).
      Quindi il motivo non puo' essere quello che dite, sebbene anche a me piaccia pensare che sia cosi'. La scarsa densita' di popolazione non basta per la liberta' ne' per il benessere, facciamocene una ragione, e se piace e' una faccenda che va perseguita in se', come la liberta' per i liberali: anche se non conviene.
      Ma bisogna sempre trovare per forza una giustificazione pseudo-scientifico-razionale, che risulti da un calcolo di convenienza...
      il materialismo marxista, la metafisica del nostro tempo, colpisce sempre e ancora.

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    3. Ettore Gotti Tedeschi vede nell'inverno demografico - italiano, ma anche europeo, nordamericano, giapponese - la causa della crisi economica. Per una crescita economica è indispensabile anche l'incremento demografico. Mi piacerebbe però sapere se c'è un limite alla crescita (credo di no per lui). Effettivamente la scarsa densità di popolazione non significa che detta popolazione stia meglio. Una certa crescita demografica può effettivamente favorire lo sviluppo economico. Senza incremento demografico non ci sarebbero oggi computer, internet e tante altre belle cose. Il numero degli acquirenti ha favorito lo sviluppo e il miglioramento di tanti prodotti. Ma probabilmente c'è un optimum, raggiunto il quale i miglioramenti sono minimi o nulli. Dove sia però il limite assoluto è difficile se non impossibile stabilire. Per agobit per es. quel limite è già stato abbondantemente superato, la situazione non può che peggiorare. È un'opinione rispettabile, ma che apparentemente non fa breccia, non è vincente (cioè convincente per la massa).

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    4. Sergio, in via del tutto teorica, ma questi esperti guardano la realtà socio-politica italiana e di paesi simili o guardano al modello tipico americano? non conosco Ettore Gotti Tedeschi, ma i programmi mediatici e simili coi prosciutti negli occhi si e se guardiamo la provenienza della tecnologia, da dove viene? non guardiamo ai paesi asiatici di produzione ma a a quelli degli "ideologi" che a guardar caso sono perennemente americani e difatto spesso e ben volentieri perfino i marchi di varie imprese localizzate in Corea del Sud (che fa gara agli States e in cui finanziariamente si sta pure molto meglio) e simili, hanno nomenclature anglosassoni. l'incremento demografico allo scopo di ingranare l'economia NON FUNZIONA IN UN PAESE NEPOTISTA E CLIENTELISTA. se già c'erano pochi posti di lavoro quando ancora ero alle scuole medie, figuriamoci ora! e con una classe dirigente che vuole accaparrare tutto solo per sè e per i propri figli, che di condividere non ne vuole sapere, cosa pensi che faranno più avanti quando ci saranno sempre più candidati per un solo posto di lavoro?

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    5. gli States, al contrario, nonostante tutti i difetti per i quali spesso gli preferisco la Russia, sono bene o male un paese meritocratico. avendo amici americani, una di loro, anziana, mi ha detto che lì è tutto "fair".
      in Italia questo sistema clientelare esiste sia nel pubblico che nel privato, ecco perchè se gli abitanti si moltiplicassero stile Africa diventerebbero in men che non si dica accattoni senzatetto. sempre nella cara Padania, ora è diventato impossibile ottenere un posticino da semplice segretaria perchè nel settore privato vengono assunti MEMBRI DELLA PROPRIA FAMIGLIA COME SEGRETARIE E NEMMENO UNA LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO TI SALVA (la sottoscritta non è riuscita neppure a farsi assumere per fare le pulizie in un cinema/teatro e ci ho provato senza minimamente avere remore nonostante laurea e due specializzazioni -e se non erro nel curriculum avevo indicato solo il diploma onde evitare di farmi raccontare la scusa "troppo qualificata vai altrove", come se il lavoro abbondasse!- perchè sin da piccola mi è sempre stato insegnato che bisogna vergognarsi a rubare e non a lavorare, dunque mi incavolavo parecchio quando sentivo dire che gli italiani non vengono assunti perchè vogliono solo impieghi da vip). in quanto trent'anni fa bastava avere la terza segretaria d'azienda e dato che allora i posti abbondavano l'imprenditore/dirigente di turno non storceva il naso perchè la candidata non era sua sorella/cugina/cognata. ho visto amiche tapezzare la città in cerca di lavoro e soltanto porte sbattute in faccia

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    6. i teorici che eventualmente dicano "dobbiamo guardare all'America dove l'economia va a gonfie vele per questa o quella scelta" vadano prima a farsi quattro chiacchiere con i politici americani, che quantomeno hanno più a cuore i loro concittadini rispetto a quanto ne abbiano mai avuto in Italia da tutti i millenni che il paese esiste. per chi dice di essere esperto e scrive saggi teorici, il prosciutto negli occhi non è ammissibile. dunque non posso che convenire con Agobit. quando in Italia c'era la metà della popolazione tutti lavoravano perchè i parenti della classe dirigente non riuscivano ad occupare posto per posto per forza di cose. mancavano i numeri. ora vogliono tenere tutto per sè e per i loro figli e nipoti. il metter su famiglia deve essere una scelta LIBERA da condizionamenti (non cercare una gravidanza per far contento lo zio che vuole diventare a tutti i costi pro-zio o peggio, per far salire l'economia, magari chi ascolta i malsupposti esperti senza rendersi conto di che classe dirigente ha l'Italia s'illude pure di essere negli States e poi finisce anche con il patire la fame, ma soltanto perchè lo ritiene giusto per se stesso)

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    7. Sergio, spero che nello scrivere non abbia dato l'idea di essere arrabbiata con te, assolutamente, mi sono espressa in maniera un po' troppo vivace a causa del disappunto che il sistema che vige in Italia mi dà (quello si che mi fa arrabbiare). se due disoccupati, unicamente in base al malsupposto "inverno demografico" decidessero di mettere in cantiere un figlio "per risollevare l'economia" rischieranno pure di ritrovarsi tra i piedi la sentenza di un giudice che dichiara lo stato di adottabilità del nuovo nato (per legge ora è possibilissimo, basta la soffiata dell'assistente sociale di turno, posso dirtelo in tutta franchezza perchè una mia amica ha rischiato che le succedesse proprio questo, poichè anzichè dare un lavoro ai genitori per fargli mantenere il pupo, nel paese delle banane fanno prima a levarglielo! e mi dispiace dire quanto, perchè emigrata o no,rimarrà il mio paese di origine e non vorrei vederlo affondare anche se l'affondo temo sia oramai inevitabile

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  8. oltre alla piccola popolazione credo che anche una mentalità diversa da quella sud europea aiuti (non è che l'essere in pochi è una stretta conseguenza della diversa mentalità, appunto, la quale non ha nulla a che fare con il tipico carattere latino della serie facciamoci gli affari degli altri con domande tipo "ma quando ti mariti", "ma quando mi fai nonno/nonna/zio/zia/tutti da buttavvia" e "vedi che l'orologio biologico scorre trovati dunque un compagno/compagna che è ora"?). dopotutto se si sposano molto tardi e dunque non si moltiplicano alla velocità del suono un motivo ci sarà. forse non vogliono perdere il loro altissimo standard e potere d'acquisto. anche loro sapranno come in Africa sono conciati e avranno molta più paura di diventare come loro rispetto a quanto ne abbiano i paesi del sud Europa. ma riguardo alle politiche di immigrazione non dovrebbero essere molto più restrittive di quelle italiane? per quanto ne so (o meglio, sapevo, dove ora vivo non ho neanche la televisione -non mi perdo niente- ma anche se l'avessi non arriverebbe quasi alcuna notizia italiana)finchè vivevo in Italia le notizie che vedevo erano che neanche la Spagna aveva una politica di altrettanta "mano larga" come quella italiana.ultimamente poi avevo saputo che l'Inghilterra si era "adeguata", se così si può dire, all'Italia, ma quanto ai paesi scandinavi nulla, nessuna notizia. dunque li facevo molto severi in termini di politiche sociali, supponendo che i governi del posto prima di sistemare i migranti ci tenessero a vedere sistemato il loro stesso popolo

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    1. "dopotutto se si sposano molto tardi e dunque non si moltiplicano alla velocità del suono un motivo ci sarà"

      Il tasso di natalita' svedese e' molto piu' alto di quello italiano da decenni.
      La differenza di ricchezza e' data dal fatto che e' un paese che e' stato per decenni del dopoguerra in vetta alle classifiche delle liberta' (economiche), come la svizzera, che e' sempre fra quelli in testa, e poi l'olanda, la danimarca, la nuova zelanda, l'australia, paesi che come si vede hanno in comune di essere ricchi e liberi, pur in un enorme ventaglio per non dire agli estremi opposti della densita' di popolazione e delle risorse disponibili.
      Secondo me hai ragione quindi sul fatto che l'unica cosa importante, che fa la differenza sul punto in oggetto, e' "farsi gli affari propri".
      La Russia, ad esempio inverso, e' un paese enorme, disabitato, ricchissimo delle risorse che contano nella societa' tecnologica moderna, eppure e' un paese di miserabili infelici, che passano il tempo, anche quando scrivono capolavori letterari, a fare i conti in tasca al vicino di casa, in un clima sociale francamente claustrofobico.

