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mercoledì 9 aprile 2014

Un passo avanti: verso il controllo demografico nelle Filippine

Dal sito di Repubblica del 9 aprile 2014:


 Filippine, approvata la nuova legge sul controllo delle nascite. Sconfitta la Chiesa

Storica decisione della Corte Suprema in uno dei paesi più cattolici al mondo: preservativi e pillole contraccettive per tutti, educazione sessuale obbligatoria a scuola. Inutile la dura opposizione di religiosi e fedeli


MANILA - Controllo delle nascite, preservativi e pillole contraccettive gratis per tutti, educazione sessuale nelle scuole. La Corte Suprema di uno dei paesi più cattolici del mondo, le Filippine, ha approvato una legge del governo duramente contestata dalle autorità ecclesiastiche locali, tuttora molto influenti nel Paese. Numerosi esponenti della Chiesa cattolica, infatti, si erano ribellati alla riforma approvata a fine 2012, definendola "demoniaca". Così avevano portato il caso di fronte alla Corte di Manila, che però ha dichiarato costituzionale gran parte della legge, riconoscendo però l'obiezione di coscienza ai medici.

Contraccettivi ed educazione sessuale. La riforma, promossa dallo stesso presidente delle Filippine Benigno Aquino III, prevede una serie di provvedimenti per aumentare il controllo delle nascite nel Paese, che, stando alle rilevazioni del Cia Factbook 2013, ha un tasso di natalità piuttosto alto (24 nati ogni 1000 persone, in Italia siamo a 8,94). Tra le misure, ci sono contraccettivi gratis, come preservativi e pillole "del giorno dopo", destinati soprattutto alle persone più povere. Non solo. Sono previsti, infatti, oltre a nuovi consultori per le donne che hanno subito aborti illegali, corsi obbligatori di educazione sessuale nelle scuole del paese.

La rivolta dei cattolici. La storica decisione è stata presa nonostante nelle Filippine la Chiesa sia ancora potentissima e molto influente. Secondo il Pew Research Center, con i suoi 76 milioni di fedeli (circa l'80 per cento della popolazione totale), le Filippine sono il terzo paese più cattolico al mondo dopo Brasile (127 milioni di fedeli) e Messico (96 milioni). La Chiesa ha combattuto fortemente questo disegno di legge, ritenendolo una minaccia per la vita, e ha denunciato pubblicamente tutti i politici, Aquino incluso, che l'hanno sostenuto. Secondo un recente sondaggio citato da Al Jazeera, il 72 per cento dei Filippini è favorevole alla riforma.

14 commenti:

  1. I medici che si dichiarano cattolici vadano a fare gli obiettori nelle strutture cattoliche con stipendi cattolici.
    Se fanno obiezione nelle stutture non cattoliche con i soldi di tutti, pastafariani, ebrei, buddisti, adoratori della patonza, rasta, non deisti, animisti, indù o shintoisti, agnostici, e fanno obiezione di coscienza e negano l'aborto che chiedi loro, il giorno dopo sono fuori dalla struttura a pedate nel culo.

    Religioni oppio delle menti e distruzione di Gaia.

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  2. Gran bella notizia, caro Agobit.
    Una vittoria contro il nemico più difficile, e... in trasferta a casa sua.
    Spes ultima dea.

