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martedì 24 gennaio 2017

Ecce homo

All'apparire del killer i primi a scomparire furono gli esemplari della megafauna. Nel giro di alcune migliaia di anni sparirono i Mammuth, gli ittiosauri, il diprotodonte l'ultimo grande marsupiale, il moa (grande volatile della Nuova Zelanda), l'elefante di Cuvier con le sue lunghe zanne in nordamerica, gli Smilodon felini dai denti a sciabola, gli ippopotami nani e l'elefante nano di Cipro, il procoptodonte un gigantesco canguro dal muso corto, e tanti tanti altri mammiferi, rettili e uccelli di grandi dimensioni. Chi era il grande killer che era apparso circa cinquantamila anni fa, in coincidenza con la fine dell'ultima glaciazione, e che ovunque si espandeva come specie garantiva la scomparsa delle altre specie (soprattutto di grandi animali) nel giro di pochi secoli? Già Wallace nell'800 aveva scritto nel suo The World of Life: "mi sono convinto che la rapidità con cui si è verificata l'estinzione di così tanti grandi mammiferi è dovuta all'azione dell'uomo".
L'estinzione della megafauna, ormai è assodato, si verificò a più riprese e sempre in coincidenza con l'arrivo del killer : l'uomo. Una delle più grandi si verificò 50 mila anni fa e spazzò via i giganti australiani proprio dopo l'arrivo del "sapiens" nel continente. Una seconda ondata interessò il Nord e il Sudamerica circa venticinquemila anni fa - anche lì all'apparire del sapiens-. Il Sapiens assicurò l'estinzione anche della specie affine: l'Homo Neandertaliensis, forse con una diretta azione prototipo di ogni successivo olocausto. I lemuri giganti del Madagascar, gli ippopotami pigmei e gli uccelli elefante sopravvissero fino al Medioevo (alcune centinaia di anni dopo l'arrivo dell'uomo). I moa della Nuova Zelanda riuscirono a resistere fino al Rinascimento, cioè fino all'arrivo dei Maori sull'isola. La sequenza delle ondate di estinzione e la sequenza degli insediamenti umani sono quasi perfettamente allineate. "La comparsa dell'uomo emerge quale unica spiegazione ragionevole delle estinzioni di tante specie della megafauna", scrive Paul Martin dell'università dell'Arizona in Prehistoric Overkill. Anche Jared Diamond conferma: "gli animali della megafauna erano sopravvissuti a innumerevoli periodi di siccità e avverse condizioni nella millenaria storia australiana, per poi morire tutti in poco tempo, quasi insieme e all'improvviso, proprio quando l'uomo ha fatto la sua comparsa". Ma la carriera del Big Killer non è finita qui, anzi. Noi spesso identifichiamo l'uomo distruttore della fauna e della flora nell'uomo moderno che con l'introduzione della tecnologia ha avuto la forza di alterare la natura. Ma le estinzioni della Megafauna lasciano intendere qualcosa di diverso. Anche se è politicamente corretto immaginare un uomo che un tempo viveva in armonia con la natura , sembra che in realtà non sia andata proprio così. L'uomo è sempre stato in conflitto con gli animali, a parte quelli che gli erano utili. Gli animali che erano di grandi dimensioni furono i primi a soccombere, perché erano lenti a riprodursi ed esposti alla caccia e ai cambiamenti ambientali. Poi venne il turno dei più piccoli o di quelli più vicini all'uomo come le scimmie, di cui è prossima l'estinzione del 60 % delle specie. Oggi tocca agli animali selvaggi dell'Africa, alle tigri dell'asia, a tante specie di uccelli del sud america, al bisonte americano, agli orang utang e tante altre specie di scimmie che stanno perdendo il loro habitat per la distruzione delle foreste pluviali e l'espansione delle città e delle terre coltivate. Il rinoceronte di Sumatra si è estinto praticamente ai nostri giorni. Nei prossimi decenni è prevista l'estinzione delle giraffe, delle tigri, dei leoni, di altri grandi felini come le pantere, dei rinoceronti sempre più ridotti di numero. Oggi sono in pericolo anche gli orsi polari, il cui ambiente sta scomparendo per il surriscaldamento climatico. A ritmo crescente spariscono o si avviano all'estinzione molte specie di uccelli. Diverse specie della foresta equatoriale del sud america stanno sparendo durante l'arco di tempo della nostra vita individuale. Molto a rischio sono gli elefanti ancora massacrati ogni giorno per procurarsi l'avorio delle zanne, infame mercato che meriterebbe la pena di morte per cacciatori e spacciatori. Ugualmente devastante la pesca massiva, le sostanze chimiche prodotte dall'uomo e le plastiche che inquinano gli oceani e che stanno avviando all'estinzione molte specie di pesci e di fauna marina.
