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martedì 26 ottobre 2021

Il partito verde diventa blu

(Centrale fotovoltaica di Montalto di Castro - Viterbo)
Siamo alla vigilia del piu grande attacco al suolo verde italiano dal dopoguerra, persino superiore alla grande cementificazione dell'ultimo cinquantennio. La cosa incredibile è che il principale sponsor di questa distruzione di natura e di paesaggio e' il movimento dei verdi, un partito che da oggi puo cambiare nome e chiamarsi partito blu, il colore dei pannelli fotovoltaici. Miliardi di finanziamento, provenienti in gran parte dall'Europa, stanno per affluire alle casse del governo cinese, il principale produttore mondiali di pannelli, per l'acquisto delle enormi quantità necessarie al nostro paese . Nei prossimi dieci anni dovrebbero essere destinati al solare fotovoltaico, solo in Italia, 500 mila ettari di suolo verde agricolo o di pascolo, per assicurare una produzione dei 114 Gigawatt previsti dal Pniec (Piano nazionale italiano energetico) entro il 2030, necessari ad avviare la transizione dai combustibili fossili alle rinnovabili, transizione che dovrebbe essere completata nel 2050 con ulteriore pannellizzazione del restante territorio verde italiano. Nessun territorio, nessun paesaggio, nessun ambiente naturale verrà risparmiato. Dalla pianura padana, alla verde umbria, dall'abruzzo alla puglia, alle pianure e colline laziali, persino il paesaggio toscano saranno asfaltati dai pannelli. Lo storico paesaggio della maremma e' sotto attacco: è già in fase avanzata il progetto di una centrale che dovrebbe ricoprire 300 ettari di maremma, ed ulteriori distese di pannelli sono previste sia in maremma sia nella Val d'Orcia, patrimonio mondiale dell'umanità. Una enorme distesa blu, un blu metallico, sta sostituendo vaste aree finora verdi e ricoperte da piante e vegetazione o da campi coltivati. Un'altra grande centrale e' in via di progettazione in Sicilia: 560 ettari di terreno agricolo tra Catania, Lentini e Motta Sant'Anastasia, verranno ricoperti di pannelli blu per produrre 256 megawatt, una enorme distesa artificiale che andrà a sostituire il verde, le colture, i pascoli. Altri progetti per migliaia di ettari sono previsti in Sicilia, con forti guadagni per gli speculatori. Secondo il piano, finanziato in parte con i soldi europei, e fortemente appoggiato dai verdi, sono previsti gia nei prossimi anni in Italia 4000 chilometri quadrati, un'area come il Molise, da destinare al fotovoltaico, per combattere - dicono- i cambiamenti climatici.
Il paradosso chiude il suo cerchio: il partito degli ambientalisti si rivela il piu grande distruttore di verde della storia della penisola italiana: con la loro benedizione centinaia di migliaia di ettari verranno trasformati in una infinita distesa blu di pannelli di silice e acciaio, costruiti quasi tutti dal principale produttore mondiale, cioè in Cina, in fabbriche per lo più alimentate dall'energia prodotta nelle sue numerose centrali a carbone. Per ogni ettaro sottratto si toglie preziosa produzione agricola, la quale, ricordo, e' anch'essa trasformazione dell'energia solare in cibo, ossia energia riservata al mondo biologico ma non solo. Un'altra considerazione va fatta: per ogni ettaro sottratto all'agricoltura (e al paesaggio) e' necessario sostituire la produzione agricola distrutta nel nostro paese con l'importazione da paesi del terzo mondo di prodotti agricoli (in particolare carne e soia). Questo avviene attraverso la deforestazione delle foreste pluviali e nelle aree tropicali, aree che fissano carbonio attraverso la fotosintesi clorofilliana, e che vengono abbattute dai governi locali per dare luogo a nuovo terreno da destinare all'agricoltura e all'allevamento e ai prodotti di esportazione. Si tratta quindi di una colossale partita di giro, sulla base di interessi economici, che restituisce i danni all'ambiente e al clima ed in cui il risparmio di emissioni è solo apparente: di fatto si sposta l'emissione o il mancato assorbimento di carbonio in aree lontane, ma preziose per l'equilibrio ambientale planetario.
La speculazione è il meccanismo che spinge i proprietari ad impiantare fotovoltaico. Terreni che richiederebbero investimenti per la loro destinazione all'agricoltura e per assicurare la produzione agricola e zootecnica, sono assai piu facilmente, ed in modo economicamente conveniente, ricoperti da pannelli solari che richiedono meno cure e assicurano rendimenti superiori con poche spese. I proprietari dei terreni usufruiscono della nuova opportunità economica senza preoccuparsi delle ricadute sulla natura dei luoghi e sul paesaggio. Non è un caso che la mafia abbia investito molte risorse nel settore, e ci siano segnali di accaparramento dei terreni ex agricoli per usufruire delle nuove opportunità di investimento nelle rinnovabili.
Non ci sono limiti alla rivoluzione verde-blu. L'altra grande opportunità è quella dell'eolico. Anche qui la distruzione di natura e di paesaggio è senza limiti, e sempre nel nome della lotta al cambiamento climatico e dell'ambientalismo. Centinaia di torri eoliche sono in via di costruzione e molte altre migliaia sono in progettazione per essere impiantate sul suolo verde italiano, ciascuna alta piu di cento metri con le sue gigantesche eliche volteggianti, lungo i crinali appenninici, lungo le valli fluviali, lungo le coste delle nostre regioni del sud e delle isole, lungo l'adriatico, per realizzare un paesaggio che nemmeno Blade Runner aveva avuto la fantasia di immaginare. Solo per le base di queste mostruose torri, sono necessari enormi sbancamenti di terreno ed estese cementificazioni, strade di collegamento, elettrodotti e centraline per la gioia della flora e della fauna dell'ex Bel Paese. Si sono fatte battaglie su battaglie da parte degli ecologisti per impedire trivellazioni su minuscole piattaforme in mare, ma un silenzio assordante verde-blu accompagna i progetti di numerose batterie di torri da impiantare sui mari d'Italia in tutta prossimità delle coste, con quel ronzio insopportabile dei rotori che si diffonde per chilometri intorno, perenne inno alla stupidità e irresponsabilità umana.