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  3. La Chiesa è ormai giunta al capolinea. Nessuno più crede, nessuno ha più paura dell'inferno, la fede non può più essere imposta né con la forza e il sostegno del potere civile né con la circonvenzione degli incapaci (i bambini). È mia convinzione che stiamo assistendo alla fine del cristianesimo in diretta. Ci vuole altro che la giovialità di Francesco per restaurare il potere. Al crollo della fede - almeno in occidente - hanno contribuito il benessere diffuso e i consumi e - paradossalmente - anche la demografia che sta tanto a cuore alla Chiesa. Per governare e tenere a freno una massa crescente di cittadini il potere ha puntato o ha dovuto puntare sui consumi. Ma una massa crescente di consumatori non può che rincorrere il benessere e i piaceri - che si chiamavano una volta panem et circenses (prima dell'avvento del cristianesimo). Gli imperatori dovevano accontentare le masse coi giochi, oggi l'intrattenimento è molto più vario e le masse sono ormai fuori controllo ovunque, non accettano più imbonimenti di tipo religioso, oltretutto noiosi (la messa, i rosari, gli esercizi spirituali, le processioni, i pellegrinaggi, i tridui, le novene, i primi nove venerdì del mese, la benedizione delle case, Tantum ergo, Mira il tuo popolo, reliquie, beati, servi di Dio, santi, apparizioni mariane (mai una volta che appaia Gesù, lo Spirito Santo o Dio padre in persona). Negli anni Cinquanta la processione in paese era un avvenimento a cui partecipavano più o meno tutti, anche per conformismo. Ormai le processioni non si fanno più o solo in alcuni paesi con radicate tradizioni (ma ormai questi eventi religiosi di religioso hanno ben poco, sono anch'essi spettacolo, circenses). L'islam è ancora molto vivo rispetto al cristianesimo perché non ha avuto il suo illuminismo e la conseguente secolarizzazione, ma potrebbe bruciare le tappe, non avere davanti a sé ancora secoli di barbarie e infantilismo. L'aspirazione al benessere, alla "buona vita", pervade ormai il mondo intero, è l'aspirazione di tutti. Naturalmente l'era religiosa non è ancora finita, ci potranno ancora essere tentativi di restaurazione, colpi di coda, scontri di retroguardia, ma "il corso dell'acqua va inarrestabilmente dall'alto al basso e non viceversa" (Severino). La Chiesa può tentare ancora un'alleanza con l'islam, cosa impensabile appena trent'anni fa (vedi le aperture di Scola alle moschee e ai minareti a Milano). Ma la vedo dura, per non dire nera per la Chiesa, il cristianesimo, ma anche per l'islam e altre religioni (ripeto: il funerale di queste fedi noi probabilmente non lo vedremo, ma tira indubbiamente aria di funerale per le credenze religiose in genere). Forse s'instaurerà una religiosità diffusa che però non avrà niente a che vedere con le varie verità rivelate. Bisognerà poi intendersi sul significato di religione naturale.

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  4. Credo che noi vediamo la fine della Chiesa e della Religione dal nostro angolo di visuale: quello dell'occidente secolarizzato. Basta osservare certe vie di Milano o certi ambienti di Roma per vedere molti fedeli islamici fortemente motivati e genuflessi in un modo per noi incomprensibile. Le masse indu che migrano alla foce del Gange sono un altro spettacolo che aprono un intero capitolo di antropologia sui comportamenti di Homo. Non riesco a non vedere anche l'aspetto religioso con cui le masse occidentali si recano in massa nei centri commerciali ad adorare il nuovo dio-merce esposto in banconi che rappresentano i nuovi altari del sacro o il suo opposto (gli idoli d'oro o Baal). La visione illuminista ed hegeliana di un progresso verso la laicità e la ragione non la darei per scontata. La demografia entra pesantemente in gioco in questi processi: le masse religiose e integraliste sono oggi molto più prolifiche di quelle laiche e materialiste e, in prospettiva il mondo potrebbe evolvere verso un nuovo integralismo alimentato dall'esplosione demografica in paesi integralisti. E' vero che i supermercati e la televisione hanno sconfitto il comunismo, ma la storia del comunismo datava da meno di un secolo (l'Unione Sovietica è durata 70 anni); al contrario le religioni monoteiste durano da duemila anni e più (l'Islam un poco meno ma sempre oltre i quindici secoli). Il conflitto tra consumismo e integralismo (che ha fatto crollare le torri di NY) è appena all'inizio. L'invasione cui siamo sottoposti noi e l'Europa è anche espressione di questo conflitto. Diceva Huntington che, a differenza di quel che credono molti, la democrazia è debole, continuamente in bilico ed esposta a molteplici pericoli. Quale sarà l'effetto dell'arrivo di milioni di nuovi cittadini che non hanno nella loro cultura e tradizioni né il liberalismo, né la democrazia, e si affidano per le leggi dello stato a leggi religiose e sono abituati alla sottomissione delle donne (ad esempio)? E quale sarà l'effetto alla lunga ( e non solo sui tempi brevi della politica del giorno per giorno...)? Noi abbiamo perso l'antico sentimento religioso ma non abbiamo una nuova fede laica. Siamo deboli e non difendiamo le nostre usanze di fronte a chi non ha beni materiali ma arriva con una forte appartenenza. Non credo che in tutto questo ci sia un disegno del potere. Il potere approfitta delle situazioni, ma non credo che guidi i processi di trasformazione (anche perché non è poi così intelligente...). La Chiesa si è tuffata in questa nuova situazione che, secondo lei, è in grado di arrestare il processo di secolarizzazione che ha dominato in occidente per due secoli esplodendo negli ultimi decenni in una fiammata consumistica che ha eliminato tutte le ideologie e le visioni "superiori" della politica. L'esplosione demografica e le migrazioni epocali sono l'ancora di salvezza della chiesa, di ogni chiesa, per cercare di invertire la situazione e riappropriarsi del Regno. Tu vedi la fine della chiesa. Io vedo invece la debolezza dei laici e del pensiero liberale che non ha più nulla da proporre. E il mondo letteralmente brucia...