Nell'ultimo secolo il Big Killer si è trasformato velocemente. La popolazione umana che fino all'ottocento era giunta ad un miliardo (in una lenta crescita durata centomila anni) è letteralmente esplosa nell'ultimo secolo fino a 7,5 miliardi. Se prima il killer delle specie e dell'ambiente agiva lentamente con i ritmi della propria espansione sulla terra, ora Homo con la sua crescita esplosiva agisce come una macchina del massacro specista. Le trasformazioni del paesaggio si sono accelerate in maniera altrettanto esplosiva. Scompaiono le foreste pluviali, scompaiono le savane, si cementificano e si asfaltano praterie e boschi, pianure e colline, coste e paesaggi alpini.Le megalopoli si espandono apparendo dalle foto satellitari come gancrene grigiastre che letteralmente fagocitano il residuo suolo verde e le foreste. Nello stesso tempo vengono messe a coltura intensiva i suoli disponibili per sfamare una popolazione di miliardi di umani e produrre carne negli allevamenti intensivi. Il pianeta cambia a vista d'occhio, giorno per giorno, caratterizzando l'Antropocene come la fine degli ambienti naturali sulla terra e l'alterazione irreversibile chimica e fisica della biosfera. In questo modo la grande estinzione accelera con la fine degli animali selvaggi e migliaia di specie di fauna e flora. La combinazione tra la potenza tecnologica e la moltiplicazione numerica di Homo ha portato alla creazione di una vera e propria "macchina" delle estinzioni in cui la specie umana divora letteralmente le altre specie viventi annichilendo quello che non le serve e addomesticando alla produzione tecnologica le specie ridotte a servizio alimentare (o di svago) della specie killer, come gli animali di allevamento e le piante per l'alimentazione. Homo distrugge tutto tranne ciò che ritiene utile alla sua ulteriore crescita senza limiti. La distorsione delle leggi naturali raggiunge così il suo massimo e la specie Homo sta distruggendo il fondamento da cui ha preso vita, taglia le radici della propria stessa sussistenza in quanto specie tra le specie. Homo non si è formato da solo ma per selezione naturale attraverso l'interazione con tutte le altre specie. Senza la base vivente da cui è nato l'uomo porterà alla fine il pianeta e se stesso in una hybris autodistruttiva. Quello che colpisce in tutto questo è l'assoluta insensibilità degli esemplari di homo verso quello che sta accadendo. Tutto questo assassinio di specie avviene per l'agire insensato di un animale che le vecchie religioni definivano fornito di anima, ma che invece si sta rivelando fornito solo di un egoismo assoluto e violento.
Quando si vedono gli spot televisivi finanziati da organizzazioni cosidette "umanitarie" e fondati su un cieco antropocentrismo in cui vengono mostrati piccoli umani devastati da fame e malattie, nessuno si chiede il perché di queste sofferenze umane. Nessuno dice che quei bambini sono ridotti in quello stato dalla mancanza di limiti demografici che assicurino un rapporto più equilibrato tra risorse del territorio e natalità, e che se non provvediamo a ridurre l'eccessiva crescita demografica la situazione dell'uomo e del pianeta andrà inevitabilmente peggiorando.Queste organizzazioni cosidette "umanitarie" non osano o non sanno farsi le domande essenziali: quale cieco egoismo di specie mi fa vedere solo l'uomo e le sue esigenze, mentre distruggiamo tutta la vita che ci circonda nella meravigliosa varietà di specie che la natura ci ha consegnato? perché non vediamo la violenza che stiamo applicando agli animali facendo estinguere per sempre dal pianeta delle specie ormai ridotte a pochi esemplari, mentre non mettiamo limiti alla nostra riproduzione che ci sta portando verso gli otto miliardi di esemplari? Perché abbiamo perso l'anima prima di ogni altra cosa, relegando il nostro pensiero in assurde idolatrie che vedono solo l'uomo e distruggono tutto il resto? Domande a cui Homo non ha nemmeno iniziato a rispondere, e che peseranno sul nostro destino.

