Translate

giovedì 30 settembre 2021

Il discorso di Greta

Giovanna d'Arco ha parlato nel suo discorso milanese della pre-Cop 26. Il riscaldamento globale è colpa del colonialismo e delle disuguaglianze. E del bla bla bla dei governi (ovviamente solo occidentali) che poi non fanno nulla. I soldi bisogna smettere di investirli nelle nostre imprese, ma vanno dati ai paesi vulnerabili e arretrati. Basta con le industrie basate sul fossile, tutto deve essere elettrico. E tutto l'elettrico deve essere basato sulle rinnovabili. Quasi ispirata da Di Maio ha auspicato la fine della povertà, quale condizione inscindibile dalla lotta al global warming.
La domanda è: come si può abolire la povertà se si taglia l'energia da idrocarburi per affidarsi alle inefficienti e costose rinnovabili? E' appena immaginabile la crisi economica mondiale innescata dalla fine del petrolio e del gas. E poi: che senso ha accusare di bla bla solo gli occidentali e in particolare l'Europa che è responsabile solo del 6 % delle emissioni di carbonio? Il grosso viene dall'Asia e dalla Cina che utilizza ancora il carbone quale principale fonte. Avvieranno la transizione solo quando e se gli converrà, e non sarà certo Greta a convincerli. Nel nostro paese, e parliamo solo dell'Italia, per avviare l'elettrico verso la sostituzione degli idrocarburi, servono almeno 114 Gigawatt entro il 2030, il che equivale a una superficie di pannelli solari (di ultima generazione) di 500 mila ettari oltre i pannelli attualmente in funzione. Se togliamo le montagne, i laghi, i fiumi, aeroporti e autostrade, ciò significa ricoprire con i pannelli gran parte delle pianure e gli edifici cittadini. Sulle zone montagnose e agricole si dovrebbero installare decine di migliaia di impianti eolici con le famose torri alte 100 metri. Il danno all'ambiente, al paesaggio, all'agricoltura e alla zootecnia sarebbe devastante. La fornitura elettrica sarebbe inoltre esposta alla meteorologia e al ciclo giorno-notte. La tensione di rete varierebbe nelle varie ore della giornata. Lo stoccaggio di energia è ancora un problema e sono richieste opere devastanti (bacini idrici e turbine, stock di batterie) per immagazzinare energia per le ore senza sole. Non parliamo dello smaltimento di pannelli e pale eoliche che hanno comunque limiti di durata. Lo sfruttamento del moto delle onde marine è ancora...in alto mare. La spesa per l'energia, già alta nel nostro paese, salirebbe alle stelle con ricadute su economia, prezzi e occupazione.
Come è ovvio da tante premesse, i neo-verdi e i Fridays for Future si guardano bene dal toccare il tema del controllo della natalità per permettere di ridurre o anche solo stabilizzare nei prossimi anni la popolazione planetaria. Sia Greta che i vertici dei movimenti ambientalisti su questo tema tacciono come pesci, senza alcun "blablabla". L'argomento non è politicamente corretto e non è consentito parlarne o semplicemente accennarvi. Se qualcuno vi accennasse, sono pronti gli insulti, le accuse e la censura più o meno violenta dei verdi-pacifisti.
Rimane il problema di come mandare aventi un pianeta con otto miliardi di umani, ponendo fine alle emissioni dell'economia basata sugli idrocarburi. Una soluzione ci sarebbe, ma va contro l'ideologia dominante, il conformismo delle idee tipico di chi spesso si ritiene rivoluzionario (ma lo è solo a parole). Se il pianeta è realmente a rischio per il riscaldamento globale, a breve termine non ci sono che le nuove tecnologie basate sul nucleare di ultima generazione, le uniche in grado di permettere la transizione senza innescare crisi planetarie che aumenterebbero di molto (altro che ridurla) la povertà di gran parte degli otto miliardi di homo. La nuova tecnologia a fissione prevede centrali più piccole e avanzate, con sistemi di controllo sicuri e con produzione molto limitata di