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venerdì 24 ottobre 2014

Renzi paga le mamme: ancora più figli

Non basta l'arrivo di 400 mila immigrati ogni anno. Non basta l'aggiunta di una città come Padova ogni anno alla cementificazione del territorio italiano. Ora il governo guidato da Renzi vuole più nascite, più densità demografica, ancora più abitanti in un paese fatto di poche pianure e 60 milioni di umani stipati in un territorio diffusamente urbanizzato, dove le case vengono costruite persino sul letto dei fiumi, spesso costretti a scorrere in tunnel innaturali scavati sotto le case, come dimostra il caso recente di Genova. E che dire delle coste italiane completamente edificate? In Emilia-Romagna viene persino a mancare il territorio verde per far pascolare le mucche che producevano il latte per il famoso parmigiano. Troppo cemento, troppe case, troppi capannoni, troppo asfalto, troppe discariche. In Campania, l'antica "Campania Felix" dei Romani c'è la più alta concentrazione demografica del paese. Se si rivolta una zolla di terra con la vanga viene fuori il fetore chimico delle sostanze tossiche che, interrate dalla camorra, stanno inquinando tutta l'agricoltura e tutti gli allevamenti. Eppure secondo Renzi questa Italia ha bisogno di altra gente, altri umani, più alta densità demografica, più città, più cemento, più rifiuti, più emissioni, più anidride carbonica, più fertilizzanti, più chimica, più auto. Più immigrati, visto che non ha fatto nulla per impedire sbarchi e nuova immigrazione.
Quando Renzi parlava alla Leopolda da semplice candidato PD aveva accennato una volta al problema del consumo di territorio verde. Essendo il personaggio facile agli annunci sparati e mai realizzati, aveva annunciato lo stop al consumo di suolo tra i suoi programmi. Come ciò sia compatibile con il massiccio afflusso di immigrati a cui ha più volta annunciato accoglienza e con i programmi per aumentare le nascite in Italia è veramente di ardua comprensione. Se aumentano arrivi di immigrati e le nascite degli autoctoni bisognerà costruire case, strade, scuole e infrastrutture per la nuova popolazione di residenti.Bisognerà dare lavoro, fabbriche, uffici, sanità, chimica, prodotti, consumi, riscaldamento, e bisognerà far fronte alla maggiore produzione di rifiuti. Bisognerà costruire centri commerciali, luoghi di culto, centri sportivi, luoghi di svago. In questa maniera il paese è destinato ad ulteriore cementificazione, a perdita di patrimonio paesaggistico, a maggiore inquinamento del suolo e delle acque, al peggioramento della qualità dell'aria delle nostre città, al peggioramento complessivo della qualità della vita nel nostro paese. Importare povertà in una situazione in cui lo sviluppo ha dei limiti intrinseci naturali ed economici, significa inoltre aumentare le spese per un paese già sovrappopolato e per di più in recessione economica, con altissima disoccupazione, soffocato dal debito pubblico e dilaniato dalla criminalità.
Quello che bisognava fare per salvare il paese è proprio l'esatto contrario rispetto al programma di Renzi di incentivare le nascite con gli 80 euro al mese alle neo mamme per tre anni. Bisognava aiutare le coppie senza figli con una forte detassazione, e aumentare le imposte progressivamente col crescere del numero dei figli. Disincentivare le nascite è l'unica speranza per ridare un futuro al paese e come estremo tentativo per salvare quel poco di natura che ancora rimane. Se qualcuno teme che il paese rimanga spopolato basta guardare le sterminate tendopoli che occupano vaste aree della Libia e che accolgono coloro che, provenendo da tutta l'Africa, si accingono ad attraversare lo stretto tratto di mare verso l'Italia accogliente e soccorrente con le sue navi. C'è inoltre l'arrivo massiccio di giovani immigrati da Asia e dal medio oriente. Non c'è pericolo che non si paghino le pensioni per mancanza di lavoratori. E nuove ulteriori incrementi di natalità non servono a nessuno, né agli italiani né ai nuovi residenti. Ma credo che Renzi non ragioni con la logica. E' sempre più chiaro che i suoi annunci puntino a creare il mito del gran capo della nave paese, del timoniere che porta la nave stracarica di umani nel porto della demagogia dove egli possa raggiungere potere e successo per se e i suoi sodali. Anche lui, dalla cui giovane età era lecito aspettarsi una visione nuova della politica più attenta alla salvaguardia ambientale e a un nuovo rapporto tra uomo e natura, non avremo altro che squallida politica di rapina e sfruttamento della natura di questo povero paese a favore dei soliti noti e degli interessi basati sull'egoismo umanocentrico.

81 commenti:

  1. << Ma credo che Renzi non ragioni con la logica. E' sempre più chiaro che i suoi annunci puntino a creare il mito del gran capo della nave paese, del timoniere che porta la nave stracarica di umani nel porto della demagogia dove egli possa raggiungere potere e successo per se e i suoi sodali. >>

    Ma certo, caro Agobit.
    Che altro ti aspetti da un tipico politico italiano, un mestierante puro e semplice, abile soltanto a livello mediatico, quale indubbiamente è Renzi ?
    D'altra parte, lo diceva anche De Gaulle (che non era italiano): "Sono il loro capo, dunque li seguo".

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  2. Be', Agobit, pretendere la disincentivazione delle nascite in Italia proprio non si può, visto che siamo i fanalini di coda del mondo intero (altro che Cina, abbiamo fatto anche meglio). Quell'1,3% è obiettivamente troppo poco. Se non ci fosse l'immigrazione la popolazione italiana crollerebbe nel giro di un paio di generazioni. Dovrebbe risalire al tasso di sostituzione (2,1%) e sospendere completamente l'immigrazione (anche il diritto di asilo che è ormai una bufala: tutti gli arrivati, o proseguono per il Nord Europa o chiedono l'asilo in Italia - per Napolitano e i rossi sono tutti richiedenti asilo a cui bisogna concederlo. Napolitano andrebbe fucilato per tradimento della patria (sì, la patria esiste, casa nostra esiste). L'ideale sarebbe naturalmente un'Italia da 35 milioni, ma è ormai una chimera, il mondo è ormai in ebollizione e gli Africani si moltiplicano come le cavallette (passeranno dal miliardo attuale a 4 miliardi a fine secolo). Spero di non essere processato per quelle "cavallette".

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  3. Attento Sergio, rischi di essere etichettato come razzista!!

    Ancor prima di leggere l'articolo, agobit, ti dico che quando ho sentito la notizia al tg l'altro giorno sono rimasta shoccata disgustata inorridita!!

    C'è bisogno di figli in Italia? Forse (forse) per tenere in piedi questo tipo di economia-capitalistica servono sempre più consumatori (ma non ne sono molto convinta...e in ogni caso si trovino altre soluzioni no?Non si può ragionare solo sui numeri, qui c'è in ballo l'ecosistema di un pianeta),
    ma per vivere meglio, respirare meglio, avere pace, non distruggere foreste e il territorio ancor più di quanto non lo siano, per garantire un pianeta decente alle future generazioni servono più figli??

    E la gente applaude simili bestialità.

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  4. Spero di aver capito male... intenderai mica dire che occorre non incentivare la natalità per far posto agli invasori forestieri? Ostacolare la natalità, qui da noi, non serve proprio, perché è già sufficientemente bassa (e speriamo che rimanga tale). Sarebbe sufficientemente lasciarle seguire il suo corso, se si mantiene com'è. Piuttosto, quel che serve è un intervento imperiosamente energico per bloccare immediatamente ed invertire in tempi brevissimi la direzione dei movimenti migratori. Avviarsi verso l'uscita, prego: avanti non c'è posto.

    Ovviamente, l'auspicio che ho espresso rimarrà nel mondo della mia fervida fantasia, nell'attesa della prossima cosiddetta "calamità naturale". Allora tra le tante alluvioni ci sarà anche quella delle lacrime da coccodrillo che i soliti delinquenti ipocriti che costituiscono le (plurale) nostre classi dirigenti non mancheranno di fingere di versare. Per aiutarli sto seriamente pensando di mandar loro una cassetta di cipolle. Rigorosamente bio, ché quelli tengono tanto all'ambiente.

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  5. La gente non mettere certo al mondo figli perchè gli danno 80 euro, quella somma è un modesto sostegno giustissimo, a fronte di quello che costano le cose, trovo molto infinitamente più abominevole chi ha permesso che ci fossero individui con pensioni faraoniche.

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  6. @ Mr Key
    In effetti il Italia non sarebbe neppure necessario fare opera denatalista, perchè per nostra immeritata fortuna, il trend è già in calo di suo; ma se poi non sappiamo bloccare l'immigrazione incontrollata siamo proprio degli autolesionisti.
    Forse vogliono incentivare le nascite italiane per controbattere le nascite straniere, il che mi fa pensare che è più razzista chi ha varato la legge di chi si vorrebbe opporre.

    @Sara
    Certamente non bastano 80 euro al mese per coprire l'impegno economico di un nuovo bebè.
    Ma è il messaggio culturale che viene trasmesso che è pessimo.
    Altro che "cambiare verso", come dice Piffero Renzi: qui si continua ad andare per il verso sbagliato..

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  7. Il problema è che siamo tra l'incudine e il martello!
    La nostra società è diventata complessa e interdipendente dei vari settori.
    Qualsiasi cosa si faccia per migliorare la situazione in un settore, si aggrava la situazione in un altro settore.

    Nel mio sito:
    www.energiaricerca.eu
    c'è un'intero menu dedicato a: "Relazioni tra settori".

    In cui si mettono in relazione i cambiamenti tra i vari settori.
    Per esempio: per aumentare l'occupazione, si dice che bisogna crescere (aumentare il PIL), ma il PIL è in relazione diretta con il consumo energetico, quindi più PIL più consumo di energia.
    L'intendo è aumentare l'occupazione, l'effetto è una più rapida crisi energetica.

    Se poi al governo c'è pure uno che non ha la più pallida idea di dove siamo diretti...

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  8. << Per esempio: per aumentare l'occupazione, si dice che bisogna crescere (aumentare il PIL), ma il PIL è in relazione diretta con il consumo energetico, quindi più PIL più consumo di energia. >>

    Ed infatti gli economisti della decrescita cercano proprio di rendere compatibili i due aspetti della massima occupazione e del risparmio energetico.
    Non è una cosa facile, ma se ci si pone con l'approccio mentale giusto, non è assolutamente impossibile.

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  9. "Ed infatti gli economisti della decrescita cercano proprio di rendere compatibili i due aspetti della massima occupazione e del risparmio energetico."

    Me lo spiegate per favore?

