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giovedì 29 giugno 2017
La confessione del banchiere
In un'intervista del finanziere Matteo Raminghi, chief investment officer di Ubs, sul mensile finanziario Patrimoni (numero di maggio), il banchiere riferisce su quali asset puntare per un solido portafoglio che assicuri buoni rendimenti nei prossimi anni. L'intervista, sotto il titolo di " I mega trend da cavalcare" riporta in maniera chiara quale futuro i grandi gruppi finanziari si aspettano nell'arco dei prossimi anni e disegnano uno scenario particolarmente interessante per chi si occupa di ecologia. Si deduce infatti che le banche e la finanza si aspetta molti guadagni dalla crescita esplosiva della popolazione e dalle nuove opportunità' create da migrazioni e crescita delle megalopoli, dall'invecchiamento della popolazione e persino dalla crescita della criminalità . L'intervista dice molto sugli orientamenti economici e politici dei poteri nazionali e sovranazionali che ci governano e per noi che denunciamo la crisi planetaria dovuta alla crescita eccessiva della popolazione umana suona come una sirena di allarme. Dobbiamo opporci finche' siamo in tempo, prima che la barca del pianeta terra affondi nel mare della irresponsabilità che ci sta portando alla rovina.
Riporto parte dell'intervista, quella che contiene i punti salienti che ci interessano:
D: Nei portafogli dei vostri clienti si inseriscono ancora investimenti con ottiche di lungo periodo?
R:Nell'ambito di un portafoglio diversificato, tutta la componente azionaria andrebbe presa in considerazione con un orizzonte di medio-lungo termine. Inoltre, ha sicuramente senso destinare una porzione a investimenti di ampio respiro che puntino a trarre beneficio da quei cambiamenti strutturali di natura ambientale, demografica, tecnologica: i cosiddetti mega trend, che creano molteplici opportunità d'investimento a lungo termine.Alcune società e settori potranno beneficiare di questi cambiamenti strutturali raggiungendo una crescita dei ricavi ben superiore e stabile, rispetto alla crescita economica.
D: Quali sono i mega trend da seguire?
R: Ci sono tre mega trend destinati a modificare gli assetti ambientali, sociali ed economici nel corso dei prossimi anni e dei prossimi decenni. L'aumento della popolazione : secondo l'Onu si arriverà a 10 miliardi di persone entro il 2050, dai 7,3 miliardi odierni. Per rendere l'idea del tasso di crescita , la popolazione mondiale sarà più che triplicata rispetto al 1950. L'invecchiamento: la vita media si sta allungando in tutto il mondo e tra oggi e il 2050 la popolazione di oltre 65 anni sarà quasi triplicata, superando per numero i giovani sotto i 25 anni. L'urbanesimo: negli anni '90, la popolazione rurale superava quella urbana. Al momento sono equivalenti ma tra venti anni la popolazione urbana sarà il doppio di quella rurale , mentre quasi il 10 % degli abitanti del pianeta risiederà in appena 41 metropoli. Potremmo, inoltre, aggiungere anche la quarta rivoluzione industriale che, attraverso l'utilizzo di robotica e intelligenza artificiale, modifica radicalmente i processi produttivi.
D: Come si possono concretamente sfruttare questi mega trend?
R: Partiamo dall'aumento della popolazione, che apre scenari importanti per le società che si occupano, per esempio, di agricoltura, gestione delle risorse idriche, infrastrutture ecc. Per quanto riguarda le risorse idriche, basti pensare che l'aumento della popolazione mondiale, il miglioramento del tenore di vita e l'industrializzazione dei mercati emergenti ( con i conseguenti consumi di energia specialmente da fonti fossili) accrescono la domanda di acqua potabile, mentre l'assenza di infrastrutture e il cambiamento climatico ne limitano la disponibilità. Il trattamento e la gestione dell'acqua e le infrastrutture idriche potranno quindi crescere a un tasso medio del 6% annuo. Se prendiamo in considerazione l'invecchiamento della popolazione, esso creera domanda di numerosi servizi. Tra i bisogni più impellenti vi e sicuramente quello di nuovi medicinali, in particolare per la cura delle malattie oncologiche. Per le società farmaceutiche attive nello sviluppo di farmaci di nuova generazione si apriranno importanti opportunità di crescita, che vediamo anche per il settore finanziario. Con i figli del baby boom che si avviano alla fine della carriera lavorativa, il numero di pensionati e destinato a salire vertiginosamente in rapporto alle persone in attivita lavorativa. Se consideriamo che i governi delle principali economie avanzate sono concentrati sul contenimento della spesa pubblica, per le società finanziarie si aprono notevoli opportunità di offrire soluzioni integrative a sostegno dei sistemi pensionistici.
D: E per quanto riguarda l'urbanesimo?
R: Un simile sviluppo delle metropoli porta con se nuovi spazi, per esempio, per le infrastrutture (altro cemento ndr) legate ai trasporti. Ma l'aumento della densità e delle differenze sociali portera anche a una maggiore domanda di sicurezza (leggi: più crimini ndr). Si tratta di una esigenza che tocca tutti gli aspetti della nostra vita: dalla prevenzione del terrorismo alla cybersecurity, dalla protezione delle infrastrutture da parte degli stati alla tutela dei dati da parte delle aziende, fino alla necessita per i consumatori di poter fare affidamento sulla qualità di prodotti come gli alimenti per i neonati, i segnalatori di fumo e gli allarmi antincendio. Si tratta, a nostro avviso, di un tema prevalentemente difensivo, all'interno di un mercato la cui crescita nei prossimi anni dovrebbe aggirarsi tra il 5 e il 10 %.