34 commenti:

  1. Ma c'è anche chi vede le cose in modo diametralmente opposto. Per es. il direttore del Foglio oggi, 24 gennaio:

    http://www.simofin.com/simofin/index.php/estero/12459-mondo-rotoli-manifesto

    Secondo Cerasa e Ferrara abbiamo bisogno di una iniezione di ottimismo, così la crescita potrà riprendere. E con la crescita aumenterà l'occupazione e si darà scacco matto alla fame. I due foglianti sono critici verso papa Bergoglio che ce l'ha col capitalismo. Oppongono che proprio grazie al capitalismo una miliardata di esseri umani in più può sfamarsi. Personalmente non capisco perché i due e altri vedano tanto di buon occhio altre miliardate di esseri umani che il capitalismo potrà sfamare. Se non ci sono le miliardate non ci sarà nemmeno bisogno d'inventarsi qualcosa per sfamarle (nuove sementi, acqua potabile à discrétion). Ferrara è un fervente carnivoro e detesta i vegetariani, gli stanno sui cosiddetti (anche ai suoi bassotti). Certo che dieci miliardi di carnivori avranno bisogno di allevamenti intensivi di povere bestie. Ma sembra che stiano mettendo a punto la produzione di "carne artificiale" in laboratorio (partendo da qualche cellula che si moltiplica poi rapidamente). Ma che forma e consistenza avrà? Gli daranno la forma di bistecca fiorentina o di coscia di pollo? Perché un semplice ammasso carnoso dovrebbe essere repellente. Ma chissà la carne artificiale potrebbe essere la nuova frontiera della nutrizione ed essere persino eticamente preferibile perché renderebbe inutili gli allevamenti intensivi.

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    1. In pratica c'è chi si sta attrezzando per darci da mangiare dei tumori. Grandioso, specie se si considera il vecchio adagio secondo il quale sei quel che mangi.

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    2. A meno che non ricorriamo a quanto ci suggerisce Jonathan Swift nel suo "A modest proposal" che risolverebbe alla radice il problema della sovrappopolazione e della povertà...

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    3. "non capisco perché i due e altri vedano tanto di buon occhio altre miliardate di esseri umani che il capitalismo potrà sfamare"

      Non ho letto l'articolo, ma se intendendono che solo la sicurezza alimentare porta alla procreazione responsabile, sembra che i fatti gli diano ragione. Non e' affamando la gente che fa meno figli, anzi ne fa ancora di piu' per compensare le perdite aleatorie. (miliardata sfamata vuol dire miliardata che prima faceva la fame, non miliardata che prima non c'era, la storia recente della fame nel mondo e' cosi' - e' controintuitivo, ma e' cosi')

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  2. Il reinsediamento di lupi, linci, orsi in Svizzera è molto controverso. Una legge li protegge, ma possono essere abbattuti se insidiano gli umani o predano troppo (un lupo perde la predazione dopo l'uccisione di tot pecore o altri animali domestici). Ma tanta gente non li vuole tra i piedi questi animali selvatici. Dicono che non c'è spazio per loro. Il rischio d'imbattersi in un lupo o una lince è minimo o inesistente (il lupo evita l'uomo). Però è vero: non c'è (quasi) più spazio per loro: o noi o loro. Certo imbattersi in un orso non deve essere piacevole. Ma attualmente credo che non ce ne sia nemmeno uno dalle nostre parti (tempo fa ne fu abbattto uno immigrato dall'Italia). Il bello è che quando alcuni anni fa riapparve un orso tutti volevano vederlo, fotografarlo. La sua miracolosa riapparizione faceva battere i cuori. Purtroppo fece anche lui una brutta fine.

