Translate

mercoledì 27 settembre 2017

Con i Grunen tedeschi si chiude il ciclo del movimento dei verdi

E' la fine di un ciclo: quello del movimento verde mondiale. La malattia che uccide il movimento è la stessa che sta conducendo il pianeta alla distruzione: l'antropocentrismo, il mettere cioè l'uomo e le sue esigenze egoistiche di specie al centro e al di sopra di tutto, persino al di sopra della sopravvivenza dell'ambiente naturale e biologico che è al fondamento dell'esistenza dell'uomo stesso. Si tratta, per semplificare al massimo, di pura stupidità della scimmia autoproclamatasi Homo sapiens sapiens. Gli autori di questa definitiva chiusura della storia del movimento verde sono i Grunen tedeschi, il cui partito diviene essenziale per la costituzione del nuovo governo federale. Il movimento tedesco era l'unico sopravvissuto, tra i verdi europei, ormai quasi tutti scomparsi dietro lo zero virgola. In Germania, dove esso era relativamente forte con circa l'otto per cento, pur non ottenendo nelle elezioni tenutesi qualche giorno fa un buon risultato (è rimasto stabile), diviene essenziale con i suoi settanta deputati per la formazione del nuovo governo. Ma la partecipazione al governo e la realizzazione anche parziale del suo programma equivale alla sua fine e, con la sua, la fine del movimento verde mainstream. Vediamo infatti il suo programma: chiusura definitiva delle centrali nucleari tedesche e dei finanziamenti alla ricerca sul nucleare sicuro (compresa le centrali a fusione), chiusura delle centrali a carbone pulito e programma di riduzione ed estinzione dell'uso degli idrocarburi. Auto esclusivamente elettrica con la fine del motore a scoppio. Lotta al riscaldamento climatico con la riduzione dei consumi e ricorso esclusivo all'energia da rinnovabili da eolico e solare. Apertura completa all'accoglienza dei flussi di immigrati senza più distinzioni tra profughi ed immigrati economici. Estensione totale del sistema di Welfare a tutti, immigrati compresi.
Si tratta di un programma semplicemente nichilista, volto cioè alla distruzione della Germania e della civiltà occidentale. Si tratta di un programma che nega qualsiasi rapporto tra risorse e qualità della vita. Si tratta di un programma che ignora il motivo di fondo all'origine di tutti i problemi ambientali: gli eccessivi tassi di natalità della specie Homo e la sovrappopolazione planetaria.
Il programma di chiusura definitiva delle centrali nucleari avrà un costo stimato di circa 500 miliardi di euro. La Cancelliera Merkel, che lo aveva accettato in passato diluendolo però nell'arco di una ventina di anni, vi aveva fatto fronte accentuando l'uso delle centrali a carbone (cosidetto carbone pulito) e degli altri idrocarburi. Ma ora i verdi chiederanno l'accelerazione della fine del nucleare e la chiusura anche delle centrali a carbone. L'energia nel futuro dei tedeschi diventerà molto costosa, essendo insufficiente la produzione da rinnovabili (nonostante tutti gli incentivi e gli investimenti pubblici nel settore) e molto cara la sua produzione. Molta energia dovrà essere importata ad esempio dalla Francia e dall'Inghilterra che continuano ad investire sul nucleare, con aumento dei costi. Se a questo si aggiunge la richiesta dei verdi di aprire completamente le frontiere alla immigrazione libera si disegna uno scenario paradossale. All'aumento dei costi dell'energia e alla riduzione programmata dei consumi (il che equivale a dire una forte riduzione del PIL) si aggiungerà un forte aumento della popolazione residente, cioè più consumatori e più costi per welfare, assistenza e lavoro. Le città tedesche dovranno prevedere un aumento della richiesta di abitazioni, di nuovi edifici e infrastrutture per servizi (case popolari, scuole, ospedali, strade, ferrovie, mezzi di trasporto, terziario, strutture produttive e commerciali, rifiuti, discariche ecc.). La densità abitativa e la cementificazione cambieranno volto al già antropizzato territorio tedesco. L'assicurazione di sostegni economici e di servizi di welfare a tutti, indipendentemente dalla cittadinanza, secondo quanto chiedono i verdi tedeschi nel loro programma, richiamerà ulteriori afflussi di immigrati da ogni parte del pianeta. Tutto questo mentre l'economia tedesca andrà, secondo i programmi stessi dei Grunen, incontro ad una riduzione della produzione e quindi di surplus economico disponibile per investimenti e per l'occupazione, oltre ai programmi di welfare che dovranno necessariamente prevedere un aumento dei costi per l'espansione numerica dei beneficiari. Anche a chi è digiuno di economia appare evidente che questi programmi sono utopici e potenzialmente catastrofici. Ma lo scenario economico non è il solo che fa vedere un futuro drammatico se il programma dei verdi verrà attuato. Come già accade in Svezia o in Francia la presenza di una forte minoranza extracomunitaria fa prevedere tensioni sociali e conflitti culturali che contribuiranno ad una minore qualità della vita anche in Germania. Vari aspetti che implicano una riduzione della sicurezza e un aumento di conflitti di identità sono già emersi nel paese, e sono all'origine del malcontento che ha portato al risultato ottenuto dalla destra di Afd.
Non credo di essere un troppo facile profeta se mi azzardo alla seguente previsione: il governo che si appresta a governare la Germania sarà l'ultimo che vedrà la partecipazione dei verdi e questi saranno del tutto spazzati via nel prossimo turno elettorale. A meno che i tedeschi non decidano per il collasso definitivo della Germania e dell'Europa. Da bravi verdi mainstream che vedono solo le esigenze dell'uomo dimenticandosi del resto della natura, nel programma dei Grunen non vi è una sola parola sul vero problema all'origine del riscaldamento globale e del collasso ambientale: i tassi di natalità e la sovrappopolazione umana. I sedicenti Verdi continuano a non voler vedere che la progressiva distruzione del mondo naturale, la riduzione impressionante delle foreste per far posto ai terreni agricoli e alle città, la scomparsa progressiva delle altre specie animali, l'esaurimento delle acque e l'aumento dei conflitti per le risorse, l'immissione sempre più massiccia di anidride in atmosfera, l'inquinamento progressivo con veleni dovuti alla produzione di massa, e tutti gli altri fenomeni che minacciano la Terra sono dovuti all'eccesso numerico della popolazione umana. Di questo eravamo certi. E' soprattutto per questo motivo che la fine del movimento verde, almeno nella sua manifestazione attuale, non può che farmi piacere. In attesa della nascita di un nuovo movimento che riconosca nella sovrappopolazione umana la vera causa del disastro ambientale e climatico in cui il pianeta sta precipitando.

