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martedì 17 febbraio 2015

JP Morgan: la crescita demografica salverà il capitalismo



Ormai non si fanno più scrupoli. Gli esperti della società finanziaria JP Morgan leader nei servizi finanziari globali parlano apertamente di crescita demografica come parametro fondamentale per giudicare le aspettative di crescita dei mercati. La crisi, secondo gli esperti della società, si potrà superare soprattutto grazie alla crescita dei consumatori e del conseguente aumento della produzione.  Nell'ultimo report sull'Italia appena pubblicato, la grande società finanziaria, vero tempio del capitalismo  internazionale,  afferma che le aspettative di crescita del paese rimangono basse perché i tassi di natalità ristagnano su livelli di sussistenza e il mercato non si espanderà nei prossimi anni per mancanza di crescita demografica significativa. Ma anche nell'analisi dei vari mercati mondiali JP Morgan ribadisce il criterio della crescita demografica come aspetto centrale per giudicare le prospettive di crescita dei mercati e dei parametri di fondo della società capitalistica.
In un report destinato agli investitori sull'Africa ad esempio gli esperti della banca riferiscono:


"Tre sono i fattori strutturali domestici che stimolano la crescita economica africana: (1) notevole dotazione di risorse naturali, (2) forte crescita demografica, (3) forte bisogno di grandi investimenti infrastrutturali. Quest’ultimo fattore, a sua volta, è determinato da una forte tendenza all’urbanizzazione – si stima che, entro il 2030, la metà della popolazione sub-Sahariana vivrà in grandi città."
Anche per quel che riguarda l'India e la Cina JP Morgan ha le idee chiare:
"Crescita demografica, aumento di redditi e consumi, solidi investimenti in infrastrutture grazie a bilanci pubblici sani, prezzi azionari bassi: per questi motivi l’Asia può essere un’alternativa in tempi di cadute dei mercati occidentali."
Nel tempio del capitalismo internazionale dunque non si fa più mistero che la crescita demografica è considerata la condizione di base per giudicare l'affidabilità degli investimenti e le prospettive del mercato. Questo spiega molte cose, come l'assoluta contrarietà delle grandi banche e delle imprese multinazionali alle politiche di controllo demografico, la loro opposizione alle campagne per la contraccezione e alla necessità di ridurre i tassi di natalità per controllare i fenomeni di inquinamento, degrado ambientale  e riscaldamento globale. La crescita della popolazione e la presenza di un gran numero giovani è considerato dalle società di finanza e dal grande capitale una condizione essenziale per mantenere alti gli scambi, incrementare le vendite e la produzione industriale, mantenere basso il costo del lavoro, espandere i mercati, aumentare la richiesta di finanziamenti anche a medio e lungo termine, incrementare la richiesta di beni di base come i prodotti alimentari , di mobilità, di auto, di tecnologia informatica, di comunicazioni,  di beni di lusso.  La necessità di favorire la crescita demografica per consentire alla produzione e ai mercati finanziari  di crescere ancora a danno dell'ambiente è ancora più esplicito per certi settori. Nelle pagine dei vari report della JP MOrgan e delle altre grandi società finanziarie si accenna senza alcun filtro alla necessità di favorire l'espansione edilizia, la costruzione di infrastrutture, la cementificazione delle campagne (giudicato un fenomeno positivo di espansione anche economica e imprenditoriale), il mercato delle abitazioni, i fenomeni di urbanizzazione e industrializzazione, la creazione di collegamenti ad alta velocità, la costruzione di areoporti, porti, vie di comunicazione, aree commerciali e di scambio. La crescita delle città, senza preoccuparsi delle ricadute sull'ambiente e sullo stress degli abitanti ammassati come animali da allevamento, viene esplicitamente favorita e considerata un indicatore positivo di crescita economica e del Prodotto interno lordo. La cosa che più sorprende è che in questa presa di posizione in favore della crescita demografica, in un mondo di sette miliardi di abitanti avviati ad una crescita ancora più devastante entro la fine del secolo, i rappresentanti dei mercati e del grande capitale si trovano affiancati ai verdi e a tanti ecologisti che si rifiutano di considerare il controllo demografico come un aspetto essenziale per salvare il pianeta e il suo ambiente. Si raggiunge il massimo della stupidità per coloro che si schierano per la decrescita economica e allo stesso tempo considerano la crescita demografica un aspetto di democrazia in quanto favorirebbe la redistribuzione delle risorse. Forse il fatto che le grandi società finanziarie del capitalismo internazionale sono loro alleate nel favorire la crescita demografica farà loro aprire gli occhi?

