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Recentemente a Berlino l’Ipcc
(Commissione internazionale sul cambiamento climatico) ha presentato per conto
dell’Onu la terza parte del rapporto sul cambiamento climatico. Leggendo la
relazione sembra di trovarsi in “nave sanza nocchiero in gran tempesta” in
quanto vi si fanno una serie di affermazioni talmente contraddittorie che gli
esperti appaiono in preda ad uno stato confusionale. Secondo l’Ipcc per evitare
il disastro relativo al global warming descritto nella seconda parte del
rapporto, è necessario tagliare le emissioni di gas serra del 70 % entro il
2050 e sostituirle con l’energia solare ed eolica. Per raggiungere questo
obiettivo, secondo i 235 scienziati che hanno firmato il rapporto, nei prossimi
17 anni –entro il 2030- bisognerà investire 20 miliardi di sterline in meno
all’anno nei combustibili fossili e 90 miliardi in più nelle alternative green.
Poiché la cosa deve essere apparsa ridicola a loro stessi – anche perché
significherebbe triplicare le già salate bollette energetiche con il corollario
di una crisi economica generale da terza guerra mondiale- gli esperti si sono
spinti a rivalutare lo shale gas come “tecnologia ponte” nel frattempo che le
energie alternative si facciano strada (quella strada in salita che stanno
cercando di percorrere senza per ora arrivare a nulla). Anche perché tra capo e
collo degli ambientalisti mainstream è arrivata una tegola di piombo ben
pesante e traumatica. Uno dei maggiori esperti mondiali di energia, il
professor Vaclav Smil, ha pubblicato sulle Scienze un articolo che smorza gli
entusiasmi sulle rinnovabili in maniera impietosa. Con grafici ben documentati
e difficilmente contestabili Smil dimostra che attualmente le rinnovabili
coprono solo il 3,4 % della domanda mondiale di energia, e che storicamente
vedendo quel che è successo con il carbone, il petrolio e il gas, a partire da
quel livello ci vogliono almeno
dai 60 anni ad un secolo prima che le quote della domanda coperte raggiungano
livelli significativi. Infatti, dice Smil, l’800 non fu il secolo del carbone
ma del legname, e solo nel ‘900 il carbone raggiunse quote di maggioranza. Così
il petrolio ha raggiunto i livelli enormi di consumo solo a partire dalla
seconda metà del ‘900 e sta ancora in piena salita della curva dei consumi. Il
gas è ancora ai primi stadi, e le rinnovabili non hanno ancora cominciato (vedi
grafici sotto il titolo). A questo punto gli esperti dell’Ipcc hanno cominciato
a dare i numeri e dopo aver condannato per anni fracking e nucleare come
espressioni di satana, sono passati ad un tentativo di timida rivalutazione.
Anche perché l’ alternativa è un innalzamento di cinque gradi della temperatura
del globo per la fine del secolo (che a quel punto sarebbe anche la fine del
mondo…). Accade così che i nostri esperti dell’Onu riscoprano che la tecnologia
nucleare è una energia pulita, nel senso che è carbon-free e priva di
inquinanti, a parte le scorie che però potrebbero essere facilmente smaltite
con le tecnologie attuali e forse ancora meglio con alcune novità allo studio.
Dopo averla definita “una delle energie più pulite al mondo”, debbono essersi
resi conto di essersi spinti troppo avanti, ed hanno ingranato la retromarcia:
“…ci sono però una varietà di barriere e di rischi, tra cui l’opinione pubblica
sfavorevole”.
A
complicare la già confusa situazione mentale degli esperti Onu, ci sono le
dichiarazione dell’ambientalista di ferro Michael Shellenberger del
“Breakthrough Institute” che ha dichiarato: “ Non prendiamoci in giro: la
centrale nucleare di Fukushima è stata teatro di un grave incidente
industriale, ma quanta gente è morta? Nessuno. Per lo tsunami, invece, sono
morte 20 mila persone”. Prosegue Shellenberger: “I giornali hanno fatto
l’equazione tra tumore e radiazioni ma anche i 70 lavoratori della Tepco che
sono stati esposti in Giappone, hanno una probabilità dello 0,002% di contrarre
un tumore, praticamente equivalente a quello della popolazione generale. La
gente è irrazionalmente spaventata dalle radiazioni perché non sa che cosa sono
e i giornali cavalcano questa paura. Gli scienziati però sanno che ci sono
molte radiazioni in natura a cui siamo sottoposti ogni giorno. Le radiazioni
assunto durante un viaggio aereo –ad esempio- equivalgono a quelle di un
lavoratore di una centrale nucleare che abbia svolto il suo mestiere per alcune
migliaia di anni. Esiste un
pregiudizio, un odio ideologico contro il nucleare, e molte persone sono
convinte che il mondo potrebbe andare avanti con l’energia eolica o solare, ma
questo è assolutamente ridicolo. Se crediamo veramente al pericolo dell’effetto
riscaldamento globale e vogliamo davvero ridurre le emissioni di gas serra,
abbiamo bisogno del nucleare. Senza nucleare nei prossimi decenni nessuno
fermerà le emissioni di gas serra”.