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    2. La Russia si sta da pochi decenni ripigliando da uno dei peggiori regimi comunisti mondiali e il fatto di esservi riuscita è comunque un grosso passo avanti. Quanto all'economia attuale è un paese che sta vedendo una bella ripresa economica, quindi il fatto che sia disabitato in combinazione con il fare parte dei BRICS impedisce che la popolazione, per mangiare, debba frugare nei cestini del'immondizia come purtroppo è successo letteralmente ai greci (e gli italiani devono stare attenti a non fare la stessa fine, guardate che poco prima di emigrare ne ho visti davvero, nella mia città di origine, che cercavano nei contenitori pubblici di rifiuti), che tristezza per il paese che per millenni è stato la culla della filosofia e delle scienze. in Russia è probabile che sia rimasto negli artisti quel senso di malinconia per aver vissuto tempi peggiori (se non in prima persona, quantomeno in quella dei padri). i regimi sovietici sono sempre comunque stati caratterizzati da un rigido protocollo e una puntigliosa etichetta sin dai tempi dello zar, basti leggere Tolstoj per rendersene conto. un esempio tipico era l'obbligo, pur assolutamente non giuridico, ma comunque morale, di accettare un'eredità oberata da debiti impagabili e farsene carico. era fatto obbligo morale e puntiglio il volersi accollare i debiti degli ascendenti e piuttosto non comprarsi da mangiare per pagarli facendo la vita di un topo. e non si trattava di una comune frode ai creditori, se un padre contraeva debiti, c'è da dubitare che il figlio potesse mettere il becco per impedirlo

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    3. Secondo me, i russi "normali" hanno un concetto di benessere che corrisponde a quello che avevamo noi prima dell'ultimo dopoguerra, e quindi che coincide col nostro attuale "frugare nell'immondizia per sopravvivere".

      Vantaggio per loro: gli basta un piccolo facile miglioramento marginale per essere molto felici.

      Svantaggio per noi: qui basta non potersi permettere la macchina di lusso (ma le nostre attuali automobili sono piu' o meno tutte di lusso, anzi quelle meno che di lusso non sono addirittura piu' in commercio e sono state vietate, perche' "inquinano" e "non sono sicure") per essere considerati dei poveri e dei reietti sociali.

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    4. Winston, della considerazione altrui ci si può tranquillamente infischiare, ma oramai altro che automobile, con l'altissimo tasso di disoccupazione neanche la bicicletta! lusso o no poi (tanto se non le fanno più le macchinucce economiche) l'auto è diventata indispensabile per chi un lavoro ancora ce l'ha perchè è la stessa ditta che esige "automunito", se no sei fuori. una persona che conosco non trovava nessun lavoro unicamente perchè i soldi per comprarsi una macchina (e nemmeno per affittarla) non li aveva e mettici pure che in padania i mezzi pubblici sono pure scarsi, molte zone non sono servite. morale della favola: o hai la macchina o muori. in Russia ci credo poi che un piccolo miglioramento gli basta per essere felici: hanno l'istruzione gratuita per tutta la durata dei loro studi, forse sono perfino più coperti che in Argentina e in Brasile perchè se non sbaglio il governo russo copre perfino oltre la laurea. dunque il figlio di un muratore non è costretto come in Italia a seguire le orme del padre, se vuole può diventare medico. in Italia l'istruzione è sempre stata un lusso per ricchi e benestanti, specie nel nord-ovest che funziona stile sistema a caste chiuse. dunque ci credo che c'è tutto questo malcontento. se penso che ho una parente che mi è molto cara che non ha potuto studiare, nonostante ci tenesse molto, perchè vedeva i bisogni che c'erano in famiglia e sapeva che i genitori non avrebbero neppure potuto pagare e tutto quello che poi con l'età è riuscita a trovare è stato pulizie in nero a cinque euro al giorno (non all'ora, al giorno!) mi viene da pensare che in Russia non sarebbe capitato perchè ci avrebbe pensato il governo e non i genitori impossibilitati e mi piange il cuore per questo motivo.

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  9. poi li sapevo come paesi meritocratici ove non vigono i tipici nepotismo e clientelismo tutti italiani, il che aiuta tutti a vivere meglio

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  10. senza tv e dal Brasile purtroppo il caso Svezia non l'ho visto. ma hanno cambiato politica copiando dall'Italia? se fanno i copioni (ma perchè poi) alla stessa stregua dei brasiliani stiamo freschi...

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  11. L'informazione stupefacente, cioe' l'informazione, in questo periodo sta facendo battage sul superamento dei limiti di legge delle polveri sottili, che e' di 50 microgrammi per metro cubo, un valore bassissimo e che viene continuamente abbassato apposta da dover essere quasi sempre superato, per cui quello che si fa per "combatterlo" non basta mai (notate bene: secondo lorsignori bisogna sempre combattere contro un nemico che saranno loro ad additarci).

    Poiche' esiste un fondo naturale di micropolveri, che fra l'altro le centraline di controllo non sono in grado di discernere da quelle antropiche, e che non credo sia molto piu' alto dei 50 mgr attuali di legge, nessuno sa quale sia per le zone e le stagioni? Ad esempio se non erro e' alto nella stagione dei pollini, e infatti c'e' un sacco di gente che sta immensamente peggio, fino alla completa debilitazione fisica e psicologica, che per le polveri di origine antropica.

    Io quando cammino a piedi, lontano da ogni forma di antropizzazione, in mezzo alla foresta, di notte, in quota, con la torcia accesa, vedo che cammino in un turbinio di polveri. Di chi e' la colpa? Chi bisogna additare al pubblico ludibrio? Quale nuova legge bisogna immediatamente promulgare? Dobbiamo abbattere subito tutte le foreste? Proibire di camminarci dentro o in prossimita'?

    Secondo me la nostra societa' soffre di un grave problema, psichiatrico, di ossessione sociale simile a quello di cui dicevo sopra sulla russia, ed e' contro questo che bisognerebbe per prima cosa combattere. Poi si puo' combattere contro gli altri, se ci si accorge che esistevano davvero, cosa di cui dubito. ;)

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    1. Camminare nella notte è stata una delle mie attività predilette almeno per un paio di decenni, per cui ti posso rispondere: il turbinio che vedi nel fascio di luce della torcia è in massima parte costituito da condensa -- minuscole goccioline d'acqua in sospensione, in gran parte emesse proprio dalla vegetazione arborea. Ammesso che non sia vera e propria "nebbia grossolana" (dalle mie parti la si chiama "scarnebbia") di natura meteorologica.

