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venerdì 24 settembre 2021

Scenari di sovrappopolazione: Karachi (seconda parte)

C'e una forte violenza tra gruppi etnici, muhnajir contro pathani, pathani contro beluchi, autoctoni contro immigrati, specie afghani, bengalesi e indiani. A livello religioso musulmani contro indu . Gli stessi musulmani sono divisi tra loro: la parte hanafita contro la minoranza hanbalita, questa a sua volta divisa nelle correnti definite wahhabita o degli Ahle Hadith. I Cristiani sono perseguitati. Persino il locale cimitero cristiano è divenuto una discarica perché vi vengono riversati i rifiuti, inoltre hanno cominciato a divellere le tombe e fabbricarci sopra abitazioni e moschee. Nel 2013 più di 100 persone sono stati uccise in un attentato suicida in una chiesa di Peshawar, nel nord-ovest del Pakistan. Lo scorso novembre un gruppo di persone ha bruciato viva una coppia di cristiani in un forno per mattoni dopo averli erroneamente accusati di aver bruciato una copia del Corano. Ad aprile a Lahore, la seconda città per grandezza del Pakistan, alcuni attentatori suicidi hanno ucciso 15 persone durante delle messe cristiane.La violenza e l'intimidazione ha spinto molti cristiani verso l'emigrazione in altri paesi.
L'aria della città e'una delle piu inquinate al mondo. Il PM 2,5 supera i 117 microgrammi a metrocubo. I fumi, il particolato ed i gas rendono il centro della città in una atmosfera irrespirabile, con incidenze elevate di patologia.
Nella bidonville piu di metà della popolazione ha meno di 15 anni : maggiore è la poverta' piu alto il numero di figli. Nonostante questi grandi e mostruosi agglomerati urbani, la popolazione del pakistan rimane prevalentemente rurale, solo il 35% vive nelle citta, sebbene le migrazioni interne stiano lentamente cambiando il quadro demografico. La vicina valle centrale dell'Indo e' una delle zone piu popolose del pianeta ed anche delle più inquinate e deforestata. Essa è ormai una appendice della grande città e ne costituisce l'aspetto rurale e fortemente antropizzato. Tutti aspirano alla grande città per trovare un qualsiasi lavoro (anche se solo un quarto degli abitanti di Karachi risulta occupato)
Considerazioni sulla megalopoli di Karachi e sulle megalopoli in generale
Si potrebbe introdurre un neologismo per indicare questo grande organismo antropico: homobionte (o tecnobionte). Con questo termine si intende una trasformazione artificiale di intere zone del pianeta dove lo sviluppo di strutture legate alla presenza umana vanno a sostituire gli elementi naturali della flora, della fauna e dell'ambiente. L'ecosfera, nell'homobionte , diviene antroposfera: tutti gli elementi naturali , territorio, acque, aria, vengono piegate al servizio di una sola specie. Nell'homobionte gli elementi che costituiscono il sistema antropico sono binari: da una parte c'è la megalopoli come struttura artificiale (grattacieli, strade, infrastrutture, periferie, fabbriche ecc.) e i suoi abitanti. La seconda componente sono i territori di affluenza. Nel caso di Karachi l'Homobionte ha il suo sistema binario: la megalopoli da una parte, e la sua area di affluenza diretta nella valle dell'Indo, dall'altra. I due termini costituiscono un simbionte: c'è uno scambio di persone, di merci e di risorse tra le due aree ed il risultato è la crescita dell'organismo antropico. La megalopoli dipende dai territori e questi dalla megalopoli. A volte i territori di affluenza sono distanti (come il nord dell'India nel caso di Karachi) ma il concetto binario rimane valido. Come un parassita la megalopoli attrae persone e risorse dai territori, questi vivono in gran parte con i prodotti reflui della megalopoli o le rimesse degli emigrati. La città funziona come attrattore e determina la natalità dei territori di afflusso che si mantiene alta. La megalopoli assicura sussistenza economica, risorse sociali, assistenza sanitaria, servizi. Il territorio affluente la demografia necessaria. La perdita del rapporto tra uomo e territorio nel sistema simbiontico si manifesta come fenomeno migratorio: l'area di forte antropizzazione concentra la produzione e il consumo e funziona come attrattore per le popolazioni dei territori di affluenza, che migrano richiamati dalla sussistenza offerta dall'area megapolitana. In questo modo l'antropizzazione del pianeta cambia aspetto: non funziona più come il vecchio insediamento umano in cui il tasso di natalità si doveva confrontare con le risorse disponibili in quel dato territorio. I sistemi di controllo della crescita demografica in passato erano la fame, le carestie, le epidemie, la mancanza di lavoro e di prospettive, i conflitti che sfociavano spesso nella guerra. Oggi la megalopoli assicura cibo di massa, sanità pubblica (anche se di basso livello), un lavoro o una prospettiva di lavoro, coesistenza di etnie e culture diverse con un grado di conflittualità più basso