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    1. Errata corrige:

      (un lupo perde la predazione). Ovviamente: perde la protezione.

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  3. In fondo il genere Homo è affetto da un delirio di onnipotenza che lo accompagna dalla nascita. Ma, a conti fatti, non mi sembra poi una specie tanto più intelligente delle altre, se il genere umano è causa della propria autodistruzione.

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  4. Articolo sostanzialmente condivisibile, mi limito ad aggiungere che "senza la base vivente da cui è nata" la specie umana rischia MOLTO DI PIU' del Pianeta in quanto tale, che, come sostenuto da autorevoli etologi e naturalisti, risulta possedere una resilienza complessiva decisamente più elevata rispetto a 'Homo S.'...

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  5. Vero quello che dici sulla resilienza. Ma non mi farei molte illusioni. Se vediamo quello che sta accadendo con la cappa di carbonio che stiamo producendo grazie all'attività antropica le conseguenze potrebbero essere ben peggiori della semplice scomparsa dell'uomo su un pianeta che conserva la sua natura. Venere è un pianeta che presenta una atmosfera di anidride carbonica...e temperature al suolo di 400 gradi celsius

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    1. Il problema della terra semmai e' nella carenza di anidride carbonica. Lo stato normale della terra e' glaciale.

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    2. Che poi e' il motivo per cui possiamo consumare il petrolio: perche' a suo tempo venne sequestrato dalle piante e ricondotto al sottosuolo, da cui viene liberato solo grazie all'attivita' vulcanica o dell'uomo.
      Altrimenti niente piante, e quindi niente vita sulla terra.
      Ma il petrolio credo sia nulla rispetto alle rocce carbonatiche, che derivano da sedimentazione pure quelle.
      Le piante fotosintetiche la co2 se la mangiano gustosamente, ma poi la parte che resta sepolta e sedimentata nel sottosuolo non rientra piu' nel ciclo se non a seguito della attivita' umane e telluriche citate all'inizio.
      it.wikipedia.org/wiki/Fitoplancton

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  6. La parola al demografo (Massimo Livi Bacci). Intervista del 14 marzo 2016.

    https://ytali.com/2016/03/14/demografia-e-democrazia-in-un-pianeta-stretto-colloquio-con-massimo-livi-bacci/

    Interessante. Bacci sembra essere moderatamente ottimista. Non esclude nemmeno la pace universale favorita dai sempre più frequenti scambi economici e culturali. Letto giorni fa nel Foglio: "Dove non passano i beni passano gli eserciti." Cioè: più scambi economici meno conflitti (il Foglio è pro globalizzazione e contro il protezionismo trumpiano). Anche per il filosofo indiano Khanna i confini conteranno sempre meno con l'aumentare degli scambi. In questo caso saranno obsoleti, inutili, anche gli eserciti e le atomiche (troppo costosi e pericolosi). Ci aspetta dunque la pace universale in un mondo di cento miliardi d'individui?
    Anche Bacci considera ineluttabile e necessaria l'immigrazione in Italia, visto il calo della natalità nostrana sotto il tasso di sostituzione. Ma non staremmo meglio in trenta che in ottanta milioni?

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    1. Premesso che gli attuali fenomeni migratori di massa hanno evidente natura trans-nazionale e presumibilmente solo in questa ottica possono essere tenuti in qualche maniera sotto controllo, è opportuno affermare chiaramente che "il calo della natalità nostrana sotto il tasso di sostituzione" costituisce una sorta di benedizione provvidenziale (laica) che sfortunatamente gli implacabili natalisti di matrice clerico-nazionalista, catto-comunista e turbo-liberista non vogliono in alcun modo accettare...

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    2. Sergio, non so te, ma io mi rallegro al massimo solo nel pensare che la mia vita e' "a scadenza", sperabilmente non troppo lontana nel tempo.

      Se dovessi credere di vivere all'infinito questo incubo impazzirei ;)

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    3. "gli implacabili natalisti di matrice clerico-nazionalista, catto-comunista e turbo-liberista non vogliono in alcun modo accettare"

      Claudio, fare o no figli e' una decisione del tutto personale.
      Chi li fa?
      Chi se la passa bene e/o ha molta fiducia nel futuro, non certo noi apocalittico-catastrofisti in attesa della imminente fine del mondo, qui dentro.

