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mercoledì 13 gennaio 2016

Allarme dei demografi: in Italia culle vuote

Dal sito di Repubblica:
"E' solo una soglia psicologica, ma averla superata in negativo rappresenta comunque l'ennesima spia dei problemi demografici italiani. Nel 2015, stando alle stime sui dati Istat, nel nostro Paese saranno nati per la prima volta meno di 500mila bambini. Si tratta di un nuovo record negativo, non si era mai arrivati così in basso. Salvo incrementi inaspettati e difficilmente ipotizzati negli ultimi mesi dell'anno scorso, per i quali i dati non sono ancora disponibili, le nascite dovrebbero fermarsi sotto le 490mila, contro le 509mila dell'anno precedente. Dopo l'impennata delle morti rispetto al 2014, ecco un altro dato dell'istituto di statistica che fa preoccupare gli esperti. Nei primi otto mesi dell'anno appena concluso, in Italia sono nati 319mila bambini, stando ai dati preliminari pubblicati sul suo sito dall'Istat, e la proiezione racconta di un nuovo calo, ormai il settimo consecutivo per il nostro Paese. Il dato avrà "conseguenze nefaste sull'invecchiamento della popolazione e sull'economia. Un paese con pochi giovani ha una domanda debole e un'economia stagnante e rischia di precipitare nella spirale senza uscita della "stagnazione secolare"", afferma sul sito specializzato Neodemos il demografo Marcantonio Caltabiano, dell'Università di Messina. Mancano ancora dati più dettagliati, ma dalle prime stime pare essere confermata la frenata della spinta alla natalità da parte degli immigrati. Il mese nel quale è stato registrato il maggiore calo tra il 2015 e il 2014 è gennaio. I nati sono passati da 44.969 a 41.862. Se si considera che nello stesso mese c'è stato un picco anche di decessi (65.301 contro 59.171 del 2014), si è avuto un cosiddetto "saldo naturale" di -23.439, superiore di circa 10mila unità rispetto al già negativo anno precedente. Il tutto in 30 giorni. I numeri sul calo delle nascite che continuano a scendere preoccupano i demografi. Dalla Regioni intanto arrivano conferme ai dati preliminari dell'Istat. Andando ad osservare le schede di dimissione ospedaliera, Emilia Romagna e Toscana, ad esempio, hanno osservato un calo delle nascite compreso tra il 3 e il 5%, quindi in linea con il dato nazionale. Riguardo alle cause, ci sono più fattori. Intanto lo stesso invecchiamento della popolazione ha ridotto il numero di donne giovani, tra quelle in età fertile, rendendo le gravidanze più difficili. E' un dato sociale ormai acclarato, inoltre, quello secondo cui le coppie aspettano a fare i figli per vari motivi, legati tra l'altro anche all'instabilità economica e quindi alla crisi, ma non soltanto."
Dunque l'Italia va verso lo spopolamento: dai 509.000 nati nel 2014 si scende ai 490.000 del 2015. Subito si alzano le grida di preti, demografi ufficiali e soprattutto degli economisti e degli industriali - tra cui i costruttori e i cementificatori- (oltre che delle banche e dei poteri finanziari). Dove andremo a finire? In un anno sono scesi di 19.000 i futuri consumatori che, moltiplicato per venti anni (il tempo di una generazione) fanno quasi 400.000 consumatori di meno. Si venderanno meno auto, meno litri di benzina, meno abiti, meno carne, insomma ci sarà una minor richiesta di beni commerciali. Si costruiranno meno case, meno strade, meno scuole, meno capannoni, meno discariche. Addirittura potrebbero perdere di valore le proprietà immobiliari. Ci saranno meno viaggiatori, meno autocarri che viaggiano, meno viaggi aerei, meno treni, meno navi che portano passeggeri, merci o petrolio. E...orrore...si consumerà meno carbone, meno petrolio, meno elettricità, meno gas, meno plastica, meno fertilizzanti, meno chimica, meno acidi, meno alcali, meno pesticidi, meno ortofosforici, meno alcool, meno solventi, meno medicinali, meno liquami, meno percolati, meno diossine ecc. Un vero disastro. Ci saranno meno fumi, meno emissioni di gas tossici, meno particolati PM10 e PM 2,5, meno immissione di CO2 in atmosfera. Potrebbe persino arrestarsi il surriscaldamento dell'atmosfera terrestre se il calo delle nascite fosse esteso ad altri paesi! Bisogna intervenire, bisogna riportare i bebè a crescere di numero, le culle a riempirsi, le mamme a figliare e rientrare in famiglia invece di dedicarsi al lavoro o allo studio. Come dicono Renzi e Casini, la destra e la sinistra (Grillo compreso) bisogna dare incentivi a fare figli. Più figli per tutti. Eppure l'Italia non decresce demograficamente, nessuno se ne accorge di questo calo di nascite. L'Istat dice che la popolazione assomma nel 2015 a 61 milioni di abitanti e che negli ultimi venti anni è in costante ascesa. Nell'anno scorso saranno pure diminuiti di 19.000 le nascite ma sono arrivati ufficialmente 180.000 stranieri extracomunitari censiti ( che in realtà sono almeno il doppio) più quelli comunitari dall'est europa. Dunque la popolazione continua a salire e i pianti dei demografi sono più delle scenografie da commedia all'italiana che reali preoccupazioni basate su fatti concreti. Evidentemente si punta agli incentivi alle nascite per stimolare ulteriore domanda di consumi e si spera nell'arrivo di altre centinaia di migliaia di consumatori. Tutto questa attività in favore di un aumento della popolazione italiana viene portata aventi fregandosene ampiamente del fatto che il territorio italiano è già saturo di popolazione (201 abitanti per kmq- più alta della media europea),che è cementificato per una percentuale tra le più alte del pianeta, con tassi di inquinamento ai primi posti nel mondo, con una urbanizzazione che sta erodendo giorno per giorno suolo all'agricoltura e alla vegetazione naturale con una forte deforestazione. Il territorio italiano è tra i più antropizzati al mondo con la scomparsa pressoché completa di territorio vergine. Per non parlare delle coste italiane che hanno un tasso di edificazione tra i più alti per di più con una qualità edilizia tra le più scadenti rispetto ad altri paesi europei. Il problema è che a livello politico e amministrativo non esistono voci in dissenso rispetto a questa follia pro-natalista. A parlare rimangono solo loro: preti, finanzieri, industriali e costruttori. Tutti a cospargersi il capo di cenere per le culle vuote ma in realtà a preoccuparsi per ben altri vuoti: quelli delle chiese e dei portafogli.

