In una vasta spianata vicino la
cittadina di Cadarache in Francia discretamente, tra il silenzio della stampa e
dei midia, si sta portando avanti il tentativo di dare una risposta al futuro
del pianeta, una vera rivoluzione in campo energetico che avrà –in caso di
successo- ripercussioni su tutti gli aspetti della vita sulla Terra . I
progetti sono pronti, le ruspe hanno cominciato il lavoro e già le prime
strutture di cemento e metallo stanno occupando il grande scavo che ospiterà le
fondamenta del megaimpianto denominato ITER che accenderà verso il 2025 il
primo sole artificiale sul nostro pianeta. Si tratta ancora di un prototipo, ma
destinato ad essere il modello dei futuri reattori che verranno prodotti su scala
industriale. L’energia generata dal reattore a fusione nucleare di Iter sarà
completamente priva di emissioni di carbonio, il gas prodotto dalle combustioni
di idrocarburi che sta portando al surriscaldamento dell’atmosfera terrestre.
Questo potrà essere un contributo fondamentale per salvare il pianeta dal
global warming. La fusione è sicura dal punto di vista del rischio radioattivo:
non ci saranno emissioni se non alcuni sottoprodotti con breve durata e rapido
smaltimento mediante riutilizzo nel ciclo di fusione (trizio), non ci sarà
necessità di smaltimento di scorie nucleari come avviene con le centrali a
fissione. Il combustibile (isotopi dell’idrogeno deuterio e trizio,
estratti dall’acqua di mare)
è inesauribile e in grado di soddisfare le esigenze energetiche di otto-nove miliardi di umani per molti
secoli. La Francia è
all’avanguardia nelle nuove tecnologie della Fusione, e oltre alla centrale in
costruzione di Cadarache (frutto della collaborazione di 34 paesi tra cui Usa,
Germania, Inghilterra, Cina, Russia, India e Giappone) è in avanzata
costruzione a Bordeaux una
centrale a Laser (Laser-Megajoule) che ha un diverso sistema di innesco della
reazione di fusione. A Bordeaux si utilizza un sistema multiplo di Laser allo
Xenon che vanno a surriscaldare un cilindro di di un metallo speciale ( noto come hohlraum). Il cilindro
colpito dal flash-laser emana raggi x in maniera esplosiva innescando la
reazione a fusione nella cella contenente Deuterio-Trizio. L’anno prossimo si
dovrebbe sperimentare per la prima volta la reazione di innesco della fusione.
Di fronte all’attivismo della Francia nel campo della fusione, l’Italia fa la
solita figura di mediocrità. Con una consolazione: i sistemi ingegneristici e
la costruzione dei giganteschi magneti che nel reattore di Cadarache hanno il
compito di isolare il plasma al centro della camera toroidale di reazione, sono
stati studiati e progettati in Italia e verranno prodotti nel nostro paese.
Ci sono due modi per affrontare il
destino del pianeta e si possono riassumere in due parole: limiti e tecnologia.
Servono nuovi limiti che riportino lo sviluppo in parametri sostenibili per
l’ambiente. Servono limiti alle attività umane e alla demografia. Ma questo non
basta a salvare la Terra: prima che questi limiti siano operativi potrebbe
essere troppo tardi. Ci vuole anche tecnologia, ricerca, scienza che crei le
condizioni per accontentare la richiesta di benessere della specie umana e allo
stesso tempo salvaguardare l’ambiente. La fusione è la nuova tecnologia che ci
permetterà di avere energia pulita, inesauribile, senza emissioni di carbonio,
capace di sostenere miliardi di umani fino al momento in cui sarà possibile
rientrare, come specie umana, in un rapporto equilibrato con la natura e con tutte le altre specie viventi.
Sul modo in cui funzionerà il sistema
in costruzione a Cadarache riporto il seguente articolo del Professor Henry
Greenside del Dipartimento di Fisica della Duke University di Durham (GB),
apparso sulla rivista ufficiale del Dipartimento: “Duke Physics” la scorsa
primavera. (Traduzione personale).
“La specie umana è attualmente di
fronte alla sfida tecnologica di produrre energia sufficiente per sostenere una
crescente popolazione di oltre sette miliardi di persone , evitando la
produzione di rifiuti pericolosi ( come il mercurio , particelle gassose e
piogge acide , particelle carboniose , o rifiuti radioattivi di lunga durata
come quelli da reattori nucleari a fissione ) e di biossido di carbonio ( da
combustione di carbone, petrolio o gas naturale , che provoca il riscaldamento
globale della Terra per l'effetto serra ). Il problema che abbiamo di fronte è
quello di sviluppare una tecnologia
che permetta al pianeta di
utilizzare l’energia necessaria al sostentamento della popolazione mondiale in
maniera sostenibile nel corso di
centinaia di anni , in maniera di
fornire il tempo sufficiente per portare la popolazione mondiale sotto
controllo . L’energia in questione dovrà essere accessibile ed economica per tutti i paesi , al fine di evitare
l'instabilità politica causata da pochi paesi che possiedono le risorse chiave
di energia, come avviene oggi con il petrolio e il gas .
