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domenica 14 marzo 2021

Chimica e demografia

"L'uomo ha perduto la capacità di prevenire e prevedere. Andrà a finire che distruggerà la Terra" (Albert Schweitzer)
Nel 1962 uscì in America un libro scritto da una biologa della Psnnsylvenia, Rachel Carson. Nel libro (Silent Spring) c'era la descrizione di un fenomeno mai visto prima: la primavera della campagna americana non era più rallegrata dal canto e dalla presenza degli uccelli, una primavera silenziosa appunto. Qual'era l'origine dello strano fenomeno? Da prima della guerra si usava in tutto il mondo il DDT un antiparassitario usato contro l'anofele che trasmetteva il plasmodio della malaria poi contro pidocchi e poi di vastissimo uso in agricoltura per consentire l'aumento delle produzioni richiesto dall'esplosione demografica umana del dopoguerra. Ma il DDT entrando nella catena biologica andava ad inquinare le piante, gli alberi, gli insetti di cui si cibavano gli uccelli, i quali infine venivano uccisi dal prodotto chimico e sparivano dal loro ambiente naturale. Da questo fatto e dall'impressionante presenza di tossici chimici nell'ambiente antropizzato la biologa americana prendeva occasione per lanciare per la prima volta l'allarme generale sul degrado ambientale dovuto all'inquinamento chimico prodotto dall'uomo. Il libro costituì la base per un nuovo modo di vedere il mondo e i suoi problemi ed è uno dei testi fondamentali dell'ambientalismo. Da allora, siamo alla fine degli anni 50, la popolazione umana è triplicata con una crescita spaventosa senza precedenti e la situazione del pianeta dal punto di vista dei tossici ambientali è divenuta catastrofica. La produzione di composti chimici artificiali è cresciuta in modo speculare alla crescita della popolazione umana, come si può vedere dal seguente grafico:
E' aumentato vertiginosamente l'uso di erbicidi, fungicidi, insetticidi, preparati organofosforici (che si accumulano nei tessuti del corpo umano), fertilizzanti, antibiotici usati in modo massiccio negli allevamenti. La produzione di materiali plastici è cresciuta in modo impressionante: dai 15 milioni di tonnellate del 1964, siamo passati ai circa 400 milioni di tonnellate del 2016. Gli oceani sono invasi da gigantesche isole galleggianti di plastica grandi come continenti. Le microparticelle di inquinanti plastici sono entrate in tutti gli organismi marini e fanno parte della catena alimentare. L'aria delle zone continentali del pianeta specie in prossimità delle grandi città è resa irrespirabile dalla presenza di particolato di microparticelle di composti chimici vari: solfati, nitrati, ione di ammonio, cloruro di sodio, particelle carboniose, polvere minerale, idrocarburi tra cui benzopirene fortemente irritanti e cancerogeni. Le acque di fiumi e laghi sono ridotte a discariche chimiche dove abbondano il lindano, l’esacloruro di benzene, i nitrofenoli, il paradiclorobenzene,coloranti, composti solforati tra cui l'acido solforico, il clordano e tutti i tipi di solventi. I corsi d'acqua vicino le grandi città e le zone industriali sono veri gironi infernali maleodoranti e mortiferi. I fertilizzanti, destinati a mantenere ed aumentare le produzioni in seguito alla grande richiesta per l'alta densità demografica, inquinano ormai sia le acque di fiumi e laghi che quelle marine.
Un controllo dell'OMS sul lago africano Vittoria ha misurato l'inquinamento chimico delle acque: risulta essere tra i laghi più inquinati del mondo da sostanze chimiche tossiche. Poiché sulle acque del lago sono stati impiantati migliaia di allevamenti di pesci (con l'uso di antibiotici e sostanze favorenti la crescita), e la pesca viene condotta, tra l'altro, con l'uso di veleni che uccidono i pesci a migliaia e li fanno emergere morti pronti per la raccolta, il lago Vittoria è divenuto un concentrato di tossici. Del resto la pressione demografica sulle sue sponde non fa che aumentare a dismisura la richiesta di cibo. In ogni parte del mondo aumentano gli allevamenti di animali, dietro una richiesta crescente di