scorie. I nuovi sistemi di controllo del nucleo in fissione controllata sono in grado di evitare la ripetizione di Chernobyl o di Fukushima. E' una tecnologia che numerosi paesi nel mondo stanno implementando (tra gli altri Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Svezia e Russia) e che comunque verrà utilizzata, che lo vogliano o meno le grandi menti dei FfF e i capoccioni old green. Queste centrali non hanno più nulla a che vedere con quelle di vecchio tipo. Perfino il nostro ministro della Transizione ecologica Cingolani, sull'onda di pareri espressi da commissioni europee di esperti, se ne è accorto e ha finalmente introdotto il tema nel dibattito politico nostrano, sollevando subito i cori di lai delle prefiche pseudoambientaliste. Eppure se il pianeta fosse veramente sull'orlo del baratro -come predicano- dovrebbero precipitarsi a proporre le nuove tecnologie nucleari a zero emissioni di carbonio. Ma credo che ai neo-verdi del riscaldamento globale non freghi nulla e probabilmente non ci credono, ma lo usano come una clava.
La fissione inoltre si utilizzerebbe per un periodo limitato: qualche decennio. E' dei primi di questo settembre 2021 la notizia che il MIT di Boston insieme alla nostra Eni hanno felicemente testato il progetto Cfs riguardante il supermegnete che permetterà il confinamento del plasma di ioni idrogeno per la produzione dell'energia da fusione. La riuscita del test ha abbassato di molto la previsione dell'inizio degli esperimenti di fusione: La Cfs prevede di costruire il primo reattore sperimentale nel 2025. La messa a regime della fusione sarà la fine della tecnologia a fissione e anche la fine della produzione delle supertemute scorie. La fusione infatti non utilizza uranio ma isotopi dell'idrogeno, non produce scorie nucleari e ovviamente, così come per la fissione, non vi è alcuna immissione di carbonio in atmosfera. Ci sarebbe lo stop al riscaldamento climatico da carbonio. Il mondo potrà a quel punto funzionare tutto ad elettricità senza più alcuna polluzione di carbonio, senza particolati da combustione, senza inquinamento da idrocarburi (si pensi solo ai mari). Il petrolio, il carbone ed il gas saranno ricordi di secoli bui.
Con una disponibilità pressoché infinita di energia pulita, il rientro demografico potrà avvenire con risparmio di molte risorse e investendo su innovazione tecnologica, riciclo, ritorno alla terra e alla produzione agricola con tecnologie avanzate, controllo dell'ambiente senza uso di prodotti chimici (lotta biologica, fertilizzanti naturali), salvaguardia delle acque senza sversamenti, senza opere di sfruttamento idroelettrico, e senza cementificazione dei letti di scorrimento. I viaggi aerei potrebbero essere ad eliche alimentate elettricamente senza emissioni.
Questi argomenti per Greta e compagni sono bla bla bla... chiacchiere inutili. Per Greta e company si deve stoppare tutta l'energia da idrocarburi entro i prossimi 9 anni (2030). Come faranno, poveri figli, senza aria condizionata e senza cellulari? Senza viaggi aerei e utilizzando navi a vela che richiedono mesi di navigazione? Rischierebbero di rovinarsi le vacanze.
Tra qualche decennio il pianeta sarà un altro: questo è sicuro. Nonostante l'opposizione di Greta, la fissione avrà il suo ritorno e la fusione, cui si stanno dedicando Stati Uniti, Cina, India, Russia, Europa e le altre principali nazioni, sarà l'unica prospettiva per salvare il pianeta e abbassare il livello di carbonio libero. Rimarrà il sogno dei verdi e dei giovani gretini di un mondo popolato da venti o trenta miliardi di umani, colorati come l'arcobaleno, poveri e disoccupati ma in un mondo senza frontiere e senza differenze, circondati da sconfinate distese di pannelli solari, sovrastati da migliaia di torri eoliche, e alimentati da prodotti provenienti da...marte. Greta, guidaci tu...

