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mercoledì 22 gennaio 2014

Guido Ceronetti: i condannati alla pena di vivere



Riporto il seguente articolo di Guido Ceronetti che non si può non condividere. L'attaccamento alla visione antropocentrica della vita umana come valore assoluto non può che portare alla più grande disumanità. In nome dell'uomo si giustifica l'inumano. Il male è sempre lo stesso, come nella sovrappopolazione: considerare la vita umana un bene assoluto in sé, distaccato da tutto il resto come una monade divina e senza pietà per gli altri esseri viventi e per la natura.

"I condannati alla pena di vivere" di Guido Ceronetti

la Repubblica | 22 Gennaio 2014

NON ho saputo di deplorazioni suscitate dalla permanenza di un qualcosa- di-vivente che fu il generale e il primo ministro Ariel Sharon, per circa otto anni, in coma protratto. Si è detto: è morto, ma aveva cessato di vivere otto anni prima!

E il mantenimento in un simile stato di un infelice essere umano — da obeso a spettro nutrito con le sonde e le flebo — viene considerata una fine da agonia normale? Ci siamo adattati mentalmente, moralmente, ad accettare tutto, purché ci resti un simulacro di esistenza mortale? Sbatti la questione in faccia a questi giubilanti ingoiatori di schegge arroventate, di qualunque portento gli venga dalla corte dei miracoli della Tecnologia onnipotente: vi fa o no arretrare di spavento la prospettiva del coma irreversibile protratto per anni e anni, in una sequenza di domani e dopodomani senza fine?
In un mio libro del 1971 fornivo alcuni dati ricavati da pubblicazioni inglesi. Tra le previsioni più ravvicinate (1975) c'era: «Accresciuto potere di protrarre la morte clinica », insieme a quest'altra meraviglia: «Cancellazione dei ricordi ». Per la fine del secolo XX, il più infame della storia umana, si prometteva quest'altro sollazzo: «Ibernazione e coma prolungati» e anche «Chimere umano-bestiali» (vedi l'isola del dottor Moreau, dove ci invita il genio anticipatore di Herbert George Wells), ma qui siamo un poco in ritardo.

Perl'oltreduemila il radioso futuro dei nostri poveri giorni era caratterizzato dall'arretramento illimitato della morte.Ricordo una mirabile sentenza di Flaiano: «Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia respinta». Ariel Sharon: otto anni da Englaro.
Eluana Englaro ebbe sepoltura e pace cinque anni fa, dopo essere stata liberata dal coma in cui giaceva priva di morte e orfana di vita da diciotto anni. Un sondino da bocca a stomaco alimentava questa sventurata creatura come un animale da esperimenti, ma quando il padre Beppino rese pubblico il caso per essere autorizzato a togliere da quell'orrore la figlia — ovviamente con tutte le cautele mediche necessarie — si scatenò la peggiore Italia, l'Italia nera, l'Italia dei senza pietà umana. Per farsi perdonare dai cardinali, Berlusconi ebbe un'uscita memorabile: — Può ancora avere figli!! — E impose una legge alla sua maggioranza in cui si vietava di vietare — anche contro la volontà espressa del paziente o degli stretti famigliari — la nutrizione forzata. La legge sul testamento biologico è ferma da allora (2007), per grazia di un Dio migliore dei suoi prelati (l'orripilante clausola del coma illimitato oggi difficilmente passerebbe): ma tuttora manca in Italia una legge che serva a schivare il ghignante inferno di un accanimento terapeutico in cui la sua stessa famiglia ha voluto Sharon per otto interminabili giri d'anno precipitasse. In Israele la legge laica non vieta di staccare la spina: la colpa di questo crimine di accanimento è del suo stesso sangue.
Purtroppo, contare qualcosa nel mondo è quasi sempre punito da un tacito accanimento per prolungare all'ex uomo potente, miserabilmente, la vita vegetativa. In compenso, la posizione elevata e la raggiunta frollitura dei nostri organi invecchiati sono una sufficiente barriera contro indesiderati espianti. Ma il grande generale israeliano ha subìto un intollerabile trattamento da Englaro e contro questa oscena pratica dobbiamo ringhiare minacciosamente. Se vogliamo (lo vogliamo?) definirci ancora umani.

9 commenti:

  1. Siamo già molto oltre l'accanimento terapeutico : è la terapia stessa per tutti per ogni patologia ad non essere più sostenibile, e parlo dell'occidente...L'individuo come misura della morale ha fallito; serve una morale di comunità e delle specie...