Queste sono le aspettative e gli intendimenti del potere finanziario e della grande impresa. Sembra che per banche e grandi imprese il pianeta sia una risorsa infinita e che le risorse naturali siano senza fine. Persino la carenza o l'esaurimento delle risorse fondamentali come l'acqua sono considerate opportunità di speculazione finanziaria. In questa allucinante intervista il manager Ubs confessa sinceramente che la grande finanza punta sulla crescita della popolazione e dei consumi, e che addirittura si aspetta di sfruttare commercialmente anche gli spetti negativi come l'invecchiamento di grandi masse di persone e l'insicurezza sociale derivante dall'aumento della criminalità , il terrorismo e i fenomeni migratori. Il finanziere vede una grande opportunità di crescita del Pil e dei consumi nello sviluppo delle megalopoli e nel progresso tecnologico, in particolare la robotizzazione. Ovviamente anche la cementificazione, la costruzione di infrastrutture, la distruzione del verde e delle foreste, l'aumento dei consumi energetici e le emissioni di gas tossici sono per questi ecocriminali fonti di ulteriori guadagni. Non manca nulla a questo punto per capire una amara verità': chi cerca di salvare il pianeta dalle conseguenze catastrofiche della sovrappopolazione umana e dell'aumento esponenziale dei consumi (a quella collegato) si trova di fronte l'ostilità del potere finanziario e industriale insieme alla stupidita' di chi nega l'evidenza della sovrappopolazione per motivi ideologici e antropocentrici. Anche se la presa di coscienza si sta allargando, la lotta sarà ancora lunga.
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Avevo già scritto a casa e quindi commentato qui che i vertici delle società hanno tutto l'interesse affinché il volume della parte di piramide sottostante cresca.
RispondiEliminaGuarda caso sono poi i tromboni ultracapitalisti ideologici che apologizzano le fanfaluche delle meraviglie degli tsunami migratori, con tanto di utili idioti progressisti/(post(comunist)/marxisti a dar loro man forte.
Articolo:: "chief investment officer, mega trend, baby boom..."
RispondiEliminaAh, sì? Per fortuna c'è chi ha pensato a chi scrive o dice minchiate di questo genere: ecco qui. Italiani, vergognatevi.
"sono passate quasi indenni dalla crisi dei mutui e dei titoli tossici perché erano considerate "arretrate" rispetto al solito scenario "globale""
EliminaPeccato che le magagne siano venute fuori poi... in realta' pare proprio che le banche italiane abbiano spergiurato sulla loro sanita', e rifiutato eventuali aiuti quando erano possibili, per evitare di far entrare occhi indiscreti nei loro conti e nei loro rapporti delinquenziali con la politica italiana che solo per questo ne ha avallato tale scelta.
Le banche italiane poi erano e sono strapiene di titoli di debito dello stato italiano, per questo non avevano investito niente "a rischio" nello scenario globale, se non per far lavorare e incassare gli amici degli amici della politica italiana in opere pubbliche inutili e supercostose (vedi alta velocita', mose, ponti di messina, salerno reggio calabria e similari, in cui a volte si sono mangiati piu' soldi gli studi professionali di progettazione di quanto sarebbe dovuta costare l'opera intera).
Guarda che forse, dato la tua weltanschauung, non interpreti correttamente il pensiero e le intenzioni del banchiere: il finanziere prende atto che questa e' secondo lui la realta' del prossimo futuro (che peraltro e' la stessa che pronostichi tu), e consiglia investimenti adeguati che ne tengano conto.
RispondiEliminaNon e' lui che ha prodotto questa situazione, lui sta solo consigliando modi realistici per farvi fronte.
Del resto, l'economia green fa parte dello stesso intento speculativo, ma in modo dirigistico e dittatoriale: anch'essa si aspetta grandi affari dal riscaldamento globale (vero o presunto), con le varie esternalita' positive o negative che non solo ipotizza, ma da' per sicure e scontate, per lo stesso identico motivo: speculazione su una anticipazione del futuro, suggerendo di imporre, su ipotesi, soluzioni drastiche e unilaterali.
Tutto sommato, il banchiere in questione mi sembra piu' ancorato alla realta' e meno speculatore d'azzardo dei catatrofisti vari, e anche piu' onesto e "democratico": non si nasconde dietro l'angolo di apodittiche maledizioni d'apocalisse millenaristiche che non lascino scampo.
Il bello e' che sareste voi gli atei.
"ha il problema che tutti i giorni gli telefonano i venditori per fargli sottoscrivere dei contratti truffaldini"
EliminaGuarda che e' quello che fanno anche tutti i blog, di qualsiasi argomento: ognuno cerca di vendere la sua mercanzia, promettendo che sia la migliore, la cura di tutti mali: "venghino, siore e siori".
Da questo punto di vista, la delinquenza e' ubiqua, solo che ognuno vede come tale solo quella degli altri. Beato lui.
Il problema non mi si pone, non ho il telefono.
