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domenica 28 agosto 2016
Dalla tragedia un'opportunità
Possibile che un terremoto del sesto grado della scala Richter abbia provocato tanto disastro? E come mai questo avviene solo in Italia? In Giappone e in Cile terremoti ben più forti (grado 9 o 10) provocano molte meno vittime. Possibile che fino ad oggi non si sia pensato ad un piano nazionale di messa in sicurezza degli edifici almeno nelle zone ad alto rischio? Bisogna approfittare di questa opportunità che nasce dalle necessità create dalla tragedia del terremoto di questi giorni nell'Italia centrale per cambiare prospettiva a tutta la politica urbanistica.
Fermare le nuove costruzioni su suolo verde, indirizzare tutte le risorse sulla riqualificazione dell'esistente con una vasta opera di messa in sicurezza di borghi e centri storici in zone esposte a terremoti, smottamenti, rischi ambientali. Liberazione degli alvei dei fiumi, ricostruzioni in territorio sicuro e certificato dove non si può fare altro. Un piano nazionale di questo tipo assicurerebbe investimenti, lavoro, ripresa economica, tutela ambientale e sicurezza per le popolazioni. L'elemento più importante rimane lo stop a nuova occupazione di suolo da parte del cemento, il che consente una difesa dei territori dalla speculazione di scarsa qualità architettonica, la tutela del paesaggio e la salvaguardia ambientale. Allo stesso tempo ciò permetterebbe di reindirizzare le risorse pubbliche e private sul recupero architettonico e strutturale ove possibile per le costruzioni antiche o di pregio, e sulla demolizione e ricostruzione nel caso della edilizia spazzatura che ha interessato il paese dagli anni del dopoguerra ad oggi. Una architettura finalizzata ad una nuova idea dell'abitare, ecologicamente compatibile, e ad una visione urbanistica non più centrata sullo sviluppo, cioè sul continuo incessante consumo di suolo, ma sulla conservazione del suolo verde ancora rimasto e un rilancio dell'agricoltura verso una sostenibilità economica e ambientale. Ne deriverebbe un impulso al turismo e alla conservazione architettonica e paesaggistica in un territorio, come quello italiano, di alto valore storico e artistico, quando non degradato dalla cementificazione speculativa. Dalla tragedia del terremoto può così nascere qualcosa di buono per questo paese.
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Il primo passo per risolvere un problema è vedere che il problema esiste.
RispondiEliminaQui continuiamo a raccontarci le favole come se fossimo ciechi ai fatti. NON ESISTE la possibilità di "riqualificare" o di "mettere in sicurezza" gli edifici esistenti, in special modo quelli dei "borghi" che hanno minimo cent'anni e sono fatti con muratura di sassi e malta, estremamente scadente.
Si possono fare due cose:
1. mettere delle pezze ai sopracitati edifici sotto forma di tiranti di acciaio e presidi similari che incrementano in maniera non quantificabile ma comunque piccola la possibilità di sopravvivere ad un crollo. Ovvero, l'edificio viene comunque lesionato in maniera irreparabile ma FORSE non ti si sbriciola sulla testa.
2. demolire e ricostruire da zero, per gli edifici di tre piano o meno con struttura in legno, per edifici sopra tre piani con struttura in cemento armato (molto armato) o acciaio.
Ci sono due paradossi che ci bloccano. Il primo è quello del "patrimonio culturale" e il secondo quello del "patrimonio economico". Noi ci raccontiamo la favola che i "borghi" e i "centri storici" abbiano un valore, che tramandino qualche tipo di eredità che deve essere preservata. Assolutamente falso, rappresentano l'esatto contrario, cioè la sofferenza e la fame degli avi che appena hanno potuto sono scappati a gambe levate. I "borghi" crollano perché in origine erano fatti coi materiali disponibili il loco e col minimo dispendio, è una favola quella della "sapienza costruttiva degli antichi". Il "patrimonio economico" è il concetto per cui gli Italiani comprano le case con l'idea che sia un investimento non solo eterno ma che si rivaluta. Ovviamente è paradossale visto che qualsiasi altra cosa invece si deprezza e in un certo lasso di tempo diventa anche inutilizzabile. In un'epoca in cui gli oggetti non si riparano più, si comprano, si usano e poi si buttano per un modello nuovo, la "casa" per qualche misteriosa ragione esiste fuori dal tempo e dallo spazio, incorruttibile. Da cui il problema del "chi paga".
