Ai verdi naif questo articolo (terza e ultima parte) ricorda un fatto fondamentale: a governare il mondo globalizzato è la grande finanza internazionale e le multinazionali della produzione. Le narrazioni, tra cui quella imperante del riscaldamento globale da carbonio, sono prodotte e implementate dai big della finanza mondiale ( e dai politici che intendono reintrodurre ideologie sconfitte dalla storia). Quello che colpisce e l'appecoronamento dell'occidente al nuovo dictat ideologico, mentre Cina, India e affiliati predicano bene (guadagnandoci sopra con imprese di rinnovabili e monopolio dei minerali necessari) e razzolano male: non hanno mai firmato i documenti conclusivi che impegnano alla riduzione di emissioni della varie Cop barzelletta. Questi utimi paesi sono tra i principali emettitori di carbonio e continuano imperturbabili, prendendo per i fondelli l'occidente che fa il primo della classe. Non solo. La geopolitica sta ridisegnando il potere mondiale in base ad un parametro di cui nessuno parla. Questo parametro consiste nei tassi di natalita': il futuro del mondo va verso il declino dell'occidente e il ridisegno delle grandi economie mondiali in base al numero dei consumatori. Cina, India e Africa verso i primi posti, anche se la fine della politica del figlio unico decisa dal partito comunista cinese proprio per favorire il nuovo equilibrio delle potenze mondiali, non sta andando come prevedevano i dirigenti comunisti (visto i costi crescenti le famigle cinesi non gradiscono i figli numerosi). L'accusa, ormai riguardante il passato remoto, all'occidente di essere stato il primo emettitore e responsabile del riscaldamento globale, autorizza i paesi emergenti a chiedere i trasferimenti di denaro (le tasse che pagano le famiglie dei paesi occidentali) verso economie che crescono a base di numero di figli e di emissioni crescenti di carbonio. Oggi i primi emettitori mondiali sono la Cina e l'India. All'impoverimento e all'autocastrazione energetica dell'occidente corrisponde l'aumento di potere e di emissioni inquinanti dei paesi ex emergenti in vorticosa crescita a scapito delle economie occidentali dove l'energia ha costi sempre piu alti e le favole sulle rinnovabili, che i popoli bombardati dai media devono imparare come le filastrocche, annunciano un declino inarrestabile per costi dell'energia sempre più alti. L'argomento climatico si presta anche ad un'altra funzione, più politica. La completa distruzione dell'idea di stato nazionale, di cultura locale, di confine, di appartenenza. Se il riscaldamento atmosferico è un fatto globale, di tutto il pianeta, e dovuto a emissioni che non possono essere circoscritte in quanto, ovunque emesse, vanno ad impattare globalmente, allora non esistono più confini, non esistono più popoli, non più appartenenze e il mondo è un tutt'uno, come è unico il diritto di vivere di chiunque dove più aggrada e unico il diritto di emigrare, unico il diritto di lavorare, di commerciare, nella piena eguaglianza di ogni popolo e di ogni individuo. La stessa proprietà non ha alcun senso, perché se l'aria e la terra sono di tutti, tutti hanno diritto allo stesso bene e alla stessa vita, senza distinzioni se non sull'unica base delle capacità di acquisto e di consumare. Su questo concetto gli egualitaristi mondiali si sono gettati a capofitto, invocando in primo luogo la redistribuzione della ricchezza su base mondiale, ai danni dei popoli del mondo occidentale e senza considerare che oggi le maggiori crescite economiche mondiali riguardano paesi come la Cina, l'India e altri paesi orientali, il Brasile, e presto alcuni paesi dell'Africa. Ma il declino riguarda solo i popoli dell'occidente, la gente comune, in quanto i grandi poteri finanziari avranno tutto da guadagnare da un mondo economico globalizzato. Le ristrette economie nazionali non erano più in grado di finanziare lo sviluppo economico dei grandi capitali gestiti dai nuovi poteri. Il declino demografico è stata una coostante preoccupazione della grande finanza. Per questo i big della finanza si sono messi a capo della rivoluzione cosiddetta verde. Otto miliardi di consumatori globali (presto saranno 10 miliardi) sono un paradiso per gli speculatori e le multinazionali. La sovrappopolazione non assicura solo una crescita del mercato e dei consumatori, in quanto ha anche l'effetto di abbassare il costo del lavoro, come vediamo con quello che avviene nel fenomeno migratorio: tutti i grandi capitalisti gridano che "ne abbiamo assoluto bisogno". La cultura e la democrazia non contano nulla nella nuova prospettiva. Conta il mercato globale che è senza confini, senza paese e senza appartenenza. E per questo i vecchi capitalisti si sono trasformati e sono divenuti paladini della redistribuzione della ricchezza (non la loro ovviamente, ma quella delle popolazioni, specie se poco prolifiche come quelle occidentali). Presto l'unico bene da distribuire da parte occidentale sarà solo il nostro declino, insieme all'economia, anche della cultura e della democrazia. A crescere in compenso sarà il mercato globale e la produzione mondiale, insieme al numero di abitanti del pianeta. E' di qualche giorno fa, per inciso, la notizia che l'India sta avendo un boom demografico senza precedenti e che è prossimo il sorpasso della popolazione indiana su quella cinese. Ma questo non desta alcuna preoccupazione su chi paventa il riscaldamento globale da causa antropica. Il silenzio sul tema, da parte dei verdi, è totale.