25 commenti:

  1. Da una parte la gretina con il suo cocomerismo razzista, dall'altro il tecnoteismo de "il nucleare ci salverà".
    La disponibilità di energia (carbone nel XIX secolo, petrolio nel XX) è esattamente ciò che ha permesso il tumore demografico attuale.
    Non si capisce come mai, improvvisamente, la disponibilità di energia, debba passare da propulsonre fondamentale per la crescita demografica, a suo elemento contrastante.

    RispondiElimina
  2. Caro Agobit, sul primo punto sono perfettamente d'accordo con te.
    Arriverei ad affermare che senza un intervento deciso e radicale sulla popolazione qualsiasi altro intervento, anche se teoricamente 'verde', risulterebbe del tutto inutile (non inadeguato: proprio inutile).

    Sul seocndo punto, invece, continuo ad essere perplesso: la storia unmana ha sempre visto che l'aumento di energia disponibile portava con se un aumento demografico e non credo che una energia atomica pulita possa fare eccezione.

    RispondiElimina
  3. Sono d'accordo con i commentatori qui sopra. Lasciando stare tutti gli immensi problemi legati al nucleare, anche se esistesse un nucleare senza questi problemi, gli umani lo userebbero per finire di distruggere il pianeta.

    (Comunque la fusione continua a spostarsi sempre più in là nel futuro, quindi non si può fare affidamento su cose che ancora non esistono. Ne riparleremo se e quando sarà disponibile. E sia fusione che fissione non risolvono il problema di come costruire una rete elettrica per elettrificare tutto ciò che adesso è alimentato a combustibili fossili - metalli, inquinamento, consumo di suolo, energia, devastazione del paesaggio, vieni a vedere i megapiloni in Friuli- e rimarrebbe anche il problema delle batterie, e quindi dell'estrazione di metalli, almeno per trasporti e alcune tecnologie)

    RispondiElimina
  4. Fertility rate in 2021

    1 Niger 6.91
    2 Angola 5.90
    3 D.Rep. Kongo 5.70
    4 Mali 5.63
    5 Tschad 5.57
    6 Benin 5.47
    7 Uganda 5.45
    8 Südsudan 5.43
    9 Somalia 5.41
    10 Burundi 5.10
    11 Mozambique 4.89
    12 Guinea 4.89
    13 Liberia 4.84
    14 Afghanistan 4.72
    15 Guinea-Bissau 4.72
    16 Nigeria 4.67
    17 Sudan 4.66
    18 Zambia 4.63
    19 Kamerun 4.61
    20 Sierra Leone 4.58
    21 Tansania 4.45
    22 Kongo 4.41
    23 Burkina Faso 4.39
    24 Osttimor 4.32
    25 Togo 4.28
    26 Central African
    Republic 4.09
    27 Äthiopien 4.07
    28 Äquatorial Guinea 4.02
    29 Senegal 3.97
    30 Zimbabwe 3.91

    RispondiElimina
  5. Spaventoso. Con questi numeri il pianeta è condannato

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eppure una persona per altro ragionevole commentava un articolo del quotidiano di Zurigo (che relatizzava la questione demografica) così:
      "La terra può mantenere anche 10 o 20 miliardi di persone, basti pensare agli sterminati territori canadesi ancora disabitati e anche alle regioni dell'Africa sottopopolate."
      Chissà come vivranno miliardi di persone a 50° sottozero in inverno in Canada. Ah già, ma con la fusione nuclerare risolveremo tutti i problemi energetici e con ciò i problemi idrici, alimentari, abitativi, sociali ecc. E che faranno tutti sti miliardi? Sesso dalla mattina alla sera come i bonobos (con o senza contraccezione?)?
      Ma sembra che il sapiens sapiens sia solo una tappa intermedia dell'evoluzione. Con chip incorporati e grazie all'IA avverrà il salto qualititativo della specie (cosa nascerà? la formica o termite sapiens?).

      Elimina
    2. È molto avvilente che le persone vedano gli spazi non abitati da esseri umani come "vuoti".
      Potresti chiedere a questa persona se sarebbe d'accordo sul tagliare tutti i boschi della Svizzera e distruggere i prati "sottopopolati" per trasformarli in appartamenti e colture intensive.
      O se le piacerebbe andare a farsi una passeggiata in montagna non da solo o con poca compagnia scelta, ma trovando centinaia di persone in coda sui sentieri.

      Elimina
    3. Ormai ci sono code anche per arrivare in cima all'Everest (sembra che questi amanti della natura si lascino dietro montagne di rifiuti, un problema ecologico serio).
      L'inflazione umana riduce il valore del singolo individuo. Ognuno di noi vale uno diviso attualmente per otto miliardi circa, cioè ben poco (unici e insostituibili siamo solo per ci vuol bene). Che bello poi trovarsi tra milioni, anzi miliardi d'individui forse non molto ben disposti nei nostri confronti o anche apertamente ostili. Bisognerà sgomitare parecchio per procurarsi il necessario. Ma chissà, forse Big Brother troverà il modo di far convivere pacificamente e felici tutti questi uomini formiche.