10 commenti:

  1. Cosa intendi per Grunder? Forse intendevi Gründer (= fondatori). Sul futuro dei Verdi non sono così ottimista come te. La Merkel ha bisogno di loro per formare il governo (ma chissà che alla fine non si prestino di nuovo i socialdemocratici) e dovrà concedere loro qualcosa, ma non potrà certo far sue tutte le loro farneticazioni. Comunque i Verdi tedeschi hanno una larga base stabile e non penso possano sparire così facilmente. Anche i Verdi svizzeri sono ben messi (7-8%) che sommati ai Verdi liberali (staccatisi dai Verdi), ma pur sempre verdini o verdastri, superano il 10% (dunque non siamo allo zero virgola).
    Sia in Germania che in Svizzera i Verdi sono a sinistra della sinistra (socialdemocratici e Linke). Per spiegare in parte il loro estremismo, fondamentalismo o massimalismo non bisogna dimenticare che i Verdi tedeschi erano inizialmente dei fuorusciti della sinistra classica (tra i loro fondatori ci furono Cohn-Bendit e Joschka Fischer). La deriva di sinistra era dunque già nel loro DNA come si è poi visto. Sono arrivati a dare dell'ecofascista ai veri ambientalisti che ci sono ancora. Oggi i Verdi sono estremisti di sinistra. Comunque in Germania e Svizzera sono una forza discreta (non so in Austria e in Francia), mentre in Italia non hanno mai contato un accidente tanto che sono completamente spariti (ricordo Rutelli, Pecoraro Scanio, Chicco Testa ...). Un po' di verde c'era una volta nel M5S, ora non si sa più bene cosa rappresenti, credo abbiano superato lo zenit.
    La spiegazione di ciò che sta avvenendo in Italia e in Europa l'ha esplicitato molto bene Scalfari in un suo articolo su Repubblica: gli Stati nazionali devono sparire e l'Europa deve diventare meticcia. Anzi, non solo l'Europa ma il mondo intero. Ulrike Guérot auspica una Repubblica europea con gli stessi standard ovunque (reddito, tasse, istruzione, sanità ecc.) da realizzare entro il 2035, come prologo alla Weltrepublik che sarebbe poi il governo mondiale.

    RispondiElimina
  2. "l'Europa deve diventare meticcia"

    Succede che persino gli svizzeri si imbastardiscano coi napoletani.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'estremista razzista anti, Eugnio Scalfari, nella sua apologia di razza unica meticcia, non scherzava affatto.
      Sono sempre gli stessi, marxisti e komunisti che spostavano e massacravano i popoli, imponendo mischioni progettati a tavolino ed orribili ed esplosivi in Jugoslavia, in Unione Sovietica, etc. .