della guerra. Questo consente ai territori di affluenza di mantenere tassi di natalità molto alti, nonostante le risorse locali limitate. La devastazione del territorio è così duplice: alla cementificazione cittadina corrisponde l'urbanizzazione diffusa delle campagne e la deforestazione conseguente. Il rapporto diretto tra città e territorio di affluenza sta evolvendo: oggi i grandi homobionti come Lagos, Kinshasa, San Paulo, Pechino, Città del Messico o la diffusa area urbana europea attraggono popolazione anche da terre molto lontane, addirittura da continenti diversi. Gli homobionti si globalizzano. Tra Europa e Africa c'è un rapporto simbiontico che sta modificando i due continenti nel senso di una reciproca antropizzazione in cui la parte economicamente sviluppata funziona da attrattore e fornitore di consumi, la parte africana fornisce la demografia e il bacino di espansione (estrazione di risorse, esportazione di merci, investimenti in infrastrutture, ecc.). Sull'area africana si proiettano anche gli interessi degli homobionti cinesi con cui, come accade in tutti gli organismi antropici, quello europeo è entrato in conflitto. La fine delle savane, delle foreste e delle specie animali africane accelera così inesorabilmente.
Il risultato finale del nuovo tipo di crescita antropica è sempre lo stesso: una violenta sostituzione di una monobiosi di homo alla pluralità della vita naturale, di una sola specie e dei suoi prodotti artificiali al posto delle molteplici specie di natura. Si tratta di una crescita parassitaria: il territorio è soggetto a depredazione, deforestazione, sfruttamento di risorse, utilizzo di fonti idriche, estrazione di materiali, sovvertimento ambientale, cementificazione, inquinamento e trasformazione in discariche. L'inurbamento di popolazioni dai territori rurali e arretrati né e la caratteristica principale. Più che il consumismo globalizzato, la caratteristica dell'antropizzazione attuale è l'inurbamento massiccio e senza precedenti (più del 50 % della popolazione mondiale). Il miglioramento della qualità di vita è più apparente che reale, i meccanismi di crescita sono infatti limitati al solo aspetto numerico con più persone, strutture degradate , bassa tecnologia, economia senza innovazione e investimenti insufficienti. Le risorse sono in gran parte deviate sulle necessità vitali, e la massa degli occupati cresce complessivamente meno dei nuovi nati e dei nuovi arrivati. Il risultato è la gigantesca crescita delle bidonville che precedono l'espansione megapolitana più strutturata. Tutto il sistema è fortemente energivoro: la competizione sulle risorse energetiche vanifica ogni tentativo di porre sotto controllo le emissioni di carbonio. Crescendo continuamente la popolazione, la richiesta è sempre su alti livelli e scoraggia o rende impossibili politiche di controllo del consumo di idrocarburi.
Karachi non e' una citta' lontana, ma il futuro che ci attende. La città pakistana rappresenta il modello delle megalopoli di tutto il pianeta al tempo della sovrappopolazione: elevata cementificazione, milioni di metri cubi sviluppati sia in altezza che in estensione, gigantesche periferie di bidonville, criminalita e disoccupazione, consumo di territorio, discariche estesissime e fumi in atmosfera con ambiente degradato e aria irrespirabile, acque intossicate da liquami chimici, biologici e industriali. Un anonimato diffuso che annienta ogni appartenenza storica e ogni tradizione culturale legata alla città, per trasformarsi in un estraneamento ad ogni valore che non sia il puro consumo e in una competizione senza regole. Alla identificazione con il luogo-città si sostituisce uno spezzettamento delle appartenenze, legate a visioni tribali.I collanti tradizionali: tradizioni, religione, cultura sono fonte di conflitti che coesistono come confronto latente (ma spesso, specie nelle realtà più degradate, il conflitto è manifesto). Il vecchio sistema statale, con i confini e le giurisdizioni nazionali, perde gradualmente significato. La finanza sovranazionale acquista di converso sempre più potere.
Il nuovo sistema di crescita antropica è una violenta intromissione di homo che porta distruzione di vita e di specie. Non esistono meccanismi intrinseci che possano limitare la crescita. I limiti fisici si presentano come un progressivo aumento della viscosità nel flusso di risorse che dall’ecosfera vengono convogliate nell’antroposfera e come progressiva (ed evidente) saturazione degli ecosistemi terrestri e marini con i rifiuti delle nostre attività economiche e sociali.In questo sistema artificiale creato da Homo la pressione numerica umana continua a minare l'integrità e la capacità di generazione degli ecosistemi terrestri, marini e di acqua dolce. La monobiosi umana si sostituisce alla varietà naturale delle specie. Come un cancro le megalopoli si moltiplicano e si espandono sulla superficie del pianeta. ----------------