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    1. Mi è piaciuta questa tua visione delle cose molto meno ottimista della mia. È vero, niente è scontato, può ancora avvenire l'inverosimile e ripiombarci tutti in un medioevo che credevamo ormai impensabile ("Il medioevo prossimo venturo" non era il titolo di un libro di Roberto Vacca? Un libro di trent'anni fa). La libertà di espressione è sempre più limitata anche da noi. Vi sono poi fenomeni incredibili come la proibizione della prostituzione a livello europeo sul modello svedese (il parlamento francese ha già approvato la legge che punisce solo i clienti): nemmeno la Roma dei papi era arrivata a tanto! (anzi il Vaticano lucrava sul fenomeno). Di questo passo si riscoprirà magari anche il matrimonio indissolubile ... Tutto sommato la fede non è così importante, ciò che conta è l'imposizione di certe regole indiscutibili, i valori non negoziabili su cui non è ammessa discussione (a chi ci prova si taglia la testa). Lo stesso e malgrado tutto c'è ancora qualche motivo di speranza (non dirmi di no).

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    2. Il numero di prescrizioni normative (le leggi laiche dello Stato, che vi faccio notare sono MOLTO piu' tassative e prevedono punizioni MOLTO piu' severe) cui e' sottoposta la nostra esistenza e' in numero del tutto inimmaginabile per qualsiasi altra epoca e, nella nostra epoca, qualsiasi altro luogo, e voi vi preoccupate della scomparsa della religione???

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    3. Mi spiego meglio: sulle 300.000 leggi che abbiamo, 5 forse sono meno severe (ma molto piu' complicate ed estenuanti) dei paesi deve vige l'integralismo religioso, ma le altre 299.995 li' nemmeno esistono e/o riescono a pensarle.
      Evidentemente una qualche religione c'e' anche da noi, ed e' MOLTO piu' totalizzante, solo che noi, come loro, riconosciamo solo le stranezze degli altri.

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  5. Agobit: "Non credo che in tutto questo ci sia un disegno del potere."

    Io invece credo proprio di sì. Più grande la mandria, maggiore il profitto. Più diversificata e litigiosa la mandria, maggiore la possibilità di controllarla in quanto divisa. Più giovane la mandria, meno esperti (e dunque più manipolabili) i singoli capi di bestiame. Tre ragioni che mi son venute in mente in una manciata di secondi. Dovessi pensarci più a lungo e più attentamente, chissà quante altre ne scoprirei.

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  6. << Agobit: "Non credo che in tutto questo ci sia un disegno del potere." >>
    << MrKey: Io invece credo proprio di sì. >>

    Non verrei fare il solito cerchiobottista, ma butterei lì un 50 - 50.
    Un po' cercano di crearlo e un po' si limitano a sfruttarlo.
    Certamente però, nell'ignoranza e nella divisione altrui ci sguazzano alla grande.

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  7. Quote: "L'esplosione demografica e le migrazioni epocali sono l'ancora di salvezza della chiesa, di ogni chiesa, per cercare di invertire la situazione e riappropriarsi del Regno."
    non di ogni chiesa, ma della chiesa cattolica, come spesso cerco di far notare, il protestantesimo in sua gran parte ha una visione di svariate questioni etiche, sovrappopolazione in primis, diametralmente opposta a quella cattolica. per questo, quando si parla di chiesa contraria alla contraccezione sarebbe bene aggiungere cattolica a fianco. riporto nuovamente un brano dell'opera di Erich Fuchs:
    "Mentre il magistero cattolico romano continua a proibire qualsiasi ricorso a mezzi anticoncezionali artificiali in nome del rispetto della legge naturale, le chiese protestanti hanno reagito subito positivamente allo sviluppo della riflessione e dell'azione riguardante il controllo delle nascite, ai primi del XX secolo. E per ragioni teologiche estremamente significative: il fine del matrimonio non è anzitutto la procreazione, ma l'unità dei coniugi. Tutto ciò che può favorire quest'unità è approvabile. Ma l'astinenza sessuale auspicata dalla Chiesa Cattolica come metodo di regolamentazione non può rispondere a questa ricerca di unità perché, in un certo senso, squalifica la sessualità, riducendola alla sua funzione procreatrice. Se, in pieno accordo con la testimonianza biblica, si riconosce che la sessualità può essere il segno e il mezzo per l'unità dei coniugi, di cui il figlio potrà essere un segno successivo, è giusto non condannare gli sposi al timore di figli indesiderati ogni volta che vogliono unirsi nell'amore.