      Elimina
  6. Massimiliano Parente:

    https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/i-grandi-scrittori-temono-solo-vecchiaia-letteraria-1980746.html

    P.S. Non c'entra, certo. Ma mi ringrazierete per la segnalazione. Massimiliano Parente, lo scrittore che voleva essere uno scienziato, detesta i letterati (analfabeti che non sanno nulla di scienza e strologano sul niente).

    RispondiElimina
  7. Ci mancava solo l'opinione del Nobel, per il quale “L’Italia sta andando dentro una trappola demografica, con un numero di nati sempre più basso e bisogna intervenire anche mediante aiuti fiscali. Penso a un mio amico francese che avendo quattro figli a carico non pagava le tasse. Noi con una piccola detrazione di 100 euro l’anno non andiamo avanti. Fare figli è utile per il Paese e chi li ha e li vuole allevare deve avere tutti i mezzi per poterlo fare con serenità, a partire dagli asili nidi da aumentare”.

    https://www.dire.it/12-10-2021/676127-denatalita-parisi-italia-in-trappola-servono-aiuti-fiscali/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nemmeno con gli aiuti fiscali gli italiani torneranno a volere figli. Sì, gli incentivi servono un po', ma non nella misura che il governo desidera. Perché siamo diventati tutti consumatori accaniti, qualcuno dirà materialisti. La famiglia era una volta l'orizzonte di tutti o quasi tutti, ci si sposava presto e i figli venivano naturalmente (c'era anche specie al sud la pressione familiale e sociale). Oggi prima di pensare a metter su casa e famiglia bisogna soddisfare tutte le esigenze indotte dal benessere. Lessi una volta che anche gli antichi Romani cercavano di evitare la "scocciatura" dei figli. I figli non sono più ricchezza e senso della vita ma, che so, appendici, e caso mai uno o due al massimo (il che poi in tempi di esplosione demografica innegabile andrebbe anche bene).
      I nostri genitori e nonni non invocavano o reclamavano mezzi per far crescere la famiglia con serenità, si davano da fare e crescevano dignitosamente i figli che arrivavano. Va bene, abbiamo fatto dei progressi grazie anche al boom economico e si può venire incontro alle esigenze delle famiglie (ma non tutte ne hanno bisogno).
      Direi che siamo ormai corrotti dal benessere e ai figli preferiamo le comodità della vita. È così. Non si può dire alla gente consumate, consumate, consumate bastardi, se no è crisi, e poi meravigliarsi che la gente preferisca i consumi agli impegni familiari. Nemmeno i cinesi ne vogliono sapere di avere tanti figli come vorrebbe ora il loro governo. Si direbbe che troppo benessere e la vita comoda disincentivino il desiderio di avere una bella e magari numerosa famiglia. Già al tempo dei Romani (Catone biasimava il lusso). L'ignobile Ferrara inneggia ai consumi, dice che "i soldi sono sexy" e poi si meraviglia che gli Italiani non vogliano più figli o non troppi. Lui fra parentesi dà il buon esempio: manco un figlio, ma passione per i cani.