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  10. Cara Lau, non sono un economista, ma provo lo stesso a chiarire il mio pensiero.
    Dunque, in linea generale il lavoro non produce solo nuovi beni fisici, ma anche servizi.
    Allora, se io utilizzo il lavoro delle persone per attività quali: cura del territorio, protezione dell'ambiente, energie alternative, riciclo di beni e materiali, gestione differenziata dei rifiuti, assitenza alle persone, ecc. ecc., ecco che io mi pongo in una dimensione economica che, pur utilizzando un elevato numero di persone, resta basata su servizi a basso impatto energetico.
    Spero di non aver detto delle sciocchezze, ma il mio pensiero, da profano, è questo.

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    1. Coro Lumen,
      se le persone dedicate ai servizi percepiscono un reddito, allora il consumo energetico aumenterà!
      Perché, ricordo, che il consumo energetico dipende dal reddito delle persone (più hai, più spendi, più consumi energia).

      Chi si occupa di decrescita, vuole sostituire le macchine a combustibile fossile con lavoro umano;
      soltanto che il rendimento è notevolmente inferiore,
      voi mi direte: non ci fa niente, basta che lavorino tutti....
      e invece non é così!
      Se il lavoro rende meno, ci si impoverisce, il reddito si abbassa, si abbassano i consumi, ma tutti i servizi (sanità, istruzione, difesa, ...) ce li possiamo sognare! Possono anche essere scritti nella carta costituzionale, ma non sono sostenibili.

      Per avere tali servizi, il lavoro deve essere molto efficiente.
      Della serie, falla come vuoi, ma se vuoi una vita con un minimo di servizi, devi per forza consumare energia!
      Più energia si consuma e più servizi avrai!
      Se abbiamo poca energia, questo equivale a pochi servizi.
      Poca energia = medioevo!

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  11. Alessandro: "Più energia si consuma e più servizi avrai!
    Se abbiamo poca energia, questo equivale a pochi servizi.
    Poca energia = medioevo!"




    Quindi la popolazione umana non può continuare ad aumentare,direi.
    Visto che dobbiamo consumare sempre di più...

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    1. Non dobbiamo consumare sempre di più beni,
      ma usare molta energia per ottenere un livello decente di servizi.

      Il fatto é che, i 6/7 della popolazione mondiale, che sono stati esclusi dallo sviluppo, adesso vogliono vivere anche loro (giustamente) a un buon tenore di vita.
      I consumi aumenteranno anche se non aumentasse la popolazione.

      Ho fatto un'analisi che ha evidenziato come, se tutta la popolazione mondiale dal 1965 in poi, avesse usato i combustibili fossili, adesso saremmo già senza energia.
      La società sarebbe già crollata da un pezzo.

      Della serie, se non troviamo una nuova fonte di energia, possiamo fare la qualsiasi, ma qui finisce male!

      Senza nuove fonti energetiche, anche solo 1 miliardo di persone, al tenore di vita europeo, alla lunga diventa insostenibile.
      2 Miliardi se si abbassa il tenore di vita.
      3 Miliardi se torniamo al medioevo.

      7 o più miliardi sono insostenibili senza nuove fonti energetiche.

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    2. > ma usare molta energia per ottenere un livello decente di servizi

      Ni.

      Gli Stati Uniti sono il massimo esempio di paese con la dissipazione energetica maggiore e qualità media dei servizi e dei prodotti molto bassa.

      Se ricordo bene, in Europa, il paese che ha la peggiore resa di prodotto per unità di prodotto o servizio è la Francia, ovvero il paese dal moloch della mediamente abbondante (e del tutto estemporanea) produzione energetica elettrica (al netto di tutte le esternalizzazioni, ovviamente).

      La decrescita cerca scenari di maggiore efficienza.
      Oltre all'utopia di una maggiore equità.

      > Per avere tali servizi, il lavoro deve essere molto efficiente.

      La maggiore efficienza (da dimostrare) e la tecnologia sono state usata nei paesi consumisti
      per AUMENTARE la sperequazione, gli sprechi di massa, le produzioni, i consumismi, la concentrazione di sapere e ricchezza materiale, per il rincoglionimento regressivo delle masse, per diminuire e quindi concentrare il lavoro in un numero minore di mani.

      Massimo Fini, correttamente, ricordava che un europeo del medioevo consumava un seicentesimo delle risorse consumate da un europeo contemporaneo (e probabilmente erano un decimo in numero o qualcosa del genere).
      Quindi tecnologia ed energia hanno peggiorato l'impronta di ... 6000 volte.

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  12. Sono sempre stato anti-statalista, ma penso che l'impatto della specie umana sui limiti del pianeta determini un ritorno alla importanza di un ruolo dello stato, se pur in senso nuovo rispetto al passato. Lo stato dovrà regolare i consumi della nostra specie con una spending review energetica. Gli obiettivi verso cui indirizzare l'azione dello stato debbono essere la 1-regolazione dei consumi evitando gli eccessi dell'ultimo secolo (e di questo obiettivo elemento importante sarà la riduzione programmata della popolazione umana mediante il controllo della natalità) e 2-il mantenimento della ricerca tecnologica verso standard di compatibilità tra società umana e pianeta (la qual cosa non significa ritorno al medioevo ma nuove tecnologie per una umanità più in armonia con la natura). Questo tipo di stato non esiste nel mondo attuale. Né mi sembra possa essere ulteriormente mantenuta la deregulation della produzione di mercato come è attualmente...

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    1. " 1-regolazione dei consumi evitando gli eccessi dell'ultimo secolo"
      In una società capitalistica questo avviene con il prezzo. Si alza il prezzo (o le tasse) e si diminuiscono i consumi.
      Ci sono due problemi:
      P1) Quelli che guadagnano poco, scenderebbero al disotto del limite della sopravvivenza;
      P2) Un qualsiasi controllo del consumo energetico dovrebbe essere attuato a livello mondiale, perché se noi risparmiamo e gli altri consumano molto, non risolviamo un bel niente!

      Per attuare delle misure efficaci, così come si è globalizzata l'economia, si dovrebbe globalizzare la politica. Chiaramente cercando di evitare lo strapotere di rappresentanti del popolo che potrebbero sentirsi come un'elite privilegiata.

      "2-il mantenimento della ricerca tecnologica verso standard di compatibilità tra società umana e pianeta"

      d'accordo al 100%

      "Questo tipo di stato non esiste nel mondo attuale."
      Infatti, dovrebbe essere uno stato mondiale, cosa che a molti fa paura solo pensarlo; anzi, molti pensano a ritornare alla propria sovranità Italiana e rifiutano pure l'Europa. Che sottolineo, così com'è é fatta male!
      In Europa si è globalizzata l'economia e non la politica; questo sta creando un sacco di problemi.

      Della serie, l'economia e la politica dovrebbero andare di pari passo. Se si globalizza una, deve globalizzarsi anche l'altra, se no, le distorsioni del mercato creeranno dei problemi enormi, Irrisolvibili.

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  13. Il pattume ideologico natalista si manifesta in molti modi.
    Leggete questa orribile brodaglia propagandista natalista, se volete divertirvi con una colossale serie di baggianate e falsi.

    Svimez: nel 2013 più morti che nati al Sud, mai così pochi dalla Grande Guerra
    http://www.repubblica.it/cronaca/2014/10/28/news/nascite_sud_svimez-99181507/?ref=HREC1-8

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    1. Però non mi sembra che si esortino i sudisti a una maggiore prolificità: è piuttosto la fotografia di una situazione che si potrebbe anche definire allarmante: lo spopolamento rapido di un'intera parte dell'Italia. Comunque con l'invasione programmata e incoraggiata dall'Africa non c'è da preoccuparsi troppo.

      È un fatto che il tasso di natalità della stirpe italica è crollato a livelli cinesi, forse persino superandoli. Ma ci sono delle spiegazioni per questo comportamento giudicato anomalo e suicida. Anche gli antichi Romani preferivano liberarsi dalla "scocciatura" dei figli. Tra boom economico del dopoguerra, pillola, invasione africana è chiaro che gli Italici sono inibiti dal procreare. Ha un bel dire il papa: meglio bambini che gatti e cagnolini! La domanda da porre è invece: perché taluni (diventati molti) preferiscono i gatti o un cane (come il sottoscritto)? Non sarà che ci sentiamo maledettamente a disagio per un sacco di ragioni (tra cui il posto di lavoro) e allora ci affezioniamo a esseri più facili da gestire, affettuosissimi e non rompiscatole. Mi raccomando: non saltatemi addosso per quel "rompiscatole". Già Papini cento anni fa diceva che i genitori mandano a scuola i figli perché danno noia, per levarseli di torno per un po'.`

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    2. > questo comportamento giudicato anomalo e suicida

      I natalisti sono talmente convinti dell'importanza della crescita del tumore umano che considerano anomalo, suicida una sua riduzione.
      In realtà da una parte c'è la decrescita del tumore umano italico al quale si sostituisce quello molto più aggressivo dei migranti africani e asiatici e la demografia cresce violentemente.

      Le donne italiane hanno capito che non esiste solo sfornare pargoli nella vita e che se vogliono avere una vita complessivamente gradevole e a tenori decenti devono, come deve essere, limitare il numero di figli.
      Persone responsabili e pacifiche in tempi di crisi si contengono.
      Persone irresponsabili e aggressive ne fanno ancor più.

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    3. Lasciamo per un attimo da parte l'aspetto demografico: se ci guardiamo attorno vediamo un continuo accumulo di opere e infrastrutture che richiedono o richiederanno manutenzione, sia nella parte privata (facoltativa ma fino ad un certo punto) che in quella pubblica (obbligatoria per legge con conseguente tassazione sempre piu' opprimente).

      Il peso della manutenzione di tanti "beni" ci schiaccera', e sta gia' cominciando a farlo.
      In Italia c'e' una infrastrutturazione il cui onere manutentivo e' sopportabile da 200 milioni di abitanti, non 60, infrastrutturazione che continua ad aumentare per dare lavoro oramai piu' a chi la progetta che a chi la produce (che spesso infatti e' immigrato all'uopo), e che viene continuamente dichiarata insufficiente...

      La popolazione sempre piu' abbondante e' ormai un accessorio indispensabile alla manutenzione della "roba" sempre piu' abbondante.

      Sergio, il disagio non e' solo per il posto di lavoro: e' che vivere nell'ipercomplicato e per definizione insoddisfatto mondo attuale e' ansiogeno oltre ogni limite, e siamo ormai tutti come quei ricchi avari ossessionati dalla difesa della "roba" che e' la loro schiavitu'.

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  14. UUIC: "Persone irresponsabili e aggressive ne fanno ancor più."

    I delinquenti sociopatici che costituiscono le dirigenze, invece, inducono (forzano?) gli altri ad essere ancor più incontinenti ed aggressivi. Oltre che stupidamente "accoglienti", ovvero suicidi. Ci sarebbe da interpellare un esperto in psicologia delle masse, di quelli bravi, per capire quali turbe possono essere alla base di catene di comportamenti tanto irrazionali da farsi addirittura scemi.

