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domenica 25 dicembre 2011

CHE FINE HANNO FATTO LE SORGENTI?



Ricordate le sorgenti? Quante volte da ragazzo m'ero inoltrato nei campi ricchi di arbusti verdi, o in un bosco e, in una piccola radura, ecco apparire una pozza d'acqua cristallina che zampillava d'acqua sorgiva. Qualche raggio di sole passato tra le foglie riluceva nell'acqua limpida. Da adulto sono spesso tornato a cercarle, spinto dai ricordi: ho trovato al posto dei campi o del bosco, orrende palazzine, o strade asfaltate. Oppure alte recinzioni, capannoni, cataste di bottiglie di plastica e fuori il solito cartello: Ditta di imbottigliamento Acque Minerali. Ricordo quando da bambino, mio padre mi portava -in bicicletta- a bere all'Acqua Acetosa, una sorgente abbellita da una scalinata e un frontone in marmo fatto da qualche papa nel '500. Era isolata e nel verde, alla periferia nord di Roma, vicino al Tevere. Ricordo ancora la sorpresa piacevole del sapore acidulo dell'acqua, ritenuta in passato terapeutica per molti malanni. Tempo fa, spinto dalla curiosità ci sono tornato. Intorno c'è stata, purtroppo, la spaventosa espansione edilizia degli anni sessanta-settanta; il sito è ormai solo degno di pietà e vergogna: il monumento abbandonato, sede di erbacce cresciute ovunque,e immondizia sparsa. Ho chiesto della sorgente: disseccata da decenni per i lavori di sbancamento circostanti. Poi, recentemente, ho letto che il monumento (non la sorgente ovviamente) è stato restaurato, ma da un circolo privato, il circolo Aniene, che pare se ne sia appropriato. Anche questa antica sorgente è morta e finita come un trofeo al circuito commerciale.
Stanno scomparendo le sorgenti, e con esse la meraviglia che ci suscitavano nel cuore. Forse sono stupidi ricordi infantili. O forse sono il segno che il mondo ha perso il rispetto per il sacro, parlo del sacro dei luoghi, della natura (noi compresi), non del sacro antropomorfo spacciato dalle varie religioni. Senza il senso del sacro che abita i luoghi magici, come quelli delle sorgenti, il mondo non può salvarsi. Gli antichi greci le ritenevano sede delle Ninfe e le personificavano a divinità. Noi le sbanchiamo e le distruggiamo per miseri interessi di bottega. Le sorgenti stanno sparendo, imbottigliate nella plastica o ricoperte da cemento.

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