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mercoledì 22 febbraio 2012
LATOUCHE: COME L’IDEOLOGIA DISTRUGGE LE IDEE (ANCHE QUELLE BUONE).
Giustamente il povero Latouche si lamenta del seguente fatto: ogni volta che va a qualche conferenza, qualcuno alza la mano e contesta a Latouche di volere la decrescita economica, ma NON quella DEMOGRAFICA. Una contraddizione che, ictu oculi, colpisce in tutti i suoi libri. Nell’ultimo: “Per un’Abbondanza Frugale” (Boringhieri), il filosofo della decrescita affronta di petto la questione e accusa chi parla di sovrappopolazione di voler fare EUGENETICA. Parla di nascite che non è possibile ridurre in quanto si tratta di “AVENTI DIRITTO” che accedono alla vita. Accusa i grandi capitalisti della Terra di volere il controllo delle nascite in quanto è una soluzione che non minaccia i rapporti sociali né le logiche di mercato. Poi passa ad accusare le associazioni che combattono la crescita demografica (come l’ASPO) di NAZISMO e di essere contro l’IMMIGRAZIONE (che evidentemente il Nostro considera non un problema da affrontare responsabilmente, ma estremamente positiva). Si lancia quindi in invettive contro Darwin colpevole di aver scoperto la selezione naturale. Dopo aver ribadito che sono gli Stati Uniti a voler dominare il mondo riducendo le nascite nei paesi del terzo mondo, cita alcuni "studiosi"che calcolano quanti abitanti sarebbe possibile sostenere senza problemi sviluppando ancora tecnologia e agricoltura: 35 miliardi, secondo lui una cifra ragionevole. Poi evidentemente sente che c’è qualcosa che nel ragionamento non quadra, e allora torna in parte sui suoi (avventati) passi e riconosce che…si…forse un problema demografico potrebbe IN TEORIA PROSPETTARSI nel futuro, ma una volta instaurato il regno della DECRESCITA (economica) allora sarà facile discuterne SERENAMENTE. Sentite che racconta a proposito dell’ITALIA:
“Quello che la decrescita mette in discussione è in primo luogo la logica della crescita per la crescita della produzione materiale, non l’abbondanza degli uomini. Anche se la popolazione si riducesse considerevolmente, la crescita infinita dei bisogni comporterebbe una impronta ecologica eccessiva. L’ Italia è un buon esempio di questa situazione paradossale. La popolazione DIMINUISCE, ma l’impronta ecologica, la produzione, il consumo, la distruzione della natura e dei paesaggi, l’erosione del territorio da parte delle costruzioni , la cementificazione, non smettono di crescere”.
Qui il povero Latouche risulta mal informato. In Italia la popolazione NON DIMINUISCE, tutt’altro, in pochi anni è passata da 50 a 61 milioni di abitanti. Soprattutto per i fenomeni immigratori, che il gran filosofo non considera come una criticità –incongruenza tra risorse e tasso di natalità in certe aree- ma un fenomeno positivo e AUSPICABILE.
Poi arriva il SUCCO del pensiero del gran filosofo: la colpa di tutto è “ la dinamica del -marcia o crepa- dell’economia di mercato capitalistica” che divora la biosfera. “Per il momento non sono gli uomini a essere troppo numerosi, ma le automobili”.
Infine ecco LA SOLUZIONE, l’IDEA CLOU: “ Siamo sovrappopolati?, Sicuramente, se tutti dovessero consumare quanto uno statunitense medio. Ma, al contrario, la dieta di base del burkinabé ci darebbe ancora un ampio margine di manovra”. In questo caso già oggi la popolazione potrebbe arrivare ai 23 miliardi! (il gioioso punto esclamativo è del Filosofo). Sento l’irresistibile bisogno di andarmi a vedere la dieta di un burkinabé , visto che mi toccherà mangiare quella se i fautori della decrescita vanno al potere ! (in questo caso il punto esclamativo è il mio). Tra l’altro, in alcuni riferimenti ad autori che propongono la decrescita, Latouche propone un modello economico basato su micro appezzamenti individuali da coltivare ecologicamente. In questo modo già tutta la attuale popolazione della terra potrebbe sostentarsi, a spese ovviamente di tutte le terre emerse comprese le foreste fluviali, i deserti e le cime dei monti. (I riferimenti a quanto sopra riportato sono nel volume: “Per una abbondanza frugale” , editore Bollati Boringhieri, 2012, pagg. 99-113).