20 commenti:

  1. Da sempre ho scritto (questa una sola delle pagine) che i capitalismo si nutre dell'aumento di volume della piramide sociale "liquida" in cui risorse e potere percolano verso l'alto.

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  2. Che notizie deprimenti. Il problema è dunque che l'esplosione demografica in corso non è sufficiente per tenere in vita il capitalismo, ci vuole una supernova demografica. E si danno da fare perché il fenomeno si realizzi davvero. Ricordo che quel deficiente di Ciampi diceva che l'arrivo di milioni di africani avrebbe stimolato la domanda. Bisogna consumare, consumare, consumare. Solo così il carosello continua a girare e "si creeranno nuovi posti di lavoro", giustificazione di ogni scempio. Già, l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro. E il lavoro chi lo crea? Si sono dimenticati di dirlo nella costituzione. Forse lo Stato? I Romani erano in fondo modesti, si accontentavano di pane e giochi. I nostri eroi moderni vogliono invece il posto fisso o in alternanza il reddito di cittadinanza garantito senza far niente: ci siamo evoluti perdinci.

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  3. Guardate cha la ragione per cui una banca punta sulla crescita e' banale e intrinseca al modo in cui viene creato il denaro cosiddetto "fiat" oggigiorno, anche dagli Stati, cioe' attraverso il prestito ad interesse: solo se c'e' una crescita economica superiore al tasso di interesse il debito totale non esplode esponenzialmente e quindi il pagamento dell'interesse sul prestito puo' essere onorato!
    E' per questo che il PIL deve sempre e solo crescere.
    L'economia in sostanza cresce perche' gli agenti economici hanno un'incudine permanentemente appesa ai coglioni, ma sono felici perche' cosi' si ottiene il progresso.

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    1. Dimenticavo che di questo dovete ringraziare gli economisti, che solo per modestia preferiscono tenere sullo sfondo questo fatto, per non parlare di quell'altro fatto per cui tutta la spesa pubblica viene per regola contabile aggiunta nel PIL, cosi' il metodo piu' semplice per farlo crescere e' aumentare la spesa pubblica all'infinito, fare debito, e poi aggiungere un'altra incudine ai coglioni di cui sopra, che altrimenti si annoiano. Coglioni intesi sia come oggetti che come soggetti.

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  4. Il livello di attendibilità di questi loschi figuri si evidenzia anche solo osservando la sonora IDIOZIA secondo la quale "le aspettative di crescita del paese [l'Italia] rimangono basse perché i tassi di natalità ristagnano su livelli di sussistenza e il mercato non si espanderà nei prossimi anni per mancanza di crescita demografica significativa". Questi hanno fumato crack, sono completamente imbecilli o sono falsi come Giuda e ci prendono per il culo, o tutte e tre le cose contemporaneamente. In Italia la crescita demografica è tragica e spaventosa a causa dell'immigrazione! Il fatto che questi non ne tengano conto e affermino il contrario dà anche da pensare che vogliano mischiare nel torbido, creare cortine di fumo che confondano le idee a chi è solo superficialmente informato o completamente disinformato. I più paranoici, con buone probabilità di cogliere nel segno, potrebbero arrivare ad ipotizzare che facciano parte della cerchia di coloro che hanno creato il fenomeno dell'invasione migratoria del nostro territorio e che stanno attivamente lavorando affinché continui e si rafforzi nel tempo. L'invasione migratoria è la pistola, e occorre neutralizzarla al più presto e con ogni mezzo lecito o illecito (come farebbe qualsiasi persona sana di mente trovandosi di fronte alla canna d'una pistola ancora fumante dalla quale è partito il colpo che l'ha ferito); immediatamente dopo occorre rivolgere le proprie attenzioni ai criminali che della pistola tengono in mano il calcio, perché sicuramente spareranno ancora, e con mira più sicura.