EliminaPer il resto, non essendomi mai accorto di essere cosi' tanto "sovrano", ma eventualmente piuttosto schiavo, non ritengo di avere necessariamente molto da perdere. Anzi credo di non avere piu' nulla da perdere. E' la mia unica forza (anche morale).
quote: "il numero di pensionati e destinato a salire vertiginosamente"
RispondiEliminaottimismo.
quote: "Ma l'aumento della densità e delle differenze sociali portera anche a una maggiore domanda di sicurezza"
idem.
più che altro leggo un certo peccare di eccessivo ottimismo, dopotutto le leggi parlamentari (peggio ancora, europee) non le fanno i banchieri, ottimisti o pessimisti che siano. insomma, farsi i conti senza l'oste nel vero e proprio senso della locuzione...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaInfatti... (cancello e correggo, avevo scritto foca al posto di foga, cosa che puo' suscitare ilarita')
EliminaAd esempio uno dei piu' grossi problemi che abbiamo e' descritto qui sotto, nell'indifferenza degli stessi vessati (notare il numero di visualizzazioni che hanno avuto questi video, 20 in un anno!). Il personaggio che parla e' uno che sa, e' un pensionato ex dirigente delle agenzie delle entrate di schio (vicenza) e montebellluna (treviso), due delle zone che erano piu' operose e stracolme di piccola impresa del mondo.
Nella foga, Dissegna dimentica pero' di agggiungere che i 6-700 miliardi di crediti che vanta la riscossione tributaria, servono a gonfiare il bilancio dello Stato, cioe' a nascondere ulteriore debito statale di pari cifra se si rinunciasse a mettere a bilancio tali attivi formali, inesistenti in pratica. Si tratta di un clamoroso ed esorbitante falso in bilancio, compiuto come sempre da chi invece dovrebbe sorvegliare su tali illegalita'.
Un Giubileo per salvare l'economia Luciano Dissegna
https://www.youtube.com/watch?v=DEqoWxITgXw
Nominati e raccomandati - Dissegna
https://www.youtube.com/watch?v=zR22DA-ZMnk
PMI e artigiani massacrati inutilmente - Luciano Dissegna
https://www.youtube.com/watch?v=-TzlubiG14U
A me non scandalizza affatto, trovo invece molto triste e terribilmente pericoloso che gente di così grande potere sia anche così terribilmente superficiale, direi decisamente infantile nei suoi giudizi e nelle sue aspettative.
RispondiEliminaIl post mette il dito in una delle piaghe del mondo contemporaneo, ma penso abbia qualche fondamento anche l'osservazione di Diaz secondo cui non è il banchiere intervistato ad avere prodotto tale situazione: "lui sta solo consigliando modi realistici per farvi fronte": forse più che 'realistici' potremmo chiamarli 'lucidamente cinici': del resto, come affermato da R. Kennedy nel 1968, per la crescita del PIL "anything goes"...
RispondiEliminaLa sinistra al caviale, con la sua visione marxista/economicista per cui tutto è giustificabile in termine di PIL/crescita (degradare gli esseri umani a tubi digerenti) torna a martellare con la sua propaganda basata su quella del FMI.
RispondiEliminaPiù migranti, più ricchezza
Prego osservare che anche la base de L'organo massimigrazionista/sostituzionista per eccellenza, nonostante la catechesi continua, nei commenti non è stata granché osservante dell'ortodossia impartitale dall'alto.
"La sinistra al caviale, con la sua visione marxista/economicista per cui tutto è giustificabile in termine di PIL/crescita"
EliminaIo me li ricordavo come quelli della decrescita, pensa te come cambiano i tempi!
La sinistra operaista, industrialista ha sempre avuto la decrescita come fumo negli occhi.
EliminaNon per niente essa ha sostenuto le Grandi Devastazioni, siano la TAx in Val di Susa, il raddoppio della Dal Molin, sempre a favore di inceneritori, autostradizzazioni, etc. .
Alcuni kompagni appena sentivano MIT e Club di Roma andavano fuori di matto, con i soliti epiteti per cretini "quelli sono nazifascioleghisti" e similari.
La decrescita con la sua tensione verso la diminuzione dei quantitativi, dell'impronta ecologica è incompatibile con il crescitismo. compreso quello sinistro e relativa demagogia (più tutto per più tutti, sono riusciti a fare di peggio di B. cosa incredibile).
Poi ci sono le follie degli ambientalisti cocomeri che professano una qualche ecologica sostenibilità e poi hanno sempre la lancia in resta a favore della "accoglienza [coercitiva] senza se e senza ma" di milioni di invasori nella scatola di sardine europea. come se i 70M di alloctoni in Europa vivessero di aria, fossero con foglie verdi e facessero sintesi clorofilliana. Siamo alla più brutale e rozza illogicità.
"La sinistra operaista, industrialista ha sempre avuto la decrescita come fumo negli occhi"
EliminaMi pare eccessivo e ingiusto, l'austerita' berlingueriana degli anni 70 e oltre era assimilabile ad una forma di decrescita, e l'estrema sinistra ideologica e' pauperista e fortemente anti-industrialista da sempre. Piuttosto, la decrescita in un solo paese, l'italia, e' tafazziana, come dimostra la parabola del fotovoltaico, che ci costa 180 euro in piu' pro capite in bolletta elettrica per vent'anni. A cosa e' servita se non a promuovere la crisi e la decrescita? I pannelli fotovoltaici sono prodotti all'estero, li abbiamo promossi quando i prezzi erano al massimo, sono stati finanziati da finanziarie perlopiu' estere a cui e' sembrato incredibile di poter profittare di rendimenti del 10 per cento annuo garantiti dallo stato italiano...
Mah, limitandoci al problema della "bomba demografica" (spec. afro-asiatica) direi che esso è stato (e, quel che è peggio, continua ad essere) ampiamente sottovalutato quando non apertamente censurato tanto a destra quanto a sinistra, tanto nel mondo cattolico quanto nel mondo islamico, tanto dagli economisti mainstream quanto dalle femministe dure & pure e perfino da gran parte del mondo ecologista post-anni Ottanta: certo non sono mancate luminose eccezioni, ma sfortunatamente esse hanno avuto scarsa influenza, con i disastrosi esiti ambientali e sociali che oggi cominciano ad emergere in maniera sempre più evidente...