> Ovvero, l'edificio viene comunque lesionato in maniera irreparabile ma FORSE non ti si sbriciola sulla testa.
EliminaCostruire edifici che rimangano senza alcun danno da terremoti oltre una certa magnitudine è semplicemente, in maggior parte dei casi, troppo costoso.
La soluzione, come fatto per le auto, è di edifici antisismici che possano anche subire lesioni anche gravi ma che non crollino, che garantiscono alle persone la possibilità di uscire, ai contenuti di non essere rovinati.
Da questo punto, mi sembra, osservando le foto dell'ospedale di Amatrice, mi sembra che esso sia stato seriamente lesionato ma che abbia mantenuto abbastanza bene struttura e un minimo di funzionalità e stabilità statica.
Come dicevo da te, la tua affermazione è falsa. Ovviamente dipende da tante cose, in linea generale dal rapporto tra lo sforzo che l'edificio deve sopportare e la tecnologia impiegata per costruirlo.
EliminaEsattamente come per qualsiasi cosa. Se tamponi qualcuno con la macchina al semaforo, entro certi limiti di velocità e massa, il danno sarà limitato alla carrozzeria, nelle parti messe li apposta per rompersi in quella situazione. Sono sempre soldi ma non devi cambiare l'auto. Se invece vai a sbattere a velocità più sostenuta, l'auto si schiaccia come una lattina, in teoria con deformazione controllata per disperdere l'energia senza interessare in maniera catastrofica l'abitacolo.
Senza alcun danno è una espressione abbastanza priva di senso, nel vuoto. Casa mia riporta dei danni per il semplice fatto che ci batte sopra il sole, che ci piove, che tira vento. Questo è il motivo per cui gli edifici vanno mantenuti e ad un certo punto vanno demoliti e ricostruiti.
Il fatto è che si tratta di priorità. Ovviamente il livello minimo è preservare la vita delle persone senza curarsi dei danni alle macchine. Poi si può considerare la quantità di danno che la macchina può incassare e se la spesa iniziale ha senso rispetto al rapporto costi/benefici.
Per esempio, le case con struttura portante in legno sono abbastanza economiche e fino a tre piani quasi invulnerabili ai terremoti.
"le case con struttura portante in legno sono abbastanza economiche e fino a tre piani quasi invulnerabili ai terremoti"
EliminaLeggo sui giornali che verranno costruiti eleganti chalet provvisori prefabbricati di legno per i terremotati, mentre nel frattempo verranno ricostruiti "com'erano e dov'erano" i paesi terremotati...
Ditemi che il business non e' l'unica cosa che interessa da queste bande, in particolare il business immobiliare, che e' il piu' profittevole dopo quello della droga e della prostituzione nei paesi arretrati. A differenza dei paesi piu' arretrati, pero', noi siamo riusciti a coinvolgere nel business anche gli organi tecnici e regolamentativi, nelle persone dei funzionari statali e della pletora innumerevole di professionisti formalmente privati, ma in realta' parapubblici, del settore.
No, hai capito male. Si è rimessa in scena la stessa commedia di L'Aquila. In sostanza li "chalet" sono case molto più belle di quelle demolite dal terremoto. Le consegneranno anche arredate, per inciso. Il Paese verrà abbandonato perché:
Elimina1. nessuno vuole spendere per demolire l'esistente e portare via le macerie.
2. ricostruire come era oltre ad essere fisicamente impossibile sarebbe una scemenza ovvia.
L'alternativa esiste, si potrebbe spostare gli abitanti, demolire immediatamente, sbaraccare e poi fare un progetto serio, non TEMPORANEO, previo magari un concorso, per ricostruire il legno tutto l'abitato in un insieme armonico, studiano l'estetica in maniera che sia convincente.
Infatti il guaio della idea dello "chalet" è che viene venduta ai babbei come l'alternativa ai "container" mentre si sa che diventeranno abitazioni permanenti e non ci sarà nessuna ragione al mondo per rimuoverle.
Insomma, un pasticcio che dipende dalla cialtronaggine degli Italiani, dal Caro Leader all'ultimo dei pirla come me.