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    1. "... L'invasione migratoria è la pistola, e occorre neutralizzarla al più presto e con ogni mezzo lecito o illecito."

      E come? Il flusso è ormai inarrestabile. Ci sono poi anche quelli che sono favorevoli (stranamente li trovi a sinistra, ti danno persino dell'islamofobo - o forse non è nemmeno strano). I paesi "più accoglienti in Europa" (in percentuale) sono la Svezia e la Svizzera.
      La Svezia (9 milioni di abitanti) ha accolto l'anno scorso 100'000 migranti e intende aumentare la quota "perché al Nord c'è ancora posto" (quanto sono buoni i socialdemocratici svedesi!). Ma, guarda un po', anche in Svezia ci sono problemi d'integrazione. Intanto Malmo, la seconda città svedese, è ormai africana.

      Io non so se questa invasione è stata davvero programmata e voluta da qualcuno (qualche dubbio ce l'ho quando sento certi discorsi). So che nessuno "accoglie" in casa sua (nella propria abitazione) i dannati della terra mettendo loro a disposizione la tavola, il letto, il conto bancario e magari anche la moglie. La nostra abitazione è "sacra", non per niente le effrazioni, i furti sono traumatici per chi li subisce, più della perdita di oggetti e valori.
      "... l'urne de' forti, o Pindemonte, e bella / e santa fanno al peregrin la terra / che le ricetta" (I sepolcri).

      Contrariamente a quanto si crede lo zerbino davanti alla porta non serve in primo luogo per pulirsi le scarpe, ma indica all'estraneo che sta varcando un limite sacro: la casa in cui entra non è la sua e merita rispetto.

      Ma nella nostra arrendevolezza all'invasore non ha la sua parte, forse notevole, la nostra cattiva coscienza? Noi stiamo relativamente bene (non certo tutti gli Italiani!) e non ce la sentiamo di respingerli perché sono poveracci (come i tanti italiani che emigravano in tutto il mondo). Con la differenza, sostanziale, che gli italiani rispettavano le regole, a cominciare dai permessi di soggiorno. Ancora negli anni Ottanta agli Italiani residenti in Svizzera (residenti!) non veniva rinnovato il permesso di residenza se restavano senza lavoro: dovevano tornarsene in Italia, anche dopo decenni di soggiorno in Svizzera. E il sottoscritto, che vive da 57 anni in questo paese, deve rinnovare ogni cinque anni il permesso di residenza e non ha alcun diritto politico, nemmeno a livello comunale!

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    2. Davvero ti sei bevuto questa bufala secondo la quale i flussi d'invasori sarebbero inarrestabili? Io piuttosto vedo una situazione nella quale le dirigenze non solo non vogliono arrestarli, ma agiscono in ogni modo possibile per aumentarli. Ovvio che poi raccontino panzane come quella della inarrestabilità per poter mettere in atto al meglio i propri piani.

      Per quel che ne so, il grosso dei flussi è arrestabilissimo, anche perché disarmato; so anche che le forze dell'ordine hanno i mezzi per fermare quantità considerevoli di persone e, una volta fermate, hanno i mezzi per liberarsene, solo che quelle forze dell'ordine sono nelle mani degli stessi che si danno tanto da fare per crearli, i flussi, per cui gli ordini di scuderia sono evidentemente diversi (in modo occulto o palese, non ho mezzi per conoscere le direttive interne delle forze dell'ordine ma so bene che in ogni ente ci sono documenti ufficiali e prassi quotidiane, e che non sempre le due cose collimano).

      Se le forze dell'ordine, intese come forza di polizia civile, non dovessero bastare... be', cosa paghiamo a fare le spese militari che gravano sul groppone di tutti noi? Le pagano forse i Cinesi di Prato? Le pagano i Rumeni ubriachi che intasano i Pronto Soccorso di tutt'Italia per far sistemare teste rotte e ferite d'arma da taglio frutto di risse idiote? L'esercito è e deve essere il sicario al servizio di chi quei servizi li paga, se no tanto vale liberarsene. Altro che intervenire in Libia! Non è di quello che abbiamo bisogno -- la Libia ai Libici, l'Italia agli Italiani.

