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lunedì 20 febbraio 2012

FUSIONE FREDDA: QUEI LAMPI GAMMA CHE DANNO RAGIONE A ROSSI

(Un rivelatore di Raggi Gamma)


Nella sua relazione tenuta il 18 febbraio 2012 a Roma, il Professor Francesco Celani ha confermato i buoni risultati dei suoi esperimenti sulle LENR ed ha ribadito oltre ogni ragionevole dubbio, che è ormai assodata la realtà delle LENR, pur essendo ancora necessari molti studi per chiarirne gli spetti teorici e assicurare livelli standard di riproducibilità al fine di poterne ricavare energia utilizzabile. Dopo evere fatto un escursus storico delle ricerche sulla cosidetta fusione fredda, dall'originario esperimento di Fleishman e Pons, poi gli studi in Giappone con Takahashi nel 1992, passando per le intuizioni di Preparata e Iorio, poi gli ulteriori sviluppi di Arata che scoprì l'importanza delle nanoparticelle di palladio amplificanti la reazione con il deuterio, poi Piantelli e il nichel-idrogeno, per finire con l'apparecchio di Rossi e Focardi, Celani ha raccontato di quel che avvenne nella dimostrazione dell'Ecat di Rossi avvenuta a Bologna nel gennaio 2011. Egli si era recato nella sede in cui avveniva la prova fornito di un rivelatore di raggi gamma, tenendo nascosto l'apparecchio in una valigetta e senza avvisare gli autori della dimostrazione. L'Ecat, pur essendo schermato con una sottile lamina di piombo, lasciava passare una parte degli eventuali raggi gamma prodotti dalle transizioni nucleari. L'eventuale emissione di neutroni - l'altro marcatore di reazioni nucleari- non avrebbe invece potuto essere schermata. Il Professor Celani ieri ha detto che, durante la prova di funzionamento dell'Ecat, ad un certo punto (verosimilmente all'inizio della reazione lenr come fatto notare dallo stesso Rossi agli astanti durante la conferenza che seguì la dimostrazione) ha rilevato col suo strumento un picco notevolissimo di emissioni gamma per una frazione di secondo tanto che stava pensando di lasciare la sala per motivi di sicurezza.
E lo stesso è avvenuto quando Rossi ha spento l'e cat: un secondo picco di emissione gamma è stato registrato dal rivelatore. Celani riferì subito l'esito delle misurazioni dei raggi gamma, durante un intervento che fece davanti a Rossi alla fine dell'esperimento. Il professore dell'ISFN di Frascati disse inoltre che le misurazioni escludevano che i lampi gamma provenissero da un emettitore apposito (messo per ingannare gli esperti presenti), in quanto le caratteristiche dell'emissione -irregolarità delle curve di intensità- ne dimostravano la natura "spontanea" ed escludevano l'artefatto. Rossi ne fu lusingato per la conferma che riceveva il suo apparecchio, ma invitò Celani a non ripetere in altra occasione le misure in quanto, con opportuni strumenti, avrebbero potuto rivelare la composizione del catalizzatore segreto.
Quindi Celani ha rilevato direttamente l'impronta nucleare della reazione ed in cuor suo è ragionevolmente convinto della genuinità del reattore di Rossi.
Non avendo potuto ottenere ulteriori dati non si esprime oltre.

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