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venerdì 2 settembre 2016
Fertility Day
Con un intervento di straordinaria intelligenza la ministra della sanità Lorenzin ha spiegato che in Italia non si fanno più figli e che questo è il primo problema del paese. Per invertire la tendenza ha trovato una soluzione: dei cartelloni pubblicitari in cui una donna sollecita le mamme potenziali a sbrigarsi e, con una mano sulla pancia orfana di embrioni e feti e con una clessidra nell'altra, invita le donne italiane a "daje giù". In effetti sembra più la pubblicità di un lassativo che un invito alla natalità. Perfino Renzi si è dissociato, spiegando che non ne sapeva nulla.
Ora, che il paese con una delle più alte densità demografiche al mondo, in cui la cementificazione e la antropizzazione sfrenata del territorio hanno fatto più danni devastando coste e pianure, laghi e fiumi, montagne e ambienti naturali, paesaggi e patrimonio storico, abbia il suo problema principale nella desertificazione e la prima necessità consista nell'aumentare ancora di più la densità demografica e l'antropizzazione, è affermazione inqualificabile. Tra l'altro, mentre la Ministra è preoccupatissima dello spopolamento del paese, proprio nelle stesse ore, stanno arrivando decine di barconi stracarichi di cosidetti migranti, 15.000 in tre giorni, che grazie all'avvedutezza dei paesi confinanti i quali non fanno più passare nessuno, rimarranno in gran parte in Italia. Quest'anno tra arrivi via mare, aria e terra si prevedono dai 400.000 ai 500.000 nuovi migranti sul nostro territorio. Come spopolamento niente male. Non si preoccupi poi la ministra che con l'esplosione demografica in atto in Africa (sono previsti due miliardi di abitanti nel 2050)non mancheranno gli abitanti per la nostra deserta Italia. Se la popolazione censita in Italia è di 61 milioni, nella realtà ci sono alcuni milioni in più non censiti. Ma la Ministra è ansiosa. In un paese cementificato e avvelenato dai rifiuti e dalle esalazioni dei troppi umani che lo affollano, la ministra è fortemente preoccupata dal calo delle nascite. Pensa con qualche cartellone di invertire la tendenza delle donne italiane e di spingerle a fare altri figli. Ma forse è meglio così. Meglio che questi ministri si occupino dei cartelloni e non di cose pratiche. I danni sono più limitati.
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"sono previsti in africa due miliardi di abitanti nel 2050"
RispondiEliminaDue miliardi, ma in piu'!
Il problema in questione comunque in italia esiste, con un tasso di figli per donna che e' quasi la meta' della sostituzione (scorporando il dato fra italiane e immigrate, la fecondita' per le italiane e' largamente inferiore all'1,5 se non erro), e ad andazzo di welfare corrente, fra qualche decennio ognuno che lavora e produce avra' sulle spalle 4 fra anziani e bambini da mantenere: evidentemente e' un fardello impossibile da sostenere, gia' adesso che il rapporto e' di circa 1 a 1 la tassazione e la spesa privata per l'assistenza e' insopportabile (la forza lavoro totale attuale e' di 25 milioni secondo l'istat, di cui il 55 per cento effettivamente occupata in lavori ufficiali, il resto no, ma va tenuto conto che in quel resto molti, specialmente le donne, anche se non ufficialmente occupate e remunerate un lavoro lo fanno, mandano avanti la famiglia, se fossero occupate dovremmo importare una montagna di colf in piu', e nel lungo periodo con quali risorse? Il sistema economico e' destinato al collasso comunque).
Quindi, di sicuro c'e' che cosi' non si puo' andare avanti, o si aumenta e subito la natalita' o si diminuisce drasticamente il welfare e si riforma completamente il sistema, riposizionandolo a livelli molto piu' bassi di consumo, va detto chiaramente. Non potendo i politici chiaramente dire che andra' drasticamente ridotto il welfare riposizionandosi economicamente a livelli molto piu' bassi, si attaccano alla natalita', all'immigrazione eccetera. Comunque, ripeto, cosi' il sistema e' avviato al collasso molto prima e a prescindere dalla fine delle risorse materiali e del global warming esponenziale.
Il problema in questione NON esiste, allorchè si pensi (come ricordato da Agobit) che i pochi spazi lasciati liberi dai cittadini italiani verranno riempiti con gli interessi dai migranti sempre più numerosi in arrivo...
EliminaE inoltre: dove stanno tutti questi posti di lavoro che attendono spasmodicamente di essere riempiti dai giovani presenti e futuri?
E infine: non ci viene detto quasi quotidianamente che il numero dei poveri presenti sul territorio italiano è costantemente in crescita? Lo vogliamo aumentare ulteriormente?
In effetti siamo in una situazione in cui sembra di dover coprire un'area sempre piu' grande con una coperta sempre piu' stretta... non c'e' soluzione (potenziale) ad un problema che non abbia effetti deleteri in maggior misura su qualche altro problema.
EliminaCi siamo proprio incasinati.
Forse e' per questo che i paesi che stanno meglio sono quelli senza governo, o comunque con meno governo: se non altro non viene aggiunto danno al danno ;)
Ci sono dei momenti nella storia delle nazioni in cui il lavoro produce ricchezza e benessere, altri, come quello corrente, in cui anche quando c'e' produce malessere e poverta'.
Che possa dipendere dal fatto che la cosiddetta societa' dei servizi si sta concretando in una societa' di burocrati, normatori, commercialisti e avvocati? Sono lavoratori pure loro! L'incubo di Kafka avanza...
La soluzione è la seconda: diminuire il welfare e riformare completamente il sistema. Aumentare la natalità è un suicidio.
EliminaAgobit, colgo una sfumatura di sarcasmo. La condivido, è pienamente meritata. Anzi, è insufficiente, solo che quel che sarebbe sufficiente non è legale e proprio non vale la pena "lasciarsi andare".