24 commenti:

  1. Cocomeri, verdi fuori e rossi dentro. I rossi, storicamente, hanno una "cultura" urbana oatile alla natura che non rispetta i loro dogmi astrusi. I rossi (da Engels, problema antico!) sono dei tecnoteisti fenomenali.

    I risultati del loro ambientalismo da salotto sono... sconcertanti! Qui sopra viene spiegato molto bene.

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    1. Sommessamente ricordo che una parte dei 'rossi' e' tradizionalmente e ferocemente ostile al moderno pensiero scientifico-tecnologico, spesso visto come mero strumento interamente in mano al cd Capitalismo selvaggio: si pensi ad es ai membri della 1ª generazione della Scuola filosofico-sociologica di Francoforte...

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    2. Caro Claude, conosco molto bene la posizione di Max Horkheimer e Theodor Adorno sugli aspetti violenti e sopraffattori (rispetto alla natura e all'uomo stesso) della civiltà tecnologica nata dal razionalismo illuminista. Le tesi sono brillantemente esposte nel loro "Dialettica dell'Illuminismo" che, all'indomani della seconda guerra mondiale analizzava le cause profonde che avevano condotto dalla Rivoluzione Francese e dal pensiero dell'età dei Lumi, alla tragica distruzione dell'Europa, inizio di un tramonto dell'occidente che ci vede oggi protagonisti. Il Capitalismo non era che un aspetto di questa implementazione tecnico-razionalistica, ma legato anche esso indissolubilmente al pragmatismo utilitaristico che caratterizzava la società dominata dalla tecno-scienza. Oggi il consumismo globale e la reificazione dell'Uomo (vedi Marcuse) è la evoluzione di quei mali che la scuola di Francoforte aveva così chiaramente indicato. Ma loro stessi seguivano le orme di altri critici dell'era della tecnica. Già Heidegger aveva indicato i pericoli che il destino tecnologico apriva all'uomo e alla natura...