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    1. > le dirigenze, invece, inducono (forzano?) gli altri ad essere ancor più incontinenti ed aggressivi. Oltre che stupidamente "accoglienti", ovvero suicidi

      Dunque, una delle responsabilità morali dei capi, dirigenti, superiori è (sarebbe) quella di dare il buon esempio.
      Ora, Renzi ha tre figli
      Del Rio ha nove figli.
      Questi irresponsabili hanno dodici figli in due sono degli eco-criminali.
      E sono a capo di un paese stipato come una scatola di sardine e che imbarca milioni di altri homo senza alcun criterio, senza alcuna idea di quale sciagura tutto ciò sia.

      Il pesce inizia a puzzare dalla testa.

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    2. E' molto probabile che persone di estremo successo sociale come quelle che giungono ai vertici delle gerarchie abbiano una visione del mondo viziata dal loro successo. E' impossibile giungere tanto in alto e mantenere obiettivita': questo vale per chiunque diriga qualcosa o abbia posizione prominente. D'altra parte, anche chi sta in basso sotto sotto pensa che chi e' arrivato in alto, solo per questo debba avere ragione, e lo imita, il che produce il cortocircuito del successo che provoca il successo, fino alla scoperta che il re e' nudo, e conseguente abbattimento. Finisce sempre cosi', per poi ricominciare daccapo.

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    3. "E' molto probabile che persone di estremo successo sociale come quelle che giungono ai vertici delle gerarchie abbiano una visione del mondo viziata dal loro successo."

      Infatti per essere state optate nel potere devono per forza mostrarsi riconoscenti e conformarsi a usi e costumi di chi è ancora più potente di loro. Il potere corrompe, c'è poco da fare. Probabilmente mi comporterei anch'io così (siamo uomini, non ... caporali, diceva Totò). Penso a quel bel film di vent'anni fa, "Il portaborse", in cui un professorucolo d'italiano viene ingaggiato come ghost writer dal politico in ascesa e subito la sua vita cambia (gl'infilano mazzette in tasca, cominciano subito le ristrutturazioni della casa gratuite ecc.: difficile resistere). Però il finale salva la morale: l'ex professorucolo divenuto portaborse ha uno scatto di orgoglio e si riabilita (ma sono cose che succedono solo al cinema, nelle fiabe).

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    4. "Il potere corrompe" eccetera

      Non intendevo esattamente questo, intendevo che chi ha esperienza di grande successo nella vita necessariamente ha una visione ottimistica e positiva, in cui tutto si puo' fare, e "basta volere per potere". Il conformarsi ad usi e costumi invece lo fanno tutti nel loro sottogruppo sociale, ricchi o poveri, potenti o miserabili, e perseguitano con l'ostracismo chi non si adegua come hanno fatto o dovuto fare loro, l'etologia umana funziona cosi', e' molto difficile capire dove finisce una persona e comincia l'altra, e cio' ha un sacco di conseguenze.

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  15. Secondo alcuni studi di demografi anche l'adozione di politiche del figlio unico o di due figli per coppia nelle aree più popolate contribuirà solo marginalmente a ridurre la crescita della popolazione umana, la quale prosegue in una sorta di inerzia per il "momento" demografico attuale che non potrà fermarsi in tempi relativamente rapidi. Ciò significa che nessuna riduzione programmata delle nascite sarà in grado di impedire che la popolazione mondiale possa raggiungere i 12-15 milardi nel 2100. Questo significa che per il pianeta suona la campana a morto...nonostante gli sporadici tentativi di limitare la crescita e i consumi umani. In questo contesto le preoccupazione "demografiche" per la "denatalità" in Italia possono solo essere classificate tra gli skecth comici se non si trattasse di tragica stupidità....

    vedi: http://news.sciencemag.org/biology/2014/10/no-way-stop-human-population-growth

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    1. Nel mio sito:
      www.energiaricerca.eu/
      Basta inserire la popolazione attuale (7,2 Miliardi di persone) e la relativa natalità, che ci si accorge che,
      per avere una riduzione significativa della popolazione servono parecchi decenni.

      Chiaramente, per allora, i combustibili fossili saranno già un ricordo del passato.
      Questo è il motivo per cui dico che bisogna trovare una nuova fonte energetica, perché con la situazione attuale, non ne usciamo in modo indolore.

      Le pratiche di decrescita "felice", applicate da poche comunità, non possono colmare (in tempo) una situazione che è già fuori controllo.

      Esempio: é come una macchina che corre veloce, che però gli si sono rotti i freni. Alla prima curva chiusa (crisi energetica) esce fuori strada facendo dei morti e feriti.

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    2. "nessuna riduzione programmata delle nascite sarà in grado di impedire che la popolazione mondiale possa raggiungere i 12-15 milardi nel 2100."

      Questa sì che è una notizia. Solo alcune settimane fa avevamo appreso che per fine secolo saremo non 9 o 10 miliardi come si millantava da tempo, ma forse anche 12. Questo "aggiornamento" (saremo magari anche 15 miliardi) mi sorprende e mi riempie di gioia. Avanti con la prossima proiezione!

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    3. "bisogna trovare una nuova fonte energetica, perché con la situazione attuale, non ne usciamo in modo indolore"

      Caro Alessandro, proprio è una fissa la tua, quella della nuova fonte energetica. Ma se "la situazione è già fuori controllo" (parole tue) di che ti preoccupi, che ci preoccupiamo a fare? Ci sarà un reset con molte vittime, ma pazienza: questo mondo ne ha già viste di estinzioni di massa.

      Però abbiamo appreso giorni fa che magari ci siamo (la fusione nucleare). Ma a che servirà tutta questa energia? A tenere in piedi la baracca?

      "Compiute le sorti / allora dei cieli / nei lucidi porti / la terra si celi / Attenda sull'àncora / il cenno divino / per nuovo cammino." (Giacomo Zanella, Sopra una conchiglia fossile).

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    4. "che ti preoccupi, che ci preoccupiamo a fare? Ci sarà un reset con molte vittime, ma pazienza: questo mondo ne ha già viste di estinzioni di massa."

      Forse a te non importerà, ma io preferisco non morire e non far morire i miei figli...
      sai è solo istinto di sopravvivenza!
      Per situazione fuori controllo, intendo dire, la crescita demografica è fuori controllo ed é utopistico cercare di fermarla subito. Servirebbe un Governo Mondiale che non c'è.

      "abbiamo appreso giorni fa che magari ci siamo (la fusione nucleare)"

      La fusione nucleare la sappiamo fare da più di 50 anni (con le bombe atomiche), il problema è che quando cerchiamo di controllarla per produrre energia elettrica, la quantità spesa è stata sempre maggiore a quella ottenuta. L'annuncio recente è lo stesso, infatti cercano "polli" per farsi finanziare! Come?! Con una scoperta del genere nessuna banca ve li presta? Cercate un finanziatore (da spennare) che ce li metta lui?

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    5. Sergio: "saremo magari anche 15 miliardi) mi sorprende e mi riempie di gioia. Avanti con la prossima proiezione!"

      Qualche settimana fa non c'erano gli 80 euro di Renzi per i figli! :-)

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    6. La disponibilità di energia (fossile) e di tecnologia è stata ed è la prima causa del tumore umano.
      Tentare di curare il tumore aumentandone le risorse e alimentandolo ancor più non è una buona strategia.
      Antropocene, e le sue epoche, carbonitico, nuclearitico e petrolitico sono l'era del grande disastro, dell'ecocidio energo-tecnologico.

      Rimando ancora una volta alle semplici e rigorose osservazioni di Paolo Lambardi.

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    7. UnUomo.InCammino:
      "La disponibilità di energia (fossile) e di tecnologia è stata ed è la prima causa del tumore umano."

      Se sostituiamo i combustibili fossili con fonti di energia pulita; una buona parte del problema (inquinamento) si risolve da solo.
      Immagina che le auto siano elettriche... l'aria delle città non sarebbe più inquinata.
      Se l'energia fosse anche abbondante, ci sarebbe spazio per bonificare i terreni inquinati.

      Quindi, la causa non è l'energia ma, il tipo di energia utilizzata.

      Se poi a qualcuno dispiace che l'uomo delle caverne si sia evoluto... io dico che non lo condivido.
      Penso che lo stesso uomo primitivo, che viveva in armonia con la natura, non fosse tanto felice di morire in tenera età per una semplice infezione.

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    8. Le auto elettriche NON sono un buon approccio alla mobilità. Sono solo la riformulazione verdastrognola del PROBLEMA auto e dell'autossicodipendenza della quale soffrono masse sempre più grandi di ebeti su quattroruote.

      Un buon approccio alla mobilità è il trasporto pubblico e, in questo, al mezzo che è GIA' ORA straordinariamente elettrico ovvero la ferrovia (così osteggiato dalle masse italiche).
      Ma anche una mobilità più sostenibile non potrebbe e non può nulla rispetto alla crescita esponenziale della popolazione umana.

      Solo il fatto che essa esista, solo il fatto che 7.2G homo necessitano di spazio anche solo per abitare e muoversi, significa una crescente, esponenzialmente crescente, distruzione di terreni biotici e con capacità fotosintetica destinata alle città, alle infrastrutture, alle abitazioni.

      Il territorio è finito: se aumenta quello artiticializzato, non solo biologicamente morto ma produttore di rifiuti sempre più non biodegradabili, la superficie sintetica, biologicamente viva, naturale, agricola o selvatica diminuisce. E' molto semplice, siamo all'aritmetica elementare dei numeri relativi.

      Non c'è alcuna ragionevole motivo per cui,, improvvisamente, solo perché l'energia sia di origine "pulita" (?) e/o più abbondante essa non venga ulteriormente impiegata per la realizzazione dell'ecocidio completo e per diminuire il numero dei predatori apicali.
      Un processo etico, ecologico di decrescita (anche demografica) e di radicale cambio del paradigma necrofilo attuale verso un paradigma di sostenibilità completa e di restauro ecologico è una rivoluzione valoriale, filosofica, psicologica, sociale, civica, educativa altrettanto improbabile e ancor più improbabile che si realizzi repentinamente. Per quale strano motivo dovrebbe avvenire improvvisamente tutto ciò?

      L'uomo primitivo non era migliore. Era però in numero inferiore fino a cinque o sei ordini di grandezza, non aveva a disposizione energia e tecnologia per implementare la distruzione di massa dell'ambiente da cui dipende.
      Insomma, pigliare un pazzo irresponsabile, folle, con atteggiamenti compulsivi, distruttivi e dargli in mano un bulldozer da unmilioneesettecentomila tonnellate di stazza e poi garantirgli il pieno con una gasiera o una centrale nucleare che lo rifornisca ad ogni ora NON è una BUONA strategia.

      La felicità presente... (ma 'ste masse sempre più grandi di consumisti sono felici? a me non sembra): essa deve essere conteggiata con le infelicità presenti e future e degli homo per le carestie e le orribili cose che avverranno e per la infelicità chiamata estinzione di tutto ciò che NON è umano.

