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giovedì 23 agosto 2012

Jorgen Randers: la Terra a rischio collasso entro i prossimi 40 anni


Il Club di Roma (storico gruppo che riunisce scienziati, industriali, economisti e capi di stato che si interessano di ambiente e di revisione del modello di sviluppo in chiave sostenibile), ha recentemente presentato la pubblicazione di Jorgen Randers “2052: A Global Forecast for the Next Forty Years“.
Le sue conclusioni sono sufficientemente inquietanti e sorprendenti, tali da  avviare il dibattito sulla necessità di un cambiamento fondamentale. Purtroppo l'opinione pubblica mondiale, ma soprattutto i governi non stanno assumendo iniziative per un cambiamento dei modelli di sviluppo   e produzione. Nessuno dei governanti si preoccupa dei problemi relativi alla sostenibilità della popolazione del pianeta, avviata purtroppo verso i 9 miliardi entro qualche decennio. La democrazia e l'economia sono basate su visioni a breve termine, con una conseguente lenta risposta alle sfide della società rispetto all'ambiente, che necessitano di soluzioni a lungo termine e investimenti. Il processo di adattamento dell'umanità ai limiti del pianeta è troppo lento, ed il trend demografico -nonostante la stabilizzazione di alcuni paesi nel mondo sviluppato- tende a crescere in modo tale che nei prossimi quarant'anni è previsto il possibile collasso della biosfera. In particolare il rischio principale deriva dai cambiamenti climatici dovuti alla combustione degli idrocarburi per produrre l'energia necessaria a sostenere i nove miliardi di umani. Secondo il Club di Roma il PIL globale crescerà, ma molto più lentamente di quanto generalmente previsto a causa della lenta crescita della produttività nelle economie mature, e la mancanza di decollo dell'economia nei 186 paesi più poveri. 
Le emissioni di CO2 raggiungeranno il picco nel 2030, nonostante i tentativi di  riduzione delle emissioni di carbonio per fonti di energia e calore. La concentrazione di CO2 e altri gas serra crescerà, e la temperatura media globale passerà la soglia di pericolo di +2 C entro il 2050, e il picco a 2.8 C nel 2080, che potrebbe innescare un ciclo auto-rinforzante di riscaldamento "run-away", con un possibile collasso della biosfera nella seconda metà del 21 ° secolo.
Nei prossimi 18 mesi il Club di Roma lancerà un dibattito a livello mondiale  "Shaping Future" sul futuro del pianeta. Scopo dell'iniziativa e' chiedersi: cosa sarà il mondo nei prossimi 40 anni? Dove ci portano  le dinamiche attuali ? Quale sarà il tipo di mondo in cui vogliamo vivere? Come possiamo trasformarlo in realtà e con interventi concreti ed efficaci?
Il Club di Roma nella campagna affronterà le cause all'origine della crisi sistemica da una serie di   importanti punti di vista: la necessità di un diverso insieme di valori che sottendono la società e l'economia, la necessità di cambiare la teoria economica e pratica per salvaguardare le risorse. Soprattutto si tratta di riconsiderare l'uomo: non più il centro dell'Universo ma un componente della natura che va tutelata nel suo complesso.
Il Club di Roma intende aprire un sito web con lo scopo di raccogliere le opinioni e le proposte per un radicale cambiamento del rapporto tra uomo e natura nei vari aspetti sociali, economici, demografici, etici. Verrà lanciata una campagna   nel mese di aprile, 100 anni dopo l'affondamento del Titanic, un simbolo   dell' hybris dell'uomo e della miopia con cui abbiamo gestito il pianeta. Si tratta di un forum aperto per sviluppare idee sul perché abbiamo bisogno di cambiare rotta se vogliamo un futuro. 
(Il testo sopra riportato è una sintesi del post pubblicato nel sito del Club di Roma).

A commento del nuovo libro di Randers posso dire che, a differenza di tanti testi pubblicati dagli ecologisti politicamente corretti, mette al primo punto della sua denuncia il problema della sovrappopolazione, sottolineando come da essa dipende ogni altra questione ambientale, in primo luogo l'immissione in atmosfera della CO2 che sta portando al cambiamento climatico e al collasso ambientale. La riduzione graduale dei tassi di natalità consentirà di ridurre i consumi, modificare la produzione, investire più risorse in ricerca e tecnologie pulite. Insieme a quello demografico il problema dell'energia sarà quello fondamentale per tentare di salvare il pianeta. Forse siamo già ad un punto di non ritorno, ma il messaggio del libro è che vale la pena di tentare, e di tentare ORA. Dobbiamo discutere di tutto, compreso l'adeguatezza della democrazia e del sistema finanziario ed economico del libero mercato ad affrontare il problema. E non ci dobbiamo illudere, perché illuderci ora può essere fatale. Bisogna essere chiari sulle rinnovabili. Sperare che su di esse si possa fare affidamento ESCLUSIVO per sostituire gli idrocarburi è pura ingenuità, che può divenire idiozia in presenza della tragedia incombente. Randers denuncia che ogni anno l'attività umana immette il doppio della quantità di CO2 che possono assorbire la vagetazione e gli oceani, e questo trend non tende a modificarsi nonostante i protocolli ( tipo Kyoto) e le sovvenzioni alle rinnovabili.  Accelerare la ricerca sul nucleare di ultima generazione e lo sviluppo e costruzione di nuove centrali potrebbe consentire una graduale ma importante riduzione delle immissioni di anidride carbonica e dell'effetto serra. 