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Elimina"tanto a destra quanto a sinistra"
Adesso pero' non esageriamo con queste mistificazioni della storia, la destra politica, almeno in italia, e' sempre stata non solo pro-natalista e anti "educazione demografica", ma anche visceralmente contraria ad ogni forma di separazione fra sesso e concepimento, arrivando al punto di osteggiare l'interruzione della gravidanza anche nei casi di violenza carnale!
Che poi gli stessi elettori di destra e i cattolici, personalmente, quando gli conveniva, abbiano fatto e facciano il contrario di cio' che esigono sia reso obbligatorio per legge, be' questo fa parte dell'estrema ipocrisia che aleggia, circa questi argomenti, in quei settori civili e politici, a tutti i livelli.
Inoltre la destra italiana, pescando voti fra i piu' "devotamente religiosi", ha sempre assecondato le politiche pro-nataliste e anti non tanto controllo ma semplicemente educazione demografica per una procreazione responsabile, del vaticano in giro per il mondo, Africa in primis.
Storicamente, su di essi, per quanto si debba sempre riconoscere la buona fede (a parte i due pesi e due misure fra legge, moralismo, e comportamento personale), gravano responsabilita' pesantissime.
Su questi, che sono fatti storici, ci sono ben pochi dubbi, siamo onesti, ammettiamolo.
DI questi tempi e' di moda dire che destra e sinistra pari sono, ma non e' cosi': entrambi hanno responsabilita' pesantissime nel declino illiberale del paese, ma in settori estremamente diversi, chi in economia (sinistra) e chi nei diritti civili (destra), con ampie incursioni ognuno nel regno dell'altro, quando si trattava di scegliere il peggio (ad esempio il giustizialismo che dalla fine degli anni '80 e' esondato anche a sinistra, tanto per confermare l'anima autoritaria e fascista della maggior parte degli italiani - quando si tratta di imporsi agli altri - cosa che si evidenzia alla grande dalla maggior parte dei commenti, che l'anonimato rende sinceri, sul web).
EliminaDiciamo che ciascuno dei due, destra e sinistra, ha fatto quanto piu' possibile per mantenere questo paese nell'ignoranza e nel pregiudizio, ma d'altra parte non sarebbe potuto essere altrimenti, dato che da ignoranza e pregiudizio difficilmente esce qualcosa che non sia altra ignoranza e altro pregiudizio.
E questo, facciam finta che non l'abbia scritto?
Elimina"Poi ci sono le follie degli ambientalisti cocomeri che professano una qualche ecologica sostenibilità e poi hanno sempre la lancia in resta a favore della 'accoglienza [coercitiva] senza se e senza ma' di milioni di invasori nella scatola di sardine europea. come se i 70M di alloctoni in Europa vivessero di aria, fossero con foglie verdi e facessero sintesi clorofilliana. Siamo alla più brutale e rozza illogicità."
Altrove, qualcuno ha coniato un neologismo: accoglioni. Eh, già. Solo che poi a pagare il conto son anche (soprattutto?) tutti gli altri.
Si dice che la pianura padana sia uno dei luoghi più inquinati d'Europa. Sarebbe interessante condurre e pubblicizzare a dovere uno studio serio e oggettivo sulla percentuale sono i nativi di vecchia generazione (almeno un secolo?) sul totale di chi la inquina, e calcolare cosa capiterebbe all'inquinamento locale senza quella gran massa di persone. Dopo di che prendere i provvedimenti del caso spingendosi fino al limite del possibile (e poi dando ancora una spintarella, va').
EliminaEgregio W.Diaz, premesso che il commento del sottoscritto cercava di andare un pochino oltre l'orto di casa, posso aggiungere che sul tema demografico/migratorio tra Destra e Sinistra certamente sono esistite/esistono differenze teorico-pratiche anche notevoli, tuttavia "cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia": al massimo possiamo affermare che mentre l'atteggiamento clerico-nazionalista delle Destre ha (in)direttamente favorito il natalismo, quello tardo-marxista e genericamente redistribuzionista delle Sinistre ha attivamente contribuito a cestinare il problema della crescita demografica così come era stato opportunamente sollevato ad es. dal Club di Roma negli Anni Sessanta-Settanta del Novecento.
RispondiEliminaD'altra parte anche oggi (a destra e a sinistra) i più accesi contestatori del progetto di unificazione federale europea sono i primi a pretendere che l'UE ci tolga le castagne dal fuoco in merito al problema migratorio...
Ma neanche questo e' del tutto vero, c'e' un controesempio, enorme: la cina comunista che prima sotto Mao ha promosso l'incremento demografico (prima della rivoluzione del '49 erano meno di 500 milioni, forse sui 350) e poi ha imposto la piu' drastica politica antidemografica della storia. Sempre col partito comunista al potere. En passant in giappone, senza assolutamente alcun intervento delle autorita', c'e' stato lo stesso identico trend demografico, sono passati dai circa 50 milioni del dopoguerra ai 130 di oggi con relativa decrescita naturale, cosa per cui gli economisti si stracciano le vesti.
EliminaRecentemente ho lette varie interviste a Piero Angela quasi novantenne, in occasione della pubblicazione del suo libro di memorie autobiografiche.
Interessante.
Ne riporto fra virgolette una piccola parte:
"Politica e informazione.