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    2. Quella che dico io e' proprio polvere (o meglio corpuscoli granellari, non so come chiamarli), so distinguerli dalla nebbia e umidita', ci vivo dentro :)
      Spoiler: in parte e' roba che sollevo io stesso camminando, pur con attenzione, si tratta di sentieri impervi: per dire che basta un piccolo spostamento d'aria per sollevare polvere, fino ad arrivare alla:
      https://it.wikipedia.org/wiki/Dust_Bowl

      Per il resto, probabilmente abbiamo limiti cosi' restrittivi per le micropolveri ambientali, probabilmente perche' vogliamo confrontarci con le grandi citta' del nord europa che inseguiamo come il cane da scommesse insegue la lepre impagliata: senza nessuna speranza di raggiungerle mai, dato che fanno le regole secondo la loro situazione. Si tratta spesso di citta' sul mare o l'oceano, spazzate da venti continui e sostenuti che nella valle padana sono impossibili, tranne che nelle burrasche. Si sa che il nostro modello e' la svezia, specie per quanto riguarda il prelievo fiscale ;)

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  12. quote: "Dopo tanto tempo che scriviamo qua dentro sappiamo benissimo qual e' il chiodo fisso ognuno dell'altro, non serve che ci si soffermiamo, forse e' piu' interessante allargare il discorso, apunto dalle pere all'arrosto. Slurp. :)"

    anche se non lo sapessimo oramai qui dentro si è creato un bell'ambiente, dove entrando si ha la sensazione di ritrovarsi con cari vecchi amici, ognuno diverso dall'altro. a quando la grigliata? lol

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  13. @ last nana's

    Gotti Tedeschi è un cattolico con cinque figli (avuti dalla stessa donna, come ci tiene a sottolineare). Era direttore dello IOS (Istituto delle opere religiose, la banca del Vaticano) ed è stato stranamente licenziato da papa Francesco. Il sociologo de Rita (un vecchio democristiano) di figli ne ha otto. Ma nemmeno lo scomparso Veronesi scherzava con sette figli. Due cattolici e un ateo, ma tutti e tre benestanti, molto benestanti (non fra quei non pochi italiani che non arrivano alla fine del mese). In Italia ormai molti figli li fanno i riccastri come i tre menzionati, i Paperon de' Berlusconi, e certi deficienti cattolici che poi esigono tutele per le famiglie numerose. Boom economico e pillola hanno fatto passare la voglia di avere molti figli a quasi tutti gli italiani che sono il fanalino di coda mondiale per tasso di natalità (forse inferiore a quello dei Cinesi nonostante la politica del figlio unico, ora dismessa perché anche loro vedono dei problemi con questa politica - problemi reali, invecchiamento della popolazione, dunque meno braccia che lavorano, scompensi sociali (uomini che non trovano donne ecc.).
    Ma c'è un paese, un immenso paese come la Russia, che è alle prese con il problema opposto: il tracollo demografico alle porte (e non fra qualche generazione). Coi suoi miseri 143 milioni la Russia, e soprattutto Putin, sono più che preoccupati (la Cina si sta espandendo in Siberia e la Russia non può impedirlo). Per questo anche la contrarietà di Putin alla propaganda omosessuale. Uno Stato, come qualsiasi gruppo umano, ha bisogno di membri, di figli se no si estingue (anche la Chiesa cattolica rischia perché di preti e anche di religiosi nei conventi ce ne sono sempre meno). L'esempio della Russia per dire che effettivamente un certo incremento demografico è positivo, può migliorare il livello di vita. In Africa però l'incremento è decisamente eccessivo e negativo (non per niente stanno invadendo l'Europa). Sono passati dai 200 milioni del dopoguerra al miliardo attuale, è previsto un raddoppio per metà secolo e un raddoppio del raddopio per fine secolo. Pura follia. E la colpa, secondo quel deficiente di papa comunista, è sempre nostra, del nostro egoismo, noi che preferiamo cani e gatti ai bambini (certo che preferisco un cane a certi schifosi prelati come lui e i suoi luogotenenti - Scola, Bagnasco, Galantino, Ruini).
    Il problema comunque è il punto di equilibrio che è difficile stabilire. Una volta ci pensava la natura a fare ordine, a riequilibrare il carico umano per la terra in determinati momenti storici. Grazie al progresso abbiamo spostato i limiti che imponeva una volta la natura (epidemie, carestie, scarsità di risorse impedivano alla specie umana di espandersi oltre misura). Adesso siamo in fase di espansione senza praticamente più limiti e non sappiamo come finirà. Nel primo mondo comunque, per es. in Italia e in Europa, un relativo benessere e l'emancipazione della donna hanno fatto calare notevolmente il tasso di natalità che addirittura è calato sotto il tasso di sostituzione per cui in solo alcune generazioni gli Italiani potrebbero davvero scomparire. Il benessere dunque ha indotto altri comportamenti riproduttivi (e anche questo è natura).
    GRAZIE agli immigrati comunque, come continuano a ripetere tutti gli organi di regime (dal papa ai politici, agli economisti ecc.), la popolazione italiana che era stabile a ca. 57 mln da decenni ha ora abbondantemente superato i 60 milioni ed è lanciata verso i settanta, quando 30-35 mln sarebbero probabilmente l'ideale per un paese come l'Italia. I preti castrati e i Gotti Tedeschi invocano l'incremento. Gli ex comunisti desiderano milionate di africani, d'Alema parla di 30 o 50 milioni "necessari" all'Europa. Non so più che dire. Si salvi chi può. Uno diceva che il consiglio che poteva dare a suo figlio per l'avvenire era di armarsi.

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  14. certo, secondo Agobit e perfino secondo Salvini c'è qualche organizzazione dietro le quinte che vuole sostituire la popolazione. E l'ipotesi non è mica incoerente, date le continue riforme che stanno spingendo alla disperazione la popolazione. in un paese per nulla meritocratico come l'Italia se ci si dovesse moltiplicare come in Africa in breve ci sarebbero milionate di servi schiavi della gleba (a cosa servono braccia per lavorare se non si trova nemmeno un misero posticino da uomo delle pulizie? nella mia ex-città i privilegiati per lavorare sono appunto extracomunitari. e non sto dando mica la colpa a loro, mica è colpa della coda che viene chiamata per lavorare, il pesce puzza dalla testa, come dice il caro buon vecchio detto, cioè dalla dirigenza. oramai per pulire le strade/fare lavori di cantiere, dove abitavano si vedevano assunti extracomunitari e se non vado errata dovrebbero essere impieghi da post-concorso per operatore ecologico. che gli italiani solo se vincono il relativo concorso (meglio se aiutati a vincere da qualcuno alle alte sfere, a meno che non si sia geniali al punto da bypassare i raccomandati, un mio carissimo amico che aveva vinto un piccolo concorso da terza media mi aveva detto che il posto l'aveva preso perchè aveva amici in tutta l'amministrazione comunale) mentre loro ovviamente non possono concorrere senza cittadinanza (e ovviamente senza titoli di studio convalidati, perchè la vedo dura riuscire a convalidare i titoli senza un soldo -avendo fatto la mia convalida per potermi riqualificare in Brasile so quanto costa e quello che ti ammazza sono le traduzioni giurate, ovviamente obbligatorie - e a volte pure in presenza di soldi è impossibile a causa della diversità del sistema perchè gli studi fatti ad es. in un paese dove vige la sharia islamica dubito fortemente che presentino equipollenze in Unione Europea). se poi non fossero esattamente posti da operatore ecologico posso convenirne con chi affermava, invece, che il personale straniero presenta costi molto più ridotti per un'amministrazione comunale con i conti in rosso, che deve per forza risparmiare per non fallire.

