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martedì 3 gennaio 2012

SUSANNA TAMARO: SE IL CUORE INDICA LA STRADA SBAGLIATA

L'ultimo deludente libro di Susanna Tamaro: L'Isola che c'è.


Anni fa cominciai a leggere "Va dove ti porta il cuore" ma mi fermai a meno della meta'. La melassa dolciastra della banalità mi blocco' gli ingranaggi celebrali e mi venne anche la nausea. Buttai il libro su uno scaffale con un vaffa... mentale. Anni dopo lessi sul Corriere alcuni articoli della Tamaro di argomento ecologico e in difesa degli animali: mi piacquero e li ritagliai. Mi sembravano denunce sensibili, ben fatte, come quella sul "pianto dell'agnello" o quella sul disastro ambientale del Golfo del Messico. Recentemente ho acquistato l'ultimo libro della TAMARO: "l'Isola che c'e'". L'autrice fa una buona diagnosi della malattia del pianeta, ma al momento della terapia si affida all'acqua di Lourdes: il pianeta si può salvare con l'amore e con Gesù Bambino.
Verrebbe da esclamare: Gesù!
Contesto alla radice questo buonismo d'accatto. L'amore, eletto a idolo, conduce ai campi di concentramento e agli stermini di massa.L'amore poi, declinato in maniera tanto generica, non ha alcun senso e va bene solo per le prediche parrocchiali. Sono d'accordo invece con Jonas, non e' l'amore che ci può salvare, ma il Principio Responsabilità. Il principio di reponsabilita ci può guidare nel mondo della civiltà tecnologica e del potere assoluto antropocentrico, riportandoci ad un rapporto più equilibrato con la natura. Solo il principio responsabilità mi fa considerare le conseguenze delle mie azioni per tutto il pianeta e per le generazioni che verranno. I fondamenti dell'etica vanno ripensati in base ai nuovi doveri verso la natura, e spesso questi doveri possono andare CONTRO l'amore assolutizzato per il mio prossimo che e' limitato al qui e ora. L'amore rimane valido per la coscienza individuale, non ne va fatto un idolo generalizzante. I grandi slanci antropocentrici portati avanti sotto le insegne dell'amore finiscono tutti allo stesso modo: col potere dei preti e della fede antropomorfa, o con i poteri terrigni delle ideologie totalitarie. TAMARO per salvare l'agnello lo porta dal macellaio: per salvare il pianeta distrutto dalla sovrappopolazione si affida a chi predica contro il controllo delle nascite, contro la pillola e l'uso del preservativo. Il messaggio finale dell'ultimo libro della TAMARO e' il seguente: il pianeta affonda? Non preoccupatevi, prolificate liberamente e amatevi l'uno con l'altro che poi ci pensa Gesù Bambino.

3 commenti:

  1. il vero errore in realtà è l'amore privo di responsabilità. oramai si sente parlare fin troppo di amore ma il termine purtroppo è spesso usato in maniera errata, ecco dov'è il problema. perchè la logica vuole che non possa esistere amore senza responsabilità, il che non parrebbe neppure amore vero. non ho mai letto i libri della Tamaro ma proprio a causa del titolo diffido. Va' dove ti porta il cuore, ma il cuore umano è ingannevole! e proprio la Bibbia lo dice, in Geremia 17:9. 9 "Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere? 10: Io, l'Eterno, investigo il cuore, metto alla prova la mente per rendere a ciascuno secondo le sue vie secondo il frutto delle sue azioni.". Gesù aiuta nella responsabilità, non nell'irresponsabilità, anche se per l'amore (il Suo, quello vero, non quello umano distorto)che ci porta spesso ci aiuta nelle nostre debolezze. l'irresponsabilità e la ottusità non sono MAI qualità biblicamente elogiate, anzi. il messaggio del libro che hai letto non indica certo una conoscenza biblica e nemmeno la conoscenza di cosa sia il concetto di fede. e infatti l'antropocentrismo, per chi riesca a capirne, è anzi un pericolo per la fede, è pericoloso. perchè la fede non può mancare di conoscenza e di responsabilità. invece alcuni (e sfortunatamente succede)quando poi le cose vanno male grazie alla la libera prolificazione che oramai danneggia il pianeta, finisce purtroppo per incolpare Dio per i mali della terra invece di rendersi conto che la terra siamo noi a rovinarla. Lui non ce la diede per maltrattarla, ma l'antropocentrismo purtroppo fa finire questo concetto nel dimenticatoio. quando Dio disse "crescete e moltiplicatevi" c'erano solo Adamo ed Eva, non 7 miliardi di persone e Lui dice sempre la cosa giusta al momento giusto. a Geremia disse invece di non sposarsi e non mettere al mondo figli (anche se questa non è una chiamata generale ma particolare e al giorno d'oggi dovremmo renderci conto benissimo che chi si lagna del basso tasso di natalità in realtà vede che non si fanno più una media di 5-6 figli a famiglia ma mica vero che non nasce più quasi nessuno, le nascite ci sono eccome) perchè i tempi stavano diventando cattivi! già la vita di Geremia non fu minimamente facile, ma quanto peggio sarebbe stato con l'aggravio di figli! erano i tempi della diaspora babilonese, già predetti a causa della disubbidienza del popolo. se si imparasse seriamente il concetto di fede (e a leggere cosa veramente la Bibbia dice) forse si starebbe più attenti, anche ai problemi del pianeta. per precisazione: sono credente ma non cattolica