A
questo punto per i poveri esperti dell’Ipcc il compito diventa più che arduo,
impossibile. Persa definitivamente la brocca, dopo aver auspicato l’uso del
fracking ( eppure lo avevano osteggiato per anni) e dopo aver riabilitato il
nucleare (ma con subitanea marcia indietro rispetto all’opinione pubblica
negativa), ecco che terminano auspicando l’impossibile: riconvertire il pianeta
alle rinnovabili facendo sì che nei prossimi 17 anni ci sia la netta inversione
di tendenza, pena l’irreversibilità della catastrofe.
In pratica prima del
rapporto le idee erano un po’ più chiare. Quasi quasi viene spontaneo
aggrapparsi alle affermazioni di Bjorn Lomborg , il famoso ambientalista
scettico, che nell’aprile 2013 riferiva che la temuta crescita della
temperatura globale per ora non c’era stata e che anzi i ghiacci dell’Imalaya
hanno smesso di sciogliersi. Per gli scienziati dell’Ipcc c’è ancora molto
lavoro da svolgere e molta confusione da risolvere.
Il Gas estratto con il Fracking ha un effetto serra superiore al Carbone!
RispondiEliminaQuesto perché durante l'estrazione si perde anche oltre il 5% di gas che fuoriesce da qualsiasi punto (sorgente d'acqua, ...).
Siccome sappiamo che il Metano (che è la parte principale del Gas) ha un effetto serra 23 volte maggiore della CO2, ne consegue che il 5% x 23 = 115 % + 75% (CO2 bruciando il Gas) = 190 % rispetto al Carbone!!!
Per quanto riguarda il nucleare, si sono dimenticati di dire che: se venisse usato solo per produrre il fabbisogno energetico elettrico attuale, le riserve basterebbero per 50 anni; se invece deve pure sostituire i combustibili fossili (per il trasporto, l'industria ecc), le riserve si consumerebbero in soli 7 anni (l'energia consumata totale è 7 volte maggiore l'energia elettrica consumata).
Quindi:
1) passare al nucleare, ben che vada, non risolverebbe nessun problema (le centrali si ammortizzano nei decenni);
2) il Gas da fracking ha un effetto serra maggiore del Carbone e un inquinamento del sottosuolo enorme (falde acquifere);
Risultato:
IPCC grazie per la partecipazione...
AVANTI UN ALTRO!
Cosa può o deve pensare un non esperto come il sottoscritto (che pensa di essere in numerosa compagnia)? Devo o dovrei starmene zitto visto che non ci capisco niente. Posso solo fare delle domande a chi se ne intende o dice o presume di intendersene.
RispondiEliminaPer es.: ma l'aumento della temperatura di 5 gradi che conseguenze avrà o probabilmente avrebbe? Mi sembra che un aumento del genere avrebbe conseguenze nefastissime, inimmaginabili (così dicono gli esperti o sedicenti esperti). Quanti sono stati davvero (prego esibire le prove) i morti di Cernobil e Fukushima? Ai nuclearisti convinti (tra cui Zichichi e Agobit): davvero non ci sono rischi o sono comunque minori dell'eventuale aumento di 3-5 gradi della temperatura? Leggo qui sopra che le scorie potrebbero essere «facilmente» smaltite già con le tecnologie attuali e ancor più con quelle future (interessanti queste tecnologie future di cui non sappiamo molto, forse niente). Mah, io - da non esperto come molti, anzi tantissimi - avevo sempre letto e sentito che il problema delle scorie è tuttora insoluto. Santo cielo, quante inesattezze, quanti pareri discordi. Ma poi che ce ne facciamo di un milione d'impianti nucleari? Già, l'energia elettrica sarebbe garantita (per fare che, oltre a riscaldare, cucinare, ricaricare le batterie per le auto, dissalare il mare visto che l'acqua dolce scarseggia, fare andare le fabbriche, e altre cose che necessitano di energia elettrica).
Sappiamo che il petrolio è oggi insostituibile, non solo per andare in macchina e in aereo (io non viaggio in aereo).
C'è poi chi nega il riscaldamento ambientale, sarebbe persino la bufala del secolo secondo alcuni. Ripeto, non sono un esperto, non me ne intendo. Può essere, può non essere. Confesso di essere confuso, frustrato, ma anche diffidente.
Il problema è (secondo il mio modesto parere di non esperto): che fare di 7,2 miliardi di consumatori che presto saranno 10, magari anche 14 (altri sedicenti esperti dicono: nessun problema, c'è da mangiare per tutti) ? Ieri ho letto il parere di un "demografo" francese di grido che afferma che l'esplosione demografica non ci sarà, anzi il problema potrebbe essere l'invecchiamento della popolazione (strano, i demografi sono tutti ottimisti, come Piero Angela che ci esorta alla prolificità).