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    9. "Non c'è alcuna ragionevole motivo per cui,, improvvisamente, solo perché l'energia sia di origine "pulita" (?)"

      Qui il problema non è l'uomo, ma il sistema capitalistico che spinge a comportarsi così.
      Più hai, più vuoi e più distruggi.

      Ci dovrebbero essere delle cose che non possono essere private o commerciate (Aria, acqua, suolo).
      Noi li dovremmo prendere solo in prestito e restituirli per come erano alla nostra morte.

      Non confondiamo i problemi del sistema economico adottato, con la disponibilità di energia.

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    10. Mah, nel vostro amichevole diverbio - tra te e UnUomoInCammino - propendo per UUIC. Il "sistema" abbisogna di energia non già per far star bene l'uomo, migliorare la qualità della vita (cosa ovviamente positiva), ma per produrre di più, in teoria all'infinito. Più energia non significa più benessere per tutti, ma aumento della produzione di qualsiasi cosa, spesso inquinante (e con la necessità di smaltire i rifiuti con altra energia).

      Però sono pessimista (al contrario di Lumen, per altro ragionevolmente ottimista). Prendiamo l'automobile. Nel 2000 - cioè appena 14 anni fa - circolavano nel mondo 550 milioni di vetture. Oggi sono il doppio, ma si prevede il raddoppio di questo parco auto già di per sé mostruoso tra altri dieci anni. Ma se noi andiamo in macchina non possiamo impedire gli altri di desiderarla, non sarebbe giusto. Come si esce dal dilemma?

      Rifkin sostiene (l'ho ascoltato una settimana fa) che il capitalismo è finito anche se durerà ancora fino a metà secolo. Sostiene poi Rifkin che già ora in Germania moltissimi privati producono l'energia di cui hanno bisogno (elettricità) in proprio e a costo zero (dopo l'investimento nei mezzi per produrla). Forse qualcosa si muove nella direzione giusta.

      Interessante la tua osservazione sulla globalizzazione economica che doveva essere abbinata a quella politica (ciò vale anche per l'UE ovviamente). Giusto, ma vallo a spiegare ai Marchionne o anche agli Juncker. Per il momento si parla solo o soprattutto di innovazione, concorrenza, produzione (con la scusa dell'occupazione).

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    11. "Interessante la tua osservazione sulla globalizzazione economica che doveva essere abbinata a quella politica"

      Il problema é che la globalizzazione politica (Europea e poi Mondiale) è possibile in un periodo di abbondanza; perché in momenti di crisi, tutti diventano più egoisti e gli altri vengono visti come nemici del poco che si ha e che ti potrebbero portar via.
      Trovare una nuova fonte energetica servirebbe per dare quel pò di abbondanza che servirebbe per attuare la globalizzazione politica.


      "Il "sistema" abbisogna di energia non già per far star bene l'uomo, migliorare la qualità della vita (cosa ovviamente positiva), ma per produrre di più, in teoria all'infinito."

      Per fortuna, oggi la tecnologia ci permette di avere a portata di mano (smartphone collegato a Internet) quello che una volta si potevano permettere solo i ricchi a costi e consumi energetici nettamente superiori.
      Pensate solo al fatto che in ogni famiglia media, c'era una enciclopedia che costava un sacco di soldi e veniva usata poco e niente. Centinaia di kg di carta (nel caso della Treccani) che vengono risparmiate.

      L'energia che cerco io, non serve a produrre più beni, ma:
      1) a bonificare i territori inquinati;
      2) a portare l'acqua per l'agricoltura nelle zone aride del mondo;
      3) per ripulire l'oceano Pacifico da quell'isola di rifiuti che ormai ha;
      4) per smaltire a costi inferiori inferiori i rifiuti solidi urbani;
      ecc.

      Non per forza tutti gli usi dell'energia debbono per forza peggiorare l'ambiente.
      Anche per migliorare l'ambiente serve energia!

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    12. "Trovare una nuova fonte energetica servirebbe per dare quel pò di abbondanza che servirebbe per attuare la globalizzazione politica."

      Certo che se si stesse tutti bene, o almeno meglio di adesso, saremmo meno litigiosi e magari propensi a farla questa unione politica (che però sinceramente a me non piace un sacco, anzi l'EU decisamente non mi piace - com'è ora (e sei d'accordo) e nemmeno come potrebbe essere domani: perché una fusione e non un buon vicinato, insomma l'Europa delle patrie degaulliana? Tutti insieme appassionatamente? Facimme ammuina! Che diavolo, un minimo di distacco perché siamo anche - e per fortuna - diversi, non 7 miliardi di cloni.

      "L'energia che cerco io non serve a ... ma a ..."

      Ottimi propositi, devo ammettere. Ma per far rinverdire il Sahara chissà quanta energia ci vorrà. E poi l'acqua, questo sì è un grosso problema. Dove la prendi, dissali il mare con l'energia?

      Intanto mentre noi discutiamo qua amichevolmente e piacevolmente chissà quante altre bocche da sfamare saranno nate. E si continua, si continuerà. Perché non ci fermeremo né a 10 né a 15 miliardi. Non ci fermeremo se non decideremo una buona volta di fermarci. Ma attualmente tutti puntano sul numero e sui numeri, gli islamisti per farci fuori, i cattolici per non sparire, i capitalisti per accumulare ancora più profitti, gli urbanisti perché è il loro mestiere pianificare il territorio (è di ieri la notizia che Zurigo intende espandersi e ci sta lavorando per accogliere altre 60'000 persone - il numero di abitanti della maggiore città elvetica era di 400'000 abitanti, poi è sceso (!) a 390'000, adesso è in netta risalita GRAZIE all'immigrazione, e si fanno grossi progetti urbanistici - sai quanti miliardi qualcuno si mette in saccoccia!).
      Diceva Sartori già 15 o 20 anni fa: La popolazione continuerà ad aumentare se non si prendono decisioni ADESSO. Non si sono prese e non si prenderanno - perché noi non siamo CINESI e ognuno è libero di fare quanti figli vuole (e gli altri glieli manterranno - mica come i nostri padri e nonni che - poveracci - erano costretti a mantenerli loro i propri figli).

      15 miliardi, 20 miliardi, 25 miliardi ecc. ecc. Ormai, grazie all'energia à gogo finalmente trovata, la specie uomo-formica continuerà la sua espansione inarrestabile. A meno che la natura ... Forza natura, riprenditi i tuoi diritti contro questa specie di sapiens del cavolo. Rivogliamo i dinosauri (scherzo ovviamente, ma nemmeno tanto).

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    14. “perché una fusione e non un buon vicinato”

      Prova a dire al Paese vicino di non fare tanti figli e di non inquinare l’aria bruciando carbone. Vedi cosa ti risponde?! (Vedi: l’Italia che chiede la scarcerazione dei Marò all’India!)

      “Ma per far rinverdire il Sahara chissà quanta energia ci vorrà. E poi l'acqua, questo sì è un grosso problema.

      Dove la prendi, dissali il mare con l'energia? “
      Se l’energia è abbondante ed economica, si!
      Ma al solito, chi dovrebbe decidere che fine dovrebbe fare il Sahara? Un governo mondiale potrebbe.

      “ognuno è libero di fare quanti figli vuole”

      Così come lo Stato è libero di tassare come si vuole. Potrebbe applicare tasse crescenti in base al numero di figli. Dichiarazione dei redditi, famiglia con:
      * un solo figlio: aliquota 10%
      * due figli: 30%
      * tre figli: 50%
      * quattro figli: 65 %

      Indovina quanti figli farebbero? :-)

      Siccome al governo ci vanno per amicizia o per essere figlio di... ecc. il risultato è che siamo messi male e saremo messi peggio.

      Per finire, dico soltanto una cosa:
      se non troviamo questa benedetta fonte di energia (abbondante, economica e abbastanza pulita) siamo persi!
      E io non mi voglio rassegnare a questo… ma non tanto per me (però… anche), ma per i miei figli (due).

      Il giorno del disastro:
      “Papà, tu che sapevi come sarebbe andata, cosa hai fatto per evitare il disastro e la nostra prossima morte? ... Figli miei, ho fatto tutto! Tutto ciò che era possibile fare, ho fatto! Il mio tempo e le mie risorse li ho spesi per darvi un futuro degno di essere vissuto!”

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  16. > Così come lo Stato è libero di tassare come si vuole. Potrebbe applicare tasse crescenti in base al numero di figli. Dichiarazione dei redditi, famiglia con:
    * un solo figlio: aliquota 10%
    * due figli: 30%
    * tre figli: 50%
    * quattro figli: 65 %



    Mi intrometto anche io: con una proposta del genere (su cui concordo) hai idea come reagirebbe la Chiesa e parecchia gente (non per forza chiesaroli o credenti in genere)????
    Apriti cielo!!!!!

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  17. a Sergio che ha scritto:

    >È un fatto che il tasso di natalità della stirpe italica è crollato a livelli cinesi, forse persino superandoli. Ma ci sono delle spiegazioni per questo comportamento giudicato anomalo e suicida. Anche gli antichi Romani preferivano liberarsi dalla "scocciatura" dei figli. Tra boom economico del dopoguerra, pillola, invasione africana è chiaro che gli Italici sono inibiti dal procreare. Ha un bel dire il papa: meglio bambini che gatti e cagnolini! La domanda da porre è invece: perché taluni (diventati molti) preferiscono i gatti o un cane (come il sottoscritto)? Non sarà che ci sentiamo maledettamente a disagio per un sacco di ragioni (tra cui il posto di lavoro) e allora ci affezioniamo a esseri più facili da gestire, affettuosissimi e non rompiscatole. Mi raccomando: non saltatemi addosso per quel "rompiscatole".



    Noto che siete tutti uomini, mi va di portare la mia opinione di feminuccia...
    Vero, il disagio del lavoro precario e mal pagato fa rimandare il fare un figlio, poi magari se ci aggiungi che hai studiato fino a 30 anni con scarsi esiti lavorativi la voglia cala ancor più...
    Se poi ci aggiungi che per fare 10 Km in macchina ogni santo giorno per andare a lavoro ci metti mezz'ora per il traffico che congestiona tutto, (ma il Papa che ne sa??e lui parla,parla e critica chi preferisce cane/gatto...)...
    che in giro c'è monnezza, degrado ambientale ovunque,
    che in giro le prostitute te le ritrovi sotto casa a battere (magari con una bella auto con bollino "bebè a bordo" attaccato che si ferma...),
    che c'è un caos mondiale pazzesco,
    ormai con la globalizzazione sappiamo che altri popoli si riproducono come formiche (per la gioia delle varie associazioni internazionali che dicono di volerli aiutare!!),
    alcune conseguenze di questa riproduzione-da formica le vediamo (vedisi sbarchi continui),
    che si lavora tutto il giorno,
    ecc
    ecc


    è vero: la voglia di un figlio cala. Sparisce pure.

