Nulla ci illumina su quello che sono
diventati i verdi, quanto il modo in cui il movimento ha trattato James
Lovelock, uno dei più grandi
ambientalisti.
Quando Lovelock presentò l’ipotesi di
Gaia nel 1979 fu da tutti giubilato come il nuovo teorico dell’ambientalismo. Ma il
consenso intorno a Lovelock e alla sua idea della Terra come sistema olistico
da parte dell’ambientalismo mainstream è durato poco. Oggi si evita di parlare
delle teorie intorno a Gaia, e il nome di Lovelock non è pronunciabile in
nessuna assemblea verde, non è politicamente corretto. Chi ne parla rischia
l’isolamento politico. Si tratta, banalmente, di epurazione. I verdi si stanno burocratizzando e strutturando come potere di lobbies. Ricordano sempre di più il vecchio PCUS: se qualcuno si
azzarda a dire qualcosa che si discosta minimamente dalla linea politica
ufficiale, viene spedito
metaforicamente in Siberia o, a volte, fatto sparire (sempre metaforicamente)
senza tanti complimenti. La rimozione del “colpevole” è brutale e totale: come
nei partiti ideologici del novecento ne viene persino cancellata l’immagine
dalle foto ufficiali. Questo è capitato anche a Lovelock. Cosa ha detto di
tanto grave il padre di Gaia per
cadere in disgrazia politica presso i rappresentanti dell’ambientalismo internazionale?
La carriera di Lovelock è
stata quella di un grande dell’ecologia: non ha solo formulato la teoria
della Terra come sistema complesso olistico, ha anche contribuito a individuare
il problema del CFC e del buco dell’ozono portando allo studio e alla
realizzazione di misure che hanno fatto regredire in gran parte il
danno. Ha inventato un analizzatore in grado di misurare minime quantità di
inquinanti. Ha scoperto le complesse interazioni tra l’ambiente biologico
marino, la produzione da parte delle alghe di alcuni derivati dello zolfo (dimetilsolfuri) e la
loro influenza sui sistemi nuvolosi e il regime di precipitazioni. Ha studiato i
complessi equilibri dei gas dell’atmosfera terrestre comparandoli con quelli
dei pianeti morti come Marte e Venere. Ha messo a punto una teoria del
riscaldamento globale e ha denunciato i pericoli che corre la terra per
l’effetto serra.
La teoria di Gaia, mal accettata all’inizio
dall’ambiente scientifico soprattutto per il nome mitologico, esprime invece
una verità scientifica lampante: tutti i sistemi biologici del pianeta sono
interconnessi tra loro da una serie di feed-back e a loro volta interagiscono
con l’ambiente geo-fisico circostante modificandolo continuamente. Le relazioni
Darwiniane vanno quindi riviste: non sono solo le specie viventi ad evolversi
ma tutto il complesso sistema che comprende l’atmosfera, il regime delle acque,
la composizione dei suoli ecc. I primi ad opporsi furono i neo-darwiniani, poi
gli ambienti scientifici tradizionalisti. Infine, dopo una iniziale
accettazione, anche i movimenti politici verdi che vedevano messi in
discussione l’ideologia dei diritti assoluti dell’uomo su tutto il resto. Lovelock
esprime le sue critiche ai verdi con parole chiare:
“Io non sono mai stato completamente
dalla parte dell’ambientalismo, perché credo che l’interesse di quel movimento
sia quasi sempre concentrato sugli esseri umani e non sulla Terra. Mi sembra che
gli ambientalisti non capiscano questo, e cioè che se non ci prenderemo cura
del nostro pianeta, l’Uomo e la sua civiltà saranno i primi a soffrirne.”
……….
“Il rapporto fra Gaia e
l’ambientalismo non è mai stato facile. Mi sembra di considerare la politica
ambientalista proprio come Gorge Orwell guardava al socialismo dei suoi tempi. Il mio cuore è con gli ambientalisti, ma vedo le loro buone intenzioni
vanificate dall’incapacità di comprendere che la difesa dei diritti dell’uomo
da sola non basta. Se, distratti dalla preoccupazione per gli esseri umani,
trascureremo di prenderci cura di tutte le altre forme di vita presenti sulla
Terra, la nostra civiltà finirà per soffrirne, e noi patiremo con essa. Mi
chiedo se nel XXI secolo, quando i sinistri effetti del riscaldamento globale
diverranno evidenti, non rimpiangeremo la nostra eccessiva attenzione per
l’uomo, che ci ha spinto a continuare a bruciare combustibili fossili e a
saccheggiare il mondo naturale per ricavarne cibo. La nostra sfiducia
nell’energia nucleare e nel cibo geneticamente modificato è ragionevole?
Condivido il disincanto di Patrick Moore nei confronti dell’ambientalismo. Moore fu uno dei fondatori di Greenpeace, ma come me ha una visione orwelliana
delle lobbies ambientaliste odierne”.
(James Lovelock: Omaggio a Gaia. Boringhieri 2002, pag.11 e 26).