14 commenti:

  1. E' bello vedere che c'è anche in giro qualcuno che riesce a capire che per le dirigenze noi non siamo altro che una mandria, con tutto quel che ne consegue. Pensateci: cosa farebbe un mandriano se le vacche della propria mandria dessero segni di "stanchezza" e cominciassero a figliare meno vitellini da mettere in produzione e macellare a tempo debito? La risposta è ovvia, e conduce esattamente allo scenario che ha descritto Agobit, compresa l'importazione di "vacche fresche". Aspettiamoci piani di abbattimento per le "vacche stanche", perché ci sono discussioni in sede legislativa che lasciano intendere che quella è la direzione.

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  2. Non cambia nulla, la vita dell'uomo e' comunque in continua emergenza, per sua natura.
    Se non ci sono problemi reali, se li inventa in ogni caso mediaticamente, vive come se ci fossero realmente, e il risultato non cambia.
    Guardate la scuola: la scuola consiste nel chiedere agli allievi comunque di piu' del massimo che possono dare. Nello sport e' lo stesso. L'industria pure. Qualsiasi attivita' umana e' cosi', consiste nel superare qualsiasi limite sia stato precedentemente raggiunto, significa considerare dannoso e insoddisfacente l'esistente. E' inutile lamentarsene, dato che quest'arte la pratichiamo anche quando ce ne lamentiamo.

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    1. Quella che descrivi è la mentalità dirigenziale, quella che un etologo chiamerebbe "istinto di dominanza". Non tutti gli individui umani condividono quel tratto che, ritengo, deriva da un assetto legato alla trasmissione genetica. L'istinto di dominanza, generalmente, è utile per la specie (entità parecchio astratta) ma pernicioso per tutti gli individui che soccombono nella lotta per la dominanza stessa (entità, questi ultimi, parecchio concreta, ma peggio per loro), nonché per tutti quegli individui che non sentono la partecipazione alla competizione come un tratto cogente della propria personalità (anch'essi entità concrete, trascinate nel turbinio loro malgrado).

      Volendo speculare in astratto (ovviamente senza alcun costrutto né finalità), son certo che qualsiasi allevatore competente, avendo mano libera sugli strumenti di selezione, saprebbe isolare e consolidare una varietà umana pressoché priva del tratto che spinge al desiderio di dominanza nel giro d'una manciata di generazioni. Lo fanno abitualmente con cani, cavalli e simili, lo potrebbero fare con le persone. Tremo però al pensiero degli scopi reali di quell'ipotetico allevatore, perché li riconosco nelle dirigenze d'ogni tempo e sicuramente non puntano all'interesse della mandria.

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    2. "una varietà umana pressoché priva del tratto che spinge al desiderio di dominanza"

      Sarebbe anche quella una fatica inutile e velleitaria, durerebbe solo altrettante poche generazioni, senza aggressivita' la specie non sopravvivrebbe. Gli animali completamente addomesticati, se manca l'allevatore, non sono in grado di sopravvivere una settimana.
      Il risultato degli strumenti di selezione della specie umana, selezione che in effetti e' completamente intraspecifica, dato che nessun agente esterno che non sia microbico e' in grado di influenzarla realmente, li abbiamo davanti agli occhi, siamo noi, e nel nostro interno esiste un miscuglio di istinto di dominanza e istinto gregario, presenti entrambi dato che uno non ha senso e non puo' sopravvivere senza l'altro. Non e' un caso, suppongo, che chi e' particolarmente fornito di istinto di dominanza tende anche a preferire vivere in un ambiente strettamente gerarchico, in cui lui stesso, oltre che dominatore, e' dominato.