RispondiEliminaDiaz: "Non potendo i politici chiaramente dire che andrà drasticamente ridotto il welfare"
Non possono dirlo perché l'han già fatto... senza dirlo. Dunque, su quel versante siamo a posto, è una scusa a vuoto.
Per quanto riguarda la gente da "mantenere", direi alcune cose: 1. gli anziani sono solo una frazione del totale e, non dimentichiamolo, hanno già prodotto, qualcuno ha tratto vantaggio dal loro lavoro; 2. anche i giovani vanno mantenuti, non vengono via a gratis, inoltre non hanno ancora prodotto nulla e non è matematicamente certo che produrranno qualcosa; 3. manteniamo una pletora di cosiddetti migranti/rifugiati/ricongiunti che non hanno prodotto nulla, non produrranno nulla e incidono sul residuo di welfare che, ci hanno detto, dobbiamo farci bastare; 4. c'è una possibilità enorme di recupero in sprechi e spese voluttuarie delle quali proprio non abbiamo bisogno e nelle quali dissipiamo un sacco di energie (impossibile anche solo iniziare un elenco per forza di cose molto lungo).
"gli anziani sono solo una frazione del totale"
Eliminammh, sono una frazione sempre piu' grande, e costano cifre spaventose di sanita', anzi quasi tutto il costo della sanita'.
"non dimentichiamolo, hanno già prodotto, qualcuno ha tratto vantaggio dal loro lavoro"
Certo, ma non solo quel prodotto e' gia' stato speso, ne e' stato speso molto di piu' attraverso il debito che loro stessi hanno prodotto in passato.
"anche i giovani vanno mantenuti"
Infatti, pure i giovani che non lavorano e sono in eta' scolare vanno contati fra i "mantenuti" da quell'uno su 4 che "produce": anche se sono oggi numericamente di meno, sono inattivi non fino ai 16 anni come accadeva un tempo, ma almeno fino a 25-30 fra una universita', una specializzazione e poi la difficolta a trovare il lavoro per cui sono stati lungamente preparati e che in realta' molto spesso non esiste perche' e' un lavoro che non serve un cazzo a nessuno. DA cui la pletora di lavori nei servizi che producono non ricchezza ma poverta', malessere e disgusto: commercialisti, normatori, burocrati, avvocati eccetera: sui tratta di cosidddetti "lavori socialmente utili" pure quelli, ma che nella realta' di fatto sono socialmente devastanti.
"c'è una possibilità enorme di recupero in sprechi e spese voluttuarie"
In realta' sono quelle spese che tengono in piedi la baracca, e che quindi forse non e' appropriato definire voluttuarie: noi dobbiamo consumare perche' non si inceppi l'apparato produttivo, altrimenti si sfracella il sistema sociale. IL problema attuale e' che la gente anche quando guadagna, anche se gli piovono gli "80 euro", non spende. Ilgoeverno sta faceno di tutto par far spendere la gente, visto che per i vincoli europei non puo' piu' spendere a manetta come faceva prima, a debito, attraverso la spesa, e il debito, pubblici. Agli insegnanti e ai giovani 18enni da' i 500 euro, ma a patto che li spendano: non li devono risparmiare!
Come fa notare sopra Claudio, comunque, c'e' il problema che serve sempre meno gente per produrre, per cui il la redistribuzione e' un problema enorme, che adesso viene risolto parcheggiando una parte sempre maggiore della popolazione in attivita' burocratico-normative che rendono il nostro paese il peggiore inferno che fantasia umana abbia mai concepito. E, saro' crudo nel dirlo, e' da quelle persone fuori dalla realta' che arriva lo tsunami assurdo di norme ecologico-ambientali che fra l'altro di solito finiscono per ottenere il risultato contrario per cui sono proposte: aumentare il pil e i consumi attraverso spese, private e pubbliche, a cui si e' costretti con la forza in nome della perfezione armonica del futuro. Palle.
A proposito di vecchiaia, " Più vecchi e più anni di durata della vecchiaia: moltiplicate un numero per l'altro e otterrete la cifra che rivela l'eccezionale gravità del problema. Mi raccontava un medico che si era trovato un giorno in mezzo ad ammalati che parlavano della vecchiaia e naturalmente si lamentavano. Ma uno di essi interloquì; < Non è che la vecchiaia sia brutta, Il guaio è che dura poco>. Davvero dura poco? Per quanti vecchi malati, non autosufficienti, dura, invece, troppo! Chi vive in mezzo ai vecchi, sa per quanti di loro la tarda età è diventata, anche grazie ai progressi della medicina che spesso non tanto ti fa vivere quanto ti impedisce di morire, una lunga, e spesso sospirata, attesa della morte. Non tanto un continuare a vivere, ma un non poter morire. Ha scritto Dario Bellezza: < Fugace è la giovinezza, un soffio la maturità, avanza tremenda, vecchiaia e dura, un'eternità. Anche la vecchiaia può diventare una merce come tutte le altre. Da " De senectute" di Norberto Bobbio
Elimina...e guarda caso se ne accorgono solo adesso che l'affarone è in procinto di sfumare, prima no, prima (e ancora per una manciata d'anni, fintanto che l'esercito degli attuali pagatori comincerà a reclamare per se quel che ha pagato per gli altri a beneficio di chi ci lucrava su) preservare la vita anche oltre l'accanimento era un imperativo categorico. Un po' sospetta la cosa, per poter credere nella buona fede di questo afflato umanitario, no?
Elimina"buona fede di questo afflato umanitario"
EliminaIo alla buona fede ormai ci credo SOLO quando uno ci mette SOLO di tasca propria.
<< Perfino Renzi si è dissociato, spiegando che non ne sapeva nulla >>
RispondiEliminaQuesta non me la bevo.
