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sabato 22 aprile 2017
Via libera alla cementificazione in Italia
La commissione Giustizia del Senato, il 12 aprile, ha dato via libera, all'unanimità, al testo del ddl sull'abusivismo. Nel testo viene fatta una distinzione tra "abusivismo di speculazione" e un "abusivismo di necessità". Di fatto il ddl è una sanatoria per tutti gli edifici ad uso abitativo ed anche per quelli industriali il cui proprietario ne dimostri l'utilità per la sua attività. Per quanto riguarda gli abbattimenti delle costruzioni illegali passa questa semplice regola: possono venire abbattuti gli edifici su terreno demaniale o con vincolo, oppure in uso dei mafiosi; tutti gli altri sono di fatto abbonati e soprattutto viene posto un divieto all'abbattimento e requisizione se sono "abitati". Se consideriamo che gli edifici abusivi, già ora, non vengono abbattuti nella stragrande maggioranza, il ddl di fatto sana e incentiva alla libera cementificazione tutto quel che resta del suolo italiano libero da cemento e asfalto. Si parla anche di sanatoria sociale e varie regioni si apprestano a sanare e incentificare gli abusi dietro la scusa della necessità sociale.
In Campania, secondo i dati di Legambiente, su 70 mila case abusive vi sono state solo 4600 ordinanze di demolizione (questo oggi, prima che entri in vigore il ddl) ma quelle eseguite davvero si contano sulle dita di una mano. Con i nuovi criteri voluti da tutte le principali forze politiche del parlamento, non saranno demolite mai.Il governatore De Luca -come se non bastasse quello che combina il parlamento nazionale- si appresta a varare una legge regionale che blocca le demolizioni, in teoria per facilitare le requisizioni e l'esproprio, in pratica per lasciare le cose come stanno visto che si lascia l'uso della abitazione all'autore dell'abuso. Nel Lazio, nella provincia di Roma, le edificazioni abusive continuano indisturbate e stanno scomparendo sotto gli occhi allibiti dei pochi ambientalisti "veri", le ultime zone agricole mangiate dalla cementificazione selvaggia sociale, abitativa o industriale che sia. Nessuno interviene e la magistratura rincorre i ladri di polli mentre migliaia di ettari di suolo verde scompaiono, preda di illegalità e criminalità più o meno organizzata. In Sicilia per demolire poche villette costruite direttamente sulla spiaggia a Licata è dovuto intervenire l'esercito e il sindaco e gli assessori debbono uscire con la scorta: alle minacce hanno fatto seguito l'incendio di case di proprietà del sindaco e l'auto della moglie. Ma con il nuovo ddl gli abusivi avranno via libera direttamente dal parlamento.
La legge approvata in commissione al senato toglie inoltre la facoltà delle demolizioni ai sindaci (che già facevano poco e niente perché bloccati da ricorsi o minacce) e pone le demolizioni a carico dei prefetti. Potrebbe in apparenza sembrare un fatto positivo. Salvo che poi lo stanziamento del ddl per consentire ai prefetti le demolizioni è di soli 10 milioni l'anno fino al 2020. Una beffa, un siparietto comico da avanspettacolo se non fosse che si tratta invece della realtà, di una legge dello stato italiano non più sensibile neanche al ridicolo. Poiché ogni demolizione costa 80 mila euro in media si potrebbero demolire (notare il condizionale) appena 130 edifici l'anno. Attualmente sono 46.760 le ordinanze di demolizione che attendono esecuzione (dati del 2011) e ogni anno si costruiscono almeno 20.000 edifici abusivi. Ci sono regioni - come la Calabria o la Campania- dove più del 60% delle costruzioni sono abusive. In Sicilia il 56 % e in Molise quasi il 70 %. In Lazio e in Umbria quasi il 30 %. Ma anche al nord si registrano percentuali di abusivismo elevate come in Liguria (20 %) o addirittura in Emilia Romagna (vicino al 10%).