I vecchi borghi italiani sono belli perche' non e' stato studiato alcunche', e sono cresciuti per superfetazioni successive in accordo di sintesi solo con la prossimita'. Insomma perche' sono frutto della "cialtronaggine" come viene sbrigativamente intesa oggi.
EliminaMa e' un _fatto_ che tutto cio' che viene progettato ex-cathedra, pur secondo i piu' moderni e "sistemici" dettami urbanistici, finisce per venire percepito come estraniante, e infine abbandonato.
Una voce che forse percepisce tali problematiche e' questa:
https://it.wikipedia.org/wiki/Nikos_Salingaros
Ex cathedra presuppone che esista un maestro e degli allievi.
EliminaA parte il fatto che se io pago la costruzione io decido come deve essere e chi la prende in regalo fa meglio a farsela piacere, non è un concetto poi tanto fantascientifico quello di proporre un concorso internazionale per la ricostruzione del borgo XYZ. Ci sono tot facoltà di architettura in Italia, possibile che siano solo tipografie di diplomi inutili?
L'urbanistica pare sia una disciplina morta e sepolta col lo svanire di certi ideali "sociali" e tutto sommato per un piccolo comune è superflua, sopratutto se si mira a ripristinare più o meno la medesima topografia. Il "modernismo" è un concetto superficiale, si potrebbe in teoria ricostruire le auto esattamente uguali a quelle di cent'anni fa ma sarebbero trappole mortali, sia pure usando materiali moderni. Si può provare ad approssimare uno stile "vintage" per un meccanismo contemporaneo, può piacere o non piacere. Oppure si può cercare una via "nuova" che non sia il casermone razionalista.
Ma prima bisogna chiarirsi le idee sullo scopo. Si tratta di costruire macchine per abitare oppure di costruire il set di un film in costume?
Commento ineccepibile, quello di Lorenzo.
RispondiEliminaSottoscrivo e concordo.
Siccome al peggio non c'è mai fine:
RispondiElimina1. "Renzi vola a Genova e incontra Renzo Piano"
Piano è Senatore a vita, uno si aspetterebbe che il Senatore si presentasse in Senato, se ha qualcosa da dire su cosa fare per le catastrofi, invece ciccia, bisogna andare da lui col cappello in mano, come l'Oracolo di Delfi.
2. «Non si deve allontanare la gente da dove ha vissuto. Amatrice, Pescara del Tronto, Arcuata, Accumoli, Grisciano: bisogna ricostruire tutto com’era e dov’era».
Menzogna, sapendo di mentire. Sul "dov'era" nessuno ha da ridire se non per il fatto che bisogna prima demolire tutto e sgomberare le macerie. Sul "com'era", non solo è impossibile, sarebbe anche da stupidi, visto che il "com'era" è la ragione per cui sono morte quasi 300 persone.
3. «I tempi del cantiere leggero sono più lunghi, questa è un’operazione sottile, quasi omeopatica. Un rammendo, che si avvicina al mio impegno di senatore sulle periferie. Sicurezza, terremoto, dissesto idrogeologico si portano dietro un’idea di fondo comune: quello di ricucire senza distruggere, la leggerezza come dimensione tecnica e umana».
Crozza che imita Renzo Piano. Il "cantiere leggero", il "rammendo" e l'impegno di senatore sulle periferie.
Un plauso a Sua Eccellenza Illustrissima il Presidente del Consiglio, recatosi dall'Oracolo per conto degli Italiani suoi devoti sudditi. Punto a capo.
Quando dico che l'ecologismo e' l'utile idiota della religione dell'incremento del PIL, intendo proprio questo.
RispondiEliminaCase a tre piani massimo, in legno, edifici con durata programmata, ristrutturare dove possibile, oppure demolire e ricostruire, investimenti, paesaggio, tessuto urbanistico leggero. Tutti concetti giusti, auspicabili, su cui si può solo concordare. Ma se non arrestiamo la crescita demografica esplosiva che esercita una pressione antropica eccessiva sui territori, sismici o non sismici, mi sembra tutto inutile. Si continuerà ad edificare con la maggiore economia possibile.
RispondiEliminaIn tutto cio', in tutti questi bei discorsi, da qualche parte c'e' ancora un minimo di spazio per il diritto individuale?