Terza parte dell'articolo ECONOMIA E FINANZA DELLE POLITICHE CLIMATICHE di Mario Giaccio (Dal libro: "Dialoghi sul Clima" editore Rubettino)
Il WORLD ECONOMIC FORUM
Il baluardo della globalizzazione dell'economia è il World Economic Forum, conosciuto anche come Forum di Davos. E' una fondazione senza fini di lucro, nata nel 1971 per iniziativa dell'economista Klaus Schwab. Organizza ogni inverno, presso la cittadina di Davos nel Canton Grigioni, in Svizzera, un incontro tra esponenti di primo piano della politica e delleconomia internazionale, al quale partecipano anche studiosi e giornalisti accreditati (spicca la presenza assidua di Lilly Gruber), per discutere delle questioni rilevanti che il mondo si trova ad affrontare. Nel 2020 il tema dominante del forum e' stato il cambiamento climatico e le azioni rivolte verso " un mondo coeso e sostenibile", con particolare attenzione a "come salvare il pianeta". Cio che emerge dall'incontro fra i piu grandi gestori di fondi di investimento, i maggiori detentori di capitali del mondo e i principali banchieri centrali, è che si prepara un massiccio cambiamento nei flussi di capitali globali finalizzati a "fermare" il cambiamento climatico. Il promotore della globalizzazione e' molto interessato al cambiamento climatico e i giganti della finanza sperano di guadagnare moltissimo.
Il WEF ha un Consiglio di fiduciari. Nel consiglio si ritrovano: il multimilionario del clima, Al Gore, presidente del Climate Reality Project e primo finanziatore di Greta Thunberg; l'ex presidente del FMI, ora presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, le cui prime parole alla BCE furono che le banche centrali dovevano ritenere il cambiamento climatico una priorità; il Presidente uscente della Banca d'Inghilterra Mark Carney, consigliere di Boris Johnson per il cambiamento climatico, il quale ha fatto notare che i fondi pensione che non tengono conto del cambiamento climatico rischiano il fallimento!
Il Consiglio include anche:
David M. Rubenstein, e' uno dei fondatori del Carlyle Group, società internazionale di asset management con un patrimonio complessivo di circa 203 miliardi di dollari in gestione, ripartiti in 129 fondi e 141 fondi di fondi che operano su scala globale. Total assets 15,7 trilioni di dollari; patrimonio netto: 2,93 miliardi di dollari; utile netto 382,8 milioni di dollari (2020).
Feike Sijbesma e' stato amministratore delegato e presidente del consiglio della Royal DSM NV dal 2007 al 2020, quando ne e' diventato il presidente onorario. La società e' una multinazionale olandese che opera in svariati settori: alimentazione, igiene personale, farmaceutici, dispositivi medici, industria automobilistica, vernici, elettricità ed elettronica, tutela della vita, energie alternative, ecc. Fatturato 9,267 miliardi di euro (2018); utile netto 649 milioni di euro. La societa e tra le prime 30 multinazionali chimiche nel mondo per fatturato.
Larry Fink, fondatore e amministratore delegato del gruppo BlackRock, e forse il più interessato alla promozione della nuova agenda verde del WEF.