Con la nuova legge cambia tutto. L'edificazione diviene libera, basterà dimostrarne la necessità. E in ogni caso basterà abitarci per evitare l'abbattimento e consentire la sanatoria. Anche gli immigrati irregolari, come già avviene nel Lazio, potranno farsi la casetta: per loro non c'è neanche bisogno di dimostrare la necessità...come invece avverrà per i cittadini italiani. Un altro robusto passo verso la distruzione del paesaggio e della campagna italiana grazie a parlamento e governo. Della legge che si voleva introdurre qualche anno fa sul divieto di edificazione del suolo verde e in favore del riuso del già costruito non si parla più. E' finita nel dimenticatoio, e la colpa non è solo dei politici che vedono nell'edilizia speculativa fonte di guadagni e di "sviluppo" economico - oltre che di corruzione-. La colpa è anche delle associazioni cosiddette ambientaliste o verdi. Hanno smesso di puntare sulla legge per salvaguardare il paesaggio e il territorio agricolo, in favore di politiche più "umanitarie" che vedono nella cementificazione un ruolo per consentire il ripopolamento italiano, in un paese dove preti e ambientalisti, destra e sinistra, conservatori e progressisti, partiti e movimenti, tutti insieme piangono le culle vuote.
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RispondiElimina<< la colpa non è solo dei politici che vedono nell'edilizia speculativa fonte di guadagni e di "sviluppo" economico - oltre che di corruzione-.
RispondiEliminaLa colpa è anche delle associazioni cosiddette ambientaliste o verdi. Hanno smesso di puntare sulla legge per salvaguardare il paesaggio e il territorio agricolo, in favore di politiche più "umanitarie" che vedono nella cementificazione un ruolo per consentire il ripopolamento italiano. >>
Che squallore: contro un'alleanza di questo tipo, temo che non ci siano proprio difese...
Guardate che parlar di via libera alla cementificazione nel paese che da oramai conquant'anni ha le norme edilizie di gran lunga piu' restrittive e vessatorie del mondo, e' fuori luogo.
RispondiEliminaLa cementificazione e' molto piu' dovuta al fatto che tali norme, poiche' sostanzialmente proibiscono tutto, hanno consegnato il settore dell'edilizia alla montagna di burocrati, professionisti e speculatori che ne hanno fatto la gallina dalle uova d'oro, separandola dalla sua funzione principale che sarebbe stata quella di fornire un ricovero.
A cementificare non e' certo chi costruisce qualcosa per il suo uso personale (che fra l'altro e' un diritto naturale), e' chi lo fa per lucro e conto terzi. Ripeto ad aver consegnato il settore agli speculatori e ai professionisti e' stata proprio e solo la regolamentazione che questo articolo, pieno dei soliti pregiudizi che tanto danno hanno fatto, sostiene.
ha ragione Winston: quando è il privato cittadino che vuole costruire per uso personale gli fanno passare le pene dell'inferno. e non si può nemmeno ordinare una piccola modifica nel proprio appartamento senza prima ricevere permessi e permessini comunali.
RispondiEliminain quanto durante gli anni della congiutura anni e anni fa non era stato certo fermato il vero abuso, basti guardare com'è conciata la Liguria, Genova soprattutto, forse
Oltrettutto, rimarco, la professionalizzazione e rigidissima normazione dell'abitare, ha trasformato l'edilizia in faccenda puramente speculativa da parte di tutti gli avvoltoi che ci girano attorno (e se si considera il lato estetico invece che speculativo non cambierebbe molto) spogliandola della sua funzione principale, quella di permettere alle persone e alle famiglie di costruirsi la propria abitazione e di adattarla nel tempo alle mutate esigenze secondo il loro desiderio.
EliminaL'edilizia e' una moneta di scambio a corso forzoso sotto il rigido controllo dello Stato.
Ma ci scommetto che tempo tre mesi avremo un nuovo articolo della serie "via libera alla cementificazione". Il problema degli ecologisti e' non tanto che parlano di cose di cui non sanno assolutamente nulla, e' che sono pieni di pregiudizi e non sanno di non sapere.
Se ognuno potesse costruire abbattere e modificare liberamente sul suo terreno, la cementificazione non esisterebbe, perche' sarebbe resa impossibile, anzi non avrebbe neppure senso, la speculazione.
RispondiEliminaChi si recherebbe dallo speculatore o dal burocrate col cappello in mano, chi cementificherebbe preventivamente per accumulare valore e arricchirsi, se sapesse che ognuno puo' farlo quando gli serve davvero, in pieno diritto, e senza render conto a nessuno?