      Un altro livello al quale si agisce per non fermare ma incentivare l'invasione è quello giudiziario, e gli organi giudiziari sono non solo vicini alle dirigenze che contano, ma sono essi stessi parte di quelle dirigenze con un forte potere discrezionale che usano, guarda caso, in modo "curiosamente" uniforme. Uno più uno continua a fare due.

      Il sistema giudiziario, inoltre, agisce secondo il mandato delle leggi emesse da un legislatore che è fortissimamente condizionato dai loschi figuri dei quali si parla nell'articolo qui sopra. (dico, hai presente la storia del benzinaio attualmente accusato perché ha osato agire in difesa di se stesso e di quelli della propria cerchia?) Vedi bene che è come una circonferenza: gira in modo equidistante intorno allo stesso centro e non si capisce bene dove cominci e dove finisca.

      Sulla cattiva coscienza... Non so come sia messa la tua, ma la mia coscienza è a postissimo. Non sono sensibile ai ricatti morali, ma proprio per niente. Chi ha scheletri nell'armadio si faccia carico in proprio delle esigenze d'espiazione che ritiene più adatte al suo caso.

      Ma cosa sto qui a raccontare? Tanto, vi vergognate di ammettere quello che realmente vi passa per la testa. Anche su questo contano le dirigenze. Conoscono bene i loro "polli".

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    3. "Ma cosa sto qui a raccontare? Tanto, vi vergognate di ammettere quello che realmente vi passa per la testa."

      Di cosa mi vergognerei io? E che cosa mi passerebbe per la testa? Nemmeno io sono sensibile ai ricatti morali che subiamo ogni giorno.
      Condivido quello che scrivi. È un infamia che ormai non si possa più dire qualcosa senza che il solito imbecille insinui che sei razzista, xenofobo, fascista. Guarda come danno addosso al povero Sacchi per aver detto che ci sono troppi ragazzi di colore nelle nostre giovanili (e quindi poche speranze per la nazionale - fra parentesi, a che serve ancora la nazionale se siamo ormai tutti uguali, bianchi rossi neri e gialli?). Il calcio è ormai uno schifo, squadre composte persino da 11 stranieri (si può dire stranieri, o anche questa parola è sintomo di razzismo o xenofobia?) e appartengono agli Emirati o ai tailandesi! I tifosi devono essere proprio scemi per andare ancora allo stadio, come ci si può identificare con quei giocatori?).

      L'UE ha cancellato le frontiere degli Stati membri. Il concetto di frontiera, confine, è sorpassato - dicono i progressisti, il mondo è globalizzato, ognuno deve avere la libertà di vivere e lavorare dove gli pare. Davvero? Anche in casa mia (l'Italia)? Ma non staremo un po' strettini, anzi peggio delle proverbiali sardine. Eppure nonostante questo si fa ancora la guerra per difendere i confini, ci sono 197 stati coi rispettivi eserciti che servono proprio a difendere l'integrità territoriale, ovvero i "sacri confini della patria", e a non far passare lo straniero (la canzone del Piave vale ancora: "indietro va' straniero!"). L'Ucraina fa il diavolo a quattro per alcune centinaia di chilometri quadrati, tutti a ripetere che la sovranità nazionale va rispettata, ma poi dobbiamo subire l'arrembaggio degli Africani che poverini hanno tanti figli e dobbiamo farcene carico perché non è giusto che noi mangiamo e loro no!
      Non mi sono bevuto la bufala che i flussi sono inarrestabili: è un'evidenza, andiamo a prenderli persino sul bagnasciuga libico! Che ci siano un piano e connivenze mi sembra chiaro, basta sentire o vedere come agiscono i nostri governanti.
      Però ti ho chiesto: come fermarli? Secondo me bisogna partire dal principio di sovranità. Quell'idiota della Spinelli dice che il concetto di sovranità fa ormai ridere, gli Stati europei sono ormai superati (viva l'UE e i prossimi Stati Uniti d'Europa). Però la Spinelli è lo stesso per una difesa comune europea. E cce credo che ce vo' na difesa! Per fermare l'invasione per esempio. Ma la Bonino dice che l'UE ha bisogno di 50 milioni di stranieri entro il 2050 (eh già, il declino, l'inverno demografico italico ed europeo).