14 commenti:

  1. Sì, ma che fare, cosa si può ancora fare? Ho letto questa seconda puntata senza provare nulla. Sembra che questo sia il nostro futuro e non possiamo fare niente. A meno che la natura non ponga lei rimedio, verosimilmente in modo brutale e doloroso. Io sono del partito dell'asteroide, ma forse basterebbe qualche virus davvero micidiale. Ce ne sono centinaia di migliaia, senza dimenticare i batteri. Secondo Massimo Fini bisognava lasciare agire il Covid per sfoltire un po' la popolazione, i virus e i batteri hanno fra l'altro proprio questa funzione. Più siamo e più è logico che facciano stragi, direi che è normale e persino giusto. Qualcuno adesso mi darà del cinico o peggio, pazienza, non me la prenderò. Se ho potuto leggere l'articolo qua sopra senza batter ciglio non mi arrabbierò per qualche epiteto offensivo. Lo stesso un'osservazione:
    immaginate che non muoia più nessuno, che Big Pharma e medici generosi impediscano a tutti di morire attaccandoli alle macchine o con vaccini a iosa - be', è chiaro che alla fine moriremo tutti e molto rapidamente.
    La situazione è deprimente, senza rimedio, lo ripeto ormai da anni. Tanto che mi chiedo perché Agobit, questo uccello del malaugurio (scherzo, eh!), insista con questi articoli apocalittici.

    P.S. Qualcuno sa dirmi per quale mutazione genetica o altra causa il sapiens sapiens, mi sembra sia il solo mammifero, fa sesso tutto l'anno e le femmine possono restare incinte dodici mesi all'anno? Strano, i primati vanno in estro una o due volte all'anno e poi si calmano (a parte, sembra, i bonobo che fanno continuamente sesso dirimendo così anche controversie e liti). Chissà che la ricetta di Huxley (New Brave World) non sia una soluzione: tutti a far sesso come i bonobo e i figli si producono in serie in batteria in base al piano regolatore delle elite.