Forse il governo doveva dare un contentino ai cattolici di centro per tenere in piedi il governo.
Certo però che, a parte l'idea in sè, il cartellone pubblicitario è davvero maldestro.
Per fortuna il suo effetto sarà nullo: non è certo la natalità (soprattutto in occidente) che può essere influenzata da una campagna pubblicitaria.
non capisco: gli italiani dovrebbero fare più figli per aumentare la spesa per asili, istruzione, sanità ecc.. per poi mandare i giovani cresciuti e formati a spese dell'Italia all'estero?
RispondiEliminaForse l'arcano si spiega molto piu' semplicemente e prosaicamente di quanto supponiamo nelle varie ipotesi sopra: il governo ha banalmente, disperatamente bisogno di far crescere quella astrazione contabile che e' il pil per mostrare dei "conti in ordine" e restare a galla ancora un po', e uno dei modi per ottenere questo risultato e' aumentare la natalita', con tutte le spese e gli sforzi genitoriali/sociali che questa si porta dietro.
EliminaAd aumentare il pil non e' solo un terremoto, e anche la natalita' ;)
E nel nostro paese notare che non si parla mai di pil pro capite (che e' la vera misura della ricchezza della popolazione), bensi' di pil totale. La cina pur avendo un pil enormemente piu' grande di quello del lussemburgo, non e' certo piu' ricca.
Notare che il calo del PIL del 9 per cento che abbiamo avuto negli ultimi anni di crisi, e' avvenuto quasi in contemporanea ad un aumento della popolazione del nostro paese di quasi il 10 per cento (5 milioni di immigrati su 56 milioni di autoctoni), per cui il calo del PIL pro capite, che e' la vera misura della ricchezza di un paese, e' calato MOLTO ma MOLTO di piu' del 9 per cento che si dice ufficialmente.
Avete mai visto titoli sui giornali su questo banale fatto aritmetico? MAI, neanche in quelli dei giornali piu' ferocemente antigovernativi...
Riprendo il discorso sul Pil per far notare come il calo della popolazione assicurato dal controllo delle nascite è l'unico modo per realizzare la cosidetta decrescita nel senso in cui la intende Latouche (tralascio il ridicolo aggettivo felice) per rendere la presenza umana compatibile sul pianeta. Nessuna decrescita economica è possibile vietando per legge lo sviluppo della produzione. La riduzione lenta dei consumatori assicurata dal decremento demografico e la contemporanea politica di riconversione ecologica delle produzioni può invece rendere fattibile il programma di decrescita. Un programma che per avere successo non deve comunque vedere alcuna riduzione degli investimenti in ricerca tecnologica.
RispondiElimina"e la contemporanea politica di riconversione ecologica delle produzioni"
RispondiEliminaGia', come la rottamazione delle automobili...
Senza quella idiozia, cominciata col governo prodi del 1996, e tutte quelle analoghe (come la superregolamentazione e ipertassazione degli immobili cominciata negli stessi anni per assicurare mezzi illimitati ai comuni - prima se vi ricordate le strade le riasfaltavano quando erano piene di buche, non ogni due anni per far lavorare le imprese asfaltatrici, e le piste ciclabili consistevano in una striscia di vernice per terra), cosa sarebbe cambiato? Che non avremmo avuto ne' la crisi dell'auto ne' la bolla spaventosa degli immobili. Perche'? Perche' le automobili nel giro di qualche anno sarebbero state fisiologicamente sostituite con piu' moderne e meno inquinanti in modo naturale, senza bolle e successivi crolli, e soprattutto LE AVREBBE SOSTITUITE PRIMA CHI FA 100.000 KM/ANNO E INQUINA DI PIU', non il vecchietto con difficolta' a deambulare a cui la macchina serve una volta al mese e inquina poco di conseguenza, e che e' stato costretto a buttarla via per i limiti alla circolazione, regalo vergognoso alla fiat dell'epoca - che stranamente attraverso i suoi giornali sostenne Prodi...).
Per gli immboli e' la stessa cosa, la iperregolamentazione e ipertassazione li ha fatti diventare, fin dagli anni '70 con la iperregolamentazione, una cosa da professionisti, da speculatori. Il diritto alla casa e' stato rubato alla povera gente. Come mai prima degli anni '70 ognuno si e' costruito, in economia, la sua casetta? Perche' non c'era l'euro? Ma per piacere. Ah gia' ma quelli sono i devastatori della penisola, i "villettopolisti". Sarebbe bene che ci si rendesse conto quanta spocchia e quanto elitismo c'e' in questo atteggiamento, il che sarebbe molto grave anche senza il declino irreversibile che ha prodotto nel paese, distruggendo ogni spirito di autostima, e creando un popolo di astiosi che l'unica cosa che sanno fare e' ormai inveire sull'incapacita' e dabbenaggine delle classi dirigenti, come se da quelle dovesse dipendere il loro destino se loro stessi non fossero ancora piu' incapaci e non si fossero fatti sottomettere in tale modo ingiurioso.
La strada dell'inferno e' lastricata di buone intenzioni. Ma le buone intenzioni di quelli che sanno tutto (l'estremo opposto della socraticita', quindi gli stupidi) e quindi tutto si sentono in dovere di imporre agli altri, fanno parte della casistica criminale, non sono poveracci da compatire.
E adesso ci manca solo la "rottamazione dell'edilizia postbellica senza qualita'"...