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    4. pure i latinoamericani che non hanno neppure il "sala'rio minimo"

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    5. quote:"Bacci sembra essere moderatamente ottimista"
      certo che i sognatori ad occhi aperti non mancano mai, che fenomeno deplorevole (il sognare ad occhi aperti)

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  7. "Fare o no figli è una decisione del tutto personale"

    Fino a un certo punto: la procreazione inconsapevole/irresponsabile produce disastri psicologici, sociali e ambientali in serie!
    Eppure la prevista crescita demografica (umana) dell'Africa da 1 a 4 mld entro questo secolo mostra che il mainstream natalista è duro a morire (e sinceramente non penso proprio che tutti i prossimi genitori africani se la passino bene e/o abbiano molta fiducia nel futuro)...

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    1. "Fino a un certo punto: la procreazione inconsapevole/irresponsabile produce disastri psicologici, sociali e ambientali in serie!"

      Quando sono le donne a decidere la procreazione e' responsabile (non per niente le donne sono molto meno ottimiste e facilone degli uomini, piene di ansie e paure).
      Lo e' molto meno quando sono gli uomini e la societa' a decidere.

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    2. Pero', siccome niente e' gratis, e siccome le donne sono anche quelle per cui le comodita' sono dovute e non sono MAI abbastanza, nonostante la "procreazione responsabile", l'impronta ecologica finale e' la stessa. :)

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    3. La "procreazione" è una decisione magari anche personale, ma ha ricadute di tutto rispetto su una moltitudine di persone. A cominciare da quella persona che prima della decisione non esiste e dopo non ha altra scelta che accettare il bonus sempre implicito in ogni "dono della vita": il dono della morte.

      Il bello è che gli stessi che "donano la vita" sono spesso coloro che si lamentano più degli altri per quanto la vita sia dura. Grazie, un bel regalo. Dal prossimo natale regalerò a parenti e amici un bel cilicio (ovviamente con l'obbligo di indossarlo), poi starò a guardare le loro espressioni, ovviamente grate per il dono ricevuto perché e noto che a caval donato non si guarda in bocca.

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    4. Tutti i mammiferi quando raggiungono l'eta' della maturita' sessuale perdono il lume della ragione. Gli uomini e le donne, che sono gli animali piu' pazzi gia' di suo, non fanno certo eccezione.

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    5. "Eppure la prevista crescita demografica (umana) dell'Africa da 1 a 4 mld entro questo secolo"

      Gia' da adesso viene strombazzato questo:

      "L'emergenza Africa, «Senza aiuti 24 milioni di persone condannate a morte»
      L’organismo di sviluppo regionale (Igad) lancia l’appello: in molti Paesi orientali e del Corno mancano acqua e cibo Gli effetti del clima hanno «peggiorato» la situazione" (nota mia nel corno d'africa e' da sempre che il clima e' arido e povero, non per niente e' stato l'ultimo posto ad essere colonizzato dagli ultimi arrivati, cioe' da noi italiani)
      https://www.avvenire.it/mondo/pagine/africa-24-milioni-di-persone-rischiano-la-morte

      Il bello e' che qui in italia e' gia' da secoli che siamo nella situazione per cui e' la legge che obbliga al massimo sfruttamento di ogni risorsa, a causa della eccessiva densita' demografica, tramite tassazione punitiva. Gli incentivi all'agricoltura per non coltivare la terra sono un'anomalia recentissima (e sono stati dati solo per far salire i prezzi delle derrate, cioe' per far si' che anche il contadino possa comprarsi la mercedes), mentre la norma e' ad esempio il decuplicamento punitivo del costo fiscale della casa nel caso non sia occupata da qualcuno (vedi imu, la tassa sui servizi che e' applicata paradossalmente solo su chi non usa i servizi e sulle case vuote - cioe' chi non fa vincere le elezioni). Quindi ci servono piu' migranti possibile per riempirle tutte!

      Per fortuna che quelli di "avvenire" che ora gridano all'allarme siano gli stessi che si sono opposti a ogni forma di educazione demografica in causa di cui ora quell'allarme avviene (vedi la recente polemica papa - reazionari dell'ordine di malta - boeselager, sembra che stia finalmente cambiando qualcosa).