    q

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  15. quote: "Gotti Tedeschi è un cattolico con cinque figli (avuti dalla stessa donna, come ci tiene a sottolineare). Era direttore dello IOS (Istituto delle opere religiose, la banca del Vaticano) ed è stato stranamente licenziato da papa Francesco. Il sociologo de Rita (un vecchio democristiano) di figli ne ha otto. Ma nemmeno lo scomparso Veronesi scherzava con sette figli. Due cattolici e un ateo, ma tutti e tre benestanti, molto benestanti (non fra quei non pochi italiani che non arrivano alla fine del mese). In Italia ormai molti figli li fanno i riccastri come i tre menzionati, i Paperon de' Berlusconi, e certi deficienti cattolici che poi esigono tutele per le famiglie numerose. "
    per forza, tanto i primi possono permettersi di fare studiare i figli ad Harvard. quanto ai secondi, che poi esigono le tutele per le famiglie numerose, ovvio che non possono. dubito che però il motivo della decisione di metter su famiglia numerosa sia fare ingranare l'economia (quantomeno mi auguro di no) a spese della prole che:
    -se non bene imparentati quando sarà ora di lavorare saranno porte sbattute in faccia
    -se il figlio di un muratore vuole fare il medico saprà già a priori che dovrà invece fare il muratore come il padre perchè i soldi non ci sono. e con i tempi che corrono oggi diventa perfino necessario rinunciare a qualunque velleità universitaria perchè i costi saranno sempre proibitivi per chi non ce la fa ad arrivare a fine mese
    -se la famiglia è troppo povera la prole dovrà accontentarsi di fermarsi alla terza media (cosa che trovo profondamente ingiusta per un ragazzino/ragazzina che ha abbastanza qualità per diplomarsi, ma non al punto da ricevere una borsa di studio, ma anche se le ottenesse ci sono poi altre spese che possono rendere proibitivo anche un istituto tecnico, come i trasporti per gli studenti fuori sede, il dover mangiare fuori casa e non parliamo poi dei costosi libri (la mia parente costretta a lavorare subito dopo la terza media che ora trova solo da fare pulizie in nero a 5 euro al giorno proviene da una famiglia numerosa in cui la mamma era casalinga e solo il papà lavorava)
    -si sta rischiando di ritornare ai tempi del dopoguerra del secolo scorso, in cui mia nonna e mia madre raccontavano che le bimbette di cinque anni di famiglie numerose andavano a fare le servette. sai che futuro! a cinque anni fare le piccole cameriere invece di andare a scuola. l'età standard in cui le ragazze si sposavano era tredici anni. e via di nuovo con una vita simile tramandata per generazioni. inutile dire che ritengo giusto denunciare un sistema simile. trovo giusto l'adoperarsi affinchè questo sistema non torni in vigore e abbia un termine dove ancora vige.

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    1. "se il figlio di un muratore vuole fare il medico saprà già a priori che dovrà invece fare il muratore"

      Be' pero' forse si dovrebbe smettere di cullarsi nell'illusione che tutti possono fare il medico. Ci vorra' pur anche qualche paziente, no? :)

      "trovo giusto l'adoperarsi affinchè questo sistema non torni in vigore e abbia un termine dove ancora vige"

      Esportiamogli la democrazia (una volta si tentava di esportare qualcos'altro, ma poi visti i risultati...), cosicche' tutti possano fare i medici, il sol dell'avvenire! A Cuba in effetti hanno un'ottima medicina, pero' gli amici che ci sono stati (con le mogli-fidanzate) mi dicevano che c'erano anche guardie armate dappertutto che tentavano di separare i turisti dalle ragazze che si offrivano per noi pochi, ma per loro tanti, dollari. Una dottoressa che ha curato un mio amico, vistasi offrire 30 dollari (per la cura, non per un pompino), si e' messa a piangere per la commozione, per lei era piu' di un mese di stipendio. Cuba fra l'altro ai miei tempi era famosa per i suoi valorosi mercenari che combattevano in tutti i fronti di guerra per esportare il comunismo nel mondo (soprattutto in africa, con i risultati che oggi si vedono e che ci ricorda sopra Sergio). Ognuno tenta di esportare quello che ha, anche se chi lo deve ricevere ne farebbe volentieri a meno.

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    2. aspè, non vorrei avere creato fraintendimenti, ovviamente che ci vogliono anche i panettieri e i lattai, ma data l'enorme sperequazione in un paese dove studiare è un lusso, va a finire che dove sbuca, allora sbuca. ho portato l'esempio del medico a titolo esemplificativo, ma si intende anche l'insegnante, il geometra, qualsiasi cosa che faccia uscire dal "proletariato" chiunque lo desidera. non è che si debba esportare la democrazia o men che meno il comunismo. basta fare una cosa semplicissima, cioè copiare le virtù dai paesi virtuosi. è più che sufficiente.

      quote: "mi dicevano che c'erano anche guardie armate dappertutto che tentavano di separare i turisti dalle ragazze che si offrivano per noi pochi, ma per loro tanti, dollari."
      e facevano benone! bisognerebbe ringraziare per questo, è un grande passo per combattere contro il turismo sessuale che gli uomini occidentali praticano abusando della posizione debole in cui quelle ragazze versano. quei turisti si meritano la galera e che le chiavi siano buttate nell'immondezzaio.
      per il resto non nego che il regime cubano non sia tutta quella bellezza, ma perchè costringere il figlio del muratore a fare il muratore se ha sogni e speranze? magari non è superdotato ma nemmeno gretto a tal punto da non meritarsi una possibilità. guarda, quando hai una parente che non può realizzare il suo sogno di diventare solo una semplice estetista/parrucchiera perchè i genitori sono troppo poveri e hanno troppo persone a carico e non possono pagarle il corso e da grande vedi la tua parente con le braccia bruciate da un acido perchè l'unico lavoro che trova sono le pulizie in nero a 5 euro al giorno (non all'ora, al giorno) e deve per forza farlo altrimenti i suoi figli patiscono ristrettezze, viene da dire che l'Italia non è esattamente le sette meraviglie ma il paese delle banane (espressione peraltro largamente usata, come spesso leggo).

      e ora lasciamo banane e anche le pere e passiamo alla grigliata, oramai è anche ora...

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    3. "Quote: "mi dicevano che c'erano anche guardie armate dappertutto che tentavano di separare i turisti dalle ragazze che si offrivano per noi pochi, ma per loro tanti, dollari."
      e facevano benone! bisognerebbe ringraziare per questo, è un grande passo per combattere contro il turismo sessuale"


      Mi pareva di aver capito che eri per il libero mercato fra adulti consenzienti. Anche questo tipo di interscambio lo sarebbe. E il motivo per cui ci volevano le guardie armate per impedire alle donne cubane di provare a vendersi, cosa che volevano a tutti i costi fare per guadagno e libera scelta personale, era la miseria di queste ultime. O perlomeno la speranza di una maggiore ricchezza di quella di cui gia' godevano :)

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    4. a parte che per libero mercato intendo il mercato nudo e crudo, quello vero, che riguarda le coltivazioni, i prodotti manufatti, le libere professioni e gli impieghi, il commercio in generale, quello vero, mica la svendita di valori e dignità e la mercificazione dell'essere umano, qua si tratta di consenso oltremodo viziato. le poverette in questo caso si vendono perchè ridotte alla fame, non certo per comprarsi lo smartphone all'ultimo grido e figuriamoci se gli uomini che vanno a Cuba così come in paesi disagiati come la Thailandia, dove vanno apposta per le bambine vendute come prostitute -per quelli darei la galera a vita ne l carcere di massima sicurezza- non lo sanno, mica sono poveri handicappati -tutt'al più l'handicap ce l'hanno nel cervello-. e non lo dico solo in quanto credente (il protestantesimo non ammette la prostituzione nè maschile nè femminile tanto quanto il cattolicesimo e non per scelte personali ma perchè è biblico), ma non ammetterei questi scempi neppure per senso civico, rispetto per la popolazione e per il vivere ordinatamente. tu stesso citi la miseria delle donne cubane, per cui non puoi onestamente ammettere che il consenso sia davvero libero. quegli uomini (che magari hanno pure moglie e figli e scappano a Cuba o altrove per il gusto della trasgressione, fregandosene del fatto che famiglia significa impegno, onestà,fedeltà, si meritano un bel calcio sul didietro) se si trattasse unicamente di adulti liberi e consenzienti del classico caso "voglio la tv da 5 k euro che mi occupi tutta una parete di casa, lo smartphone samsung j7 ma il mio stipendio non è sufficiente per vivere nel lusso allora mi svendo", beh, per quanto lo trovi riprovevole non mi esprimerei in toni altrettanto forti.
      continuo a fare il tifo per le guardie cubane.
      e ora, tornando alla sovrappopolazione che è il tema di questo blog, se nel sud del mondo non si moltiplicassero come conigli d'allevamento (e oltre alo sposarsi in età inqualificabile e ignorando del tutto i più elementari mezzi contraccettivi, c'è da ricordare pure che da quelle parti la prostituzione è foriera di nascita di figli illegittimi e mentre gli uomini che vanno a Cuba o altrove allo scopo magari poi se ne tornano dalle loro amorose famigliole come fili di spaghetto, alla poveretta di turno che si era svenduta per pochi euro toccherà pure allevarsi il pargolo tra gli stenti e la miseria, mentre il padre biologico va a farsi la bella vita!), alzassero l'età per sposarsi, banchi di scuola per tutti e contraccezione consapevole, non dico che risolverebbero ogni problema terrestre, ma stando più larghi starebbero, quantomeno, meno peggio.