Cosa possono dire e promettere i politici a 7,2 miliardi di consumatori che esigono panem et circenses, consumi e lavoro (sì, i consumi non gli bastano, vogliono anche lavorare - incredibile!) ? Be', è chiaro che devono ammansirli con le promesse di crescita, ed è quello che fanno dalla mattina alla sera. Io continuo a chiedere: ma che adda crescere, santa madonna! Il mattone, ecco che cosa deve crescere. L'edilizia deve essere finalmente liberata dai lacci, è l'elemento trainante (così un italico esperto giorni fa). Si è visto in Spagna che è successo: hanno costruito come forsennati e adesso sono costretti ad abbattere quartieri disabitati (il che ha creato e crea indubbiamente occupazione: per edificare e abbattere).
Cedo la parola agli esperti (ma non ho intenzione di berle tutte).
Fra parentesi: ho sempre pensato che l'inquinamento atmosferico da traffico aereo fosse notevole. Vedo però che il traffico aumenta in modo vertiginoso come del resto quello su gomma (i consumatori hanno diritto a volare e ad andare in macchina, sono anche questi diritti umani!). Ero ingenuo, una bufala anche questa?
Trent'anni fa un giornale liberale si chiedeva se non si dovesse limitare il traffico automobilistico, ormai ingestibile! Lo stesso giornale non oserebbe mai porre la stessa domanda oggi.
Mi sono stufato. Che il mondo vada pure in malora visto che ci vuole andare.
Provo a risponderti io.
Elimina1) Un aumento di 5 gradi causerebbe lo scioglimento di molti ghiacciai sulle catene montuose, le quali forniscono acqua dolce ai fiumi, tramite i quali l’agricoltura e gli allevamenti di molte zone ne usufruiscono. Vedi catene Himalaiane da cui dipendono centinaia di milioni di persone. Se tale aumento ci fosse: l’acqua dei mari coprirebbe le pianure costiere rendendole aride (colpa del sale nell'acqua del mare) e le zone interne dei continenti diventerebbero ancora più aridi. Per non parlare del fatto che, una maggiore temperatura significa che nel sistema c’è più energia, la quale si manifesta con eventi climatici molto più forti. Ad esempio, su Venere (pianeta simile alla Terra), l’atmosfera è prevalentemente CO2 con un effetto serra notevole e i venti sono d’intensità inimmaginabili per la Terra.
2) Gli incidenti nucleari difficilmente causano dei morti, ma causano molte malattie (anche mortali) nel lungo periodo. Se le scorie nucleari, vengono isolate, non causano problemi; ma se vengono sparse nell'ambiente, sono molto pericolose. Ad esempio: a Fukushima, l’acqua radioattiva può essere depurata della maggior parte dei radionuclidi e ributtata a mare, ma non di tutti, in quanto il Trizio (Idrogeno 3), forma la stessa acqua e non c’è un procedimento chimico che lo possa separare. Il Trizio è un elemento radioattivo che emette particelle beta a bassa energia, le quali non riescono ad attraversare la pelle e quindi sono innocue, se vengono dall'esterno; se invece tale acqua viene ingerita (direttamente o indirettamente, tramite gli alimenti) può causare parecchi problemi, in quanto, non esiste una quantità minima di radiazioni emesse all'interno del corpo, che non possa causare problemi (tumori).
3) Con le centrali ad Uranio 235, con tutte le riserve disponibili, produci energia elettrica per tutto il mondo per 50 anni; però se vogliamo sostituire i combustibili fossili, l’energia da produrre è 7 volte di più (ipotizzando una transizione dei mezzi di trasporto dai combustibili fossili all'elettricità), quindi, in soli 7 anni, tutte le riserve di Uranio verrebbero consumate. In un periodo così breve, non si riescono ad ammortizzare neanche i costi di costruzione della centrale. Energia per soli 7 anni, e che abbiamo risolto?!
4) Il cambiamento climatico si può evidenziare con la scomparsa dei ghiacciai in mote zone; però, indipendentemente che la temperatura vada su o giù, il problema è che cambierà troppo velocemente e l’ambiente avrà difficoltà ad adeguarsi; con il risultato che, molte piante potrebbero essere aggredita da parassiti e virus (come sta già succedendo in Italia, con vari parassiti che colpiscono varie colture: palme, tristezza degli agrumi, ulivi, castagni ecc.).
5) Il problema dei problemi è la sovrappopolazione, la quale ha un impatto ambientale enorme (sia direttamente che indirettamente). L’agricoltura sta già utilizzando oltre il 70% dell’acqua dolce presente nei fiumi e nei laghi. Addirittura, in Asia, il lago Aral, grande 68.000 kmq, si sta prosciugando, visto il notevole utilizzo di acqua che non riesce ad essere reintegrata in tempo. La popolazione deve diminuire: o lo faremo noi di nostra spontanea volontà (anche un solo figlio per coppia adesso sarebbe tanto), oppure ci penserà l’ambiente e poi la guerra (chi muore di fame, è disposto a tutto).