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    4. Bonino! Quella che alcuni (mica pochi, nè) addirittura auspicavano potesse assumere la carica massima delle "nostre" istituzioni... bel tomo, quella! E davvero astuti quelli che la indica(va)no come una persona dall'alta rappresentatività e dall'alto "rigore morale"! La mia opinione è diametralmente opposta.

      Sul fermare... considera un po' come ti fermano i carabinieri se all'alt pigi sull'acceleratore e sgommi? Le mitragliette non le hanno mica per niente, no? E mi risulta che anche i mezzi della Marina abbiano a bordo un certo armamentario, tra l'altro molto costoso e tra l'altro pagato pure da me (parlavo dell'Esercito come dei sicari di Stato, se ricordi; o quel ruolo vale solo se c'è da manganellare la gente nelle manifestazioni "sbagliate"?). E' inutile girarci intorno: per fermare un'invasione occorrono misure energiche. Se, avendone la necessità (e c'è) e i mezzi (e ci sono), non si ricorre a quelle misure è perché abbiamo "scelto" (= ci hanno imposto) le dirigenze sbagliate. Richiamo qui il mio esempio sul cane e sul bastone, che è proprio il caso.

      Cosa ci si aspetta, che ci pensi in prima persona alla difesa del territorio dalle invasioni? Si potrebbe anche fare... mi si forniscano i mezzi e le pezze giustificative del caso e non avrei remore. Io. Ma sono, notoriamente, un "tipo strano" e per alcuni perfino "poco raccomandabile". Forse semplicemente esasperato? Stremato? Impaurito? Fai tu.

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    5. Forse settant'anni di relativa pace in Europa ci hanno rammollito e rincoglionito e non sappiamo o non vogliamo più difenderci: se necessario ci sono poi gli Americani ... hanno depositato pure atomiche nel nostro paese per ogni evenienza ...
      Hai già sentito parlare del piano Kalergi? Non so cosa pensarne, ho letto qualcosa su Wikipedia.

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    6. Sì, il piano Kalergi l'ho già sentito nominare. Ora, non so se 'sto Kalergi c'entri o no con l'attuale situazione italiana, però sono sicuro che quel che sta succedendo in termini di invasione del nostro territorio non è un fenomeno spontaneo e che a pianificarlo e metterlo in atto ci stanno pensando scientemente (e dunque colpevolmente) le "nostre" dirigenze nel senso più ampio del termine. A nostro* danno. Le ragioni posso immaginarle, ma non posso millantare conoscenze sufficienti a sostenerle come assolutamente certe.

      *Le dirigenze delle quali parlo non fanno parte del "noi", sono come un corpo estraneo patologico e patogeno che alligna nel nostro organismo sociale. Sicuramente anche a livello di sottoposti esistono delle cellule altrettanto patologiche, ma il loro potenziale patogeno è infinitamente inferiore. Diciamo che ci vorrebbe un antibiotico mirato... molto mirato...

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    7. "... invasione del nostro territorio non è un fenomeno spontaneo e che a pianificarlo e metterlo in atto ci stanno pensando scientemente ... "

      Forse, probabile, quasi certo. Manca però la prova provata (che ovviamente non scopriremo). Puoi dire: ma è l'evidenza stessa, guarda cosa sta succedendo ormai da anni. Ma l'invasione (parola ovviamente politicamente scorretta) dall'Africa (ma anche da molte altre parti del mondo, arrivando anche dall'Afghanistan e dal Pakistan) dovrebbe essere dovuta da un lato all'esplosione demografica (che si continua a negare: per Verdi e Rossi il problema non esiste!), dall'altra dalle varie guerre in atto (sembra che ci siano 50 milioni di profughi nel mondo).