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    5. Il luogo credo del mondo dove nascono piu' figli da madri single e' la civilissima e luterana islanda, mi pare circa il 50 per cento del totale, e cio' avviene perche' la mitica assistenza sociale pubblica nordica provvede a tutto. Negli Usa e' normale che le giovanissime nere di famiglie disagiate si facciano mettere incinte col principale scopo di godere del sussidio governativo destinato alle ragazze madri.
      Se sono economicamente indipendenti, nelle sicure societa' moderne alle madri il padre non serve a nulla, e' solo di intoppo, come del resto avviene in tutti i primati a noi filogeneticamente piu' vicini. Come dicono alcuni, nella specie umana la maternita' e' biologica, mentre la paternita' e' solo culturale.

      In occidente, a parita' di altre cause, la natalita' di norma e' piu' alta dove la gente scopa meno a causa dei tabu' sessuali, a legare il sesso alla procreazione va immancabilmente a finire che ogni colpo e' un centro, e il sesso per quasi tutti e' una necessita' biologica insopprimibile.

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    6. ho risposto sotto, tutta colpa di java, i plug-in fanno troppo bug su 8

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  16. quote: "E la colpa, secondo quel deficiente di papa comunista, è sempre nostra, del nostro egoismo, noi che preferiamo cani e gatti ai bambini (certo che preferisco un cane a certi schifosi prelati come lui e i suoi luogotenenti - Scola, Bagnasco, Galantino, Ruini)."
    certo, nessun papa avrà mai figli a cui poi toccherà fare i servi della gleba. forse le alte sfere del clero cattolico dovrebbero andarsi a leggere l'epistola di San Paolo quando consigliava ai corinzi il celibato a causa, appunto, della brutta situazione socio-politica (ai tempi di Paolo i mezzi contraccettivi erano inesistenti, nè pillola nè preservativo e lo sposarsi comportava inevitabilmente una numerosa famiglia, ma oggi c'è pure il problema di chi non si vuole sposare e che stando a casa con i genitori a trent'anni -ma dove sono i soldi per pagarsi un affitto, specie in mancanza di lavoro? -viene definito bamboccione e in più quelli che per la serie facciamoci i fatti degli altri "ma quando ti mariti?").
    però c'è da dire che la chiesa cattolica, a differenza di quella protestante, si basa sulla tradizione, oltre che sulla Bibbia. e la tradizione, come dice la parola stessa, è una serie di costumi umanamente inventati, non è ispirata, non è canonica, anche se il clero cattolico l'ha canonizzata. e da lì iniziano allora gli insegnamenti dubbiosi e perfino anti-biblici (vedasi le messe per i defunti, l'adorazione alle creature vietata sin dalla legge mosaica, la confessione, il pedobattesimo ed encicliche papali varie di dubbia tematica tipo l'egoismo di chi preferisce cani e gatti con conseguente generalizzazione).
    i cani e i gatti non li si deve mandare a lavorare dopo la terza media o addirittura molto prima perchè la famiglia è bisognosa. nessun alto prelato è costretto a mandare a lavorare il proprio figlio di cinque anni anzichè a scuola (anche se nel cattolicesimo non esistesse il celibato ecclesiastico, con il tenore di vita che al Vaticano si mantiene, potrebbero pagare cinque tate, autista privato e le migliori scuole)

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  17. quote: "Per questo anche la contrarietà di Putin alla propaganda omosessuale."
    il motivo di questo dovrebbe però essere alquanto diverso. la Russia è sempre stato un paese dai forti valori morali, che stranamente vigevano anche sotto il regime comunista (è un paradosso, perchè il comunismo estremo, che vuole obbligare all'ateismo, è facile che assuma uno stampo libertino -se si crede che non si debba rendere conto a Dio del proprio comportamento, la conseguenza è il via libera al libertinaggio- ma in Russia curiosamente permanevano i valori morali già esistenti sotto lo zar). Ora che in Russia c'è libertà religiosa la moralità non è di molto cambiata, anzi dovrebbe essere in linea con la nuova situazione socio-politica di quello che alcuni hanno definito un paese oramai cristiano (anche se quanto lo sia non so dirlo).
    la paura che l'adesione ai movimenti omosessuali implichi l'inverno demografico è improbabile che stia all'impiedi proprio perchè chi è omosessuale capita che sia il primo a voler figliare, ad onta del fatto che madre natura non permette certamente alle coppie omosessuali il moltiplicarsi. ma questo non le ferma mica. i progetti pseudo-scientifici aberranti secondo natura, cioè gravidanze maschili e trapianti di utero parlano da soli. qualcuno ricorda il pietoso caso dell'uomo incinto Thomas, che partorì una bambina?

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    1. Guarda che il comunismo e' a tutti gli effetti una religione, non gli manca nulla.

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    2. Nana: "se si crede che non si debba rendere conto a Dio del proprio comportamento, la conseguenza è il via libera al libertinaggio"

      No, sei alquanto fuori strada. C'è gente che ha un senso etico assai forte non per paura ma per convinzione, tanto tra chi crede quanto tra chi non crede. Anzi, chi trova in sé la guida e i limiti, in genere, va ammirato più di chi osserva i "dettami" imposti con il timore, fosse ben un timore "ispirato" da entità soprannaturali (che, guarda caso, hanno sempre bisogno di qualche gendarme in carne e ossa che trae vantaggio dal proprio ruolo di "garante").

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    3. il bisogno, che diventa un bisogno reale, nasce da una fede ostentata e non autentica (i falsi religiosi esistono -e fanno pure far brutta figura a quelli autentici, spesso presi per falsi per colpa dei primi-, volersi fare belli con il pubblico è una piaga antica)

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  18. ma a che pro definirlo una religione? nel caso dei regimi totalitari tale definizione non lo rende più accettabile

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    1. Putin è sicuramente ateo o agnostico, ma ha riscoperto l'utilità della Chiesa ortodossa a cui ora si appoggia anche per frenare il dilagare dell'omosessualità che non è utile per incrementare la popolazione come desidererebbe ardentemente lo zar attuale. Si dice e si ripete che gli omosessuali sono circa il 10% della popolazione un po' ovunque, ma quanto si è in quattro gatti come in Russia con un territorio immenso (quasi mezza Russia vive in Europa, a Mosca e a S. Pietroburgo) anche una percentuale modesta del 10% è perniciosa. Debbo però correggere la tua visione sulle scarse possibilità delle classi meno abbienti per studiare o salire nella scala sociale. Oggi, grazie alle parti opportunità, possono studiare proprio tutti, anche gli scemi. Anche le borse di studio sono distribuiti a grappolo. Certo alcune famiglie devono fare ancora qualche sacrificio per mantenere i figli agli studi (se per es. studiano fuori sede), ma in genere - specie in Italia - una laurea non si nega ormai più a nessuno. Sfido poi che questi laureati restano a spasso con le loro lauree fasulle e non li vogliono nemmeno come netturbini (pardon operatori ecologici) perché apparentemente superqualificati. Ma ricordo che già ai miei tempi, oltre sessant'anni fa (sono del '44), i salesiani sostenevano i ragazzi più bravi e dotati - perché erano e sono sempre una risorsa. Voglio dire che la società ha sempre avuto bisogno di talenti e ha spesso aiutato i bisognosi che lo meritavano, naturalmente non come oggi. Le università, specie le facoltà delle cosiddette scienze umanistiche traboccano di gente che non è portata agli studi e non ha spesso nemmeno tanta voglia di studiare. Ma le pari opportunità portano all'inflazione di disoccupati e frustrati che credono di avere diritti a salari elevati perché hanno passato quattro o cinque anni all'università. Intanto i socialisti reclamano ormai non solo pari opportunità alla partenza, ma parità anche all'arrivo: tutti laureati e tutti ricchi, che bello. Tutti dottori. L'ideale sarebbe allora oggi sette e domani dieci miliardi di cloni umani, finalmente tutti uguali al cento per cento. Ho sentito pure dire che chi è più intelligente e bello - e ha quindi qualche possibilità in più di successo - ha un debito verso la società per via di queste doti di natura - e ha il dovere appunto di sdebitarsi (immagino pagando più tasse sulla bellezza e l'intelligenza).

