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venerdì 5 agosto 2011
IL TRAPPOLONE DELLA DECRESCITA FELICE
I fautori della decrescita felice non parlano mai della vera decrescita di cui c'e bisogno:quella demografica. Secondo costoro bisogna decrescere il Pil, frenare il mercato globale, ridurre i consumi, tornare all'economia locale.Ciò costituisce una decrescita felice o una utopia infelice? In un mondo di sette miliardi di umani, ogni decrescita economica e produttiva si traduce in povertà. Sette miliardi di umani si sostengono con la produzione di macchinari, concimi, prodotti chimici, trasporti, idrocarburi, cemento, legname ecc. Una grande megalopoli, come ce ne sono ormai in tutte le aree del pianeta, richiede ogni giorno l'utilizzo di decine o centinaia di tonnellate di prodotti chimici industriali (basti pensare al cemento, ai disinfestanti, agli idrocarburi e derivati, ai metalli, alle tubazioni,ai farmaci ecc.) che devono essere prodotti da industrie altamente inquinanti. E' solo grazie alla fabbricazione e alla utilizzazione di quantità gigantesche di detersivi, disinfettanti, antiparassitari, conservanti, ecc. che milioni di persone possono vivere in spazi ristretti, con altissime densità abitative, come avviene nelle odierne megalopoli. Se riduciamo la produzione di tali sostanze non possiamo piu assicurare la sopravvivenza e la funzionalità delle megalopoli. Le epidemie, le carestie, le catastrofi che hanno riguardato epoche precedenti tornerebbero in un battibaleno amplificate dalla densità demografica delle megalopoli se le industrie non sfornassero a ritmi pazzeschi tutti quei prodotti chimici e tecnologici. Non è un caso se un fiume di una grande città è pieno di tossici e schiumoso come una fogna: è una necessità dovuta alla struttura stessa delle città moderne, sempre più sovrappopolate e legate a produzioni inquinanti ed alti consumi, senza contare l'immane e sempre meno gestibile problema dei rifiuti e della loro quantità. Inoltre se riduciamo la produzione dei pesticidi e fertilizzanti non possiamo produrre cibo a sufficienza per sette miliardi di persone. Con la decrescita riduciamo insomma la produzione e l'innovazione tecnologica, ma senza prima ridurre il numero di abitanti del pianeta avremo un mondo sovrappopolato e povero. Bisognerà stampare moneta e si tornerà ad una inflazione a due-tre cifre. Si fermerà ogni progresso a cominciare da quello che richiede alti investimenti come il tecnologico e la ricerca. Chi inoltre deve assicurare la decrescita? Con quale meccanismi di costrizione e di controllo? La libertà e' connaturata e inscindibile dalla libertà economica. Dovremmo per forza ricorrere ad uno Stato autoritario, a funzionari e burocrati, a comitati centrali e commissioni di controllo. Ci saranno politici e funzionari di partito che si arrogheranno il diritto di stabilire cosa debbo consumare e dove lo debbo acquistare. Tutte cose che abbiamo già provato con esiti catastrofici nel XX secolo. In realtà il problema e' in questi termini: non abbiamo bisogno di una minor produzione, ma di una produzione diversa, più rispettosa del pianeta. Abbiamo bisogno di energia pulita e a buon mercato, abbiamo bisogno di tecnologie a basso impatto ambientale, di trasporti poco inquinanti, di costruzioni rispettose dell'ambiente naturale e alta qualità abitativa.Abbiamo bisogno di città a misura d'uomo, meglio se più piccole, più ricche di verde, con sistemi a basse emissioni. Per questo la ricerca e lo sviluppo tecnico e scientifico sono necessari e quindi e' necessaria una economia di sviluppo e di libero mercato. La decrescita su cui ci dobbiamo impegnare e' quella demografica: ridurre la sovrappopolazione e' il solo modo per ritrovare un equilibrio con l'ambiente e la natura, per tornare a pensare il mondo non come sfondo di cui appropriarsi ma come ciò che ci sostiene e ci dona una vita degna di essere vissuta.
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Caro Agobit, concordo al 100 %.
RispondiEliminaNon abbiamo necessariamente bisogno di meno tecnologia, ma abbiamo ASSOLUTAMENTE bisogno di meno persone (molte meno persone).
Senza questo non vi è speranza di salvezza.
Il problema è: come arrivarci evitando le (inevitabili) tragedie e rivoluzioni ?
Le singole comunità sono fatte di individui che tendono al massimo benessere e sviluppo individuale, per cui (ahimè) non potrà mai essere la società civile a porsi dei freni.
Devono farlo (e non sai quanto mi costa ammetterlo) gli Stati, mediante l'unica leva che funzioni, ovvero quella della tassazione.
Quindi: tassazione feroce del consumo di energia, dell'inquinamento e anche della prole (oh, yes !).
Concordo. Non è poi tanto difficile. Io ho solo una figlia. Tanti miei amici hanno uno o massimo due figli per coppia. Non occorre fare molto di più di questo, se non fare divenire la cosa generale in tutto il mondo, specialmente nelle aree sovrappopolate.
RispondiEliminaNoi abbiamo 2 figlie di 37 e 38 anni, entrambe sposate e con una sola nipotina. Chiuso. Un mio caro amico, dottore e psichiatra ne ha 5, uno dopo l'altro. Chiesto il motivo disse," solo il secondo e stato maschio e aspettavamo un altro maschietto". Nacquero 4 femmine. Meno male che a quel punto smessero di far figli....seno'....sono daccordissimo con la politica cinese del unico figlio/a. Se fossimo "soltanto" 1 miliardo si potrebbe vivere tutti da nababbi con l'attuale tecnologia. E meglio ancora se "soltanto" 1/2 miliardo. E il petrolio durerebbe ancora per altri 150 anni almeno.
RispondiEliminaIl mondo sarebbe un altro anche con due miliardi di umani. Certo un miliardo sarebbe ancora meglio. Mi conforta vedere che sempre più persone si rendono conto del problema, aprono gli occhi. Ma la resistenza è ancora tanta. Qualche asino ci accusa di razzismo, qualcun altro di odiare l'umanità. E pensare che sono proprio questi accusatori che stanno lavorando alacremente per distruggere l'umanità!
RispondiEliminaUn mio caro amico a "fatto" 4 femmine e un maschio. Il maschio sposato gli ha dato 2 nipotine e chiuso i "battenti". Una delle figlie e incinta e vicino la quarantina. Le altre 3 figlie non sono sposate ma hanno compagni e a quanto pare nessuna ha in mente di fare figli. Questo e il sistema per sistemare tutto: la scelta consenziente !!.
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