Eolico
USA in crisi: Siemens licenzia 600 dipendenti
Tira una brutta aria per l’eolico
USA. Siemens sta per tagliare oltre 600 dipendenti nei suoi impianti americani di produzione di energia eolica. Si tratta
di oltre un terzo del 1.650 addetti complessivi, che perderanno il posto di
lavoro a causa della concorrenza del gas naturale, che continua ad avere prezzi
molto bassi, dell’incertezza sul futuro degli incentivi statali e da un
generale calo degli ordini.
Il taglio più consistente riguarderà l’impianto di Fort Madison, che perderà ben 407 dei suoi 660 dipendenti. Solo
due anni fa, il presidente Obama
si era detto convinto che proprio quello stabilimento potesse dare nuova linfa
all’economia locale, dichiarandosi molto felice di vedere che un impianto
inattivo e abbandonato fino a poco tempo prima fosse diventato “vivo e con 600
dipendenti che canticchiavano”.
E se la profezia presidenziale per Fort Madison non si è avverata,
poco hanno da gioire anche gli addetti degli stabilimenti eolici
Siemens del Kansas e della Florida, dove sono previsti gli altri tagli del
personale. Secondo l’azienda, uno dei problemi principali riguarda il futuro del credito d’imposta, il cosiddetto Wind energy production tax credit.
Si tratta di un meccanismo di
incentivazione fiscale per l’energia eolica che potrebbe essere
presto abolito, viste le recenti dichiarazioni del candidato repubblicano alla
presidenza USA Mitt Romney. Insieme alla concorrenza spietata del gas, questa
incertezza sta mettendo in ginocchio l’intero comparto, tanto che anche altre
società, come Vestas e Windpower Clipper hanno già ridotto il numero dei loro
dipendenti.
Secondo la American Wind
Energy Association, in assenza di una conferma del credito d’imposta
il numero degli impiegati nel
settore eolico potrebbe risultare
praticamente dimezzato nel giro di un anno, dai 78.000 addetti attuali ad
appena 41.000 nel 2013.
Dal sito greenstyle.it
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