      Che mondo di deficienti... La gente in italia non fa figli? Piuttosto, e' da stupirsi che non ci sia la corsa degli italiani nei centri di eutanasia volontaria svizzeri.

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  8. quote: "Tutti i mammiferi quando raggiungono l'eta' della maturita' sessuale perdono il lume della ragione. Gli uomini e le donne, che sono gli animali piu' pazzi gia' di suo, non fanno certo eccezione."
    Ecco il guaio di mettere uomini e animali (solo mammiferi o pure ovipari e anfibi?) sullo stesso piano: si deresponsabilizza, avalla e autorizza il mancato uso della ragione a favore dell'istinto ed ecco i bei risultati

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    1. Negli uomini, come negli altri animali, l'istinto e' di fare sesso, piu' che di fare figli, evidentemente: visto che appena ne hanno i mezzi scelgono il primo.

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    2. ...e questo comportamento è avallato da quanto riportato sopra. parificare l'uomo ai quadrupedi lo deresponsabilizza (implicazioni etico-religiose escluse -o forse sono proprio queste ultime le ragioni che fanno intendere la deresponsabilizzazione, ponendosi in opposizione ad un mal supposto determinismo ). anzichè usare la ragione usa l'istinto. nell'essere umano, a differenza che negli animali, è la ragione che deve dominare l'istinto e non viceversa.

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  9. quote: "La "procreazione" è una decisione magari anche personale"
    magari, un tempo. oggi a quanto pare NESSUNA decisione è MAI personale. oggi più di ieri e ieri più dell'altro ieri nulla che si faccia ricade su se stessi, ma ogni giorno di più sugli altri, conosciuti e pure sconosciuti.
    il personalismo è purtroppo nato e al contempo caduto in disuso in un periodo imprecisato delle ultime 5 decadi del secolo scorso. nato presumibilmente negli States e svanito a cominciare dall'Europa. in un pianeta dominato dal servo arbitrio (così come affermava il buon Martin Lutero, che al libero arbitrio non credeva tanto quanto non ci credo più neanch'io con il senno di ora), anche se non dal determinismo (concetto peraltro buono a deresponsabilizzare alla grande) nulla di quanto facciamo (quantomeno, come minimo, di importante) ricade mai soltanto nella sfera personale. e se siamo sovrappopolati scordiamocelo del tutto...

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    1. "oggi a quanto pare NESSUNA decisione è MAI personale. oggi più di ieri e ieri più dell'altro ieri nulla che si faccia ricade su se stessi, ma ogni giorno di più sugli altri"

      Questo e' un pensiero molto bello, purche' sia usato come guida comportamentale personale, di coscienza, e non sia invece peddissequamente tradotto (come avviene invece ormai da decenni) in leggi e norme che regolino ogni MINIMO aspetto dell'esistenza, dato appunto che "tutto cio' che facciamo ricade sugli altri".
      Ho recentemente letto l'opinione dello storico Paolo Prodi in proposito, scoprendo che sostiene da decenni cio' che anch'io sospettavo: che il pannormativismo giuridico positivista, la pretesa cio' di avere una legge/norma esplicita che imponga cosa fare in ogni minima questione, ha distrutto le basi della convivenza sociale occidentale, che erano costruite, escluse azioni particolarmente dannose, sulla personale libera decisione etica su cosa sia giusto e opportuno fare, e cosa no. Su questo sono perfettamente d'accordo con Paolo Prodi, e anzi lo ringrazio per aver formalizzato questa questione, che, "per il principio della rana bollita", e' del tutto ignota ai piu', che anzi chiedono accanagliti sempre piu' leggi, sanzioni, norme, salvo dopo un po' scapparsene dall'inferno da loro stessi costruito, per andare ad edificarne un altro, uguale, altrove. :)

