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giovedì 19 gennaio 2023

L'Affare del Carbonio (Parte Seconda)

( La seconda di copertina del Testo: Dialoghi sul Clima, Rubettino editore, 2022)
Se qualcuno crede ancora al mondo immaginato dai Verdi come il regno dell'uguaglianza e dei popoli al potere, del ritorno all'agricoltura di una volta, alle biciclette e alla mobilità senza auto inquinanti, alla decrescita del Pil e dell'uso del denaro, alla Terra tornata libera dalle emissioni, e governata da cittadini solidali riuniti in associazioni verdi "senza scopo di lucro"; se crede ancora ai paesi fondati su economie non capitalistiche e con sistemi energetici rinnovabili, paesi in cui i potentati economici non contino nulla e tutto sia nelle mani di famiglie ecologicamente pure,che vivano nella natura, che credano nella felicità e non nel denaro...beh allora si leggano questa seconda parte dell'articolo del professor Mario Giaccio pubblicato sul libro : "Dialoghi sul Clima" (Editore Rubettino 2022) a cura del professor Prestininzi. Scoprirà così che Cappuccetto Rosso non esiste e che la cosiddetta Rivoluzione verde, a differenza delle rivoluzioni del passato che videro la partecipazione attiva delle popolazioni e degli svantaggiati ed emarginati dai vari sistemi di potere, è condotta invece in prima persona dai grandi poteri bancari e finanziari mondiali, dai governi autocratici e antidemocratici delle potenze economiche e politiche emergenti, dall'Onu dominato dagli esperti a prevalenza terzomondista e antioccidentali, e vedono nel popolo bue solo la massa da manovrare, da indottrinare con i nuovi social di proprietà di miliardari e tecno-capitalisti. Gli individui -secondo costoro- sono materiale da manipolare e da incanalare verso una visione in cui la propria appartenenza ad un paese e ad un territorio è azzerata, e il cittadino è un apolide provvisto di POS: un consumatore ecologicamente risanato, un cittadino globale, un codice a barre senza nome e senza volontà, guidato dalla Grande Mente Verde Carbon Free. La Grande Mente ha capito una cosa sostanziale: gli appartenenti alla specia Homo hanno bisogno di credere in qualcosa, in una grande illusione, in una prospettiva di salvezza ontologica: nel tempo della tecnica e della tecno-economia, la vecchia religione con un dio monocratico non serve più, serve una nuova religione, quella che riscatta l'umanità dal carbonio, questo demone liberato dai miasmi della vecchia industria e dall'energia degli idrocarburi. I grandi affari si fanno sempre sotto la maschera di una grande fede ideologica. Il popolo bue deve cambiare antropologicamente: ogni caratteristica che possa riportare ad una appartenenza o a un gruppo, come la lingua, la religione, la cultura delle origini, le tradizioni locali, o addirittura il sesso, viene demonizzata e neutralizzata, in favore di una "persona" neutra e priva di storia che possa solo reclamare i diritti che attengono al buon consumatore ecologicamente corretto. Per essere un buon consumatore bisogna essere carbon free, rivolti esclusivamente al compito di ridurre le emissioni di carbonio, pena la distruzione del mondo in una palla di fuoco, il nuovo inferno del riscaldamento globale. Tutto ciò che è stato prima non conta, e la storia non solo è azzerata ma addirittura neanche nominata: si è accettati nel nuovo mondo green solo in quanto privi di storia, di una determinazione che ci venga dal passato. Il progresso tecnologico è guardato con sospetto dai nuovi poteri: anche le tenologie non sono tutte uguali, vanno accuratamente selezionate in base alle idee della Grande Mente. Buona lettura.
IL CARBONIO: IL NUOVO ORO DELLA GREEN ECONOMY
CHI GOVERNA IL CLIMA
La conferenza COP 21 di Parigi (del dicembre 2015) segnò l'avvio della politica della Finanza Verde. Benché la raccomandazione di instaurare un sistema finanziario green fosse già contenuta nel famoso rapporto commissionato nel 2006 dal governo britannico al sopra citato economista Nicholas Stern (Stern 2007), fu alla Cop 21 di Parigi che per la prima volta l'espressione Green Finance comparve in un documento finale. Nell'articolo 2 dell'accordo si parla del settore finanziario; da argomento per scienziati e industriali, il tema diventa finanziario: " Gli obiettivi climatici saranno raggiunti solo se inizieremo a riorientare i flussi di capitale verso un mondo a basse emissioni".