Un modo promettente per risolvere tutti
i problemi di cui sopra è di generare energia dalla fusione dei nuclei a carica
positiva dell'idrogeno, in particolare con gli isotopi deuterio e trizio . Il
deuterio disponibile negli
oceani è sufficiente a sostenere una popolazione di otto o più miliardi di
persone per migliaia di anni , ed i prodotti di scarto di un reattore a fusione
sono piccole quantità di gas elio (che è inerte e quindi innocua ) , modeste
quantità di sostanze radioattive a vita breve e calore che viene utilizzato per
generare elettricità . I reattori a fusione non possono subire una melt -down
come un reattore a fissione , e inoltre i reattori a fusione non producono
scorie nucleari che possano essere usati per costruire armi nucleari.
Costruire un dispositivo di fusione è
una grande sfida scientifica e tecnologica , che attinge a tutte le aree della
fisica , ma soprattutto si avvale
di nuove idee e progetti relativi
a campi elettrici e magnetici di alta intensità. L'idea è quella di utilizzare
magneti superconduttori ultrafreddi ( a circa dieci gradi sopra lo zero
assoluto ) per generare forti campi magnetici che agiscono come una "
bottiglia " per confinare un
plasma di deuterio ultrariscaldato ( 300.000.000 K! ) carico con
deuterio e nuclei di trizio in una regione toroidale così che i nuclei ,
attraverso le loro grandi velocità , siano in grado di superare la loro
repulsione elettrica e subire reazioni di fusione per la produzione di calore.
Vengono prodotti anche neutroni energetici che si muovono a velocità ancora più
elevate e la cui energia, estratta al contatto con la camera di contenimento,
viene utilizzata per implementare la temperatura interna del plasma . L'energia
termica viene usata per riscaldare
l'acqua e produrre vapore che aziona delle turbine per generare l' energia
elettrica utilizzata dalle persone e dall'industria. L' energia elettrica è
prodotta mediante una delle leggi fondamentali della elettrodinamica , la legge
di Faraday , che descrive matematicamente come un campo magnetico variabile nel
tempo produce un campo elettrico , che genera a sua volta correnti elettriche
in fili conduttori.
La sfida per produrre il riscaldamento
di un gas inizialmente a temperatura ambiente di idrogeno fino a portarlo a 300.000.000 K , richiede molteplici applicazioni
di idee tratte dalle leggi della fisica: usando la legge di Faraday per creare
un enorme corrente elettrica
per avviare il riscaldamento del plasma , usando microonde ad alta intensità
che sono accordate a frequenze di risonanza di elettroni e nuclei per
potenziare la reazione , e utilizzando campi elettrici per accelerare nuclei di
deuterio e trizio vicino alla velocità della luce , e poi utilizzando i
neutroni ad alta energia generatisi dalla reazione all’interno del
plasma per riscaldare ulteriormente il plasma e alimentarla . Per
controllare tutto il sistema è necessaria la misura dei campi elettrici e
magnetici del plasma mediante vari dispositivi che forniscono informazioni
istantanee importanti su ciò il
plasma sta facendo quando viene sottoposto alla reazione di fusione. La
stabilità del sistema è elemento fondamentale per consentire l’utilizzo
industriale della pila a fusione. Su questo punto, su quanto impiegheremo ad
ottenerla con sicurezza, si gioca il tempo necessario a che l’umanità si giovi
della nuova energia pulita e praticamente illimitata.
Nonostante l'enorme interesse per la
fusione e, nonostante una collaborazione mondiale che dura da oltre 50 anni e
che è costata decine di miliardi di dollari , un reattore in grado di lavorare
in maniera utilizzabile non è ancora stato progettato con successo . La
difficoltà principale da cui deriva questo ritardo consiste ancora in un
problema fisico : il rapido movimento dei nuclei ed elettroni ( questi ultimi
si muovono a circa un centesimo della velocità della luce !) costituisce una
corrente elettrica che col suo moto crea un campo magnetico ad alta intensità.
Questo campo , quando combinato con il campo magnetico generato dai magneti
superconduttori esterni , può generare instabilità che vanno a formare
"buchi " (zone non omogenee) nel plasma confinato nella camera di
reazione che causa fuoriuscite di plasma
dall’isolamento magnetico entro pochi microsecondi , portando la fusione
a fermarsi . Si tratta di un problema estremamente difficile dal punto di vista
fisico e matematico in quanto si tratta di stabilire come regolare le centinaia di magneti in tempo
reale per compensare il campo magnetico generato dalle dinamiche complesse del plasma e per mantenerlo omogeneo e confinato per la continuità della generazione di energia.
