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lunedì 9 gennaio 2012
CRISI ECONOMICA MONDIALE E SOVRAPPOPOLAZIONE
Riporto qui di seguito parte del primo capitolo della nuova edizione del libro di Thomas L. Friedman: “Caldo, piatto e affollato” in cui viene apertamente proposto un parallelo tra la crisi strutturale dell’economia occidentale e la crisi ambientale del pianeta. Come in campo economico abbiamo assistito alla bolla finanziaria dei SUBPRIME, così in campo ambientale è la bolla demografica che ha creato le condizioni dei “titoli tossici” che stanno devastando il pianeta.
“Il 15 giugno del 2005, mentre l’economia mondiale marciava a tutta velocità, il giornale satirico ‘The Onion’ pubblicò la storia che segue, a proposito di alcuni lavoratori cinesi e delle merci che producevano gli americani. Sebbene si tratti di una storia inventata, come molte di quelle che compaiono su ‘The Onion’ , essa raccontava alcune verità essenziali:
FENGHUA, CINA – Lunedì scorso Chen Hsien, un impiegato della Fenghua Ningbo Plastic Works Ltd., una fabbrica di materiali plastici che produce utensili leggeri per uso domestico, ha espresso il suo scetticismo per ‘la colossale quantità di robaccia che gli americani sono soliti comprare’. ‘Spesso , quando ci viene assegnato un nuovo ordine, poniamo, per dei TRITAVERDURE, io mi dico: Non è possibile che qualcuno comprerà questa roba’ racconta Chen durante la pausa pranzo in un cortile. ‘Un mese dopo, ecco che riceviamo un ordine per lo stesso prodotto, ma questa volta in un quantitativo tre volte superiore. Com’è possibile che qualcuno abbia bisogno di simile robaccia?’.
Chen, ventitrè anni, ha lavorato allo stampaggio a iniezione da quando la fabbrica ha aperto, nel 1996, e si è posto frequentemente queste domande durante la sua settimana di lavoro, che supera le 60 ore e gli permette di guadagnare l’equivalente di 21 dollari.
‘Ho sentito dire che gli americani possono comprare tutto quello che vogliono, e ci credo, se penso alle cose che fabbrico per loro’ dice Chen. ‘E ho sentito dire che, quando non vogliono più un oggetto, semplicemente lo buttano. Mi sembra uno spreco davvero deprecabile.’
Fra gli oggetti che Chen ha contribuito a produrre ci sono: contenitori per borse di plastica, recipienti per fare la frittata con il microonde, lenti di ingrandimento fosforescenti, porta-documenti con motivi natalizi, astucci per lenti a contatto a forma di animale e ganci da parete adesivi.
‘A volte un oggetto prodotto in questa fabbrica non somiglia a niente che abbia mai visto prima’ dice Chen. ‘ Una volta abbiamo fatto una cosa che sembrava un mestolo, però aveva dei buchi nella coppa e un manico piegato di novanta gradi. Il caposquadra ci ha spiegato che si trattava di un porta- lattine da usare in automobile. Se sei così fortunato da possedere una macchina, allora siediti comodo e goditi il viaggio. La bibita la puoi anche tenere per dopo. ‘
Chen aggiunge: ‘ Un porta- tazza non è una cosa indispensabile da possedere’.
Chen mostra una perplessità analoga per le decine di migliaia di pela-ananas, visiere di plastica, porta stuzzicadenti e cagnolini di legno con le rotelle alla cui produzione egli stesso ha contribuito.
‘Perché c’è richiesta di così tanti articoli per la cucina?’ chiede Chen. ‘Posso capire la necessità di avere un buon wok, un bollitore per il riso, uno per il tè, qualche utensile, le ceramiche della Good China, una teiera fornita di colino e magari un thermos. Ma tutte queste cose in più, gli americani, dove le mettono? Quante volte useranno un porta-tacos…?’ Chen aggiunge che molti di questi oggetti si rompono già dopo essere stati usati alcune volte.
‘Non sono costruiti per durare molto a lungo’ spiega. ‘ Probabilmente perché così gli americanipossono tornare a comprerne altri…’
La satira di ‘The Onion’ coglie in forma caricaturale il meccanismo più importante che ha innalzato lo standard di vita in tutto il pianeta durante gli ultimi tre decenni: l’intima relazione fra i consumatori americani e i produttori e i risparmiatori cinesi. Alla base, il meccanismo di crescita cino-americano funziona così: noi in America costruiamo sempre più negozi, per vendere sempre più merci, prodotte in fabbriche cinesi sempre più numerose e alimentate da una sempre maggiore quantità di carbone. Tutte queste vendite hanno prodotto più dollari, che la Cina ha usato per comprare un numero sempre maggiore di buoni del Tesoro americano, cosa che ha consentito alla Federal Reserve di rendere l’accesso al credito sempre più facile per un numero sempre maggiore di banche, consumatori e imprenditori, in modo che sempre più americani potessero comprare più case. Tutte queste vendite hanno fatto salire alle stelle i prezzi delle case, cosa che ha fatto credere ad un numero sempre maggiore di americani di avere sempre più denaro per comprare sempre più beni (prodotti in fabbriche cinesi sempre più numerose e alimentate da una sempre maggiore quantità di carbone), cosa che ha fruttato alla Cina sempre più dollari per comprare più buoni del Tesoro americano, da poter rimettere di nuovo in circolazione in America per creare sempre più credito, così che più gente potesse costruire più negozi e comprare più case…"
Il capitolo continua analizzando il fenomeno dei subprime e della bolla finanziaria a cui hanno dato luogo.
Anche con la sovrappopolazione abbiamo avuto un fenomeno analogo. Fino a che c’erano risorse vergini da sfruttare la crescita demografica ha provocato danni ma senza mettere a repentaglio la sopravvivenza del pianeta: l’industrializzazione forzata, il colonialismo, le guerre per il controllo del petrolio sono tutti aspetti di questo fenomeno. Ma ora anche per il boom demografico ci sono i TITOLI TOSSICI. La crescita demografica continua a ritmi esplosivi (pur essendosi spostata dall’occidente in altre aree del pianeta –come avvenuto per la produzione materiale-) senza che vi siano più le risorse vergini da sfruttare per sostenere in futuro una simile crescita. Praticamente anche per la demografia stiamo seguendo i principi noti nel mondo della finanza come IBG/YBG: quando le cose andranno male, io non ci sarò e tu non ci sarai. Ciascuno ritiene di poter fare ciò che crede a breve termine, senza doversi preoccupare di cosa accadrà a lungo termine, quando Madre Natura ci metterà con le spalle al muro. Si assiste anche qui alla creazione di bolle inflazionare: si creano debiti ambientali in un pianeta che non ha più risorse ambientali. Quando i debiti arriveranno a scadenza, ci sarà il botto. Come faremo ad assicurare produzione e smaltimento per molti più miliardi di abitanti rispetto a oggi, su un pianeta che già adesso non è in grado di sostenere il livello di inquinamento ed esaurimento delle risorse naturali?
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