carne. L'uso di sostanze chimiche , tra cui ormoni, e di mangimi elaborati chimicamente è sempre maggiore in questi allevamenti intensivi, in cui lo spazio tra animali è ridotto al minimo, così come la libertà di movimento, e il contatto con la natura e i suoi prodotti assente. Migliaia di tonnellate di antibiotici vengono ogni anno impiegati in questi allevamenti per evitare perdite di prodotto e assicurare la produzione di carne. Tra questi è notevole l'uso della penicillina negli allevamenti di pollame e del trimetophin e sulfadiazina tra quelli di pesce. Per gli allevamenti di suini e bovini è consuetudine il ricorso ad antibiotici anche di ultima generazione tra cui le cefalosporine. Una popolazione umana sempre crescente richiede sempre più carne e quindi un uso crescente e massiccio di antibiotici e chemioterapici. Il danno non è tanto che queste sostanze finiscano nella nostra dieta portandoci alterazioni della flora intestinale e intossicazioni croniche. Un danno maggiore è dovuto alla selezione di germi sempre più resistenti per il ricorso aa dosi massicce di antibiotici negli allevamenti intensivi. La penicillina ha così smesso di agire su tanti batteri patogeni dell'uomo, e il trimetophin-solfadiazina non può più essere usato per la cura della menigite meningococcica, verso cui costituiva anni fa un'arma efficacissima. Come in un circuito vizioso tutto ciò rende inevitabile la ricerca e la sintesi di nuove sostanze antibiotiche, più aggressive ed inquinanti delle precedenti.
Solo negli ultimi 50 anni l’uomo ha immesso nell’ambiente circa 80 mila nuove sostanze chimiche, di alcune delle quali si sono scoperti gli effetti devastanti per la salute umana e animale solo dopo l’uso. Il DDT si è rivelato essere cancerogeno e ne è stato vietato l'uso quando già aveva inquinato in modo massiccio l'ambiente. Certe sostanze chimiche come i solventi usati per le vernici o certi pesticidi sono molto solubili nei grassi e così si concentrano nei tessuti adiposi degli animali. I pesci che assorbono le sostanze dall’acqua o dal cibo e gli uccelli che si nutrono di pesci introducono nella catena alimentare le sostanze inquinanti. L’inquinamento del suolo ha portato ad una modifica della sua composizione: rifiuti, acque di scarico, fertilizzanti, idrocarburi e metalli «pesanti»fanno parte del suolo delle città e delle immediate periferie. I metalli più tossici per l’ambiente sono il mercurio, il piombo e il cadmio. Sul suolo si depositano anche gli inquinanti presenti in aria. Molte delle sostanze inquinanti presenti sul suolo o nel sottosuolo raggiungono le falde acquifere tramite le acque delle piogge che filtrano nel terreno. Le grandi discariche megapolitane, nonostante i tentativi di limitare la dispersione degli inquinanti chimici, percolano e filtrano liquami altamente tossici che si disperdono nell'ambiente circostante. Le microparticelle di plastica sono parte quotidiana della nostra dieta (oltre che degli animali) e di esse sono piene persino le acque nelle profondità marine. L'uso della diossina nei diserbanti e nelle plastiche la fa poi permanere nei suoli e la diffonde attraverso i prodotti.
La manipolazione chimica da parte di Homo non si è fermata alla chimica dei materiali, ma ha riguardato in modo intensivo anche la chimica della vita, fino a modificare il codice genetico in modo sempre più intrusivo e violento. Quel che avviene nel mercato delle sementi e dei pesticidi per l'agricoltura ha superato ogni film di fantascienza horror. La manipolazione genetica ha raggiunto livelli incredibili e sta introducendo nel campo dell'agricoltura un grado di artificialità che è preludio ad una manipolazione anche delle specie animali ed infine di Homo stesso. L'aumento in pochi anni della massa umana da tre a otto miliardi è stata la spinta che ha modificato la tecnica, l'economia ed infine la geopolitica globale. La sola genetica brevettata da Monsanto ha finito per rappresentare il 92% della soia, 80% del mais e l’86% del cotone coltivati in USA già nel 2008. A quei tempi, le acquisizioni e fusioni del