6) Fino al 1994 le automobili usavano carburanti che contenevano Piombo che veniva utilizzato per alzare il numero di ottani (per renderla più efficiente). Tale Piombo era velenoso e creava problemi anche agli edifici che in alcune zone diventavano scuri nel giro di un paio di anni. Negli ultimi 20 anni, il Piombo è stato eliminato e, se la combustione avviene in modo ottimale, non si producono inquinanti, ma solo: acqua (vapore) e anidride carbonica (CO2: che non inquina, ma ha un effetto serra, se presente in grandi quantità). Quindi: l’inquinamento causato dai carburanti dei mezzi di trasporto causa solo l’effetto serra (quello che molti negano).
"se la combustione avviene in modo ottimale, non si producono inquinanti, ma solo: acqua (vapore) e anidride carbonica "
EliminaQuesto non è esatto in quanto il traffico veicolare genera, soprattutto attraverso la combustione dei motori a scoppio, il particolato PM 10, principale responsabile della BPCO (broncopatia cronica ostruttiva), cardiopatie, infarto, aterosclerosi, tumori dell'apparato respiratorio e digerente. La mortalità da PM10, senza considerare l'effetto serra, è superiore in un solo giorno a tutti i morti determinati dagli incidenti delle centrali nucleari da quando esistono.
Da Wikipedia: Sorgenti di PM 10: Sorgenti legate all'attività dell'uomo: processi di combustione (tra cui quelli che avvengono nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento, in molte attività industriali, negli inceneritori e nelle centrali termoelettriche), usura di pneumatici, freni ed asfalto
Io ho parlato di combustione OTTIMALE!
EliminaQuando la combustione non è ottimale, il carburante non brucia completamente, ma rimane incombusto.
Per esempio: quando si danno dei "colpi di acceleratore" in genere si nota che il fumo che esce dalle marmitte è più denso, questo è dovuto al fatto che una parte di tale combustibile non è stato bruciato correttamente (mancanza di ossigeno, abbondanza di combustibile dovuto all'accelerazione).
A parte questi casi, il combustibile brucia meglio, se è composto da idrocarburi con catene corte di carbonio (infatti, per aumentare il numero di ottani che aveva la benzina, bisognava rompere le catene più lunghe e renderle più corte).
Mettiamo in ordine i combustibili, dal migliore al peggiore:
1) il gas: infatti anche accelerando, difficilmente si vedrà del fumo uscire dalla marmitta;
2) benzina: in questo caso un pò di fumo può vedersi;
3) Diesel/gasolio: in quanto le molecole sono formate da catene lunghe di atomi;
4) Olio combustibile (usato dalle centrali elettriche);
5) Bitumi: le catene sono lunghissime; se la combustione non viene controllata correttamente, fuoriescono fumi nerissimi composti da molecole incombuste;
6) Carbone: in quanto presenta cenere (metalli, sostanze inerti, Uranio, ...) che non bruciano e si disperdono nell'aria.
Quindi:
- teoricamente il trasporto non dovrebbe inquinare;
- praticamente: la combustione non ottimale e le impurità producono particolato e sostanze nocive.
(a parte il particolato che come segnalato, viene anche da: pneumatici, freni, olio lubrificante, ...)
Immagino che codesti aspiranti "esperti" abbiano più che seriamente preso in considerazione la possibilità di lavorare come si deve per ridurre incruentamente la popolazione in ogni singola area locale. E', ovviamente, un mezzo più che efficace per ridurre le esigenze in termini di energia (e non solo). Al punto in cui siamo, oltre i livelli di guardia a livello globale e drammaticamente oltre il disastro a livello locale un modo per ottenere il risultato con la dovuta celerità dovrebbe passare attraverso un "fermo biologico", uno stop totale alle nascite per un certo numero di anni (non troppi, se no gli effetti rischiano di farsi irreversibili). Ovviamente rimane centrale, per garantire che in ogni zona si "facciano i compiti", arrestare le gli spostamenti non controbilanciati (x entrano solo se x escono) da zona a zona.
RispondiEliminaNoto altresì che gli aspiranti "esperti" indulgono a piene mani nello sport più apprezzato tra gli "ambientalisti deboli": giocare con i verbi al futuro. Parliamo di quel che è rispetto a quel che è stato, invece di continuare a baloccarci con quel che sarà tra un numero imprecisato di anni? Il futuro di questi aspiranti "esperti" è come l'orizzonte: più cammini per raggiungerlo, più quello s'allontana. Miracolo! Risultato? Continuare a rimandare il primo passo (e quindi anche i successivi) necessario per affrontare concretamente i problemi, creare nella testa di chi legge/ascolta l'idea che "eh, tra cinquant'anni! mica sarò più qui? che vuoi che faccia?". Un'altra cosa che mi dà la nausea è il continuo ritornare del classico richiamo alle "generazioni future", ai "nostri figli" (che poi sono i vostri) -- perché, chi è vivo oggi non conta proprio niente?
