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domenica 3 maggio 2015

Expo e sovrappopolazione

All'Expo di Milano si parla di cibo, una ottima occasione per denunciare i problemi della sovrappopolazione del pianeta da parte della specie Homo. Invece pare che del tema in questione non freghi niente a nessuno. Almeno a livello istituzionale o degli interessi dei produttori. A margine della manifestazione è stato anzi presentato un libro sul futuro della alimentazione umana, in cui si sostiene che presto saremo -che bello!- 9 miliardi e che ci dobbiamo attrezzare per mangiare gli insetti, magari allevati come si allevano oggi le galline. Uno dei presentatori del libro ha affermato: solo 20 anni fa ci pareva strano mangiare il sushi, così oggi ci pare strano mangiare insetti, ma vi assicuro che saremo tutti contenti e felici (tutti, si intende, i 9 miliardi di umani!). A questa visione ottimistica e priva di dubbi si uniforma tutto il politically correct che gira intorno alla manifestazione di Milano. Tutto va ben madama la marchesa il mondo avanza verso i 9 miliardi di abitanti, le migrazioni ci inondano di milioni di clandestini, la cementificazione avanza ovunque, l'inquinamento dilaga, l'aria è irrespirabile, il clima si surriscalda, le specie diverse da Homo spariscono, i barconi affondano, l'acqua scarseggia, le foreste scompaiono, gli oceani si riempiono di plastica, l'Africa avrà i suoi due miliardi di umani e la scomparsa di savane, elefanti e leoni, e mangeremo insetti, ma non c'è nessun problema. Le industrie continueranno a produrre cibi contaminati e a base di insetti, il Pil crescerà ancora, ci saranno più consumatori e il Titanic affonderà in un mare di merda ma con i passeggeri che cantano e ballano felici pieni di champagne e di tossici. Per fortuna la consapevolezza del problema comincia ad inquietare qualcuno. Scrive un tale Gian Mario Roggeri nelle lettere al direttore pubblicate sul settimanale Sette del Corriere ( 1 maggio 2015- numero 18):
"Forse non ci vogliamo rendere conto che uno dei più grandi problemi a livello mondiale sia oggi la sovrappopolazione. Quando sento che in Italia o altrove nascono pochi figli,ne sono soddisfatto: vuol dire che almeno qualche popolo "intelligente" c'è ancora. Come si conciliano i dati allarmanti sulla disoccupazione, sulla povertà, sulla (anche) conseguente criminalità, con l'augurio di più nascite o con la tacita accettazione di una immigrazione sempre più fuori controllo? A me pare che l'ipocrisia ed il falso buonismo trionfino in questa Italia allo sbando. Non mi esprimo su altre religioni, ma l'influenza nefasta della Chiesa Cattolica nel mondo ed in Italia in particolare, impedisce di guardare in faccia la realtà: perché dobbiamo commuoverci per milioni di bambini denutriti o malati in Paesi già poveri di per sé? Non sarebbe più logico, anziché sperperare denaro in progetti destinati al fallimento, investire su politiche serie di limitazione delle nascite? L'ignoranza di queste popolazioni fa sì che mettano al mondo figli in modo scriteriato, tanto qualcuno ci penserà e se muoiono se ne faranno degli altri. Nel mio Comune (ma è così ormai ovunque) le famiglie più numerose sono quelle di albanesi, marocchini, ecc., magari con il capofamiglia disoccupato e bisognoso di assistenza da parte dei Servizi Sociali, alla faccia della tanto sbandierata procreazione responsabile. Senza lavoro ma con 4 o 5 figli ed in altre parti del mondo va pure peggio. Siamo troppi sulla Terra e lo sa anche lei, direttore, come sa che l'Africa non diventerà mai un granaio e che ricchi e poveri, grassi e denutriti ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Se siamo 7 miliardi, il traguardo ultimo non è quello di dare da mangiare a tutti, ma ridurre questo numero fino a condizioni di vita migliori per tutti. Perché allora dare lapidarie risposte politically correct? (Gian Mario Roggeri).
Alle giuste parole del signor Roggeri risponde il direttore in puro stile politically correct: "Gentile Gian Mario, lei solleva problemi reali ma giunge a conclusioni a mio avviso aberranti." Certo ha ragione il direttore, mica vogliamo guastare la festa delle imprese che hanno puntato tutto sull'Expo e sul mercato prossimo venturo di 9 miliardi di clienti! Berremo acqua avvelenata e mangeremo insetti, ma gli affari finanziari continueranno a crescere insieme alla popolazione. Almeno finché reggerà il pianeta.

