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domenica 31 luglio 2011

Rischio cemento per il Parco del Trasimeno


Uno dei patrimoni ambientali più belli d'Italia, il Parco del lago Trasimeno, e' a rischio di cementificazione. La gestione del Parco, istituito nel 1991, vede troppi protagonisti con interessi spesso divergenti:la Regione Umbria, il comune di Perugia, i vari comuni del territorio (Passignano, Castiglione del Lago, Tuoro, ecc.). Inoltre la pluralità di leggi,direttive, piani territoriali, regolamenti ecc. non ha giovato alla salute del Parco ed ha accentuato l'incoerenza e la caoticita degli interventi, facilitando così l'edificazione e l'antropizzazione delle coste e dei territori circostanti. Si vedono così numerosi cantieri e orribili villette a schiera dozzinali sorgere dovunque, in particolare intorno ai centri di Tuoro, Castiglione del Lago, Passignano,Sant'Arcangelo, Monte del Lago. Intorno a San Feliciano si e' proceduto ad una edificazione a lotti che ha devastato le colline intorno, un patrimonio da conservare per gli spettacolari tramonti sul lago e i dolci declivi coperti di ulivi.Quello che doveva essere un gioiello del Parco si e' così trasformato in un sito degradato, dove sono spuntate villette edificate senza alcun criterio e senza alcuna pianificazione: non a caso il sito viene denominato "Case Sparse". Se il Parco non serve a proteggere e conservare queste aree di immenso valore paesaggistico e ambientale, a cosa serve? Sciagurata fu la scelta di costruire la ferrovia e la superstrada Perugia-Bettolle praticamente a pochi metri dalla sponda del lago. Non meno devastanti sull'ambiente lacustre sono i numerosi capannoni, fabbriche, zone industriali, discariche, centri commerciali sorti come funghi nei territori circostanti le sponde del lago. Inoltre l'intensa utilizzazione di fertilizzanti per l'agricoltura e di prodotti chimici industriali hanno fortemente inquinato le acque del lago che hanno scarso ricambio per mancanza di affluenti e scarsita' di sorgenti. In particolare i nitrati e i residui della zootecnia hanno determinato eutrofizzazione, crescita di alghe, produzione di schiume e un'alterazione profonda del biosistema.L'habitat, le piante, la biodiversità delle sponde del lago sono state profondamente alterate dalla antropizzazione negli ultimi decenni e l'aumento della densità abitativa continua senza soste. Sarebbe auspicabile una unificazione delle competenze sul Parco, sotraendolo cosi agli interventi scoordinati e in fin dei conti senza controllo, eventualmente con la creazione di una Authority specificamente dedicata. Salviamo il Parco del Trasimeno, o almeno quello che resta di uno dei luoghi un tempo più suggestivi d'Italia.

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