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sabato 22 maggio 2021

La distruzione infinita: incentivi alle nascite e ai consumi

Il governo italiano incoraggia le nascite con il bonus-regali bebè e il bonus-regali sui figli fino ai 26 anni. Numerosi paesi europei incentivano le nascite con vari bonus (regali) a carico della tassazione generale dei cittadini. Ora arriva anche la proposta Letta di tassare le successioni per dare in regalo ai diciottenni (novelli elettori) dai 15 ai 18 mila euro. Tutti questi incentivi alle nascite e alla gioventù, se non accompagnati da doveri verso l'ambiente e la formazione, si risolvono in una distorsione del meccanismo naturale che assicura una certa omeostasi demografica: tendono ad incrementare la popolazione e ad eliminare i limiti economici ad una crescita eccessiva in quel determinato ambiente. Sono in una ottica antropocentrica e non rispondono ad una etica ambientale. Ho usato la definizione di regalo con buona ragione, non si tratta infatti di incentivi atti a favorire studi o per introdurre al lavoro ma di somministrazioni di denaro senza contropartita. Si premia un puro aumento di popolazione indotto, o di un puro incentivo al consumo indotto. Come sappiamo dalla storia e dalla psicologia, non esiste nulla di peggio dei regali a fondo perduto in cambio di niente. E' un sistema di pensiero antropocentrico che rientra in certa filosofia sinistro-global-mondialista: diritti alla specie Homo senza doveri verso le altre specie e verso la natura. Tutta questa retorica sulle nascite e sui giovani viene declinata senza considerare il contesto della situazione ambientale e della sopravvivevza di numerose specie sempre più a rischio: avviene in un mondo sovrappopolato dagli Homo ed in cui le altre specie (la biodiversità) stanno precipitosamente scomparendo, nell'ordine di decine ogni giorno, ed in cui l'ambiente terrestre si sta rapidamente trasformando in territorio di servizio alle megalopoli e in continue gittate di asfalto e cemento.
Questi incentivi ad una maggiore presenza umana vanno ad impattare su un ambiente già avvelenato dalla presenza di una pressione antropica sproporzionata e dalle conseguenze dei consumi di una popolazione in eccesso: dal surriscaldamento dovuto al carbonio, all'inquinamento dei suoli e dei mari, alla distruzione di suolo verde e delle foreste. Per chi ha qualche dubbio in proposito, basta si veda i progetti con cui i paesi della comunità europea, proprio nel nome di una politica che loro definiscono ambientalista, stanno portando alla distruzione le campagne, le montagne e le coste: quelle risparmiate dal cemento verranno progressivamente sottratte all'agricoltura e ai pascoli, per essere convertite a supefici da destinare a pannelli solari e a filiere di torri eoliche, con una devastazione senza precedenti del paesaggio e dell'ambiente di vita di svariate specie animali e vegetali. Il tutto per consentire lo sviluppo e la crescita delle megalopoli sovrappopolate e per fornire energia ad una popolazione umana che loro sperano possa tornare a crescere in maniera esplosiva in modo da pagare le pensioni, oltre che aumentare i consumi e gli incassi delle multinazionali. Le quali pensioni verrebbero così pagate da parte degli stessi soggetti che ricevono tutti i famigerati bonus e regali di cui si è detto, gli stessi neonati e giovani che , cresciuti, dovrebbero dedicarsi nel resto della loro vita al lavoro e alla produzione (e ai conseguenti consumi) per racimolare il gruzzolo destinato ai pensionati. Un giro di borsa molto teorico e poco realistico, in quanto un assistito fin dalla nascita credo sviluppi una qualità principale, forse la sola: quella di assistito a vita. Una politica dunque che si rivela sempre più cieca e incapace di comprendere la distruzione del pianeta dovuta all'eccesso demografico, di vedere quello che è sotto i nostri occhi: il collasso di un sistema per mancanza di limiti e che addirittura incentiva tutto questo spacciandola in politica eticamente ispirata alla protezione e valorizzazione dei "giovani". Si tratta al contrario di una politica specista che si pone al servizio del dio della crescita infinita della specie e dei consumi umani e che vede nelle altre specie solo carne da macello.