    Sapeste,da donna in età da figlio (che tristezza) quanto è dura: i miei cari suoceri dicono,quando sentono cose come quelle che ho scritto sopra, che è "la speranza che ti fa fare un figlio",
    che non devo ricollegare un figlio ai soldi (e a cosa allora?!),
    e suocera mi assilla che LEI vuole un nipote...
    Sono un alieno per loro.
    Strano.
    Dovrei desiderare bambini, e se non li faccio (perchè 1 solo non basterebbe neppure,sapete?) non è per i motivi di cui sopra,ma per traumi interiori che ho.
    Che vita fa una donna.

    Credo serva proprio un governo mondiale insomma che faccia campagne di sensibilizzazione ed educazione, la donna non è un ovaio che deve riprodursi sennò che vive a fare, e fare pochi figli è un dovere mondiale.

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    1. " i miei cari suoceri dicono,quando sentono cose come quelle che ho scritto sopra, che è "la speranza che ti fa fare un figlio".

      Mah, non direi la speranza. Fino all'altro ieri (diciamo il secondo dopoguerra) volere e avere uno o più figli era la cosa più normale del mondo, che avessi il posto sicuro o no. I nostri genitori e nonni mica erano assicurati e riassicurati contro ogni problema della vita. E poi i bambini, dài, sono graziosi, ti "tirano su" (non scrivo: danno un senso alla tua vita, però un po' almeno è anche vero ...). Poi spesso i figli realizza(va)no i sogni dei genitori di salire nella scala sociale, perciò erano anche orgogliosi dei loro figli. Insomma, avere figli era l'orizzonte di senso della gente comune. Poi il mondo è cambiato molto col boom economico eccetera, si è scesi a due figli e anche uno perché c'era anche la vita da godersi. Poi il mondo è cambiato di nuovo, in peggio (notizia di oggi: 42% dei giovani senza lavoro in Italia). E poi tutto il resto che non va. Debbo però dire che questa storia di voler prima il posto sicuro e tutto il resto prima di pensare ad avere dei figli - che significa poi non prima dei 30 anni - un po' m'infastidisce. Non parliamo poi delle mamme 40enni e oltre. Anche se la vita si è allungata l'età ideale per avere figli non è dai trenta in su.
      Certo il clima d'insicurezza deprime. Quale speranza puoi avere?
      Capisco un po' i suoceri che si aspettano il o i nipoti da portare a spasso, vezzeggiare, colmare di attenzioni. Ma dovrebbero anche capire che il mondo è diventato ancora più insicuro, nonostante computer e smartphone, altro che speranze. Certo loro ce l'hanno fatta e non hanno più preoccupazioni, per male che vada la pensione è assicurata (tanto che ne approfittano non pochi figli costretti a restare a casa dei genitori).

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    2. Ciao Sergio,
      leggo che anche tu poni l'attenzione sulle donne,come se la "colpa" (passami la parola) di aspettare i 30 e i 40 fosse della donna!
      Come i miei suoceri,appunto.

      Vorrei dirti invece che la frase :

      >Poi il mondo è cambiato molto col boom economico eccetera, si è scesi a due figli e anche uno perché c'era anche la vita da godersi.

      vale anche molto per i maschietti, che stanno fino ai 30 inoltrati e 40 a passare da una fanciulla ad un' altra, amici, fumo,alcool,notti brave, e chi esagera arriva ai tour del sesso.... ... non avvicinandosi alle ragazze tranquille,
      non volendosi "impegnare" (come dicono loro)

      salvo poi verso i 30 inoltrati (e 40) mettersi con la fidanzata (spesso più giovane perchè l'ovaio,come dici anche tu, deve essere più "fresco") e farci un figlio.
      Bello questo, bello davvero!Ma no, la colpa è delle donne no?


      Ma siccome codesti soggetti non cambiano per l'avvento del bebè, eccoli i papà 40enni brizzolati andare in giro con sigarettina in bocca e l'ultimo taglio del calciatore al figlio, e specchiarsi sulle vetrine mentre passano, eterno immaturo , prototipo di questa società "con la vita da godersi".

      E non mi dilungo sulla parodia che diventa poi la vita familiare,con la donna che oltre al figlio da accudire (con la propria o la di lui madre) ne ha pure un altro di bebè in casa: il marito/compagno che sia.

      Come vedi anche le donne hanno vita dura. A te mettono tristezza le donne mamme 40-enni, a me gli "uomini" (paroloni per loro) brizzolati, annoiati che trascinano il passeggino mezzi ingobbiti, che non vedono l'ora di uscire con gli amici "lasciando le incombenze domestiche alla donna".

      Ma siccome non voglio generalizzare, ci sono mamma e papà 40 enni bravi,seri, che sono arrivati ai 40 per i motivi più disparati,
      e mamme e papà giovani irresponsabili,immaturi.

      Comunque mi dispiace che anche tu poni l'attenzione solo sull donna.

      E riguardo il posto fisso e "tutto il resto" come dici tu, cosa c'è di male se una donna (perchè immagino ti riferisci solo a lei) vuole studiare e inserirsi nel mondo del lavoro prima?
      Vogliamo tornare come un volta? Non so dimmi tu.
      E' chiaro che arrivi almeno ai 30.

      E comunque non dico il posto fisso, ma almeno un minimo di lavoro ci deve essere,no?

      Guarda che conosco ragazze di 20 anni o poco più che non hanno mai lavorato e passano le serate a ballare, che vogliono figli "perchè le amiche li hanno e sono così carini",con casa nuova presa dai genitori che gli stanno allestendo a nuovo anche la casa al mare o montagna,
      quindi occhio generalizzare

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    3. >Anche se la vita si è allungata l'età ideale per avere figli non è dai trenta in su.


      Solo per le donne,no?
      E allora cosa deve fare una donna se ha studiato fino a quasi 30,poi lvora, poi il fidanzato non "vuole impegnarsi", poi trova quello giusto verso i 40?
      Niente figlio?

      Allora una donna deve aspettare le prime mestruazioni per trovare marito e fare figli? Oppure come alcune ragazze che conosco,zero studio,zero lavoro, solo discoteche shopping e simili coi soldi dei genitori, finchè poco dopo i 20 anni si mette con uno che ha 40 anni e ci fa un figlio?
      Queste sono responsabili.

      >Capisco un po' i suoceri che si aspettano il o i nipoti da portare a spasso, vezzeggiare, colmare di attenzioni. Ma dovrebbero anche capire che il mondo è diventato ancora più insicuro,

      Oltre che più insicuro, anche sporco, degradato, sovrappopolato (vedi che per fare 10 Km in macchina ogni santo giorno per andare a lavoro ci metti mezz'ora per il traffico che congestiona tutto), meno risorse, smog................ fi un figlio e gli fai respirare benzene e polveri sottili e dio sa che altro!

      E poi... i suoceri non dovrebbero anche capire che magari una donna non desidera figli? Non è normale?

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    4. Se non fosse per l'incoscienza e la mancanza di esperienza dei giovani, l'umanita' si sarebbe estinta da un pezzo.
      I vecchi invece si trovano nella posizione di chi le difficolta' della vita le ha superate, senno' non sarebbero diventati vecchi, per cui e' naturale che siano ottimisti di fronte alla gioventu'. Il futuro, quando e' ormai diventato quasi tutto passato, non da' piu' angoscia, e magari puo' sembrare esser stato piacevole.

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    5. Cara Lau, non capisco troppo questo tuo tono polemico. Forse avrò detto qualcosa di apparentemente sconveniente, ma penso ci sia un equivoco. Io non do nessuna colpa alle donne o solo alle donne. Ma, ripeto, questo bisogno di assicurazione e riassicurazione che ha certa gente mi pare eccessivo: non dico i nostri antenati, ma persino i nostri genitori e nonni un po' di fiducia ce l'avevano e ... si lanciavano, senza pretendere il posto fisso. Posto fisso che ormai non è più possibile esigere, se crediamo ancora nell'economia di mercato, sia pure - alla tedesca - un'economia sociale di mercato. Lo Stato deve assicurare certi servizi essenziali, ma non certo garantire il posto fisso a tutti. Quando il papa dice: un lavoro, un lavoro dignitoso in più, per ogni famiglia mi piacerebbe chiedergli come se l'immagina. Il lavoro sicuro e garantito (ma non so se davvero dignitoso) c'era nell'Unione Sovietica e in altri paesi socialisti o comunisti.
      Purtroppo manca qui lo spazio per "approfondire", ma sono convinto che c'intenderemmo e che le nostre posizioni non sono molto lontane.

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    6. > Sergio:
      Ok!
      Scusa se sono sembrata,in effetti, un tantino polemica.
      Sì pensavo dicessi cose sulle donne e stop.
      O discorsi generici come quelli che sento fare alle persone che blaterano sul fatto che,in definitiva,chi non fa un figlio ha traumi interiori oppure è sterile o altro , solo se è donna però.
      D'altronde dai,anche tu parlavi di "donne 40enni", non uomini.
      Quindi fraintenderti è stato facile.

      Concordo sul "lanciarsi", d'altronde però oggi al problema del posto fisso ce ne sono anche tanti altri (degrado,sovrappopolazione.ecc) ed è cambiata la cultura, la donna lavora e spesso deve farlo, non può scegliere se stare a casa, nè andare nei campi come una volta coi figli dietro.... (almeno ci stava insieme) .. La vita non era così alienante,chiusi in ufficio o fabbrica, come nella nostra società occidentale(so che ne esistono delle alternative al mondo)
      Il fatto di sbolognare l'argomento con "eh ma anche in passato avevano tot problemi eppure si facevano figli lo stesso" ,come fa certa gente, non lo trovo giusto: i tempi cambiano sempre ed ognuno di noi differisce dall'altro.



      >Se non fosse per l'incoscienza e la mancanza di esperienza dei giovani, l'umanita' si sarebbe estinta da un pezzo.

      Sì, e grazie all'incoscienza il mondo è anche sovrappopolato,degradato, pieno di figli fatti da persone totalmente impreparate mentalmente e spesso prive persino dei mezzi primari di sopravvivenza, o di altre brutture...
      Diciamo che c'è sempre il lato positivo e quello negativo,nelle cose....

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    7. "Sì, e grazie all'incoscienza il mondo è anche sovrappopolato, degradato, pieno di figli fatti da persone" eccetera

      A seguire strettamente la ragione non c'e' assolutamente alcun motivo per nascere ne' vivere, tantomeno riprodursi o mantenere un ordine. A far marciare le cose sono gli istinti e le pulsioni irrazionali fra i quali, per primo, l'aggressivita', "il cosiddetto male", come lo chiamava Lorenz. Gli uomini hanno bisogno di una religione per questo, e finiscono per ricaderci anche quando credono di essene usciti, perche' sanno che nello strato razionale non troveranno mai alcun senso in nulla.