Infatti negli anni '60, quando si comincio' a parlare di concessione edilizia, rovesciando il precedente jus edificandi che da diritto divenne concessione elargita a titolo oneroso, i piu' accorti legislatori si resero conto che contestualmente si sarebbe dovuta proibire completamente l'edificazione privata e darla in appalto monopolistico al pubblico, perche' altrimenti, grazie all'enorme aumento dei valori dovuti al fatto di rendere per via legislativa scarsa una risorsa che prima non lo era, il suolo edificabile e la concessione edilizia, sarebbe cominciata l'era della speculazione selvaggia e sarebbe stato consegnato il settore nelle mani dei professionisti.
Poiche' erano democristiani e non comunisti non misero in atto la seconda parte della legislazione, quella collettivistica anche nell'edificazione oltre che nella concessione, e ne risulto' il papocchio che vediamo: valori immobiliari alle stelle, e cementificazione non tanto selvaggia quanto inutile se non a moltiplicare il "valore immobiliare" per cui l'europa adesso ci bacchetta (dice che abbiamo un grande debito pubblico perche' invece di dare i soldi allo stato li abbiamo accumulati nelle abitazioni, per cui adesso dobbiamo cedere le abitazioni in cambio del debito).
Siamo incorreggibili.
<< Se ognuno potesse costruire abbattere e modificare liberamente sul suo terreno, la cementificazione non esisterebbe, perche' sarebbe resa impossibile, anzi non avrebbe neppure senso, la speculazione. >>
EliminaCaro Diaz, se la popolazione restasse stabile sul territorio, forse quello che dici tu sarebbe vero.
Ma se la popolazione continua a crescere senza sosta, forse puoi evitare la speculazione, ma non certo l'aumento della cementificazione.
Non vedo la contraddizione, secondo la mia (opinabile) teoria la speculazione provocata dall'eccesso di normazione moltiplica la cementificazione che si avrebbe senza l'eccesso, in ogni caso.
Eliminaanche qui c'è una bella contraddizione (segno che sempre di più essere umano e raziocinio si guardano sempre più in cagnesco ogni anno che passa) : se la vera preoccupazione fossero le culle vuote, l'obiettivo primario sarebbe proprio quello di abbattere la speculazione rendendo gratuita l'edilizia privata. chi ci capisce è bravo
RispondiEliminaProsaicamente... Le amministrazioni locali hanno ormai nell'imposizione fiscale sugli immobili una delle loro più rilevanti fonti d'entrata. Quelle stessa amministrazioni locali decidono quanto e dove si può o non si può costruire. Far costruire significa aumentare le entrate. Le costruizioni abusive non alimentano le entrate. Ergo, condonare e regolarizzare l'abusivismo non è che una manovra per incrementare il gettito fiscale. Considerate che parte delle imposte raccolte dagli enti locali finiscono in un vero e proprio pizzo da girare allo Stato centrale (quello che esprime il Legislatore) ed ecco che capire come nasce una legge del genere è quanto mai semplice. Magari c'è lo zampino del Padoan di turno e delle spintarelle del feticcio Europa?
RispondiEliminaDell'ambiente non è mai fregato nulla ad alcuno, molte volte neppure di quello dove si vive in prima persona (sì, esistono anche esseri così abbietti da cagare nel piatto dove mangiano, anche se in genere preferiscono farlo nel piatto altrui). La nostra cultura ha ormai interiorizzato il concetto del Mercato, nuova divinità alla quale occorre immolare sacrifici dei quali è considerato immorale anche solo mettere in discussione l'entità. Unendo i puntini...
Guarda che il mercato e' interiorizzato in qualunque cultura, lo scambio e' essenziale all'animale sociale e cooperativo che e' l'uomo. E dove c'e' scambio c'e' mercato, anzi lo scambio E' il mercato. Per poterne fare a meno sarebbe necessario essere del tutto autosufficienti, cosa che d'altra parte proprio quelli che a parole sono piu' contro il mercato, incongruamente, aborriscono.
EliminaLoro vogliono che tutto sia "social", compreso l'abitare.
EliminaTu confondi il Mercato con il mercato. L'uno è una divinità, l'altro no.