      E anzi, questo potrebbe essere il motivo principale per cui tutte le societa' sviluppano una religione...

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    3. Dimenticavo le scie chimiche con ci rendono ubbidienti tutti, salvo i dominatori illuminati che hanno preso segretamente il vaccino che li rende immuni... scherzo, ma c'e' un sacco di pazzi che ci crede davvero, ne conosco anch'io. Per il resto sembrano persone normali (quasi...)

      A volte mi dico che chi ad un certo punto ha negato dal punto di vista filosofico l'esistenza della pazzia non aveva tutti i torti: la pazzia per l'uomo e' una sorta di normalita', quindi non puo' essere definita tale, cioe' pazzia.

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    4. "saprebbe isolare e consolidare una varietà umana pressoché priva del tratto che spinge al desiderio di dominanza nel giro d'una manciata di generazioni"

      Occhio che sono addomesticabili e addomesticate solo le specie che hanno gia' geneticamente fissata una struttura sociale con impianto gerarchico (vedi il cane, il miglior amico dell'uomo, ma vale anche per gli erbivori): cio' che ha fatto l'uomo nel processo di addomesticamento e' solo di essersi sostituito al capobranco. Quindi la dominanza e' sempre relativa, e inseparabile dalla gerarchia. Dio e' il nostro pastore...

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    5. Vero, ma non vedo dove sia la negazione di quel che ho osservato.
      Comunque sia, a me chi ha mentalità dominante continua a dare l'impressione di persona deprecabile. Ogni desiderio di dominanza (propria), come hai osservato, implica un simmetrico desiderio di sottomissione (altrui). Ogni desiderio di dominanza è socialmente patologico, anche se (forse) utile per gli scopi dell'adattamento della specie. Ma, come ho osservato, la specie è un'entità astratta, mentre gli individui sono saldamente incarnati in esseri molto concreti. Chi è affetto da mentalità dominante ha il vezzo di schiacciare senza troppi complimenti gli individui. Non voglio apprezzare chi ha attitudini di quel genere.

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    6. Corollario: chi è affetto da mentalità dominante (le dirigenze e certi criminali, ovvero le aspiranti dirigenze con abilità insufficienti) è mio nemico.

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  3. "A volte mi dico che chi ad un certo punto ha negato dal punto di vista filosofico l'esistenza della pazzia non aveva tutti i torti: la pazzia per l'uomo e' una sorta di normalita', quindi non puo' essere definita tale, cioe' pazzia"

    E' quello che diceva Pascal: "L'uomo è così pazzo che anche il non essere pazzo è una forma di pazzia".

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  4. Ormai all'uscita di ogni nuovo Rapporto demografico ISTAT si ripete il consueto coro di lamentazioni clerico-nazional-popolazioniste, che in determinati casi si spingono al punto di prospettare scenari di tendenziale 'desertificazione demografica' prossima ventura; eppure il semplice dato che la popolazione residente nel territorio italiano dal 1861 ad oggi sia PIU' CHE TRIPLICATA dovrebbe essere ampiamente sufficiente a mostrare il carattere (quantomeno) grottesco di simili lamentazioni, frutto di ideologie economico-politico-religiose e di ancestrali riflessi psicologici "pavloviani" evidentemente e impietosamente ancora molto/troppo diffusi da queste parti, malgrado le altrettanto reiterate e parallele lamentazioni rig.do a consumismo, degrado ambientale, dissesto idrogeologico, elevata disoccupazione, miseria diffusa & via discorrendo...

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    1. Diciamoci la verita', il coro di lamentazioni c'e' qualunque cosa succeda, e ci sarebbe anche se il mondo andasse nel migliore dei modi possibili: anzi, e' particolarmente piu' forte proprio quando non succede niente.
      E' l'informazione che e' in tilt, l'eccesso di "informazione" va in retroazione distruttiva per ogni nonnulla.
      E la gente ha fame di castrofi per lo stesso motivo per cui va a vedere i film di guerra e dell'orrore, e si ferma in coda a guardare le vittime degli incidenti.

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  5. Centrato in pieno il vero motivo di preoccupazione di preti, economisti, industriali & Co.

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  6. E la gente va dietro a questi allarmi. E le donne vengono pressate da conoscenti,amici e familiari a fare figli per motivi,parimenti,sciocchi (una donna deve volere figli,oh chi mi rende nonna,che seno ha la coppia..).

    Bellissimo il pezzo,agobit,

    "Un vero disastro. Ci saranno meno fumi, meno emissioni di gas tossici, meno particolati PM10 e PM 2,5, meno immissione di CO2 in atmosfera. Potrebbe persino arrestarsi il surriscaldamento dell'atmosfera terrestre se il calo delle nascite fosse esteso ad altri paesi! Bisogna intervenire, bisogna riportare i bebè a crescere di numero, le culle a riempirsi, le mamme a figliare e rientrare in famiglia invece di dedicarsi al lavoro o allo studio. Come dicono Renzi e Casini, la destra e la sinistra (Grillo compreso) bisogna dare incentivi a fare figli. Più figli per tutti. "

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  7. Il vero motivo di preoccupazione dovrebbe essere chiaro a tutti, ma tant'è

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