Infatti, il 14 gennaio 2020, pochi giorni prima dell'incontro di Davos, Fink ha pubblicato una lettera indirizzata agli amministratori societari, perorando con enfasi gli investimenti climatici (un compendio della lettera e pubblicato nell'articolo di Enrico Marro "Il climate change trasformera per sempre la finanza" sul Sole 24 ore). Nella lettera vi sono indicazioni per le aziende o gli enti che vogliono investire presso Black Rock, "Il cambiamento climatico e diventato un fattore determinante nelle prospettive a lungo termine delle aziende". "Credo che siamo all'inizio di un rimodellamento fondamentale della finanza. Le prove sul rischio climatico stanno costringendo gli investitori a rivalutare le ipotesi fondamentali sulla finanza moderna". Fink pone la (difficile) domanda su come i rischi climatici impatteranno su intere economie, in quanto rileva che:" il rischio climatico e il rischio di investimento". Tenendo conto che vi sarà "una profonda rivalutazione del rischio e del valore delle attività" , Fink risponde:" poiché i mercati dei capitali anticipano il rischio futuro, si verificheranno cambiamenti nell'allocazione del capitale più rapidi di quanto cambiera il clima stesso...prima di quanto si possa prevedere , ci sarà una significativa riallocazione del capitale". E ovvio che pochi, tra i grandi gruppi finanziari mondiali, guideranno questa riallocazione.
In che modo Fink e gli altri gestori di fondi sposteranno i flussi di investimento, quelli propri e quelli di terzi? Il gruppo Black Rock, da lui amministrato, prevede di chiedere alle aziende in cui investe i suoi 7 trilioni di dollari, di dimostrare la loro conformità alla ideologia "verde": "la sostenibilità deve essere parte integrante della costruzione del portafoglio e della gestione del rischio; investimenti che presentano rischi dovuti alla "non sostenibilità", come ad esempio il comparto del carbone fossile, dovranno essere scartati". Ovvero, se non seguirai i dettami dell'IPCC e dei suoi sostenitori, come Larry Fink, perderai molti soldi.
Per rassicurare gli amministrati della Black Rock, e degli altri miliardari detentori di fondi, che l'investimento verrà effettuato nelle Societa "giuste", Fink ritiene che ci si debba rivolgere al Sustainability Accounting Standards Board (SASB), "che fornisce con chiarezza gli standard informativi sulla sostenibilità in una vasta gamma di problemi, dalle pratiche di lavoro, alla privacy dei dati e all'etica aziendale...".
Il SASB è quindi un'organizzazione no profit, fondata nel 2011 per sviluppare standard informativi per gli investitori, in funzione della sostenibilità e per facilitare le informazioni tra aziende e investitori sugli aspetti finanziariamente rilevanti e utili per le decisioni su base globale, in quanto, a detta del Board of Directors, gli investitori, i finanziatori, i sottoscrittori di assicurazioni e altri fornitori di capitale finanziario, sono sempre piu attenti all'impatto dei fattori ambientali, sociali e di governance sulla performance finanziaria delle aziende.
Fra i membri componenti del SASB, oltre alla BlackRock e ad alcune Banche , vi sono:
Vanguard Group con sede a Philadelphia, è una delle piu grandi società d'investimenti al mondo...
Fidelity Investiments Inc., è una multinazionale statunitense di servizi finanziari...
Goldman Sachs una delle più grandi banche mondiali...
State Street Global Advisors è la divisione per la gestione degli investimenti della State Street Corporation, è il quarto gestore patrimoniale piu grande al mondo....
Carlyle Group
Rockefeller Capital Management è una societa indipendente di gestione patrimoniale e servizi finanziari di proprieta privata ...
UBS Group e la piu grande ed importante banca svizzera...
Ultimamente i principali banchieri centrali del mondo hanno dichiarato (sorprendentemente) che il cambiamento climatico è una parte importante delle "responsabilità fondamentali" della banca centrale ( problemi come l'inflazione o la stabilita monetaria passano in secondo ordine?) . Non è siegato bene però, come dovrebbe funzionare questa responsabilità bancaria.
In una intervista con la "Neue Zurcher Zaitung", Ottmar Edenhofer, vicedirettore del Postdam Insitute for Climate Impact Reserch, e responsabile del gruppo di lavoro 3 dell'IPCC, dichiarò :"Bisogna dire chiaramente che stiamo di fatto ridistribuendo la ricchezza mondiale attraverso la politica climatica. ...Bisogna liberarsi dall'illusione che la politica climatica internazionale sia politica ambientale. Questo non ha quasi nulla a che fare con la politica ambientale o con problemi come la deforestazione o il buco dell'ozono".