EliminaPer semplificare la lotta alla speculazione e' stata proposta una semplice regola. I terreni in possesso ai privati possono essere solo agricoli e non edificabili (in quanto e' un bene collettivo). Quando reso edificabile dal comune esso passa obbligatoriamente per l'esproprio da parte dello stato che lo paga al valore agricolo. Il costruttore lo acquisisce dallo stato in concessione pagandolo come edificabile. In questo caso il valore aggiunto va allo stato e quindi alla collettività'.
RispondiEliminaQuesta era la famosa legge Sullo, ma essendo l'italia un paese non comunista, almeno questa non passo', e per fortuna, perche' questo tipo di leggi mette in moto una reazione a catena incontrollabile di altre leggi, nel tentativo destinato al fallimento di ovviare ai danni imprevisti prodotti dalle precedenti.
EliminaMa il danno prodotto dalla collettivizzazione a titolo oneroso dello jus edificandi e' stato immenso, ed e' il principale responsabile della cementificazione che ne e' seguita, oltre che del mercato puramente speculativo che ne e' nato, e della lievitazione esponenziale del prezzo degli immobili e della conseguente tassazione, in una rincorsa senza piu' fine. Prima il prezzo delle case era stabile. Rendendo artificialmente scarso un bene prima gratuito, il diritto di edificare, lo si e' reso preziosissimo, e cosi' si e' attratto su di esso tutta la delinquenza che in questi casi si genera.
Ma sono ben consapevole che sono parole al vento.
"Un Paese dove preti e ambientalisti, destra e sinistra, conservatori e progressisti, partiti e movimenti, tutti insieme piangono le culle vuote"
RispondiEliminaDato anche il costantemente crescente afflusso di migranti centro-nordafricani e vicino-medioorientali e il tuttora elevato tasso di disoccupazione spec.te giovanile, penso che questo sia il problema fondamentale...
Si' ma lo si risolve solo se si riesce a farli vivere decentemente e in pace nei loro paesi, la' da loro la disoccupazione credo sia del 90 per cento, non del 10.
EliminaLa popolazione e' tanta in relazione alle attuali capacita' di carico di quei paesi, ma ormai e' quella, bisogna prenderne atto, e quindi bisogna fare di tutto per aumentare la capacita' di carico.
Dall'invasione cinese ci siamo salvati permettendogli di svilupparsi industrialmente e diventare la manifattura a basso prezzo del mondo, inquinando e cementificando a piu' non posso, e per fortuna loro nel frattempo hanno implementato le politiche del figlio unico, per cui dalla cina del futuro forse ci si puo' aspettare una certa ragionevolezza.
Quindi, prosaicamente, e' su questo che si devono concentrare le meningi, senza troppi moralismi cattolici o ecologici, che da questo punto di vista pari sono.
Sfortunatamente la politica del figlio unico in Cina è stata recentemente abbandonata proprio perché anche lì si piangevano le culle vuote!
EliminaCmq. da questo punto di vista il problema principale credo sia costituito non tanto dalla Cina quanto dall'enorme crescita demografica prevista per l'Africa (soprattutto subsahariana) nel corso del XXI secolo, a riprova che problematiche come quelle demografico-ecologiche trascendono ampiamente il concetto metafisico di 'sovranità assoluta' degli Stati nazionali così cara in particolare a pensatori come Hegel e Gentile e ai loro (attuali) epigoni...
> lo si risolve solo se si riesce a farli vivere decentemente e in pace nei loro paesi
EliminaPer quale strano motivo dovremo supervisionare e decidere cosa debba o non debba essere fatto in quei paesi?
Ogni paese padrone in casa propria.
Questa frase talmente ovvia, parrebbe rozza nei tempi del politicamente corretto.
Decidono di continuare con una demografia tumorale? Prego, se ne assumano le conseguenze.
Il caso dell'invaditrice Kyenge è lampante: rampolla di una famiglia abbiente (altro che profuga, rifugiata e altre fandaluche del genere) ha 38 o 30 fratellastri/sorellastre: il suo papi ha ingravidato un tot di mogli di sua proprietà e scaricando i propri testicoli nelle ovaie di quelle fattrici poi ne ha scaricato i risultati su quegli idioti, meschini di italiani.
No grazie.