RispondiEliminaRingrazio per tutte queste "belle" informazioni che però - scusate - non m'illuminano troppo. Sono sicuro che arriveranno gli esperti dell'altra sponda guidati da Piero Angela che urla: mistificatori, imbroglioni, disfattisti, neomalthusiani del cazzo - non vi rendete conto che se non facciamo più figli nessuno ci pagherà le pensioni? Quella dei figli che devono mantenere gli anziani fa proprio schifo! Perché si mettono al mondo i figli? Perché ce lo ordina la natura, l'istinto, perché i bambini sono belli, ti ricaricano il morale (be', insomma - Bagnai scocciato al ristorante da bambini vocianti pensava chissà perché ad Erode ...). Però crescere tanti bambini come fanno o facevano gli Africani per assicurarsi il mantenimento da vecchi lo trovo un po' schifoso.
RispondiEliminaIo non sono un esperto. Penso che qualsiasi esperto mi ridicolizzerebbe con una sfilza di cifre e di argomenti a cui non saprei rispondere (basterebbe un Piero Angela che esperto non è). La stragrande maggioranza della gente che pur va democraticamente a votare non vota con cognizione di causa perché non è esperta, quando non è analfabeta. Allora? Be', io penso con la pancia, come la maggioranza dei votanti semianalfabeti. E così mi rifaccio al punto 5 di Alessandro: il problema dei problemi è la sovrappopolazione (è anche il parere di Sartori, che non sarà un esperto o un demografo ma un po' di allenamento a pensare ce l'ha). Agobit e Zichichi vogliono farci credere che ci salverà - o ci potrebbe salvare - il nucleare se finalmente mettessimo la testa a posto e ricoprissimo il pianeta di centrali nucleari (ovviamente nella versione più aggiornata a sicurezza intrinseca). Mah! Qui prima di aver costruito le centrali scoppia il finimondo perché non ci sarà da mangiare, non ci sarà nemmeno acqua da bere. I Verdi stronzi puntano sull'ottimizzazione delle risorse (1 dl di acqua al giorno per lavarsi, cucinare, tirare lo sciacquone e annaffiare i cavoli può bastare).
Comincio a pensare che finirà a puttane.
Qualcuno sa dirmi perché i demografi sono sempre allegri e ottimisti? Un demografo dei "nostri" - Andrea Furcht - mi diceva che un "rientro" a un numero più o meno ecocompatibile senza creare troppi sconquassi (per es. con un decremento demografico troppo rapido) necessiterebbe di tre secoli. Secoli, accidenti! Andrea però di cifre se ne intende, potrebbe penso tenerci una lezioncina (inoltre - rara avis tra i demografi - qualche preoccupazione ce l'ha come noi).
Come mi piacerebbe sentire anche il parere di papa Francesco sulla questione demografica! Sicuramente citerà il Cristo: "Gente di poca fede ... Guardate gli uccelli dell'aria, non seminano, non raccolgono, ma cianno (non è un refuso) sempre da magnà ... E i gigli dei campi? In verità in verità vi dico che nemmeno Salomone era così bello nei suoi panni (cito a memoria, forse Gesù non disse proprio così, ma qualcosa di simile: questo per i soliti puntigliosi che diranno che cito male e quindi non sono credibile, sono un ignorante).
Comunico comunque che quattro fessi (tra cui il sottoscritto) hanno imposto all'agenda dei politici il problema del rapporto territorio - popolazione e ci sarà addirittura una votazione sull'argomento (questo avviene in Svizzera). I nostri più acerrimi nemici sono i Verdi che hanno rivendicato il ruolo di primattori nel combattere la nostra sconsiderata iniziativa (Contro la sovrappopolazione - per la salvaguardia delle basi naturali dell'esistenza). I Verdi (schifosi e stronzi) insinuano che siamo - indovinate - xenofobi ...
1) “se non facciamo più figli… nessuno ci pagherà le pensioni?”
RispondiEliminaI figli che nasceranno saranno disoccupati!
Non saranno i figli a pagare le pensioni degli anziani, ma saranno gli anziani a dover mantenere i figli che restano a casa.
Si sa che: oggi l’industria potrebbe licenziare il 75% delle persone e continuare a produrre la stessa quantità di beni. Fino ad oggi, le persone che prima erano usciti dall'agricoltura, erano entrati neoindustriale; poi dall'industria sono passati ai servizi; adesso si sa che anche i servizi potrebbero fare a meno di una buona parte di lavoratori.
Andate ancora in banca di persona? Sbrigate documenti di persona? Comprate ancora libri cartacei, CD musicali o DVD per i film? Si?… lo farete ancora per poco!
C’è poi da sottolineare che i bambini non sono tutti uguali!
Un bambino nato negli USA incide come e oltre 10 bambini nati in Africa!
2) “Le persone non sono esperte… quindi vanno a votare non votando con cognizione di causa”
Il problema è che i problemi energetici ed ambientali sono: anti-intuitivi e complessi.