EliminaUno potra' continuare a farsi i cazzi propri a casa sua nel caso che cosi' facendo non nuoccia a nessuno, salvo, forse, se stesso, cosa che non possiamo non considerare legittima?
C'e' un proverbio che sarebbe bene scolpirsi in testa: "il saggio sa niente, l'intelligente sa poco, l'ignorante sa molto, il cretino sa tutto".
Pazienza gli altri, ma purtroppo anche legislatore, negli ultimi tempi, fa parte dell'ultima categoria.
Ci manca solo la democrazia diretta e siamo finiti.
Non esiste crescita demografica in Italia.
EliminaSe vuoi il diritto individuale, quando ti cade in testa la casa, non aspettarti che qualcuno venga ad aiutarti.
Non voglio nessun aiuto da teste di cazzo prive di alcun senso morale che, in cambio di quell'aiuto, vorrebbero farmi schiavo per tutta la vita. L'aiuto deve essere disinteressato, altrimenti non e' aiuto, e' egoistico calcolo di convenienza.
EliminaL'aiuto disinteressato non esiste in natura. Siamo programmati per cooperane nei limiti dell'utile che ne ricaviamo, perché funge da moltiplicatore delle forze del singolo. Per cooperare dobbiamo darci una gerarchia e delle regole, come quando si gioca a pallone da ragazzi, uno sta in porta, qualcuno sta in difesa, qualcuno sta in mezzo e qualcuno sta davanti. Non esiste la alternativa del "diritto individuale" a girare per il campo come ti gira.
EliminaQuindi, se non accetti le regole del gioco, stai fuori a giochi da solo tirando la palla contro il muro.
Che poi la organizzazione prevarichi i singoli, è un problema su cui hanno scritto dei volumi. Di solito capita quando ai singoli si insegna fin dalla nascita che essere furbi e codardi paga. Da li nasce l'attitudine a nascondersi nella massa e ad indossare gli stivali.
Gia', gli stivali da nazista.
EliminaPer la precisione, da Nazional Socialista.
EliminaMussolini era il capo indiscusso e carismatico del Partito Socialista Italiano, prima di cadere in disgrazia e mettersi in proprio con i gli strambi combattentismi, trincerismi, reticolismi, arditismi, eccetera eccetera, confluiti poi nei "fasci" e in un processo di continua epurazione degli ex-amici.
"era il capo indiscusso e carismatico del Partito Socialista Italiano"
EliminaEra il capo della corrente massimalista, minoritaria, che poi e' confluita, fondandolo, nel partito comunista (livorno 1921).
Ma la guerra l'ha richiesta a gran voce gia' da socialista, contro i riformisti dello stesso partito, prevedendo che dalla dissoluzione degli "imperi centrali" sarebbe sorto il socialismo.
Avendo avuto ragione, peraltro, e se non fosse lui stesso traghettato al fascismo, inventandolo (che e' il nazional-socialimo per definizione, quello primigenio da cui hitler copio' aggiungendogli di suo il tema razziale), forse anche in italia e in germania avrebbe prevalso una rivoluzione socialista o qualcosa di simile.
Il re lo mise al governo con la promessa che avrebbe sedato gli animi, messo le briglie al "fascismo movimento", e cosi' il re stesso sarebbe rimasto al suo posto, cosa che accadde.
Ma ci sono pochi dubbi che il fascismo fu un movimento nazional-socialista, anzi ne fu la prima incarnazione. Il socialismo nazionalista e' l'invenzione di mussolini, che tanto e' stata poi imitata da dittatori di ogni dove.
Ovvio che la sua realizzazione pratica non sia andata esattamente come la si progettava, per non parlare dell'epilogo, ma quando mai non va a finire cosi?
Tutti siamo per la liberta', la giustizia, la bellezza, la prosperita', ma differiamo molto sui dettagli relativi al modo di perseguirle. Per questo si dice che il diavolo sta nei dettagli.
