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venerdì 20 novembre 2009

Siamo troppi Tiziana Ficacci per NoGod

Parlare di sovrappopolazione spesso è sgradevole. Come è possibile che noi occidentali che abbiamo difficoltà e mille remore a tagliare le nostre emissioni nocive parliamo di tagliare i bambini?
I luoghi del mondo dove la popolazione cresce più rapidamente non emettono ossido di carbonio e hanno tassi di consumo alimentare minime. Il divario con l’occidente è così alto che per essere responsabile di una quantità di emissioni di gas pari a quella di un qualunque cittadino italiano (il romano abitualmente emette gas mefitici anche in metropolitana) dovrebbe mettere al mondo 262 figli. [Anche se le cose stanno cambiando: ormai i paesi "poveri" nel loro complesso inquinano di più dei paesi ricchi- comprendendo tra i poveri Cina e India. Ndr].
Possiamo noi con la pancia piena e seduti nelle nostre case alla giusta temperatura in qualsiasi stagione, col frigorifero bello pieno e la macchina – magari un suv – sotto casa, dire di tagliare i bambini?

I miliardi di persone che oggi praticamente non emettono gas, prima o poi si uniranno alle nostre abboffate, o almeno è quello che dovremmo augurargli se crediamo nella equa distribuzione della ricchezza. E le donne, devono continuare a somigliare a coniglie senza memoria di sé? Il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (cfr l’ultimo Rapporto Unfpa sullo Stato della Popolazione Mondiale) stima che 350 milioni di donne che vivono nei paesi più poveri non avrebbero voluto l’ultimo figlio, ma non avevano i mezzi per prevenire la gravidanza, né la possibilità di ricorrere ad un aborto sicuro.

Per aiutarle concretamente a scegliere si dovrebbe creare una rete mondiale anti-Vaticano. L’ultimo sconsiderato anatema papale, che condanna aborto e contraccezione chiamando l’embrione bambino, meriterebbe che prendessimo i forconi marciando su sanpietro. Per poter guardare senza vergognarci tutte le donne e gli uomini che vivono nei paesi poveri del mondo.

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