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    2. un commento se ne è andato a perdersi chissà dove. avevo scritto che purtroppo la guida comportamentale, a causa dell'egoismo ed egocentrismo umano, risulta fasulla. specie a fronte di tare ereditarie che portano l'essere umano alle bassezze di cui è capace. il sapere che quello che facciamo, specie in un pianeta (o meglio paese, dato che esistono ancora i piccoli paradisi come la Finlandia dove l'egoismo umano sembra quasi inesistente e la popolazione si preoccupa del benessere del proprio prossimo) sovrappopolato, potrebbe far dire (e infatti pare proprio che sia quel che sta accadendo): " ma che bello, posso fare quello che mi garba perchè tanto ci sarà qualcun altro che pagherà il prezzo per me mentre me ne uscirò come un filo di spaghetto". anche se questo qualcun altro saranno spesso e ben volentieri le generazioni future. ma chi è egoista ovviamente se ne infischia anche del benessere dei propri nipoti, basta che sia lui personalmente a fare la bella vita. davanti a questa gente qui (che esiste, te lo posso garantire perchè ne ho conosciuta di persona), il "leggificio" (termine appena coniato) è inevitabile. e data l'imperfezione umana, di conseguenza anche le leggi finiscono con l'essere imperfette.
      quanto al principio della rana bollita, sarebbe? me lo spieghi? non l'avevo ancora sentito

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  10. quote:"Piuttosto, e' da stupirsi che non ci sia la corsa degli italiani nei centri di eutanasia volontaria svizzeri."
    e perchè mai? certo che tale corsa, etica esclusa, farebbe gola alle elites a loro volta in corsa ad arraffare e tenere tutto per sè tale e quale accade in un paese come l'Italia. comodo, farebbe. certo, se si ammazzano tutti i vecchi (tanto per dargli il bel ringraziamento con un sonoro calcio sul didietro dopo che per decenni hanno tenuto su il baraccone delle banane per non farlo affondare), le elites non si dovranno più preoccupare del versamento delle pensioni. risorse che scarseggiano? ricordate questo: se vi chiamate Agnelli, Borromeo, Marzotto e simili, per voi le risorse non scarseggeranno mai. il lavoro per voi non mancherà mai, neppure se il vostro commercio fallisse per bancarotta fraudolenta, poi potrete perfino studiare scienze politiche senza preoccuparvi (tanto per nominare la laurea che si trova in cima alla lista della fabbrica della disoccupazione) perchè appena avrete terminato, per voi non mancherà un posto nel giornalismo o nelle relazioni internazionali. ovviamente se vi chiamate, invece, Pinco Pallo Qualunque la musica sarà diversa. nel primo caso nessuno si preoccuperà di correre al'eutanasia, perchè non dareste certo fastidio come i vecchietti Pinco Pallo a cui si presenta l'obbligo di versare le pensioni

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  11. quote: "Per fortuna che quelli di "avvenire" che ora gridano all'allarme siano gli stessi che si sono opposti a ogni forma di educazione demografica in causa di cui ora quell'allarme avviene (vedi la recente polemica papa - reazionari dell'ordine di malta - boeselager, sembra che stia finalmente cambiando qualcosa)."
    l'essere umano è proprio contraddittorio come ha rilevato Machado de Assis in una delle Histo'rias Sem Data (parte I A Igreja do Diabo)...

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  12. "... i piccoli paradisi come la Finlandia dove l'egoismo umano sembra quasi inesistente e la popolazione si preoccupa del benessere del proprio prossimo ..."

    La Finlandia un paradiso? Ho appena visto il film "Vuosaari" (un quartiere di Helsinki). Nella versione sottotitolata in tedesco il titolo del film era: "L'amore in finlandese". Un film di una tristezza e brutalità incredibile, altro che paradiso! Amore un corno, non fanno che scopare, pestarsi e fregare il prossimo. Ho poi chiesto a un'amica finlandese, che in più è psicologa, se il film fosse uno specchio della vita lassù. Ha ammesso che il film è molto triste, ma tuttavia è un buon film, dice lei, perché è un fatto che incontriamo ovunque gente infelice e fuori di testa. Anche nei presunti paradisi nordici. Un'illusione in meno (che i paesi nordici siano abitati da gente educata e ragionevole). Gli Svedesi poi sembrano completamente rincitrulliti (hanno abolito i pronomi maschili e femminili e creato il neutro: non più lui e lei, bambino e bambina, ma "esso" (hen in svedese). Da non credere che la Svezia abbia dato i natali a Ingmar Bergman e alla sua favolosa troupe di attori (Erland Josephson, Max von Sydow, Ingrid Thulin, Pernilla August, Samuel Fröler, Liv Ullmann - questa è norvegese però - ecc. ecc.).