In effetti si intuisce che la complicata azione globale per il clima riguarda maggiormente la riorganizzazione della economia globale, che non la diffusione di fonti energetiche poco efficienti e molto costose, come le energie rinnovabili, che comporterebbe un drastico abbassamento degli standard di vita specialmente per i meno ambienti. Quale modo migliore per farlo se non quello di iniziare con i più grandi controllori di denaro del mondo come BlackRock?
LA BREAKTRHOUGH ENERGY COALITION
A marginedella conferenza sul clima COP21 di Parigi del 2015, e stata lanciata l'iniziativa Mission Innovation, volta ad accelerare l'innovazione nel settore delle cosidette "energie pulite". 24 Paesi e la Commissione europea aderirono a questa iniziativa impegnandosi a raddoppiare i finanziamenti per tale scopo fino a circa 30 miliardi di dollari all'anno entro il 2021.
Nell'ambito di Mission Innovation , nel 2016, e nata la Breaktrhough Energy Coalition, per attuare le suddette finalità. Si tratta di un gruppo di 28 investitori, ad alto patrimonio, che si impegnarono a investire in imprese emergenti coinvolte nel settore delle energie rinnovabili.
Oltre al fondatore Bill Gates, che guida il gruppo con un proprio investimento di 2 miliardi di dollari, vi fanno parte:
Jeffrey Bezos e' il fondatore e presidente di Amazon, fondatore e amministratore di Blue Origin, società per i voli spaziali, proprietario del Washington Post.E' il secondo uomo piu ricco al mondo.
Mark Elliot Zuckerberg e' un informatico e imprenditore statunitense, fondatore di Facebook. Dall'aprile 2013 è presidente e amministratore delegato di Facebook Inc.
Jack Ma, imprenditore miliardario della Repubblica Popolare Cinese. Ex presidente del gruppo Alibaba.
Masayoshi Son, fondatore e amministratore delegato della holding finanziaria multinazionale giapponese Softbank. Presidente della Spring Corporation con sede negli Stati Uniti e presidente della britannica ARM Holdings.
Ray Dalio è un imprenditore statunitense, fondatore di Bridgewater Associates, il piu grande hedge found del mondo.
Nathaniel Simons e' un gestore di hedge found e filantropo americano, ex presidente di Renaissance Technologies, uno dei più grandi hedge found del mondo.
George Soros e' un imprenditore e filantropo ungherese naturalizzato statunitense. A maggio 2017, aveva un patrimonio stimato in 25,2 miliardi di dollari, fra le prime trenta persone più ricche al mondo. Avviò il suo primo hedge found, Double Eagle, nel 1969: ribattezzato Quantum Found, e' stata la principale azienda di cui Soros e' stato consulente, passando da 12 milioni di dollari di attività in gestione alla sua fondazione fino a 25 miliardi di dollari nel 2011. Soros è noto come l'uomo che ha sbancato la Banca d'Inghilterra e la Banca d'Italia per le sue speculazioni di maggior successo, quando durante il mercoledì nero (16 settembre del 1992) vendette sterline a pronti contro termine per un valore complessivo di 10 miliardi di dollari, costringendo la Banca d'Inghilterra a svalutare la sterlina e guadagnando così in un giorno una cifra stimata in 1,1 miliardi di dollari. Operazione analoga fu da lui effettuata contro la lira italiana col risultato che questa fu svalutata del 30%. E' noto per le sue speculazioni monetarie e per la condanna per insider trading sulla Societé Generale. Soros è un noto progressista e liberal e dispensa donazioni attraverso la sua Open Society Foundations. Tra il 1979 e il 2011, ha donato piu di 11 miliardi di dollari per varie cause filantropiche; nel 2017, le sue donazioni hanno raggiunto i 12 miliardi di dollari (negli US le donazioni sono spesso utilizzate per abbassare la pressione fiscale).
Marc Benioff, fondatore, presidente a amministratore delegato di Salesforce.com, società di cloud computing aziendale. E' una dirigente d'azienda statunitense, e stata per due decenni alla guida di eBay e poi della Hewlett Packard.
Julian Hart Robinson imprenditore statunitense, gestore dal 1980 al 2000 di uno dei primi hedge found, Tiger Management.
Margaret Cushing, è stata alla guida per due decenni di eBay e poi della Hewlett Packard.