Alla fine del libro il gran Latouche invoca una svolta NEO-ZAPATISTA nella politica mondiale, e parla in termini entusiastici del subcomandante Marcos (pag. 135). Non potendo sostenere il comunismo, visto il fallimento, anche ecologico, dei paesi del socialismo reale, ricorre alle idee del “giovane Marx” , sembra meno disastrose del Marx maturo. Evidentemente il buon Latouche non ha letto molto altro a parte Marx, Lenin e accoliti. C'è stato qualche altro, mi pare, che ha scritto di filosofia ed economia. Ma il pensiero Latouchiano è unico e uniforme, e non voglio pensare a quale società verrebbe edificata sulla base del pensiero unico di questi "intellettuali".
Cosa dire? Prima di tutto che prima di affidare cattedre a simili filosofi, bisognerebbe chiedere un consulto psichiatrico. L’ideologia, quando acceca la mente in questo modo, non è più un argomento di discussione tra persone ragionevoli, ma un problema sanitario. Chi vuole una società impoverita e ancor più sovrappopolata di oggi, ci sta preparando un futuro da incubo. Per finire una chicca: a pagina 101 il gran Maestro della Decrescita Felice accenna al fatto che dal 1800 ad oggi la popolazione mondiale sia passata da 600 milioni a sette miliardi. Vi accenna en passant, come se si trattasse del fatto che nel suo acquario si è passati in poco tempo da uno a sette pesciolini. (Latouche è un vero radical-chic, da antologia!). Nessun commento, nessun allarme per una tragedia che sta portando il pianeta alla distruzione.
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Latouche è veramente una gran delusione. D'altra parte se cominciasse a parlare di sovrappopolazione Fazio non lo ospiterebbe più ...
RispondiEliminaNella mia ignoranza non conoscevo affatto quest'aspetto di Latouche. Che delusione...
RispondiEliminaComunque ottimo articolo! (col punto esclamativo)
Qua potete trovare le pagine del libro di Latouche in cui si parla di popolazione:
RispondiEliminahttp://it.groups.yahoo.com/group/rientrodolce/message/28818
L'accusa di nazismo ad Aspo però non l'ho trovata.
Ciò che dà fastidio è che in certi passi Latouche sembra capire il problema:
"E' corretto comunque drammatizzare il problema? In realtà la decrescita demografica è possibile senza traumi, come mostra l'esempio italiano e quello della maggior parte dei paesi sovrasviluppati. Al di là della stabilizzazione a 9-10 miliardi prevista dai demografi, è possibile immaginare una nuova transizione che porti a uno stato stazionario ottimale (da 1 a 3 miliardi)?"
Prevale però la negazione del problema (a dispetto della logica):
"Per il momento, non sono gli uomini a essere troppo numerosi, ma le automobili"
Grazie per le precisazioni. Il riferimento ad Aspo lo puoi trovare a pag. 101, in cui il giudizio di nazismo è velato, dietro citazioni razziste ed eugenetiche riferite ad una fantomatica newsletter dell'Aspo.
RispondiEliminaSì, l'ho visto. Nel mio post su http://it.groups.yahoo.com/group/rientrodolce/message/28818 ho anche messo i link alle newsletter di Aspo a cui fa riferimento Latouche.
RispondiEliminaSicuramente Latouche è un po' scorretto perché non dice che Aspo International (non Aspo Italia) ha sì pubblicato quei brani di Stanton ma nell'introdurli ha anche preso le distanze scrivendo: "Speriamo non si giunga a questo, ma le opzioni illustrate hanno una certa agghiacciante logica".
Penso che li abbia pubblicati per il gusto futuristico-apocalittico che hanno talvolta gli ecologisti, non perché condividono le proposte dementi di Stanton
Purtroppo personaggi come questo Stanton fanno un grande danno alla causa per la salvezza del pianeta in cui siamo impegnati. Anche perché mostrano che non hanno capito il fatto fondamentale: un nuovo ritrovato rapporto tra uomo e natura, fatto di rispetto senza violenze e sopraffazioni, è alla base di un modo rivoluzionario di concepire il mondo e la vita degli uomini, in cui non c'è posto per razzismi, ideologie, discriminazioni, guerre, ingiustizie e tutte le altre tragedie che hanno caratterizzato la storia del pianeta nell'ultimo secolo.
RispondiEliminaComplimenti, caro Agobit, proprio un bell'articolo il tuo.
RispondiEliminaChe Latouche, accecato dai suoi pregiudizi ideologici di stampo marxista, fosse un personaggio interessante ma sostanzialmente inaffidabile l'avevo già percepito da tempo, ma tu l'hai detto nel migliore e più chiaro dei modi.
Ancora complimenti.