“L’ignoranza
non consiste in ciò che non si sa, ma nella quantità di cose sbagliate che si
credono di sapere.” (Mark Twain).
In un libro che
egli rivolge metaforicamente ai futuri presidenti degli Stati Uniti, Richard Muller, fisico
dell’Università della California e consulente per l’energia del dipartimento
della Difesa, ci spiega quello che avverrà nel campo dell’energia nei prossimi
decenni, senza cadere negli utopismi tanto cari a certi ecologisti. Qui non si
parla di sogni, ma di quello che presumibilmente avverrà in base a criteri
estremamente concreti: i costi, le convenienze economiche e politiche, le
effettive disponibilità. Muller ci
spiega così che le cosiddette rinnovabili avranno un ruolo, ma assai meno
rilevante di quello che credono quelli che ragionano con il politically
correct. Il petrolio conserverà molta importanza grazie alle nuove tecnologie
estrattive, ma sarà soprattutto il gas naturale, lo shale oil e il gas di scisto ha assumere un
ruolo preminente. Il nucleare a fissione continuerà ad essere utilizzato da
quasi tutti i paesi (ad eccezione probabilmente della solita Italia preda dei
demagoghi), per poi passare –si spera- alla fusione nucleare e a nuove
tecnologie attualmente non ancora disponibili. Muller non demonizza i biocombustibili ma ne rivela i rischi
sull’agricoltura. Il carbone perderà molte posizioni, anche se rimane attualmente ai primi posti nei paesi in via di sviluppo. Infine denuncia senza remore i flop: l’idrogeno, l’eolico e
l’auto elettrica. Riporto una breve parte dell’introduzione e alcune righe delle
conclusioni, rimandando alla lettura del libro per i numerosi spunti di
riflessione che offre sul futuro dell’energia.
“C’è molto da capire. Se mettete per un momento da parte la
politica e guardate all’energia in maniera obiettiva, giungerete a conclusioni
spesso inaspettate e controintuitive; qui di seguito ne troverete elencate
alcune, che tratterò nel corso di questo libro. Forse a voi non accadrà, ma di
certo la maggior parte delle persone le troverà sorprendenti.
- Il disastro di Fukushima e la fuga
di petrolio del Golfo del Messico non sono stati nemmeno lontanamente eventi
così catastrofici come molti credono, e non dovrebbero comportare alcun
cambiamento importante nelle politiche energetiche.
- Il riscaldamento globale, sebbene
reale e causato in parte dall’uomo, può essere controllato solo se troviamo dei
metodi economici, se non
addirittura redditizi, per ridurre le emissioni di gas serra in Cina e negli
altri paesi in via di sviluppo.
- Abbiamo imparato di recente che
possiamo sfruttare delle immense riserve di gas naturale localizzate negli
scisti argillosi. Definire questa scoperta una manna non è esagerato. Nei
prossimi decenni il gas di scisto giocherà un ruolo centrale nelle politiche
energetiche degli Stati Uniti.
- L’accumulo di energia (per far
fronte all’intermittenza dell’eolico e del solare) è un problema complicato e
costoso. L’approccio più efficace dal punto di vista economico consiste
probabilmente nell’utilizzo di batterie (ancora non adeguate quelle
esistenti), anche se il gas
naturale come fonte alternativa potrebbe essere più conveniente.
- L’energia nucleare è sicura, e lo
smaltimento delle scorie non è un problema difficile da risolvere. Sono la
disinformazione e la scarsa familiarità con l’argomento ad alimentare le paure.
Il maggior rivale dell’energia nucleare è il gas naturale.
- C’è una nuova fonte di energia
dirompente e potenzialmente esplosiva (in senso buono): l’olio di scisto, anche
noto come shale oil. Le riserve statunitensi sono enormi, e delle tecniche di
estrazione concrete sono già disponibili. La produzione di olio di scisto
sembra essere più economica della produzione di combustibile sintetico (sintetizzato da gas), ed è
probabile che la competizione tra le due industrie sarà dura.
- L’economia basata sull’idrogeno non
sta andando da nessuna parte; alcune delle fonti di energia alternativa più
idealistiche, tra cui il geotermico e l’energia mareomotrice e del moto ondoso,
non hanno un futuro a lungo termine.
- Le auto ibride hanno un grande
futuro, mentre le ibride aplug-in ( a carica esterna) e le automobili
completamente elettriche no; una volta incluse le spese di sostituzione della
batteria, costano molto di più di quelle a benzina.
- Anche se implementata, nessuna delle
soluzioni proposte contro i pericoli legati alla crescita dei livelli di CO2 ha
qualche possibilità concreta di funzionare. L’idea di “dare il buon esempio”
crolla quando le economie emergenti non possono permettersi di seguirlo.
Probabilmente l’unica soluzione fattibile è incoraggiare, nei paesi in via di
sviluppo, la conversione da carbone a gas di scisto, diffondendo in maniera
vigorosa la tecnologia e il know how che abbiamo negli Stati Uniti.
Queste sono tutte cose che ogni futuro presidente deve
conoscere. E sono tutte cose che ogni presidente futuro dovrà insegnare ai suoi
elettori, per evitare che le politiche energetiche siano decise da ciò che gli
elettori “credono erroneamente di sapere”.
…Evitate di riferirvi alle risorse energetiche servendovi di
belle parole come verde, rinnovabile e pulita, che possono essere tutte
interpretate come un modo per mettere fuori dai giochi l’energia nucleare, il
gas naturale e i biocombustibili. Sarebbe meglio utilizzare la parola
sostenibile, intesa come “sostenibile per i prossimi 20-40 anni”, visto che non
possiamo prevedere cosa ci riservi la tecnologia dopo questo arco di tempo.
Ancora meglio sarebbe utilizzare la parola alternativa. Sebbene ci siano molti
aforismi che sembrano carichi di saggezza ma che in realtà non funzionano
affatto, ve ne cito uno che potrebbe essere vero: “perché sia davvero
sostenibile, deve essere redditizio”.
Certo, gli eventuali ricavi potrebbero e dovrebbero tener conto di tutti
i costi indiretti, come quelli che ricadono sull’ambiente.Purtroppo non c’è
accordo su come questi costi debbano essere stimati; possono inoltre essere
manipolati dai sostenitori o dagli oppositori delle varie cause. E’ dunque
cruciale valutare questi costi in maniera attenta e oggettiva. Subirete
pressioni perché adottiate misure che portino sollievo temporaneo e risolvano
problemi nel breve periodo, tralasciando quelli di più ampio respiro.Per
conquistare il vostro posto nella storia dovrete avere una visione, riporre
fiducia nella scienza e nelle analisi oggettive, e saper pensare a lungo
termine.”
(Richard Muller: Energia per i presidenti del futuro –pag.
3-6, 354-355-. Le Scienze,2013)
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