Già. Agobit, ti immagini se il patrimonio edilizio italiano fosse in legno? Fattibilissimo, viste le sterminate foreste di legname d'alto fusto adatto alla costruzione delle quali è pieno il territorio. Ai milanesi basterebbe buttar giù qualche viale di quelli con gli alberi un po' troppo segnati dal tempo (che ovviamente sarebbero subito sostituiti con altri più giovani per predisporre la costruzione dei nuovi edifici quando quelli vecchi saranno usurati), i palermitani potrebbero contare su una quantità di palme più che cospicua, i veneziani potrebbero riciclare la paleria che sostiene le fondamenta storiche della loro città, quella che non si deteriorerà mai perché è immersa in acqua di mare (già, ho sentito anche questa), i vercellesi grazie agli avanzamenti della tecnologia potrebbero sostituire il legno con paglia di riso pressata e stabilizzata con collanti biologici ricavati dalle unghie delle rane...
RispondiEliminaTutto fattibile, no? Basta non parlare di quantità, perché se lo fai tutte le idee splendide crollano a una velocità che altro che terremoto!
"Agobit, ti immagini se il patrimonio edilizio italiano fosse in legno"
EliminaChiunque abbia anche solo una minimissima familiarita' col sistema regolamentativo edile italiano sa che una ipotesi del genere e' a priori del tutto schizoide e fuori dalla realta'. Tanto vale parlare dei marziani che hanno costruito i canali su marte.
A parte che gli italiani una casa di legno, per quanto bella sia, la chiamano "baracca". A mio avviso da idioti, in questo sono d'accordo con Lorenzo, ma per gli italiani medi gli idioti siamo noi, Lorenzo.
Di sicuro c'e' che i burocrati e i professionisti profittatori e teste di cazzo approfitteranno di questo bailamme per rendere ancora piu' irrespirabile l'aria di questo paese, con mille ulteriori balzelli e cavilli. Un altro di quelli che conosco sta vendendo tutto quello che ha per trasferirsi all'estero e non tornare piu' nemmeno per le vacanze. Qui finira' nel cannibalismo, ci mangeremo l'un l'altro, e MOLTO prima che ci sia carenza di cibo.
No attenzione. La struttura in legno si adatta alle case unifamiliari o a condomini fino a tre piani (si, si può alzare ancora), quindi va bene per i paesi come quelli colpiti dal terremoto. Se vuoi costruire a Milano un palazzo di quindici piani puoi scegliere tra il cemento armato o l'acciaio, il legno non avrebbe senso.
EliminaGli Italiani non sanno dove hanno gli sfinteri, quindi basta pubblicare qualche articolo sugli organi di propaganda, qualche trasmissione in TV e oplà, tutto vorrebbero la casa in legno.
Ma partiamo da molto più indietro. Le case che sono crollate, tutti sapevano che erano fragili e, in ragione del rischio sismico, non abitabili, i proprietari, il Comune, su su a salire fino al Caro Leader.
La ragione per cui passano gli anni e non cambia nulla è che agli Italiani va bene cosi. Nella confusione, nel fare tutto da cialtroni, c'è posto per tutti, nessuno viene lasciato indietro o da solo, che è il mantra della "sinistra" e del Papa. L'edilizia è il classico settore dove si rifugia gente che non potrebbe fare altro, se non il pastore o il dipendente pubblico. O meglio, tutti i mestieri ormai sono fatti col culo, non per necessità come una volta ma perché oggi va cosi, l'edilizia peggio che andare di notte.
Aggiungiamo che il "Pubblico" esiste solo per spendere quanti più soldi possibile, la ragione è solo un pretesto come un altro, immaginare che le cose si possano fare con un criterio significa essere parecchio ottimisti.
Pur tuttavia o si ricostruisce oppure si seppelliscono i morti.
"La ragione per cui passano gli anni e non cambia nulla è che agli Italiani va bene cosi."
EliminaVorrei che il mio parere fosse ben chiaro, e non fraintendibile, su una cosa: che ognuno a casa sua, nei limiti in cui non nuoccia agli altri, possa fare quel cazzo che gli pare, compresa una casa che gli crolla in testa al primo refolo di vento, e' un principio basilare di civilta', assolutamente inderogabile.