- Anti-intuitivi: perché le forze in gioco devono essere conosciute e non possono essere intuite.
- Complessi: perché dipendono da molte variabili.
Sfortunatamente, se non viene fatta un’analisi QUANTITATIVA accurata (considerando tutte le variabili più importanti), non è possibile avere le idee chiare. Per far questo sono necessari anni di studi e una certa preparazione tecnica, che non tutte le persone possono avere. Ecco perché la democrazia diretta, in cui le leggi vengono votate dal popolo, non è buona, perché mette persone inesperte a decidere di problemi troppo complessi per i non esperti.
3) Nucleare attuale la nostra salvezza?
Sfortunatamente il nucleare attuale da fissione di Uranio (U 235) o Torio (Th 232), sarà quell'entropia radioattiva che accumuleremo nel tempo, fino a rendere il nostro pianeta inabitabile!
Mentre l’inquinamento da petrolio lo puoi bonificare definitivamente nel giro di qualche anno, ciò non è possibile con il nucleare.
Io sono dell'idea che il nucleare sarà il nostro futuro, ma non a quello da Fissione o da Fusione calda (che non arriverà mai).
4) Ottimizzazione delle risorse?
EliminaL’ottimizzazione delle risorse (non il razionamento), è utile per migliorare il benessere delle persone con la stessa quantità di risorse consumata, ma non è la soluzione al consumo di risorse esauribili. Il razionamento può essere utile solo per brevi periodi, ma se la popolazione continua a crescere, anche quello sarà inutile.
Se con l'ottimizzazione riescono a risparmiare soldi, vuol dire che compreranno altri beni, vanificando il risparmio energetico.
5) Rientro demografico.
Come hai detto tu, un rientro demografico “indolore” richiede troppo tempo.
Se venisse fatto in modo netto: tipo non fare più figli per x anni (ne servirebbero almeno 20), vedi cosa succederebbe:
- Gli asili (nido e normali) scomparirebbero nel giro di 5 anni (con le relative maestre);
- Nei successivi 5 anni, scomparirebbero le scuole elementari (e relativi insegnati);
- Nei successivi 3 anni, scomparirebbero le scuole medie…
- Nei successivi 5 anni scomparirebbero le scuole superiori (e siamo a 18 anni in totale);
E così anche i relativi giocattoli per i bambini, i pannolini, ricevimenti per battesimi e comunioni, ecc.
I problemi occupazionali ed economici si farebbero sentire, in una società che già è in crisi economica.
6) Cerchiamo di capire il problema qual è!?
Il problema è che la società viaggia su un treno a 300 km/h, mentre l’ambiente viaggia a 100 km/h sulla stessa linea ferrata, avanti a noi. Se non rallentiamo, ci scontreremo, ma se freniamo troppo forte, lo stesso all'interno del treno, molti danni ci saranno.
Se poi consideriamo il problema energetico, è cose se la società viaggiasse sul solito treno a 300 km/h, mentre le risorse rinnovabili viaggiassero sul treno avanti a noi a 50 km/h!!!!
Riusciremo a installare tanti impianti rinnovabili da far accelerare quel treno da 50 a 300 km/h ?
Difficile!
Ma di cosa vi preoccupate!!
Adesso c’è Renzi al Governo!
rilancerà i consumi, perché questo treno (la nostra società dei consumi) che viaggia a 300 km/h non sono sufficienti… dobbiamo accelerare!!
Siamo persi!! :-(
"Siamo persi!!"
EliminaEffettivamente l'impressione è quella: che non c'è niente da fare. Prima o poi però i nodi verranno al pettine e ce ne accorgeremo tutti. Forse noi non più giovanissimi (anzi anzianotti, anzi vecchi!) faremo ancora in tempo a vedere gli effetti o alcuni effetti di quel che bolle in pentola. A questo punto mettiamoci il cuore in pace e godiamoci quel che ancora resta: chi vuol esser lieto sia ... Devo dire però che l' «après-nous le déluge» non mi piace, mi lascia l'amaro in bocca, è morire due volte. L'idea che tutto andrà a farsi fottere è deprimente. Anche se poi sul lunghissimo periodo (venti miliardi di anni) che saranno mai questi tremori del sapiens sapiens!
"Ecco perché la democrazia diretta, in cui le leggi vengono votate dal popolo, non è buona, perché mette persone inesperte a decidere di problemi troppo complessi per i non esperti."
EliminaQuesto è un argomento forte e interessante. Prima obiezione: i politici che fanno le leggi sono più competenti del popolo bue? Non direi proprio.
Seconda obiezione: visto che il popolo è bue e incompetente aboliamo la democrazia (diretta)? Qui la risposta davvero non è facile. Io propenderei per demandare la soluzione dei problemi (sempre più complessi, mannaggia) a una élite competente, incorrotta e incorruttibile che deciderebbe davvero con cognizione di causa e per il meglio. Ma questa élite purtroppo non esiste, per cui non disprezzerei la democrazia (diretta).