Eliminahttp://sovrappopolazione.blogspot.it/2012/09/loris-rossi-rottamare-litalia-del.html
Quando si adoperano troppe parole per esprimere un concetto o un'idea, un pensiero, si finisce per uscire dai binari ed entrare in confusione. "Fate l'amore non fate figli". Son più di duecento anni che si sa che la popolazione cresce fuori controllo, già si sapeva a quali conseguenze si andava incontro ma, si è proseguito su quel indirizzo con la convinzione di poter risolvere ogni difficoltà tramite l'intelligenza umana e le sue capacità scientifiche e tecnologiche. " Nel 1750 la popolazione della Terra ammontava a 700 milioni di abitanti. Nel 1955 si era portata a 2miliardi e 600 milioni. Se si continuasse in questo ritmo, nel 200 e, cioè fra neppure 50 anni, si arriverebbe, secondo gli attendibili calcoli di Cook, a 4 miliardi, e a ben 18 miliardi nel 2150.Si tratta di cifre impressionanti, di fronte alle quali, nessuna persona che abbi un minimo di intelligenza di equilibrio e di umanità, non può non inorridire". Dalla prefazione del libro < Tecniche del controllo del concepimento> di Robert Latou Dickinson, scritta da D.R. Peretti Griva nel 1959.
RispondiElimina"Quando si adoperano troppe parole ... Son più di duecento anni che si sa che la popolazione cresce fuori controllo,"
EliminaLa popolazione, storicamente, e' SEMPRE cresciuta "fuori controllo", fino a trovare il suo naturale limite nell'ambiente, inteso nella sua globalita' e complessita'. E se e' cresciuta vuol dire che l'ambiente glielo ha permesso, quindi quel "fuori controllo" ha un senso solo umano, molto umano, circoscritto alla normativita' istituzionale-burocratico-legislativa.
Quando la popolazione non cresceva piu', nella storia, e' solo perche' aveva raggiunto il limite di carico per la tecnologia, e l'ambiente, dell'epoca.
Ma allora diciamolo chiaramente che vogliamo una legislazione che normi la procreazione. A cosa servirebbe? A nulla, se non nel brevissimo periodo, con il probabile effetto di far estinguere per primi i sostenitori di tale pensata, perlomeno quelli ligi e onesti, e intanto l'illusione di "avere il controllo" per un bel po' di quegli equivoci personaggi, fra di essi, che a questo solo aspirano: al potere, al controllo.
E' triste constatare che quelle che in origine furono a parole istanze umanistico-libertarie hanno mostrato nell'evolvere della loro hubris originaria, pian pianino, il loro contrario: controlli, leggi, istituzioni, rottamazioni, incentivi, disincentivi, obblighi, divieti, sanzioni, punizioni, zero virgole, che peraltro, a fronte di tanti sforzi e sacrifici, non spostano di una virgola il trend conplessivo, perche' l'uomo per definizione e' un sistema aperto, che non e' MAI soddisfatto di qualsiasi stato raggiunga, MAI, perche' per l'uomo la perfezione che tanto agogna e brama di raggiungere, non esiste MAI, in nessun caso. L'immagine, la proiezione della perfezione che l'uomo cerca ma non raggiungera' mai, e' Dio, incarnato in una forma o nell'altra.
C'e' da dire che nei luoghi tipo il nostro paese, dove il male di vivere, sotto il peso di tante costrizioni e oppressioni e' diventato una grave patologia, l'autoestinzione e' gia' in atto. Dobbiamo vivere male qui e ora per poter vivere bene in un futuro indefinito, in una specie di paradiso. Puo' darsi, speriamo.
Il controllo esisteva, l'uomo ha alterato l'equilibrio della natura grazie alla sua "intelligenza", era la selezione naturale, animale tra gli animali, albero tra gli alberi. " Il Signore disse allora: " Ecco che l'uomo è diventato uno di noi, conoscendo il bene e il male ! Ed ora ch'egli non stenda la sua mano e non prenda anche l'albero della vita, si che ne mangi e viva in eterno!." Da quando l'uomo ha creato Dio, fa di tutto per diventarlo, giusto l'autoestinzione è già in atto, saremo i primi esseri viventi ad esserne i responsabili, a meno che non si cambi rotta, senza leggi ne regolamenti, solo con il buon senso, molti paesi hanno già intrapreso la via giusta, solo con un po' di educazione. Fate l'amore, non fate figli
Elimina"molti paesi hanno già intrapreso la via giusta"
EliminaQuasi tutti i paesi a dire il vero.
Tolta l'africa, praticamente tutti gli altri posti sono ormai a crescita zero o negativa.
Vedere il gia' citato Rosling che e' un professionista del settore:
https://www.gapminder.org/videos/dont-panic-the-facts-about-population/
"l'uomo ha alterato l'equilibrio della natura grazie alla sua "intelligenza", era la selezione naturale, animale tra gli animali"
EliminaL'equilibrio della natura e' un equilibrio armato, in cui continuamente alcune specie cercano di prevalere su altre, l'uomo non fa eccezione, o
meglio se la fa, la fa in quanto e' consapevole di questo.
Mettere l'uomo fuori della natura e' estremamente narcisistico e del tutto arbitrario, bisognerebbe evitare.
L'autoestinzione e' inevitabile in ogni caso, qualsiasi specie muta in modo irrefrenabile nel dipanarsi delle generazioni. I polli di oggi sono i dinosauri di ieri.
La popolazione umana ha sempre teso a crescere ma la natura le imponeva limiti (fame, carestie, pestilenze, lotte intra ed extraspecie, guerre ecc.). Questo rapporto di equilibrio si e' rotto con l'avvento della tecnologia e della scienza. Vaccini, antibiotici, igiene, produzione di cibo,trasporti, , energia ecc. hanno assicurato una crescita esplosiva negli ultimi due secoli. Jonas nel suo "Il principio responsabilita'" sostiene properio questo: la tecnica deve essere gestita per conservare un rapporto equilibrato con la natura e le altre specie, e non per distruggere tutto. Il primo problema e' quello della esplosione demografica, senza affrontare quello non si andra da nessuna parte. E lo stiamo vedendo sotto i nostri occhi...
