Dal Corriere della Sera:
La strage (del mare) di Natale
Due chilometri di spiaggia piena di pesci, arselle e granchi morti in un tratto della costa a due passi dall’area industriale
SCARLINO (GROSSETO) - Una strage di pesci, arselle e granchi: è questo lo scenario che ha presentato la spiaggia di Scarlino lunedì mattina. I resti degli animali, alcuni ancora agonizzanti, erano distesi in due file parallele lunghe quasi due chilometri, in un tratto della costa a due passi dall’area industriale del comune, dove sono presenti industrie chimiche e l’inceneritore. Un fatto che ha fatto gridare gli ambientalisti al «disastro ecologico». I rilevamenti e le analisi da parte delle autorità sono iniziati immediatamente. Arpat e polizia provinciale hanno effettuato prelievi di campioni di acqua e hanno raccolto vongole, crostacei e muggini, alcuni morti altri agonizzanti, per farli analizzare all’Istituto zooprofilattico di Pisa e accertarne le cause della moria.
Stando alle prime ricostruzioni, tanti di questi molluschi sono morti a Santo Stefano insieme a molti pesci, soprattutto muggini. Le arselle (l’animale più colpito da questa moria) invece si sono arenate lunedì mattina, insieme a granchi e sogliole. A nulla sono serviti i tentativi di soccorso da parte di alcuni uomini di mare presenti sul posto. «Ho visto che respiravano ancora e le ho rigettate in mare. – racconta Franco Gaggioli, custode di una struttura marina presente in quel tratto – Ma il mio tentativo è stato vano, dato che le arselle tornavano sulla spiaggia. Sembravano rifiutare il mare».
Su quanto avvenuto è esploso il dibattito politico, con gli ambientalisti da una parte e il sindaco Maurizio Bizzarri dall’altra. Il primo cittadino non ha accettato le accuse di chi ha gridato al disastro e dice che prenderà provvedimenti, o in un senso o nell’altro: «Saranno effettuate indagini accurate per l’individuazione delle cause e se saranno individuate cause antropiche, emetterò i provvedimenti; se invece le cause saranno altre o naturali, saranno comunque denunciati tutti quei soggetti che hanno procurato allarme, calunniato o altro, senza neanche il rispetto dei tempi e delle risposte delle indagini e delle analisi».
Afredo Faetti
28 dicembre 2010
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