Mi sfuggono diverse parti di questo "parere". Per esempio quali sono i confini della "casa tua". Mai partecipato ad una riunione condominiale? Lo sai che la elettricità, l'acqua, il gas, eccetera, non appaiono dentro casa tua per magia ma ce li devi portare da fuori con dei tubi? Inoltre, a parte l'ipotesi che casa tua crolli su di me che sto camminando sotto per puro caso, quando la casa crolla, come dicevo sopra, nessuno è tenuto a venire a vedere se sei vivo o sei morto, sono sempre cazzi tuoi. Diventa un problema solo definire entro quale termine "casa tua", dopo che sei morto, diventa "terreno libero", cioè rivendicabile da altri. Un secondo dopo? Poi, mettiamo che tu sopravviva e esca dalle macerie, la strada di chi è? E hai pagato l'assicurazione tua per accedere all'ospedale? Altrimenti se la strada è mia, pedaggio, se non hai pagato l'assicurazione, nell'ospedale non entri, ti curi da solo dentro quello che rimane di casa tua.
EliminaPotrei continuare all'infinito.
HO DETTO "nei limiti in cui non nuoccia agli altri".
EliminaE io ho detto, hai mai partecipato ad una riunione condominiale?
EliminaAgobit, pensa te che oggi t'è toccato addirittura scoprire che "non esiste crescita demografica in Italia". E va be'...
RispondiEliminaCiccio, fai una ricerca e scoprirai che per gli Italiani le morti superano le nascite.
EliminaOvviamente se continuiamo ad importare, pagando di tasca nostra, migliaia di africani ogni giorno, possiamo correggere l'andamento demografico, anche perché loro hanno un numero medio di figli per donna abbastanza più alto, quindi comincerà a girare anche quel volano. La conseguenza però è la sostituzione degli Italiani con altre etnie nel giro di qualche decennio.
Che bello eh? Dubito che i "nuovi Italiani" saranno molto interessati al destino dei "borghi storici".
E' quello che sottintende MrKey, se lo conoscessi meglio.
EliminaIn linea generale, qui dentro non e' che siamo molto entusiasti ne' per il condominio, ne' per l'affollamento, comunque. E probabilmente preferiremmo, se proprio crollo ci deve essere, che crollasse qualche bel palazzaccio di cemento armato antisismico da 50 piani (senza nessuno dentro, per carita' :) (e a parte il padrone di casa, che vorrebbe risparmiare territorio con dei gran falansteri, per far spazio ai nuovi abbondanti immigrati che gia' si trovano bene nelle baracche - insomma a loro il meglio, a noi il peggio :)
Ecco, possiamo cominciare da qui, tasso di fertilità in Europa
EliminaL'Italia nel 2014 era 1.34 (figli per donna).
Allora qui dentro non avete capito un cazzo. Non voglio entrare nella demenza della ecatombe, invece come ho detto stiamo assistendo alla sostituzione. Per altro, pianificata a tavolino. E' uno di quei casi in cui bisogna stare attenti a quello che si cerca, perché si rischia di trovarlo.
EliminaSenti qui dentro, pur su un sottofondo comune, ci sono plurime opinioni, per cui tutti siamo con te d'accordo sul fatto che tutti gli altri non hanno capito un cazzo, almeno su qualcosa, anche se, dato che lo sappiamo ed e' reciproco, non ce lo diciamo cosi' apertamente. E poi chissa' che non sia l'altro alla fine ad avere ragione, non si sa mai.
EliminaTi va bene cosi' o non ti va bene neanche che siamo con te d'accordo su questo?
Scommetto sull'ultima...
Vediamo di capirci, nel "diritto individuale" di cui sopra c'è anche quello di fare 10 figli o 0 figli. Ma anche li, in entrambi i casi bisogna affrontare le conseguenze che si estendono molto oltre i confini ipotetici di "casa tua".
EliminaPer esempio sopra leggo:
"... reindirizzare le risorse pubbliche e private sul recupero architettonico e strutturale ove possibile per le costruzioni antiche o di pregio, e sulla demolizione e ricostruzione nel caso della edilizia spazzatura che ha interessato il paese dagli anni del dopoguerra ad oggi."
Qui si manifesta il fatto di non avere capito una beneamata. Le "risorse pubbliche" non esistono, sono risorse private raccolte tramite l'imposizione fiscale. Allora si potrebbe lasciare le risorse private ai privati che le spendano come cazzo gli pare (vedi "diritti individuali"). Lo Stato al limite potrebbe dire "vieto l'accesso all'area su cui sorge l'edificio X perché è pericolante/pericoloso, fino a che il proprietario non interviene".