      Sembra che ormai il problema più grave sia il razzismo (e l'omofobia). Non passa giorno senza che si denuncino la xenofobia e il razzismo di qualcuno anche per banali affermazioni a cui una volta nessuno avrebbe fatto caso.
      Grazie anche a Internet e a Facebook si creano casi dal nulla, come l'altro giorno per la frase di Sacchi (che come allenatore non mi piaceva, era un po' montato e aveva soprattutto fior di giocatori nella rosa grazie al presidente megalomane: facile vincere scudetti così).
      Anche per quelli di Bruxelles xenofobia e razzismo non hanno diritto di cittadinanza nell'UE: noi siamo in primo luogo europei, dobbiamo sentirci tali. E se non ti senti tale bisogna educarti, farti capire che la diversità è ricchezza (compito della scuola è di "educare alla diversità"). La Merkel non parla più di "popolo tedesco" (anche questa parola è razzista), ma di "cittadini europei". Fanno a gara a lodare la costituzione italiana (quel fesso di Benigni e l'ex comunista o oggi atlantista sfegatato Napolitano) e non dicono che non conta più un cazzo perché l'Italia ha perso la sua sovranità. La libera circolazione all'interno dell'UE ha un preciso scopo (a dir la verità pochi o nessuno si sposta in Romania, Bulgaria o Ucraina ...). Poi ci si mette anche il papa con la tenerezza, la fratellanza e l'armamentario pauperista (adesso la Chiesa, dopo aver sconfitto la pedofilia, guida anche la falange ecologica, e "con una marcia in più" (indimenticabili parole di G. Amato che per un pelo coronava la sua carriera con il Colle).
      Insomma, un piano ci deve essere, non hai torto ...

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    8. Più che un piano io ci vedo il culmine del nichilismo occidentale già previsto e visto dai filosofi più illuminati come Schopenauer e Nietzsche, da Heidegger e Derrida. La fine delle appartenenze, delle culture nazionali, dei valori della tradizione erano già in nuce all'origine dell'Illuminismo. L'avanzata della scienza e l'uniformizzazione tecnica del pianeta ha cancellato le differenze e ha visto la massificazione delle culture in una metacultura della virtualità, del mercato e della mercificazione universale. L'Europa (più degli Us) si è fatta addirittura portavoce di questo nuova visione uniformante: non a caso è in europa che si impone in modo totalitario l'annichilimento del concetto di appartenenza, di storia nazionale, di confine, di confronto tra culture diverse. Tutto è uniformato e parificato, ogni cultura vale l'altra, ed è vietato -fino a costituire reato- scorgervi differenze. Ogni uomo vale l'altro, ogni individuo è intercambiabile, non viene da nessun posto e non appartiene a nessun posto; così l'uomo diviene un nulla culturale, si svuota di contenuti, fino a rimanere un puro consumatore. Il cittadino del mondo è un consumatore e nient'altro. Produzione e consumo sono l'alfa e l'omega della vita, in mezzo c'è solo il mercato. Ogni terra è uguale all'altra, Roma, Londra, Kuala Lumpur e Honk Kong sono la stessa cosa ( e si assomiglieranno sempre di più), le differenze, ogni differenza è un disturbo, una turbativa del mercato globale. Per questa ideologia totalitaria del nichilismo delle cultura, l'uomo si massifica sempre di più, diviene semplice numero. L'unico valore è la sua moltiplicazione, uno, due-sette miliardi, presto nove poi dieci-dodici e via distruggendo il pianeta, ma aumentando i consumatori e la produzione in un circolo chiuso in un nietzschiano "eterno ritorno" all'uguale. Ogni distinzione che qualche disperato vuole conservare...viene tacciata di razzismo, xenofobia, esecrata come un tentativo di reintrodurre una differenza, una parvenza di cultura, una appartenenza ad una tradizione e ad una storia di un popolo o di una terra. Secondo il trionfante nichilismo europeo nulla deve avere più storia, ma solo numeri, numeri in continua crescita

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    9. << Tutto è uniformato e parificato, ogni cultura vale l'altra, ed è vietato -fino a costituire reato- scorgervi differenze. Ogni uomo vale l'altro, ogni individuo è intercambiabile, non viene da nessun posto e non appartiene a nessun posto >>

      Caro Agobit, anche io mi rammarico per la perdita di identità culturale, e non mi nascondo certo i gravi limiti e difetti del capitalismo mercantile, che ci porteranno sicuramente al collasso.
      Ma - per essere onesti - gli vanno riconosciuti due meriti, che ne spiegano forse il rapido successo:
      - l'aumento del tenore di vita nell'immediato (al futuro basta non pensarci) ,
      - la riduzione della spinta bellica tra i gruppi e le nazioni (ci si arricchisce di più commerciando, che con le guerra di conquista).