      Elimina
    2. Non condivido minimamente la retorica sui figli.
      C'è stato un tempo in cui di figli se ne facevano parecchi, qualcuno per avere la dinastia, altri (specialmente le persone meno abbienti) li avevano un po' come si hanno le galline. Credenze religiose/ convenzioni sociali/ diversi rapporti tra uomo e donna/ e mortalità molto elevata (specialmente infantile ) / aspettativa di vita molto più bassa , erano alla base dell'alta natalità.
      Oggi siamo consumisti, è vero, ma non è (solo) per questo che "non si fanno più figli" ( frase errata perché i figli si fanno): sono cambiati il rapporto uomo e donna precarizzato il lavoro /entrambi lavorano/ la mortalità è calata/ l'aspettativa di vita si è alzata parecchio, è pieno di anziani e fragili, rsa, girelli..
      Perché fare un figlio? È l'unica forma di amore?
      È pieno di persone che fanno un figlio per avere un gadget /per accontentare i nonni/ essere come gli amici, come gli altri....
      Poi certo, parlano di "amore", dicono che lo amano tantissimo, ma sono frasi fatte, come quelle dei cioccolatini.
      Tutti dicono le stesse cose.
      Con questo non sto dicendo che nessuno ama i propri figli, ci sono, ma non è un assioma, e inoltre non si ama solo con i figli , si può amare in tanti modi.
      Anche a me se mi regalano un cucciolo che non voglio alla fine finirò per amarlo.
      Certo.
      Ma questo non significa che un figlio sia l'unico modo per amare, né per dimostrare di essere responsabile, di essersi sistemati , di "aver messo la testa a posto" (banalità).
      Anzi: i tempi sono cambiati , non fare un figlio oggi è la scelta migliore che si possa fare, da tutti i punti di vista , in primis perché siamo tanti (come fa a venire voglia di fare un figlio con l'aria avvelenata e rifiuti in giro?
      È come se mi dicessero di mangiarmi una fetta di torta nel gabinetto puzzolente della stazione).
      Al limite, se uno sinceramente (e non perseguire gli altri) lo desidera e non riesce a pensare ad altro, 1.
      È inutile magnificare i tempi in cui si facevano tanti figli.
      L'amore e la responsabilità non c'entrano.
      Inoltre, se piacciono tanto quei tempi, allora deve piacere anche tornare a un' aspettativa di vita bassa e una mortalità molto elevata, il pacchetto completo. Un'ultima cosa : se è vero ( cosa che non credo) che è (solo) a causa del consumismo che si fanno meno figli di una volta , meno male che c'è il consumismo (ironicamente. Io spererei nell'intelligenza delle persone di capire che le nascite devono essere poche), perché se facessimo figli come quei paesi elencati in un commento più in alto sarebbe la fine.
      Immagina avere un' Italia con 300 milioni di abitanti in aumento. Evviva?

      Elimina
    3. Sono d'accordo con Laura. Inoltre, uno dei motivi per cui una volta si facevano tanti figli era che non c'erano i contraccettivi. Non l'unico, ma uno dei principali. E un altro che le donne non studiavano - se studi fai fatica a star dietro a un bambino. Altro che amore e famiglia.

      Come donna, sono super felice di poter seguire i miei interessi e di poter cercare di realizzarmi e di essere utile come ritengo, senza essere obbligata a fare figli. Secoli fa, mi sarei dovuta chiudere in un convento se non avessi voluto una famiglia, altrimenti le pressioni sociali sarebbero state troppo forti.

      Questa storia del "consumismo" come motivo per cui "non si fanno figli" è offensiva e non è nemmeno vera. Infatti in Occidente i figli sono uno status symbol e sono i ricchi e i potenti a poterseli permettere più dei poveracci. C'è tanta gente che li vorrebbe ma con lo stipendio che ha non si sente di poter garantire loro un tenore di vita decente. Che poi l'idea di decente sia determinata da una società consumistica non è colpa del singolo ma di tutti.

      Se ci fate caso, spesso a chiedere più bambini sono i pensionati, non gli altri. Hanno paura di non avere più nessuno che gli paga le pensioni, un po' come in Africa si fanno figli perché qualcuno ti badi quando sei vecchio, e io lo trovo un motivo molto squallido e ingiusto.

      Elimina

    4. Sergio17 ottobre 2021 01:33
      "Questa storia del "consumismo" come motivo per cui "non si fanno figli" è offensiva e non è nemmeno vera."