RispondiEliminaCos'e' il "rapporto equilibrato con la natura e le altre specie", e chi lo definisce?
EliminaLa frase e' bella, ma in fondo non vuol dire nulla, e' un perfetto esempio di "petizione di principio".
Se per noi sembra avere un significato e' solo perche' noi ne condividiamo il giudizio di valore, il pregiudizio, che in quanto tale non ha nulla di oggettivo.
E' cosi' che non si va da nessuna parte, perlomeno finche' non si riesce a far diventare la nostra circoscritta "pazzia" la "pazzia" di tutti. Pero', anche se ci riuscissimo, io non credo che poi ne sarei contento, neanche un po', mi sentirei dalla parte sbagliata, e probabilmente ricomincerei ad usare l'automobile al posto della bici.
Il più significativo esempio di principio di responsabilità applicato nella pratica politica riguardo alla gestione della tecnica si è avuto nel dopoguerra con lo sviluppo della bomba atomica. Si è realizzata la concreta possibilità della distruzione della civiltà e della vita umana sulla terra. Gli arsenali delle potenze nucleari erano (e sono) tali da desertificare il pianeta in caso di uso massiccio. Questa minaccia ha fatto si che nessun detentore di tali armi le usasse. Ciò dura da 70 anni. Questo esempio ci da un modello del "Principio Responsabilità" da seguire per gestire politicamente l'esplosione della bomba umana che sta minacciando la sopravvivenza del pianeta.
EliminaPer scaramanzia, eviterei questo argomento, il fatto che la Bomba sia stata usata due sole volte non vuol dire che non lo sara' mai, anzi l'esperienza storica insegna che l'uomo quando puo' fare una cosa, prima o poi la fara'.
EliminaComunque, neppure un evento del genere distruggera' la vita sulla terra, e con ogni probabilita' neppure l'umanita'.
Non so, a me tutti questi discorsi su la specie, su il genere umano, su la vita sulla Terra ecc. sembrano tanto fuori luogo. Si finisce per mettere delle categorie astratte davanti a tutto, dimenticando che la specie ecc. non è un'entità sensibile e dunque conta fino a un certo punto, mentre i singoli individui che costituiscono quella specie (compreso te che leggi) ecc. sono altra cosa.
EliminaPer inciso, salvaguardando gli individui già viventi si salvaguarda anche la specie, mentre salvaguare la specie non è detta che comprenda salvaguardare gli individui.
"categorie astratte davanti a tutto"
EliminaSi', interessante: e secondo me l'esempio piu' pernicioso di questo modo di ragionare, per categorie astratte, e' quello che si manifesta quando l'individuo, la persona, invece di fare qualcosa lui stesso, di pratico, in prima persona per risolvere i problemi che ritiene meritevoli di soluzione, innanzitutto cosa cosa fa? Chiede: leggi, assemblee, regole, multe, sanzioni, incentivi, si indigna rabbiosamente... insomma da' la colpa sempre a qualcun altro, e per fare qualcosa lui, pretende che per prima cosa lo si faccia tutti insieme, e possibilmente che comincino prima gli altri, i "ricchi", i disonesti, eccetera.
E' o non e' la nostra fotografia?
Vedi la gazzarra ignobile sull'ultimo terremoto.
Purtroppo questo atteggiamento e' molto piu' diffuso nei posti di discussione sull'ecologia e il catastrofismo, che fanno parte del cosiddetto "impegno", che nella media, tanto che a me viene da pensare che il catastrofismo e l'ecologia siano solo dei pretesti per dar mostra del sentimento descritto sopra, e che un pretesto valga un altro.
L'"impegno", alla fine, per quella gente, e' una parola che designa il suo contrario: a impegnarsi devono essere, sotto costrizione, gli altri. Ma cosi' che "impegno" e'? E' costrizione autoritaria, non e' "impegno".
Probabilmente siamo cosi' perche' da millenni sovraffollati e con scarsita' di risorse, per cui l'atteggiamento da assemblea di condominio l'abbiamo interiorizzato. ALcuni storici (tipo Guerri) ritengono che questo aspetto sia stato esacerbato dalla mancanza di una cultura della liberta', senza la quale non esiste responsabilita' (se agisci sotto costrizione la responsabilita' di cio' che fai e' di chi ti costringe, non tua), incrostata ulteriormente da regimi politici autoritari tipo la chiesa, o il fascio, o il predominio del Partito Comunista (che vale sia per il fascio che per i comunisti, in questo sono assolutamente identici).
1)Il cartellone è, indipendentemente da qualsivoglia ideologia, innanzi tutto un insulto a tutte le donne single per la cosiddetta "scelta altrui", alcune delle quali niente affatto felici. Questa se la potevano risparmiare, anzichè far piovere sul bagnato. In secondo luogo l'affermare che l'Italia è spopolata denota più che altro...l'esigenza di correre urgentemente da un buon oculista...
RispondiEliminaFar sentire non solo in colpa, ma pure delle fallite, le donne che non fanno come la campagna prescrive, sicuramente e' un effetto voluto.
EliminaLa pubblicita' e il marketing sono delle scienze in cui e' riversata un'immensita' di quattrini per ottenere il fine desiderato, nulla e' lasciato al caso, e nessuno scrupolo vi alberga.
E teniamo ben presente che i mezzi d'informazione, in italia anche quelli "pubblici", sono i servi della pubblicita' e degli interessi che li manovrano.
EliminaQuote: "Far sentire non solo in colpa, ma pure delle fallite, le donne che non fanno come la campagna prescrive, sicuramente e' un effetto voluto."