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    2. Ho sempre considerato l'uguaglianza un disvalore. L'ideologia dell'uguaglianza è quanto di più nichilista si possa immaginare ed è alla base dell'attuale collasso europeo. Posso anche ammettere l'uguaglianza delle condizioni di partenza, anche se non la sopravvaluto e anzi la ritengo potenzialmente dannosa, ma comunque è comprensibile. Ma l'uguaglianza perseguita come scopo in tutta la complessa società moderna è un abominio e la fonte di tutti i mali. La natura e la vita sono la dimostrazione di questo: la diversità e la disuguaglianza è la base di tutta la biologia e delle possibilità dell'evoluzione. L'uguaglianza e l'uniformità indicano la fine della specie e la morte delle individualità. In campo sociale e politico la disuguaglianza è il fondamento della libertà

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    3. ma il punto è che dovrebbe essere la pura legge del mercato a stabilire la diversità, il mercato che fa una sorta di selezione in via del tutto naturale e non artificiale, e null'altro, non certo i favoritismi delle alte sfere politiche e mediatiche. quante volte non si è sentito dire del deficiente di turno che occupa un incarico di responsabilità (e combinando un mare di danni) solo perchè bene imparentato? anche negli States c'è la diversità, ma loro non hanno i concorsi pubblici pilotati come in Italia, dove già è deciso a priori chi deve vincerli e solo se sei superdotato (ma i superdotati sono pochissimi) superi i raccomandati. di diversità ne abbiamo a palate in tutta l'America Latina, ci vivo e la vedo e qua solo il mercato regola l'andamento dei concorsi pubblici. il mercato e non il nepotismo (in Brasile, specificatamente, c'era ma sono riusciti a smantellarlo)

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    4. ma il punto è che la diversità dovrebbe essere effettuata in maniera del tutto naturale e mai artificiale. per maniera naturale intendo la pura legge del mercato che in tutto il continente americano fa benissimo il suo lavoro e infatti di diversità ce n'è a palate. ma non con gli artifici dettati da nepotismo e clientelismo. la disuguaglianza in un paese meritocratico è il frutto di una selezione naturale in quanto in uno dove i concorsi pubblici sono pilotati e il settore privato talmente in rovina che anche là non si assume nessuno che non sia parente risulta essere una beffa. quante volte non si sono ascoltate lamentele perchè un deficiente si trova ad occupare un posto che richiede competenze che non possiede ma c'è arrivato perchè trattavasi del raccomandato di turno?

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    5. "Ho sempre considerato l'uguaglianza un disvalore."

      La cosa peggiore e' che vogliono fare uguale (all'estero esportando la democrazia, in italia con la semplice scuola omologante obbligatoria e relativo valore legale del titolo di studio senza il quale non esisti civilmente) anche chi non vorrebbe assolutamente esserlo!
      Siamo nella situazione del boy scout coglione che vuole a tutti i costi far attraversare la strada alla vecchietta che invece sta solo aspettando l'autobus.
      E mai paragone fu tanto calzante.

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    6. ops, mi sono usciti due post, colpa del wifi che pareva avermelo cancellato senza pietà, ma queste sono le amenità di quando in Brasile piove

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    7. "la diversità e la disuguaglianza è la base di tutta la biologia e delle possibilità dell'evoluzione. L'uguaglianza e l'uniformità indicano la fine della specie e la morte delle individualità. In campo sociale e politico la disuguaglianza è il fondamento della libertà"

      La questione forse e' ancora piu' semplice e basilare: l'individuazione, cioe' la formazione della coscienza di se' individuale, e' basata sulla differenziazione dall'altro da se': senza di questo, esiste solo un brodo primordiale di incoscienze. E infatti, maschi e femmine a volte in modo diverso, facciamo di tutto per distinguerci nella folla, motivo stesso per cui la folla indifferenziata e' ferocemente nemica di chi cerca di differenziarsi troppo, cioe' di piu' di quanto la folla stessa possa ammettere.

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    8. Attenzione, però, a non confondere il più che opportuno riconoscimento delle differenze con forme estreme di darwinismo sociale in nome del quale giustificare ogni lordura. Un pezzo d'escremento resta un pezzo d'escremento, tanto che la sua disuguaglianza lo porti ad emergere in superficie o ad adagiarsi sul fondo. In entrambi i casi appesta le acque e andrebbe opportunamente trattato per mezzo d'un (d)epuratore.

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  19. quote: "Debbo però correggere la tua visione sulle scarse possibilità delle classi meno abbienti per studiare o salire nella scala sociale. Oggi, grazie alle parti opportunità, possono studiare proprio tutti, anche gli scemi. Anche le borse di studio sono distribuiti a grappolo."

    se tutto fila liscio come l'olio, senza alcun incidente di percorso può anche essere. ma se sei nella condizione della mia parente, allora no. basta solo che si ammali un familiare e la frittata e fatta (una mia collega aveva dovuto saltare un anno intero perchè si era ammalata la mamma e se fosse stata una borsiste che non arrivava alla fine del mese avrebbe dovuto dire addio alla laurea perchè i borsisti devono rispettare tempistiche ristrette e regole rigorose).
    per quanto riguarda la mia parente, non si trattava di università ma di un corso tecnico ai suoi tempi appena biennale (al di fuori dei programmi borsisti).
    Quote: "Sfido poi che questi laureati restano a spasso con le loro lauree fasulle e non li vogliono nemmeno come netturbini (pardon operatori ecologici) perché apparentemente superqualificati. "
    sembra una banale scusa per impedire di lavorare, ma lo capiamo si o no che l'Italia funziona a suon di raccomandazioni?

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  20. quote: "Intanto i socialisti reclamano ormai non solo pari opportunità alla partenza, ma parità anche all'arrivo: tutti laureati e tutti ricchi, che bello."
    bè, sfido, se non si danno pari opportunità all'arrivo non serve a nulla darle solo in partenza, è solo una farsa.
    ma il punto è: se i media spingono e spingono e spingono a tornare al tasso di natalità di un secolo e mezzo fa quando si facevano nove figli per famiglia, trovo che sia d'OBBLIGO che s'impegnino prima a fornire mezzi e condizioni adeguate ad OGNI famiglia. non penserai che in una famiglia monostipendio a 700 euro al mese vadano avanti, spero (ma nove figli non li mantieni neanche con 1500).ovvio che chi spinge e spinge e magari è pure un presentatore TV/parlamentare che ovviamente può permettersi autista privato e cinque tate parla troppo facilmente, andasse anche solo a fare come in un reality una prova di cambio per un mese con chi deve campare a 700 euro al mese e vediamo se poi torna a promuovere cartelloni come quello di alcuni post fa.
    in un sistema classista altro che passi avanti nell'economia.
    se poi paesi DEL TERZO MONDO come Brasile e Argentina non sono divisi in caste qualcosa vorrà pur significare. non dico che ogni citrullo debba laurearsi, ma faccio l'esempio di un ragazzo/ragazza normodotati dalla buona volontà che non arrivano ad essere i primi della classe, ma neppure sono ripetenti. non è il caso dell'intera popolazione, ma di qualcuno che una possibilità se la merita, ma non è dotato abbastanza e in più è troppo povero. in Brasile e in Argentina non avrebbe tanto da preoccuparsi