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    1. "L'individuo come misura della morale ha fallito; serve una morale di comunità e delle specie…"

      Che significa?

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  2. Povero Ceronetti! Questo suo articolo gli costerà invettive e improperi dal mondo cattolico e da certi personaggi come Alessandra Mussolini (che diede dell'assassino a Beppino Englaro) e da Giuliano Ferrara che anche lui stravede per i personaggi in coma come la Schiavo e Eluana nonché per i feti cinesi abortiti (lui però non ha generato nemmeno un cucciolo umano, ha solo scopato una vita intera).
    Ma che fare in caso di coma come quello di Sharon o magari di un nostro familiare in quelle condizioni? C'è un articolo del Nuovo Catechismo cattolico estremamente chiaro: l'accanimento terapeutico con dispendio di mezzi e con poche o nessuna speranza di miglioramento è chiaramente condannato. La domanda parrà alle anime belle ma senza cervello cinica: quanto è costato il mantenimento in vita di Eluana e Sharon? Otto, persino diciotto anni di cure per niente! Vorrei ricordare che ogni giorno muoiono circa 200'000 persone a questo mondo (subito rimpiazzate da circa 250'000 neonati). Moltissime di quelle 200'000 persone potrebbero essere mantenute in vita sine die se attaccate alle macchine: la tecnologia odierna è in grado di allontanare la morte, di rinviarla di giorni, mesi, anni. Ma che senso haimpedire con tutti i mezzi a gente moribonda di morire? I mezzi non sono illimitati e occorre utilizzarli perciò in modo mirato, investirli bene. I soldi per tenere in vita Sharon avrebbero potuto forse salvare la vita di 1000 persone in Africa. Penso perciò che dopo fatto tutto il possibile per un malato si debba avere anche il coraggio - e direi la pietà - di staccare la spina. È ciò che desidero per me. Se altri pretende invece di essere mantenuto in vita ad oltranza - pur essendo i mezzi limitati - potrei considerarlo un grande egoista. Qui da noi in Svizzera comunque prima di un'operazione ci chiedono se - in caso l'operazione non riesca o abbia esito negativo - se vogliamo essere svegliati dall'anestesia o essere mantenuti in vita a tutti i costi. Non debbo dire ciò che rispondono le persone ragionevoli.
    Persone come Ferrara e la Mussolini dovrebbero essere obbligate a curare un paziente in coma per almeno un anno: non è un lavoro esaltante, vi assicuro.
    Ma non si danno anche casi di comatosi tornati in vita persino dopo anni? Sembra di sì, ma non so quanti siano, non credo molti. Posso anche capire che una famiglia non si rassegni a lasciare andare un proprio caro: ma se il caso è disperato dovrebbero capire e accettare la sospensione di trattamenti inutili e costosi. Purtroppo la Chiesa in Italia pretende di essere ancora mater et magistra e di avere l'ultima parola sui valori non negoziabili (contraddicendosi pure: vedi sopra il richiamo al Nuovo Catechismo). Visto che la fede non tira più (ormai riconosce anche lei la libertà di religione) la Chiesa si attacca all'etica.

    P.S. Veronesi osservava tempo fa quanto sia assurda l'espressione "accanimento terapeutico": associa termini antitetici. Proponeva perciò la più appropriata espressione di "ostinazione terapeutica.

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  3. Io non ragionerei in termini di specie o di individuo, il problema riguarda il rapporto tra Homo e la natura. Dobbiamo accettare di far parte della natura e non di esserne i padroni. In questo senso la morte va accettata come facente parte del "patto" tra uomo e natura, un patto non basato su diritti (in natura i diritti non esistono) ma su una comune appartenenza che riempie di senso il nostro essere uomini. Il nostro antropocentrismo si basa sul potere taumaturgico della tecnologia e delle macchine, le quali giungono a tenerci in vita oltre ogni limite imposto dalla natura. Ma che valore ha una vita legata al tubo di una macchina? Nessuno, tantomeno la chiesa, dovrebbe interferire nella decisione di un uomo o dei suoi familiari di togliere la propria vita dal potere della macchina per rimetterla nel ciclo della natura. Alcuni anni fa era di moda per alcuni miliardari americani far ibernare i propri cadaveri in vista di una resurrezione tecnologica futura. Non so se quelle macabre e costosissime celle frigorifere esistono ancora, ma rappresentano in maniera plastica la follia antropocentrica di questa stupida scimmia autoproclamatasi sapiens sapiens di volersi staccare dal mondo naturale, finendo per cadere nel ridicolo.