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  8. ma dopotutto se si va a vedere la storia il cattolicesimo di fatto non corrisponde alla chiesa primitiva. quando l'impero romano divenne cristiano e si cominciò a proibire il paganesimo, l'unico modo per continuare a praticarlo sembrava essere la sostituzione degli dei pagani con i santi cristiani (se si va a vedere, così come si credeva che ogni divinità pagana fosse la patrona di qualcosa, lo stesso avvenne con i defunti santi cristiani, a onta del divieto della legge mosaica, ovviamente rimasta valida anche nel cristianesimo, di non avere altre divinità all'infuori di Dio) con il conseguente culto delle immagini e gli interessi reciproci tra potere temporale e religioso , per chi anziché avere a cuore la fede l'aveva nei propri interessi, hanno fatto il resto. nacque allora la tradizione, che per il cattolicesimo ha la stessa autorità della Bibbia ma che in realtà non ne ha nessuna perché com'è ovvio non è ispirata. e sempre gli interessi reciproci tra potere temporale e religioso (ovviamente trattandosi in questi casi di falsa religiosità o nella migliore delle ipotesi religiosità esteriore, che nulla ha a che fare con la fede, quello è fariseismo,- dopotutto Gesù stesso aveva avvisato di guardarsi dal lievito dei farisei!- ha prodotto secoli di analfabetismo e ignoranza . nel medioevo faceva comodo avere davanti a sé intere masse di analfabeti che grazie alla loro ignoranza non avevano modo di mettere in discussione quello che gli veniva propinato. e infatti qualunque movimento volesse tornare alla chiesa delle origini, la chiesa cristiana primitiva, veniva duramente perseguitato così come venivano perseguitati gli ebrei

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  9. in tutto il medioevo (e in Italia, sede del Vaticano, fino al dopoguerra quasi) vigeva il divieto di leggere la Bibbia per chiunque non fosse un prelato (ancora una volta l'ignoranza faceva gran comodo, più pecore = più lana), mentre il protestantesimo, in tutte le sue forme e epoche ha sempre cercato di diffonderla, anche proprio a rischio e pericolo, come accadde nel caso della traduzione di Tindale secoli addietro

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  10. Quando parlo di chiesa, mi riferisco ovviamente in primo luogo alla chiesa cattolica. Non conosco le posizioni della chiesa protestante riguardo al problema demografico, anche se la politica dei protestanti -ad esempio in Africa- mi risulta più aperta e disponibile al controllo demografico rispetto alla chiesa cattolica, che invece è assolutamente chiusa su questo argomento. Nella lotta contro l'oscurantismo clericale dobbiamo tuttavia distinguere le posizioni delle chiese diverse da quella cattolica. E ti ringrazio di avercelo ricordato

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  11. di nulla! infatti per quanto riguarda l'Africa, un'associazione volontaria protestante alla quale ho sottoposto la necessità della divulgazione dei mezzi di prevenzione del concepimento nelle aree in cui opera, ha accettato l'idea con entusiasmo, concordando che anch'essa può divenire una forma di aiuto. è importante anche combattere l'analfabetismo, poiché la mancanza di istruzione porta la popolazione locale a scelte sbagliate. due missionari (protestanti) che ho conosciuto, infatti, parlavano di come alla popolazione della zona in cui operavano non entrava proprio in testa che loro vivevano beatamente senza figli (erano una coppia sposata, e forse appunto per la mancanza di figli riuscivano e essere più dedicati all'opera missionaria), l'abitudine dei matrimoni in età adolescenziale era veramente dura a morire e questa muore solo con decenni di scolarizzazione (ovvio che la popolazione deve abituarsi ad andare a scuola e finire quantomeno il liceo), poiché oltre all'oscurantismo cattolico purtroppo anche le abitudini locali possono farla da padrone......

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