Rimpatriare ieri e sul foglio di rimpatrio scrivere: per lagnanze rivolgersi al papi.
I moralismi non sono solo quelli cattolici o ecologici.
"supervisionare e decidere"
EliminaNon intendo questo, e non so quale sia la soluzione possibile, visto che come ci ricorda Claudio le proiezioni per il futuro sono di ulteriori due miliardi di africani che premeranno sulle coste di un belpaese oggettivamente difeso da ben 30 milioni di vecchietti col colapaste in testa e le relative badanti.
Quello che assaggiamo adesso e' solo l'antipasto.
Certo che si puo' ad esempio condizionare ogni forma di aiuto all'implementazione di serie politiche demografiche, senza le quali ogni aiuto e' destinato al fallimento. Questo si poteva e si puo' fare eccome, e non e' molto diverso da quello che dici, depurato dall'atteggiamento
tranchant.
Certo che richiede il riconoscere che devono cominciare a fare anche loro cio' che gia' sta facendo l'italia per cercare di porre rimedio alla bolla demografica che ha avuto nel suo passato... cosi' andrebbe posta la questione. Se invece diciamo che noi bisogna fare piu' figli, ma loro devono farne meno, e' gia' piu' difficile... sarebbe un po' un mettersi a ragionare scendendo al livello di quei bulletti di periferia il cui scopo primario e' mettere incinta qualcuna da poi caricare in un barcone, IMHO. Peraltro, se leggi "Tutto mi e' piaciuto" di Manlio Cancogni (si trova in rete...), vedi che nel periodo fascista i ragazzi, i liceali, ragionavano proprio in quel modo, era cosi' che all'epoca si dimostrava virilita' coi cotanei, coi risultati ben noti... gli italiani di oggi saranno anche idioti, ma quelli della generazione prima, col loro tronfio gallismo, non e' che fossero tanto meglio.
Premesso che (come già accennato) fenomeni come le attuali migrazioni di massa trascendono i confini nazionali e dunque solo a livello inter-transnazionale possono essere non dico risolti ma perlomeno attenuati/contenuti, a queste latitudini sfortunatamente siamo accerchiati dalle Destre che intendono rilanciare ad ogni costo la natalità indigena, dalle Sinistre favorevoli a un'accoglienza praticamente illimitata dei migranti extra-comunitari e dalla Confindustria & dal Vaticano che sostengono ENTRAMBE queste due opzioni: tutto ciò mentre i mancati avanzamenti nel processo euro-federalista consentono alla maggior parte degli altri Paesi europei di infischiarsene tranquillamente di una più equa (re)distribuzione del carico migratorio all'interno di una UE troppo debole...
Elimina"a queste latitudini sfortunatamente siamo accerchiati" ecc
EliminaSembra pero' si tratti di un rarissimo caso in cui la gente autoctona mostri una certa indipendenza di giudizio e savieta', e se ne freghi degli "appelli" di destre e sinistre alla disperata ricerca di clientele elettorali.
L'unico problema che resta e' nell'immigrazione selvaggia, me che non credo durera' ancora per molto, si stanno formando correnti di opinione che, magari utilizzando motivazioni sbagliate e intrinsecamente delinquenziali (quali sono le teorie del complotto e della premeditazione), porteranno a una qualche forma di repulsione verso il fenomeno.
Basti dire che la legge del mare obbliga a portare i naufraghi verso il porto piu' vicino: ma il porto piu' vicino, specie se si va ad accoglierli subito dopo la partenza, e' quello di partenza. E le organizzazioni delle ong stesse riconoscono che solo un terzo dei migranti sono davvero rifugiati politici, il resto sono ragazzotti che cercano la fortuna nel bengodi che e' l'europa, senza dubbio il continente piu' ricco e civile attualmente al mondo, ma forse anche grazie al fatto che non e' abitato e governato da gente come loro.
> bisogna fare piu' figli, ma loro devono farne meno
EliminaNel tuo luogo tu decidi quanti figli avere, non il vicino o l'invasore che si intalla a casa tua.
La cosa anormale e' proprio che vi hanno rimpinzato la testa di politicamente corretto per cui, coloro che sono entrati furtivamente nel tuo podere o nel tuo appartamento, nel tuo paese, contro la tua volonta', dovrebbeo avere stessi "diritti" (?) di fare figli come te nel tuo territorio/luogo.
