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mercoledì 18 dicembre 2013

Bonus bebè

Il governo inserisce il bonus bebè nella Legge di Stabilità 2014

Il governo ha presentato un emendamento alla legge di stabilità che sblocca fondi per il bonus bebé, lo rendono noto fonti dell'esecutivo aggiungendo che la cifra sbloccata dovrebbe valere intorno ai 30 milioni di euro.

La deputata Binetti (Scelta Civica) parla in favore del Bonus (di cui lamenta la scarsità dei fondi) e della necessità di combattere l'"Inverno demografico" della penisola.

La popolazione italiana è passata da 40 a 62 milioni di abitanti in 50 anni. Se questo è l'inverno demografico cosa sarà l'estate demografica?

Ovviamente la maggior parte dei fondi andranno agli immigrati, che hanno tassi di natalità doppi o tripli rispetto agli italiani.

Le speranze di salvare il suolo verde e il paesaggio italiano dalla cementificazione sono inutili con questi politici. Tutto continuerà come prima, anzi peggio di prima. 



14 commenti:

  1. Che dirvi...
    l'ignoranza è notevole anche in molti che si dichiarano ecologisti, vegetariani ecc.
    Ormai ho capito che quelli che ne capiscono abbastanza sono meno dell'1% della popolazione! :-(

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  2. La tragedia è che praticamene tutte le forze politiche italiane sono a favore del bonus bebè.
    Se uno volesse dare il proprio voto ad un partito che la pensi in modo opposto, semplicemente non lo trova.
    Temo che abbia ragione Alessandro a parlare di 1 %.
    E con questa percentuale - ahimè - non si va da nessuna parte.
    E' proprio vero che non basta essere in maggioranza per avere ragione....

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    1. Ho scritto sul Blog di Beppe Grillo contestando la democrazia diretta, intesa come: possibilità che ha il popolo di votare direttamente ogni legge.
      Sono d'accordo che il popolo possa manifestare la sua volontà in alcune importanti questioni, cosa che già avviene con i referendum, mentre non sono d'accordo negli altri casi.

      Ho elencato i seguenti motivi che spiegano perché la democrazia diretta non va bene:

      1) Competenza: molti dei problemi che si affrontano richiedono una grande competenza negli argomenti trattati, che non si può avere semplicemente leggendo qualche articolo su Internet. Voi salireste su un aereo in cui il pilota chiedesse ogni volta all’equipaggio quale pulsante premere per far volare l’aereo?

      2) Intelligenza: se ci fosse la democrazia diretta, il livello delle scelte fatte sarebbe quello di una persona media; mentre abbiamo bisogno di scelte molto intelligenti, perché i problemi sono molto, ma molto complessi!

      3) Maggioranza: nelle votazioni dirette, se vince sempre la maggioranza, le minoranze verrebbero schiacciate, quando invece la nostra stessa costituzione tutela le minoranze!

      4) Impopolari: nessun popolo voterebbe a favore delle tasse; tanto è vero che la nostra legge vieta i referendum sulle tasse. Si creerebbero della lobby di potere, in cui le associazioni più numerose voterebbero per tassare gli altri e non loro.

      5) Tempo: la maggior parte della popolazione non ha il tempo di seguire tutte le faccende politiche. Quindi la maggior parte vota per simpatie o la persona più popolare, anche se quella, in realtà può addirittura avere idee nettamente opposte a quelle del movimento.

      6) Tempo decisioni: avere sempre molti soggetti che devono scambiarsi la totalità delle informazioni in modo che possano votare con cognizione di causa, comporta una quantità enorme di contatti tra le persone. Questo comporta un notevole rallentamento nel prendere le decisioni.

      7) Segreti di Stato: molte informazioni non possono essere note, perché sono segreti di Stato; cosa deciderebbero in Parlamento i rappresentanti, se non possono prendere decisioni autonome?

      Penso che non c'è nessun partito a livello nazionale che abbia capito veramente la situazione com'è!
      Con questo sono d'accordo con te Lumen.