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  2. Caro Sergio, una possibile spiegazione del "mistero" (abbastanza convincente) la puoi trovare a questo link:
    https://elicoidale.wordpress.com/2010/11/11/estro-sesso-amore-e-tradimento-nellhomo-sapiens/

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    1. Grazie della segnalazione. Ho trovato anch'io l'articolo molto interessante, ma non convicente. Fra parentesi, non solo il sapiens sapiens ha l'orgasmo, sicuramente anche i primati ce l'hanno (vedi il sesso matto dei bonobos). La cosa che trovo strana è che le femmine del sapiens siano costantemente ricettive, praticamente sempre. Forse è un errore della natura. E difatti adesso la situazione è disastrosa e irrimediabile, continuiamo a crescere (altre che 9 miliari per fine secolo, saremo 10 miliardi già nel 2050, salvo sorprese (asteroide, virus, bomba atomica).

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    2. Il problema è nello uso distorto, a metà, di tecnica e tecnologia.
      Abbiamo che questi riproduttivi compulsivi da una parte hanno furbofoni, rete, etc. per informarsi su antibiotici e chirurgia etc., dall'altro non ne vogliono sapere di utilizzare l'altra metà della tecnica e tecnologia ovvero gli anticoncezionale.
      Il risultato è l'esplosione dei tumori, come quello pachistano, islamico in genere, quello africano, etc. .
      Si può trombare come dei pazzi senza fare un solo figlio!

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    3. Qui dovrebbe o potrebbe intervenire lo Stato, si pensi alla tassa fascista sul celibato ma anche alla tassa di Augusto su chi aveva meno di tre figli (o si accontentava solo di tre figli, non ricordo bene). Ovviamente fascismo e Augusto volevano più figli per ovvi motivi (il numero è potenza). Viceversa però si potrebbe anche imporre tasse a chi oggi ha troppi figli, cosa che ha fatto la Cina nella riprovazione universale. Anche l'India ha cercato di persuadere le masse alla moderazione riproduttiva fallendo. Dovrebbe essere l'ONU o magari anche il papa o qualche riconosciuta autorità a far capire alla gente che così non si può continuare (il Dalai Lama si è detto preoccupato per la sovrappopolazione, ma non è un personaggio universalmente noto e apprezzato). Ma l'ONU ha stabilito che è un diritto umano avere quanti figli si vuole, il papa non può ovviamente lanciare una campagna per la stabilizzazione demografica pur avendo abbandonato la sessuofobia (ha persino rimproverato una coppia con otto figli dicendo che non bisogna fare comei conigli - lasciando di stucco le famiglie cattoliche numerose e ... Giuliano Ferrara, il cinofilo gran scopatore senza figli e strenuo difensore dell'embrione e docente di sesso anale.
      Stando così le cose - non esistendo un'autorità riconosciuta che spieghi come stanno le cose (che per es. non c'è acqua abbastanza per tutti) - dobbiamo per forza puntare sulla natura e l'asteroide e magari qualche virus micidiale, non il virus all'acqua di rose detto covid-19 che ha fatto finora appena 4,5 milioni di vittime (il cancro ne fa molte di più, ma sulle vittime del cancro nessuno piange o invoca vaccini anticancro per l'intera popolazione mondiale).

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    4. Le grandi castalie cosmopolite usano, da tempo, la demografia tumorale di Africa e Asia per assecondare la loro hybris salvifica di miglioratori del mondo e la geosocioingegneria globale che ne consegue (è la zootecnia del meticciamento alla Scalfari, tanto per intenderci).
      Il problema non è solo quello, ovviamente (i disastri sono SEMPRE dovuti a molteplici problemi).

      Come osserva il ns. Nessuno, i ladri li puoi gestire, i sacerdoti fanatici, invasati, no.

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  3. Molto interessante l'articolo caro Lumen. Sull'attendibilità scientifica ho qualche dubbio

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    1. Grazie. Con un po' di pazianza in rete si trovano tante cose interessanti.
      Ovviamente, interessante non vuol dire attendibile, ma in fondo la vera utilità della cultura non è quella di fornire certezze, ma di instillare dubbi, far pensare, far riflettere.
      E trovare spiegazioni provvisorie, in attesa del prossimo dubbio.

