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mercoledì 7 marzo 2012

FUSIONE FREDDA: ROSSI PREPARA LA CENTRALE DA 15 MW




Al momento, la commercializzazione di Andrea Rossi riguarda l'Ecat da 1 MW per usi commerciali e quello da 10 Kw per uso domestico. Leonardo Corp. sta già vendendo il primo mentre si sta attrezzando per la produzione di massa del secondo.
Ma l'ingegner Rossi sta lavorando per apportare sostanziali miglioramenti al suo sistema basato sul Nichel-idrogeno. In particolare l'obiettivo attuale di Rossi è quello di produrre macchine che non abbiano bisogno di fonti esterne di energia e funzionino in autosostentamento.

Dal momento che la prima generazione di Ecat realizzati da Andrea Rossi hanno ancora bisogno
di energia elettrica immessa dall'esterno,il loro utilizzo può essere ancora costoso, specialmente in paesi dove l'elettricità è scarsa e con alti costi di approvvigionamento. I primi prototipi di catalizzatori di energia funzionanti con il principio rivoluzionario della fusione fredda (o LENR) sia per uso industriale che per uso domestico possono consentire ai consumatori di avere grandi risparmi, ma non abbastanza per rivoluzionare il consumo di energia su vasta scala.
Ma la seconda generazione, a cui sta lavorando Rossi, dovrebbe permettere il funzionamento in completa autonomia delle macchine senza bisogno di immissioni di elettricità dall'esterno, in maniera da essere realmente in grado di far risparmiare enormi somme di denaro. Rossi ha parlato di un sistema a circuito chiuso con un COP infinito. Se questo si avvera, l'idea di fondo del sistema LENR con produzione di energia abbondante e a buon mercato diventa una realtà. Da quanto riportato in alcune affermazioni di Rossi sul suo sito, la Leonardo Corp. starebbe lavorando ad una centrale da 15 MW di potenza, in grado di trasformare parte dell'energia termica prodotta in energia elettrica mediante un sistema a turbina della Siemens, energia che verrebbe utilizzata per alimentare il sistema Nichel-idrogeno, il quale funzionerebbe così in autosostentamento, senza bisogno di input elettrici dall'esterno. La restante quota di energia sarebbe completamente disponibile per l'utilizzo sia per semplice riscaldamento, sia per l'eventuale ulteriore trasformazione in energia elettrica. Si tratterebbe quindi di un circuito chiuso autosufficiente con produzione indefinita di energia a prezzi infinitesimali (richiederebbe solo la sostituzione della quantità di nichel consumato e dell'idrogeno, ogni sei mesi). La megacentrale da 15 MW potrebbe alimentare in completa autosufficienza interi quartieri, piccole città, grandi fabbriche. Rossi starebbe progettando anche la miniaturizzazione del sistema in modo da renderlo idoneo anche per le piccole applicazioni di uso domestico.

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