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    2. Molte delle riserve che avanzi sulla democrazia diretta sono giuste, ma penso lo stesso che la democrazia diretta abbia dei vantaggi, anche perché vivo in un paese - la Svizzera - in cui la democrazia diretta funziona abbastanza bene. La democrazia ha chiaramente dei limiti, per es. la competenza dei votanti. E la maggioranza non ha poi sempre ragione, ha solo il potere per un periodo limitato. Le minoranze sono comunque protette perché i loro diritti inalienabili sono rispettati.
      Meglio della democrazia potrebbe essere un governo illuminato e onesto, cioè competente e che fa gli interessi del popolo.
      Per me la democrazia è solo un metodo, attualmente forse il migliore, ma non ne faccio un feticcio come usa attualmente.
      Non sarei nemmeno così pessimista in merito alla maturità dei votanti. In Svizzera si vota anche sulle aliquote fiscali e a nessuno verrebbe in mente di abolire le tasse. Gli Svizzeri hanno votato anche contro un aumento delle ferie (vantaggio immediato) preferendo la stabilità del sistema (respice finem - dunque una prova di maturità).
      Certo la complessità dei problemi è ormai tale che si può davvero dubitare della competenza dei votanti. Cosa possono mai dire i votanti sull'opportunità del finanziamento del CERN per esempio?
      Optiamo dunque per il male minore: viva la democrazia diretta.

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    3. Sulla maturità dei cittadini sono molto più pessimista di te e ti porto alcuni esempi.

      Più di una volta mi sono messo a ridere sentendo Sgarbi parlare.
      Critico d'arte che aveva avuto un certo successo in passato.

      Vi riporto solo un paio dei suoi sproloqui, tanto per far capire quanto è maturo il critico che vorrebbe guidare i cittadini:
      1° discorso) Sgarbi:
      "le leggi che si fanno in Italia sono incomprensibili, sentite: uno scambiatore di calore per alimenti in controcorrente deve avere i seguenti requisiti... Sentite... non si capisce niente!"

      Io: della serie, un critico d'arte che legge una le Legge sugli scambiatori di calore e non la capisce! Mi pare il minimo! Io che ho studiato Impianti Industriali, mi sembrava banale!!

      2° discorso) Sgarbi:
      "Stanno distruggendo il territorio! Le case che sono state costruite negli ultimi 70 anni sono uguali a quelle costruite negli ultimi 3.000 anni in Italia. Vedete come distruggono l'ambiente!"

      Io: Nessuno ha informato Sgarbi del fatto che la popolazione Italiana nello stesso periodo è raddoppiata e quindi è normale che il numero delle case lo sia altrettanto! Nessuno ha mai spiegato il problema demografico a Sgarbi!

      Se è questa la maturità dei cittadini e di quelli che li vogliono rappresentare... siamo messi molto male!

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    4. Sulla questione della democrazia diretta, mi permetto di indicare un commento, lasciato stamani, in "L'espediente".

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  3. Il problema del governo e della democrazia è millenario. Platone non aveva alcuna fiducia nella maggioranza e auspicava il governo dei saggi. Ma chi è saggio? Ognuno ritiene se stesso più saggio di un altro e non ci sono criteri oggettivi. Anche le democrazie sono governate da elites. Hobbes definiva la democrazia una "aristocrazia di oratori". Ma fino ad oggi la democrazia è il sistema che ha funzionato assicurando la pace e un certo sviluppo, pur non essendo un sistema perfetto. Popper la definisce il peggior metodo di governo, ad eccezione di tutti gli altri. Hayek ritiene che le decisioni dei governanti, anche le più razionali, hanno conseguenze imprevedibili. Se ciò è vero la democrazia è un sistema che permette, in genere, di correggere gli errori. Di fronte al disastro planetario procurato dalla crescita eccessiva di Homo tutto torma in questione, persino la democrazia. Infatti la democrazia è soggetta alla approvazione di maggioranze influenzate da eventi su tempi brevi. Spesso le decisioni vengono prese per assicurare vantaggi immediati, senza considerare le conseguenze sui tempi lunghi (il caso dell'Italia è emblematico...). Tutto questo oggi presenta una criticità che ha a che fare con la sopravvivenza della biosfera.

