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mercoledì 18 gennaio 2012

UN MONDO DI STERCO




L’uomo è il principale produttore di sterco al mondo. Ogni giorno vengono prodotti milioni di tonnellate di sterco e urina con gravi problemi ambientali. Sembra che 4 miliardi di esseri umani sono senza gabinetti o servizi igienici, il che favorisce malattie ed epidemie. Molte grandi città sono sprovviste di depuratori. Il Mediterraneo è una fogna a cielo aperto in quanto vi si riversano le deiezioni di centinaia di milioni di persone. A tutte queste deiezioni prodotte da sette miliardi di umani vanno aggiunte quelle di miliardi di animali bradi, e quelle degli animali rinchiusi in allevamenti intensivi, conseguenza delle necessità alimentari della eccessiva popolazione umana. Si ritiene, erroneamente, che lo sterco sia biodegradabile e quindi innocuo. Se questo è vero per piccole quantità, il livello di sterco e urina raggiunti in seguito all’eccesso demografico è invece altamente pericoloso. Infatti l’azoto e il fosforo sono nutrienti essenziali per le piante, ma possono degradare la qualità dell’acqua, provocando l’eutrofizzazione. Inoltre l’ammoniaca può essere pericolosa per la salute dell’uomo e degli animali a concentrazioni elevate ed è un precursore delle polveri sottili in atmosfera. Essa contribuisce inoltre alla acidificazione del suolo e l’eutrofizzazione delle acque. Anche l’idrogeno solforato derivato dallo sterco è pericoloso per l’uomo e gli animali. Il metano emesso con le feci è un gas che contribuisce all’effetto serra in maniera più potente rispetto all’anidride carbonica. Ci sono studi internazionali che dimostrano il contributo enorme all’effetto serra da parte del metano prodotto dalle bestie d’allevamento. Esistono prove di tossicità riguardo ai più di 300 gas odorosi derivati da composti (come scatolo, indolo ecc.) originati dal letame. Per non parlare delle minacce alla salute umana dovute ai patogeni delle feci come Salmonella, Escherichia coli, Campylobacter e protozoi parassiti come Cryptosporidium e Giardia. La convivenza di milioni di persone nelle megalopoli pone seri problemi di smaltimento delle feci e delle urine. Molte malattie infettive e parassitarie sono dovute ad inquinamento ambientale da escrementi non trattati, così come le infestazioni da vermi. Ormai i corsi d’acqua, fiumi e laghi vicini ai grandi centri abitati sono fogne a cielo aperto, canali di letame maleodoranti e fortemente inquinanti. Lo sversamento dei fiumi nei mari prospicienti ha ridotto l’ambiente marino a fogna a cielo aperto, con alterazione irreversibile della qualità delle acque anche per la contemporanea presenza di tossici chimico-industriali.
Le grandi megalopoli (ma anche le città intermedie) convivono in stretta vicinanza con colossali discariche in cui si producono gas tossici e liquami altamente inquinanti (percolati) con degrado dei terreni circostanti, delle acque e dell’aria, spesso irrespirabile e fonte di malattie respiratorie oltre che di fastidiosi odori. Le strade e autostrade vedono il quotidiano trasporto di furgoni di rifiuti che vanno verso i luoghi di scarico o di trattamento. In pratica tutto il pianeta è sempre più ridotto a contenitore di sterco e rifiuti, a enorme discarica delle attività e delle polluzioni di ben sette miliardi di umani e di animali afferenti a quelle attività. Prima che il pianeta sia seppellito dallo sterco e dai gas putrefattivi, occorre fare qualcosa. La Svizzera ha costruito molti impianti di depurazione in maniera che ogni scarico individuale è connesso ad un depuratore. Ma a parte il costo proibitivo per molti paesi, dovremmo trasformare tutto il pianeta in un grosso impianto di depurazione per consentire ad altri miliardi di umani lo scarico dei propri escrementi, e ciò non basterebbe ad evitare gli effetti inquinanti. Dobbiamo aspettare di essere sommersi dalla cacca per far sì che politici e verdi si rendano conto che è ora di ridurre la crescita umana?

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