RispondiEliminaE a che pro? Sarà che uno stupidissimo cartellone pubblicitario sia atto a trovar marito alle malcapitate? L'unico effetto pubblicitario è, appunto, far sentire delle fallite (ora mi sorge un dubbio: ma non sarà piuttosto un mezzo per far guadagnare la categoria degli psicologi? La butto sullo scherzo, ma la poca lungimiranza è lampante. Per il resto confermo la necessità di un buon paio di occhiali per i promotori della campagna...
"E a che pro?"
EliminaBoh, mostrando qualcosa di esageratamente pauroso e sgradevole da una parte, cercano di spingere la gente dall'altra.
Se e' per questo, e' la tecnica che usano anche tutti i nostri siti catastrofisti, e la usano alla grande...
Da un parte si terrorizza sul "crollo della popolazione", dall'altra sulla "bomba demografica". Credo che se staccassimo la spina e smettessimo di "informarci" vivremmo 1000 volte meglio, noi e anche il mondo, l'"informazione" della societa' dello spettacolo non descrive la realta', la crea.
A tutti i livelli, la gente parla non per comunicare, ma per stupire, col risultato che il saggio non crede piu' a nulla.
Ho appena scoperto d'esser saggio. Fatico a crederci!
EliminaAttenzione però che lo smettere di informarci potrebbe essere proprio quello che i potentati-burattinai vorrebbero. Ovvio che deve sempre trattarsi di informazione oculata (l'inganno è sempre dietro l'angolo), ma la realtà intorno a noi (vabbè che quella intorno a me non è italiana, oramai da un pezzo) non è certo facile da nascondere. Le conseguenze alle ansie della ministra italiana non le vedo rosee da nessun punto di vista, nè da quello pro-contraccezione, ma neppure da parte di chi vorrebbe metter su famiglia e per ragioni ovvie non può. Conclusione? Mancanza di occhiali a parte, un bel buco nell'acqua da un lato e malumori dall'altro
RispondiEliminaConcordo agobit.
RispondiEliminaVi invito a leggere questo fantastico articolo:
http://www.ilprimatonazionale.it/cultura/fare-figli-non-e-un-obbligo-e-un-dovere-49699/#comment-31859
Cosa ne pensate?
obbligo o dovere fa poca differenza. in questo momento non ho il tempo di leggere tutto l'articolo (tra valutazioni per la seconda laurea, il lavoro e qualche problema di salute), ma sono riuscita a vedere gran parte dei tuoi commenti. Purtroppo in Italia c'è questo problema della suocera impicciona e del "prima vengono gli amici", quindi in pratica il bambino se lo cresce la madre che deve pure pensare alla carriera, alla casa e quant'altro. dunque bisogna veramente pensarci bene prima di accasarsi con un compagno simile, intanto perchè la storiella che sposi lui e non la sua famiglia (e/o eventuali onnipresenti amici, eventualmente compagni di birreria), è soltanto l'ennesima fandonia hollywoodiana.
RispondiEliminaSe gli italiani avessero poi i benefici che vengono accordati ai rom e ad alcuni -non tutti-extracomunitari (qualora un nuovo utente del blog non sappia, non sono razzista, ma voglio solo dire che il pesce puzza dalla testa e quindi se chi di dovere non fa pagare le tasse a rom e immigrati, permette ai primi di salire sui mezzi pubblici gratis, gli concede l'acqua gratis e quant'altri benefici, dovrebbe innanzi tutto riservare lo stesso trattamento agli italiani, se spera di incentivarli a mettere su famiglia, perchè come lo mantengono un figlio se non lavorano e in più devono pagare un mucchio di tasse e spese?) magari un figlio lo farebbero anche. Ma ora come ora?
RispondiEliminaCioè, ma ora come ora che c'è una disoccupazione alle stelle e i cittadini italiani sono per di più considerati di serie B, vanno ancora a fare cartelloni senza prima risolvere i danni a valle.
RispondiEliminaDunque, in risposta al cartellone:
RispondiElimina1)dategli un lavoro che gli permetta di vivere dignitosamente (concordo anch'io che sia una vita decente, mica per forza di lusso)
2)fine di Equitalia (non è possibile che se Tizio non paga la luce perchè ha perso il lavoro da dieci anni gli debbano decuplicare il debito e ora con la storiella dell'antiriciclaggio, che lo stipendio deve per forza cadere nel cc, se lo sfortunato in questione trova lavoro, lo stipendio gli viene pignorato in automatico, morale della favola, cosa mangia finchè il debito con Equitralia non sarà estinto?
3)se i rom possono salire liberamente sui mezzi pubblici, questo è un beneficio che devono avere tutti, oppure tutti debbono pagare, con abbassamento del costo del biglietto
4)se i rom non pagano le tasse, allora vanno tolte a tutti oppure a nessuno, con riduzione
5)fine di clientelismo e nepotismo. se ce l'ha fatta a eliminarli un paese considerato del terzo mondo come il Brasile allora ce la possono fare anche in Italia
Chiaro che con la situazione socio-politica italiana i giovani e meno giovani hanno perfino paura di relazionarsi con il sesso opposto, preferendo la tranquilla vita con mamma e papà (e per questo non dovrebbero mica essere accusati di essere mammoni, prima dell'accusa gli devono dare un lavoro stabile), con la conseguenza che il cartellone ha di fare pure sentire colpevoli di non riuscire a trovare uno straccio di uomo o di donna
Sì infatti il cartellone ha questo effetto di fare sentire in colpa.
RispondiEliminaChe poi, stare a casa con mamma e/o papà non vuol dire per forza essere mammoni (a prescindere se si resta con loro per la crisi e lavoro instabile o meno).
Ci sono fior fior di coppie bebè-muniti e fuori di casa che si fanno allevare i figli e pulire casa e stirare/lavare i panni da mammà (!!!), e persone che vivono con 1 genitore in casa prendendosene invece cura e facendo tutto da sè (altro che "mammoni").