Altre iniziative sono sorte in seguito alla Cop 21, fra cui: il "Network for Greening the Financial System" (NGFS), per convincere e coinvolgerele banche centrali e le autorità istituzionali nelle politiche favorevoli a una finanza verde; il "Gruppo di Esperti ad Alto Livello sulla finanza sostenibile" (HLEG) per elaborare le politiche della UE (per i dettagli si veda Celani et al. 2020).
Nello stesso anno della Cop 21, il Financial Stability Board (FSB) della Bank for International Settlements, presieduto allora da Mark Carney (presidente uscente della Banca d'Inghilterra) ha creato una Task Force di informativa finanziaria per il clima, la "Task Force on Climate-related Financial Disclosures" (TCFD) per consigliare "investitori, finanziatori ed assicurazioni sui rischi legati al clima". La TCFD ha 31 componenti ed è presieduta dal miliardario Michael Bloomberg (patrimonio stimato 59 miliardi di dollari, 2021); fra i componenti della TCFD vi sono (in ordine approssimativo di ricchezza):
ICBC (Industrial and Commercial Bank of China) è una banca cinese il cui maggior azionista è lo Stato. Per patrimonio totale è la più grande banca del mondo: con un total assets di4,32 trilioni di dollari USA (2020); ha superato JP Morgan Chase (ora al secondo posto). Secondo Fortune Global 500 è la quarta azienda per fatturato (105,4 miliardi di dollari nel 2018) e la prima al mondo per profitto: 44,7 miliardi di dollari; utile netto 43,42 miliardi.
JP Morgan Chase è la seconda banca del mondo con una capitalizzazione di mercato di oltre 420 miliardi di dollari; dollari in custodia 25,4 miliardi (2019); fatturato 100 miliardi (2017); utile netto 24,4 miliardi di dollari.
Black Rock è la più grande società di investimento del mondo con sede a New York.Domina la proprietà azionaria delle principali borse valori del mondo, dei principali azionisti delle maggiori compagnie petrolifere e delle maggiori compagnie carbonifere mondiali. Gestisce un patrimonio di 7 trilioni di dollari (2020) (è più del pil della Germania e della Francia messi insieme) di cui un terzo in Europa. Fatturato 4,2 miliardi di dollari (2018); utile netto 4,3 miliardi di dollari.
Barclays Bank PLC è una banca internazionale britannica, presente in oltre cinquanta Paesi; svolge servizi finanziari, bancari e assicurativi. Nel 2020 risulta: Total assets 1,35 trilioni di sterline; patrimonio netto totale 66,88 miliardi di sterline; fatturato 21,77 miliardi di sterline; utile netto di 2,46 miliardi di sterline.
HSBC (The Hongkong and Shanghay Banking Corporation Limited) è la più grande banca di Hong Kong, opera nella regione Indo-Pacifico e in altre zone del mondo. E' autorizzata dall'Autorità monetaria di Hong Kong a emettere banconote in dollari di Hong Kong. Patrimonio 1 trilione di dollari (2017); fatturato : 53,8 miliardi di dollari (2018); reddito 32,93 miliardi di dollari (2017).
La Swiss Re (Swiss Reinsurance Company) è la seconda società di riassicurazione mondiale e una delle principali società di assicurazioni del mondo e di altre forme di trasferimento di rischi assicurabili. Totale attivo: 238,6 miliardi di dollari; fatturato: 49,31 miliardi di dollari; utile 727 milioni di dollari.
ENI S.p.A. è una multinazionale italiana collocata fra le sette maggiori compagnie petrolifere del mondo. Nel 2020 risulta : total assets di 109,64 miliardi di euro; un fatturato di 44 miliardi di euro; capitalizzazione di mercato 36,08 miliardi di dollari. Secondo la classifica Fortune Global 500 del 2020, è posizionata al 24° posto del settore energetico.
Dow Chemical Company è una multinazionale del settore chimico. All'epoca della creazione del TCFD era la seconda più grande industria chimica del mondo, dopo BASF. Nel 2016 ha fatturato 48 miliardi di dollari con un utile netto di 4,4 miliardi di dollari. Nel 2017 vi è stata la fusione con la DuPont, sciolta dopo due anni.
BHP Billiton è la maggiore società mineraria al mondo. Proviene dalla fusione della società australiana Broken Hill Proprietary Company con la società inglese Billiton. Total assets 104,8 miliardi di dollari; ricavi 43 miliardi (2020); reddito netto 8,74 miliardi (2020); patrimonio netto 48 miliardi di dollari. CO2 emessa negli ultimi 5 anni: 83 milioni di t.