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  18. Sergio: "Capisco un po' i suoceri che si aspettano il o i nipoti da portare a spasso, vezzeggiare, colmare di attenzioni.

    I suoceri/genitori attuali (s)ragionano così perché si son pensionati intorno ai sessant'anni. A breve, suoceri e genitori saranno settantenni acciaccati sfiniti dal lavoro coatto, "flessibile" e immiserito. Vedrai come cambierà in fretta il "costume", perché i nonni dovranno arrancare dietro alla propria pellaccia, altro che sollazzarsi coi nipoti! E non parlo di cose che accadranno tra vent'anni. Prima, molto prima.

    Ah. avete notato che nei TG si comincia a parlare di eutanasia e suicidio assistito con le musichette malinconiche in sottofondo? "Quelli che contano" hanno deciso che eutanasia e suicidio assistito devono passare dall'ambito dell'immorale/improponibile all'ambito del triste/nostalgico e cominciano a confezionare i loro spot...

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    1. Eutanasia:

      Ma mano che la tecnologia permette di tenere in vita all'infinito dentro ad una campana di vetro, il problema si pone. Controllare la morte implica l'obbligo di scelta in entrambi i sensi, sia nell'evitarla che nel provocarla interrompendo le terapie, c'e' poco da fare. E' un altro glorioso passettino in avanti compiuto dal nostro naturale istinto di controllo.

      PS: andando avanti cosi' i chapka riusciranno ad indovinarli solo i programmi automatici

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  19. Ma aiutare i genitori di figli non vuol dire incentivare le nascite, tant'è che in Italia quel problema non sussiste (infatti siamo sotto la soglia di sostituzione, se non fosse "grazie" all'immigrazione). Io personalmente non mi aspetto molto da questo governo, specialmente da pifferaio Renzie, che da buon politicante deve coprire di glassa la situazione sociale ed economica italiana, dire quello che i votanti si aspettano, e cercare di inculcare fiducia verso un sistema che ormai fa acqua da tutte le parti. E il mestiere di politicante lo sa fare ragionevolmente bene, anche se questo non aiuto certo l'Italia. Infatti chiunque proponesse delle alternative reali, e quindi necessariamente impopolari perché il cambiamento spaventa, verrebbe immediatamente tarpato, e non avrebbe alcuna speranza di poter salire ai vertici. Finché l'attuale sistema da l'impressione di poter reggere non c'è molta probabilità che possa cambiare dall'alto. Infatti nessuno vuole ammettere che sia il sistema sbagliato (e assumersi le proprie responsabilità), molto più facile assumere che tutti i problemi siano legati alla corruzione e ai privilegi della classe dirigente politica ed economica, e che bastino pochi colpi di bacchetta magica (leggi 80 euro alle mamme o ai lavoratori precari) per salvare la situazione.

    Quindi il governo Renzi è destinato a fallire miseramente, come tutti quelli precedenti, perché basato su una visione fallace della realtà che cerca di occultare in tutti i modi. Fallito quel governo, allora forse si sarà nella condizione di contestare le basi su cui poggia la politica progressista e liberale, ovvero il capitalismo crescista in tutte le sue varianti, e cercare di elaborare una nuova visione della politica e della società umana basata su altri valori, che contemplino anche la gestione responsabile ed equilibrata delle risorse naturali e umane.

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    1. "e cercare di elaborare una nuova visione della politica e della società umana basata su altri valori, che contemplino anche la gestione responsabile ed equilibrata delle risorse naturali e umane."

      Adesso che si cominciano a vedere i risultati delle recenti politiche in quel senso, comincio a pensare che sia quello che e' stato sempre fatto, ogni generazione a suo modo, con quella successiva a scoprire sbagliatissimi i modi della precedente.

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  20. > Ma aiutare i genitori di figli non vuol dire incentivare le nascite, tant'è che in Italia quel problema non sussiste (infatti siamo sotto la soglia di sostituzione, se non fosse "grazie" all'immigrazione)

    L'Italia è gravemente sovrappopolata: L'Italia è tra i paesi più densamente popolati dell'Unione In Italia la densità di popolazione media nel 2009 è di circa 200 abitanti per km2. (dati ISTAT 2011).


    Direi che anzichè "grazie" all'immigrazione, sarebbe più giusto dire "mannaggia per l'immigrazione", altrimenti piano piano caleremmo di numero e il nostro dovrebbe essere un esempio mondiale.

    Altrimenti di che parliamo qui? un pianeta non basta,però ci lamentiamo che in Italia siamo sotto la soglia di sostituzione???!!!??

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    1. Infatti, e lombardia e campania stanno sui 400ab/kmq, come la proverbiale iperabitata Olanda, che pero' a differenza della montuosissima Italia e' tutta pianeggiante e urbanizzabile.
      Del resto sui siti di economia si afferma unanimemente che il Giappone e' destinato alla crisi perenne perche' la popolazione non cresce e invecchia (notare che il giappone ha il numero incredibile del doppio o piu' degli abitanti dell'italia, sulla stessa e altrettanto montuosa superficie...)

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    2. > Direi che anzichè "grazie" all'immigrazione, sarebbe più giusto dire "mannaggia per l'immigrazione",altrimenti > piano piano caleremmo di numero e il nostro dovrebbe essere un esempio mondiale.
      >
      > Altrimenti di che parliamo qui? un pianeta non basta,però ci lamentiamo che in Italia siamo sotto la soglia di
      > sostituzione???!!!??

      "Grazie" infatti era sarcasticamente tra virgolette. Ma anche una decrescita della popolazione improvvisa ha i suoi problemi e comporta molti squilibri, primo fra tutti il mantenimento dello stato sociale, che dipende da un numero di lavoratori che produce reddito per i pensionati o gli invalidi. In Italia ormai lo stato sociale lo stiamo erodendo sempre più, e le nuove generazioni (di cui io faccio parte) probabilmente dovranno farne a meno, volenti o nolenti. Scritti o non scritti nella carta costituzionale i diritti non hanno alcuna importanza se non ci sono le necessarie risorse per mantenerli, e se ci sono enormi squilibri enormi nella distribuzione delle ricchezze.

      L'ideale è quello del "rientro dolce", perché assicura un'impatto minimo sugli equilibri esistenti. In Italia ancora siamo fermi al dibattito sui diritti e sull'accoglienza, che sono discorsi vuoti se non si fa il conto con la realtà delle risorse disponibili, come se i problemi dipendessero solo dalla volontà politica e si risolvessero solo con vuote declamazioni (diritti per tutti e accoglienza per tutti, a prescindere da tutte le considerazioni sulla reale disponibilità a medio e a lungo termine di risorse materiali, senza che si faccia niente a monte per creare le condizioni perché si possano davvero rispettare i diritti ed esercitare l'accoglienza).

      Ma il "rientro dolce" probabilmente sarà sostituito dal "rientro duro", senza mezze misure e senza pietà, perché la programmazione responsabile a lungo termine non rientra nelle priorità politiche ed economiche e richiede un livello di maturità che probabilmente come nazione, e come specie, non possediamo.

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    3. "programmazione responsabile a lungo termine non rientra nelle priorità politiche ed economiche e richiede un livello di maturità che probabilmente come nazione, e come specie, non possediamo"

      Se non la possediamo forse e' perche' non serve a niente: e' storicamente ormai abbastanza assodato che la programmazione puntigliosa fa altrettanti danni dell'anarchia completa, le ipotesi in base alle quali facciamo programmazione mutano continuamente e in risposta spesso conflittuale alla programmazione stessa, apposta... Per convincersene basta un semplice esperimento mentale basato sul passato: se un secolo fa avessero programmato per il secolo successivo, a cosa sarebbero valse quelle programmazioni? A nulla, tutto cio' che e' nel mondo in cui viviamo adesso era completamente non solo ignoto ma inconcepibile un secolo fa o poco piu'. La storia va avanti in modi imperscrutabili, pensare che il futuro sia solo un passato che non e' ancora accaduto, e quindi univocamente determinato, e' un abbaglio, se cosi' fosse il tempo stesso non esisterebbe (cosa di cui era coerentemente convinto il determinista Einstein: che il tempo non esiste). In entrambi i casi, comunque, se non erro, giocare al Dio che non gioca a dadi e' inutile e incoerente.

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  21. > Stefano Sabatini e Winston Diaz:

    rientro dolce, cambiare le regole dello stato sociale e non solo,perchè continuare così,evidentemente,non si può (ben presto anche Africa,India.ecc consumeranno come noi e aspirano ai nostri livelli di benessere, con una popolazione maggiore,come si farà? Già ora la Terra è messa come è messa...)... Sembra tutto difficile,nessuno ne parla alla fine (nemmeno negli organi internazionali,che dovrebbero aspirare al bene di tutti).
    Ogni tanti spero che presto si trovi un altro pineta e che riusciamo ad andarci...
    Altrimenti che accadrà?

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    1. "Ogni tanto spero che presto si trovi un altro pianeta e che riusciamo ad andarci.."

      Dopo un po', e un sacco di fatica inutile, saremmo daccapo.
      Dobbiamo renderci conto che la nostra manìa di controllo e' la causa di tutto cio', e' essa che crea le condizioni per l'infinita espansione, e non sara' quindi con piu' controllo che ne usciremo. E' una gabbia concettuale con sbarre particolarmente robuste nei paesi occidentali "avanzati" (che arriva a livelli parodistici e controproducenti in russia, e con malessere sempre maggiore anche in europa stessa). Non ne usciremo proprio, conviene prendere la situazione con filosofia, tanto dopo un po' si crepa (per fortuna, nella situazione italiana attuale).

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    2. "Dopo un po', e un sacco di fatica inutile, saremmo daccapo."

      Forse, anzi quasi sicuramente, ma bisogna provarci lo stesso. Perché? È l'istinto che ci spinge (come dici più sopra), le pulsioni, le passioni. Ma allora la corteccia cerebrale è proprio inutile? Difficile dire, visto che lo stato di benessere dipende soprattutto dall'amigdala con componente rettiliana (dunque l' Ur-cervello - permettimi questo neologismo - o se preferisci diciamo pure l'Urgehirn - vedi Ur-Markus). La necessità di controllare le pulsioni (e poi tutto il resto) non è un male, anzi. Leopardi vuole "folleggiare" (vuoi mettere amoreggiare con una bella ragazza con quella robaccia filosofica?), però anche lui folleggiava (o avrebbe voluto folleggiare) sulla rete di sicurezza della ragione (che lo stesso alla fine odiava - quante contraddizioni!). È chiaro che adesso siamo - a furia di volere - ma anche dovere - controllare tutto - totalmente fuori controllo. Solo un dio ci può salvare, diceva Heidegger. Gadamer era più umano: ci salverà la parola di un poeta. Mi sa che qui non si salva più nessuno. Lo stesso, toverits Kameraden (= vorwärts Kamaraden).