Insomma, non credo basti la coabitazione col genitore per definire un mammone.
Ma purtroppo i pregiudizi son duri a morire.
RispondiEliminaComunque trovo detestabile da chiunque (stato incluso) l'intromettersi in questioni private come il fare figli.
Sono questioni troppo personali, e non credo che una persona che non faccia figli perchè non ne vuole sia per forza strana o malata o con problematiche mentali (traumi ecc).
Poi uno dei cartelli del fertility day recita "il rinvio alla maternità porta al figlio unico. Se arriva".
C'è tutta questa demonizzazione del figlio unico. A me verrebbe da dire: e beh? Sono affari vostri? Se uno ne vuole uno? Mi piacerebbe che, questioni politiche a parte (aiuti mancanti, ecc) la donna fosse lasciata in pace.
Io me ne sono sentita dire di ogni, solo perchè sono una donna, dal "quando ti svegli a sposarti e fare un figlio" al "uno solo? ah io alla tua età ne avevo già 3", con tanto di elenco di chi ha quanti figli..
Invece il mio compagno no. Eppure siamo in 2.
Lo trovo indegno e ingiusto.
Oltre all'indubbia inutilità e suicidio nell'aumento demografico in una Italia (e più in generale) in un pianeta che scoppia, devastato come il nostro, auspicato da questo fertility day e dai vari servizi di allarme demografico italiano che ci fanno vedere in tv e sui giornali,
mi piacerebbe che la donna venisse lasciata in pace, in primis da altre donne. Che la donna venisse rispettata come essere umano, degno quanto l'uomo di fare le sue scelte, anche riproduttive.
E se una non ne vuole di figli, o ne fa uno, è bellissima lo stesso.
Manca il rispetto.
Pianeta che scoppia a parte, se c'è l'evidenza di una volontà di sostituire i popoli (dopo averlo detto Agobit, lo disse pure Salvini e dopo di lui un mio collega sardo) per abbattere la cultura europea, non vedo neppure il senso logico di una propaganda del genere. Sarebbe incoerente, a meno che il fine ultimo non sia l'ottenimento di un popolo meticcio (attenzione, non ho nulla nullissima contro i matrimoni interrazziali, io stessa ho sposato un brasiliano discendente da neri, indios, portoghesi e svizzero-tedeschi, ma il collega sardo aveva letto un autore che parlava di una finalità riguardo alla quale il popolo meticcio avrebbe abbandonato qualunque velleità di diritto sindacale, accontentandosi di lavorare tipo 18 ore al giorno per un piatto di riso, il che secondo me è inapplicabile, non vedo come un popolo meticcio debba per forza accontentarsi di vivere in uno stato larvale, ma secondo il libro che il mio collega ha letto, qualche "alta sfera elitaria" pensa sia possibile) che si accontenta di vivere come topolini mentre la classe dirigente si arricchisce alle loro spalle, a modello del regime nordcoreano.
RispondiEliminaOffensivo, il cartellone lo è. Quante donne, pur volendo, non riescono a trovare un compagno? Dunque vogliono farle davvero sentire delle fallite? E ci sono anche uomini che non riescono a trovare una compagna. Nessuno deve sentirsi una persona a metà perchè non trova, siamo esseri umani imperfetti e trovare un marito/moglie configura l'unione di due imperfezioni e non un solo essere umano perfetto (non esiste). Fosse stata una campagna anti-aborto avrei approvato, ma questa proprio non ci sta.
riguardo ai luoghi comuni sul figlio unico scriverò in seguito, che devo uscire di corsa e il centro città è lontano
RispondiEliminaCiao last nana's.
RispondiEliminaNemmeno io ho nulla contro i matrimoni interraziali , ma nemmeno contro altre razze ecc.
Tuttavia trovo disgustoso sentir dire (e ahimè mi è successo più volte di sentirlo) cose sui figli nati da coppie miste per esempio, tipo che sono più forti più belli ecc (dopo aver detto naturalmente che loro ci salvano perchè fanno più figli), nemmeno fossimo ad una mostra di chissà quale animale o ad una selezione razziale "al contrario" (del tipo anzichè "viva la razza pura", "viva la razza meticcia", non so come dire).
Ritengo ancora una volta, che quello dei figli e delle coppie siano argomenti troppo personali ed intimi perchè qualcuno (privati o Stato ed istituzioni) possano metterci bocca.
Comunque, è evidente che c'è un intento di "sostituirci" in qualche modo, facendo entrare valanghe di migranti (mi adeguo anche io all'uso di questo termine, visto che dire "immigrato" ormai è considerato razzista) e aiutandoli economicamente.
Mi domando però quale sia il fine.
Far soldi sicuramente, dal momento che è evidente che per la popolazione locale non è assolutamente un bene l'arrivo in massa e che ci sono troppe ingiustizie al contrario che ci fanno dire "razzismo al contrario".
Il fertility day è offensivo nei riguardi di chi non può (per problemi fisici o altro) avere figli, per chi sceglie di non averne e si sente "colpevole" di tale deplorevole scelta, di chi ne fa 1 "solo",...e mi suona come avviso di quello a cui andrai incontro se scegli di farne 1,come dire "beh, se ne fai 1 solo ti attacchi al tram e non riceverai nessun aiuto, se vuoi una mano devi fare almeno 3 o 4" (che è,appunto,esattamente quello che accade!).
Non trovi?
Naturalmente è anche offensivo dell'intelligenza e contro ogni logica questo incentivo alla natalità e colpevolizzazione di chi si sottrae a questo "supremo compito" in un paese (ma anche un mondo) ,come dice agobit, gravemente sovrappopolato e deturpato.
quote: "Mi domando però quale sia il fine."