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    1. Cifre esatte io non ne ho, ma ho qualche dubbio che ci sia gente che deve cavarsela davvero con 500 - 700 o anche mille euro al mese che sono davvero pochini. Intanto gli italiani sono un popolo di proprietari (ca. il 70%, gli Svizzeri sono inquilini al 66%), quindi se non debbono pagare affitto o mutuo con quelle cifre si può magari sopravvivere (solo sopravvivere). Ma ripeto non dispongo di cifre, dati precisi. Ed è risaputo che la gente si lagna sempre. In Svizzera una famiglia media (genitori e due figli) con 5000 franchi (4600 euro) non ce la fa o con molta fatica perché gli affitti sono molto elevati (in città non trovi un appartamento di 3-4 vani e 80 m2 sotto i 1'700 franchi). Ma anche con 7000 franchi non riesce a mettere niente da parte o ben poco. Scrivi: "è, sfido, se non si danno pari opportunità all'arrivo non serve a nulla darle solo in partenza, è solo una farsa." Ma scherzi, pari opportunità, cioè pari salario, anche alla fine? E chi lavora più? Vada forse per le pari opportunità in partenza, ma poi devi darti da fare. Ci sarà sempre chi batte la fiacca o non sa fare niente per una serie di motivi. Ed è anche giusto che abbiano meno. Solo nel Paese dei balocchi o nelle varie Città del sole dei filosofi c'è abbondanza e allegria. Ma Flores d'Arcais s'immagina una ISOCRAZIA (il potere degli uguali) con un welfare spinto grazie alla crescita economica esponenziale oggi possibile. Ho qualche dubbio. Cosa sarà poi un welfare spinto? Ogni mio desiderio deve essere esaudito e non importa quanto costi alla collettività? Per es. il trapianto di utero perché ho tanta voglia di essere incinta e, mannaggia, non ci riesco.

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    2. "Intanto gli italiani sono un popolo di proprietari"

      Purtroppo se ne sono accorti e ci stanno massacrando di patrimoniali, costringendo anche chi non chiede altro che lasciare in pace ed essere lasciato in pace, a continuare a correre come un cricetino nella ruotina del rapporto DEBITO/PIL.
      (anche senza considerare che l'ultima "genialata", l'"Imposta Municipale Unica", per ragioni elettorali, la stanno facendo pagare tutta a chi i servizi municipali unici non li usa, ma appunto pesa meno elettoralmente).

      Delinquenza allo stato puro.

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    3. quote: "Cifre esatte io non ne ho, ma ho qualche dubbio che ci sia gente che deve cavarsela davvero con 500 - 700 o anche mille euro al mese che sono davvero pochini."
      ce n'è che vivono con ancor meno. con la pensione sociale da poco più di 300. in ogni caso con pari opportunità all'arrivo non intendo il grattarsi la pancia, ma farla finita con il sistema delle raccomandazioni, del nepotismo e del clientelismo, cosa che non accadrà mai perchè questo sistema a quanto pare non piace solo alle sfere ma forse scorre anche nelle vene degli italiani nei gradini più in basso della dirigenza. quantomeno accettato come un dato di fatto

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    4. quote:"Intanto gli italiani sono un popolo di proprietari"
      strada in dirittura d'arrivo. ma la patrimoniale non è una misura salvabanche per non farle fallire? insomma, prelievo forzoso sui conti dei correntisti al di sopra delle 100 k euro se no la banca fallisce e l'indomani sarà "cucù, il denaro non c'è più?"

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    5. Le banche hanno venduto "obbligazioni subordinate" a tasso di interesse vantaggioso.
      Chi le ha comprate, non si e' preoccupato molto di capire cosa volesse dire quel "subodinate", dato che in italia a memoria d'uomo le banche non hanno mai pagato interessi positivi al netto dell'inflazione, almeno da quando c'era la lira, ma almeno non sono mai fallite. Sicuramente gli impiegati di banca hanno spinto su cio' ("Lei ha mai visto fallire una banca?)

      Ora c'e' una novita', possono fallire, e quel "subordinate" vuol dire che in caso di fallimento, o sofferenza, gli altri investitori hanno la precedenza nel suddividersi le spoglie di cio che resta dal fallimento o sofferenza.

      La truffa, se ce' stata, e' stata primo nel non spiegare bene ai sottoscrittori a quale rischio andavano incontro, e secondo nel fatto che quando quelle "subordinate" sono state sottoscritte non c'era il bail-in. Ma in realta' della mancanza di bail-in i sottoscrittori di subordinate, proprio in quanto tali, sono gli ultimi che possono lamentarsi, la fregata e' MOLTO maggiore per eventuali correntisti che non hanno neppure avuto il contraccambio di alcun tasso di interesse, a differenza dei "subordinati".

      Io mi ricordo di gente che mi chiedeva consiglio, pochi anni fa, su banche che promettevano il 10 per cento di interesse... cosa a cui non potevo che dire che era sicuramente un investimento ad altissimo rischio, e infatti ecco ora spiegato l'arcano.

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    6. quindi chi aveva sottoscritto obbligazioni considerate ad alto rischio, dati i tassi inusuali d'interesse, sarà chi se la caverà?

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  21. un mio zio (defunto da molto) sognava di diventare avvocato ma non potè perchè a soli tredici anni dovette mettersi a lavorare perchè in famiglia c'era bisogno (si era in piena seconda guerra mondiale) a causa di una lunga malattia di più familiari. e dalla scuola non aveva mai portato un voto che non fosse un dieci. il sogno gli rimase nell'anima.
    ora, propagande e cartelloni per moltiplicarsi alla velocità del suono.
    morale della favola: perchè non lasciare liberi gli italiani? se vogliono la famiglia numerosa perchè se la sentono, a loro piace ed è la loro vocazione ben venga, fossero campagne antiabortiste ben vengano, ma non epiteti quali bamboccioni ed egoisti-pro-cane-pro-gatto, volentieri fuori luogo, orologio biologico che gira poi peggio che mai.

    e ora facciamo sta grigliata

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    1. Il problema forse e' che si e' costituita una scala di valori demenziale, non che qualcuno che vorrebbe salirla non ci riesce come vorrebbe.

      Comunque, se si e' davvero interessati alla cultura e non solo al "soldo", ovvero al prestigio sociale che dava il "pezzo di carta", o al "posto di lavoro", oggi, se si vuole, si puo', anzi si deve, molto piu' facilmente che nel passato, farsene una di sopraffina e originale in modo del tutto indipendente, senza piagnucolare tanto.

      Di gente col "pezzo di carta" che non vale nulla c'e' l'inflazione, e il piu' delle volte essi non sanno fare ne' pensare ne' creare nulla, e un segno e' che le aziende, quelle che a differenza dello Stato se sbagliano ad interpretare la realta', falliscono, preferiscono non assumere piu' laureati bocconiani pieni di pregiudizi e buoni a nulla bensi' persone intelligenti con esperienza sul campo da formare realisticamente, che sono sempre piu' rare.

      Il male e' antico, Giuseppe Verdi fu bocciato all'esame di ammissione al conservatorio, perche' giudicato incapace e con le "mani da contadino", eppure...

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  22. se solo di cultura tout court si parlasse o scalare la vetta sociale, lo stesso zio era comunque riuscito a farsi strada e aprire una fabbrica di scarpe propria. ma ciò non toglie un sogno rimasto nell'anima perchè soltanto certi "pezzi di carta" ti permettono di svolgere professioni che hanno il potere di migliorare la vita del proprio prossimo. e mio zio si rendeva di certo conto che produrre e vendere scarpe non raggiungeva lo scopo. se hai un/una conoscente che subisce l'ennesimo maltrattamento familiare, riesci ad aiutarla ad uscire dal pantano se sei avvocato, non certo vendendo scarpe, anche se l'epoca è d'oro e vendi da farci soldi a palate. ma forse sono io che provengo da una famiglia di idioti idealisti, mah, sarà

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    1. Se sei avvocato per professione devi anche aiutare uno che sai essere un comprovato delinquente, stupratore e assassino, a non pagare alcun dazio, in cambio della dovuta parcella. Questa e' la morale della tua professione, il tuo mestiere, cosa che fa degli avvocati una categoria ben poco amata.
      Forse se a tuo zio tredicenne qualcuno glielo avesse spiegato, avrebbe coltivato altri sogni.
      Ma poi con l'eta', non l'ha capito da solo?