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  4. << Nessuno, tantomeno la chiesa, dovrebbe interferire nella decisione di un uomo o dei suoi familiari di togliere la propria vita dal potere della macchina per rimetterla nel ciclo della natura. >>

    Il comico della posizione della Chiesa su questi argomenti è che alcune volte sostiene che bisogna lasciar fare alla natura e non interferire con la tecnologia (vedi ad esempio per i contraccettivi), altre volte, quando invece le fa comodo (come nel caso del fine vita), sostiene l'inverso, ovvero che bisogna usare la tecnologia fino all'esasperazione.
    Questi la coerenza non sanno proprio che cosa sia...

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    1. Non solo: la Chiesa era contraria, all'inizio del secolo XIX, alla vaccinazione antivaiolosa. Se Dio ci mandava il vaiolo doveva avere le sue ragioni (punirci? purificarci? ricordarci la resa dei conti finale? vattelapesca, ma si sa che i piani Di Dio sono imperscrutabili) e non era lecito contrastare la volontà di Dio …
      La Chiesa tenta disperatamente di rivendicare un ruolo che ormai quasi più nessuno le riconosce: quello di depositaria delle verità della fede e di guida spirituale e morale dell'umanità (beninteso: di tutta l'umanità - vedi la consacrazione del mondo al cuore di Maria di Giovanni Paolo II - il mondo è tutta roba loro …)

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    2. @ Lumen:" comico della posizione della Chiesa su questi argomenti è che alcune volte sostiene che bisogna lasciar fare alla natura e non interferire con la tecnologia (vedi ad esempio per i contraccettivi), altre volte, quando invece le fa comodo (come nel caso del fine vita), sostiene l'inverso, ovvero che bisogna usare la tecnologia fino all'esasperazione."


      Si',e' vero,e' assurdo......
      ogni giorno che passa non mi capacito di come sia la Chiesa e varie religioni più in generale.
      io penso che le credenze spirituali, dell'anima o religioni come le si vuole chiamare dovrebbero parlare solo di amore e tendere al bene dell'umanità e della natura di cui facciamo parte (non siamo "altro" da essa, se la schiacciamo facciamo del male anche a noi stessi).

      e invece no: la Chiesa parla di amore,doce, di fratellanza,dice, di "accoglienza" (sia di figli a gogo,sia di migranti oggi..........pero' in Vaticano non entrano,vabbe' lasciamo perdere),
      ma questi concetti li "traduce" nel fatto che dobbiamo moltiplicarci senza sosta ,senza usare contraccettivi ,al limite l'astinenza perché no, (no al sesso se non per fini procreativi.........),
      accettare figli anche Menomati,
      accogliere centinaia di milioni di nuovi nati ogni giorno,
      vergognarci se aspiriamo ad un minimo di benessere e quindi magari non facciamo figli o ne facciamo uno ( poco tempo fa lessi un discorso di papà Francesco dove diceva che chi fa un solo figlio spesso lo fa per andare in vacanza o altre sciocchezze simili anziché avere una famiglia numerosa......),
      fregarsene altamente se stiamo distruggendo il pianeta che ci dà vita e dal quale dipende la nostra vita (Beh questo la Chiesa non lo dice apertamente ma con i discorsi che fa mi pare sia implicito),

      Ecc........
      E, tenere persone in vita anche quando sono "prive di morte e orfane di vita ".

      Assurdo.
      per me è tutto assurdo non mi capacito e tutto questo mi allontana dalla Chiesa e dalle altre religioni che in quanto a nascite incontrollate (su accanimento terapeutico non so) mi pare siano tutte d'accordo.

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  5. Cara Laura, le religioni sono strapiene di contraddizioni a partire dail loro libri sacri, nei quali si può sempre trovare tutto e il contrario di tutto
    So che non è elegante autocitarsi, ma se ti interessa ne avevo parlato tempo fa nel mio blog in questo post: http://ilfenotipoconsapevole.blogspot.it/2012/07/in-principio-2.html

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  6. Lo leggero',grazie!

    comunque io insisto: quando portare avanti una mentalità o 1 un credo porta a distruzione ,sofferenza, morte degrado morale degrado ambientale eccetera eccetera questa mentalità e questo credo dovrebbero cambiare ,anche se si tratta di religioni vecchie di secoli millenni.

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