I problemi, anche i più complessi, possono essere presentati in forma comprensibile al popolo bue che potrà poi esprimere un parere. Nucleare sì o nuclerare no? Il popolo bue non può rispondere perché non sa nemmeno che cosa sia l'energia nucleare, ma se gli si spiegano le eventuali conseguenze dell'uso di questa energia può sicuramente e legittimamente esprimere un'opinione (un'opinione). E forse credibile e affidabile uno come Zichichi che crede in Gesù Bambino e che l'uomo è solo in un universo di cento miliardi di galassie?
Non disprezziamo dunque il popolo bue - che in fin dei conti vuol vivere il più a lungo possibile e nel migliore dei modi possibili, né più né meno delle élite.
Il presidente della Repubblica Federale di Germania ha contestato la votazione del 9 febbraio in Svizzera proprio per la "complessità dei problemi" che il popolo bue non può comprendere. Troppo facile rispondergli: "Ma ci faccia il piacere!"
"I problemi, anche i più complessi, possono essere presentati in forma comprensibile al popolo bue che potrà poi esprimere un parere."
EliminaConcordo!
Sfortunatamente, vedo che, invece, qualcuno chiede direttamente in rete quale deve essere:
1) la legge elettorale migliore (senza averle spiegate);
2) chi candidare alle Europee (senza averli conosciuti);
3) ecc.
Sono d'accordo che il popolo deve decidere di come vuole vivere il proprio futuro,
però, un'analisi tecnica dei problemi deve essere fatta prima,
in modo da poter presentare le alternative, al popolo, spiegando i pro e i contro di ogni possibile scelta.
Poi... sfortunatamente, alcuni problemi non possono essere risolti con un si o con un no,
in quanto la soluzione non è binaria (si/no) ma è un percorso di tante piccole scelte che devono essere coerenti e in equilibrio tra loro.
In quel caso, si vedono, le capacità dei delegati del popolo, che in Italia lasciano molto a desiderare!
Un Tizio che adesso è al governo, ha parlato per mesi/anni di persone che devono "saper fare" e poi candida a ministri delle persone completamente incompetenti!
Della serie... la coerenza non sà quel che sia... e.... parlo solo per prendere in giro il popolo bue, poi mi faccio i cazzi miei!
Segnalo sul tema del rapporto Ipcc un articolo di Barbara Spinelli su Repubblica di ieri 16/04/2014. Trovo questo articolo della solita Barbara Spinelli nauseante e ributtante. E' riuscita, riguardo alle sorti disastrose del pianeta alla luce del rapporto Ipcc, a non nominare manco una volta il problema sovrappopolazione, cioè la vera causa del riscaldamento globale e del collasso ambientale. Spinelli ricorda Don Ferrante dei Promessi Sposi che negava l'esistenza della peste, pur davanti a mezza Milano morente, perché secondo lui la peste non poteva esistere non essendo "né sostanza né accidente". La Sovrappopolazione per la Spinelli non esiste perché non è né sostanza né accidente. La colpa di tutto secondo costei, sarebbero le solite cose: la disuguaglianza, la mafia, le lobby ecc. ecc. e via banalizzando. Cita pure il povero Jonas senza evidentemente averlo letto: infatti Jonas dice chiaramente nel suo "Il Principio Responsabilità" che la prima causa del disastro ambientale e della distruzione delle altre specie è la Sovrappopolazione della specie umana. Con eccezionale originalità vede la soluzione del problema nel riconvertire tutto il sistema economico ed energetico sulle rinnovabili, aggiungendo che la cosa sarebbe facilissima da attuare in quanto lo sviluppo si rallenterebbe solo dello 0,06 %! Allo scopo auspica un governo mondiale che tolga di mezzo quell'orrenda invenzione del trattato di Westphalia del 1648, cioè gli stati nazionali. Propongo modestamente di nominare questa nuova istituzione, se ben interpreto il pensiero della Spinelli, Soviet Supremo Mondiale. Vai che il pianeta terra può cominciare a sperare....
RispondiEliminaUna volta la Spinelli, anche se prolissa , mi piaceva un po' perché ero anch'io "di sinistra". Poi ha cominciato a rompermi i coglioni con la sua prolissità e supponenza e ho scoperto che è la figlia di Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell'Unione Europea, e allora ho capito perché ce l'ha a morte con gli Stati nazionali, apparentemente il problema dei problemi, l'origine di tutti i mali.
EliminaLa sinistra non ha mai preso in considerazione la questione demografica, per essa uno pseudo-problema. Il problema era la presa del potere, poi tutto si sarebbe aggiustato. I nostri attuali problemi in Europa sono dovuti al fatto che l'UE non si è ancora realmente costituita, perché alcuni ridicoli staterelli rivendicano una sovranità che ormai non esiste più nel mondo attuale, tanto siamo interdipendenti. Dunque vai con l'UE, ma davvero una unione politica, non questa accozzaglia di deficienti attuali. E secondo santa Barbara Spinelli un'unione politica significa innanzi tutto la messa in comune dei debiti (come fecero gli Americani dopo la guerra di secessione). Insomma, i Tedeschi dovrebbero lavorare per i Greci ...