Inoltre, le "risorse pubbliche" vengono da sempre spese col meccanismo clientelare, quindi è prioritario assumere centocinquantamila insegnanti semi analfabeti che poi non vogliono andare ad insegnare dove c'è un posto disponibile, piuttosto che restaurare o ricostruire edifici "storici". Gli edifici non hanno parenti e non votano.
Infine, il problema del terremoto non sono le periferie del boom economico ma i "centri storici". Parlare delle periferie è facile e scontato, c'è sotto la vecchia favola del "riscatto sociale". Aspettiamo di riempire i palazzi di immigrati e poi glieli rifacciamo nuovi. Nel frattempo però guai a mettere in discussione l'Italia delle tovaglie a quadretti e dei gondolieri. Non per ragioni pratiche, che pure sarebbero una grana gigantesca, forse non superabile ma per ragioni concettuali, tipiche di una società decadente che punta ad una idea perversa di conservazione selettiva.
Non a caso, il Caro Leader si vantava appena prima del terremoto di avere speso quasi 300 milioni per dare ai diciottenni il "bonus cultura", annessa "app" per lo scemofono, tatuaggio del numero di matricola sul braccio, eccetera. Non è strano che, edilizia a parte, il Caro Leader faccia finta di ignorare che mentre si toglie un anno ai licei, una delle poche cose che aveva in senso rispetto agli altri Paesi, si rimuove il latino, eccetera, gli studenti non sanno coniugare i verbi o fare due calcoli?
EliminaTempo fa discutevo con MrCoso sopra circa il fatto che mia nipote alle elementari, sta per cominciare la terza e ancora non sa fare moltiplicazioni e divisioni. Non perché sia ritardata, non glielo hanno mai spiegato. In compenso passa giornate intere a scuola (dalle 8 alle 17) e a casa deve colorare pagine e pagine di figure. Io alla sua età avevo una sola maestra, stavo a scuola solo fino all'ora di pranzo eppure sapevo già leggere, scrivere e fare di conto.
La gente che esce dalla Scuola va ad insegnare o popola le "professioni", compresi gli ingegneri e gli architetti che dovrebbero ricostruire l'Italia. Per cui, di cosa stiamo parlando qui dentro?
"demolizione e ricostruzione nel caso della edilizia spazzatura che ha interessato il paese dagli anni del dopoguerra ad oggi"
EliminaQuesti sono echi di quell'imbecille della "spazzatura edilizia da rottamare", che preferisco non nominare, che imperversa su radioradicale da anni se non decenni.
""diritto individuale" di cui sopra c'è anche quello di fare 10 figli o 0 figli"
Se in italia non e' piu' cosi' e' solo perche' chi li fa se li deve poi, per fortuna, individualmente mantenere. La isaiahberlinian "liberta' da" produce, come effetto collaterale _desiderato_, la "responsabilita' di".
O meglio per la maggior parte li mantiene la collettivita', ma gia' solo la parte residuale di onere dei genitori e' molto faticosamente sostenibile da essi.
E poi non c'e' piu' spazio, se non in verticale...
A proposito di spazio, io ti farei fare un tour delle mie parti e vedere distese di capannoni vuoti, palazzi di uffici sfitti. Negli stessi posti, cantieri di nuovi capannoni e nuovi uffici. Lo spreco dello spazio non è determinato da una domanda, è come una macchina impazzita che una volta avviata continua a girare ingoiando materia prima e cagando fuori prodotti finiti che nessuno utilizza.
EliminaLa spiegazione che mi do io è che nel semplice atto del costruire si verificano a quanto pare le condizioni per cui molte persone possono mangiare. PER PRIME LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI. Almeno fintanto che non interviene un evento catastrofico tipo crisi dei mutui che fa collassare tutto contemporaneamente.
Abbiamo gia' discusso questo argomento, e' risaputo che le amministrazioni locali, da quando e' stata data loro la facolta' anzi l'obbligo di mantenersi attraverso la tassazione sugli immobili, destinano periodicamente parte del loro territorio all'edificazione allo scopo di lucrare oneri di urbanizzazione e IMU, che deve cominciare ad essere versata per almeno il 50 per cento gia' dal momento in cui terreno viene reso edificabile, a seconda dell cubatura ad esso concessa.
EliminaQuesta bestialita', che evidentemente e' stata fatta apposta, ha prodotto fra l'altro prima la bolla e poi il crollo del prezzo degli immobili.
