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mercoledì 7 settembre 2011

FERMIAMO L'INDUSTRIA DEL CEMENTO

Su forza compagni, svegliatevi, scongelate il cervello. Il Marxismo e' stato fallimentare nella gestione dell'economia moderna, e' vero. Pero' non tutto e' da gettare. L'idea delle nazionalizzazioni ad esempio, cioè sottrarre alcune imprese strategiche all'economia di mercato, può avere un ruolo nell'economia ambientalista che caratterizzerà il futuro del pianeta.L'industria del cemento e' strategica per una serie di motivi: e' altamente inquinante, ha un forte impatto sull'ambiente alterando profondamente e irreversibilmente il paesaggio, e' in mano ai capitali speculativi e a volte addirittura, per quanto riguarda il nostro paese ma non solo, diretta proprietà di imprese in odore di mafia e camorra e della delinquenza organizzata. Le capacita' distruttive di suolo pubblico da parte dei costruttori sono amplificate alla ennesima potenza dall'uso del cemento nelle sue varietà di calcestruzzo, cemento armato ecc. Con il cemento e' possibile edificare manufatti di enormi dimensioni in tempi limitati, con impatti ambientali devastanti rispetto ai sistemi tradizionali e secolari della pietra e del legno. Basta pensare alle moderne periferie delle città o alle autostrade e a come queste opere abbiano in pochi anni stravolto il volto del pianeta per rendersi conto delle capacita' devastanti del cemento. Uno degli effetti peggiori di questo ritrovato della tecnica e' l'uniformizzazione planetaria dell'architettura per cui, nel mondo contemporaneo, le città di ogni parte del globo sono indistinguibili tra loro, essendo divenute simili le tecniche costruttive e la conformazione estetica degli edifici in cemento. L'esplosione planetaria, dagli anni 50-60 del secolo scorso in poi, delle megalopoli con i grattacieli, i centri commerciali, strade e superstrade, tutti edificati in cemento, sono il portato della mercificazione edilizia nel tempo della sovrappopolazione e del conseguente fenomeno dell'inurbamento massiccio. Bloccare la speculazione del cemento e' dunque una priorità. E' necessario creare un'Autority per la salvaguardia del territorio e contro l'utilizzo del cemento, che gestisca per conto dello Stato la produzione e la vendita del prodotto, pericoloso ormai come l'eternit in quanto tossico per la salute del pianeta. Le nuove costruzioni dovrebbero essere per legge edificate utilizzando materiali ecocompatibili come pietra, mattoni e legno. L'uso del cemento dovrebbe essere disincentivato da alti prezzi e tassazioni per impatto ambientale, e riservato a restauri di vecchi edifici in cemento o per strutture non altrimenti edificabili e comunque solo quando strettamente indispensabile, sottraendo il settore agli speculatori. Dovrebbe essere vietato in particolare l'edificazione con il cemento di strutture secolari, destinate a durare, onde evitare di alterare per sempre il pianeta e il paesaggio anche per le generazioni future. Nazionalizzare i cementifici e creazione di un'Autority per la salvaguardia del territorio sono un'assoluta priorità in tempo di sovrappopolazione e speculazione edilizia libera.

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