Non c’è solo il problema dell’emotività, e delle distorsioni che essa porta con sé: ce n’è un altro, a mio avviso più profondo, che non riguarda solo l’informazione, ma l’illusione che in generale si ha della politica e del suo ruolo. Cioè l’idea che sia la politica a determinare le sorti del paese, facendolo crescere e creando sviluppo e ricchezza.
In realtà, nell’intera storia dell’umanità, la politica non ha mai creato ricchezza. Nessun tipo di politica. Per secoli e millenni la gente è rimasta povera, analfabeta, con una vita breve e grama, con poco cibo e senza possibilità di curarsi. Come mai, quasi di colpo, tutto è cambiato?
Perché scienza e tecnologia hanno creato sempre più ricchezza grazie al sapere acquisito nel corso dei secoli e alle macchine inventate per merito loro. Quando infatti nella produzione di cibo, oggetti ed energia sono entrate le macchine, tutto è cambiato: all’epoca dell’Unità d’Italia, i contadini erano oltre il 70 per cento della popolazione, oggi sono solo il 4 (producendo molto più cibo di allora); gli analfabeti erano anch’essi intorno al 70 per cento, mentre oggi c’è la scuola di massa; il reddito si è moltiplicato, e sono aumentate sempre più le risorse per realizzare infrastrutture e servizi sociali, come mai era successo in passato.
E la politica? La politica distribuisce tutto questo, non lo crea. Anche l’economia non ha mai creato ricchezza, l’ha gestita."
Non ha tutti i torti.
Fuori dal virgolettato, in altre parole, la politica non ha mai risolto nessun problema se non per la minoranza al potere, e i grandi mutamenti del presente sono dovuti alle tecnologie: ma lo sono, si badi bene, sia in quanto hanno eliminato il fattore limitante dato da poverta' e malattie, sia in quanto hanno fornito i mezzi, culturali e tecnologici, per il controllo delle nascite.
A fare casini, come al solito, sono la politica e l'economia, che pero', col ritardo tipico delle superstizioni (se volete provare a ragionare voi, con un politico o peggio ancora un economista, vi cedo il posto!), dovranno adeguarsi alla nuova situazione.
E non e' detto che lottare contro il pregiudizio non serva solo a renderlo sempre piu' tenace e resistente, come del resto hanno dimostrato recenti ricerche circa il debunking in internet: cercare di far ragionare la gente la rende sempre piu' coriacea, settaria e sospettosa nel suo pregiudizio: si sente minacciata e si chiude sempre di piu' nella sua tribu'. Autocritica: in parte vale anche per alcuni aspetti di questo blog.
La saggia politica del figlio unico implementata nella Cina comunista dall'epoca di Deng al 2015 costituisce una delle "luminose eccezioni" cui ho fatto cenno in precedenza.
RispondiEliminaInteressante l'estratto dell'intervista a P.Angela, che ho sempre molto apprezzato (tranne che per il natalismo espresso nel volume 'Perchè dobbiamo fare più figli').
Nella scala delle cazzate che si possono fare, dopo l'eccesso di natalita', viene l'estremo opposto. Una societa' di quasi soli vecchi imporrebbe un onere insostenibile ai pochi giovani in eta' da lavoro (per essere chiari, l'ulteriore raddoppio delle tasse, rispetto a quelle che si pagano gia' oggi). Credo che Angela si riferisse a questo. I politici e gli economisti, ma anche un po' tutti i dipendenti pubblici che sanno bene da un lato di dipendere dalla richiesta di servizi, ma anche dal lavoro degli altri ceti produttivi, hanno il terrore di una tale situazione perche' sanno che stavolta finirebbero garrotati, da cui la loro attuale reazione scomposta, che finisce per aggravare i problemi invece di risolverli.
EliminaUna economia in espansione richiede una società' con molti giovani (forza lavoro e consumatori).Tassi di natalità bassi comportano una mancata crescita del PIL. Un parziale correttivo puo' essere rappresentato da una economia con tecnologia robotica. Ma dopo aver predicato per anni la decrescita felice, i verdi rifiutano l'unico mezzo per ottenerla realmente: il controllo demografico.
RispondiEliminaIl rovesciamento della piramide demografica e' decrescita, ma non credo felice.
EliminaChi assiste i vecchi con i costi che oggi comporta? Chi paga le tasse sulle case abbandonate? Chi paga i costi di manutenzione, obbligatoria per legge, dell'enorme patrimonio materiale accumulato, pubblico e privato?
Tutto va bene, anzi molto bene, finche' si e' nella fase intermedia, in cui si ha il rigonfiamento al centro della piramide, con pochi giovani e pochi vecchi e quindi pochi costi ma moltissimi contribuenti, dato che la maggior parte della popolazione e' in eta' produttiva, ma poi alla fine arriva il conto.
Il peggio si ottiene quando ad un forte boom demografico segue una drastica decrescita, per cui quando gli abbondanti figli del boom arrivano all'anzianita', ci sono sempre meno e sempre piu' rari CONTRIBUENTI a mantenere il costoso ambaradan (che e' il nostro caso). Infatti chi da' la colpa della situazione all'euro e rimpiange gli anni 60 e 70, dimentica di ricordare che negli "anni belli" dell'italia, quelli del dopoguerra, c'erano pochi vecchi e che si accontentavano di poco o nulla perche' si moriva a poco piu' di 50 anni, non a 85-90 come oggi circondati da cure costosissime, e c'erano molti baldi giovani in cerca di lavoro (le baby pensioni furono istituite quando la situazione era ancora quella, e in quel contesto avevano un senso). Ma gia' da un paio di decenni o piu' la situazione si e' rovesciata, con tutte le conseguenze del caso.