Ovviamente a tue spese e se tu sollevi qualche obiezione qualche invasato iniziera' a tacciarti xenofobo o bulletto o nazifascioleghista o altri buffi e strampalati eptiteti.
Questo indica come la sovversione dell'etica e la relativa catechizzazione sia arrivata ad un tale punto di plagio per cui esiste un qualcosa di ecologico nel fatto che queste masse ci sottomettano.
In natura esiste una selezione per cui i cretini, i meno intelligenti (gli anacronistici culturali e morali, secondo Diamond) soccombono, collassano.
"Ma sono ben consapevole che sono parole al vento."
RispondiEliminaSto per dire cose politicamente scorrette, quindi chi e' sensibile non legga. Il disastro italiano delle periferie e' figlio di una mentalità' d'accatto e pauperista. Ricordo che a Roma fino a non molti anni fa era vietato alle cooperative costruire i garage sotto i palazzi perché considerati "di lusso". Si e' lasciato costruire le periferie alla speculazione e all'abusivismo. Il disastro romano e' figlio della mentalità' italiana del "tengo famiglia" e che povero e' bello. Della mancanza di cultura della legalità' in favore del principio dell'esproprio proletario. Invece lo Stato e l'autorità' locale avrebbero dovuto "progettare" le nuove espansioni urbane e affidarne la realizzazione alle grandi imprese (ai ricchi secondo la mentalità' d'accatto dominante), che costruissero con le tecnologie architettoniche ed energetiche avanzate e di qualita'. Su terreni prima espropriati dallo stato e senza speculazioni. Assicurando i profitti alle imprese con la vendita, salva quota riservata alle case popolari. Tutti i lettori del blog sanno che sono favorevole, in certi casi, ai grattacieli, il solo modo di risparmiare suolo verde e assicurare risparmio energetico in presenza di forte crescita demografica. Le periferie sono state costruite invece con edilizia spazzatura, con materiali scadenti, senza qualità' ed efficienza energetica, lasciando tutto agli speculatori o al fai da te che ha costruito al di fuori di legge e di progetto urbanistico.
A parte che i grattacieli, che io sappia, sono la tipologia abitativa di gran lunga piu' insostenibile ed energivora (chi vive e abita in un grattacielo non puo' avere uno stile di vita frugale, decide tutto il "condominio", e non puo' in nessun modo tornare all'autosufficienza), sono anche irreversibili nel senso che piu' impili la gente, piu' rendi libero altro spazio per impilarne dell'altra, e se rendi libero dello spazio aumentando la densita' abitativa in un punto, puoi star certo che prima o poi quell'altro spazio reso libero o meno denso verra' anch'esso occupato. Pensare che basti "fare una legge" perche' questo non accada nel lungo termine e', secondo me, veramente ingenuo (oltre che arrogante, prima di pensare di fare una legge che piace a noi, dovremmo pensare dieci volte al fatto che, al prossimo giro di giostra, democratico o tirannico che sia, ne verra' fatta una, opposta, che a noi dispiace). E se resta un sacco di spazio libero, avranno facilmente ragione quelli che dicono che non c'e' nessuna sovrappopolazione.
EliminaInoltre, veramente mi riesce difficile comprendere come tu possa conciliare il tuo fastidio per l'onnipresenza della tecnica, e poi suggerisca di adottare delle soluzioni che la rendono ancora piu' onnipresente, necessaria e irreversibile (questa e' una critica anche al mondo "eco" che promuove in tutti i modi lo switch-off all'elettrico).
Il problema di Roma e' intrinseco, una citta' con 3 milioni di abitanti che consumano senza produrre nulla, su un paese gia' abbondantemente sovrappopolato, non dovrebbe esistere, i nove decimi dovrebbero andarsene e tornare sulla terra, solo cosi' si avrebbe la giusta percezione di qual e' il loro impatto sul resto del mondo, l'avrebbero anche loro stessi, e magari eviterebbero di proporre soluzioni "fantasy" come sono praticamente tutte quelle che provengono dal mondo "eco", che infatti e' eminentemente salottiero.