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    2. A proposito... i prossimi 2 post del mio blog saranno dedicati a te.
      ;-).

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    3. Ti ringrazio :) li leggerò volentieri

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    4. Ed i tuoi commenti saranno particolarmente graditi.
      Il primo post è previsto per venerdì.

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  4. Questa pagina, è una fotografia assai precisa del progresso al peggio: homobionti tumorali che crescono senza limite, consumando sempre più risorse, producendo sempre più rifiuti sempre più nocivi.
    Tra i rifiuti peggiori proprio la incultura dell'urbanismo che dilaga sempre più, l'artificializzazione e le inettitudini via via sempre maggiori degli inurbati.

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  5. Per come la presenti tu, sembra che i pakistani non si rendano conto della situazione. Magari tanta gente no (come qui con un sacco di altre cose), ma il governo sta facendo politiche di pianificazione familiare (es. https://tribune.com.pk/story/2320444/minister-urges-extra-efforts-to-meet-population-goals)
    Questo anche in un sacco di altri paesi molto popolosi, compresa naturalmente l'India.

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    1. "Questa storia del "consumismo" come motivo per cui "non si fanno figli" è offensiva e non è nemmeno vera."

      Santo cielo, adesso ti ho pure offesa! Io resto del parere che il boom economico del dopoguerra (più la pillola, ovviamente) abbiano prodotto una mutazione antropologica (addirittura). L'aspirazione di tutti in occidente è ormai
      una vita almeno decente (ovvero comoda, insomma una bella vita - aspirazione che direi legittima). Non più figli à gogo (a parte qualche attardato cattolico). Molti figli non si conciliano con una vita degna di questo nome, cioè bella, massì: comoda. Io la penso così e credo di non dire fandonie.
      Poi c'è una cosa curiosa: tu, Laura, Lumen e il sottoscritto non abbiamo figli (per scelta o per altre ragioni). Agobit e Claude non so, UUIC mi sembra che abbia un figlio. Trovo strano che noi senza figli non andiamo troppo d'accordo (be', con Lumen m'intendo bene o abbastanza bene). Cavolo com'è risentita Laura per quello che ho scritto sopra (ma anche in passato dissentiva dal sottoscritto). Tu addirittura sei offesa! Ma insomma! I quattro gatti di questo blog sono tutti "preoccupati" di come vanno le cose nel mondo, soprattutto in merito alla demografia. Ecco qualcosa che ci unisce (o forse mi sbaglio anche qua?).
      E adesso - boom - vengo alla questione principale: qual è il senso della vita? Mah, l'istinto ci dice, anzi ci obbliga a riprodurci (così è stato da centinaia di migliaia di anni). Adesso in Italia e in occidente non ci riproduciamo più (tra qualche generazione gli Italiani si estingueranno, dice qualcuno - un'esagerazione forse). Perché? Il mondo è cambiato, preferiamo "realizzarci", fare le cose che ci piacciono. Massì, perché no! Ma io sono un po' allergico a questa espressione: realizzarsi. Intanto non siamo soli, viviamo in una società che ci offre moltissimi vantaggi: sicurezza, energia e mille altre cose. La società però ci chiede qualcosa in cambio e ne ha direi qualche diritto. Tra le altre cose quella di assicurare il futuro mettendo al mondo dei figli. Perciò l'omosessualità è sempre stata malvista, al massimo tollerata (anche nella Grecia antica e a Roma). Gli omossesuali erano (e sono!) sterili, dunque in un certo senso nemici del genere umano, ovvero della società che vuole perpetuarsi.
      Un'ultima cosa: realizzarsi, sì, va bene, lo capisco. Ma non vuoi passare il testimone a qualcuno che conservi o tramandi il buono che hai realizzato? Il ciellino Rocco Buttiglione, quattro figli, diceva giustamente questo: fino a un certo punto formi i figli a tua immagine, consegni loro un patrimonio da custodire. Io imparo anche da un cattolico pur essendo ateo.

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