E' curioso come chi e' ossessionato dall'incertezza del futuro dal punto di vista ambientale, non veda che anche questo puo' risolversi in un grave problema, non tanto economico quanto proprio sociale, senza cambiamenti radicali in tutta l'organizzazione sociale, e la rinuncia a molti dei benefici che si danno per scontati oggi (della serie "e' un dovere morale farlo, non importa quanto costi").
Io come vi ho gia' detto piu' volte gradirei molto una diminuzione della densita' di popolazione nel nostro paese, per una semplice mia preferenza estetica, al di la' di considerazioni utilitaristiche od economiche (anche nel resto del mondo pero', altrimenti per ogni spazio che liberiamo noi, arriva subito un altro da chissa' dove a riempirlo), ma credo sia controproducente non considerare i gravi problemi che sorgono gia' da adesso (ad esempio guardate la fatica e il ritardo delinquenziale con cui e' stata aumentata l'eta' pensionabile): non c'e' peggior servizio che si possa fare ad una causa giusta che difenderla con argomenti sbagliati (e infatti siamo 4 gatti, e non per modo di dire, proprio 4, non so se ve ne rendete conto - anche la recente polemica sulla "sesta estinzione" che pare sia stata evocata da qualche notiziario nazionale, tutti a dare la colpa al'inquinamento e del global warming, ma non UNO che abbia fatto una parola sulla distruzione degli habitat dovuta alla estrema invadenza del genere umano dovuta semplicemente al numero incontenibile). I vari fanatici del global warming e della CO2 hanno proprio rotto i coglioni, a dire la verita', sono diventati puri e semplici strumenti dell'affarismo industriale, su base pianificata e pubblica, del futuro. Con la conversione all'elettrico, mantenendo costante il paradigma di crescita attualmente imperante, hanno gia' cominciato a contare le vagonate di soldi che contano di guadagnare. Ma quella conversione per l'uomo della strada sara' costosissima e si rivelera' in un ulteriore aumento di schiavitu' politica e a strumenti tecnologici che solo pochi grandissimi attori economici saranno in grado di produrre e controllare.
Hanno gia' cominciato pesantemente ad aumentare la tassazione sulla bolletta elettrica, fateci caso finche' siete in tempo...
EliminaIn considerazione del fatto che la medicina cont.nea promette (minaccia?) l'innalzamento prox venturo della vita umana media occidentale a 120 anni (limite ritenuto fisiologico), seguendo la "logica" crescitista occorrerebbe riportare le nascite al livello tuttora mantenuto (fortunatamente) solo nell'Africa sub-sahariana e in poche altre aree mondiali, con il brillante risultato di moltiplicare ulteriormente (in prospettiva) disoccupati e poveri, per tacere del crescente afflusso di migranti afro-asiatici che a loro volta aspirano a casa, lavoro con adeguato reddito, assistenza sanitaria, ecc. ecc. Prima o poi questa spirale viziosa andrebbe fermata, tendenzialmente più tardi lo si farà peggio sarà per l'ambiente naturale e per le società umane...
RispondiEliminaD'altra parte se non dovesse morire piu' nessuno o quasi per un certo numero di anni, l'unico modo di mantenere l'equilibrio numerico-demografico e' di non far nascere piu' nessuno o quasi per lo stesso numero di anni, magari facendo in modo che un'intera generazione di donne non faccia nessun figlio.
EliminaEvidentemente nessuna delle due opzioni estreme che stiamo richiamando puo' funzionare senza produrre disastri a lungo termine.
"Bei tempi", quando questi problemi venivano risolti in automatico dalle epidemie e dalla scarsita' di risorse... ;)
Una provocazione, pensate un attimo a queste due alternative: e' peggio un mondo ricorrentemente percorso da epidemie e carestie che poi, fra l'una e l'altra, per qualche tempo da' abbondanza di risorse e salute ai fortunati sopravvissuti, oppure un mondo dove non si raggiungono mai i limiti della crescita, delle risorse e dell'energia grazie alla tecnica e dove non c'e' piu' nessuna causa di morte accidentale grazie alla medicina, ma in cui la popolazione raggiunga dimensioni tali da avere alla fine solo pochi mq di superficie disponibile pro-capite?
Secondo me la domanda e' seria: se per ipotesi non ci fosse nessun limite alle risorse, all'energia e al miglioramento, cio' potrebbe tradursi in un incubo in ogni caso, e forse anche peggiore delle altre alternative... la questione non e' barbina soprattutto perche' in piccolo stiamo GIA' sperimentando questa situazione, e in giro, nonostante il bengodi materiale, non c'e' molta felicita' in effetti, ce n'e' meno di quando si stava peggio. Colpa dell'uomo che e' fatto male e incontentabile, senza dubbio: la cosiddetta "crescita" in fin dei conti e' solo la traduzione in termini economici dell'afflato all'inarrestabile miglioramento che condanna l'uomo al supplizio di tantalo, la migliore rappresentazione mitica della condizione dell'uomo-consumatore moderno, che per definizione non e' mai contento di quello che e' e che ha, deve sempre migliorarsi.
bibliografia: per la situazione nel periodo della crisi del 1300, che e' seguita ad un periodo di grande crescita, ascoltate questo di Barbero che e' stupendo, autorevole, e perfettamente in tema:
https://www.youtube.com/watch?v=AjAVuRMPeJw
(questa e' la versione corta da 20 minuti, vale la pena ascoltare anche quella completa che si trova sempre su youtube).
