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venerdì 27 gennaio 2012

L'OSSERVATORE ROMANO: LA SOVRAPPOPOLAZIONE E' UN SUCCESSO GLOBALE DI SPECIE





Dall'Osservatore Romano (organo del Vaticano) del 3 novembre 2011:

LA SOVRAPPOPOLAZIONE DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA
Al fine di evitare il collasso di un pianeta sempre più popolato e sfruttato è indispensabile — dicono alcuni — una profonda trasformazione dei modelli culturali dominanti, passando dal consumismo sfrenato delle opulente società occidentali a una nuova sostenibilità e a una «decrescita felice», cioè una iniziativa che preveda la diminuzione dei consumi di pari passo con quella demografica. È quello che emerge dalla lettura del rapporto del Worldwatch Institute di un anno fa, in cui si riparlava di esplosione demografica globale, ormai presentata come l’origine di tutti i mali.
L’occidente dovrebbe in sostanza accollarsi il grave peso di una riduzione dei consumi, e in cambio chiederebbe ai Paesi emergenti — che ovviamente tali sono perché è proprio il consumo a dettarne crescita ed emersione — una “moderazione” della propria demografia. L’occidente in questo campo ha già dato, è il sottinteso. Infatti, se si domanda a una qualunque coppia italiana perché non ha figli, la risposta in genere è sempre la stessa: è impossibile, non possiamo permettercelo. Ma se ci si spingesse in India, per esempio a Bangalore — dove buona parte della popolazione vive in miseri fabbricati senza acqua e con un buco per terra come latrina, ma ciononostante continua a mantenersi su una media di due o tre bimbi per nucleo familiare — si vedrebbero le cose da un altro punto di vista.
Questi bambini, infatti, non sono destinati a una vita di privazioni e umiliazioni. In impeccabili uniformi li si incrocia la mattina diretti a scuola con in spalla degli enormi zaini pieni di cultura, mica miseria. Ecco, si direbbe che nessuno abbia insegnato loro ancora quella parola, e ciò che ne consegue. Sono invece solari, come amano dire i giovani oggi quando sono positivi e di ottimo umore. Quando poi capita di incontrarli di ritorno a casa dopo la lezione di inglese pomeridiana non sembrano affatto coscienti di tornare a toccare nel vivo quella che un certo occidente insiste a chiamare miseria. Sono raggianti. Li rivedi poi verso sera giocare a cricket con un bastone raccolto per strada e una palla di gomma, mica di cuoio, mentre fanno salti mortali per schivare capre, mucche e i loro enormi escrementi. Sono la prova vivente che, anche senza iphone e motorino, la vita merita di essere vissuta.
Cosa significa overpopulation? Gigantismo, crescita eccessiva. Se per gigantismo pensiamo a una crescita abnorme, per esempio l’ipertrofia di un arto, è facile intuire la sciagura che ne può conseguire per la salute dell’intero organismo; ma se invece pensiamo al gigantismo che colpisce alcune persone, portando a un accrescimento ben oltre la media, ma proporzionato, cioè di tutti gli organi del corpo, allora possiamo trovarci di fronte non a un handicap, ma addirittura a un vantaggio.
Verrebbe allora da pensare che vi possa essere in una parte del mondo molto ristretta una crescita “abnorme” di popolazione e dunque, per continuare il parallelo, nociva a un sano ed equilibrato sviluppo, e mantenimento, non solo della stessa ma di tutto il pianeta. Bene. Dov’è che nel mondo avviene tutto ciò? Gli esperti indicano in proposito sempre e solo due parti del mondo: l’Africa subsahariana e l’Asia. Questo gigantismo morboso avverrebbe, ad esempio, in India e in Cina: indiscutibilmente i Paesi più popolati della terra, con più di un miliardo di abitanti a testa.
Ma l’Europa, intesa come continente, quante persone ospita? Le stime, includendo la Turchia, parlano di oltre 850 milioni. Perché allora, quando si parla di sovrappopolazione, si fa riferimento all’India e alla Cina e non al continente europeo? Si dirà che quello che conta è la densità di popolazione. Ma la Cina ha una densità che è quasi la metà di quella della Germania. Qualcuno sosterrà che è l’India il problema. È vero, la sua densità è di un terzo maggiore di quella tedesca, ma sostanzialmente analoga a quella giapponese. Nessuno però osa mai citare il Giappone quando si indica la necessità di “sfoltire” la popolazione mondiale.
Allora, quando si dibatte di sovrappopolazione di cosa si sta parlando? Forse delle previsioni di crescita futura e del tasso di fertilità: l’India ha un tasso di fertilità pari al 2,6, gli Stati Uniti del 2,1. Tutta qui la tragedia? Un mezzo punto di fertilità in più? Perché la Cina neanche vale menzionarla: grazie alla «pianificazione di crescita», langue a un misero 1.7, sufficiente neppure al ricambio generazionale. Tuttavia, sia per l’India che per la Cina non si fa che parlare di sovrappopolazione. Vale la pena chiedersi di quale sovrappopolazione si stia parlando.
Il problema non è il gigantismo demografico e non lo è mai stato, neppure nel lontano 1968, quando il bestseller The Population Bomb sconvolse le coscienze di milioni prevedendo catastrofi planetarie. Niente di tutto questo è avvenuto. Forse il punto non è allora arrestare la crescita — è appena nata la Seven Billionth Baby — ma semmai come continuare a crescere. Puntare su uno sviluppo che non privilegi una parte ma il tutto, trasformando quello che i “dottori” predissero come una malformazione-catastrofe in un successo globale di specie.
Cristian Martini Grimaldi
3 novembre 2011