decennio precedente avevano consentito a sei giganti di dominare il mercato internazionale delle sementi e dei pesticidi. Come se non bastasse, le Big 6 (Monsanto, Dupont, Syngenta, Dow Chemical Company, Bayer, BASF) iniziavano a stringere nuove alleanze, a ulteriore discapito della concorrenza. Al 2018, le Big 6 sono consolidate in Big 4. Bayer (che ha acquisito Monsanto) e Corteva, (nata dalla fusione Dow-DuPont), ChemChina (la quale ha acquistato Syngenta) e BASF. Queste quattro Corporation controllano oltre il 60% delle vendite di semi proprietari nel mondo. I valori delle transazioni esprimono la dimensione degli affari in gioco:
– la fusione Dow-DuPont, valore 130 miliardi di US$, ha portato i due gruppi chimici a costituire una terza società, Corteva,
– l’acquisizione di Monsanto da parte di Bayer, US$ 63 mld, ha fatto scomparire il marchio della prima ma non i guai giudiziari legati al glifosato,
– l’acquisto di Syngenta, per US$ 43 mld, ha permesso a ChemChina di scalare posizione nella Top 10 delle vendite globali di semi (ove già figura il gruppo cinese Longping High-Tech).
Nell’ultimo decennio si sono registrate altre 56 acquisizioni e joint venture internazionali che hanno coinvolto altri giganti come la Vilmorin-Mikado di Limagrain (Francia), DLF (Danimarca) e Longping High-Tech, che ha acquisito la divisione di mais Dow in Brasile e partecipazioni di controllo su sette industrie sementiere cinesi. ChemChina a sua volta ha pianificato nuove acquisizioni sul mercato domestico.
Le autorità statali hanno mostrato acquiescenza e tolleranza verso i grandi inquinatori della industria chimica e perfino l'Europa, sempre pronta a sanzionare rapidamente e pesantemente i coltivatori, gli allevatori, i pescatori, interviene con molto ritardo e sempre in modo soft e a loro favore sulle grandi multinazionali della chimica.
Ormai il seme che per tanti anni con gesto ritmato l'agricoltore gettava nei solchi arati per la semina, non ha più nulla a che vedere con la natura: è un prodotto manipolato con ingengneria genetica imbevuto in un bagno chimico di veleni antiparassitari (spesso la modificazione genetica serve a far tollerare al germoglio l'ambiente tossico in cui si sviluppa). La presenza sulla tavola di prodotti intrisi di veleno è la conseguenza logica di questo modo di intendere la produzione agricola. Ma il mercato richiede queste mostruosità. Lo sviluppo di malattie e tumori nei consumatori è un aspetto che ai grandi produttori non dispiace: la compartecipazione azionaria e proprietaria delle grandi multinazionali farmaceutiche e dei prodotti tecno-medicali è l'aspetto di mercato (globale) che più o meno piacevolmente ne risente con fatturati in crescita.
C'è inoltre il vasto capitolo dell'inquinamento da prodotti farmaceutici usati sia nella terapia che nella diagnostica, che costituisce un settore sempre più rilevante dell'inquinamento chimico. Anni fa fu condotto uno studio sulla presenza di prodotti chimici nei liquidi delle fognature delle grandi città. La sorpresa fu enorme: queste abbondavano non solo di metalli tossici come cromo, ferro, alluminio, nichel, piombo, rame e zinco, bario ma anche di sostanze tossiche come cocaina o farmaci come antibiotici, chemioterapici, preparati radioattivi usati nella diagnostica o addirittura nella terapia come iodio radioattivo, cobalto, tecnezio ecc. I preparati chimici farmaceutici derivanti dalle fogne delle grandi città e dagli scarichi degli allevamenti intensivi (dove l'uso di ormoni, antibiotici e chemioterapici è intensivo) vanno poi a finire nei fiumi e nei mari entrando tra l'altro nella catena alimentare dei pesci e degli altri organismi marini.
Da tutto questo non credo vi sia via di uscita, se non si passa ad un criterio di controllo immediato delle nascite della specie Homo e di decrescita demografica. Ogni altro discorso perde di significato di fronte alla catastrofe chimica cui siamo di fronte. Non abbiamo più tempo, ed è già troppo tardi per bloccare la crescita della specie umana, una vera inesorabile infestazione del pianeta Terra.