Un gruppo di ricercatori dell’istituto EPFL,
di Losanna, hanno recentemente pubblicato un loro interessantissimo risultato sulla
rivista Nature, in cui hanno esposto un metodo per eliminare le
instabilità del plasma non appena essere vengono generate, impedendogli così di
propagarsi. L’idea è di utilizzare delle antenne che emettono radiazione
elettromagnetica nella direzione esatta dell’instabilità, eliminandola non
appena si forma. La loro idea si è rivelata di grande successo, quando
applicata a uno dei più grandi reattori attualmente esistenti, il JET (Joint European Torus). Il prossimo passo
sarà quello di costruire un rivelatore in grado di monitorare per lungo tempo e
in modo costante le condizioni del plasma in tempo reale, in modo da poter
focalizzare l’antenna elettromagnetica in maniera ancora più efficiente. Gli
ingegneri sono già al lavoro per preparare il sistema e inserirlo nel reattore
in costruzione a Cadarache. Il 2025 quando ci sarà la prima accensione “a
regime” dovremo sapere se l’umanità potrà chiudere con l’era dei combustibili
fossili e avviarsi ad un futuro più sicuro per se stessa e per il pianeta.
(Articolo tratto dalla rivista scientifica “Duke Physics”
–maggio 2013)
Sicuramente la fusione nucleare è il futuro.
RispondiEliminaE' un'energia ad alta intensità che permette di salvaguardare l'ambiente senza riempirlo di pannelli o eliche.
Come sappiamo, di energia attorno a noi ce ne
infinita, serve solo la tecnologia per estrarla.
ciao agobit, vorrei segnalarti questo articolo.
RispondiEliminaPremetto che non ho letto (per ora) il tuo, ma mi pare che parli di innovazione nel campo dell'energia con un esperimento fatto a Cadarache.
Bene, leggi qui se ti va: http://www.corriere.it/ambiente/13_settembre_18/scozia-maree-centrale_2f9a2d0e-1f97-11e3-9636-b0708204026a.shtml
L'energia che si prevede di ricavare dalle maree è irrisorio.
EliminaE' un settore che neanche si prevede in espansione in futuro.
Se la fusione nucleare non darà i risultati sperati, mi sembra che l'alternativa di riempire il mondo di congegni come: aerogeneratori (mulini a vento), pannelli fotovoltaici, tubi sopra il mare ed eliche sotto ecc; non mi sembra tanto roseo e rispettoso dell'ambiente.
Le foreste in Europa stanno scomparendo... e la prospettiva qual'è? quella di riempire gli spazi lasciati dalla foresta con pannelli fotovoltaici?
:-(
@ Alessandro
RispondiElimina"non mi sembra tanto roseo e rispettoso dell'ambiente."
..........Scusa,ma.....NON porre un limite alle nascite, mondiale, non è (a dir poco) poco rispettoso dell'ambiente?
Ogni soluzione va accompagnata dal contenimento (se non calo) della popolazione homo mondiale... altrimenti niente serve a niente...
E' come dare vari medicinali ad un malato senza togliere la VERA causa del male,prima di tutto...
Per quanto la fusione nucleare possa aver successo, o qualsiasi nuova fonte di energia innovativa si trovi, l'homo ha bisogno di spazio,cibo.....quindi al via distruzione di foreste e ambienti vari, terreni sottoposti a colture che lo sfiaccano...ecc.......
La Terra è 1.
Non so se mi spiego..
p.s. non so se si è capito,ma a mio modesto parere senza un controllo delle nascite (accanto a soluzioni energetiche innovative) non si va da nessuna parte.
RispondiEliminaInutile poi piangere per la distruzione delle foreste o altri motivi analoghi.
Il controllo della natalità è al 1° posto. Su questo non ci sono dubbi cara Laura
RispondiEliminaIL FUTURO DOVE, E NASCOSTO PERCHE LA VARITA E LA CREDIBILITA , FA MOLTO MALEEEEE?
RispondiEliminaSCARPA FUTURA: INNOVATIVA CREA BASI, SPINTA, EQUILIBRIO, RADICI, DIRETTIVE, PER CANCELLARE TUTTE LE TRAGEDIE E MALATTIE.
PEDALA BICI FUTURA: PARTENZA + RAPIDA, FACILITA LA SALITA, LA + GRANDE CREA + EQUILIBRIO, MIGLIORA LA POSTURA, MENO SFORZO + RESISTENZA + ENERGIA.