Sir Richard Branson fondatore di Virgin Group che comprende oltre 400 societa'.
David Rubenstein è un ex funzionario del governo americano, cofondatore e presidente della società internazionale di investimento The Carlyle Group.
Reid Hoffman cofondatore e presidente di Linkedin.
Tom Steyer imprenditore e filantropo, fondatore del fondo speculativo Farallon Capital, della Onecalifornia Bank e dell'organizzazione NextGen Amarica. Ha finanziato le campagne elettorali dei candidati democratici, e dall'ottobre 2017 ha speso 10 milioni di dollari per una campagna a sostegno dell'impeachment per Donald Trump.
IL FONDO EUROPEO DI INVESTIMENTI " BREAKTHROUGH ENERGY VENTURES EUROPE".
Nel 2017 la Francia ha ospitato a Parigi il "One Planet Summit" per ribadire la continuità dell'impegno sulle tematice climatiche e mobilitare il settore finanziario nella lotta al cambiamento climatico. Hanno partecipato come organizzatori l'Onu e la Banca Mondiale. Durante il secondo vertice di OPS, tenutosi a New York nel 2018, la UE ha dichiarato che per raggiungere gli obiettivi di Parigi, occorrono circa 180 miliardi di euro di investimenti extra ogni anno, fino al 2030. Il mese successivo (ottobre 2018) la Commissione Europea e il gruppo Breakthrough Energy, guidato da Bill Gates, hanno firmato un memorandum d'intesa per istituire il Breakthrough Energy Europe (BEE). Bill Gates ha dichiarato: "Servono tecnologie nuove per evitare le conseguenze dei cambiamenti climatici". L'Europa ha dato ottima prova di sé nel ruolo di guida in quanto ha investito cospicuamente nella ricerca e sviluppo. Scienziati e imprenditori che sviluppano innovazioni per far fronte ai cambiamenti climatici hanno bisogno di capitale per costruire società che portino innovazioni nel mercato mondiale. BEE è concepita per fornire quel capitale". Nel 2019 e stato avviato il primo fondo pilota con finanziamenti pubblici e capitale di rischio per innovazioni nell'efficienza energetica - nei settori elettricità, trasporti, agricoltura, industria ed edilizia. Metà del capitale viene da Breakthrough Energy, l'altra metà da InnovFin, lo strumento di finanziamento della Commissione Europea.
LA COP 26 DI GLASGOW: GLI ACCORDI FINANZIARI
La Cop 26 (Glasgow, 31 ottobre-12 novembre 2021) è stata caratterizzata dal maggior numero di partecipanti nella storia delle conferenze. In sintesi, le parti si sono impegnate a ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas metano del 30% rispetto ai livelli del 2020. L'accordo non è stato sottoscritto da Cina, Russia, India e Iran che figurano tra i primi dieci maggiori emettitori di metano, e inoltre l'accordo non è vincolante.
Si è ribadito un maggiore impegno per mantenere il riscaldamento globale sotto 1,5 gradi celsius; di aumentare i contributi determinati a livello nazionale (NDC) ovviamente a carico dei paesi occidentali, e allo stesso tempo di garantire il fondo da 100 miliardi di dollari ai Paesi in via di sviluppo (senza alcun vincolo ecologico, ad esempio sull'uso di fonti fossili, tanto meno un qualsiasi controllo della crescita demografica-ndr). Di proseguire con il regolamento attuativo per l'esecuzione dell'Accordo di Parigi. Si tratta fondamentalmente di buone intenzioni, invece l'unico risultato concreto raggiunto a Glasgow è l'accordo finanziario. Infatti, la Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ) ha annunciato il nuovo traguardo: 0 emissioni nel 2050, per l'occidente, che per Cina e India diventano il 2070, un'altra epoca che toglie ogni significato all'accordo. Ma , e questo è il risultato concreto, fornisce una guida professionale per le società finanziarie per programmare i finanziamenti all'obiettivo zero emissioni che per ora valgono solo per i paesi occidentali.