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    10. Caro Agobit,
      hai scritto un ... poema, bellissimo. Sì, vedo anch'io le cose così. Se posso aggiungere un tocco di ... nichilismo, considera anche la distruzione della famiglia: basta anche le piccole (e grandi) mafie familiari o il familismo, basta con decrepiti e vagamente - che cosa? ma è ovvio: xenofobi, razzisti e omofobi termini come padre, madre (vuoi mettere con genitore 1 e genitore 2, poi oggi ormai possiamo aggiungere anche genitore 3 e 4), termini oscurantisti come popolo, patria, identità (personale e culturale). C'è però una cosa che i nemici acerrimi di ogni discriminazione (che trovi ovviamente e soprattutto a sinistra) non accetteranno mai: la messa in comune dei loro redditi, questi restano privatissimi e insindacabili, da difendere (come le loro residenze) coi denti (e filo spinato, polizia e bazooka). Come sono stati presi in giro i mitici lavoratori!

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    11. "Se posso aggiungere un tocco di ... nichilismo"

      E' solo perche' siete ben lontani dall'essere degli Ubermensch che vi sentite in difficolta' per cosi' poco.
      Puah.
      Non e' detto che stia scherzando.

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  5. > bufala secondo la quale i flussi d'invasori sarebbero inarrestabili?

    Contenimento prima, riduzione poi.

    Pero' prima bisognerebbe prendere atto de Il Problema.
    E questo non e' possibile con gli scafisti bianchi cattocomunisti.
    Essi possono contribuire a mitigare prima e risolvere poi nello stesso modo che un branco di topi affamati possono garantire la sicurezza delle forme nella caciaia di Santa Lucia.
    Cioe', noi abbiamo i pseudo sinistri alla Vendola che sdilinquono per l'invasione dei "fratelli" che nel loro linguaggio si dicono fascioislamici, oppure la pseudo femminiista Boldrini che si vela il capo per omaggiare il tempo della misoginia (moschea).
    Ecco, i conigli a guardia della cassa di carote.

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  7. CLAMORI (F. Battiato - 1982)

    Clamori nel mondo moribondo/clamori nel mondo.
    Ciuffi d'isotopi in mano / passeggio tra le particelle dei miei atomi / nuclei pulsari, neutroni e quasari / il mondo è piccolo, il mondo è grande / e avrei bisogno di tonnellate d'idrogeno.
    Infestati di ragnatele / pieni di minuscoli computers / mangiando farfalle giapponesi / mosche giganti sputano dati / dando il totale sui disoccupati.
    Clamori nel mondo moribondo / clamori nel mondo.
    Sangue nero di Harlem / manometri affollati a Wallstreet / nel fango delle cifre tutto se ne va
    guerriglia nella giungla / ma sotto un tetto di palme / amore mio / lunga sarà la fine.
    Sceicchi custodi / di passaggi a livello nel deserto / spargono lacrime di petrodollari / sufi soffocati, Mullah immobili / nel silenzio delle sparatorie.
    Clamori nel mondo moribondo / clamori nel mondo.


    L'ESODO (F. Battiato - 1982)

    Gloria in excelsis deo / Gott mit Uns / Ein Zwei Drei
    prima che la terza Rivoluzione Industriale / provochi l'ultima grande esplosione nucleare / prepariamoci per l'esodo / il grande esodo / un esodo / per noi giovani del futuro.
    Fine dell'imperialismo degli invasori russi / e del colonialismo inglese e americano / prepariamoci per l'esodo / il grande esodo / un esodo / per noi.
    Nelle vie calde la temperatura s'alzerà / moltitudine, moltitudine / non si erano mai viste / code tanto grandi, tanto lunghe / tanto grandi, tanto lunghe. / Moltitudine, moltitudine / mamma mia che festa.
    Gloria in excelsis deo / Gott mit Uns / Ein Zwei Drei
    arriveranno da tutte le parti / dalle città, dalle campagne / dal nord (sud) dal sud (da ponente, da levante) per l'esodo / il grande esodo / un esodo / per noi.
    Nelle vie calde la temperatura si alzerà / moltitudine, moltitudine / non si erano mai viste / code tanto grandi, tanto lunghe / tanto grandi, tanto lunghe. / Moltitudine, moltitudine / mamma mia che festa.

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