Tata Steel è una multinazionale indiana fra le principali aziende produttrici di acciaio a livello mondiale (13 milioni di tonnellate di acciaio all'anno). E' nella lista delle 500 più grandi società del mondo. Nel 2021 risulta: patrimonio 33 miliardi di dollari; reddito netto 1 miliardo di dollari; rediito operativo 2,8 miliardi di dollari; patrimonio netto 9,7 miliardi di dollari. E' ovviamente uno dei maggiori emettitori di CO2 (110 milioni di tonnellate negli ultimi 4 anni).
Generation Investment Management LLP (Generation IM) è una società di servizi finanziari e di gestione degli investimenti presieduta da Al Gore e co-fondata con il capo dell'Asset Management della Goldman Sachs, il miliardario David Blood, nel 2004. La finalità è di raccogliere investimenti sui fondi comuni di investimento e altri investimenti cosiddetti "sostenibili" gestiti dalla società. Il valore dei fondi investiti al 31-12-2020, era di 22,4 miliardi di dollari.
Greta Thunberg è collegata all'organizzazione di Al Gore. Greta e Jamie Margolin sono "consulenti speciali per i giovani" e fiduziarie della ONG svedese "We Do not Have Time". Quest'ultima è "piattaforma di recensioni" e "rete di social media" per tutti coloro che vogliono cercare di contrastare "il riscaldamento globale che minaccia la nostra esistenza". La piattaforma è stata fondata dal promotore di Greta, Ingmar Rentzhog, leader del Climate Reality Project di Al Gore (il progetto è partner di We Do not Have Time), che fa parte della Task Force del CEPS (Center for European Policy Studies) con sede a Bruxelles, che intraprende ricerche "per portare a soluzione le sfide che l'Europa deve affrontare oggi". Il Centro, nel 2019, disponeva di un'entrata di 7,3 milioni di euro. Il Climate Reality Project è un'organizzazione senza scopo di lucro volta all'educazione e alla difesa dai cambiamenti climatici, proviene dalla fusione di due gruppi ambientalisti, l'Alliance for Climate Protection e The Climate Project, entrambi fondati da Al Gore.
In relazione al TCFD, Philip Hammond, già Cancelliere dello Scacchiere britannico dal 2016 al 2019, nel 2019 ha pubblicatoun opuscolo di 43 pagine "per rendere più ecologici i sistemi finanziari": Green Finance Strategy - Trasforming Finance for a Greener Future. In esso si afferma : "Una delle iniziative più importanti che emergono è la Task Force del Financial Stability Board che ha lo scopo di fornire informazioni finanziarie relative al clima (TCFD), essa è supportata da Mark Carney e presieduta da Michael Bloomberg. Le istituzioni partecipanti (alla Task Force) rappresentano 118 Trilioni di dollari di assets a livello globale".
La Green Finance Initiative è stata lanciata nel gennaio 2016 dalla City of London Corporation e dal governo del Regno Unito, con l'obiettivo di indirizzare trilioni di dollari per investimenti "verdi". E' stata messa in atto per garantire che la City di Londra possa mantenere l'egemonia sul sistema finanziario "verde". Si tratta di finanziare alcuni mezzi (è esclusa l'energia nucleare) per ridurre le emissioni di carbonio o aumentare l'efficienza delle risorse. L'iniziativa può vantare: 100 miliardi di sterline di investimenti nel settore dell'energia pulita del Regno Unito; 80 Green bond quotati alla borsa di Londra (per 24 miliardi di dollari); 2 miliardi di sterline raccolti dalle piattaforme di crowdfunding per Green Investment; l'85% è la quota di Londra sul mercato mondiale del carbonio. Nel settembre del 2017 il governo britannico ha incaricato la Green Finance Initiative di istituire una Green Finance Taskforce. L'obiettivo è di aiutare a procurare gli investimenti necessari per la strategia industriale della crescita pulita del Regno Unito; di consolidare a livello internazionale la leadership del Regno Unito negli investimenti "puliti", ecc. La Green Finance Taske Force è guidata dall'ex sindaco della City di Londra, Sir Roger Gifford e ha 17 membri esperti nell'ambito della comunità finanziaria (Report 2018).