Un Governo Mondiale allo stato dei fatti è una utopia. E mentre stiamo qui a baloccarci e a scrivere articolesse la popolazione mondiale cresce di circa 250'000 unità AL GIORNO, che fanno circa 75 milioni di più all'anno e 1 miliardo di più ogni 13 anni ... E non c'è da mangiare (e nemmeno da bere!), non c'è lavoro ... Niente, a Santa Barbara Spinelli la questione demografica non interessa. Un bel vaffà se lo merita, lei e tutta la banda (destra e sinistra pari sono).
Mi scuso per l'imprecisione qui sopra. Effettivamente la popolazione mondiale cresce di 75-80 milioni all'anno (cifra che nessuno contesta), ma non di 250'000 al giorno, cresce "solo" di circa 200'000 unità.
EliminaAncora una volta in Effetto Cassandra (Energia e crescita demografica: un legame inaspettato - inaspettato!?!?) è stata evidenziata la correlazione tra disponibilità di energia e crescita demografica e sovrappopolazione.
RispondiEliminaEnergia (fossile) e tecnologia disponibili per le masse sono stati i più grandi razzi propellenti per l'esplosione demografica e l'ecocidio sistematico, in massima scala.
Pensare che maggiore energia per l'umanità possa essere utile per una rientranza nella sostenibilità / decrescita della insostenibilità per una regressione della devastazione ecologica è come credere che si possa salvare un tossico fornendogli più roba.
Col tempo sto pensando che il pensiero della sinistra sia altrettanto antiecologico ed ecocida di quello della destra, con l'agravante che esso, apparentemente, dichiara e trombona l'opposto.
Molto più subdolo e grave un pericolo travisato.
Contesto in maniera radicale che i tassi di natalità siano determinati in maniera diretta e lineare dalla quantità di energia disponibile in un dato contesto ambientale.Ti riporto il commento da me postato all'articolo di Ugo Bardi cui accenni:
EliminaTrovo semplicistico ed eccessivamente deterministico il messaggio che i tassi di natalità rispondono all'energia disponibile secondo un rapporto diretto e proporzionale. Nonostante i grafici e i ragionamenti (in parte contorti) riportati nell'articolo, alcuni dati di fatto rimangono inspiegati. Il primo è che i paesi poveri e in cui scarseggia l'energia hanno di frequente tassi di natalità altissimi (ad esempio alcuni paesi africani o asiatici). Un secondo dato è che i paesi ricchi con alta disponibilità energetica hanno tassi di natalità tra i più bassi (come la popolazione autoctona europea o nord americana). Dove ciò non avviene - come ad esempio negli Usa- i tassi di crescita della popolazione si possono ricondurre al fenomeno immigratorio che comporta non solo l'aumento della densità demografica per immigrazione diretta, ma anche tassi di natalità più alti perché le popolazioni migrate si portano dietro anche la loro cultura, religione e mentalità (come quella di avere una famiglia numerosa). Tutto questo inficia alla base il ragionamento un po' troppo elementare: più energia= più figli. Un ruolo completamente sottostimato dall'articolo è infatti quello della tecnologia. E' questa, più che l'energia disponibile, che influisce sui tassi di natalità. L'abbassamento dei tassi nei paesi ricchi ha molto a che fare con l'alta tecnologia disponibile, che rende la vita più comoda e riduce la necessità di servirsi di figli per il lavoro, la produzione di cibo, e la sopravvivenza.La tecnologia fornisce inoltre direttamente i mezzi per controllare la natalità e scegliere il tipo di vita che si vuole condurre. La tecnologia comporta anche forti cambiamenti culturali nelle società che la producono, ad esempio una alta scolarità, una mentalità scientifica, un modo razionale di affrontare i problemi, ecc. Mentre trasportare i prodotti tecnologici in società culturalmente arretrate produce gli effetti peggiori in termini di alta natalità: ad esempio trasportare cibo, vaccini e medicinali a paesi arretrati ha prodotto il boom demografico attuale nel terzo mondo. Ciò significa che, per disinnescare il problema, bisogna trasportare, insieme ai prodotti tecnologici, anche la cultura che supporta le tecnologie (scolarità, educazione e liberazione femminile, igiene e contraccezione, scienza e razionalità versus religione e tribalità, ecc.)
<< Col tempo sto pensando che il pensiero della sinistra sia altrettanto antiecologico ed ecocida di quello della destra, con l'agravante che esso, apparentemente, dichiara e trombona l'opposto.
RispondiEliminaMolto più subdolo e grave un pericolo travisato. >>
Sono d'accordo con l'Uomo-in-cammino. Se mai qualcuno ci salverà, di certo non sarà la sinistra, che resta ideologicamente nel solco della crescita infinita, solo con una diversa distribuzione della ricchezza tra le classi sociali.