quote: "In considerazione del fatto che la medicina cont.nea promette (minaccia?) l'innalzamento prox venturo della vita umana media occidentale a 120 anni"
Eliminammm...mmm...saranno avanzamenti tout court? quando si viveva meno tutte le malattie legate all'età avanzata (demenza senile, parkinson, alzheimer) non c'erano, sempre che non mi sbagli...quindi, arrivare a 120 anni come un vegetale attaccato alle macchine per alimentarsi e respirare durante gli ultimi 30/40 anni? fossero tutti come il mio trisavolo bergamasco (o bresciano, una di queste) che si è spento a 124 mentre fino al giorno prima godeva di perfetta salute fisica e mentale(e un secolo e mezzo addietro poi non ci sarebbe certo stato modo di tenerlo in vita 40 anni attaccato alle macchine). in buona sostanza il vero interrogativo è: dove si pone la linea di demarcazione tra la cura del paziente e l'accanimento terapeutico? ricordandoci che purtroppo esiste anche la spinosa questione di denari che fanno gola e non si vogliono spendere per la cura di un paziente che non sia un personaggio illustre, per il quale, come tutti sappiamo bene, non vengono risparmiati sforzi.in cosa consisterebbero le novità? il cercare di salvare un paziente è giustissimo, il non accettare che nessuno può campare in eterno no. insomma...
Sergio, cosa significa cont.nea?
EliminaContemporanea
Eliminaquote: ""Bei tempi", quando questi problemi venivano risolti in automatico dalle epidemie e dalla scarsita' di risorse... ;)"
RispondiEliminaWinston, questi problemi si sarebbero potuti ridurre notevolmente se buona parte dei popoli avessero usato la ragione anzichè l'istinto e l'età matrimoniale anzichè fissarla a 13 anni l'avessero fissata a 30...
Ai fini del contenimento demografico in effetti l'ideale e' fissare l'eta' matrimoniale dopo morti :D
EliminaDurante il solo 20mo secolo sono morte di solo vaiolo 400 milioni di persone... cosa dici, e' perche' si sposavano a 13 anni? Ti consiglio qualche approfondimento storico-epidemiologico, prima di edurci con queste alzate.
In tutte le popolazioni di qualunque specie, animale o vegetale, le malattie infettive o le avversita' biologiche di norma cominciano a prosperare quando la densita' di popolazione, cioe' il brodo di coltura, supera una certa soglia. Un paio di decenni fa, ad esempio, sulle nostre alpi, dopo che e' stata praticamente abolita la caccia ed eliminati tutti i predatori, gli erbivori ungulati selvatici hanno cominciato a morire di scabbia a causa della proliferazione. E adesso e' pieno di zecche dappertutto.
L'uomo sta per il momento sfuggendo a questa regola universale solo grazie al progresso della medicina, che rincorre le avversita' biologiche. Lo stesso vale per l'agricoltura, e' un continuo creare nuove varieta' che non soccombano per un po' come le precedenti ormai raggiunte dall'evoluzione dei parassiti.
E a dire il vero questa regola forse si estende anche di piu' di quanto possa sembrare a prima vista.
quote: "Durante il solo 20mo secolo sono morte di solo vaiolo 400 milioni di persone... cosa dici, e' perche' si sposavano a 13 anni?"
RispondiEliminapossibile che se scrivo patate tu debba capire per forza pomodori? i problemi NON ERANO le epidemie, tu stesso le citi come la "soluzione" che la natura si faceva carico di risolvere i PROBLEMI DELLA POVERTA', la povertà era il problema causato dalla sovrappopolazione causata a sua volta da quei matrimoni in età ridicola...pensavo fosse pacifico e non che dovessi mettermi a fare anche i disegnini per specificarlo...vabbè
"matrimoni in età ridicola"
EliminaNon era ridicola, era l'eta' del raggiungimento della maturita' sessuale.
Dal punto di vista naturale, l'eta' ridicola semmai e' la nostra, che siamo arrivati al punto di prolungare l'eta' della dipendenza dagli "adulti" fino a 40 anni e oltre (metto fra virgolette "adulti" perche' con questo intendo la incapacita' a gestirsi da soli senza subire ordini, leggi, norme, linee guida con tanto di test ed esami continui fino alla morte - gli esami non finiscono mai).
In ogni epoca, si moriva in media a 20 o trent'anni, e la mortalita' infantile e delle partorienti era molto elevata, per cui si fa presto a fare i conti ad occhio: per fare 5-6 figli in modo che ne sopravvivano almeno 2 fino al raggiungimento della maturita' sessuale, devi cominciare a 13 anni.
Ci sara' un motivo se piu' o meno in tutte le culture la fecondita' e' vista come una benedizione...
E ci sara' un motivo se siamo fatti cosi'.
Lo squilibrio, o meglio l'ultimo squilibrio e' cominciato con la scienza e la tecnica moderne, col 1600.
Per fortuna che, buon ultimo, esse ci hanno anche portato un modo facile, incruento e preventivo di controllare il numero delle nascite, a cui pero' le istituzioni, che sono reazionarie e conservatrici per definizione (e' la loro ragione di essere) ancora tendono ad opporsi. Quello che fanno fatica a capire, loro e chi ne accetta senza spirito critico i dettami, e' che se non si aggiornano in fretta non ci sara' piu' niente da conservare, e sparira' tutto insieme con loro.
