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venerdì 3 febbraio 2012

SUCCESSO AL MIT: RISULTATO POSITIVO DI UN NUOVO ESPERIMENTO SULLA FUSIONE FREDDA-LENR





UN CLAMOROSO ANNUNCIO VIENE DAGLI USA: IL PROF. HAGELSTEIN E I SUOI COLLABORATORI DEL MIT AVREBBERO RIPRODOTTO CON SUCCESSO LA FUSIONE FREDDA (CON UN SISTEMA DIVERSO DA QUELLO DI ROSSI):
http://coldfusionnow.wordpress.com/

Dopo l'annuncio storico di Fleischman e Pons al Massachusetts Institute -già nel 1989- erano cominciati gli esperimenti sulla cosidetta Fusione Fredda, con esiti positivi. Ma presto, per motivi sconosciuti, fu tutto messo a tacere.

Nel 1999 Eugene Mallove, allora capo dell’ufficio stampa del MIT, ammise che alcuni grafici afferenti a quei test furono alterati senza ragione, probabilmente per evitare che lo studio delle reazioni LENR rubasse scena e fondi alle ricerche sul nucleare classico.

Proprio in questi giorni sui siti americani si parla di una prova riuscita proprio al MIT su un reattore a fusione fredda . Il reattore in questione non è né quello del duo Fleischmann-Pons (di cui però replica la reazione), né tanto meno l’E-Cat di Andrea Rossi e Sergio Focardi – anche se si è probabilmente tenuto conto degli sviluppi avuti dai vari sistemi di FF elaborati nel frattempo da vari ricercatori nel mondo.

Ad essere stato testato è stato il reattore che da anni stanno mettendo a punto quelli della JET Energy, chiamato: Lattice-Assisted Nuclear Reaction (LANR). Sono il frutto dello sviluppo delle prime ricerche portate avanti al MIT dai Professori Hagelstein e Swartz (in un primo tempo, già nel 1989 e negli anni seguenti) e poi dai Prof. Keith Johnson e Dr. Graham Hubler del Naval Research Laboratory. Sulla rivista scientifica Infinite Energy Issue n.24 del marzo-aprile 1999 furono riportati i reali risultati degli esperimenti che ribaltavano le precedenti falsificazioni. Eugene F. Mallove, scienziato del MIT, editore di Infinite Energy magazine, riferiva in una sua pubblicazione circostanziata e documentata d una ricca bibliografia, le vicende relative alle ricerche sulla Fusione Fredda (http://www.infinite-energy.com/images/pdfs/mitcfreport.pdf). Mallove veniva ucciso in circostanze sospette nel 2004: vai al sito http://pureenergysystems.com/obituaries/2004/EugeneMallove. Hagelstein e Scwartz avevano ottenuto risultati importanti negli esperimenti sulla fusione fredda anche nel 2003, ma le notizie furono nuovamente silenziate sia dagli scienziati che dai midia. Il tempo non era ancora maturo e le resistenze ancora forti. Oggi la situazione, si spera, è diversa. Il nome "Lattice-Assisted Nuclear Reaction" del nuovo esperimento deriva dal fatto che sarebbe proprio un particolare lattice costruito a partire da nanotecnologie a indurre la reazione nucleare a basse temperature. A reagire, sono due atomi di idrogeno (Deuterio e Trizio) che si fondono in un isotopo stabile dell’Elio. Si tratta, come detto, della stessa reazione scoperta da Fleischmann-Pons; invece, l’E-Cat di Andrea Rossi catalizzerebbe una reazione a bassa energia fra idrogeno e nichel, ottenendo del rame.

L’energia prodotta dal reattore al MIT sarebbe 10 volte superiore a quella immessa per attivarlo. Inoltre, diversamente rispetto al caso di Rossi, il prof. Hagelstein avrebbe fornito delle basi scientifiche in grado di spiegare l’accaduto.


Ora sembra che la verità stia venedo fuori. I "clamors"del nuovo esperimento effettuato al MIT giorni fa, difficilmente potranno essere messi a tacere come quelli del passato. Ormai le ricerche sono diffuse in tutto il mondo, e l'apparecchio di Rossi e Focardi ha smosso le acque in maniera irreversibile. Gli interessi economici e geo-politici che si oppongono alla nuova fisica sono tuttavia ancora forti e agguerriti. Si tratta di vigilare.

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