I nostri antenati selvaggi che sprecavano nei riti di potlatch avevano una saggezza che noi abbiamo perso: se ti organizzi socialmente in modo da sopravvivere a stento con la cinghia stretta, alla minima ulteriore stretta, che prima o poi succede, sparisci.
Vedere quello che è successo dopo l' "ultima Roma" da veramente una stretta al cuore. Intendo l'"ultima Roma" quella - e dico mille volte prurtroppo- del Regno e del Fascio. Vedere questa Nairobi cresciuta nel silenzio generale, nell'indifferenza della politica,nell'incapacità e nella corruzione...questa Nairobi che ha mangiato tutto l'Agro Romano, una delle più belle campagne del mondo distrutte in pochi decenni nel dopoguerra. Tor Bellamonica è un set di un film di spaccio, degrado e violenza, ma almeno è qualcosa. La borghesiana è pietrame, rustici e fango, fogne a cielo aperto. Qualcuno osa parlare di crescita spontanea (illegale) ma democratica. I bombardamenti alleati furono misera cosa in confronto alla bomba atomica degli anni 60 e 70. Non ci sono parole per descrivere: bisogna vedere. Vale un viaggio. I grattacieli? Qualunque cosa ma non questo.
Elimina> in favore del principio dell'esproprio proletario
RispondiEliminaDiciamo che esiste un approccio marxista - progressista - tecnoteista - crescitista - ugualista -
economicista e... sostituzionista.
Con relativa propaganda nella quale la sostituzione necessaria a perpetrare la crescita (demografica) viene proprio apologizzata.
Ecco un articolo che raccoglie tutti i peggi ideologici attualmente disponibili farcito di menzogne e fanatismi demenziali (corsivi miei per evidenziare le perle...).
"(circa 144.000 immigrati in arrivo ogni anno).
E mantengono il Paese "giovane". E' proprio grazie all'arrivo degli immigrati che si alzerà costantemente il numero di figli per donna. E quindi se si considerano non solo gli arrivi, ma anche le nascite, il peso positivo delle migrazioni sulla popolazione italiana è notevole, si potrebbe arrivare a oltre 10 milioni di persone in più da qui al 2065."
quote:"L'unico problema che resta e' nell'immigrazione selvaggia, me che non credo durera' ancora per molto"
RispondiEliminasul punto sono decisamente scettica per il motivo seguente:
quote: "ma essendo l'italia un paese non comunista"
uhhhhhh????, con lo strapotere delle sinistre. anche se si chiamano PD, italia dei valori (per la serie di ogni vizio si fa virtù) e simili, possono cambiarsi pure di vestito che l'abito nuovo non ha fatto il monaco. semmai non è il comunismo bolscevico, sul punto alterità è diametralmente opposto, ma è il comunismo moderno
quote:"Diciamo che esiste un approccio marxista - progressista - tecnoteista - crescitista - ugualista -
RispondiEliminaeconomicista e... sostituzionista."
ugualista proprio no. se fosse ugualista italiani e latinoamericani non sarebbero considerati cittadini di serie B come ora. sostituzionismo è l'opposto di ugualismo
Il dogma bacato dell'ugualismo risale ai monoteismi gregari (sei 'na pecora nel gregge) poi all'Illuminismo, quindi al marxismo.
EliminaDiciamo i vertici transanzionali e ultracapitalistici puntano su masse di uguali e ugualizzati, omogeneizzati: se un certo luogo resiste ai loro piani, lo ugualizzi al resto del miscuglione grigiastro sostituendone gran parte.
Le parti ugualizzate, normalizzate sono funzionali al sistema: quella parte non si conforma? La sostituisco con una prodotta altrove e i miei progetti possono continuare senza tante rotture di cabasisi.
Mischiare tutto affinche' tutto sia frantumato, non resistente, una marmaglia poltiglia ugualizzata in ogni luogodel mondo.
Ovviamente i pastori dell'ipergregge continuano a fare il loro lavoro di tosatura, spostamento e poi macellazione o vendita.
quote: "Diciamo i vertici transanzionali e ultracapitalistici puntano su masse di uguali e ugualizzati, omogeneizzati"
Eliminama se quello che stanno facendo (loro o chi è dietro la quinte? non si sa) è proprio l'opposto, creando cittadini di serie A e di serie B, dove lo vedi questo ugualitarismo. a me pare di vedere piuttosto il nuovo schiavismo. insomma, per la serie tutti i cittadini sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri
Ovviamente i vertici continuano a fare quello che hanno sempre fatto: per usare le parole di Hermann Hesse sono delle castalie parassitarie che sfruttano ciò che sta sotto.