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  22. > Winston Diaz: "Dobbiamo renderci conto che la nostra manìa di controllo e' la causa di tutto cio', e' essa che crea le condizioni per l'infinita espansione, e non sara' quindi con piu' controllo che ne usciremo. "

    Dunque,the solution is??
    Tornare a vivere come gli animali, incluso naturalmente il fatto (1 esempio su tutti) che un'influenza ci può uccidere perchè allo stato animale non usi medicine?

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. A parte il fatto che per l'influenza non si usano medicine... :-) (Scherzo)
      (E' causata da virus verso cui non abbiamo medicine; gli antibiotici servono per uccidere i Batteri non i Virus).

      Per il resto sono d'accordo con te! :-)
      La nostra strada (scopo/fine) non è vivere come animali (con tutti i pro e i contro del caso).
      Non c'é scritto da nessuna parte che: dobbiamo limitarci, o che non dobbiamo modificare il luogo in cui viviamo per vivere meglio.
      Tutto si basa sul giusto equilibrio di non turbare troppo l'ambiente, fino a renderlo invivibile e quindi ad auto-danneggiarci.

      La strada per noi è solo in un verso (il verso del progresso),
      indietro non si può tornare, anche perché se lo facessimo, ci estingueremmo al primo "rutto" del nostro pianeta.

      Io immagino che: un giorno l'uomo guardi in alto, in una notte stellata, e dica:
      "Stelle dell'Universo, sto per arrivare!"

      Capisco che è solo un sogno e che Einstein ha tolto i sogni a tanti uomini con il fatto che la velocità della luce non si può superare,
      ma io sono ottimista e, se si cerca di realizzare un sogno, c'é il rischio che questo, prima o poi, si avveri! :-)

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    3. "Io immagino che: un giorno l'uomo guardi in alto, in una notte stellata, e dica:
      "Stelle dell'Universo, sto per arrivare!"

      L'eterno titanismo dell'uomo, fonte di tante tragedie e rovine. Talvolta anche di grandi progressi. Ma quel "sto per arrivare", scusa, fa un po' ridere. Sì, indietro non si torna, nessuno vuole tornarci, ma la natura ti ci fa tornare se pretendi troppo, se non riconosci certi limiti. Potrebbe essere già il caso adesso, ma nessuno lo sa bene se abbiamo già oltrepassato i limiti o li oltrepasseremo a breve.




      "Capisco che è solo un sogno e che Einstein ha tolto i sogni a tanti uomini con il fatto che la velocità della luce non si può superare."

      Ma santo cielo, si può sapere se la velocità della luce è superabile o no? Non mi riferisco alla notizia recente di superamento (di una quantità irrisoria, ma comunque decisiva secondo gli esperti) quanto piuttosto al fatto che le galassie si allontanano a velocità sempre maggiore e mi sembra di aver letto che a un certo punto potrebbero sfondare questo muro.

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    4. "nessuno lo sa bene se abbiamo già oltrepassato i limiti o li oltrepasseremo a breve."

      Se l'uomo fai una cosa buona, i limiti non li hai superati; quando distrugge e inquina, li, sbaglia.


      "si può sapere se la velocità della luce è superabile o no?"

      Ci stiamo lavorando... vi terremo aggiornati. :-)


      "le galassie si allontanano a velocità sempre maggiore"

      In realtà quello che si sà sull'espansione dell'Universo sono ipotesi, e che per credere a certe cose che s'inventano i Fisici (espansione dello spazio tra le galassie...) bisognerebbe chiudere entrambi gli occhi e le orecchie.

      Ancora non c'é niente di certo, e in fondo, ogni Fisico "serio" va a dormire sperando che una nuova teoria / modello / scoperta, mette un pò in ordine al caos che regna sia nell'infinitamente piccolo che nell'infinitamente grande.
      Comunque, la velocità delle galassie, adesso, é molto inferiore a quella della luce.

      A me non dispiacerebbe, se l'uomo progredisse ancora molto (faccio ricerca per questo).
      Il problema mi sembra più geopolitico / sociale che scientifico.

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    5. "In realtà quello che si sà sull'espansione dell'Universo sono ipotesi ...
      Ancora non c'é niente di certo."

      Accidenti, questa sì che è una novità per me: l'espansione dell'universo sarebbe un'ipotesi ... E io che pensavo fosse una tra le cose ormai assodate ... Mi era sembrato poi di aver letto che le galassie più lontane stessero allontanandosi a velocità ormai prossima a quella della luce.

      Non c'è niente di certo? Be' alcune certezze ci sono, proprio come quella della velocità della luce, la forza di gravità ecc. Direi - ma non sono un fisico - che queste non sono solo certezze, ma verità assolute. Ma forse questa espressione - verità assolute - ti farà inorridire o sorridere di compassione. Sì, mi sembra di aver capito che verità assolute non esistono, ci sarebbero solo certezze temporanee, fino alla prossima scoperta. Persino la velocità della luce non è definitiva, tanto che sembrava essere stata superato un anno fa (e la Hack diceva: in questo caso bisogna riscrivere la fisica).
      Ma un corpo, una galassia che raggiungesse la velocità della luce non sarebbe più un corpo, materia, no? Ma poi cosa sarebbe l'energia, quella E di E=m2c ? È qualcosa o non si sa nemmeno questo con certezza? Sai, io di queste cose non me ne intendo, ma un minimo di curiosità ce l'ho. Perché lo stesso si vorrebbe capire che diavolo ci facciamo quaggiù o a che cosa tende il tutto, cosa potrà succedere ecc. Un filosofo, credo Schelling, diceva che Dio guarda con i nostri occhi. Che è quanto dire che noi siamo gli occhi di Dio e quindi parte di Dio e quindi noi stessi Dio (non voglio scrivere Dèi). Che originale, vero? Questi filosofi ne pensano di tutti i colori. Però anche i fisici moderni non scherzano: chi li capisce? Sono incomprensibili come i teologi di una volta. Be' l'hai capito che sono un ignorante: compatiscimi!

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    6. Non so se avete visto l'ultimo film di fanta-fisica "Interstellar". Lì si cerca di documentare in maniera fantasiosa e spettacolare le ultime teorie che vedono nei buchi neri i depositari di dati informatici, veri software cosmici, con il compito di far girare l'universo (o forse di crearlo nel senso proprio del termine) attraverso la gravitazione e l'elettromagnetismo. Si può comprendere allora come mai al centro di ogni galassia vi sia un buco nero supermassiccio che non lascia sfuggire nulla dal suo interno ma allo stesso tempo determina le masse di materia e le forze che gli ruotano intorno. La gravitazione sarebbe la chiave di volta su cui si regge tutto, compreso il tempo che sarebbe plasmato e relativizzato dalle forze gravitazionali, come giustamente intuito da Einstain. In questo universo inteso come macchina informatica la velocità della luce sarebbe al confine tra interazioni quantistiche e macrocosmo, tra leggi deterministiche e probabilistiche

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    7. "In questo universo inteso come macchina informatica la velocità della luce sarebbe al confine tra interazioni quantistiche e macrocosmo, tra leggi deterministiche e probabilistiche."

      Ah be', adesso ho capito e sono tranquillo ... Scherzi a parte: chi capisce questi discorsi a parte quei quattro esperti, che i non esperti - analfabeti, semianalfabeti, citrulli ecc. - finanziano? Einstein sosteneva che si poteva - e si doveva - esprimersi in modo accessibile anche ai non esperti. Peccato che non abbia composto lui opere divulgative per spiegarci la relatività: sono convinto che sarebbe stato persino più chiaro di una Hack che ce l'ha messa tutta per divulgare i misteri del cosmo, ma che io trovo tutt'altro che chiara. Sarà la materia in sé ostica per chi non conosce nemmeno i suoi lineamenti, le nozioni più elementari. Ma siccome vi finanziamo, eccelse menti, datevi un po' da fare, scendete - almeno ogni tanto - al nostro livello. Diteci a che serve quella macchina mangiasoldi di Ginevra. A me viene da dire: ma chissenefrega della particella di Dio! Non ci serve per star bene, sentirci felici (o forse sì? be', spiegateci perché visto che vi paghiamo e bene).

      Agobit: secondo Hawkins anche i buchi neri alla fine (dopo non so quanti miliardi di miliardi di anni) "evaporano" (così dice lui). Dunque alla fine (ma dopo tanti tanti tanti tanti anni) rilasciano qualcosa nei dintorni e addirittura poi si volatilizzano. Fantastico, incredibile: come sono felice di questa nuova teoria. Le magnifiche sorti e progressive.
      Al confronto le nostre preoccupazioni per l'ambiente sono veramente cose da ridere, miserie, scemenze. Vuoi mettere un buco nero con le vicende terrene e umane? Magari al posto di Dio potremmo metterci un buco nero, pardon, il BUCO NERO. Adoro te devote, MINIS NIGRUM!



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    8. "Al confronto le nostre preoccupazioni per l'ambiente sono veramente cose da ridere, miserie, scemenze. Vuoi mettere un buco nero con le vicende terrene e umane?"

      Se noi potessimo espandere le nostre potenzialità (colonizzazione) a tutta la galassia o Universo, la fine che farebbe il pianeta Terra sarebbe insignificante, dal punto di vista quantitativo.
      Da un punto di vista qualitativo, invece, essendo un pianeta "speciale" (c'é vita su di esso), magari conta un pò di più di qualche altro pianeta gassoso o solo roccioso.

      Spero oggi, ma al massimo in questa settimana, farò un aggiornamento del mio sito (www.energiaricerca.eu) in cui spiegherò alcuni concetti, basilari, ma molto importanti; tra cui:

      Le leggi della Fisica reale sono matematiche? (non é una risposta banale)
      Quali sono le caratteristiche principali dell'Universo?
      ecc.

      Poi ci sto lavorando su alcune ipotesi di Massa, energia...

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    9. Vabbè, andrò a visitare il tuo sito con la speranza (probabilmente vana) d'istruirmi, di capirci qualcosa.

      Però, permetti, quando leggo frasi di questo tipo:

      "Se noi potessimo espandere le nostre potenzialità (colonizzazione) a tutta la galassia o Universo, la fine che farebbe il pianeta Terra sarebbe insignificante, dal punto di vista quantitativo."

      ... mi verrebbe da dire con Leopardi (La ginestra, v. 201): "No so se il riso o la pietà prevale". Massì, io faccio un giretto nel tuo sito e tu ti rileggi La ginestra.