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    3. Egregio Agobit, al di là della paradossale (ma non troppo, data la comune ascendenza hegeliana...) convergenza tra il "destrorso" e filo-antisemita Heidegger e i "sinistrorsi" di matrice ebraica Adorno & Horkheimer nella dura critica alla moderna Civiltà scientifico-tecnologica, non Le sembra che tra i frutti di tale Civiltà siano rintracciabili non soltanto quelle moderne tecniche di birth control & family planning che risultano oggi indispensabili per (cercare di) riportare sotto controllo l'attuale inquietante e insostenibile esplosione demografica umana globale ma anche (ad es.) le meritorie attuali ricerche sulla fusione nucleare?
      Anche x qs motivo alle compunte e spesso catastrofistiche letture/diagnosi (almeno in parte sovrapponibili) dei tre Autori sopra menzionati confesso di avere sempre preferito quelle di pensatori liberal-riformatori come Popper (tra l'altro convinto sostenitore dell'imprescindibilità di una ragionata e seria lotta all'esplosione demografica), Berlin e Dahrendorf e dello stesso principale rappresentante della 2a generazione della Scuola francofortese (J.Habermas), sostenitore della convincente tesi che il lungimirante progetto filosofico dei Lumi, una delle più profonde e autentiche "radici" della Cultura euro-occidentale, non sia affatto fallito bensì sia stato sostanzialmente tradito e quindi possa/debba essere ripreso e finalmente (almeno tendenzialmente) portato a compimento nel solco primigenio di una laica e saggia emancipazione/liberazione dei singoli individui dai tradizionali Poteri ideologico-politico-religiosi e dalla diffusa schiavitù del bisogno economico?
      In altri termini, (a umile avviso del sottoscritto) i tre Autori inizialmente citati e i loro numerosi e spesso rumorosi epigoni (si pensi all'ala "rivoluzionista" del Movimento sessantottino, che ebbe notoriamente in Marcuse uno dei propri punti di riferimento...) pur partendo da premesse in parte condivisibili rischiano seriamente di "gettare via il bambino con l'acqua sporca" e di favorire la proliferazione di posizioni irrazionalistiche premoderne e/o utopistiche poco utili a capire e (ad adiuvandum) risolvere le serie sfide ambientali ed economico-sociali che anche Lei in questo blog più volte ha evidenziato... Saluti

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    5. La risposta alle due domande è in entrambi i casi, ovviamente positiva. Ambedue, sia la scuola di Francoforte, sia Heidegger non proponevano comunque una posizione di regresso rispetto alla scienza. Facevano notare i problemi verso cui il mondo si stava avviando. Adorno, pur da una visione di sinistra, riconosce che la distruzione ambientale del marxismo e’ la stessa del modello capitalistico. Heidegger parla della tecnica come destino. Gli stessi epigoni dei pensatori citati, avevano modificato alcune posizioni, come nel caso di Habermas che nell’’agire comunicativo vedeva un possibile superamento delle aporie del marxismo. La scuola di Francoforte credeva nelle possibilità della politica, mentre la critica di Heidegger riguardava un discorso sull’essenza dell’uomo. Dal pensiero calcolante della scienza bisognava passare ad un pensiero che abbandonasse la metafisica per avvicinarsi alla natura. Tutte queste posizioni sono lontane dall’utopismo naïf di un Latouche e con realismo consideravano la scienza imprescindibile dal futuro dell’uomo. dal punto di vista pratico il problema è la gestione della tecno-scienza e se questa è possibile nella prospettiva di salvaguardia del pianeta. Come fai giustamente notare la pillola anticoncezionale e la energia da fusione sono prodotti tecnologici. Quindi il problema è: come gestire la tecnica in senso non antropocentrico? Come avvio al problema mi pare rilevante la posizione di Hans Jonas che auspica , come legge etica al tempo della tecnica, il principio di responsabilità da parte dell’uomo. Considero la formulazione di questo principio, anche alla luce della successiva opera “Tecnica, medicina, etica” il primo tentativo per un pensiero anti-antropocentrico della cultura occidentale.

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    6. Come gestire la Tecnica in senso non antropocentrico?

      Questa appare in effetti la domanda fondamentale!
      Quanto alla risposta... direi evitando tanto il tecnoteismo comprensibilmente inviso ad es a Uomo in Cammino quanto la tecnofobia egualmente diffusa (antimoderna e regressiva)...
      In tale ottica l'equilibrio e la ragionevolezza di filosofi & scienziati come Popper, il lungimirante B.Russell, i membri originari del Club di Roma e sicuramente anche Jonas possono/devono (continuare a) costituire preziosi punti di riferimento... Saluti

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  3. In genere i "verdi" politici esprimono dei desideri, ma non fanno i conti con la realtà, per cui vorrebbero la tutela dell'ambiente, ma NON anche la decrescita della popolazione.
    Questo però è impossibile, per cui il fallimento è assicurato.
    Come infatti sta succedendo...

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  4. Qui in Friuli c'è molta opposizione, sia da parte dei sindaci, che di alcuni partiti (per esempio gli autonomisti), che delle associazioni di agricoltori come la Coldiretti. Non sarà facile mettere tutti quei pannelli.