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  4. ...C'è da sperare, con un certo ottimismo, che il crollo delle economie e delle strutture complesse da peak everything riporti la organizzazione delle risorse su scala locale, o che i primi catastrofici eventi da effetto serra inducano alcuni illuminati e potenti a prendere le decisioni più opportune per le generazioni da venire zittendo le presenti: c'è da augurarsi quanto prima un crollo delle organizzazioni statali centrali specie se socialdemocratiche come in Europa, sempre parlando in favore della biosfera.

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    1. L'unica democrazia possibile è quella diretta dell'agorà comunale.

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    2. Non so se lo sai ma l'agorà comunale esiste davvero:

      "La «Landsgemeinde» (parola tedesca per comunità rurale) è un'istituzione di democrazia diretta che viene tutt'oggi ancora utilizzata nei cantoni svizzeri dell'Appenzello Interno e di Glarona.

      Tutti i cittadini della comunità rurale che godono del diritto di voto (in passato solo i maschi) si riuniscono in assemblea in una piazza e votano per alzata di mano per eleggere gli amministratori e deliberare leggi locali.

      In passato le Landsgemeinden si tenevano anche in altri cantoni: Uri (dal 1231), Svitto (dal 1294), Untervaldo (dal 1309), Zugo (dal 1376), Appenzello (dal 1378), Glarona (dal 1387) e anche in diversi altri territori e valli dipendenti dai cantoni, incluse Bellinzona e Einsiedeln.» (Wikipedia)

      Il fatto è che i due cantoni in cui si tiene ancora la Landsgemeinde sono minicantoni con rispettivamente 15'000 e 35'000 abitanti che davvero possono ancora riunirsi in una grande piazza. Impensabile sarebbe nel cantone di Zurigo (oltre un milione di abitanti).
      La Landsgemeinde interessò anche Henry Kissinger che volle assistervi una volta. Ma immagino che per lui non fosse che una curiosità, archeologia.
      Non si tratta comunque di folklore: queste assemblee in piazza sono una cosa seria, con una partecipazione popolare appassionata.

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  5. Sarebbe bello poter contare ancora su queste forme di democrazia diretta. Ma l'Atene dell'Agorà contava 20.000 cittadini con pieni diritti e penso che il Landsgemeinden dei cantoni svizzeri sia più o meno su quelle dimensioni demografiche. Oggi con un mondo di sette miliardi e megalopoli da 10-15 milioni, queste forme di partecipazione non sarebbero possibili. E' più probabile una dittatura di tecnocrati o delle forme sovranazionali di gestione dei poteri economici (come la Banche centrali, la Fed ecc.) e delle risorse energetiche.

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    1. "Oggi con un mondo di sette miliardi e megalopoli da 10-15 milioni, queste forme di partecipazione non sarebbero possibili."

      Non è detto perché oggi grazie alla tecnologia tutti quelli che vogliono possono partecipare e con estrema facilità. Si può conoscere istantaneamente il parere di decine di milioni di cittadini. Il pericolo di manipolazioni è però elevato e non sarei nemmeno troppo d'accordo sull'interpellare continuamente il popolo su qualsiasi sciocchezza. Non è che si possa votare e rivotare dopo un mese per qualche cambiamento di umore (indotto magari ad arte da qualcuno). Il voto dovrebbe essere sempre ponderato, specie sulle questioni importanti, e ciò significa riflettere, documentarsi, soppesare il pro e il contro, il che richiede qualche tempo. Craxi non vedeva di buon occhio l'e-voting e qualche ragione l'aveva.

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  6. Quindi, cercando di tirare le somme, quale potrebbe mai essere un futuro desiderabilen?
    Quello di una terra con una popolazione limitata, suddivisa in piccoli gruppi fortemente radicati nel loro territorio, anche per via delle energie rinnovabili che sono necessariamente locali, con un consumo sostenibile delle risorse locali ed un piccolo inter-scambio esterno delle sole eccedenze, una gestione della cosa pubblica guidata dalla democrazia diretta (più agevole su piccola scala) ed un frequente contatto non fisico ma culturale con gli altri gruppi (meno aerei, più web-cam). Che ne dite ?

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    1. Una visione idilliaca che a me piace. Ma forse utopica perché siamo sempre di più e per gestirci meglio il potere ci vuole tutti in città (sarà così più facile toglierci la corrente, derubare i conti e tagliarci i viveri se non facciamo i bravi).

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