COMMENTO DEL CURATORE DEL BLOG: mentre tutto il pianeta è devastato da una spaventosa polluzione di tossici e gas per le attività e le produzioni necessarie a sostentare sette miliardi di umani, il Vaticano si chiede...di quale sovrappopolazione stiamo parlando! Il problema, secondo la Chiesa Cattolica è uno solo: COME CONTINUARE A CRESCERE. E si dice preoccupata per i "miseri" tassi di crescita dei due miliardi di cinesi e dei quasi due miliardi di indiani. CAVOLO: NE VA DEL SUCCESSO DELLA SPECIE. Si gioisce per la SEVEN BILLION BABY...a quando la TEN BILLION BABY? E le risorse del pianeta? E l'acqua? E il consumo degli idrocarburi? E i gas serra? E le malattie? E le foreste? E le megalopoli sempre più intossicate e invivibili?E le specie viventi che si estinguono a raffica per colpa nostra? E il mondo ridotto a discarica? E le migrazioni per fame? Sciocchezze. Guardate i bambini indiani: sono raggianti in mezzo alle discariche e bevono gioiosi l'acqua piena di liquami putrefattivi. Non come i nostri che vogliono l'i-phone, cattivacci. Secondo l'Osservatore Romano la catastrofe ambientale non è il problema. Il problema, secondo i preti, è togliere i PRIVILEGI di una parte dell'umanità, a favore delle altre. Ma non ci stanno pensando già i Cinesi ( e ora anche gli Indiani)? Ora l'i-phone non lo producono loro? Secondo il giornale dei preti il mondo sarà più felice quando tra i liquami ci sguazzeremo noi. Potremo così ridere anche noi, come i bimbi indiani, mentre respiriamo i vapori miasmatici. Forse aveva ragione Nietzsche quando, nell'Anticristo, denunciava la necrofilia della chiesa, il suo prosperare solo in mezzo ad una umanità derelitta e devastata dalla miseria e dal degrado.
La chiesa cattolica, insieme ad altre religioni antropocentriche, e' uno dei principali pericoli per il pianeta, per la sua sopravvivenza e per la sua vivibilità. Non e' un caso se essa e' interessata da scandali e corruzioni. Ha perso infatti ogni spiritualità per divenire una organizzazione dedita alla riproduzione su scala industriale di umani, ad una carnalità e materialità che non ha precedenti nella storia.

2 commenti:

  1. L'autore di questo articolo, questo Martini Grimaldi, o è in malafede, o è un idiota. Più probabilmente, essendo "implicato" nell'Osservatore Romano, è un idiota in malafede. Mi assumo la responsabilità di questa affermazione.

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    1. condivido pienamente quanto detto da Massimo. La Chiesa cattolica pensasse piuttosto ai propri preti pedofili anziché dissertare sul "successo globale di specie". Quando vivremo come le sardine in scatola, quando l'ultimo elefante varrà ucciso, quando la foresta amazzonica sarà invasa da da autostrade e campi coltivati, quando saremo rimasti con sola compagnia degli insetti, la chiesa cattolica avrà allora raggiunto il suo scopo di distruzione dello spirito umano, iniziato con Teodosio che le diede tanto spazio e potere.

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