    Comunque, faccio notare all'autore, favorevole al nucleare, che in Friuli sono stati costruiti dei piloni MOSTRUOSI per portare l'energia nucleare dalla Slovenia alle industrie friulane. E questo non si risolverebbe avendo la centrale qui, non solo perché siamo zona sismica, ma perché comunque richiederebbe enormi infrastrutture.

    Il problema non sono solo le rinnovabili ma l'elettricità in sè, se se ne fa un uso così massiccio.

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  5. In qualunque modo la si giri, se alla base non c'è un calo della popolazione umana nessuna soluzione sarà una vera soluzione.
    Dal momento che l'aspettativa di vita si è alzata, e forse si alzerà ancora e anche in altri paesi al mondo , l'unica e fare pochissimi figli in tutto il mondo, con pace all'anima delle religioni e dei sostenitori de "solo con un figlio puoi capire - Le donne sono nate per fare figli - la famiglia, intesa con figli, è tutto senza di essa sei niente - eccetera".
    Avremo una società vecchia?
    Beh, lo abbiamo voluto noi .
    In alternativa si potrebbe scegliere di riabbassare l'aspettativa di vita..
    Delle due l'una.
    D'altronde stanno anche investendo per studiare le modalità per farci invecchiare più lentamente , quindi ancora allungamento della vita.. ma quali nuove nascite.
    Se poi un giorno , chissà, si troverà un altro pianeta e le modalità per andarci , andremo a distruggere anche quello.. lavoro permettendo , visto che la tecnologia sarà anche sempre più concorrente dell'uomo..

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  6. Un testo di Luca Pardi che vi rincuorerà:

    http://ilfenotipoconsapevole.blogspot.com/2021/11/il-buio-oltre-la-siepe-2.html

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  7. Un ottimo post quello di Pardi. Ovviamente non può essere altro che un elenco dei problemi, in presenza di un dato certo: il fallimento di tutte le politiche ambientaliste. Compresa l'ultima farsa tenutasi a Glasgow. La similitudine con l'inizio della guerra al nazifascismo mi trova concorde, tutto appare buio e senza speranza, ma non è detta l'ultima parola. Allora poi c'era Churchill, oggi c'è Greta...e mi fermo qui con la similitudine per pietà. Non abbiamo strade certe, tutto è incerto, tutto da creare con la fantasia della disperazione. Le rinnovabili non salveranno il pianeta, i consumi aumentano ogni giorno, i politici non hanno una visione del problema e la popolazione cresce di 90 milioni l'anno. Chi ha la forza per invertire la rotta? I governi? l'Onu? Gli scienziati? E come se non hanno voce in capitolo? Gli stessi governi contano sempre meno e sono in balia della opinione pubblica, spesso deleteria. Le decisioni si prendono a livelli diversi, spesso nelle sedi finanziarie sovranazionali dove il primo problema resta quello di aumentare sempre di più produzione e consumi. La popolazione umana è vista da quasi tutti non come il problema, ma come una risorsa (siamo alla follia). Come al solito la soluzione non c'è e non è detto che ci sarà mai. Lo stesso Pardi mi sembra affidarsi, a parte la battuta sulla divina provvidenza, agli eventi inaspettati

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    1. Tutto vero quello che scrivi. Ma allora tanto vale piantarla lì e rassegnarsi al peggio che verrà (e che noi, vista l'età, per fortuna non vedremo). Sì, è vero, anche Pardi in fondo non propone rimedi efficaci e da applicare subito (e si affida a una sua divina provvidenza).
      Il prossimo ministro degli Interni tedesco, un verde, dice che la Germania gli fa schifo, non sa che farsene del suo paese (ma intanto si fotte un bello stipendio e vuole imporre ai suoi connazionali (connazionali? che orrore!) le ricette verdi, a cominciare dall'apertura delle frontiere a tutti quelli che vogliono venire a vivere in Germania (migranti, immigrati, clandestini, islamici ecc.). Basta Goethe, anche lui un razzista, basta Shakespeare.
      Il "nostro" (un tale che conosci, un tipo scorbutico che ha fatto il politecnico e ci considera tutti stronzi) dice che "siamo in guerra". Che abbia ragione? Quando la Merkel disse: "Nessun tetto per i rifugiati" dichiarò in effetti la guerra - ai propri connazionali, al popolo tedesco. Non disse solo: "ce la faremo" (wir schaffen das), disse proprio così: "Nessun tetto per i rifugiati" (keine Obergrenze für Flüchtlinge). Non fu una voce dal sen fuggita, ma l'applicazione delle direttive delle elite mondiali, in parte note (Attali, Bergoglio, Schwab, Gate, Soros ecc.). Non dice Bergoglio (un gesuita ateo che non crede nella Trinità e nella verginità di Maria, ma che vuole essere protagonista e lasciare un'impronta, ora getta un occhio anche sulla Cina confuciana) che dobbiamo "accogliere tutti". E nessuno, proprio nessuno, nemmeno Cacciari, che osi chiedere: tutti quanti? Qualche milionata o proprio tutti tutti? Anzi, Draghi dice: bisogna accogliere e trattarli bene, se no non ci vorranno bene, ce li inimicheremo. Lo stesso il 4 novembre va a riverire il milite ignoto ed esalta l'amor patrio, aggiungendo che oggi i nostri valorosi soldati difendono l'Italia in Afghanistan. Un mondo di matti (ma matti con metodo: distruggere il mondo antico, razzista e omofobo, per produrre e consumare, come prima più di prima. E i metodi cinesi vanno benissimo, controllo totale via smartphone. Intanto becchiamoci il green pass, la variante italiana del metodo cinese.