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  2. Cara last nana purtroppo non sono credente. O meglio: non credo in un dio antropomorfo che ci dice cosa è bene e cosa è male e ci tratta dall'alto in basso come un padrone con i servi. Lo spettacolo degli uomini genuflessi davanti ad un dio-padrone mi genera disgusto e ribellione. Però questo non significa che io non creda ad una trascendenza. La natura che si offre a noi la ritengo piena di senso, e ritengo pieno di senso quel rapporto dell'uomo con la natura che è un modo della natura di avere coscienza. L'uomo è il pastore dell'Essere diceva Heidegger. Ma l'uomo di oggi s'è perso per il suo egoismo di specie. Oggi non siamo pastori ma distruttori.

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  3. qualunque cosa si sia in ogni caso è innegabile che l'umanità non è per nulla in grado di gestirsi da sè ed è proprio per decidere personalmente cosa è bello e cosa è brutto che è nato l'antropocentrismo. e se guardiamo la storia mica solo l'uomo di oggi si è perso per egoismo ma spesso e volentieri anche quello di ieri. purtroppo riceviamo troppi cattivi insegnamenti, tra cui quello che Dio ci guardi dall'alto in basso. ma la natura la tratteremmo davvero bene proprio se seguiamo le Sue vie, nel senso che: se Dio ci dice di non maltrattare gli animali e la natura (e di fatto li ha creati a nostro benificio ma noi non siamo i padroni di nulla men che meno per ridurre il pianeta nello stato in cui è) e noi lo facciamo perchè abbiamo deciso che va bene così chi è allora che sbaglia? anche sul termine antropomorfo chi lo insegna ha capito proprio ben poco perchè è l'inverso che va insegnato. antropocentrismo e teocentrismo sono difatti uno l'opposto dell'altro. se nel frattempo ti riferisci agli insegnamenti di tutta l'epoca medievale (in cui il teocentrismo era solo APPARENTEMENTE insegnato, almeno pubblicamente) c'è da dire che il cattolicesimo oltre alla Bibbia si affida alla tradizione, ma la tradizione è opera degli uomini quindi imperfetta e non può avere l'autorità biblica. in ogni caso non sono cattolica (ma non disprezzo i cattolici, difatto non trovo giusto disprezzare alcuno per il proprio modo di essere) quindi insegnamenti come il divieto della pianificazione familiari (che comunque in questi ultimi anni inizia a essere ridimensionato), lo scopo principale del matrimonio come procreazione e il potere dei preti mi sono estranei. non abbiamo neppure la confessione dal prete. può darsi anche che ti sia capitato di vedere dei credenti non cattolici che facciano proprio i primi due punti, ma si tratta di ragioni che possono variare tra un precedente passato nel cattolicesimo (che non è mai stato il mio caso) e la mancanza di conoscenza dei problemi planetari, complice spesso la poca istruzione. o magari hanno solo capito che il loro destino non è quello di rimanere con pochi figli. lo dico perchè il mio scopo non è disprezzare alcuno, nè chi è cattolico, nè chi è ateo, nè chi ha troppi figli. ma trovo giusto che si ricerchi una presa di coscienza dei problemi del pianeta e cercare di fare riflettere, specie sul punto che il bambino non è un giocattolo da vestire, nè una persona è incompleta senza figli. la completezza di fatto non si trascinerebbe dietro un sacco di guai. un bambino comporta responsabilità e al giorno d'oggi sacrifici economici non indifferenti, che per come vanno le cose oggi si ritorcono sul bambino stesso, quindi la ragione per non metterlo al mondo è tutt'altro che egoistica. siamo 7 miliardi e 50 milioni e per noi è un numero che la dice fin troppo per darci da riflettere. è ovvio che le risorse del pianeta non possono bastare, non sono infinite. ma lo dico non per disprezzo altrui, invece si per presa di coscienza

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