Una iniziativa importante della Taskforce è stata quella di caldeggiare la creazione di un nuovo Istituto: il "Green Finance Institute". La raccomandazione è stata accolta e il Cancelliere dello Scacchiere ne ha dato l'annuncio il 21 giugno 2018. E' stato quindi istituito nel 2019, come parte integrante della visione futura dei servizi finanziari del Regno Unito, che aspira ad essere leader mondiale nel settore della finanza sostenibile.Infatti, il nuovo Istituto è finanziato dagli stessi promotori della Green Finance Initiative (la City of London Corporation e il Tesore del R.U.). Il Cancelliere ha detto: " il Regno Unito è già in testa in questo mercato, con quasi 80 geen bond che hanno raccolto più di 24 miliardi di dollari in sette valute...Ma se vogliamo raggiungere insieme i nostri obiettivi climatici globali, dovremo mobilitare 90 trilioni di dollari entro il 2030". La finalità dell'Istituto è quella di accelerare la transizione verso un'economia pulita, resiliente e sostenibile dal punto di vista ambientale, convogliando i capitali progressivamente su vasta scala verso obiettivi di economia reale che creeranno posti di lavoro e aumenteranno la prosperità di tutti.
Rhian-Mari Thomas, ex banchiere di Barclays e amministratore delegato del Green Finance Institute, ha dichiarato: "Il rischio sistemico posto dalla crisi climatica ai servizi finanziari richiede un'azione decisa e una rapida svolta verso le opportunità offerte dall'economia a zero emissioni di carbonio. Buone intenzioni, discussioni, slogan e affidamento sull'eroismo di singoli individui non potranno raggiungere la dimensione della trasformazione richiesta. Per finanziare la transizione globale può riuscirci soltanto una mobilitazione di capitali mirata alla creatività e all'innovazione e con le competenze del settore finanziario". Ossia: il capitalismo finanziario produrrà nuovi titoli e strumenti derivati in cui investire la liquidità delle banche centrali. Una parte di questi titoli sarà acquistata dalla BCE. Il presidente del Green Finance Institute è Si Roger Gifford, che è anche a capo della filiale britannica della banca svedese Skandinaviska Enskilda Banken (e della Camera di Commercio Britannico-Svedese) che finanzia in parte IKEA, la cui direttrice generale delle public relation, Daniela Rogosic, fa parte dell'Advisory Board di "We Don't Have Time" di Ingmar Rentzhog.
La deputata Alexandria Ocasio-Cortez, nella proposta di legge sul Green New Deal, presentata al Congresso. degli Stati Uniti insieme ai senatori Ed Markey e Bernie Sanders nel 2019, ha indicato un importo simile a quello indicato dal Cancelliere dello Scacchiere, fatte le proporzioni tra i due paesi, per "riorganizzare completamente l'economia statunitense": circa 100 trilioni di dollari. I consiglieri di Alexandria includono il co-fondatore dei justice Democrats,Zack Exley, che era finanziato, tra gli altri, dalla Open Society Foundations e dalla Ford Foundation. Fra i modi per reperire tale somma la stessa Alexandria ha suggerito il semplice aumento del circolante: "I finanziamenti proverrebbero principalmente da alcuni enti pubblici, tra cui la Federal Reserve statunitense e una nuova banca pubblica o sistema di banche pubbliche regionali e specializzate" (Celani et al. 2020) (Sull'effetto inflazionistico generale americano e non solo, dovuto alla semplice stampa di dollari e al suo effetto di generale impoverimento della popolazione di lavoratori e pensionati dell'occidente è scesa una cortina di silenzio. Ndr).
Il primo indice globale di titoli ambientali di livello superiore è stato promosso dalla Goldman Sachs, l'onnipresente banca di West Street. The Goldman Sachs Group, Inc. è una dellee più grandi banche d'affari del mondo, con sede legale a New York e filiali nei principali centri finanziari mondiali. Si occupa principalmente di investimenti bancari ed azionari, di risparmio gestito e altri servizi finaziari. Sottoscrizioni di titoli di debito, gestione delle risorse finanziarie, consulenze aziendali ecc. Il patrimonio gestito è di 1,3 trilioni di dollari (2019) , con un fatturato di 32 miliardi e un utile netto di 4,3 miliardi di dollari (2017). E' facile reperire notizie sulle frodi perpretrate ai danni dei propri risparmiatori e dei propri clienti negli Stati Uniti e