10 commenti:

  1. << "Gentile Gian Mario, lei solleva problemi reali ma giunge a conclusioni a mio avviso aberranti." >>

    Che tristezza.
    E come si può mai pensare di risolvere il problema demografico con degli opinion leaders che ragionano così ?
    Che trovano "aberranti" i suggerimenti sensatissimi, ed anche abbastanza ovvii, di questo avveduto lettore ?
    Vogliamo proprio vedere all'opera i 4 cavalieri dell'apocalisse ?
    Arriveranno, arriveranno. Basta solo continuare così.

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    1. Guarda che sono già arrivati, solo che per ora hanno colpito (per fortuna, e scusa il cinismo) la cocuzza di qualcun altro. Comunque, dalle nostre parti, ci stiamo attrezzando alacremente per ospitarli in pompa magna.

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  2. Il guaio è che i "potenti" non subiranno mai gli effetti negativi di questo schifo di situazione. Troveranno sempre schiavetti disposti a sorvegliare i confini delle loro proprietà ricche di verde e spazi liberi e con frigoriferi pieni di cibo. Saranno sempre gli altri a pagare le spese del politically correct. Mica per niente è politically.

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  3. Osservazione a margine: c'è sempre qualche interesse da proteggere, qualche categoria che ha qualcosa da rimetterci: se in Italia si fanno meno figli e non ci fossero nemmeno quelli degli immigrati, che fine fa tutto il business legato all'infanzia? dai vestiti ai prodotti alimentari, dai pannolini ai giocattoli, dai videogiochi ai farmaci pediatrici, dai pediatri stessi agli asili nido e ai maestri e insegnanti di asilo, elementari e medie, e via dicendo?

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    1. In un contesto socialmente onesto e realmente inteso al bene collettivo, chi è impegnato in quel giro d'affari verrebbe aiutato a transitare in modo indolore verso i suoi antipodi, ovvero l'assistenza agli anziani. Partita pari e patta.
      Mi rendo conto che la mia propensione per la fantascienza si è appena palesata nell'ipotesi del tutto speculativa che noi si viva "in un contesto socialmente onesto e realmente inteso al bene collettivo". Ovviamente non è così.

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    2. :) già, e si potrebbe suggerire alla chiesa cattolica, per non perdere il mercato dei battesimi, di introdurre una scadenza rendendolo soggetto anch'esso, come le macchine, ad una revisione periodica a partire dai cinquant'anni!

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    3. "che fine fa tutto il business legato all'infanzia"

      Tutto il business, non solo quello dell'infanzia: chi riempie gli ipermercati, le case, i cinema, le autostrade, gli ospizi, e infine i cimiteri?

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  4. Si vaben pero' a uno che dice:

    "perché dobbiamo commuoverci per milioni di bambini denutriti o malati in Paesi già poveri di per sé?"

    Dirgli:

    "ma giunge a conclusioni a mio avviso aberranti"

    e' il minimo.

    Bene o male, essendo l'uomo l'animale ricorsivo per eccellenza, non puo' non immedesimarsi, e poiche' nessuno desidera essere lasciato morire di fame, la reazione e' scontata.

    Insisto nel riportare che secondo questo qui sotto, che guarda ai numeri in modo un po' piu' approfondito:
    http://www.ted.com/talks/hans_rosling_religions_and_babies
    il problema delle nascite si sta risolvendo spontaneamente.
    Secondo lo stesso, c'e' un sacco di gente che ignora le statistiche e insiste a considerare un trend mondiale che non esiste piu', che si sta abbastanza rapidamente rovesciando. Gli stessi cattolici in Italia, se non ve ne siete accorti, sono decenni che in tema di sessualita' fanno esattamente il contrario di cio' che predica il loro leader (a parte che sta adeguandosi anche lui, col proverbiale ritardo ma stavolta non millenario, di quella che e' l'istituzione conservatrice per eccellenza, oltre allo Stato). Certo non lo fanno grazie al cinismo del signore che commentiamo sopra.

    Piu' che del Papa, mi preoccuperei degli economisti e degli esperti di finanza e banchieri, che oggi contano MOLTO di piu', sono loro i decisori e padroni, nonche' opinion makers: in quell'ambiente, anche a basso livello, e' luogo comune che la popolazione DEVE aumentare se non si vuole che un paese vada in declino e quindi rovina finanziaria. La popolazione deve aumentare anche in giappone dove la densita' della popolazione e' doppia che in italia, essi attribuiscono alla stasi demografica il suo declino (e non allo scoppio della bolla di popolazione delle passate intemperanze).

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    1. A conferma, guardate qui cosa vede ilsole24ore nell'etiopia col suo trend demografico in salita verticale di cui si parlava qualche post fa:
      http://www.quotidiano.ilsole24ore.com/vetrina/edicola24web/_data/_deploy/S24/20150505/SOLE/clip/17_0a08eec879_0_Clip_1.0.3133065884.jpg

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  5. Voto alla lettera del Sig. Roggeri: OTTO; voto alla risposta del Direttore: QUATTRO.

    C.P.

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