Fra gli effetti collaterali, chi si trova in possesso di un terreno reso edificabile, DEVE affidarlo ad un'impresa costruttrice anche se non vorrebbe, dato che cominciare a pagargli sopra le salate tasse attuali non e' alla portata di molti.
Per non parlare poi delle commistioni, a livello locale, fra costruttori e amministrazioni comunali (cattura del regolatore, ha pure un nome).
Il disastro comincia da qui, questa roba, fatta con le migliori intenzioni degli "utili idioti", proibendo tutto ha prodotto il disastro attraverso il lievitare spropositato dei valori edilizi di cui alla fine si sta nutrendo vampirescamente lo Stato stesso a tutti i livelli di governo:
http://www.dic.unipi.it/l.santini/edilearchitettura/AA2015-2016/lezioni/lezio10%20dallaSulloalla%20457_20-10.pdf
Oltre alle estremamente istruttive dispense sulla Sullo sopra, e' altrettanto interessante questo studio sui prezzi delle abitazioni, della Banca d'Italia:
Eliminahttp://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2016-0333/QEF_333_16.pdf
Guarda se quegli svergognati, o incompetenti, dicono una sola parola sul fatto che l'impennare dei prezzi e' coinciso con il rovesciamento del concetto di edificabilita', da "diritto connaturato tranne eccezioni" a "proibito in ogni caso salvo rara concessione per giunta onerosa".
Questa normativa, redatta fra l'altro quando i buoi erano gia' scappati, perche' il grosso della "speculazione" e' avvenuto nel dopoguerra, quando per altro era altamente necessaria se si voleva ricostruire il paese, ha avuto un effetto devastante e esattamente contrario a quello che si dichiarava voler perseguire: bloccando il mercato dal lato dell'offerta ha fatto esplodere i prezzi, incastrando nella testa degli italiani quell'idea che e' piu' facile che muoiano piuttosto che se la tolgano, che la casa e il mattone in genere, costruito per l'eternita', e' il miglior investimento. Di fronte a questa idea e a questo interesse, ovviamente nessuna regolamentazione e' riuscita a porre freno alla relativa bolla economica, specialmente dal momento in cui ha cominciato a guadagnarci alla grande, in termini sia di potere che di denaro, l'amministrazione pubblica stessa. L'introduzione dell'ISI (imposta straordinaria sugli immobili) di quel governo di cialtroni del 1992 che ha dato la penultima spinta verso il burrone, ha fatto il resto.
Mi vien da chiedermi, non con spirito polemico ma con vera curiosità, quale sarebbe il costo di una casa d'abitazione qualora fosse priva di gravami fiscali in ogni passo della sua realizzazione e mantenimento. Sarebbe anche interessante conoscere il costo di un edificio concretamente e sobriamente abitabile senza il gravame dell'impiantistica imposta per legge e di quella puramente voluttuaria. Senza averne prove, son portato a pensare che si scoprirebbe che costruire, abbattere, ricostruire sarebbe alla portata di molte più persone e molto più a cuor leggero, laddove abbattere e ricostruire significa ripercorrere ancora e ancora l'erta della mungitura fiscale. Che sia anche questa una remora che impedisce il rinnovamento degli edifici?
RispondiEliminaP.S. Non si sottovaluti il concetto di "concretamente e sobriamente" abitabile, e neppure quello della normazione isterica d'ogni caratteristica costruttiva. La scusa è sempre quella della sicurezza, ma sappiamo bene quali sono le reali finalità della maggior parte delle normative.
Assolutamente si', e' cosi'.
EliminaSecondo i nuovi principi urbanistico-edili discussi e implementati negli anni '60, tutto cio' che riguarda l'edificazione e' di proprieta' e potesta' della collettivita' (ovvero degli "esperti", dei politici e degli speculatori che la rappresentano).
En passant, demolire senza permesso e' assolutamente vietato, anche senza ricostruire (non vorrai che lo Stato perda cosi' un cospicuo cespite tassabile).
La storia, di cui nessuno ricorda piu' nulla, nemmeno gli addetti ai lavori, la trovi qui:
http://www.dic.unipi.it/l.santini/edilearchitettura/AA2015-2016/lezioni/lezio10%20dallaSulloalla%20457_20-10.pdf