in Inghilterra dalla Goldman Sachs; sulle strategie segrete di acquisto e vendita di titoli e assets per conto di clienti selezionati; vendita di titoli garantiti da mutui, mascherando conflitti di interesse con i propri clienti tramite omissioni materiali ed errori nelle documentazioni; ecc. L'indice, denominato CDP Environment EW e CDP Eurozone EW, si propone di attirare fondi di investimento; sistemi di pensioni statali dei dipendenti pubblici della California, come il CALPERS (California Public Employees' Retirement System) e degli insegnanti statali della California, come il CALSTRS con un patrimonio complessivo di oltre 600 miliardi di dollari da investire, ovviamente in obiettivi accuratamente scelti dal CDP. Il CDP è finanziato, oltre che dalla Goldman Sachs, da altri investitori fra cui: HBSC; JP Morgan Chase; Bank of American Corporation: è una multinazionale bancaria e di servizi finanziari. E' la seconda grande istituzione bancaria degli US, dopo JP Morgan Chase. Patrimonio 2,8 trilioni di dollari (2020); fatturato 91,24 miliardi di dollari (2018); utile netto 28,14 miliardi di dollari (2018). American International Group Inc. (AIG), è una società finanziaria e assicurativa multinazionale americana attiva in più di 80 Paesi. AIG risulta al 60° posto nell'elenco Fortune 500 del 2018. Nel 2020: patrimonio 586 miliardi di dollari; fatturato 43,34 miliardi, reddito netto 5,97 miliardi. State Street Corp è società statunitense di servizi finanziari e bancari, è una della maggiori società di gestione patrimoniale al mondo con 3,15 trilioni di dollari in gestione nel 2019 e 34,36 trilioni in custodia e amministrazione. Patrimonio 315 miliardi di dollari (2021), fatturato 11,98 miliardi; reddito netto 2,43 miliardi (2020).
Fra le società più quotate nell'indice CDP vi sono (oltre alla Goldman Sachs):
Alphabet Inc. è una holding statunitense, fondata nel 2015, alla quale fanno capo Google LLC e molte altre società controllate. Nel 2020 risulta: total assets 319,6 miliardi di dollari; fatturato 182,5 miliardi; utile netto 40,27 miliardi. E' divisa in settori in base agli interessi, ad esempio: investimenti finanziari (Google Ventures, Google Capital), biotecnologie (Calico), robotica (Google X Lab), ricerca e sviluppo, ecc. La società proprietaria di Google è molto interessata al clima, infatti ha annunciato una nuova politica per inserzionisti, editori e per You Tube, che vieterà la pubblicità e la monetizzazione di contenuti che contraddicono il "consolidato consenso scientifico sull'esistenza e le cause del cambiamento climatico". Questa politica impedisce la libera circolazione del pensiero e delle opinioni e impedisce il dibattito libero tra idee diverse. Impedisce anche di usufruire di dati scientifici empiricamente validati, quando non conformi al pensiero unico consentito e alle direttive di Google.
Microsoft Corporation, è una delle più importanti aziende di informatica al mondo e anche una delle più grandi aziende per capitalizzazione azionaria, circa 1,4 trilioni di dollari nel 2020; il fatturato è di 143 miliardi di dollari, con un utile netto di 44,3 miliardi di dollari.
ING Group (Internationale Nederlanden Groep) è un gruppo bancario olandese. Fatturato 17,64 miliardi di euro (2020); utile netto 4,96 miliardi di euro. Nel 2007 era il maggiore gruppo finanziario del mondo.
Diageo PLC è una multinazionale inglese operante nel settore delle bevande alcoliche. Fatturato 12,9 miliardi di sterline, utile netto 4 miliardi (2019).
Philips è una azienda multinazionale olandese . E' stata per 120 anni tra le maggiori aziende al mondo nel settore elettronico, ma a partire dal 2011 si è orientata verso le tecnologie della salute. Fatturato 24,52 miliardi di euro (2016); utile netto 1,49 miliardi di euro (2016).
Danone è una multinazionale francese di prodotti alimentari. Fatturato 25,3 miliardi di euro, utile netto 1,92 miliardi (2019). Nonostante faccia parte delle società più quotate all'Indice CDP (Indice globale dei titoli ambientali) l'associazione ambientalista Hall of Shame l'ha posta al settimo posto delle imprese manifatturiere più inquinanti.
Continua nella Terza Parte. Tratto dal Libro: Dialoghi sul Clima, editore Rubettino 2022, pag. 32-41.