      Elimina
  3. "In attesa della nascita di un nuovo movimento che riconosca nella sovrappopolazione umana la vera causa del disastro ambientale e climatico in cui il pianeta sta precipitando."

    C'e' gia' da quasi un secolo, e' il partito nazional-socialista tedesco (che naturalmente per sovrappopolazione intende sempre quella degli altri, gli "untermenschen"), motivo per cui tutti gli altri partiti, dati i trascorsi intercorsi, sostengono il contrario per distanziarsi e differenziarsi.

    "E' soprattutto per questo motivo che la fine del movimento verde, almeno nella sua manifestazione attuale"...

    ... si esplichera' con il trasferimento di voti ad AfD, la reincarnazione del NSDAP, passo breve del resto visto che nei verdi e' forte da sempre sia la componente reazionaria che quella socialista, basta quindi solo che superino qualche piccolo scoglio psicologico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mmh, Reductio ad Hitlerum...
      Certamente i politici nazional socialisti erano consapevoli della insostenbilità (già allora) della popolazione tedesca.
      Hitler affermava Exportieren oder sterben!.

      Così lo erano pure i politici italiani.
      Se pensate che la straordinariamente ecologica e nobile idea di autarchia dei fascisti (se disturba le menti deboli pensino al pensiero gandhiano dell'autonomia del villaggio) era un tentativo per cercare di ridurre l'impronta ecologica e il suo deficit, in un paese che, vado a memoria, aveva 35M o qualcosa del genere, di abitanti, con un consumo pro capite brutalmente inferiore all'attuale, fu durissima per gran parte della popolazione.

      Nella visione ideologica dei nazifasci brutti cattivi si omette sempre di menzionare l'altra metà della verità, del fatto che il colonialismo atlantico, prima del RU, poi degli SUA, avevano tolto risorse, in primis quelle energetiche, ai paesi europei continentali.

      La prima ecologia, la prima etica è quella della sostenibilità locale di una popolazione sul territorio che la ospita.
      Attualmente siamo sottoposti allo tsunami migratorio asiatico e africano, (di ciò che, se usassimo il lessico rozzo degli oppiomani marxistoidi sarebbe la conquista e l'invasione strisciante, islamofascista, fatta "con i ventri delle donne").
      Però, nelle pulsioni masochistiche, terzomondiste, e moralisticament sadiche, signor Winston Diaz, quelle non sono barbarie fascistoidi, quelle no.

      Trovo estremamente banale e ripetiva questa lettura storta antifa della storia.
      Cheppalle!

      Elimina
    2. Scritto di fretta, scusate per refusi ed errori.

      Elimina
    3. > il trasferimento di voti ad AfD, la reincarnazione del NSDAP

      Già, la costruzione metafisica del diavolo, di tutto ciò che non è marxista.
      Manineicapelli.

      Elimina
  4. "Il programma di chiusura definitiva delle centrali nucleari avrà un costo stimato di circa 500 miliardi di euro."

    Se e' per questo, si tratterebbe di un misero quinto del debito pubblico italiano, una sciocchezza per la germania che ha il doppio del nostro pil, ed equivarrebbe piu' o meno (piu' meno che piu') al nostro aumento di debito causato dalla sola politica economica di Monti.

    RispondiElimina
  5. Agobit, la gente che vive nelle città (la maggioranza della popolazione, almeno dalle nostre parti e già da un pezzo) e gran parte di quella che vive nelle campagne ma non vive le campagne non capisce (mediamente) quel che scrivi perché esula dalla propria esperienza. Per capire quel che vuoi dire occorre un legame diretto ed esclusivo col territorio, un tipo di legame che proprio l' "allargare gli orizzonti" ha annullato.

    Ti propongo un esempio aneddotico e, se vuoi, pure un po' stupidotto. Però aiuta a capire cosa intendo.

    Tempo fa, quando la profondità della falda ancora lo permetteva, avevamo nel cortile un pozzo dotato di pompa manuale a depressione. Ebbene, con quel tipo di pompa potevi, letteralmente, SENTIRE nelle braccia l'esaurirsi progressivo della falda nel corso dell'estate: più l'acqua scendeva, più la "pompata" era pesante. Oggi nessuno ha più una pompa di quel genere, noi stessi abbiamo una trivellazione a quindici metri con pompa elettrica: schiacci un bottone e l'acqua arriva, che sia tanto o che sia poca. Quando raggiunge la profondità critica, quella di pescaggio, la pompa attacca a urlare e l'acqua non viene più, così, di botto. Fino a quel momento... uh! guarda quanta ne viene! figurati se finisce! (parola, tra l'altro, di chi vende le pompe elettriche e perfora le trivellazioni)

    Per dire, poi uno legge le pubblicazioni ingegneristiche e pensa di sapere tutto... Come con la pompa elettrica nella trivellazione, uguale uguale.

    RispondiElimina