      Santo cielo, adesso ti ho pure offesa! Io resto del parere che il boom economico del dopoguerra (più la pillola, ovviamente) abbiano prodotto una mutazione antropologica (addirittura). L'aspirazione di tutti in occidente è ormai
      una vita almeno decente (ovvero comoda, insomma una bella vita - aspirazione che direi legittima). Non più figli à gogo (a parte qualche attardato cattolico). Molti figli non si conciliano con una vita degna di questo nome, cioè bella, massì: comoda. Io la penso così e credo di non dire fandonie.
      Poi c'è una cosa curiosa: tu, Laura, Lumen e il sottoscritto non abbiamo figli (per scelta o per altre ragioni). Agobit e Claude non so, UUIC mi sembra che abbia un figlio. Trovo strano che noi senza figli non andiamo troppo d'accordo (be', con Lumen m'intendo bene o abbastanza bene). Cavolo com'è risentita Laura per quello che ho scritto sopra (ma anche in passato dissentiva dal sottoscritto). Tu addirittura sei offesa! Ma insomma! I quattro gatti di questo blog sono tutti "preoccupati" di come vanno le cose nel mondo, soprattutto in merito alla demografia. Ecco qualcosa che ci unisce (o forse mi sbaglio anche qua?).
      E adesso - boom - vengo alla questione principale: qual è il senso della vita? Mah, l'istinto ci dice, anzi ci obbliga a riprodurci (così è stato da centinaia di migliaia di anni). Adesso in Italia e in occidente non ci riproduciamo più (tra qualche generazione gli Italiani si estingueranno, dice qualcuno - un'esagerazione forse). Perché? Il mondo è cambiato, preferiamo "realizzarci", fare le cose che ci piacciono. Massì, perché no! Ma io sono un po' allergico a questa espressione: realizzarsi. Intanto non siamo soli, viviamo in una società che ci offre moltissimi vantaggi: sicurezza, energia e mille altre cose. La società però ci chiede qualcosa in cambio e ne ha direi qualche diritto. Tra le altre cose quella di assicurare il futuro mettendo al mondo dei figli. Perciò l'omosessualità è sempre stata malvista, al massimo tollerata (anche nella Grecia antica e a Roma). Gli omossesuali erano (e sono!) sterili, dunque in un certo senso nemici del genere umano, ovvero della società che vuole perpetuarsi.
      Un'ultima cosa: realizzarsi, sì, va bene, lo capisco. Ma non vuoi passare il testimone a qualcuno che conservi o tramandi il buono che hai realizzato? Il ciellino Rocco Buttiglione, quattro figli, diceva giustamente questo: fino a un certo punto formi i figli a tua immagine, consegni loro un patrimonio da custodire. Io imparo anche da un cattolico pur essendo ateo.

      Elimina
    5. Sergio, andremmo d'accordo se non ci fosse gente senza figli che fa la predica ad altra gente senza figli su un blog sulla sovrappopolazione :)

      Non penso che fare figli sia un dovere verso la società, né una garanzia di tramandare le proprie idee (anzi). La società non ha bisogno di più persone, checché se ne dica, ma di ridimensionarsi. La cosa giusta da fare adesso è non farne, ci sono atti che sono "giusti" in alcuni momenti e sbagliati in altri. Inoltre, se giudico questa società malata, mi interessa provare a guarirla, non a perpetuarla.

      "Realizzarsi" può anche voler dire realizzarsi nel dare un contributo positivo al mondo al di là della riproduzione. Persino tra gli animali, ci sono specie in cui degli individui non si riproducono ma aiutano gli altri a sopravvivere o a crescere i propri piccoli.

      Elimina
    6. Grazie della risposta, stavolta condivido quello che dici.
      "Persino tra gli animali, ci sono specie in cui degli individui non si riproducono ma aiutano gli altri a sopravvivere o a crescere i propri piccoli."
      Questa è nuova per me, ma stento a crederci. Ti riferisci a qualche specie precisa? Non penso che non si riproducano per senso di responsabilità o altruismo, saranno sterili o andicappati (si può dire?), e facciano poi da badanti ad altri. Gli elefanti hanno rapporti di parentela che permangono nel tempo (i maschi una volta adulti devono però andarsene).

      Elimina
    7. Sergio, mi piacerebbe essere una brava biologa e poterti dare una bella risposta dettagliata. Purtroppo non posso farlo, però ti faccio alcuni esempi.
      Insetti: ci sono specie di insetti che vivono in società molto complesse (api, formiche, termiti) in cui alcuni esemplari, piuttosto diversi dagli altri, sono dediti alla riproduzione, mentre gli altri hanno il compito di procacciare il cibo o difendere l'insediamento.
      Che io sappia, la monogamia tra i mammiferi è piuttosto rara (non mi viene in mente un mammifero monogamo, ma non è che sono così esperta). Ci sono tanti tipi di strutture sociali, dal branco di lupi alla mandria di cavalli, ma spesso i maschi competono per essere il maschio autorizzato alla riproduzione mentre gli altri non ci riescono o devono aspettare un turno che forse non arriva. Idem per alcuni uccelli.