RispondiEliminaIl fine è quello di distruggere la cultura europea, quantomeno è quello che appare evidente. Il mio collega sardo, sulla falsariga di uno storiografo deceduto, invece diceva che la distruzione della cultura europea è un mezzo per arrivare alla vera finalità alla quale avevo accennato sopra. Se non altro posso, dato che il discorso può ricollegarsi, spezzare una lancia in favore di quegli immigrati che post terremoto hanno deciso tutti assieme di rinunciare alle 30 euro accordategli dalle amministrazioni per aiutare i terremotati. Credo che persone come queste non hanno certo migrato per delinquere, in un frangente come l'accaduto credo si possa ben capire chi merita di restare veramente, chi è amico. A differenza di migranti che (altra notizia giornalistica), apparentemente bisognosi di aiuto psicologico hanno quasi stuprato la psicologa. Senza giri di parole direi: i primi, abneganti e generosi, dentro a aiutati, i secondi, da cacciare a brutta vergogna.
Quanto al figlio unico, post di cui ero rimasta debitrice senza riuscir più a scrivere, purtroppo è considerato una piaga da tempo immemorabile a causa del luogo comune "figlio unico viziato". Ma perchè il figlio unico deve essere per forza viziato? Una delle mie migliori amiche che ho lasciato in Italia è figlia unica ed è tutt'altro che viziata. Cresciuta con un padre affetto da una seria malattia, dovette cercarsi un lavoro subito dopo le superiori (e ringraziando il Signore non fu costretta a interrompere gli studi dopo la sola terza media), un po' precario, ma almeno c'era. Per essere poco dopo costretta ad abbandonarlo perchè la madre aveva avuto tre ictus che poco alla volta l'avevano ridotta allettata per sempre. Insomma, a poco più di vent'anni si era ritrovata entrambi i genitori disabili da guardare e ovviamente non nuotava nell'oro per poter pagare una badante (ammesso che una sola bastasse per due disabili, tra i quali una perennemente allettata) per poter lei continuare a lavorare. E questo è probabilmente uno dei tanti casi di figli con genitori disabili anche gravi. Altro che figli unici viziati. Anch'io ero figlia unica (sono orfana di entrambi da un pezzo oramai, da parte di padre, anni) e cresciuta in una disciplina militare. Diciamo che le circostanza tendevano a imporlo. Ma ringrazio che i miei genitori mi hanno sempre comunque permesso di studiare e fatto amare la cultura, di conseguenza ora sono agli inizi di una seconda laurea (paese nuovo, vita nuova o meglio, qualifica compatibile con il sistema socio-politico) e facendo l'insegnante privata part-time (qui si può, con i diplomi vari di bilinguismo).
Altri amici figli unici, più fortunati nell'avere genitori che entrambi godevano di buona salute (dico più fortunati per una questione pratica, perchè poterono permettersi di seguire corsi di studi di lunghissima durata per arrivare ad una carriera di prestigio) si diedero da fare parecchio negli studi, rinunciando alla minima uscita con gli amici (quali amici poi, al giorno d'oggi! Il rischio di corrompersi con le cattive compagnie è più alto che mai) oppure lavorando, sacrificando gli studi da studenti lavoratori e non crogiolandosi dicendo "tanto sono figlio unico e posso permettermi di studiare senza lavorare"
non so quante volte mi sarò sentita dire, da bambina e ragazzina, "figlia unica troppo coccolata".
RispondiEliminachi di dovere però sapeva che anche mia madre aveva una disabilità importante (che però non la costringeva a letto, anzi il letto lo doveva spesso evitare per mantenersi in esercizio, nonostante avesse purtroppo dolori continui) e che dall'età di 8 anni non la vidi mai più star bene di salute come prima. ovviamente è facile dare al figlio unico del viziato e mammone, però quando il vecchietto diventa disabile, chissà se vanno a dare il cambio al caregiver, abbandonato pure dal governo,dovendo rinunciare a lavorare per decenni finchè il buon vecchietto passi a miglior vita. E poi il familiare figlio unico caregiver che cosa mangia, quando ha rinunciato a tutti i diritti previdenziali perchè non poteva lasciar solo il nonnino per cinque minuti? ah, si, la pensione sociale, così misera che non ripaga certo l'abnegazione di una vita non vissuta e l'impossibilità di un impiego a causa della situazione familiare. anzichè ai problemi veri si pensa al cartellone colpevolizzante. andassero i fautori a fare i centralinisti al call center, che farebbero più bella figura
quote: "(e ahimè mi è successo più volte di sentirlo) cose sui figli nati da coppie miste per esempio, tipo che sono più forti più belli"
RispondiEliminaSe lo dicessero unicamente per affermare un dato di fatto, cioè che i figli nati da coppie miste hanno meno tendenza ad ammalarsi, ci può anche stare. E' un dato di fatto statistico che alcuni popoli non hanno la tendenza a sviluppare alcune malattie. Lo vedo sui brasiliani sin da quando mi sono sposata. Qui nessuno è celiaco, ad es. Quando ho parlato per la prima volta di celiachia mi hanno guardata con tanto di occhi, come se stessi recitando versi giapponesi. Ipotiroidismo da bambini? E' quasi sconosciuto pure da adulti. Colesterolo alto? Neanche per sogno, eppure la cucina brasiliana te la raccomando, la maggior parte della popolazione intorno a me si nutre di fritti e insaccati e quella rara volta che gli serve un esame al sangue ha il colesterolo di un neonato. Beh, di un neonato, magari proprio no, ma posso dirti che i brasiliani mangiano tutto senza che gli faccia male niente. Anche l'intolleranza al lattosio è una rarità. Ovvio che non sono tutti al 100% così sani, ma la maggior parte lo è.
Sta di fatto che però brasiliani, argentini e latinoamericani tutti in Italia ricevono lo stesso trattamento degli italiani, salute o malattia