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  8. La rivoluzione verde:

    https://www.aldomariavalli.it/2021/11/06/fit-for-55-lultima-sciocchezza-ambientalista/

    Mah, io non me ne intendo, non ho fatto il politecnico. Così, a pelle, direi che se fossimo meno, meglio molti meno, le cose sarebbero più semplici. Eravamo tre miliardi cinquant'anni fa ora siamo quasi il triplo e si continua a crescere, anche se i tassi di natalità calano, sono già calati, ma i dieci miliardi non ce li leva più nessuno, anzi sfonderemo questo limite, che bellezza.
    Adesso speriamo che non arrivi il solito fesso a dirti che potresti cominciare tu a diminuire il numero dei "convitati al tavolo della vita" (alata espressione di Paolo VI, pardon, S. Paolo VI) suicidandoti. Noi non vogliamo ammazzare nessuno, quelli che ci sono ci sono, però perché non parlare ... di che cosa? Mah, dei limiti fisici del pianeta, del numero di esseri umani che possano godere di una vita decente che comprende - come dice Pardi - cibo, acqua, abitazione, vestiario, un minimo non comprimibile. Uno ha scritto recentemente che ci sono ancora spazi infiniti e acqua a volontà, nelle falde freatiche e dissalando l'acqua marina. A me sembra che il problema idrico sia acuto e per dissalare l'acqua di mare per tutti i nostri fabbisogni ci vuole una quantità enorme di energia che forse solo le centrali nucleari possono fornire. Ah, in California la falda freatica continua ad abbassarsi e di acqua i californiani ne vedono sempre meno ...

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  9. "“Rivoluzione” sembra essere la parola chiave. “Le proposte di Fit for 55 sono niente più e niente meno che una rivoluzione”, scrive il quotidiano tedesco Volksstimme, “Le proposte della Commissione Europea per raggiungere gli obiettivi climatici sono un enorme programma di ristrutturazione non solo dell’economia europea, ma di quasi tutti ambiti della vita” (5).

    Questa Rivoluzione Verde è stata attentamente pianificata dalle fazioni più radicali dell’Internazionale Socialista sin dagli anni ‘60, come un naturale sviluppo del socialismo marxista."

    Non posso che concordare con quanto sopra e con l'intero articolo. Nessuno dei "verdi" e dei politically correct europei ricorda che l'unica vera rivoluzione verde sarebbe quella di controllare le nascite di Homo e di far rientrare il pianeta nei due- tre miliardi di abitanti della specie homo. Tutto il resto è fuffa che non porterà a nulla, a parte il collasso dell'economia europea (e quindi minori investimenti e più inquinamento, oltre che un mare di disoccupati). Corollario di questo suicidio europeo (e forse americano, ma non ne sono sicuro) sarà il trionfo mondiale della Cina comunista, di cui un triste segnale è la prossima annessione di Taiwan. L'unica affermazione giusta a Glasgow l'ha fatta il premier indiano Modi: " delle rinnovabili e dello stop al carbone ne riparliamo nel 2070". Puro buon senso. Anche perché per quell'epoca si spera ci siano altre fonti di energia più affidabili. Ma tutto è una enorme roulette...russa.