Una cosa interessante che non so se avete mai sentito: sembra che prima dell'agricoltura e delle prime citta', la durata media della vita dell'uomo era molto maggiore: 30 invece di 20 anni, o qualcosa del genere. Non riesco a ritrovare la fonte. Insomma l'uomo delle caverne, l'uomo del paleolitico, stava meglio di quello civilizzato, fin dall'inizio. Ci sono voluti 10.000 anni e la modernita' perche' la durata di vita media riuscisse a risalire fino a quella della preistoria, per poi superarla. Oggi siamo a 70 anni o quasi anche nel cosiddetto "terzo mondo" (con un raddoppio in pochissimi decenni), che e' la ragione principale odierna (africa esclusa) del continuare dell'aumento della pressione antropica. I vaccini e la medicina di base hanno fatto miracoli, mentre quella supertecnologica occidentale di oggi da' poco in termini di aumento di sopravvivenza, al costo di ingentissime risorse. Il "vantaggio marginale" di incrementare gli investimenti e' prossimo a zero, ormai. E forse vale anche per il resto degli investimenti, da cui la crisi.
Elimina"Quello che fanno fatica a capire, loro e chi ne accetta senza spirito critico i dettami, è che se non si aggiornano in fretta non ci sarà più nulla da conservare e sparirà tutto insieme con loro"
EliminaDiaz, qui lei coglie un punto centrale dell'intero problema demografico-ecologico-sociale: ad es., prima che la Chiesa Cattolica prenda ufficialmente posizione a favore dei moderni metodi anticoncezionali (o almeno ne "sdogani" l'impiego), occorre arrivare al punto che masse di migranti afro-asiatici arrabbiati accerchino minacciosamente Città del Vaticano??
quote: "Ci sara' un motivo se piu' o meno in tutte le culture la fecondita' e' vista come una benedizione..."
RispondiEliminaè un retaggio che dura sin dai popoli dell'antichità e per popoli dell'antichità intendendo le civiltà esistenti 5/8000 anni fa, le prima della storia. in primo luogo era retaggio del popolo ebraico, che però non viveva così poco, gli ebrei biblici morivano ultracentenari e mica la loro vecchiaia era piena di acciacchi! un sessantenne, un settantenne non trascorreva le sue giornate a letto. c'è gente che forse si meraviglia al sapere che in alcuni casi i mariti superavano di intere decadi l'età delle mogli (ma tra gli ebrei poteva anche accadere tranquillamente il contrario!) perchè un loro ottantenne aveva più forza e salute di un diciottenne dei tempi nostri. un ottantenne non si sognava di raccontare che non ce la faceva più a lavorare perchè non sapeva cosa volesse dire. centenario magari si. comunque nessuno sapeva cosa volessero dire parkinson, alzheimer, demenza senile e ictus poco dopo i sessanta. e le loro città che avessero 3000 abitanti erano considerate megalopoli.
per quanto riguarda invece i popoli pagani, quelli si che vivevano molto, ma molto meno. se si va a guardare quello che mangiavano si capisce il perchè. confrontato con il regime alimentare ebraico non c'era paragone. neanche i re vivevano a lungo, al massimo 40 anni. il desiderare la fecondità aveva motivi diversi nell'uno e negli altri popoli. l'unica cosa in comune era semmai che le loro città che avessero 3000 abitanti erano considerate megalopoli.
quanto all'età ridicola dei 13 anni, vorrai dire che MIGLIAIA di anni fa non lo era, ma in epoche più "recenti", medievali e peggio ancora nel XVIII, XIX e XX secolo lo era diventata eccome. tutte le mortalità medievali e compagnia non diminuivano certo il tasso di indigenza delle popolazioni, anzi, le mortalità la povertà sono bene in grado di peggiorarla. andiamo a guardare soltanto la prima metà del secolo scorso. mia madre raccontava che quando moriva un familiare nel dopoguerra tutta la famiglia era ridotta "a testa in giù e piedi in alto". quando moriva un padre o una madre di famiglia automaticamente si ritrovava senza quella che era quasi sempre l'unica fonte di sussistenza. se moriva uno dei figli era comunque una spesa funeraria di non scarso valore. e se andiamo a guardare il lato umano oltre a quello finanziario (cosa che mi auguro non si manchi di fare), vedremo che i debiti non permettevano nemmeno i pianti del lutto. perchè purtroppo anzichè piangere il proprio caro si era costretti a passare notti insonni nello studiarsi una maniera per pagare debiti impagabili (cosa che peraltro succede anche oggi, non fai in tempo a osservare il tuo lutto che la burocrazia arriva per prima, questo invece nell'epoca dei popoli dell'antichità non succedeva! ok, allora la fonte di reddito veniva a mancare comunque, ma non arrivava la burocrazia all'indomani dal funerale) nella prospettiva di dover digiunare per giorni, nel vero senso della parola, per far fronte ai doveri. ovviamente tutte queste "amenità" si sarebbero ridotte se le persone si fossero sposate a 30 invece che a 13. perchè le responsabilità del matrimonio sarebbero venute molto dopo. se poi già non è possibile sfamare se stessi il mettere su famiglia è un atteggiamento egoista e irresponsabile. non si vive di carezze e baci, il matrimonio è fatto innanzi tutto di responsabilità e dato che non viviamo nell'antico Israele, nell' antico Egitto (o altro Stato dell'antichità) non mi pare proprio intelligente caricare un tredicenne con una famiglia propria. sovrappopolazione a parte.
RispondiEliminaops, frase uscita male, voleva essere: le mortalità sono bene in grado di peggiorare la povertà
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