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mercoledì 30 aprile 2025

Il crollo di una illusione

Il blackout dell'energia in Spagna è la campana a morto per una illusione: che le rinnovabili possano essere il futuro dell'energia. Illusione, si badi bene valida solo in Occidente (ora in USA meno) ed in particolare in Europa, trainata fino a poco tempo fa dalla ideologia falsamente definita "green". Traggo dal Corriere:
"Alle 12.33 la rete soffre di un «evento» che sembra essere una «perdita di generazione». Quasi immediatamente, però, si stabilizza. Dopo un secondo e mezzo, arriva però un secondo «evento», simile al primo: e 3,5 secondi dopo - 5 in totale dopo il primo evento - l’instabilità provoca la disconnessione del collegamento elettrico tra Spagna e Francia, vale a dire col resto della rete europea. L’operatore di rete non ha rivelato l’origine dei due «eventi» - che cosa, cioè, li abbia causati. Ree ha parlato di una «forte oscillazione nel flusso di energia», che ha innescato »una perdita di generazione molto significativa». Questa perdita di generazione è andata oltre la capacità di gestione dei sistemi elettrici e la rete spagnola è stata scollegata dal sistema europeo. Il sistema elettrico è quindi collassato, causando perdite di tensione nei punti di alimentazione sia della rete spagnola che di quella portoghese. Quel che Ree ha ammesso è che la causa dei due «eventi» che hanno portato al collasso del sistema va cercata nel sud-est della penisola, nella regione dell’Estremadura: uno tra i territori che generano più elettricità, grazie alla presenza di impianti idroelettrici, solari e del più potente tra gli impianti nucleari del Paese. Il responsabile di Ree ha detto che «è probabile» che la causa di quanto avvenuto risieda negli impianti fotovoltaici."
Traduco la lingua un po' ambigua dell'articolo da parte di un giornale che si attiene al politicamente corretto: La Spagna ha scelto di percorrere in modo quasi esclusivo la via dell'energia da rinnovabili: vento e solare. La Spagna ha 7 reattori nucleari in funzione, ma la produzione non viene più supportata dal governo e il programma di nuove centrali si è interrotto, in favore delle rinnovabili. Il sistema ha funzionato finora grazie al collegamento con le centrali nucleari francesi che assicurano il supporto energetico, specie durante la notte e nelle giornate di nuvole (quando viene meno la produzione dei pannelli solari). Una interruzione dei collegamenti con la Francia combinata con qualche giornata nuvolosa che ha ridotto drasticamente la produzione del solare, ha portato al default energetico. Tutte le chiacchiere sull'autosufficienza energetica delle rinnovabili crollano così miseramente. Tutta la Spagna ha avuto un blocco del sistema energetico (con ripercussioni anche in Portogallo): la produzione industriale e le fabbriche si sono fermate, metropolitane e treni fermi, ascensori bloccati, Ospedali che vanno avanti solo con i generatori, città senza illuminazione, blocco delle telecomunicazioni e di internet, ecc. Ennesima e spero definitiva dimostrazione che in presenza di richieste sempre maggiori, in un mondo sempre più sovrappopolato ed inquinato dalla produzione industriale, le rinnovabili non sono la soluzione ma uno dei maggiori problemi. Purtroppo c'è ancora chi, come i green ideologici, non vuole riconoscere la dura realtà e si oppone ancora all'unica soluzione in grado di assicurare una produzione costante e affidabile di energia, a zero emissioni di carbonio, come il nucleare di ultima generazione. La verità la conoscono molto bene chi produce in via quasi esclusiva le rinnovabili vendendole in tutto il pianeta, come la Cina. Lì vengono utilizzati l'eolico e il solare ma in modo molto parziale, quasi in maniera di farne un un marketing presso i paesi acquirenti (tra i quali spicca l'Europa), ma in realtà il grosso della produzione viene alimentato dalle centrali a carbone e a idrocarburi, secondo una politica spregiudicata e disinteressata di fatto al problema dell'eccesso di emissioni di carbonio. Quanto successo in Spagna sia di monito all'Europa, dove i cosiddetti green, nonostante tutti i disastri per le produzioni automotive e industriali, siedono ancora nei vari governi specie al nord Europa e persino a Bruxelles dove continuano a propagandare le illusioni, senza accennare mai al vero problema del pianeta: la sovrappopolazione umana.

1 commento:

  1. Potremmo paragonare il problema della interruzione nella fornitura dell'energia elettrica nella penisola Iberica con quanto successo a Fukushima, a Cernobil, a Three Mile Island e i relativi disastri.
    Possiamo sempre lamentarci di un brufolo e pensare ad un carcinoma come soluzione.

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