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  10. Le contraddizioni di un filantropo (Bill Gates):

    https://www.aldomariavalli.it/2021/11/07/bill-gates-vuole-fattorie-a-basso-impatto-ambientale-e-intanto-viaggia-a-bordo-di-uno-yacht-super-inquinante/

    Articolo un po' moralistico nel sito cattolico del vaticanista tradizionalista Aldo Maria Valli.

    Perché lo segnalo? Non tanto per lo stile di vita di Gates, ma perché di nuovo non si parla del problema di fondo: il numero dei convitati al tavolo della vita. E penso che l'argomento continuerà a restare tabù (ma perché, santo cielo?) ancora per un pezzo. Eppure la Chiesa ha ormai accettato la nuova morale sessuale (a dir la verità a me sembra che stia cercando una nuova clientela, la comunità Lgtb, visto che nessuno va più in chiesa - e la comunità Lgtb è ovviamente lusingata di avere per sponsor la gloriosa istituzione cattolica).

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    1. Se c'è qualcuno che ha fatto personalmente qualcosa su larga scala per la diffusione di contraccettivi nel mondo è proprio Bill Gates (assieme alla ex moglie Melinda). https://www.gatesfoundation.org/our-work/programs/global-development/family-planning

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    2. Gaia vorrei leggere un tuo romanzo, possibilmente su argomento ambientale. Quale mi consigli?

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    3. Ciao Agobit,
      ho scritto un lungo post sul mio blog in risposta a una domanda simile che mi era stata fatta, se ti interessa leggerlo. In genere non so mai cosa consigliare. Non scrivo romanzi "ambientali", non credo nello scrivere romanzi per sensibilizzare esplicitamente su singole questioni. Poi ovviamente se ambienti un romanzo in Friuli certe cose usciranno da sè.

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  11. Ridurre l'aspettativa di vita?
    Vorrei portare la vostra attenzione su due "temi" molto attuali:
    1. campagna "vaccinale"
    2. leggi sul "fine vita"
    Perché vi segnalo proprio questi temi? Fate voi...

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  12. Marcello Veneziani:

    http://www.marcelloveneziani.com/articoli/conservatori-di-tutto-il-mondo-unitevi/

    Segnalo l'articolo perché mi è piaciuto: condivido le opinioni di Putin che - almeno qui - è ragionevole. E in un mondo di pazzi può far bene un discorso di buon senso, spero anche ai lettori di questo sito.

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  13. Buco nero o spriraglio di luce?

    http://www.simofin.com/simofin/index.php/italia/23240-nati-crisi-sviluppo-istat

    Nelle ipotesi più negative (per i demografi e i politici) la popolazione italiana scenderebbe a 47,6 milioni nel 2070. Per i malthusiani invece saremmo ancora molto lontani dall'optimum per l'Italia la cui popolazione ideale sarebbe intorno ai 30 milioni. Comunque il declino demografico sembra segnato e a nulla varranno i pannicelli caldi che il regime intende introdurre (asili nido, assegni consistenti e regalie varie). Ormai molti figli non li vuole più nessuno, nemmeno i sudditi della dittatura cinese, benché sollecitati dal governo a incrementare le nascite.
    Il quadro si presente dunque positivo (meno nascite ovunque). Il vero problema è piuttosto la struttura demografica della popolazione: un'eccessiva e rapida senescenza creerebbe problemi insolubili. A meno che non si aprano le frontiere e si facciano affluire milioni e milioni di allogeni, come qualcuno ha proposto (Emma Bonino: "Ma quale problema demografico per l'Italia? Abbiamo un giardino d'infanzia al di là del Mediterraneo, in Africa!").

    P.S. Le poste norvegesi hanno presentato un Babbo Natale ricchione (termine offensivo secondo le autorità e ormai anche la Chiesa). Dovrei dire forse omosessuale. Ormai l'omosessualismo dilaga e già da decenni, già all'asilo i bambini devono scoprire il loro corpo e masturbarsi. Tutti hanno il diritto di amare chiunque. Questo andazzo è casuale o c'è una regia? Io penso una regia, a cui non si oppone nemmeno la Chiesa (che reinterpreta la storia di Sodoma come castigo divino per la mancata accoglienza degli estranei).

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    1. Senz'altro spiraglio di luce!
      Ad es. un esperto come L.Pardi ha spiegato più volte come quello dell'invecchiamento medio della popolazione (umana) all'interno di un determinato territorio sia un problema ampiamente sovrastimato, tendenzialmente transitorio e cmq decisamente più/meglio gestibile rispetto al drammatico impatto ambientale e sociale di una popolazione in costante crescita quantitativa...

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