EliminaIl fatto che i kompagni milionari o miliardari (i neo soviet alla D'Alema, alla Zuckerberg, alla Chicco Testa, alla De Benedetti, alla Soros etc. ) continuino a smenarla con i diritti, l'uguglianza, e catechizzare le pecore fa parte del loro piano di sfruttamento e di sostituzione.
Come dice Massimo Fini, metterla nel culo al popolo (parola che a me non piace affatto) col suo consenso.
Quindi far credere alle masse opportunamente catechizzate che agiscono per i "diritti", per gli ugualismi, etc. e poi implementare la società a scoppio nella quale da una parte si frantuma e si immunodeprime la parte sana, il resto della piramide, sottostante, innestando a forza milioni di alloctoni ostili che da una parte competono brutalmente con il "proletariato" e la piccola borghesia locale e dall'altra parte nuociono ad essa, dalla pisciata o la cagata quotidiana sull'uscio di casa, allo scippo, alla devastazione di treni e mezzi pubblici, al socraccarico delle strutture dello stato sociale con persone straniere che nulla hanno contribuito alla realizzazione del sistema stesso, fino alla okkupazione di case popolari, fino alle molestie machiste delle "puttane" europee infedeli da parte degli islamici, alle uccisioni a colpi di machete o piccone, per arrivare alle stragi da parte dei "doni, ricchezze, pagatori di pensione e giosiosi fratelli dell'islam religione di pace".
Una serie di cazzate moralistoidi sesquipedale col quale, a furia di Bella ciao e razzismi positivisti, rincoglioniscono le masse locali da sfruttare frantumandone identità, cultura e resistenza.
"quote: "ma essendo l'italia un paese non comunista"
RispondiEliminauhhhhhh????"
Stavo parlando della proposta di legge "Sullo" degli anni 60, quando era forte il dibattito per la soppressione dello Jus Edificandi, ottenuta gia' nel 1970 dai "comunisti" tipo in questo caso Agobit, che vinsero la battaglia. Da allora in ambito edilizio e' proibito e strettamente regolamentato TUTTO, e la cementificazione che ne e' seguita, almeno nel centro-nord, e' stata tutta a termini di legge, l'abusivismo in tali zone era un fenomeno marginale, e da diversi decenni e' praticamente inesistente, soni passati 47 anni e questi ancora non se ne sono accorti.
La storia, vista dal punto dei vista dei tecnici-politici regolatori urbanisti che TUTTO hanno proibito e regolamentato fin da allora, e' qui:
http://www.dic.unipi.it/l.santini/edilearchitettura/AA2015-2016/lezioni/
Leggetela, che anch'io mi sono un po' stufato di ripetere sempre le stesse cose.
Conoscere almeno questa che e' storia recente e che molti di noi hanno vissuto in prima persona, quando non hanno "lottato" per ottenerla. Prendere atto dei risultati deleteri delle cazzate che si sostenevano all'epoca magari puo' servire ad evitare di ripetere sempre gli stessi errori.
purtroppo nelle pietose scuole dell'obbligo (non so se però oggi è cambiato, forse) la storia tendeva a fermarsi al secondo conflitto mondiale. ed essendo di fine anni 70 purtroppo non ho vissuto quel periodo di cambiamenti anni 50, 60, 70, che nonostante la congiuntura hanno però permesso a parecchie famiglie di uscire dal gatto che si morde la coda del "proletariato" indigente o miserrimo e addirittura di cambiar vita. quel che sono riuscita a conoscere della storia dell'epoca ha avuto a cha fare con le transizioni sociali, le contrapposizioni capitalismo/comunismo e stato sociale/neoliberalismo.
RispondiEliminada capire comunque che al momento si andava a piccoli passi verso la dittatura fiscale (la soppressione dello jus aedificandi non era che una tappa, dunque, al restringimento delle libertà appena ottenute), oggi molto più facilmente e velocemente raggiunta a causa dei nuovi mezzi di comunicazione