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mercoledì 2 ottobre 2013

Uomini e Elefanti




 Gli ominidi hanno vissuto insieme con gli elefanti per milioni di anni, senza darsi fastidio, in un equilibrio naturale. Poi sono arrivati gli Homo sapiens,  i killer. Per gli elefanti sono cominciati i guai. Oggi gli elefanti sono in via di estinzione, perché Homo s. non rispetta gli equilibri naturali e utilizza  la tecnologia facendone un’arma per il proprio egoismo e  per il disprezzo e la distruzione di tutte le altre specie. L’estinzione degli elefanti è un’altra dimostrazione, l’ennesima, dell’efferatezza di Homo s. e del suo antropocentrismo nichilistico. L’elefante è un antico animale dal punto di vista filogenetico, rappresenta la storia di milioni di anni del nostro pianeta: quando guardiamo questo grande animale buono, guardiamo alla essenza antica della Terra. Ma la stupidità di Homo s. lo vede o come un intralcio allo sfruttamento del territorio o  come fonte di avorio, come un magazzino di merce che rende molto denaro.  L’esplosione demografica  di Homo s. sta distruggendo l’ambiente della savana dove gli elefanti hanno pascolato da sempre; la presenza umana sta alterando i terreni, estendendo la deforestazione e la cementificazione,  modificando gli spazi di transumanza, avvelenando le acque, sradicando le piante di cui si cibano gli animali, allo scopo di impiantarci le monocolture ad uso antropico. Ma non è solo questo. C’è anche un aspetto che riguarda l’innata malvagità di Homo s. e un’assurda ferocia, una ybris speculativa che porta alla uccisione in massa  degli elefanti  per utilizzarne le zanne  e farne orpelli e insulsi oggettini da smerciare nei mercati mondiali. Presto l’elefante, come specie, scomparirà dal pianeta Terra, insieme a tante altre specie; e nessun altro fatto esprime con più evidenza il destino che ci attende tutti. Come stiamo trattando   gli elefanti, questo genocidio, ci marchia indelebilmente come specie, ci condanna senza scampo davanti al tribunale della natura.

“I bracconieri li hanno uccisi versando nelle pozze d’acqua del cianuro, quello che si usa nelle miniere d’oro: sono oltre ottanta le carcasse di elefanti trovate nei remoti abbeveratoi del Hwange National Park, nello Zimbabwe; una strage, perché con loro sono morti molti altri animali che si erano abbeverati con l’acqua contaminata e avvoltoi e altri predatori che si cono cibati delle carcasse dei pachidermi.
Ora nove bracconieri sono stati arrestati e il nuovo ministro dell’Ambiente Saviour Kasukuwere ha promesso pene più severe; ma il disastro è compiuto e purtroppo non sarà l’ultimo. Bisogna tener presente che i bracconieri sono gli abitanti più poveri di terre sempre più affamate (…e sovrappopolate, ndr), disperati e disoccupati pronti a delinquere come avviene ad ogni latitudine, compresa l’Italia, dove si brucia una macchina, si ammazza o si vende l’anima a chi paga meglio. Abbattono gli animali con i kalashnikov, ne segano le zanne, lasciano i corpi nella savana. Sradicano la ricchezza dalla loro terra.
Povertà, ignoranza, delinquenza: è tutto collegato. I mercati chiedono avorio per trasformare una delle creature più grandi della Terra in bacchette da riso o insulse statuine che prendono polvere in salotto, mentre la carcassa dell’animale marcisce…Il simbolo d’Africa viene così ammazzato dai poveri, per fame. E per lui il rischio di estinzione è sempre in agguato: la responsabilità è dei cinesi, ma anche dei turisti europei, nordamericani, orientali, di faccendieri. I principali trafficanti sono Cina e Hong Kong: lo lavorano e lo rivendono su internet. L’avorio può giungere in Egitto dagli Stati confinanti, dal Sudan, che ha pochi controlli. A lungo anche l’Egitto è stato un mercato di scambio.”

“Ogni anno – denuncia il fotografo Nick Brandt specializzato in foto di animali africani- i bracconieri in cerca di avorio uccidono il 10 % dell’intera popolazione mondiale di elefanti. Di questo passo, senza qualche intervento forte per fermarli, tra un decennio non esisterà più nemmeno un esemplare”.
“Ora in Africa è in corso una distruzione che non possiamo più ignorare. I nostri insediamenti si allargano, gli spazi per gli animali diminuiscono, e i mezzi per uccidere diventano più sofisticati. La classe media cinese è aumentata, e vuole questo materiale come simbolo del proprio status. Di conseguenza è salito il prezzo, da 200 dollari per libbra nel 2004, ai 2000 dollari di oggi. Ciò ha reso il contrabbando molto più redditizio, e ormai l’avorio viene usato anche per finanziare le guerre in Africa. Gli elefanti vengono uccisi in vari modi, dalle fucilate ai mitra. Alcuni bracconieri lasciano in terra angurie avvelenate, condannando gli animali che le mangiano a una morte lenta e orribile…gli elefanti sono animali buoni che tendono ad avvicinarsi senza sospetto agli umani, è spesso la loro bontà che li espone alla ferocia dei bracconieri. I bracconieri uccidono le matriarche, le femmine con molti cuccioli, perché sanno che gli altri membri della famiglia tornano a cercarle, e così li attirano in trappola. Il 27 febbraio del 2012 fotografai Qumquat con le figlie Quantina e Quaye, e i nipoti: 24 ore dopo erano tutti morti. Per fermare la strage bisogna convincere i governi ad applicare le leggi contro la caccia. La chiave è coinvolgere le comunità locali, dimostrando che la conservazione della natura è un affare migliore del bracconaggio”.