      P.S. Ovviamente in assoluto non si può escludere che il sapiens sapiens (o la prossima specie nata da mutazioni non casuali, ma programmate) possa colonizzare non solo la Via Lattea ma l'intero universo. "La parola impossibile non fa parte del vocabolario fascista" diceva quel tale. Dunque perché porsi dei limiti? Non vorremo mica restare per sempre in questo schifo di Terra che tanto prima o poi andrà arrosto.
      Mah, la fantascienza è un genere che mi ha attirato solo per un breve periodo (ricordi la trilogia di Asimov, che poi era uno scienziato, una persona seria, mica un filosofastro o letterato: mi è rimasto impresso il titolo di una parte della trilogia: "Il crollo della galassia centrale"). Questo è pensare in grande, basta con le miserie terrene.
      Questo non lo sai o non lo ricordi: Gesù dice ai suoi amici straccioni: "Se farete come vi dico sarete come Dèi" (non posso citarti il sito del vangelo dove si esprime così). Veramente un'affermazione singolare, persino blasfema (a mio modesto modo di vedere di ex cattolico anticlericale). Ma lavorando di fantasia, con l'aiuto di Gesù e il tuo (sî sì, anche il tuo, non fare il modesto), forse non solo colonizzeremo l'universo ma a quel punto saremo noi stessi Dio. Insomma noi siamo in cammino verso la nostra divinizzazione, siamo in una fase di sviluppo e di crescita che contempla anche inconvenienti, dolori, tragedie ma "respice finem". Che gaudio allora!

      Se sono matto? Ma non più di altri che pensano molto in grande.

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    10. "No so se il riso o la pietà prevale"
      Se tu avessi detto a una persona del Medioevo che con un cellulare avresti visto in tempo reale una persona che si trova dall'altra parte del mondo (perché é rotondo?!), altro che "riso e pietà".
      Che vuoi che ti dica... io guardo avanti (magari troppo avanti), ma se non pensiamo in grande....
      come contiamo di risolvere grandi problemi?


      "Non vorremo mica restare per sempre in questo schifo di Terra che tanto prima o poi andrà arrosto. "
      Visto che l'entropia da inquinamento sta continuamente aumentando, prima o poi, da questo pianeta ce ne andremo: con i nostri piedi o dentro una bara, ma ce ne andremo.
      Da quando é stata scoperta l'energia nucleare (vedi bombe atomiche) la radioattività naturale é raddoppiata.
      A gennaio 2015 il Giappone riattiverà i primi reattori nucleari.
      In questi giorni c'é stato un incidente a due reattori nucleari in Europa (si, anche qui incidenti nucleari, non ci facciamo mancare niente).

      L'inquinamento da sostanze radioattive te lo porti per decine di migliaia di anni, se non milioni.
      Quindi... prima o poi, da qui sloggeremo!

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    11. http://www.fanpage.it/incidente-nucelare-in-repubblica-ceca-scatta-l-allerta-in-europa-centrale/

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    12. Ultima replica, poi smettiamo (ma non lo dico per avere l'ultima parola, ma penso che adesso siamo tutti e due, e altri, stanchi di queste battute). Dunque scrivi:

      "Visto che l'entropia da inquinamento sta continuamente aumentando, prima o poi, da questo pianeta ce ne andremo: con i nostri piedi o dentro una bara, ma ce ne andremo."

      Visto che è quasi impossibile fare previsioni, non solo per un lontanissimo futuro ma anche per i prossimi cento anni - dovremmo a questo punto tacere e quel che sarà sarà.

      Però questi progetti - dover abbandonare il pianeta Terra per i noti motivi, la necessità di colonizzare Marte ecc. - li considero un po' fantasiosi, come ha anche osservato qualcuno tempo fa (e magari ci distolgono pure dall'intraprendere subito o a breve scadenze passi decisivi per la sopravvivenza della nostra specie). Certo si possono fare queste pensate, ma mi sembra piuttosto per gioco, per passare il tempo, divertirsi a immaginare un futuro lontanissimo.
      Mi sembra che hai scritto che ci vorrebbero cento anni per rendere Marte abitabile. Mah! Io penso che sono progetti dell'altro mondo, che ci vorranno piuttosto millenni se non milioni di anni. Al momento attuale pensare concretamente di rendere Marte abitabile mi sembra un discorso folle, ridicolo. Il paventato aumento della temperatura per l'evoluzione del sole non è per domani o dopodomani. Non è qualcosa che avverrà tra milioni di anni o persino decine o centinaia di milioni di anni? Io non me ne intendo, ma quando ho sentito la Hack parlare di questa colonizzazione di Marte come evento possibile e persino inevitabile non sapevo cosa pensare, mi sembrava una cosa folle. Abbiamo ben altre gatte da pelare qui ed ora.

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    13. Ok, non replichiamo più. :-)

      Una precisazione:
      "Mi sembra che hai scritto che ci vorrebbero cento anni per rendere Marte abitabile. Mah! Io penso che sono progetti dell'altro mondo, che ci vorranno piuttosto millenni se non milioni di anni."

      Ho riportato il valore (100 anni) di uno studio, che anch'io considero molto ottimista! Il tempo reale penso che sarebbe molto più lungo.

      "Visto che è quasi impossibile fare previsioni, non solo per un lontanissimo futuro ma anche per i prossimi cento anni - dovremmo a questo punto tacere e quel che sarà sarà."

      E' vero che è impossibile prevedere il futuro, ma molti si sono impegnati facendo Ricerca e inventando applicazioni utili (macchina a vapore, elettricità).

      Il futuro non è qualcosa che arriva all'improvviso da solo e decide il nostro destino (salvo asteroide);
      è qualcosa che costruiamo noi con le nostre menti e mani.

      Quando si pensa a progetti fantascientifici, non si pensa mica di realizzarli subito.
      Li si considera come mete da raggiungere, come strada da percorrere.
      Se non si ha una meta, non si possono impegnare le risorse per raggiungerla.
      Meglio avere idee molto ambiziose che non averne.

      Da quando l'uomo ha capito che il destino era nelle sue mani e non in un Dio che decideva tutto, ha imparato a darsi da fare e ha realizzato cose inimmaginabili.
      Se invece si pensa che tutto è destinato, allora non andremo da nessuna parte.

      (P.S: nel mio sito ci sarà pure una pagina per spiegare se il Destino esiste oppure no).

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    14. Non una replica, ma un ringraziamento. Questa tua ultima risposta mi è piaciuta e penso che per oggi possiamo chiudere questo discorso.

      P.S. Però hai tirato fuori questa storia del destino ... Mi tenterebbe, ma forse aspetto prima quello che scrivi tu sull'argomento. Io comunque, che non sono fisico, sono sempre fermo al principio di non contraddizione che non posso abbandonare: non riesco a immaginare che a qualche livello non conti più. E il determinismo continua a convincermi: niente effetto senza causa. Religiosamente parlando è quel Tizio l'autore di tutto questo macello, è lui che bisognerebbe mandare all'inferno. Il libero arbitrio è un'assurdità (ma se passi col rosso ti multo, mi dispiace, non me ne frega niente se eri di fretta o eri diretto all'ospedale). La tesi del libero arbitrio - su cui si basa la ragion d'essere del cattolicesimo - sostiene che io sono libero di scegliere tra il bene e il male e se scelgo liberamente il male offendo Dio e andrò all'inferno. Ma perché sarei così autolesionista da scegliere il male assoluto, l'inferno? Scelgo il cosiddetto male perché lo reputo per me un bene, mi piace, mi attira irresistibilmente (alle conseguenze estreme poi non ci penso, in fondo non ci posso nemmeno credere). La gente agisce in genere secondo il principio: meglio l'uovo oggi che la gallina domani. È normale, naturale, comprensibile.
      Ma rieccoci a "fisolofare" (non è refuso: pensa a "Er caffettiere fisolofo" di Belli.

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    15. Caro Sergio,
      penso che dovrai attendere qualche giorno in più del previsto,
      non perché il materiale da pubblicare non ce l'ho,
      ma perché le ultime scoperte, fatte oggi, sono così sbalorditive che prima di divulgarle le voglio verificare per bene.
      Non riesco neanche a crederci al fatto che "forse" ho trovato la risposta alla fatidica domanda:
      "Esiste Dio creatore dell'Universo ?"

      Questa domanda, per me, ha finalmente una risposta chiara, ma prima voglio verificare tutto.
      Non mi sembra neanche vero d'aver trovato la fatidica risposta.

      Vi farò sapere quanto prima.

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    16. 'azzo, non avrai mica trovato il primo motore immobile artistotelico? Non tenerci sulle spine, siamo (sono) ansioso di saperne di più. Habemus veritatem? Deo gratias!

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    17. Caro Sergio,
      manca qualche pezzo al puzzle per avere un quadro certo e definitivo.
      Magari tra qualche giorno pubblico solo alcune info sull'Universo, da esse se ne dedurrà la risposta, ma non potrà essere sicura al 100% almeno per ora.

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  23. > Alessandro Pulvirenti: Già, non conosco queste differenze virus/batteri, comunque mi riferivo al fatto che (di solito) se uno ha l'influenza si prende almeno delle aspirine per stare meglio.
    :-/

    Concordo con te sul fatto di sognare a sperare di colonizzare l'Universo,perchè qui così non si può continuare.
    D'altro canto nessuno pone limiti alle nascite o ne parla come un allarme (semmai l'allrme è che non si fanno più figli).
    Ho visto tempo fa che colonizzare Marte o altro vuol dire vivere in delle specie di "container", delle specie di giganteschi centri commerciali..........che schifo di esistenza se fosse così però...... Altro che Cielo,aria aperta,paesaggi.... Mi sembrerebbe molto triste. .......

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    1. Si potrà colonizzare Marte solo dopo che sarà stato reso abitabile, con un'atmosfera, alberi, corsi d'acqua, fiumi, cascate, arcobaleni ecc. ecc. Tra quanti millenni o milioni di anni non saprei. Direi che non è impossibile (questa parola non deve esistere nel nostro vocabolario) ma francamente trovo queste utopie o sogni o progetti non proprio attuali, e quindi non ci penserei nemmeno. Sì, così, tanto per scherzare e passare il tempo possiamo dilettarci con queste cose, ma c'è ben altro a cui fare adesso attenzione (se vogliamo passare incolumi anche solo il capo del 2100).

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    2. Per come la vedo io, al massimo su Marte verrà fatta una o più basi di appoggio (rifornimenti, pezzi di ricambio, ...).
      Non penso che verrà mai reso abitabile. Sarebbe necessaria molta acqua, che non c'é.

      Dovete pensare che solo per il carburante per il viaggio, trasporto delle sole persone, si dovrebbe utilizzare il 60% di tutte le riserve di petrolio.
      (http://energiaricerca.azurewebsites.net/s_spazio/clc/ViaggiInterplanetari.aspx)

      Ma le navicelle si devono costruire, il bagaglio da portare, ecc.
      Della serie, con i soli combustibili fossili, la maggior parte dell'umanità resterà ancorata a questo pianeta.
      Se poi prendiamo l'energia delle rinnovabili, scordiamoci i viaggi interplanetari.

      Per essi c'è bisogno di solo una fonte energetica, che non può che essere Nucleare.

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