      Riguardo ai mammiferi "baby sitter" di figli di altri, l'avevo sentito tempo fa in un documentario, facendo una veloce ricerca su internet ho trovato questo: https://www.scientificamerican.com/article/babysitting-mammals-keep-it-in-the-family/ es. "One pair makes babies and everybody else takes care of them" Ci sono altri esempi nell'articolo, e probabilmente facendo un po' di ricerche troverei particolari più precisi. Pare che nei mammiferi che fanno questo ci sia affinità genetica tra chi fa figli e chi non li fa, come del resto anche tra molti umani genitori e i fratelli o cugini che non hanno figli ma li aiutano a crescere i loro.

      Elimina
    8. Il problema, come detto tempo addietro a Gaia, che così facendo (nessun figlio) le persone migliori, responsabili, spariscono, non hanno discendenza.

      Elimina
    9. La morale non è genetica.
      Se per "responsabili" intendi nei confronti dell'ambiente, i nostri nonni venivano da famiglie numerosissime, e avevano una mentalità cattolica e antropocentrica che le generazioni successive stanno lentamente cambiando. Ovviamente c'erano eccezioni ma nel complesso era così. Quindi, secondo il tuo ragionamento, i "peggiori" (dieci figli, cementificato l'Italia, ecc) hanno dato vita ai "migliori".
      Riguardo all'essere "migliori": cosa vuol dire? I valori sono culturali e cambiano sempre.
      Inoltre, come si vede dal declino di praticamente tutte le grandi dinastie, in ambito sia politico sia culturale, questa idea della genetica per tramandare il meglio non funziona. È quello che l'aristocrazia ha sostenuto a lungo, ma i fatti hanno dimostrato che ha finito solo per generare privilegiati spesso incapaci.
      E di nuovo: cosa vuol dire migliori? Abili guerrieri? Quelli erano i migliori di una volta. Adesso? Ricercatori? Contadini? Ricchi? Frugali? Chi sono i "migliori"?

      E anche fosse che la genetica dà un vantaggio, non serve a molto se le circostanze sociali non aiutano.
      L'intelligenza dev'essere stimolata - inutile aver partorito Einsten se per mantenere dieci fratelli deve lasciare la scuola e andare a lavorare a sei anni. Altri valori, quali la salute o il buon carattere, magari appartengono a persone che da altri punti di vista non sono le "migliori". Però meglio essere cresciuto da genitori sani di mente e amorevoli che da geni squilibrati che la società ammira ma creano figli pieni di problemi (come spesso accade ai figli dei "migliori", spesso distratti da tormenti legati alla propria genialità, ambizione, altri interessi, ecc).
      La questione del chi si riproduce, come, quanto e perché e con quali conseguenze è troppo complessa per banalizzarla dicendo che i peggiori fanno figli e i migliori no. Peggio ancora se è utilizzata per accusare chi già si dà da fare per migliorare il mondo, e si sente dire, magari: tu che sei così bravo, dovresti anche fare un figlio!

      Elimina
  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  9. Ho assistito ieri( 16/10/2021) ad una conferenza sulla nuova fisica a Cortona. Tra le altre cose si è parlato di nucleare e delle nuove centrali di quarta generazione. Ho appreso alcune notizie che confermano quanto scrivevo nell’articolo: è l’unica possibilità per abbattere il carbonio atmosferico e salvare la terra dal riscaldamento climatico. Nessuna rinnovabile assicurerà la sufficienza energetica ad un paese industrialmente avanzato. L’unica alternativa al nucleare è bruciare idrocarburi e avviarsi al disastro. Ci sono attualmente in costruzione 53 nuove centrali nel mondo. Il Giappone prosegue nel ripristino delle vecchie centrali dopo lo stop per Fukushima e nella progettazione di 10 nuove centrali. Romania, Bulgaria e Slovacchia stanno iniziando la costruzione di nuove centrali. La Cina con le sue 52 già attive, sta progettando altre centrali ed alla gara per la loro realizzazione partecipa l’italiana Ansaldo con la sua AP 1000 . Il relatore, professore di fisica all’università di Pisa, ha comunicato che ci sono imprese italiane ai primi posti nella costruzione di centrali nucleari all’estero, tra queste l’Ansaldo (collegata con ENEA), Camozzi, Techint, Eni. Solo in Italia, per scelte politiche , non possono costruire. Che sono italiane le ultime tecnologie per bruciare le scorie con radioattività di lunga durata, grazie agli studi di Rubbia. Infine che mentre ci crogioliamo tra torri eoliche e pannelli solari per soddisfare i Verdi nostrani, di sera e durante la notte tutta l’Italia del nord e del centro va ad energia nucleare. Comprata dalla Francia. A caro prezzo, pagata da tutti gli italiani…