Il copresidente del GFANZ è Mark Carney che è l'inviato speciale delle Nazioni Unite per l'azione climatica e la finanza, nonché consulente finanziario del primo ministro inglese. Carney ha approntato un nuovo piano per aumentare i finanziamenti ai paesi emergenti, senza vincoli ecologici. Mark Carney ha dichiarato: " L'architettura del sistema finanziario globale e stata trasformata per arrivare a zero emissioni...abbiamo gli strumenti per spostare il cambiamento climatico dai margini all'avanguardia della finanza in modo che ogni decisione finanziaria tenga conto del cambiamento climatico...questo obiettivo puo essere in grado di reperire i circa 100 trilioni di dollari di investimenti necessari nei prossimi tre decenni per un futuro di energia pulita...Tramite il GFANZ le aziende possono fornire solidi piani di transizione." Quest'ultimo è un punto essenziale in quanto lo sviluppo delle fonti rinnovabili è legato ai sussidi di Stato, a causa del loro elevato costo di produzione con rese limitate; quindi, se la politica statale venisse meno in tema di sussidi non ci sarebbe più convenienza all'investimento.A tal proposito è emblematico il caso della Germania : l'energia prodotta dagli impianti installati nel 2004, ha un prezzo tra i 460 e 570 euro a MWh; quella degli impianti installati nel 2010 ha un prezzo tra 280 e 380 euro al MWh. Si ricorda che fino al 2019 il prezzo dell'elettricità all'ingrosso in europa si aggirava intorno ai 30-60 euro per MWh e soltanto dall'ottobre scorso il prezzo e salito intorno ai 180 euro, comunque sempre di molto inferiore all'importo dei sussidi.
UN CLUB PER SOLI MILIARDARI
L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile "per garantire un presente ed un futuro migliore al nostro pianeta e alle persone che lo abitano (degli animali e piante non si parla -ndr)", è stata sottoscritta il 25 settembre 2015 da 193 paesi delle NU. In pratica "per trasformare il nostro mondo", ivi comprese le misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze, implica lo sviluppo di trilioni di dollari di investimenti e di nuova ricchezza per le banche globali e i giganti finanziari che sono i veri poteri costituiti (Engdahl 2020).
L'Agenda 2030 contiene una novità: viene riproposto, dopo il Club di Roma del 1972 (Meadows et al. 1972), un chiaro giudizio sulla insostenibilità dell'attuale modello di sviluppo, ma questa volta viene espresso non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale, superando in questo modo l'idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e affermando una visione integrata delle diverse dimensioni dello svliluppo. E' l'aggiornamento in funzione oligarchico-finanziaria dell'ideologia malthusiana già presente nel rapporto della commissione Brundtland (Our Common Future) del 1987. Quando le multinazionali più influenti e i maggiori investitori istituzionali del mondo (supportati dall'ideologia che va di moda all'Onu), tra cui Morgan-Chase, Goldman Sachs, BlackRock, la Banca Mondiale,la Banca d'Inghilterra e altre banche centrali, si schierano per finanziare una cosiddetta Agenda Verde o un Green New Deal o in qualsiasi modo lo si voglia chiamare, sarebbe meglio chiedersi cosa c'è sotto le campagne pubblicitarie che cercano di convincere la gente comune a fare sacrifici inspiegabili per "salvare il nostro pianeta". O per salvare il "loro" pianeta?
Considerando l'avanzato stadio degli enormi impegni finanziari nel settore energetico con la motivazione "clima", se in un futuro più o meno vicino si dovesse addivenire ad una eventuale revisione di tale motivazione, la grande finanza internazionale o "i veri poteri costituiti" sarebbero disposti a tornare indietro? O il tema clima, essendo entrato profondamente negli interessi della grande finanza, non è più discutibile, ovvero non può più essere oggetto di dibattito? L'aggressione dei vari media e della politica mainstream verso chiunque osi soltanto tentare di aprire un libero dibattito sul clima e il cosiddetto cambiamento climatico è un chiaro segno sulla indiscutibilità delle posizioni ideologiche imposte dai poteri forti.
Dilemma: si tratta di "transizione energetica" o di "transizioni finanziarie"?
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Il sistema economico mondiale è diventato obsoleto (come accade a tutti i sistemi) non si può più estrarre abbastanza valore, quindi bisogna cambiarlo.Se si potesse fare una analogia con la fisica , è come se, aumentata l'entropia (il caos finanziario), il tutto sia diventato più "freddo", si sia appiattito.
Il quadro che emerge è il tentativo di riorganizzare finanziariamente l'conomia mondiale usando l'obiettivo "zero emissioni" come scusa. La finalità dell'ideologia non è il benessere del pianeta (che dovrebbe salvaguardare le specie viventi e quindi guardare ad una riduzione della pressione demografica umana-ndr), ma è il benessere della grande finanza.