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mercoledì 11 gennaio 2012

TROPPE VACCINAZIONI





Le vaccinazioni rappresentano il prototipo della stimolazione del nostro sistema immunitario; e se esse sono generalmente sicure e meritorie per aver contribuito alla eradicazione di molte malattie endemiche...non possiamo non considerare la possibilità che inducano fenomeni autoimmunitari nei soggetti vaccinati. Un'associazione probabile è stata evidenziata nei riguardi della Sindrome di Guillain- Barré con la vaccinazione contro l'influenza suina del 1976, della porpora immune trombocitopenica con il vaccino anti-morbillo-parotite-rosolìa e della miocardiopericardite con la vaccinazione anti-vaiolosa. Il sospetto dell'induzione della sclerosi multipla da vaccinazione anti-Epatite B, che dopo studi prolungati era stato considerato inattendibile, viene ora rivalutato ( Salemi S., D'Amelio R. : Could autoimmunity be induced by vaccination? Int. Rev. Immunol. 2010; 29 (3): 247-69.)
Una recentissima osservazione su due casi di anemia emolitica autoimmune, insorta dopo vaccinazione antinfluenzale, ripropone un problema molto discusso nell'ultimo decennio, quello dell'eventuale induzione di manifestazioni autoimmunitarie da parte dei cosidetti adiuvanti (Montagnani S. : Autoimmune hemolytic anemia following MF59-adjuvanted influenza vaccine administration: a report of two cases. Ann. Pharmacother. 2011; 45(1):8.)
Ricordiamo che un adiuvante è un agente in grado di stimolare il sistema immunitario e di incrementare la risposta a un vaccino, senza svolgere di per sé un effetto antigenico specifico. Ma come funzionano gli adiuvanti? Probabilmente essi sono dotati di mimetismo (mimicking specific sets) rispetto ai cosidetti PAMPs (Pathogen-associated molecular patterns), molecole appartenenti a gruppi microbici che sono riconosciute dalle cellule del sistema immunitario innato, attraverso i loro recettori (Toll-like receptors). Poiché il sistema immunitario è evoluto assumendo la capacità di riconoscere queste strutture antigeniche presentate dai patogeni , la presenza dell'adiuvante può fortemente incrementare la risposta innata nei riguardi del vaccino stimolando l'attività delle cellule dendritiche , dei macrofagi e dei linfociti mimando una infezione naturale. In soggetti geneticamente predisposti questo fenomeno può scatenare malattie autoimmuni!
Al riguardo, è stata a lungo discussa la cosidetta "Sindrome della guerra del Golfo", che è una malattia di cui hanno sofferto i veterani che combatterono questa guerra nel 1991, caratterizzata da sintomi che comprendono disordini al sistema immunitario, sindrome da fatica cronica, perdita di controllo muscolare, cefalee, vertigini e perdita dell'equilibrio, problemi di memoria, dolore muscolare e alle articolazioni, indigestione, problemi dermatologici, ecc. E' stato rilevato che, durante l'operazione Tempesta nel deserto, il 41 % dei soldati statunitensi e tra il 57 % e il 75 % dei soldati inglesi furono vaccinati contro l'antrace. Nel 2002 venne pubblicato uno studio che collegava lo squalene, un coadiuvante sperimentale dei vaccini, a individui che mostravano i sintomi clinici della "sindrome della guerra del Golfo" (Asa P.B. : Antobodies to squalene in recipients of antrax vaccine. Exp. Mol. Pathol. 2002; 73 (1): 19-27.)
In patologia sperimentale è stato rilevato che gli adiuvanti del vaccino per l'antrace hanno provocato in topi alterazione dei neuroni motori e artrite cronica mediata dai linfociti T (Petrik M.S.et Al. : Aluminium adjuvant linked to gulf war illness induces motor neuron death in mice. Neuromolecular Med. 2007; 9 (1): 83-100. Carlson B.C. et Al. : The endogenous adjuvant squalene can induce a chronic t-cell-mediated arthritis in rat. American Journal of Pathology 2000; 156: 2057-65.)
Un altro interrogativo è quello della efficacia e della sicurezza delle vaccinazioni effettuate in soggetti già sofferenti di patologie autoimmuni, sia per il sospetto di una minore attività, sia per il timore di aggravamento o riattivazione della malattia immunitaria...
(Da un articolo del Prof. Augusto Vellucci, già primario infettivologo, sulla rivista Diagnostica n.5 - 2011).

E' appena il caso di ricordare che la necessità di un alto numero di vaccinazioni è in rapporto con una pianeta con alta densità demografica, con una mobilità accentuata e con l'affollamento dei luoghi di vita ordinaria. In un mondo sovrappopolato, in cui si stanno sviluppando megalopoli che prevedono la stretta convivenza di milioni di persone, con migrazioni in atto di intere generazioni alla ricerca di una sussistenza per carenza di risorse nei luoghi di provenienza, la trasmissione di malattie già conosciute o di nuove forme infettive è facilitata e altamente pericolosa. Non è un caso, come l'articolo dimostra in base ad una vasta documentazione scientifica, che in presenza di tante vaccinazioni cui siamo costretti, stiano in forte aumento le malattie autoimmunitarie e degenerative. All'aumento dei tossici e degli inquinanti determinato dal boom demografico e dalla conseguente attività umana degli ultimi decenni, si aggiungono quindi l'incremento sia delle malattie infettive (ad esempio tbc e virosi) sia delle nuove patologie autoimmuni e degenerative e delle forme già conosciute. Anche il corpo umano risente del degrado generale del pianeta, come il resto dell'ambiente.

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