E’ in base a posizioni come
queste che si delineano le accuse di deviazionismo, filo-nuclearismo, che il Movimento Verde rivolge a James
Lovelock. Ecco un breve riepilogo dei fatti che i burocrati verdi addebitano a
Lovelock:
1) AVERE INTRODOTTO IN ECOLOGIA LA TESI DI GAIA, RITENUTA IRRAZIONALE, ANTI-SCIENTIFICA E CONTRARIA AI DIRITTI UMANI E AL POTERE ASSOLUTO DELL'UOMO.
2) AVER
RIVALUTATO IL NUCLEARE PROPRIO COME VIA DI USCITA AL DISASTRO INCOMBENTE DEL
RISCALDAMENTO DEL PIANETA PER L’EFFETTO SERRA E L'AVER DICHIARATO LE SCORIE NUCLEARI UN PROBLEMA RISOLVIBILE, MENO GRAVE DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA E ALTRI INQUINANTI DELL'ATTIVITA' UMANA.
3) ESSERE
DIVENTATO NEL 2008 UN COMPONENTE DI OPTIMUM POPULATION TRUST E DI AVER
DENUNCIATO LA SOVRAPPOPOLAZIONE UMANA COME IL PRIMO PROBLEMA DELLA TERRA. DI AVER ADERITO ALLA CAMPAGNA PER LA
GRADUALE RIDUZIONE DEI TASSI DI NATALITA’ E PER LA RIDUZIONE DELLA POPOLAZIONE UMANA AD UN LIVELLO
SOSTENIBILE PER IL PIANETA.
Per i verdi le colpe sopra riportate sono
sufficienti per la condanna del colpevole, la sua epurazione e
la damnatio memoriae. La condanna si estende ovviamente, secondo la buona
scuola staliniana, a tutti i suoi
scritti e ai suoi seguaci. Alle idee espresse dal malcapitato viene messa la
sordina ed è vietato solo nominarle in pubblicazioni e congressi.
Finisco
raccontando un piccolo aneddoto. Lovelock vive in una piccolo cottage isolato nella campagna inglese.
Tiene sulla sua scrivania una riproduzione di torre eolica per la produzione
elettrica dal vento. La usa durante le visite degli ospiti, per fare sarcasmo
con grosse risate parlando delle illusioni dei verdi sulle rinnovabili e, indicando il mulino a vento elettrico
sul suo tavolo, sogghigna: “vogliono salvare il mondo con queste cazzate…”
Incredibile: i Verdi che si schierano contro la riduzione demografica !
RispondiEliminaE come pensano di salvare il pianeta ?
Dipingendo il cemento di verde ?
Questa è la società dei diritti e poi se avanza qualcosa anche dei doveri.
RispondiEliminaNon so però se siano i verdi ad aver contribuito a creare e imporre questo pensiero,che poi si è imposto ed ha modellato i moderni stati di diritto, o se loro ne siano a loro volta un prodotto.
In ogni caso ricerco il colpevole di questo scempio logico.
Si stima che il controllo demografico in Cina ci abbia risparmiato 500.000.000 milioni di problemi,e di conseguenza salvato chissà quanti dei nostri posti di lavoro.Ma questa politica viene duramente criticata perchè degna di un regime che non rispetta i fondamentali diritti umani.
Per come la vedo potrebbe averla fatta anche hitler in persona una scelta cosi,ma rimane sempre una buona idea.
Se adesso io dicessi qualcosa di simile in una platea differente da quella di questo blog sarei squalificato come interlocutore serio e bollato come un reazionario fascista.
Infine non facciamo comunque l'errore di credere che siano solo taluni gruppi religiosi a criticare certe misure drastiche di pianificazione famigliare e controllo demografico,perchè anche tanti progressisti che si dichiarano atei (e molti verdi lo sono) e che si ispirano all'umanesimo inorridiscono difronte a certe idee che finiscono con limitare gli ormai "sacri" diritti umani.
A me questa sembra una nuova religione a tutto tondo.
La filosofia dei diritti assoluti dell'uomo è alla base del disastro cui stiamo assistendo. Come giustamente dici, nessuno parla più dei doveri. La filosofia dei diritti consente agli sconfitti dalla storia (vecchie ideologie otto-novecentesche) e ai nuovi giacobini di illudersi di avere ancora un ruolo. In realtà la filosofia dei diritti porta, senza mediazioni, al mercato. Finita la religione, finite le nazioni, finite le ideologie, resta il consumo e il mercato. Il mondo è un mercato globale e l'uomo dei diritti assoluti è diventato il consumatore. Pubblicità, marketing e finanza hanno sostituito politica e filosofia. Ancora pochi sono quelli che si rendono conto che è in gioco il pianeta, che si tratta di salvare la Terra. Se vogliamo stare al gioco di chi bolla di reazionario fascista chi si preoccupa della salvezza del pianeta e meno dei diritti assoluti dell'uomo, ci sto. Io definisco chi guarda SOLO ai diritti umani come ANTROPOFASCISTA. Mentre chi, come noi, guarda anche alle altre specie viventi ( e anche a quelle a rischio estinzione che aumentano giorno per giorno) e all'ambiente che ci consente a tutti di vivere si può definire ECODEMOCRATICO.
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