8 commenti:

  1. Caro Agobit, complimenti per il post, davvero interessante.

    Mi ha colpito molto la tua affermazione che il libro di Randers << a differenza di tanti testi pubblicati dagli ecologisti politicamente corretti, mette al primo punto della sua denuncia il problema della sovrappopolazione, sottolineando come da essa dipende ogni altra questione ambientale >>.

    In effetti verrebbe da pensare che ogni ecologista serio non possa che essere anche un denatalista. Invece - purtroppo - non è così.
    E non riesco proprio a darmene una spiegazione.

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  2. Chi denuncia gli ormai arcinoti problemi ambientali o si batte per essi,NON E' per forza di cosa una persona di buon senso.

    I verdi sono denatalisti? No. Eppure si occupano di ambiente e della sua salvaguardia.
    Se non vedono il problema dell'overpopulation è per ideologia oppure perchè devono mettersi gli occhiali.

    Altre spiegazioni? posso provare ad azzardarle.

    Magari molti ecologisti sono poco esperti in materie tecnico scientifiche,e quindi si affidano al mantra che vuole la tecnologia come ancora di salvezzà contro gli arcinoti problemi di disponibilità di acqua potabile,approvvigionamento energetico,prodotti alimentari ecc ecc.
    Quando invece esistono dei limiti fisici che nemmeno la tecnologia più sofisticata è in grado di superare.
    Per fare un esempio pratico: ci sarà sicuramente l'ecologista che crede ai mirabolanti marchingegni che replicano il moto perpetuo con conseguente energia gratis ...e magari tenuti opportunamente nascosti dalle famose 7 sorelle...
    E con quello (che non esiste) in effetti quasi tutti i problemi causati dalla sovrappopolazione sparirebbero.

    Ma può darsi anche che una frangia di ecologisti creda che il nostro modello di sviluppo ci consenta in un futuro molto prossimo i governi non inizino a progettare qualche missione extraterreste allo scopo di raggranellare un pò di energia (elio3 sulla luna per esempio).
    Ricordo che anni fa si parlava dell'ascensore spaziale per far questo.
    Oppure giganteschi specchi nello spazio per catturare la luce del sole e produrre energia.
    In effetti già si è aperta l'industria del turismo spaziale,non escludo che di qui a breve qualcuno non decida di andare a razziare il nostro satellite.
    Poi con lo sviluppo tecnologico magari si arriverà ad avere vettori capaci di coprire maggiori distanze e di conseguenza consentirci sfruttare altri minerali,situati in posizioni accessibili,su altri pianeti del sistema solare.

    Fantascienza? può darsi,di sicuro anche queste soluzioni non risolvono il problema di una popolazione che cresce di pari passo alla domanda energetica.

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  3. Evidentemente certe correlazioni, che a me paiono ovvie, non lo sono per tutti.
    Per esempio (lasciando da parte la fantascienza), mi pare evidente che, essendo la terra un sistema finito, più persone ci sono, più risorse vengono consumate e pertanto più danni si possono causare all'ecosistema.
    E viceversa.

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  4. Sono d'accordo che il problema tecnologico ( ad esempio nuove energie) e il problema sovrappopolazione sono cose distinte. Anche in presenza di una eventuale (molto eventuale) futura energia pulita, la sovrappopolazione rimane disastrosa per l'uomo e il pianeta. Pero' una energia pulita a basso prezzo può migliorare l'economia di tutti i paesi. E questo, sappiamo, che migliora la qualità di vita e riduce la natalità.

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  5. D'accordissimo. se la pensassero come voi quantomeno il 50% della popolazione cominceremmo ad essere a cavallo, è un enorme peccato che i più siano natalisti, evidentemente sono troppo ottimisti ma si sa che ottimismo e realtà dei fatti non vanno a braccetto

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  6. Cara lana, lo so che siamo ancora pochi a comprendere il disastro della sovrappopolazione. Per questo esiste questo blog,e dobbiamo tutti lavorare perché la coscienza del problema cresca nelle persone. Si sta facendo tardi, e tutti dobbiamo accelerare il dibattito sui temi della sovrappopolazione, dell'antropocentrismo e della rottura del rapporto tra la specie Homo e la natura.

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  7. ciao Agobit, nel frattempo ho anche trovato un bellissimo blog dove purtroppo in questo momento postiamo solo in 2 di numero! ti posto il link
    http://laurabern.blogspot.it/2012/10/bloccare-la-crescita-demografica-e.html?showComment=1350588586605#c8410251485343434284
    last nana's li dentro sono io, il blog non è mio ma di una persona simpaticissima che sta capendo la gravità del problema. quello che spero di fare di fatto è arricchire il blog nella speranza che molti leggano e prendano consapevolezza. oltre all'ambiente ti dirò che vengono sviluppati altri argomenti quali crescita del crimine a pari passo con la crescita demografica, ottimismo al di fuori di ogni realtà e consapevolezza che la donna non è una mucca da riproduzione, che "per forza", volente o nolente è obbligata a contribuire alla sovrappopolazione. spero ti piaccia se ci farai un giro. buona serata

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  8. ps: mi scordavo : sono Lana, ho fatto solo qualche modifica con il mio account

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