14 commenti:

  1. Grosse società e finanzieri investono nella transizione Green additando solamente le emissioni come pericolose ( nessun accenno a sovrappopolazione è al fatto che impattiamo sull'ambiente anche se usiamo energie pulite , mi pare).
    Ma questo significa automaticamente che il fatto che le emissioni umane stiano cambiando il clima sia una bugia?
    Voglio dire: le grandi multinazionali e I finanzieri guadagnerebbero comunque, su qualsiasi cosa.

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  2. Non significa che sono una bugia, significa però che la discussione deve rimanere aperta. I dati ci sono e sono contrastanti, per cui gli scienziati non prezzolati dalle finanziarie e dalle grandi banche chiedono di tenere aperta la discussione. Oggi non è così, chi non è convinto del cambiamento climatico ad origine antropica viene demonizzato, così come chi pone il tema della sovrappopolazione che non viene mai nominata dai padroni del pensiero politicamente corretto.

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  3. A mio parere il cambiamento climatico di origine antropica è un problema relativo, mentre il problema sostanziale è che siamo troppi, consumiamo troppo (a prescindere da chi consuma risorse materiali e combustibili in misura maggiore o meno), aumentiamo troppo di numero e intendiamo aumentare ulteriormente il consumo di materiali e combustibili (visto che dio PIL comanda e governa gli uomini). Considerato l'impatto ambientale crescente (la famosa formuletta I=PxAxT), il disfacimento ed il collasso di ecosistemi su macroaree del pianeta, il venir meno dei servizi ecosistemici e, alla fine, i problemi economici e sociali (rivolte, anarchia, guerre, disfacimento di stati nazionali, etc.) derivanti dal superamento del picco delle risorse e dei combustibili, il risultato finale non potrà che essere un "big crash" epocale. Quando accadrà tutto ciò, in mancanza di dati certi e di studi approfonditi, non è dato saperlo, ma la traiettoria sulla quale è instradata il pianeta e chi ci vive sopra (noi) credo sia questa...