6 commenti:

  1. 'azzo che articolo deprimente! Se questo è il quadro della situazione possiamo anche spararci perché - come scrivi in chiusura - "non abbiamo più temp, ed è già troppo tardi per bloccare la crescita della specie umana". Proprio in questi giorni apprendiamo che la Cina ha abbandonato ufficialmente la politica de figlio unico e anzi incoraggia i suoi cittadini a riprodursi di più. Per fortuna moltissimi Cinesi fanno orecchie di mercante e più di un figlio non vogliono, visto cosa costa un figlio oggi.

    Questo testo - Chimica e demografia - è forse il testo più deprimente che abbia mai letto. Accidenti, Agobit, ce l'hai messa proprio tutta per spaventarci. Ma se le cose stanno così dobbiamo rassegnarci: non possiamo fare assolutamente nulla per salvare l'homo sapiens, la situazione è irrimediabilmente compromessa.

    A meno che ... Ecco, un filo di speranza resta. Il nostro amico Lumen è arciconvinto dell'esistenza di elite onnipotenti (che taluno chiama apolidi). Inutile illudersi, dice Lumen, l'unica nostra speranza è che queste elite ci concedano qualche libertà e divertimento. Ieri pane e giochi, oggi consumi à gogo e smartphone. Meglio elite onnipotenti e illuminate che barbari dittatori.
    Queste elite non vogliono suicidarsi ed è quindi ipotizzabile che stiano già apprestando i rimedi per uscire dall'apparente impasse. La soluzione è il Great Reset, il Nuovo Ordine Mondiale, il Governo Mondiale. Il Covid è arrivato come il cacio sui maccheroni. Schwab, quello del WEF di Davos, ha detto che la pandemia da Covid - sia benedetta - è un'opportunità unica per ripensare il tutto, per assicurare a tutti (attualmente otto miliardi) pace e benessere.
    Non sottovalutate dunque le elite, grazie a loro "wir schaffen das" , come ha detto la Merkel, "ce la faremo".
    Intanto, mi raccomando, vaccinatevi, perché così vogliono le elite e anche la nostra cara Gaia ("vaccinarsi è un dovere civile, se no non ne usciremo più"). Io non mi vaccino, non perché sono un irresponsabile e asociale: perché il grugno di queste carogne (Bill Gates, Schwab, Attali, Mattarella, Draghi, il papa ecc.) non mi piace. Si era capito già a marzo 2020 che volevano infilarcelo in quel posto.