( Da un articolo de La Stampa del 28 settembre 2013).

5 commenti:

  1. << C’è anche un aspetto che riguarda l’innata malvagità di Homo s. (...) che porta alla uccisione in massa degli elefanti per utilizzarne le zanne e farne orpelli e insulsi oggettini da smerciare nei mercati mondiali. >>

    Ecco, forse questa non è la considerazione più importante, ma è quella che mi ha colpito di più per il suo intrinseco squallore.
    Sterminare branchi di animali per ricavarne inutili soprammobile. Che tristezza !

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  2. Ho capito ben presto che il valore della vita di un uomo è tanto maggiore, quanto maggiormente ricco è il Paese dove abita.
    Nei Paesi poveri si uccide con molto più superficialità. La vita di un uomo vale pochi dollari.

    Se poi estendiamo questo discorso agli animali, ci accorgiamo che per loro (animali) è ancora peggio.

    Si possono mettere tutte le leggi che si vogliono, ma se c'è povertà e fame da una parte e richiesta dall'altra, si continuerà ad uccidere fino all'ultimo animale;
    così come si continueranno a coltivare le piante per fare la droga;
    così come fu abbattuto l'ultimo albero dell'isola di Pasqua.

    Povertà e fame non conoscono il rispetto per il prossimo, sia che si parli di: uomini, animali o piante.

    Siccome la popolazione mondiale sta aumentando e tenderà ad aumentare la fame nel mondo...
    avete capito dove voglio arrivare.

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  3. Temo che Alessandro abbia tristemente ragione....

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  4. Ha tristemente ragione, però ha fatto dei figli......

    Scusa Alessandro, non me ne volere, nè tu, ne gli altri che scrivono su questo blog e hanno figli...

    Però...mi sembra,per fare un esempio su tanti, come quelli che si lamentano che in giro ci sono rifiuti buttati qua e là da gente incivile, e poi li vedi mangiarsi,che ne so, un pacco di patatine e buttare la carta a terra.....

    Mi capite?
    Senza offesa,per nessuno.

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    1. Corretta obiezione: "non si può predicare bene e razzolare male", però nel mio caso, io ho fatto i figli prima di conoscere la reale situazione mondiale; prima anch'io vivevo nel vago... (il problema si sapeva che c'era ma non nella sua reale situazione).

      E quello che sembra essere un controsenso (fare figli), nel mio caso è stata la molla che mi ha fatto dire: io non mi rassegno a un futuro così tragico... non voglio lasciare ai miei figli un mondo in rovina. I miei figli un giorno mi potrebbero rimproverare il fatto che, io sapessi la reale situazione e che non abbia fatto niente per cambiarla.

      Quindi, per i miei figli, ho deciso di agire (e non lamentarmi solo), in base alle mie competenze / possibilità.
      Siccome penso che l'unica soluzione possa arrivare da una migliore conoscenza della natura nel suo intimo, sfrutto le mie conoscenze di Fisica (lode all'Università) e scientifiche in genere, per fare ricerca teorica sui mattoni elementari che costituiscono la materia e il nostro Universo.
      Non più lontano di ieri, mi è arrivato l'ennesimo libro sull'argomento (Fisica delle particelle), in modo da approfondire la tematica e cercare una soluzione.
      La mia ricerca teorica procede e nel frattempo, sviluppo App inerenti i problemi Energetici / ambientali, con uno sguardo anche all’Universo attorno a noi.
      Certo che, se qualcuno comprasse le mie App (meno di 2 euro) avrei i finanziamenti per poter fare ricerca a tempo pieno, ma da quello che ho visto, anche le persone che si occupano attivamente di questo settore, sono restii a spendere anche un euro, e rimangono con concetti vaghi e non con i riscontri quantitativi che possono ottenere dalle mie App.
      Sono ottimista, ho già un mezzo modello teorico da verificare. Dalla documentazione di esperimenti già eseguiti cercherò di verificare tale modello ed eventualmente correggerlo.
      Io la mia parte la sto facendo, un po’ per me, ma principalmente per i miei figli.

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