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    1. Concordo. Proprio questo nascondere e silenziare il problema popolazione mette in evidenza la malafede do chi riporta tutto il fenomeno del cosiddetto cambiamento climatico all'uso degli idrocarburi. Che per paradosso appaiono inquinare di più se usati dall'occidente, mentre quelli usati da cinesi e indiani sono miracolosamente meno impattanti...(agobit)

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  4. Per favore non commentate da anonimi o con nomi ridicoli. Gli anonimi qui sopra sono la stessa persona? Mi pare di sì, a parte l'ultimo commento firmato da agobit.

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  5. Finché continueranno con articoli del genere non se ne uscirà:

    https://www.agi.it/estero/news/2023-01-24/giappone-crollo-nascite-premier-paese-non-funziona-19781455/amp

    https://www.google.com/amp/s/amp24.ilsole24ore.com/pagina/AEVSEeNC

    "Trappola demografica, inverno demografico, " eccetera: usano sempre termini al negativo.



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    1. Se non si mette in discussione il mito della crescita esponenziale (economica, demografica) non ne usciremo. Ora è un fatto che il capitalismo ha bisogno di crescita per funzionare: se non si cresce abbiamo l'amministrazione dello statu quo. Il capitalismo è tale in quanto punta al profitto, alla crescita del profitto (cosa logica dal suo punto di vista). In questi tempi di crisi nera ancora e sempre sento parlare di crescita. Su tutti i canali, in tutte le cancellerie (in Vaticano non so). Vogliamo il benessere, mantenere se non accrescere il nostro standard di vita. Il fatto è che lo vogliono anche i Cinesi, gli Indiani, i Sudamericani e gli Africani, e ne hanno ben diritto a voler migliorare le loro condizioni di vita. Come se ne esce? La risposta univoca di tutti (tranne forse il papa) è: incrementare la crescita. E ovviamente deve crescere anche la popolazione se no a chi li rifili gli inutili e inquinanti prodotti? Si direbbe che la visione di una popolazione mondiale stabile terrorizzi economisti e politici. Ma senza la fusione nucleare sognata da Agobit e dai politici ed economisti finiremo noi fusi.

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  6. "" senza la fusione nucleare sognata da Agobit e dai politici ed economisti finiremo noi fusi. ""

    Non si vive di sola energia : produciamo tonnellate di rifiuti /vogliamo servizi/ vogliamo mangiare/ eccetera.
    Il pianeta non riesce più a reggere le richieste di 8 miliardi di abitanti.
    E non è colpa degli sprechi dei Ricchi perché ci sono ancora miliardi di poveri che non hanno raggiunto neanche la soglia minima.