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  2. Caro Sergio forse come dici sarò un inguaribile pessimista, ma la situazione è tragica di per sé e non perché lo dico io. E poi la soluzione io la indico proprio alla fine dell'articolo, proprio all'inizio di quel paragrafo che tu citi parzialmente:
    "Da tutto questo non credo vi sia via di uscita, se non si passa ad un criterio di controllo immediato delle nascite della specie Homo e di decrescita demografica"

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    1. Ma sai benissimo che questa soluzione è semplicemente inconcepibile, inammissibile per chi (ci) comanda. I debiti di tutti i paesi, compresi gli USA (ma forse non la Cina) sono astronomici e lo stesso si continua a indebitarsi perché ciò sarebbe l'unica soluzione per il rilancio dell'economia e la crescita. E come vedi anche la Cina - che vuole naturalmente crescere e forse dominare il mondo grazie ai suoi 1,4 miliardi di abitanti - auspica una crescita demografica. Cosa vuoi più sperare? Chissà, forse il formicaio o termitaio umano prossimo venturo funzionerà grazie alla tecnologia, la tua fusione nucleare e l'IA. Dal mio punto di vista è un orrore. Più probabile però un collasso.
      Si dice, si mormora che Bill Gates e soci puntino su un decremento demografico (naturale o indotto proprio dalle epi e pandemie). Non so se sia vero. Circola anche quella battuta del moribondo coniuge di Elisabetta che vorrebbe essere un virus per far fuori qualche miliardo di esseri umani. Nient'altro che una battuta di cattivo gusto o la consapevolezza di un'esplosione demografica ormai incontenibile e funesta?
      Hai detto tu stesso recentemente che il concetto di sovrappopolazione sarà messo al bando. Chi oserà servirsene sarà tacciato - chessò - di negazionismo (delle magnifiche sorti e progressive) o di razzismo. Ormai si parla solo di razzismo, sessismo, omofobia, xenofobia - i veri crimini da combattere.
      Sono ormai anni che ripeto che non c'è più nulla da fare, ci penserà la natura a fare ordine (alla sua maniera piuttosto cruenta). Il tuo articolo di oggi è per me un epitaffio sul genere umano, è un epitaffio "bellissimo", complimenti.
      E adesso che faccio nel tempo che (mi) resta? Mah, mi rileggerò Guerra e Pace e La Presidentessa (il capolavoro di Leopoldo Alas, detto Clarín, pressoché sconosciuto, strano). Umanità vaffanculo.

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  3. Ti consiglio Ammiano Marcellino e le sue cronache sulla fine del mondo antico...mi sembrano descrizioni molto simili ad oggi :)

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    1. Ammiano Marcellino? Una delle letture che una volta volevo farmi (acquistai anche l'edizione bilingue della UTET), ma adesso non sono più motivato, non so nemmeno cosa aspettarmi da questa lettura. Ormai ho un piede (e mezzo) nella fossa e ho solo tempo ed energie per alcune cosette ancora (e più cose da rileggere che da scoprire).
      Trovai straordinarie le Storie e gli Annali di Tacito (nella bellissima traduzione di Camillo Giussani, meglio di quella UTET). Prendi l'inizio: Urbem Romam a principio reges habuere. Libertatem et consulatum L. Brutus instituit. Dictaturae ad tempus sumebantur; neque decemviralis potestas ultra biennium ... valuit.

      Giussani: Primi i re tennero in Roma il potere. Libertà e consolato istituì Lucio Bruto. La dittatura assumevasi temporanea; non oltre due anni si mantenne la potestà dei decemviri, né fu per molto tempo in vigore quella dei tribuni militari ...

      Azelia Arici: Da principio la città di Roma fu possesso di re. Lucius Brutus vi introdusse, col consolato, la libertà. Le dittature si assumevano temporaneamente; il potere dei decemviri durò non oltre un biennio ...

      Molto tacitiano Giussani, piuttosto scolastica la Arici.

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  4. Ok la lotta all'inquinamento prodotto dall'eccessivo impiego di sostanze chimiche di sintesi, molto bene la sottolineatura finale sul negletto problema della 'bomba demografica', ma eviterei la "demonizzazione" della Chimica in quanto tale: ad es. le moderne tecniche anticoncezionali si basano (almeno in parte) sulla C.

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