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  13. mah, le pecore nere, certo, ci sono ovunque esista l'essere umano, è innegabile. ma il bello dei paesi del nord Europa è l'essere meritocratici, dove non sanno cosa sia il clientelismo. per trovare lavoro in nord Europa devi essere capace e non raccomandato da un politico. questa è la cosa che mi fa infuriare finanche molto di più del crimine perchè crea inutilmente emarginazione. parecchie persone capaci, per colpa del clientelismo, hanno solo due strade, se non hanno le conoscenze giuste: andare a vivere per strada una volta che non avranno più i genitori e i nonni a mantenerli o emigrare. questo non è mai successo in nord Europa.
    la tua amica ha ragione a dire che di gente fuori di testa e infelice ce n'è dappertutto, ma comunque non è la stessa cosa vivere in Finlandia e vivere in Italia. ho conosciuto anch'io, in Francia, una persona finlandese e lei descriveva un vero e proprio paradiso (anche se per forza di cose non è il Paradiso). ovvio che se la tua amica è psicologa avrà a che fare con la fascia della popolazione messa peggio. ma per una persona che vuole lavorare seriamente è molto meglio la Finlandia dell'Italia e una donna non si sentirà mai chiedere in un'intervista di lavoro se sta programmando una maternità oppure se ha figli piccoli. perchè in Italia una mamma con figli piccoli è solo un fardello per l'imprenditore di turno, che tartassato al 70% non si può permettere di pagare maternità e permessi parentali che altrimenti fallisce in men che non si dica perchè ha sempre equitalia con il fiato sul collo. invece nei paesi scandinavi mettono gli asili nido dentro l'impresa per permettere alla mamma di lavorare! l'Italia è un paese contraddittorio: fanno i vergognosi cartelloni sull'orologio biologico e poi non danno le condizioni per mantenere dignitosamente un figlio, andassero a pescare! oppure credono che appena arriva una maternità i soldi gli crescono nel vaso di basilico del balcone dell'appartamento. va bè, avrò fatto confusione tra governo e popolazione, in cui in Finlandia il primo si preoccupa della seconda, anche se la popolazione non sempre lo fa con se stessa. la Svezia ha poi di per sè un bel problema (per questo preferisco parlare di Finlandia, Norvegia e Danimarca), di cui un'amica svedese mi aveva detto: la maggior parte degli uomini, così lei mi ha detto, sarebbero omosessuali e quindi le starebbero studiando tutte per fargli mantenere uno status di razza superiore (non illudiamoci, che i movimenti arcigay e consimili hanno lo scopo di sbandierare una malsupposta superiorità omosessuale, se non fosse, perchè mai un crimine contro un omosessuale dovrebbe trascinarsi un'aggravante e lo stesso contro un etero no? parlo delle leggi riguardanti l'omofobia).oppure una questione ancora peggio: la teoria gender, che vuole cancellare ogni identità di genere, in cui anche gli stessi omosessuali hanno da perdere perchè in un genere anche loro si riconoscono. ecco il motivo del pronome neutro. magari però sono io che mi soffermo sul livello in cui questi paesi sono amministrati e ne converrai anche tu che sono amministrati molto meglio dell'Italia (e pure del Brasile e di altri paesi latinoamericani). io poi ho un'altra amica che vive in una regione limitrofe al nord Europa, che dice non se ne andrebbe neanche se l'ammazzassero. dove vive fa la prof di musica (e non perchè nella scuola ce l'abbia messa il politico di turno!), mentre in Italia non avrebbe potuto nemmeno fare le pulizie senza le conoscenze giuste (va bè che se avesse preso un'abilitazione all'insegnamento in Italia, in questo caso avrebbe potuto si, visto che il campo dell'insegnamento sembra ancora in piedi e forse l'unico che dà lavoro, ma la convalida di una laurea estera è pressochè impossibile)

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