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    1. Che carico umano la Terra possa sopportare (e a lungo!) non lo sa con precisione nessuno. Per Giovanni Sartori erano troppi già sei miliardi (lo diceva oltre vent'anni fa), ma ormai siamo lanciatissimi verso i nove miliardi che toccheremo tra una decina d'anni o poco più. Fatto è comunque che la popolazione mondiale si è quasi triplicata negli ultimi cinquant'anni e non siamo morti di fame come temeva il Club di Roma (attualmente soffrono la fame o sono denutriti circa 800 milioni di persone - ma un paio di miliardi non hanno facile accesso all'acqua potabile e altrettanti miliardi non hanno servizi igienici ...). E tuttavia non si fa che parlare di crescita, economica in primo luogo, ma della crescita demografica non si preoccupa quasi nessuno, anzi più siamo meglio è, ci dicono: non bisogna sottovalutare la capacità dell'uomo di risolvere problemi (ci dicono). Va bene, siamo dei pessimisti, degli ottusi, anzi forse anche criminali (tali sono considerati i malthusiani che però non dicono di eliminare alcuni miliardi di esseri umani,
      ma solo di riflettere).
      Io vorrei finalmente sapere dai politici, economisti e fondamentalisti religiosi come se l'immaginano il futuro, e più precisamente quanti miliardi di esseri umani possono vivere decentemente su questa Terra secondo loro. Potremmo forse arrivare a 10 o 15 miliardi, ma per quanto tempo? Si dice (si dice!) che la popolazione mondiale decrescerà nei prossimi decenni, il tasso di natalità essendo in calo un po' ovunque. La popolazione cinese è destinata a calare - un'autentica tragedia per taluni, anche per i dirigenti cinesi che sarebbero costretti a rivedere i loro sogni di egemonia mondiale. Comunque i nove o dieci miliardi non ce li leva più nessuno, sono una certezza. Già immagino i lamenti di economisti e politici quando la popolazione calerà davvero: come faremo, chi ci pagherà le pensioni, come assicureremo pane e giochi a tutti, visto che caleranno i produttori? Politici, economisti e altra teppaglia sono ottimisti: ce la faremo, l'uomo è forte, può risolvere tutti problemi. E se poi arriverà finalmente la fusione avremo energia in abbondanza, anzi con la fusione avremo risolto davvero ogni problema.

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  7. 1) "" Che carico umano la Terra possa sopportare (e a lungo!) non lo sa con precisione nessuno. ""

    Già. Ma i danni ecologici mondiali li vediamo. È facile pensare che (al netto dell'eliminazione degli sprechi e dell'utilizzo di energie pulite e del cercare di riciclare il più possibile)
    il pianeta comunque è martoriato.
    Se è diventato anche "da evitare" farsi una bistecca perché si inquina con gli allevamenti degli animali ( per fare un esempio su tanti)
    vuol dire che la soglia del "siamo troppi" l'abbiamo già raggiunta.

    2) "" comunque che la popolazione mondiale si è quasi triplicata negli ultimi cinquant'anni e non siamo morti di fame come temeva il Club di Roma "".

    Certo : perché con le tecnologie abbiamo potuto spremere questo pianeta all'inverosimile
    ma i danni ecologici sono enormi. E sono oramai globali , non solo locali.

    3) "" Si dice (si dice!) che la popolazione mondiale decrescerà nei prossimi decenni, il tasso di natalità essendo in calo un po' ovunque. ""

    Dove ciò sta avvenendo (grazie alle meno nascite rispetto a un tempo) insistono che bisogna aumentare la natalità.
    È aumentata l'aspettativa di vita ( è questo il fatto) --->siamo diventati tanti ---> e ancora vogliono che facciamo più figli.

    4) "" se poi arriverà finalmente la fusione avremo energia in abbondanza, anzi con la fusione avremo risolto davvero ogni problema.""

    No perché non di sola energia vive l'uomo.

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  8. "No perché non di sola energia vive l'uomo."

    D'accordissimo. Per me la mitica fusione non risolverebbe il problema o i problemi. Più energia significherebbe produzione di più schifezze, interventi massicci in ogni settore, per finire un mondo stravolto rispetto a quello che conosciamo noi. Ti dicono che disponendo di più energia sarà possibile migliorare ogni cosa, la "creatività" dell'essere umano non avrà più limiti. Io temo invece un mondo sempre più artificiale. La fissazione di Agobit sulla fusione mi lascia perplesso.

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  9. @ Laura

    Nel suo blog Lumen ci parla di energia e demografia. Ci trovi anche un mio lungo commento.
    Penso che possa interessarti:

    https://ilfenotipoconsapevole.blogspot.com/2023/01/punti-di-vista-31.html?sc=1675242778377#c7794871184646050334

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  10. Ringrazio Lumen della discussione sulle mie tesi riguardo la fusione e la demografia sul suo blog, e Sergio per la interessante discussione nel blog in questione. Purtroppo trovo problemi per pubblicare i commenti sul blog di Lumen in quanto non mi fa accedere alla scrittura del commento con il mio account. Anche sul mio blog sono costretto a pubblicare commenti come anonimo. Agobit

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