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    2. devi, ma soltanto se il comprovato delinquente è non abbiente e sei stato nominato d'ufficio dal giudice. ma anche se devi, comprovato che il cliente ha commesso per davvero il fatto, te la cavi comunque perchè per legge è fatto divieto servirti di artifici per far passare il cliente come se fosse pulito fresco di bucato. un avvocato per legge non deve mentire per tenere a galla il cliente, che se poi si salva dalla galera difficilmente sarà grazie ad un avvocato che si sia rifiutatodi mentire. e nel caso di difesa d'ufficio la parcella proviene da fondi pubblici. per come va la realtà di fatto, a mio zio avrebbe al massimo potuto capitare d'ufficio il nullatenente ladruncolo di galline (il caso tipico), non avrebbe dovuto preoccuparsi di difendere il capo di una cosca mafiosa che sarebbe andato da un principe del foro magari pure cassazionista. ovviamente dall'altra parte ci sarebbe stato l'avvocato della vittima che avrebbe avuto un bello sbattersi, il posto giusto per mio zio

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  23. quote: "Il luogo credo del mondo dove nascono piu' figli da madri single e' la civilissima e luterana islanda,
    Se sono economicamente indipendenti, nelle sicure societa' moderne alle madri il padre non serve a nulla, e' solo di intoppo, come del resto avviene in tutti i primati a noi filogeneticamente piu' vicini. Come dicono alcuni, nella specie umana la maternita' e' biologica, mentre la paternita' e' solo culturale.

    In occidente, a parita' di altre cause, la natalita' di norma e' piu' alta dove la gente scopa meno a causa dei tabu' sessuali, a legare il sesso alla procreazione va immancabilmente a finire che ogni colpo e' un centro, e il sesso per quasi tutti e' una necessita' biologica insopprimibile."

    Winston, un difetto di plug-in rompiscatole mi sta facendo rispondere qui sotto invece che lì sopra.

    se non altro nella civilissima islanda non muoiono di fame come in Africa, quanto al termine luterana oramai è soltanto, come spesso e ben volentieri capita, un appellativo che definisce un lontano ricordo passato. se Lutero tornasse indietro finirebbe con l'essere perseguitato perchè non farebbe che inveire contro il lassismo della modernità, in primis contro i teorici del "padre che non serve": attenzione a tali teorici, stanno facendo una bella campagna di promozione a favore dell'irresponsabilità maschile. dopotutto esiste un antico detto sudeuropeo che recita nella seguente forma: le donne nascono per assumersi responsabilità, gli uomini per godersi la vita. Lutero griderebbe allo scandalo, ma non solo lui, tutti coloro che detestano cordialmente la cultura maschilista lo farebbero.

    quanto al sesso come necessità insopprimibile, mah, insomma, c'è da dire che le generazioni dagli anni sessanta in su sono purtroppo imbevute della abominevole cultura hollywoodiana, che spinge, spinge e spinge al sesso sfrenato facendo sentire dei falliti chiunque non scopa come un coniglio. bombardamento seriale di immagini, film-spazzatura e musica esplicita. incitano all'avidità e se ci pensiamo bene, c'è una sottile linea di demarcazione tra avidità e sesso sfrenato.chi si trova da uno dei due lati della linea di demarcazione la supera quasi senza accorgersene. hollywood non ha limiti pur di fare denari e purtroppo in parecchi ci cascano con tutte le scarpe. così come hanno fatto credere che esiste l'anima gemella (è una loro invenzione!) e anche lì, generazioni a cascarci con tutte le scarpe. non è a caso che il potere mediatico è spesso più forte di quello politico. è la cultura del libertinaggio, del fare quello che pare senza misurare le conseguenze, tanto chissenefrega degli altri, la cultura delle illusioni, la cultura del "se vuoi puoi" che porta immancabilmente alle aspettative deluse (già il solo fatto di avere aspettative è di per sè erroneo). ecco uno dei motivi per cui spesso preferisco la Russia agli States.

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    1. Necessita' biologica insopprimibile non vuol dire sfrenato o licenzioso, anzi: e una necessita' biologica non puo' e non deve essere giudicata moralmente, spero.

      Il problema di reprimere oltre il ragionevole una necessita' biologica insopprimibile, prima o poi la fa esplodere in modo incontrollato, e questo si', come effetto collaterale, produce licenza e sfrenatezza.

      E' notorio che le societa' esteriormente bigotte e moraliste non raramente finiscono per essere le piu' morbosamente licenziose.

      Quando diciamo ad esempio, riferendoci a delle persone, "scopano come animali", diciamo una cosa profondamente sbagliata: gli animali non scopano mai con sfrenatezza e licenza, questa e' una peculiarita' solo degli esseri umani.

      E non e' da escludere che l'esplodere della natalita' in africa sia dovuto al contatto distruttivo non solo con il materialismo della societa' occidentale, ma anche con la sua morale ipocrita. Fra i posti con il massimo tasso demografico se non erro ci sono quelli dove la morale religiosa occidentale ha tentato di fare piu' proseliti, conducendo al massacro finale (vedi Ruanda 1994, oltre 300 abitanti/kmq).


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    2. un conto è la moralità religiosa salutare non repressiva, ma che insegni lo stare nei ranghi nella giusta misura e un conto quella cattolica antica che lo era per davvero. in Africa, sposarsi in età infantile, non significa stare nei ranghi, anzi è ancora un problema diverso perchè è ingiustificabile che una bambina di 8 anni -nè un bambino- cominci a fare sesso, per giunta con un vecchio, e messa incinta, questo è sfruttamento e schiavitù, nè il fare sesso sui banchi di scuola tale e quale hanno insegnato a fare i nostri sessantottini, chiamandolo progresso, è stato un grande affare, è proprio così che poi al TG si ascoltano le tristi storie dei poveri neonati buttati nell'immondizia e nelle aree dell'America Latina dove la licenziosità è all'ordine del giorno non se la passano meglio, da poco ho purtroppo assistito alla vicenda di un neonato regalato -letteralmente!- ad una famiglia -che almeno se ne è presa amorevolmente cura- perchè gli scioperati dei giovanissimi disoccupati e semianalfabeti genitori hanno voluto accingersi ad una avventura sessuale ed è stato il classico caso "il bambino non lo voglio". e in Brasile la popolazione si sta moltiplicando alla velocità del suono poi 14/16 anni nelle classi sociali basse è l'età in cui si diventa genitori, a poco più di 30 anni sono già nonni. quando si esce per strada non si può fare neanche un passo di come è brulicante. e non c'è alcuna moralità repressiva: in linea di massima si tratta di sesso non protetto ed è sempre così nelle classi sociali basse. preferisco non riportare la motivazione che ne ho ricevuto perchè spero vivamente non essere un fenomeno generalizzato.
      tornando all'Africa, la giustificazione poi è sempre la stessa, mai la moralità religiosa occidentale, ma la seguente, che ho ascotato ripetere trita e ritrita per decenni: "non hanno il cinema, non hanno il teatro, non hanno la tv, dunque si svagano come meglio possono". peccato che lo svagarsi come meglio possono sta avendo conseguenze deleterie

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  24. quote: "In occidente, a parita' di altre cause, la natalita' di norma e' piu' alta dove la gente scopa meno a causa dei tabu' sessuali, a legare il sesso alla procreazione va immancabilmente a finire che ogni colpo e' un centro"
    ma il motivo non sarà quello per cui sono giovanissimi (dunque in linea di massima più fertili) e non usano alcun mezzo contraccettivo? magari perchè stanno bene economicamente e dunque ritengono di non aver bisogno di fare prevenzione? oppure ancora perchè la famiglia numerosa la desiderano? dopotutto si tratta di Europa e non di Africa, dove ci sono ben altre condizioni

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  25. A proposito della foto: da alcune letture (dunque non informazioni o esperienze di prima mano) ho letto che è tradizione dei Giapponesi indossare mascherine di quel genere quando si è raffreddati, influenzati o comunque malati, non per preservare la propria salute bensì per preservare quella altrui dal contagio. Che sia efficace o meno è opinabile, che sia vero o no non posso dire, però questo è quel che ho letto.

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