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dunque si al nucleare e non bisogna aspettare nemmeno la mitica fusione: anche le normali centrali nucleari ovvero quelle di ultima generazione non sono solo sicure, ma possono salvare la Terra dal riscaldamento climatico. E apparentemente il nucleare ha il vento in poppa. Per fortuna, dici tu. Mah! Io sessantottino ho fatto le mie battaglie contro il nucleare. Ero di sinistra, sono diventato verde della prima ora (come Cohn-Bendit che però è ridiventato di sinistra e non gode più le mie simpatie).
      E perché ero contro il nucleare all'epoca? Perché il nucleare assicurava la crescita economica infinita che consideravo nociva per l'ambiente. All'epoca leggevo "Demain la décroissance" di Rögen che poi ha modificato la sua posizione perché anche i poveracci di questo mondo hanno diritto a un certo benessere. Sono tuttavia rimasto fondamentalmente del parere di allora: la produzione di cose inutili o non proprio necessarie non fa bene alla Terra, l'inquinamento cresce. Son dunque per la tanto vituperata e ridicolizzata "decrescita felice"? Sì, ma trovo l'espressione infelice e difatti si presta a essere ridicolizzata. Ma la sostanza è quella, vedi Luca Mercalli. O anche Massimo Fini che consiglia ai suoi giovani amici di comprarsi un pezzo di terra da coltivare nei tempi difficili che ci attendono.
      Come ti faceva osserva giustamente Lumen: più energia immetti nel sistema, più la si userà per mille scemenze che accresceranno l'inquinamento. Che la tecnologia verrà a capo del problema inquinamento è da vedere.
      Nonostante l'attuale crisi l'imperativo è sempre quello: la crescita economica è necessaria e benefica e non può arrestarsi. A questo servirà la tua energia nucleare, di quarta o quinta generazione, o chissà forse un giorno la fusione. Stiamo cercando di ottimizzare il sistema perché poco o nulla cambi, ma la situazione è e resta critica, anzi stiamo cercando la quadratura del cerchio. Oggi nel dialogo filosofico della domenica mattina della televisione svizzera tedesca l'invitato ha usato un'espressioe che mi è piaciuta: non della quadratura del cerchio abbiamo bisogno, dobbiamo invece FERMARCI.

      Elimina
  10. Il fondamentale problema demografico odierno mi sembra sinteticamente il seguente: come fare in modo che i Paesi a elevato fertility rate (v. Tabella di sopra) lo abbassino (nella maniera più indolore ma anche più rapida possibile) al livello di quello dei Paesi euro-occidentali! Problema ovviamente di non facile soluzione ma che non può/non deve essere eluso pena disastri non solo ambientali ma anche sociali tendenzialmente sempre crescenti...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I paesi ad alta fertilità si stanno dando molto da fare per abbassarla. Spesso ho citato su questo blog statistiche o informazioni in proposito. Basta aiutarli con le forniture di contraccettivi o con le campagne di sensibilizzazione, cosa che in molti, dal tanto vituperato Bill Gates a varie agenzie ONU ad agenzie non governative, stanno già facendo sul campo..

      E poi, secondo me, bisognerebbe ridurre e di molto l'immigrazione nei paesi a bassa natalità, dato che un incentivo a fare tanti figli spesso è proprio la possibilità di godere delle loro rimesse quando emigreranno.

      Elimina
    2. Basta aiutarli con...

      Corretto, purtroppo numerose forze ideologico-politico-religiose e tetragone tradizioni socio-culturali continuano impietosamente a remare contro (si pensi al numero tuttora elevato di gravidanze indesiderate)...

      Elimina